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L’Udienza Generale, 04.11.2015


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto in lingua italiana

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando la sua catechesi sul tema della famiglia, ha incentrato la sua meditazione sulla famiglia come ambito per imparare a vivere il dono e il perdono reciproco.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

L’Assemblea del Sinodo dei Vescovi, che si è conclusa da poco, ha riflettuto a fondo sulla vocazione e la missione della famiglia nella vita della Chiesa e della società contemporanea. E’ stato un evento di grazia. Al termine i Padri sinodali mi hanno consegnato il testo delle loro conclusioni. Ho voluto che questo testo fosse pubblicato, perché tutti fossero partecipi del lavoro che ci ha visto impegnati assieme per due anni. Non è questo il momento di esaminare tali conclusioni, sulle quali devo io stesso meditare.

Nel frattempo, però, la vita non si ferma, in particolare la vita delle famiglie non si ferma! Voi, care famiglie, siete sempre in cammino. E continuamente scrivete già nelle pagine della vita concreta la bellezza del Vangelo della famiglia. In un mondo che a volte diventa arido di vita e di amore, voi ogni giorno parlate del grande dono che sono il matrimonio e la famiglia.

Oggi vorrei sottolineare questo aspetto: che la famiglia è una grande palestra di allenamento al dono e al perdono reciproco senza il quale nessun amore può durare a lungo. Senza donarsi e senza perdonarsi l’amore non rimane, non dura. Nella preghiera che Lui stesso ci ha insegnato – cioè il Padre Nostro – Gesù ci fa chiedere al Padre: «Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». E alla fine commenta: «Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe» (Mt 6,12.14-15). Non si può vivere senza perdonarsi, o almeno non si può vivere bene, specialmente in famiglia. Ogni giorno ci facciamo dei torti l’uno con l’altro. Dobbiamo mettere in conto questi sbagli, dovuti alla nostra fragilità e al nostro egoismo. Quello che però ci viene chiesto è di guarire subito le ferite che ci facciamo, di ritessere immediatamente i fili che rompiamo nella famiglia. Se aspettiamo troppo, tutto diventa più difficile. E c’è un segreto semplice per guarire le ferite e per sciogliere le accuse. E’ questo: non lasciar finire la giornata senza chiedersi scusa, senza fare la pace tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle… tra nuora e suocera! Se impariamo a chiederci subito scusa e a donarci il reciproco perdono, guariscono le ferite, il matrimonio si irrobustisce, e la famiglia diventa una casa sempre più solida, che resiste alle scosse delle nostre piccole e grandi cattiverie. E per questo non è necessario farsi un grande discorso, ma è sufficiente una carezza: una carezza ed è finito tutto e rincomincia. Ma non finire la giornata in guerra!

Se impariamo a vivere così in famiglia, lo facciamo anche fuori, dovunque ci troviamo. E’ facile essere scettici su questo. Molti – anche tra i cristiani – pensano che sia un’esagerazione. Si dice: sì, sono belle parole, ma è impossibile metterle in pratica. Ma grazie a Dio non è così. Infatti è proprio ricevendo il perdono da Dio che, a nostra volta, siamo capaci di perdono verso gli altri. Per questo Gesù ci fa ripetere queste parole ogni volta che recitiamo la preghiera del Padre Nostro, cioè ogni giorno. Ed è indispensabile che, in una società a volte spietata, vi siano luoghi, come la famiglia, dove imparare a perdonarsi gli uni gli altri.

Il Sinodo ha ravvivato la nostra speranza anche su questo: fa parte della vocazione e della missione della famiglia la capacità di perdonare e di perdonarsi. La pratica del perdono non solo salva le famiglie dalla divisione, ma le rende capaci di aiutare la società ad essere meno cattiva e meno crudele. Sì, ogni gesto di perdono ripara la casa dalle crepe e rinsalda le sue mura. La Chiesa, care famiglie, vi sta sempre accanto per aiutarvi a costruire la vostra casa sulla roccia di cui ha parlato Gesù. E non dimentichiamo queste parole che precedono immediatamente la parabola della casa: «Non chiunque mi dice Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre». E aggiunge: «Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti» (cfr Mt 7,21-23). E’ una parola forte, non c’è dubbio, che ha lo scopo di scuoterci e chiamarci alla conversione.

Vi assicuro, care famiglie, che se sarete capaci di camminare sempre più decisamente sulla via delle Beatitudini, imparando e insegnando a perdonarvi reciprocamente, in tutta la grande famiglia della Chiesa crescerà la capacità di rendere testimonianza alla forza rinnovatrice del perdono di Dio. Diversamente, faremo prediche anche bellissime, e magari scacceremo anche qualche diavolo, ma alla fine il Signore non ci riconoscerà come i suoi discepoli, perché non abbiamo avuto la capacità di perdonare e di farci perdonare dagli altri!

Davvero le famiglie cristiane possono fare molto per la società di oggi, e anche per la Chiesa. Per questo desidero che nel Giubileo della Misericordia le famiglie riscoprano il tesoro del perdono reciproco. Preghiamo perché le famiglie siano sempre più capaci di vivere e di costruire strade concrete di riconciliazione, dove nessuno si senta abbandonato al peso dei suoi debiti.

Con questa intenzione, diciamo insieme: “Padre nostro, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

[01895-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, dans un monde qui est souvent aride et qui manque d’amour, les familles nous parlent du don et du pardon réciproques et elles nous y entraînent. On ne peut pas vivre sans se pardonner, surtout en famille, car des torts partagés provoquent des blessures réciproques tous les jours. Il est très important de les guérir au plus vite, car, si l’on attend trop, tout devient plus difficile. Par le pardon mutuel, la famille se fortifie et devient de plus en plus solide. Mais pardonner est une grâce; et c’est en recevant le pardon de Dieu que l’on peut à son tour pardonner aux autres. Le pardon vécu en famille – et c’est l’une de ses vocations - rend capable d’aider la société à être moins cruelle et moins mauvaise. Les familles aident aussi l’Église elle-même à rendre témoignage de la force rénovatrice du pardon de Dieu, et à progresser sur la voie des Béatitudes.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare il collegio Fénelon-Sainte Marie di Parigi e gli altri fedeli venuti dalla Svizzera e dalla Francia.
Care famiglie, desidero che voi possiate riscoprire, in occasione dell’Anno della Misericordia, il tesoro del perdono reciproco, e prego perché voi ne siate sempre i giovani testimoni. Che Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier le collège Fénelon-Sainte Marie, de Paris, et les autres personnes venues de Suisse et de France.
Chères familles, je souhaite que vous puissiez redécouvrir, à l’occasion de l’Année de la Miséricorde, le trésor du pardon réciproque, et je prie pour que vous en soyez toujours les joyeux témoins. Que Dieu vous bénisse!

[01896-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: Following the recent Assembly of the Synod of Bishops which reflected on the vocation and mission of the family, today we reflect on the importance of the family as the place where we learn the value of forgiveness. Each day, in the words of the Our Father, we ask God to forgive us and to grant us the grace to forgive others. As difficult as forgiveness may be, it is essential for our personal growth, our capacity to acknowledge our failures and to mend broken relationships. It is a virtue we learn first in the family. Forgiveness strengthens families in love and, through them, makes society as a whole more loving and humane. It is a solid rock on which to build our lives and an eloquent sign of our Christian discipleship and obedience to the Father’s will. May the coming Jubilee of Mercy encourage families everywhere to rediscover the power of forgiveness, and enable the great family of the Church to proclaim the power of God’s reconciling love at work in our world.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Norvegia, Svezia, Giappone, Corea e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, including those from England, Norway, Sweden, Japan, Korea and the United States of America. Upon you and your families I invoke the Lord’s blessings of joy and peace. God bless you all!

[01897-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, die Familie ist eine Schule für das gegenseitige Geben und Verzeihen. Wenn dies nicht geübt wird, kann keine Liebe andauern. Ohne einander zu verzeihen, ist es nicht möglich, gut zu leben. Jeden Tag tun wir einander Unrecht an, begehen wir Fehler aufgrund unserer Schwachheit und Eigensucht. Was aber von uns verlangt wird, ist, dass wir sofort die Wunden, die wir zugefügt haben, zu heilen versuchen, dass wir unverzüglich wieder die Fäden knüpfen, die wir zerrissen haben. Wenn wir damit zu lange warten, wird alles nur schwieriger. Es gibt ein einfaches Geheimnis: Niemals den Tag zu Ende gehen lassen, ohne um Entschuldigung gebeten und Frieden geschlossen zu haben. Da wir Gottes Vergebung empfangen, können wir unsererseits dem anderen vergeben. Zur Berufung und Sendung der Familie gehört die Fähigkeit, zu vergeben und sich gegenseitig zu verzeihen. Wird Vergebung gelebt, bleibt die Familie vor Trennung bewahrt und kann auch der Gesellschaft helfen, im Guten voranzuschreiten. Die Kirche steht der Familie dabei zur Seite. Und wenn die Familien imstande sind, gegenseitiges Verzeihen zu lernen und zu lehren, dann kann auch die Familie der Kirche die erneuernde Kraft der Vergebung Gottes immer wieder bezeugen. Die christlichen Familien können viel für die Kirche und die Gesellschaft tun. Mögen sie im kommenden Heiligen Jahr der Barmherzigkeit den Schatz des gegenseitigen Verzeihens neu entdecken und konkrete Wege der Versöhnung gehen.

Santo Padre:

Con affetto saluto i fratelli e le sorelle provenienti dai paesi di lingua tedesca, in particolare i partecipanti al pellegrinaggio dei cori dell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Il perdono è parte integrante della nostra vocazione cristiana. Guardando l’esempio dei santi, vogliamo vivere la riconciliazione in famiglia, tra amici, negli ambienti di lavoro e nella società. Lo Spirito Santo vi colmi della Sua forza e pace.

Speaker:

Von Herzen grüße ich die Brüder und Schwestern aus den Ländern deutscher Sprache, insbesondere die Teilnehmer an der Chorpilgerreise des Erzbistums München und Freising. Die Vergebung ist wesentlicher Teil unserer Berufung als Christen. Mit dem Blick auf das Beispiel der Heiligen wollen wir in der Familie, im Freundeskreis, am Arbeitsplatz und in der Gesellschaft die Versöhnung leben. Der Heilige Geist erfülle euch mit seiner Kraft und seinem Frieden.

[01898-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:
La Asamblea del Sínodo de los Obispos ha terminado hace poco y me ha entregado un texto, que aún debo meditar. Pero, entretanto, la vida continúa, sobre todo la vida de las familias.
Hoy quisiera centrarme en la familia como ámbito para aprender a vivir el don y el perdón recíproco, sin el cual ningún amor puede ser duradero. Lo rezamos siempre en el Padre Nuestro: «Perdona nuestras ofensas, como también nosotros perdonamos a los que nos ofenden». No se puede vivir sin perdonarse, o al menos no se puede vivir bien, especialmente en familia. Todos los días, de alguna u otra manera, nos hacemos daño. Pero lo que se nos pide es curar inmediatamente las heridas que nos causamos y restaurar los vínculos que se han dañado. Si esperamos demasiado, todo es más difícil. Y hay un remedio muy simple: no dejar que termine el día sin pedir disculpas, sin hacer las paces, de los padres entre sí, de los padres con los hijos, y también entre los hermanos. Y para esto no hace falta un gran discurso, basta una palmada y ya está. De esta manera, el matrimonio y la familia se hacen una casa más sólida, resistente a nuestras pequeñas y grandes fechorías.
El Sínodo ha visto en la capacidad de perdonar y perdonarse no sólo una manera de evitar las divisiones en familia, sino también una aportación a la sociedad, para que sea menos mana y menos cruel. Ciertamente, las familias cristianas pueden hacer mucho por la sociedad y por la Iglesia. Por eso deseo que en el Jubileo Extraordinario de la Misericordia las familias descubran de nuevo el tesoro del perdón recíproco.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España y Latinoamérica. Pidamos a la Virgen María que nos ayude a vivir cada vez más las experiencias del perdón y de la reconciliación. Muchas gracias.

[01899-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Quero hoje falar-vos da família como dum grande ginásio, onde se treina para o dom e o perdão recíproco. Não se pode viver sem nos perdoarmos, ou pelo menos não se pode viver bem, especialmente em família. No dia-a-dia, não faltam ocasiões em que nos portamos mal e somos injustos com os outros. Então o que temos de fazer é procurar imediatamente curar as feridas que causamos. Porque, se adiarmos demasiado, tudo se torna mais difícil. Se, pelo contrário, aprendermos a pedir logo desculpa e a perdoar-nos mutuamente, curam-se a feridas, revigora-se o matrimónio e a família torna-se uma casa cada vez mais sólida que resiste aos abalos das nossas pequenas e grandes maldades. Muitos pensam e dizem que o dom e o perdão são palavras bonitas, mas impossíveis de pôr em prática. Graças a Deus, não é assim! Na verdade, é recebendo o perdão de Deus que somos capazes de, por nossa vez, perdoar aos outros. Por isso, Jesus nos faz repetir estas palavras todos os dias, quando rezamos o Pai-Nosso. E é indispensável que, na nossa sociedade por vezes desalmada, haja lugares, como a família, onde seja possível aprender a perdoar-nos uns aos outros. Verdadeiramente as famílias cristãs podem ajudar muito a sociedade actual e a própria Igreja. Por isso desejo que, no Jubileu da Misericórdia, as famílias descubram, de maneira nova e mais profunda, o tesouro do perdão recíproco.

Santo Padre:

Con cordiale affetto, saluto tutti i pellegrini di lingua portoghese, in particolare il gruppo brasiliano di Mogi das Cruzes. Il Signore vi benedica, perché siate dovunque faro di luce del Vangelo per tutti. Possa questo pellegrinaggio rinvigorire nei vostri cuori il sentire e il vivere con la Chiesa. La Madonna accompagni e protegga voi tutti e i vostri cari!

Speaker:

Com cordial afecto, saúdo todos os peregrinos de língua portuguesa, em particular o grupo brasileiro de Mogi das Cruzes. O Senhor vos abençoe, para serdes em toda a parte farol de luz do Evangelho para todos. Possa esta peregrinação fortalecer nos vossos corações o sentir e o viver com a Igreja. Nossa Senhora acompanhe e proteja a vós todos e aos vossos entes queridos.

[01900-PO.02] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

[بدأ قداسة البابا تعليمه بالتكلم عن سينودس الأساقفة الذي أختتم مؤخرا بعد أن تأمل ‏بعمق دعوة ‏الأسرة ورسالتها في حياة الكنيسة والمجتمع المعاصر. وقد خصص تعاليم اليوم حول كون الأسرة ‏واحة التدرب على العطاء، والغفران المتبادل الذي من دونه لا يمكن لأي حب أن يدوم طويلا، لأن ‏المغفرة هي التي تشفي الجراح التي نسببها بعضنا لبعض. ونصح البابا الجميع‏ بألا يسمحوا بأن ‏النهار يغرب دون طلب الغفران، والتصالح بين أفراد الأسرة. فالاعتذار السريع ومنح الغفران، ‏يجعلان الأسرة أكثر صلابة. وقد أكد السينودس أن القدرة على المغفرة هي جزء من دعوة‏ الأسرة ‏ورسالتها. فالمغفرة لا تحمي الأسر من الانقسام وحسب، بل تجعل المجتمع أقل شرا وأقل قسوة‏].

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dalla Terra Santa e dalla Giordania. Il perdono è la misura dell’amore e il suo alimento. Il vero amore oltrepassa le difficoltà e perdona gli errori. Preghiamo affinché le famiglie cristiane possano rinnovare il tesoro del perdono reciproco, specialmente durante il Giubileo della misericordia. Il Signore benedica tutte le famiglie e vi protegga dal maligno!

Speaker:

أرحب بالحجاج الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من الأراضي المقدسة والأردن. المغفرة هي مقياس ‏المحبة وهي وقودها. فالحب الحقيقي هو الذي يتخطى الصعاب ويغفر الأخطاء. لنصل كي تستطيع ‏الأسر المسيحية أن تجدد كنز المغفرة المتبادلة، خاصة خلال يوبيل الرحمة. ليبارك الرب جميع ‏العائلات، ويحرسكم جميعا من الشرير!‏‏

[01901-AR.02] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry,
Dzisiaj chciałbym podkreślić, że rodzina jest środowiskiem uczenia się daru wzajemnego przebaczenia, bez którego żadna miłość nie może przetrwać długo. W modlitwie, której nauczył nas sam Jezus - Ojcze nasz - każe On nam prosić Ojca: „Przebacz nam nasze winy, jako i my odpuszczamy naszym winowajcom”. Nie można żyć bez przebaczania sobie nawzajem, a przynajmniej nie można dobrze żyć, zwłaszcza w rodzinie. Każdego dnia wyrządzamy sobie nawzajem krzywdy. Musimy brać pod uwagę te błędy, spowodowane naszą słabością i naszym egoizmem. Trzeba, byśmy starali się natychmiast leczyć zdawane przez nas rany, natychmiast nawiązywać na nowo zerwane więzi. Jeśli czekamy zbyt długo, wszystko staje się trudniejsze. Gdy będziemy starać się przepraszać bez zwlekania i obdarzać siebie nawzajem przebaczeniem, to rany będą się zabliźniać, małżeństwo się umocni, a rodzina stanie się domem coraz bardziej solidnym, odpornym na wstrząsy naszej małej i wielkiej niegodziwości. Jeśli nauczymy się tak żyć w rodzinie, to będziemy podobnie czynili także na zewnątrz. Doprawdy rodziny chrześcijańskie mogą wiele w tym względzie uczynić dla współczesnego społeczeństwa, a także dla Kościoła. Dlatego pragnę, aby podczas Jubileuszu Miłosierdzia rodziny odkryły skarb wzajemnego przebaczenia. Módlmy się, aby były coraz bardziej zdolne do życia i budowania konkretnych dróg pojednania, aby nikt nie czuł się osamotniony z ciężarem swoich win.

Santo Padre:

Saluto i polacchi qui presenti. Domenica prossima nella Chiesa in Polonia si celebra la Giornata della Solidarietà con la Chiesa Perseguitata, promossa dalla Fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre insieme alla Conferenza Episcopale Polacca. Quest’anno l’aiuto spirituale e materiale è indirizzato particolarmente ai cristiani in Siria. La vostra opera di preghiera e di solidarietà porti sollievo e supporto ai fratelli e sorelle sofferenti per Cristo in Medio Oriente e in tutto il mondo. Vi accompagni la mia benedizione. Sia lodato Gesù Cristo!

Speaker:

Pozdrawiam obecnych tu Polaków. W najbliższą niedzielę w Kościele w Polsce będzie obchodzony Dzień Solidarności z Kościołem Prześladowanym, organizowany przez Fundację Pomoc Kościołowi w Potrzebie i Konferencję Episkopatu Polski. W tym roku pomoc duchowa i materialna w sposób szczególny jest kierowana do chrześcijan w Syrii. Wasze dzieło modlitwy i solidarności niech przyniesie wytchnienie i wsparcie braciom i siostrom, którzy cierpią dla Chrystusa na Bliskim Wschodzie i na całym świecie. Niech wam towarzyszy moje błogosławieństwo. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[01902-PL.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto le Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù e le Suore di Santa Dorotea, in occasione dei rispettivi Capitoli Generali, il Gruppo Sielistes dei fratelli delle scuole cristiane e dei Lasalliani.

Saluto il gruppo del Vicariato Apostolico di Anatolia, l’Associazione Amicinsieme e la Fondazione Simpatia e Amicizia. Invito tutti a pregare per i defunti in questo mese di novembre, e il vostro pellegrinaggio alla Sede Apostolica rafforzi il senso di appartenenza all’unica famiglia ecclesiale.

Rivolgo un pensiero ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo celebrato la memoria di San Martino de Porres. La sua grande carità sia di esempio a voi, cari giovani, per vivere la vita come donazione; il suo abbandono in Cristo Salvatore sostenga voi, cari ammalati, nei momenti più difficili della sofferenza; e il suo vigore spirituale dia forza a voi, cari sposi novelli, nel vostro cammino coniugale.

[01903-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0855-XX.02]