Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco in Sri Lanka e Filippine (12-19 gennaio 2015) - Incontro con sacerdoti, religiose, religiosi, seminaristi e famiglie di superstiti del tifone Yolanda, nella Cattedrale di Palo
Benedizione del Pope Francis Center for the Poor di Palo
Incontro con sacerdoti, religiose, religiosi, seminaristi e famiglie di superstiti del tifone Yolanda, nella Cattedrale di Palo
Benedizione del Pope Francis Center for the Poor di Palo
Lasciata la Residenza Arcivescovile di Palo e prima di raggiungere la Cattedrale dove lo attendevano i sacerdoti e i consacrati, il Santo Padre è passato davanti all’edificio amministrativo del "Pope Francis Center for the Poor". Si tratta di un centro assistenziale per anziani e per orfani, ancora in costruzione, gestito dalla Comunità Carismatica coreana Kkottongnae Brothers of Jesus, la cui sede principale Papa Francesco aveva visitato nell’agosto scorso durante il viaggio apostolico nella Repubblica di Corea.
A motivo delle variazioni del programma e vista la necessità di anticipare il rientro a Manila a causa del maltempo, Papa Francesco non è sceso dalla vettura, ma restando sulla papamobile ha benedetto il Centro, davanti al quale sostavano una cinquantina di orfani e di anziani assieme ad alcune religiose e volontarie della Comunità.
[00066-01.01]
Incontro con sacerdoti, religiose, religiosi, seminaristi e famiglie di superstiti del tifone Yolanda, nella Cattedrale di Palo
Discorso del Santo Padre
Traduzione in lingua italiana
Traduzione in lingua spagnola
L’incontro del Papa con i sacerdoti, le religiose, i religiosi, i seminaristi e alcune famiglie di superstiti del tifone Yolanda, previsto nella Cattedrale di Palo per le ore 17, è stato anticipato a fine mattinata ed è durato solo una decina di minuti, per l’urgenza imposta di rientrare a Manila prima che le condizioni meteo impedissero il decollo dell’aereo.
Nella Cattedrale dedicata alla Trasfigurazione del Signore e della quale finora è stato rifatto solo il tetto, mentre il resto della struttura porta ancora i segni del tifone del 2013, il Papa ha ringraziato i presenti per l’accoglienza. Dopo averli invitati ad intonare un canto di auguri per il Cardinale Segretario di Stato Parolin che oggi compie 60 anni, si è scusato di non poter rispettare il programma previsto, ed ha recitato con loro l’Ave Maria prima di impartire la Benedizione.
Di seguito riportiamo il testo del discorso preparato dal Santo Padre e consegnato all’Arcivescovo di Palo, S.E. Mons. John F. Du:
Discorso del Santo Padre
Dear Brothers and Sisters,
I greet all of you with great affection in the Lord. I am happy that we are able to meet in this Cathedral of the Transfiguration of the Lord. This house of prayer, along with many others, has been repaired thanks to the remarkable generosity of many people. It stands as an eloquent sign of the immense effort of rebuilding which you and your neighbors have undertaken in the wake of the devastation caused by Typhoon Yolanda. It is also a concrete reminder to all of us that, even amid disaster and suffering, our God is constantly at work, making all things new.
Many of you have suffered greatly, not only from the destruction caused by the storm, but from the loss of family members and friends. Today let us commend to God’s mercy all those who have died, and invoke his consolation and peace upon all who still grieve. May we remember in a particular way those among us whose pain makes it hard to see the way forward. At the same time, let us thank the Lord for all those who have labored in these months to clear away the rubble, to visit the sick and dying, to comfort the grieving and to bury the dead. Their goodness, and the generous aid which came from so many people throughout the world, are a real sign that God never abandons us!
Here, in a special way, I would like to thank the many priests and religious who responded with such overwhelming generosity to the desperate needs of the people of the areas hardest hit. By your presence and your charity, you bore witness to the beauty and truth of the Gospel. You made the Church present as a source of hope, healing and mercy. Together with so many of your neighbors, you also demonstrated the deep faith and the resilience of the Filipino people. The many stories of goodness and self-sacrifice which emerged from these dark days need to be remembered and passed down for future generations.
A few moments ago, I blessed the new Center for the Poor, which stands as another sign of the Church’s care and concern for our brothers and sisters in need. How many they are! And how much our Lord loves them! Today, from this place which has known such profound suffering and human need, I ask that even more be done for the poor. Above all, I ask that the poor throughout this country be treated fairly – that their dignity be respected, that political and economic policies be just and inclusive, that opportunities for employment and education be developed, and that obstacles to the delivery of social services be removed. Our treatment of the poor is the criterion on which each of us will be judged (cf. Mt 25:40, 45). I ask all of you, and all responsible for the good of society, to renew your commitment to social justice and the betterment of the poor, both here and in the Philippines as a whole.
Finally, I would like to say a word of sincere thanks to the young people present, including the seminarians and young religious. Many of you showed heroic generosity in the aftermath of the typhoon. I hope that you will always realize that true happiness comes from helping others, giving ourselves to them in self-sacrifice, mercy and compassion. In this way you will be a powerful force for the renewal of society, not only in the work of restoring buildings but more importantly, in building up God’s kingdom of holiness, justice and peace in your native land.
Dear priests and religious, dear families and friends, in this Cathedral of the Transfiguration of the Lord let us ask that our lives continue to be sustained and transfigured by the power of his resurrection. I commend all of you to the loving protection of Mary, Mother of the Church. May she obtain for you, and for all the beloved people of these lands, the Lord’s blessings of comfort, joy and peace. God bless you all!
[00055-02.01] [Original text: English]
Traduzione in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle,
vi saluto tutti con grande affetto nel Signore. Sono lieto che ci possiamo incontrare in questa Cattedrale della Trasfigurazione del Signore. Questa casa di preghiera, insieme a molte altre, è stata restaurata grazie alla notevole generosità di tanta gente. Si erge come segno eloquente dell’immenso sforzo di ricostruzione, che voi e i vostri vicini avete intrapreso dopo la devastazione causata dal tifone Yolanda. E’ anche un memoriale per tutti noi del fatto che, anche nei disastri e nelle sofferenze, il nostro Dio opera continuamente, facendo nuove tutte le cose.
Molti di voi hanno sofferto tanto, non solo per la distruzione causata dall’uragano, ma per la perdita di familiari e amici. Oggi affidiamo alla misericordia di Dio quanti sono morti, e invochiamo la sua consolazione e la sua pace su coloro che ancora piangono. Ricordiamo in modo speciale coloro a cui il dolore rende difficile vedere il modo di andare avanti. Allo stesso tempo, ringraziamo il Signore per quanti hanno faticato in questi mesi per portare via le macerie, per visitare i malati e i morenti, per confortare i sofferenti e per seppellire i morti. La loro bontà ed il generoso aiuto giunto da moltissime persone di tutto il mondo sono un segno reale che Dio non ci abbandona mai!
In modo speciale vorrei qui ringraziare i molti sacerdoti e i consacrati che hanno risposto con enorme generosità ai disperati bisogni delle persone delle località più duramente colpite. Mediante la vostra presenza e la vostra carità, avete reso testimonianza alla bellezza e alla verità del Vangelo. Avete reso presente la Chiesa quale sorgente di speranza, di guarigione, di misericordia. Insieme a molti vostri vicini, avete pure dimostrato la profonda fede e la capacità di resistenza del popolo filippino. Le molte storie di bontà e di sacrificio personale emerse da quei giorni oscuri devono essere ricordate e trasmesse alle future generazioni.
Qualche istante fa ho benedetto il nuovo Centro per i Poveri, che si erge quale ulteriore segno della cura e dell’attenzione della Chiesa per i nostri fratelli e sorelle bisognosi. Sono molti! E quanto Dio li ama! Oggi, da questo luogo che ha sperimentato una sofferenza e un bisogno umano così profondi, chiedo che si faccia di più per i poveri. Soprattutto, chiedo che i poveri dell’intero Paese vengano trattati in maniera equa, che la loro dignità sia rispettata, che le scelte politiche ed economiche siano giuste ed inclusive, che le opportunità di lavoro e di educazione vengano accresciute e che siano rimossi gli ostacoli all’attuazione dei servizi sociali. Il criterio con cui trattiamo i poveri sarà quello con il quale verremo giudicati (cfr Mt 25,40.45). Chiedo a voi tutti, e a quanti sono responsabili del bene della società, di riaffermare l’impegno per la giustizia sociale e il riscatto dei poveri, sia qui sia in tutte le Filippine.
Infine vorrei dire una parola di sincero ringraziamento ai giovani presenti, compresi i seminaristi e i giovani consacrati. Molti di voi hanno dimostrato una generosità eroica nella situazione causata dal tifone. Spero che vi rendiate sempre conto che la vera felicità viene dall’aiutare gli altri, offrendo loro noi stessi con sacrificio di sé, misericordia e compassione. Così voi sarete una forza potente per il rinnovamento della società, non solo nell’opera di ricostruzione degli edifici ma, soprattutto, nell’edificare il Regno di Dio, Regno di santità, di giustizia e di pace, nella vostra patria.
Cari sacerdoti e consacrati, care famiglie e cari amici, in questa Cattedrale della Trasfigurazione del Signore chiediamo che la nostra vita continui ad essere sostenuta e trasfigurata dalla potenza della sua risurrezione. Affido tutti voi all’amorevole protezione di Maria, Madre della Chiesa. Ella ottenga per voi e per tutti gli amati abitanti di queste terre benedizioni di consolazione, gioia e pace del Signore. Dio benedica voi tutti!
[00055-01.01] [Testo originale: Inglese]
Traduzione in lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas
Os saludo con gran afecto en el Señor. Me alegro de que podamos encontrarnos en esta catedral de la Transfiguración del Señor. Esta casa de oración, como tantas otras, ha sido reparada gracias a la notable generosidad de muchas personas. Se alza como un signo elocuente del inmenso esfuerzo de reconstrucción que vosotros y vuestros vecinos habéis llevado a cabo tras la devastación causada por el tifón Yolanda. También nos recuerda a todos nosotros que, a pesar de los desastres y el sufrimiento, nuestro Dios actúa constantemente, haciendo nuevas todas las cosas.
Muchos de vosotros habéis sufrido enormemente, no sólo por la destrucción causada por el tifón, sino por la pérdida de familiares y amigos. Hoy encomendamos a la misericordia de Dios a todos los que han muerto, e invocamos su consuelo y paz para todos los que aún lloran. Tengamos presente de una manera particular a cuantos el dolor les hace difícil ver el camino a seguir. Al mismo tiempo, demos gracias al Señor por todos los que, en estos meses, se han esforzado por retirar los escombros, visitar a los enfermos y moribundos, consolar a los afligidos y enterrar a los muertos. Su bondad, y la generosa ayuda que provenía de tantas personas en todo el mundo, son una señal cierta de que Dios nunca nos abandona.
De una manera especial, me gustaría agradecer a los numerosos sacerdotes y religiosos que respondieron con desbordante generosidad a las necesidades urgentes de los habitantes de las zonas más afectadas. Con vuestra presencia y caridad, habéis dado testimonio de la belleza y la verdad del Evangelio. Habéis hecho presente a la Iglesia como una fuente de esperanza, salvación y misericordia. Junto con muchos de vuestros vecinos, habéis demostrado también la profunda fe y la fortaleza del pueblo filipino. Los numerosos testimonios de bondad y abnegación que se produjeron en esos días oscuros han de ser recordados y transmitidos a las generaciones futuras.
Hace unos momentos, he bendecido el nuevo Centro para los pobres, que se erige como un nuevo signo de la atención y preocupación de la Iglesia por nuestros hermanos y hermanas necesitados. Son muchos, y el Señor los ama a todos. Hoy, desde este lugar que ha conocido un sufrimiento y una necesidad humana tan profundos, pido que se haga mucho más por los pobres. Por encima de todo, pido que en todo el país se trate a los pobres de manera justa, que se respete su dignidad, que las medidas políticas y económicas sean equitativas e inclusivas, que se desarrollen oportunidades de trabajo y educación, y que se eliminen los obstáculos para la prestación de servicios sociales. El trato que demos a los pobres será el criterio con el que seremos juzgados (cf. Mt 25,40. 45). Os pido a todos vosotros, y a cuantos son responsables de la marcha de la sociedad, que renovéis vuestro compromiso a favor de la justicia social y la promoción de los pobres, tanto aquí como en toda Filipinas.
Por último, me gustaría dirigir unas palabras de sincero agradecimiento a los jóvenes aquí presentes, y entre ellos a los seminaristas y jóvenes religiosos. Muchos de vosotros habéis mostrado una generosidad heroica en los momentos posteriores al tifón. Espero que siempre tengáis presente que la verdadera felicidad viene como consecuencia de ayudar a los demás, entregándose a ellos con abnegación, misericordia y compasión. De esta manera, seréis una fuerza poderosa para la renovación de la sociedad, no sólo en la reconstrucción de los edificios, sino más importante aún, en la edificación del reino de Dios, en la santidad, la justicia y la paz en vuestra tierra.
Queridos sacerdotes y religiosos, queridas familias y amigos. En esta catedral de la Transfiguración del Señor, pidamos que nuestras vidas sigan siendo sustentadas y transfiguradas por el poder de su resurrección. Os encomiendo a todos a la protección amorosa de María, Madre de la Iglesia. Que ella obtenga para vosotros, y para todo el amado pueblo de estas tierras, abundantes bendiciones de consuelo, alegría y paz en el Señor. Que Dios os bendiga.
[00055-04.01] [Texto original: Inglés]
Lasciata la Cattedrale di Palo e raggiunto in papamobile l’aeroporto internazionale di Tacloban, il Santo Padre è partito per Manila poco dopo le ore 13 locali, a bordo di un A320 delle Philippine Airlines.
Atterrato alle 14.30 alla Villamor Air Base di Manila, con oltre tre ore di anticipo sul programma iniziale, Papa Francesco ha fatto ritorno in vettura scoperta alla Nunziatura, salutato da un gran numero di fedeli lungo tutti i 7 chilometri di percorso.
[B0043-XX.02]