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Udienza a una Delegazione della Chiesa Evangelica Luterana Tedesca, 18.12.2014


Udienza a una Delegazione della Chiesa Evangelica Luterana Tedesca

Testo in lingua tedesca

Testo in lingua italiana

Alle ore 10.45 di questa mattina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza una Delegazione della Chiesa Evangelica Luterana Tedesca.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti:

Testo in lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder,

ich begrüße Sie herzlich und danke Bischof Ulrich für seine Worte, die ein klares Zeugnis seines ökumenischen Engagements sind. Ich grüße auch die anderen Vertreter der evangelisch-lutherischen Kirche Deutschlands und der Ökumenischen Kommission der deutschen Bischofskonferenz, die zu einem ökumenischen Besuch in Rom weilen.

Der offizielle Dialog zwischen Lutheranern und Katholiken kann heute auf fast fünfzig Jahre intensiver Arbeit zurückblicken. Der beachtliche Fortschritt, der mit Gottes Hilfe erreicht wurde, ist eine solide Grundlage für eine echte, im Glauben und in der Spiritualität gelebte Freundschaft. Ungeachtet der theologischen Differenzen, die in verschiedenen Glaubensfragen noch bestehen, ist das Leben unserer Kirchen und kirchlichen Gemeinschaften, die heute einen gemeinsamen ökumenischen Weg beschreiten, von Zusammenarbeit und geschwisterlichem Miteinander gekennzeichnet. Wie der heilige Johannes Paul II. in der Enzyklika Ut unum sint betont hat, ist die ökumenische Verantwortung der katholischen Kirche nämlich eine wesentliche Aufgabe der Kirche selbst, die von der Einheit des Dreieinen Gottes zusammengerufen und auf sie hin ausgerichtet ist. Einvernehmlich erstellte Texte wie die „Gemeinsame Erklärung zur Rechtfertigungslehre" des Lutherischen Weltbundes und des Päpstlichen Rates zur Förderung der Einheit der Christen, die vor fünfzehn Jahren in Augsburg offiziell unterzeichnet wurde und auf die Sie Bezug genommen haben, sind wichtige Meilensteine, die erlauben, den eingeschlagenen Weg zuversichtlich fortzusetzen.

Das gemeinsame Ziel der vollen und sichtbaren Einheit der Christen scheint bisweilen in die Ferne zu rücken, wenn im Dialog selbst unterschiedliche Interpretationen dessen auftreten, was die Kirche und was ihre Einheit ist. Trotz dieser noch offenen Fragen dürfen wir nicht aufgeben, sondern müssen uns vielmehr auf den nächsten möglichen Schritt konzentrieren. Vergessen wir nicht, dass wir gemeinsam einen Weg der Freundschaft, der gegenseitigen Achtung und der theologischen Forschung gehen, einen Weg, der uns hoffnungsvoll in die Zukunft blicken lässt. Eben darum wurden am vergangenen 21. November die Glocken aller Kathedralen in Deutschland geläutet, um an allen Orten die christlichen Brüder und Schwestern zu einem gemeinsamen Gottesdienst anlässlich des fünfzigsten Jahrestags der Verkündigung des Konzilsdekrets Unitatis redintergratio einzuladen.

Ich freue mich, dass die Kommission für den bilateralen Dialog zwischen der deutschen Bischofskonferenz und der evangelisch-lutherischen Kirche Deutschlands im Begriff ist, ihre Arbeit über das Thema „Gott und die Würde des Menschen" abzuschließen. Von größter Aktualität sind die Fragen, welche die Würde der menschlichen Person am Anfang und am Ende ihres Lebens betreffen, wie auch jene zur Familie, zur Ehe und zur Sexualität – Fragen, die nicht übergangen oder vernachlässigt werden dürfen, nur weil man den bisher erreichten ökumenischen Konsens nicht aufs Spiel setzen will. Es wäre sehr schade, wenn es angesichts dieser wichtigen, mit dem menschlichen Dasein verknüpften Fragen zu neuen konfessionellen Differenzen kommen würde.

Der ökumenische Dialog kann heute nicht mehr von der Realität und dem Leben unserer Kirchen getrennt werden. Im Jahr 2017 gedenken lutherische und katholische Christen gemeinsam des fünhundertsten Jahrestags der Reformation. Aus diesem Anlass werden Lutheraner und Katholiken zum ersten Mal die Möglichkeit haben, weltweit ein und dasselbe ökumenische Gedenken zu halten, nicht in Form einer triumphalistischen Feier, sondern als Bekenntnis unseres gemeinsamen Glaubens an den Dreieinen Gott. Im Mittelpunkt dieses Ereignisses werden also neben der Freude, miteinander einen ökumenischen Weg zu gehen, das gemeinsame Gebet und die innige Bitte an den Herrn Jesus Christus um Vergebung für die wechselseitige Schuld stehen. Darauf nimmt das von der lutherisch-katholischen Kommission für die Einheit erstellte und im vergangenen Jahr veröffentlichte Dokument unter dem Titel „Vom Konflikt zur Gemeinschaft. Gemeinsames lutherisch-katholisches Reformationsgedenken im Jahr 2017" bedeutungsvoll Bezug. Möge dieses Reformationsgedenken uns alle ermutigen, mit Gottes Hilfe und mit der Unterstützung durch seinen Geist weitere Schritte zur Einheit zu vollziehen und uns nicht einfach auf das zu beschränken, was wir bereits erreicht haben.

In der Hoffnung, dass Ihr geschwisterlicher Besuch dazu beiträgt, die gute Zusammenarbeit zu stärken, die zwischen Lutheranern und Katholiken in Deutschland und in der Welt besteht, rufe ich von Herzen den Segen des Herrn auf Sie und auf Ihre Gemeinschaften herab.

[02098-05.02] [Originalsprache: Deutsch]

Testo in lingua italiana

Sorelle e fratelli,

vi saluto cordialmente e ringrazio il Vescovo Ulrich per le sue parole, che testimoniano chiaramente il suo impegno ecumenico. Saluto anche gli altri rappresentanti della Chiesa evangelica-luterana della Germania e della Commissione ecumenica della Conferenza episcopale tedesca, in visita ecumenica a Roma.

Il dialogo ufficiale tra luterani e cattolici può oggi guardare ai suoi quasi cinquant’anni di intenso lavoro. Il notevole progresso che, con l’aiuto di Dio, è stato realizzato costituisce un solido fondamento di sincera amicizia vissuta nella fede e nella spiritualità. Nonostante le differenze teologiche che permangono in varie questioni di fede, la collaborazione e la convivenza fraterna caratterizzano la vita delle nostre Chiese e Comunità ecclesiali, impegnate oggi in un comune cammino ecumenico. La responsabilità ecumenica della Chiesa cattolica, come ha sottolineato san Giovanni Paolo II nell’Enciclica Ut unum sint, è infatti un compito essenziale della Chiesa stessa, convocata e orientata dall’unità di Dio Uno e Trino. Testi congiunti, come la "Dichiarazione Comune sulla dottrina della giustificazione" - alla quale Lei ha fatto riferimento - tra la Federazione Luterana Mondiale e il Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani, firmata ufficialmente quindici anni fa ad Augsburg, sono importanti pietre miliari, che permettono di proseguire con fiducia sulla strada intrapresa.

L’obiettivo comune dell’unità piena e visibile dei cristiani sembra a volte allontanarsi a causa di diverse interpretazioni, all’interno del dialogo, su ciò che è la Chiesa e la sua unità. Malgrado queste questioni ancora aperte, non dobbiamo rassegnarci ma piuttosto concentrarci sul prossimo passo possibile. Non dimentichiamo che stiamo facendo insieme un cammino di amicizia, di stima reciproca e di ricerca teologica, un cammino che ci fa guardare speranzosi al futuro. Ecco perché il 21 novembre scorso le campane di tutte le cattedrali in Germania sono state fatte suonare, per invitare in ogni luogo i fratelli cristiani ad un servizio liturgico comune per il cinquantesimo anniversario della promulgazione del Decreto Unitatis redintegratio del Concilio Vaticano II.

Mi rallegro che la Commissione di dialogo bilaterale tra la Conferenza episcopale tedesca e la Chiesa evangelica-luterana della Germania sta per terminare il suo lavoro sul tema "Dio e la dignità dell’uomo". Di grandissima attualità sono le questioni relative alla dignità della persona umana all’inizio e alla fine della sua vita, così come quelle attinenti alla famiglia, al matrimonio e alla sessualità, che non possono essere taciute o tralasciate solo perché non si vuole mettere a repentaglio il consenso ecumenico finora raggiunto. Sarebbe un peccato se, su tali importanti questioni legate all’esistenza umana, si verificassero nuove differenze confessionali.

Il dialogo ecumenico oggi non può più essere separato dalla realtà e dalla vita delle nostre Chiese. Nel 2017 i cristiani luterani e cattolici commemoreranno congiuntamene il quinto centenario della Riforma. In questa occasione, luterani e cattolici avranno la possibilità per la prima volta di condividere una stessa commemorazione ecumenica in tutto il mondo, non nella forma di una celebrazione trionfalistica, ma come professione della nostra fede comune nel Dio Uno e Trino. Al centro di questo evento ci saranno dunque la preghiera comune e l’intima richiesta di perdono rivolte al Signore Gesù Cristo per le reciproche colpe, insieme alla gioia di percorrere un cammino ecumenico condiviso. A ciò fa riferimento in maniera significativa il documento prodotto dalla Commissione luterana-cattolica per l’unità, pubblicato l’anno scorso e intitolato "Dal conflitto alla comunione. La commemorazione comune luterana-cattolica della Riforma nel 2017". Possa questa commemorazione della Riforma incoraggiarci tutti a compiere, con l’aiuto di Dio e il sostegno del suo Spirito, ulteriori passi verso l’unità e a non limitarci semplicemente a ciò che abbiamo già raggiunto.

Nella speranza che la vostra visita fraterna contribuisca a rafforzare la buona collaborazione che esiste tra luterani e cattolici in Germania e nel mondo, invoco di cuore la benedizione del Signore su di voi e sulle vostre comunità.

[02098-01.02] [Testo originale: Italiano]

[B0969-XX.02]