Discorso del Santo Padre
Testo in lingua inglese
Alle ore 11 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti al Terzo Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità dal tema "La gioia del Vangelo: una gioia missionaria..." (Cf. Evangelii gaudium, 21), promosso e organizzato in questi giorni a Roma dal Pontificio Consiglio per i Laici, presso il Pontificio Collegio Maria Mater Ecclesiae.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dell’udienza:
Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Vi accolgo con piacere in occasione del Congresso che state celebrando con il sostegno del Pontificio Consiglio per i Laici. Ringrazio il Cardinale Ryłko, anche per le sue parole, e Mons. Clemens. Al centro della vostra attenzione in questi giorni ci sono due elementi essenziali della vita cristiana: la conversione e la missione. Essi sono intimamente legati. Infatti, senza un’autentica conversione del cuore e della mente non si annuncia il Vangelo, ma se non ci apriamo alla missione non è possibile la conversione e la fede diventa sterile. I Movimenti e le Nuove Comunità che voi rappresentate sono ormai proiettati alla fase della maturità ecclesiale, che richiede un atteggiamento vigile di conversione permanente, al fine di rendere sempre più viva e feconda la spinta evangelizzatrice. Desidero, pertanto, offrirvi alcuni suggerimenti per il vostro cammino di fede e di vita ecclesiale.
1. Anzitutto è necessario preservare la freschezza del carisma: che non si rovini quella freschezza! Freschezza del carisma! Rinnovando sempre il «primo amore» (cfr Ap 2,4). Con il tempo infatti cresce la tentazione di accontentarsi, di irrigidirsi in schemi rassicuranti, ma sterili. La tentazione di ingabbiare lo Spirito: questa è una tentazione! Tuttavia, «la realtà è più importante dell’idea» (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 231-233); se una certa istituzionalizzazione del carisma è necessaria per la sua stessa sopravvivenza, non bisogna illudersi che le strutture esterne possano garantire l’azione dello Spirito Santo. La novità delle vostre esperienze non consiste nei metodi e nelle forme, la novità, che pure sono importanti, ma nella disposizione a rispondere con rinnovato entusiasmo alla chiamata del Signore: è questo coraggio evangelico che ha permesso la nascita dei vostri movimenti e nuove comunità. Se forme e metodi sono difesi per sé stessi diventano ideologici, lontani dalla realtà che è in continua evoluzione; chiusi alla novità dello Spirito, finiranno per soffocare il carisma stesso che li ha generati. Occorre tornare sempre alle sorgenti dei carismi e ritroverete lo slancio per affrontare le sfide. Voi non avete fatto una scuola di spiritualità così; non avete fatto una istituzione di spiritualità così; non avete un gruppetto... No! Movimento! Sempre sulla strada, sempre in movimento, sempre aperto alle sorprese di Dio, che vengono in sintonia con la prima chiamata del movimento, quel carisma fondamentale.
2. Un’altra questione riguarda il modo di accogliere e accompagnare gli uomini del nostro tempo, in particolare i giovani (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 105-106). Facciamo parte di un’umanità ferita, - dobbiamo dirci questo! - dove tutte le agenzie educative, specialmente la più importante, la famiglia, hanno gravi difficoltà un po’ ovunque nel mondo. L’uomo di oggi vive seri problemi di identità e ha difficoltà a fare le proprie scelte; perciò ha una disposizione a farsi condizionare, a delegare ad altri le decisioni importanti della vita. Bisogna resistere alla tentazione di sostituirsi alla libertà delle persone e a dirigerle senza attendere che maturino realmente. Ogni persona ha il suo tempo, cammina a modo suo e dobbiamo accompagnare questo cammino. Un progresso morale o spirituale ottenuto facendo leva sull’immaturità della gente è un successo apparente, destinato a naufragare. Meglio pochi, ma andando sempre senza cercare lo spettacolo! L’educazione cristiana invece richiede un accompagnamento paziente che sa attendere i tempi di ciascuno, come fa con ognuno di noi il Signore: il Signore ha pazienza con noi! La pazienza è la sola via per amare davvero e portare le persone a una relazione sincera col Signore.
3. Un’altra indicazione è quella di non dimenticare che il bene più prezioso, il sigillo dello Spirito Santo, è la comunione. Si tratta della grazia suprema che Gesù ci ha conquistato sulla croce, la grazia che da risorto chiede per noi incessantemente, mostrando le sue piaghe gloriose al Padre: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21). Perché il mondo creda che Gesù è il Signore bisogna che veda la comunione tra i cristiani, ma se si vedono divisioni, rivalità e maldicenza, il terrorismo delle chiacchiere, per favore...se si vedono queste cose, qualunque sia la causa, come si può evangelizzare? Ricordate quest’altro principio: «L’unità prevale sul conflitto» (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 226-230), perché il fratello vale molto di più delle nostre personali posizioni: per lui Cristo ha versato il suo sangue (cfr 1 Pt 1,18-19), per le mie idee non ha versato niente! La vera comunione, poi, non può esistere in un movimento o in una nuova comunità, se non si integra nella comunione più grande che è la nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica. Il tutto è superiore alla parte (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 234-237) e la parte ha senso in relazione al tutto. Inoltre, la comunione consiste anche nell’affrontare insieme e uniti le questioni più importanti, come la vita, la famiglia, la pace, la lotta alla povertà in tutte le sue forme, la libertà religiosa e di educazione. In particolare, i movimenti e le comunità sono chiamati a collaborare per contribuire a curare le ferite prodotte da una mentalità globalizzata che mette al centro il consumo, dimenticando Dio e i valori essenziali dell’esistenza.
Per raggiungere la maturità ecclesiale, dunque, mantenete - lo ripeto - la freschezza del carisma, rispettate la libertà delle persone e cercate sempre la comunione. Non dimenticate però che, per raggiungere questo traguardo, la conversione deve essere missionaria: la forza di superare tentazioni e insufficienze viene dalla gioia profonda dell’annuncio del Vangelo, che è alla base di tutti i vostri carismi. Infatti, «quando la Chiesa chiama all’impegno evangelizzatore, non fa altro che indicare ai cristiani il vero dinamismo della realizzazione personale» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 10), la vera motivazione per rinnovare la propria vita, perché la missione è partecipazione alla missione di Cristo che ci precede sempre e ci accompagna nell’evangelizzazione.
Cari fratelli e sorelle, voi avete portato già molti frutti alla Chiesa e al mondo intero, ma ne porterete altri ancora più grandi con l’aiuto dello Spirito Santo, che sempre suscita e rinnova doni e carismi, e con l’intercessione di Maria, che non cessa di soccorrere e accompagnare i suoi figli. Andate avanti: sempre in movimento... Non fermatevi mai! Sempre in movimento! Vi assicuro la mia preghiera e vi chiedo di pregare per me - ne ho bisogno davvero - mentre di cuore vi benedico.
Adesso vi chiedo, tutti insieme, di pregare la Madonna, che ha provato questa esperienza di conservare sempre la freschezza del primo incontro con Dio, di andare avanti con umiltà, ma sempre in cammino, rispettando il tempo delle persone. E poi anche di non stancarsi mai di avere questo cuore missionario.
Ave Maria...
[01880-01.02] [Testo originale: Italiano]
Testo in lingua inglese
Dear brothers and sisters, Goodmorning!
I offer cordial greetings to all of you taking part in this Congress sponsored by the Pontifical Council for the Laity. I thank Cardinal Ryłko for his words, as well as Archbishop Clemens. At the heart of your deliberations in these days are two elements which are essential for Christian life: conversion and mission. These are intimately connected. In fact, without an authentic conversion of heart and mind, the Gospel cannot be proclaimed; at the same time, if we are not open to mission, conversion is not possible and faith becomes sterile. The Movements and New Communities that you represent are moving towards a deeper sense of belonging to the Church, a maturity that requires vigilance in the path of daily conversion. This will enable an ever more dynamic and fruitful evangelization. I would like, therefore, to offer you a few suggestions for your journey of faith and ecclesial life.
1. First, it is necessary to preserve the freshness of your charism, never lose that freshness, the freshness of your charism, always renewing the "first love" (cf. Rev 2:4). As time goes by, there is a greater temptation to become comfortable, to become hardened in set ways of doing things, which, while reassuring, are nonetheless sterile. There is the temptation to cage in the Holy Spirit: this is a temptation! However, "realities are more important than ideas" (cf. Evangelii Gaudium, 231-233); even if a certain institutionalization of the charism is necessary for its survival, we ought not delude ourselves into thinking that external structures can guarantee the working of the Holy Spirit. The newness of your experiences does not consist in methods or forms, or the newness itself, all of which are important, but rather in your willingness to respond with renewed enthusiasm to the Lord’s call. Such evangelical courage has allowed for the growth of your Movements and New Communities. If forms and methods become ends in themselves, they become ideological, removed from reality which is constantly developing; closed to the newness of the Spirit, such rigid forms and methods will eventually stifle the very charism which gave them life. We need always to return to the sources of our charism, and thus to rediscover the driving force needed to respond to challenges. You have not been schooled in such a spirituality. You have not attended an institution of spirituality in this way. You are not simply a small group. No! You are rather a movement, always on the way, always in movement, always open to God’s surprises which are in harmony with the first call of the movement, namely the founding charism.
2. A further issue concerns the way of welcoming and accompanying men and women of today, in particular, the youth (cf. Evangelii Gaudium, 105-106). We are part of a wounded humanity – and we must be honest in saying this – in which all of the educational institutions, especially the most important one, the family, are experiencing grave difficulties almost everywhere in the world. Men and women today experience serious identity problems and have difficulty making proper choices; as a result, they tend to be conditioned and to delegate important decisions about their own lives to others. We need to resist the temptation of usurping individual freedom, of directing them without allowing for their growth in genuine maturity. Every person has their own time, their own path, and we must accompany this journey. Moral or spiritual progress which manipulates a person’s immaturity is only an apparent success, and one destined to fail. It is better to achieve less and move forward without seeking attention. Christian education, rather, requires a patient accompaniment which is capable of waiting for the right moment for each person, as the Lord does with each one of us. The Lord is patient with us! Patience is the only way to love truly and to lead others into a sincere relationship with the Lord.
3. One other consideration we must never forget is that the most precious good, the seal of the Holy Spirit, is communion. This is the supreme blessing that Jesus won for us on the Cross, the grace which the Risen Christ continually implores for us as he reveals to the Father his glorious wounds, "As you, Father, are in me, and I in you, may they also be in us, so that the world may believe that you have sent me (Jn 17:21). For the world to believe that Jesus is Lord, it needs to see communion among Christians. If, on the other hand, the world sees divisions, rivalries, backbiting, the terrorism of gossip, please… if these things are seen, regardless of the cause, how can we evangelize? Remember this further principle: "Unity prevails over conflict" (Evangelii Gaudium, 226-230), because our brothers and sisters are always of greater value than our personal attitudes; indeed, it is for our brothers and sisters that Christ has shed his blood (1 Pet 1:18-19); it has not been shed for my ideas! In addition, real communion cannot exist in Movements or in New Communities unless these are integrated within the greater communion of our Holy Mother, the hierarchical Church. "The whole is greater than the part" (cf Evangelii Gaudium, 234-237), and the part only has meaning in relation to the whole. Communion also consists in confronting together and in a united fashion the most pressing questions of our day, such as life, the family, peace, the fight against poverty in all its forms, religious freedom and education. In particular, New Movements and Communities are called to coordinate their efforts in caring for those wounded by a globalized mentality which places consumption at the centre, neglecting God and those values which are essential for life.
In order to attain ecclesial maturity, therefore, maintain – I say again – the freshness of your charism, respect the freedom of each person, and always strive for communion. Do not forget, however, that to reach this goal, conversion must be missionary: the strength to overcome temptations and insufficiencies comes from the profound joy of proclaiming the Gospel, which is the foundation of your charisms. In fact, "when the Church summons Christians to take up the task of evangelization, she is simply pointing to the source of authentic personal fulfilment" (Evangelii Gaudium, 10), the true motivation for renewal of one’s own life, since all mission is a sharing in the mission of Christ who always precedes and accompanies us in the work of evangelization.
Dear brothers and sisters, you have already borne much fruit for the Church and the world. You will bear even greater fruit with the help of the Holy Spirit, who raises up and renews his gifts and charisms, and through the intercession of Mary, who never ceases to assist and accompany her children. Go forward, always in movement… never stop but always keep moving! I assure you of my prayers and I ask you to pray for me – I have great need, truly – and I cordially impart to each of you my blessing.
I now ask you, together, to pray to Our Lady who had the experience of keeping alive the freshness of the first encounter with God, of moving forward in humility, always being on the way, respecting each person’s time. She never tired of having this missionary heart.
Hail Mary…
[01880-02.02] [Original text: English]
[B0875-XX.03]