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L’Udienza Generale, 05.11.2014


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi nelle diverse lingue

Saluto in lingua italiana

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi dedicato alla Chiesa, ha incentrato la sua meditazione sulla Santa Madre Chiesa gerarchica.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Abbiamo sentito le cose che l’apostolo Paolo dice al vescovo Tito. Ma quante virtù dobbiamo avere, noi vescovi? Abbiamo sentito tutti, no? Non è facile, non è facile, perché noi siamo peccatori. Ma ci affidiamo alla vostra preghiera, perché almeno ci avviciniamo a queste cose che l’apostolo Paolo consiglia a tutti i vescovi. D’accordo? Pregherete per noi?

Abbiamo già avuto modo di sottolineare, nelle catechesi precedenti, come lo Spirito Santo ricolmi sempre la Chiesa dei suoi doni, con abbondanza. Ora, nella potenza e nella grazia del suo Spirito, Cristo non manca di suscitare dei ministeri, al fine di edificare le comunità cristiane come suo corpo. Tra questi ministeri, si distingue quello episcopale. Nel Vescovo, coadiuvato dai Presbiteri e dai Diaconi, è Cristo stesso che si rende presente e che continua a prendersi cura della sua Chiesa, assicurando la sua protezione e la sua guida.

1. Nella presenza e nel ministero dei Vescovi, dei Presbiteri e dei Diaconi possiamo riconoscere il vero volto della Chiesa: è la Santa Madre Chiesa Gerarchica. E davvero, attraverso questi fratelli scelti dal Signore e consacrati con il sacramento dell’Ordine, la Chiesa esercita la sua maternità: ci genera nel Battesimo come cristiani, facendoci rinascere in Cristo; veglia sulla nostra crescita nella fede; ci accompagna fra le braccia del Padre, per ricevere il suo perdono; prepara per noi la mensa eucaristica, dove ci nutre con la Parola di Dio e il Corpo e il Sangue di Gesù; invoca su di noi la benedizione di Dio e la forza del suo Spirito, sostenendoci per tutto il corso della nostra vita e avvolgendoci della sua tenerezza e del suo calore, soprattutto nei momenti più delicati della prova, della sofferenza e della morte.

2. Questa maternità della Chiesa si esprime in particolare nella persona del Vescovo e nel suo ministero. Infatti, come Gesù ha scelto gli Apostoli e li ha inviati ad annunciare il Vangelo e a pascere il suo gregge, così i Vescovi, loro successori, sono posti a capo delle comunità cristiane, come garanti della loro fede e come segno vivo della presenza del Signore in mezzo a loro. Comprendiamo, quindi, che non si tratta di una posizione di prestigio, di una carica onorifica. L’episcopato non è un’onorificenza, è un servizio. Gesù l’ha voluto così. Non dev’esserci posto nella Chiesa per la mentalità mondana. La mentalità mondana dice: "Quest’uomo ha fatto la carriera ecclesiastica, è diventato vescovo". No, no, nella Chiesa non deve esserci posto per questa mentalità. L’episcopato è un servizio, non un’onorificenza per vantarsi. Essere Vescovi vuol dire tenere sempre davanti agli occhi l’esempio di Gesù che, come Buon Pastore, è venuto non per essere servito, ma per servire (cfr Mt 20,28; Mc 10,45) e per dare la sua vita per le sue pecore (cfr Gv 10,11). I santi Vescovi – e sono tanti nella storia della Chiesa, tanti vescovi santi – ci mostrano che questo ministero non si cerca, non si chiede, non si compra, ma si accoglie in obbedienza, non per elevarsi, ma per abbassarsi, come Gesù che «umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce» (Fil 2,8). E’ triste quando si vede un uomo che cerca questo ufficio e che fa tante cose per arrivare là e quando arriva là non serve, si pavoneggia, vive soltanto per la sua vanità.

3. C’è un altro elemento prezioso, che merita di essere messo in evidenza. Quando Gesù ha scelto e chiamato gli Apostoli, li ha pensati non separati l’uno dall’altro, ognuno per conto proprio, ma insieme, perché stessero con Lui, uniti, come una sola famiglia. Anche i Vescovi costituiscono un unico collegio, raccolto attorno al Papa, il quale è custode e garante di questa profonda comunione, che stava tanto a cuore a Gesù e ai suoi stessi Apostoli. Com’è bello, allora, quando i Vescovi, con il Papa, esprimono questa collegialità e cercano di essere sempre più e meglio servitori dei fedeli, più servitori nella Chiesa! Lo abbiamo sperimentato recentemente nell’Assemblea del Sinodo sulla famiglia. Ma pensiamo a tutti i Vescovi sparsi nel mondo che, pur vivendo in località, culture, sensibilità e tradizioni differenti e lontane tra loro, da una parte all’altra – un vescovo mi diceva l’altro giorno che per arrivare a Roma erano necessarie, da dove lui era, più di 30 ore di aereo – si sentono parte l’uno dell’altro e diventano espressione del legame intimo, in Cristo, tra le loro comunità. E nella comune preghiera ecclesiale tutti i Vescovi si pongono insieme in ascolto del Signore e dello Spirito, potendo così porre attenzione in profondità all’uomo e ai segni dei tempi (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. Gaudium et spes, 4).

Cari amici, tutto questo ci fa comprendere perché le comunità cristiane riconoscono nel Vescovo un dono grande, e sono chiamate ad alimentare una sincera e profonda comunione con lui, a partire dai presbiteri e dai diaconi. Non c’è una Chiesa sana se i fedeli, i diaconi e i presbiteri non sono uniti al vescovo. Questa Chiesa non unita al vescovo è una Chiesa ammalata. Gesù ha voluto questa unione di tutti i fedeli col vescovo, anche dei diaconi e dei presbiteri. E questo lo fanno nella consapevolezza che è proprio nel Vescovo che si rende visibile il legame di ciascuna Chiesa con gli Apostoli e con tutte le altre comunità, unite con i loro Vescovi e il Papa nell’unica Chiesa del Signore Gesù, che è la nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica. Grazie.

[01726-01.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese

Speaker :

Frères et sœurs, le Christ suscite dans son Église des ministres, les Évêques, les prêtres et les diacres, qui forment la hiérarchie. C’est par elle que l’Église exerce sa maternité : elle nous engendre par le baptême et nous fait grandir dans la foi. Elle nous nourrit par l’Eucharistie, nous conduit au Père pour recevoir son pardon, et elle nous accompagne durant notre vie, spécialement dans les moment difficiles et à l’heure de la mort. L’Évêque, à la tête de la communauté chrétienne, est le garant de la foi et le signe vivant de la présence du Seigneur. Il est à l’image du Bon Pasteur, venu non pour être servi mais pour servir, et qui donne sa vie pour ses brebis. Les Évêques sont les successeurs des Apôtres ; ils forment un unique collège, en communion avec le Pape, même lorsqu’ils sont dispersés partout dans le monde et vivent en des lieux et des cultures différents.

Santo Padre :

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i sacerdoti di Namur con il loro Vescovo Monsignor Vancottem, e i giovani del collegio Fénelon-Sainte-Marie di Parigi. Invito ciascuno a vivere una sincera e profonda comunione con il Vescovo che il Signore vi dona come pastori, per ricevere da lui tutti i beni, che la Chiesa, come una madre, vi trasmette. Buon pellegrinaggio!

Speaker :

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les prêtres de Namur avec leur Évêque Monseigneur Vancottem, et les jeunes du collège Fénelon-Sainte-Marie de Paris.

Je vous invite, chacun, à vivre une sincère et profonde communion avec l’Évêque que le Seigneur vous donne comme pasteur, pour recevoir de lui tous les biens que l’Eglise, comme une mère, vous transmet. Bon pèlerinage !

[01727-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our catechesis on the Church, we have seen that the Holy Spirit constantly bestows his gifts for the upbuilding of the Body of Christ. Among these gifts are the ordained ministries. Through the sacrament of Holy Orders, bishops, priests and deacons are called to guide and protect Christ’s flock, above all though the celebration of the sacraments which give us new life in Christ. The Church is thus both hierarchical and maternal: her ordained ministries are at the service of her spiritual motherhood. This is especially clear in the case of bishops, who are called to lead the Christian community as living signs of the Lord’s presence in our midst. Like the Apostles whose successors they are, the Bishops form one college in communion with the Pope. This collegiality is seen not only in special assemblies like the recent Synod but also in the daily communion of Bishops throughout the world. Let us ask the Lord to draw us nearer to himself and to one another through the ministry of our bishops, priests and deacons, in the unity of "our Holy Mother the Hierarchical Church".

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente i vari gruppi provenienti da Inghilterra, Malta, Danimarca, Giappone e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace nel Signore Gesù. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, including the various groups from England, Malta, Denmark, Japan and the United States of America. Upon all of you, and your families, I invoke joy and peace in the Lord Jesus. God bless you all!

[01728-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, in den vergangenen Katechesen haben wir gesehen, wie der Heilige Geist die Kirche mit seinen Gaben immer reichlich erfüllt. Kraft des Heiligen Geistes erweckt Christus auch verschiedene besondere Dienste, um seinen Leib, die Kirche, aufzubauen. Da sind vor allem die Bischöfe, in denen Christus selbst gegenwärtig wird. Durch diese vom Herrn durch das Weihesakrament erwählten Brüder übt die Kirche ihre Mutterschaft in hierarchischen Form, in einer Rangordnung aus: Durch die Bischöfe und ihre Helfer, die Priester und Diakone, schenkt uns die Kirche in der Taufe eine neue Geburt, begleitet uns in unserem Glaubenswachstum, führt uns im Sakrament der Versöhnung in die Arme des Vaters zurück, nährt uns mit dem Wort Gottes, bereitet uns den Tisch der Eucharistie und stärkt uns mit der Kraft des Heiligen Geistes in den geistlichen Herausforderungen unseres Lebens. Wie Jesus die Apostel ausgesandt hat, um die Frohbotschaft zu verkünden und die Herde zu weiden, so setzt Christus auch die Bischöfe als ihre Nachfolger ein, um für die Kirche zu sorgen, sie zu leiten, zu beschützen, immer bereit, ihr Leben hinzugeben für die Schafe (vgl.

Joh 10,11). Jesus hat die Apostel nicht einzeln berufen, sondern gemeinsam, um mit ihm, Christus, eine einzige Familie zu sein. So vereinen sich die Bischöfe unter dem Vorsitz des Bischofs von Rom, sie hören auf den Herrn und auf Seinen Geist und verpflichten sich, nach den Zeichen der Zeit zu forschen und sie im Licht des Evangeliums zu deuten (vgl. Gaudium et spes, 4).

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai fratelli e sorelle di lingua tedesca, in particolare ai numerosi pellegrini dell’Emsland e agli alunni della scuola Maria Stern di Nördlingen. Lo Spirito Santo rafforzi le vostre comunità, vi insegni a lodare il Signore con la vita e a fare del bene al prossimo. Dio vi benedica!

Speaker:

Einen herzlichen Gruß richte ich an die Brüder und Schwestern deutscher Sprache, insbesondere die zahlreichen Pilger aus dem Emsland und die Schüler der Realschule Maria Stern aus Nördlingen. Der Heilige Geist stärke eure Gemeinschaft, er lehre euch, Gott mit eurem Leben zu loben und den Mitmenschen Gutes zu tun. Gott segne euch!

[01729-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En la catequesis de hoy nos detenemos a considerar la dimensión jerárquica de la Iglesia. Mediante los ministerios, Cristo edifica la Iglesia como su cuerpo. De entre ellos destaca el ministerio episcopal, a través del cual el Señor se hace presente en su Iglesia, la guía y la cuida. En la persona y el ministerio del Obispo se expresa la maternidad de la Iglesia, que nos engendra, alimenta y conforta con los sacramentos. Como sucesores de los Apóstoles, también los obispos son enviados a anunciar el Evangelio y apacentar el rebaño de Cristo. No se trata, por tanto, de un cargo honorífico, sino de un servicio que se ha de realizar siguiendo el ejemplo de Jesús, el Buen Pastor. Por otra parte, al igual que Jesús llamó y pensó en los Apóstoles no por separado sino unidos en torno a él, como una familia, también los obispos constituyen un único colegio, reunido en torno al Papa, que es el custodio y garante de la comunión entre ellos. Así, todos los obispos repartidos por el mundo se sienten unidos a los demás, y son expresión visible del vínculo íntimo que une sus respectivas comunidades en la única Iglesia de Cristo.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, Argentina, México, Puerto Rico, Venezuela, Chile y otros países latinoamericanos. Invito a todos a agradecer al Señor el servicio de los obispos en la Iglesia, acompañándolos con el afecto, la cercanía y la oración. Muchas gracias y que Dios los bendiga.

[01730-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese

Speaker:

Pela ação do Espírito Santo, que cumula a Igreja com seus dons, Cristo suscita diversos ministérios para edificação da comunidade cristã. Entre estes ministérios, distingue-se o Episcopado. Na pessoa do Bispo, chamado a servir e não a ser servido, o próprio Cristo se faz presente e continua a cuidar da Igreja. De fato,é através do Bispo, ajudado pelos Presbíteros e os Diáconos – todos eles chamados pelo Senhor e consagrados pelo sacramento da Ordem – que a Igreja exerce a sua maternidade. Em todos eles, é possível reconhecer o verdadeiro rosto da Igreja: a Santa Mãe Igreja hierárquica. Por outro lado, do mesmo modo que Jesus chamou os Apóstolos, não para que cada um seguisse por conta própria e separado dos outros, mas para que vivessem unidos como uma só família, assim também os Bispos do mundo inteiro formam um único colégio, reunido em torno do Papa, que é o garante desta comunhão profunda. Deste modo, cada Bispo manifesta o laço visível que une a Igreja local aos Apóstolos e a todas as outras comunidades reunidas, com o seu próprio Bispo e com o Papa, na única Igreja do Senhor Jesus.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai presbiteri della diocesi di Jundiaí con il loro Vescovo e ai diversi gruppi di fedeli di Aracajú, Brótas e Bom Fim. Cari fratelli, pregate per i vostri Vescovi, che sono garanti della vera fede e segno vivo della presenza del Signore in mezzo a voi. Pregate anche per me. Vi ringrazio di cuore. Dio vi benedica!

Speaker:

Dirijo uma saudação cordial aos peregrinos de língua portuguesa, particularmente aos presbíteros da diocese de Jundiaí com o seu bispo e os grupos de fiéis de Aracaju, Brotas e Bom Fim. Queridos irmãos, rezai pelos vossos Bispos, que são garantes da verdadeira fé e sinal vivo da presença do Senhor no meio de vós. Rezai também por mim. Agradeço-vos de coração. Que Deus vos abençoe!

[01731-06.01] [Texto original: Português]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry,

W Kościele, w mocy i łasce Ducha Świętego, istnieją różne posługi, przez które Chrystus buduje wspólnoty chrześcijańskie jako swoje Ciało. Wyróżnia się wśród nich posługa biskupia. W biskupie wspomaganym przez prezbiterów i diakonów uobecnia się sam Chrystus, który nadal otacza opieką swój Kościół, zapewniając swoją ochronę i przewodnictwo.

Tak, jak Jezus wybrał apostołów i posłał ich, by głosili Ewangelię i paśli Jego owczarnię, tak też i biskupi, będący ich następcami, są postawieni na czele wspólnot chrześcijańskich, jako gwaranci ich wiary i żywy znak obecności Pana pośród nich. Nie chodzi tu o stanowisko prestiżowe czy zaszczytną funkcję. Być biskupem oznacza stawiać sobie zawsze przed oczy przykład Jezusa, który jako Dobry Pasterz przyszedł nie po to, aby mu służono, ale aby służyć i aby oddać swoje życie za owce.

Kiedy Jezus wybrał i powołał apostołów, nie chciał, aby byli oddzieleni jeden od drugiego, działali każdy na swój rachunek, ale aby wspólnie przebywali z Nim, zjednoczeni jako jedna rodzina. Także biskupi stanowią jedno kolegium, zgromadzone wokół Papieża, który jest strażnikiem i gwarantem tej głębokiej komunii, na której tak bardzo zależało Jezusowi i Jego apostołom. We wspólnej modlitwie kościelnej wszyscy biskupi wsłuchują się razem w głos Pana i natchnienia Ducha Świętego, aby rozpoznawać znaki czasu i duchowe potrzeby człowieka.

Santo Padre:

Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Carissimi, domenica prossima la Chiesa in Polonia celebrerà la VI Giornata di Solidarietà con la Chiesa Perseguitata, che quest’anno è dedicata alla Siria. Siate vicini ai fratelli che in quel Paese e in altre parti del mondo soffrono a causa delle guerre fratricide e della violenza. Grazie alla vostra unione nelle preghiere ed ai gesti concreti di aiuto materiale sentano la premurosa presenza e l’amore di Cristo. Dio vi benedica!

Speaker:

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. Moi drodzy, w najbliższą niedzielę Kościół w Polsce będzie obchodził szósty Dzień Solidarności z Kościołem Prześladowanym, który w tym roku jest poświęcony Syrii. Bądźcie bliscy braciom, którzy w tym kraju i w innych częściach świata cierpią z powodu bratobójczych wojen i przemocy. Niech dzięki waszej jedności w modlitwie i konkretnym gestom pomocy materialnej odczuwają troskliwą obecność i miłość Chrystusa. Niech Bóg wam błogosławi!

[01732-09.01] [Testo originale: Polacco]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba

Speaker:

[تكلم قداسة البابا عن أمنا الكنيسة المقدسة وعن درجات الكهنوت التسلسلية الثلاث، موضحا أن المسيح، من خلال روحه القدوس، لا يكف عن إقامة خدام في كنيسته، كخلفاء للرسل. ففي شخص الأسقف - يعاونه الكهنة والشمامسة - يكون المسيح ذاته حاضرا في كنيسته ويعتني بها. والكنيسة من خلال خدمتهم: تلدنا في المعمودية كمسيحيين؛ وتسهر على نمونا الروحي في الإيمان؛ وتقدم لنا غفران الله؛ وتطعمنا بخبز الإفخارستيا؛ وتمنحنا بركة الله وقوة الروح، وتأزرنا في كل مسيرة حياتنا وتشملنا بحنانها وبدفئها، لا سيما في أوقات التجربة والألم والموت. إن الأساقفة هم الضامنون لإيماننا والعلامة الحية والمنظورة لحضور الرب في وسط شعبه، وهم أيضا، وبالرغم من اختلاف الثقافات والتقاليد وبعد المسافات، يمثلون، من خلال الشركة فيما بينهم ومع خليفة القديس بطرس، أسرة واحدة].

Santo Padre:

Rivolgo un caro benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Libano e dalla Siria. L’episcopato non è una carica di prestigio o di onore ma è una missione di servizio e di dedizione, sull’esempio del Buon Pastore Gesù Cristo. Amate i vostri Vescovi, i presbiteri e i diaconi e pregate per loro, affinché siano sempre un segno visibile di Cristo tra il Suo popolo, uno strumento di comunione e di unità e un mezzo di benedizione e di salvezza. Il Signore vi benedica e vi protegga sempre dal maligno!ù

Speaker:

أحيي جميع المؤمنين الناطقين باللغة العربية، وخاصة القادمين من لبنان ومن سوريا. ليست الأسقفية وظيفة للتباهي أو التسلط بل هي رسالة للخدمة وللتفاني، على مثال الراعي الصالح يسوع المسيح. فأحبوا أساقفتكم والكهنة والشمامسة وصلوا من أجلهم كي يكونوا دائما علامة منظورة لحضور المسيح بين شعبه وأداة للشركة وللوحدة وسيلة للبركة والخلاص. ليبارككم الرب ويحرسكم دائما من الشرير!

01733-08.01] [Testo originale: Arabo]

Saluto in lingua italiana

Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana! In questa udienza siamo collegati con i nostri fratelli ammalati, perché siccome c’era pericolo di pioggia, loro stanno nell’Aula Paolo VI, collegati con noi con il maxischermo. Salutiamo anche loro!

Saluto anzitutto l’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, e la delegazione ufficiale della Diocesi, con il sindaco Piero Fassino. Sono lieto di annunciare che, a Dio piacendo, il 21 giugno prossimo, mi recherò in pellegrinaggio a Torino per venerare la Sacra Sindone e onorare San Giovanni Bosco, nella ricorrenza bicentenaria della sua nascita.

Saluto le Povere Figlie di San Gaetano; i Superiori maggiori dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio e i partecipanti al Forum promosso da Caritas in Veritate. Saluto i membri della Federazione Guglielmo Marconi, il Raggruppamento Militare dell’Amministrazione Difesa; i soci del Credito Cooperativo di Paliano e la Federazione Italiana Moda. Tutti esorto a promuovere la cultura dell’incontro, riconoscendo il Signore presente particolarmente nei poveri.

Rivolgo un particolare pensiero a tutti gli ammalati di SLA e, mentre assicuro la mia vicinanza e la preghiera, auspico che tutta la società civile sostenga le loro famiglie ad affrontare tale grave condizione di sofferenza.

Rivolgo infine un pensiero ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo celebrato la memoria di San Carlo Borromeo, intrepido pastore di Milano. Il suo vigore spirituale stimoli voi, cari giovani, a prendere sul serio la fede nella vostra vita; la sua fiducia in Cristo Salvatore sostenga voi, cari ammalati, nei momenti di maggiore difficoltà; e la sua dedizione apostolica ricordi a voi, cari sposi novelli, l’importanza dell’educazione cristiana nella vostra casa coniugale.

[01734-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0818-XX.01]