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L’Udienza Generale, 08.10.2014


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto in lingua italiana

L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi dedicato alla Chiesa, ha incentrato la sua meditazione sul tema dei Cristiani appartenenti ad altre confessioni e tradizioni.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nelle ultime catechesi, abbiamo cercato di mettere in luce la natura e la bellezza della Chiesa, e ci siamo chiesti che cosa comporta per ciascuno di noi far parte di questo popolo, popolo di Dio che è la Chiesa. Non dobbiamo, però, dimenticare che ci sono tanti fratelli che condividono con noi la fede in Cristo, ma che appartengono ad altre confessioni o a tradizioni differenti dalla nostra. Molti si sono rassegnati a questa divisione - anche dentro alla nostra Chiesa cattolica si sono rassegnati - che nel corso della storia è stata spesso causa di conflitti e di sofferenze, anche di guerre e questo è una vergogna! Anche oggi i rapporti non sono sempre improntati al rispetto e alla cordialità… Ma, mi domando: oi, come ci poniamo di fronte a tutto questo? Siamo anche noi rassegnati, se non addirittura indifferenti a questa divisione? Oppure crediamo fermamente che si possa e si debba camminare nella direzione della riconciliazione e della piena comunione? La piena comunione, cioè poter partecipare tutti insieme al corpo e al sangue di Cristo.

Le divisioni tra i cristiani, mentre feriscono la Chiesa, feriscono Cristo, e noi divisi provochiamo una ferita a Cristo: la Chiesa infatti è il corpo di cui Cristo è capo. Sappiamo bene quanto stesse a cuore a Gesù che i suoi discepoli rimanessero uniti nel suo amore. Basta pensare alle sue parole riportate nel capitolo diciassettesimo del Vangelo di Giovanni, la preghiera rivolta al Padre nell’imminenza della passione: «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi» (Gv 17,11). Questa unità era già minacciata mentre Gesù era ancora tra i suoi: nel Vangelo, infatti, si ricorda che gli apostoli discutevano tra loro su chi fosse il più grande, il più importante (cfr Lc 9,46). Il Signore, però, ha insistito tanto sull’unità nel nome del Padre, facendoci intendere che il nostro annuncio e la nostra testimonianza saranno tanto più credibili quanto più noi per primi saremo capaci di vivere in comunione e di volerci bene. È quello che i suoi apostoli, con la grazia dello Spirito Santo, poi compresero profondamente e si presero a cuore, tanto che san Paolo arriverà a implorare la comunità di Corinto con queste parole: «Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire» (1 Cor 1,10).

Durante il suo cammino nella storia, la Chiesa è tentata dal maligno, che cerca di dividerla, e purtroppo è stata segnata da separazioni gravi e dolorose. Sono divisioni che a volte si sono protratte a lungo nel tempo, fino ad oggi, per cui risulta ormai difficile ricostruirne tutte le motivazioni e soprattutto trovare delle possibili soluzioni. Le ragioni che hanno portato alle fratture e alle separazioni possono essere le più diverse: dalle divergenze su principi dogmatici e morali e su concezioni teologiche e pastorali differenti, ai motivi politici e di convenienza, fino agli scontri dovuti ad antipatie e ambizioni personali… Quello che è certo è che, in un modo o nell’altro, dietro queste lacerazioni ci sono sempre la superbia e l’egoismo, che sono causa di ogni disaccordo e che ci rendono intolleranti, incapaci di ascoltare e di accettare chi ha una visione o una posizione diversa dalla nostra.

Ora, di fronte a tutto questo, c’è qualcosa che ognuno di noi, come membri della santa madre Chiesa, possiamo e dobbiamo fare? Senz’altro non deve mancare la preghiera, in continuità e in comunione con quella di Gesù, la preghiera per l’unità dei cristiani. E insieme con la preghiera, il Signore ci chiede una rinnovata apertura: ci chiede di non chiuderci al dialogo e all’incontro, ma di cogliere tutto ciò che di valido e di positivo ci viene offerto anche da chi la pensa diversamente da noi o si pone su posizioni differenti. Ci chiede di non fissare lo sguardo su ciò che ci divide, ma piuttosto su quello che ci unisce, cercando di meglio conoscere e amare Gesù e condividere la ricchezza del suo amore. E questo comporta concretamente l’adesione alla verità, insieme con la capacità di perdonarsi, di sentirsi parte della stessa famiglia cristiana, di considerarsi l’uno un dono per l’altro e fare insieme tante cose buone, e opere di carità.

È un dolore ma ci sono divisioni, ci sono cristiani divisi, ci siamo divisi fra di noi. Ma tutti abbiamo qualcosa in comune: tutti crediamo in Gesù Cristo, il Signore. Tutti crediamo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, e tutti camminiamo insieme, siamo in cammino. Aiutiamoci l’un l’altro! Ma tu la pensi così, tu la pensi così … In tutte le comunità ci sono bravi teologi: che loro discutano, che loro cerchino la verità teologica perché è un dovere, ma noi camminiamo insieme, pregando l’uno per l’altro e facendo opere di carità. E così facciamo la comunione in cammino. Questo si chiama ecumenismo spirituale: camminare il cammino della vita tutti insieme nella nostra fede, in Gesù Cristo il Signore. Si dice che non si deve parlare di cose personali, ma non resisto alla tentazione. Stiamo parlando di comunione … comunione tra noi. Ed oggi, io sono tanto grato al Signore perché oggi sono 70 anni che ho fatto la Prima Comunione. Ma fare la Prima Comunione tutti noi dobbiamo sapere che significa entrare in comunione con gli altri, in comunione con i fratelli della nostra Chiesa, ma anche in comunione con tutti quelli che appartengono a comunità diverse ma credono in Gesù. Ringraziamo il Signore per il nostro Battesimo, ringraziamo il Signore per la nostra comunione, e perché questa comunione finisca per essere di tutti, insieme.

Cari amici, andiamo avanti allora verso la piena unità! La storia ci ha separato, ma siamo in cammino verso la riconciliazione e la comunione! E questo è vero! E questo dobbiamo difenderlo! Tutti siamo in cammino verso la comunione. E quando la meta ci può sembrare troppo distante, quasi irraggiungibile, e ci sentiamo presi dallo sconforto, ci rincuori l’idea che Dio non può chiudere l’orecchio alla voce del proprio Figlio Gesù e non esaudire la sua e la nostra preghiera, affinché tutti i cristiani siano davvero una cosa sola.

[01577-01.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca

Sintesi della catechesi e saluto in lingua ungherese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese

Speaker :

Frères et sœurs, nous ne devons pas oublier qu’il y a beaucoup de frères qui partagent notre foi dans le Christ, mais qui appartiennent à d’autres confessions religieuses. Sommes-nous résignés devant cette situation ou bien croyons-nous qu’il est possible de marcher vers un retour à la pleine communion ? Les divisions entre chrétiens blessent l’Église, et Jésus lui-même qui en est la tête. Car il a voulu que ses disciples soient un dans l’amour, et il nous a fait comprendre que notre témoignage sera d’autant plus crédible que nous serons capables de vivre dans la communion. Il est difficile de trouver des solutions aux divisions anciennes qui se sont transmises jusqu’à nous ; mais nous ne devons pas cesser de prier, et, restant ouverts au dialogue et à la rencontre, prêter davantage attention à ce qui nous unit qu’à ce qui nous divise, mieux connaître et aimer Jésus pour partager la richesse de son amour.

Santo Padre :

Saluto cordialmente i cari pellegrini di lingua francese, in particolare i fedeli venuti dalla Francia, dalla Svizzera e dal Canada. Vi invito a far entrare nella vostra preghiera i lavori del Sinodo sulla famiglia che si è aperto domenica scorsa. È un momento importante della vita della Chiesa, come anche per il sostegno alle nostre famiglie spesso ferite e provate in molti modi. Che Dio vi benedica e che benedica le vostre famiglie!

Speaker :

Je vous salue bien cordialement, chers pèlerins de langue française, en particulier les personnes venant de France, de Suisse et du Canada.

Je vous invite à porter dans votre prière les travaux du Synode sur la famille qui s’est ouvert dimanche. C’est un moment important de la vie de l’Église, ainsi que pour le soutien de nos familles souvent blessées et éprouvées de multiples manières.

Que Dieu vous bénisse, et qu’il bénisse vos familles !

[01578-03.01[Texte original: Français]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our catechesis on the Church, we now consider our fellow Christians who belong to other confessions or traditions. Divisions between Christ’s followers are clearly contrary to his will, as expressed in his prayer to the Father that all might be one, so that the world might believe (cf. Jn 17:21). Christ desires us to be united in his love and in communion with one another; yet throughout history the Church has experienced temptations against this unity, leading to tragic divisions. We must not be resigned to these divisions, but must join our prayer to that of Jesus in imploring among all his followers constant openness to dialogue and appreciation of the gifts of others. In loving the Lord and sharing the riches of his love, we will better see what unites us rather than what separates us. By dwelling in the truth, and practicing forgiveness and charity, we will be ever more conformed to Christ’s will, reconciled with one another, and led closer to the goal of full unity which he wills for all his disciples.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente i vari gruppi provenienti da Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda, Australia, Slovenia, Norvegia, Finlandia, Nigeria, Arabia Saudita, Taiwan, Filippine, Malaysia e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare alla delegazione ecumenica e interreligiosa di Taiwan, e al gruppo dell’Institutum Romanum Finlandiae. Su tutti voi e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace nel Signore Gesù. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, including the various groups from England, Wales, Scotland, Ireland, Australia, Slovenia, Norway, Finland, Nigeria, Saudi Arablia, Taiwan, the Phillipines, Malaysia and the United States of America. In a particular way, my greeting goes to the ecumenical and interreligious delegation from Taiwan and the group from the Institutum Romanum Finlandiae. Upon you and your families, I invoke joy and peace in the Lord Jesus. God bless you all!

[01579-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, in den vergangenen Katechesen haben wir das Wesen und die Schönheit der Kirche betrachtet. Dabei dürfen wir jedoch nicht über die Trennungen unter den Christen hinwegsehen, welche die Kirche, den Leib Christi, und somit Christus selbst verletzen. Wir wissen, wie sehr der Herr für die Einheit seiner Jünger gebetet hat, aber auch, dass diese Einheit von Anfang an gefährdet war. Unsere Verkündigung und unser Zeugnis sind umso glaubwürdiger, je mehr wir vermögen, in Gemeinschaft zu leben. Auf ihrem Weg durch die Zeit wird die Kirche vom Bösen versucht, der sie spalten will, und leider kam es im Laufe der Geschichte zu schweren und schmerzlichen Trennungen. Die Gründe dafür sind unterschiedlich, aber auf die eine oder andere Weise gehen sie auf den Hochmut und Egoismus zurück. Angesichts dieser Wunden dürfen wir nicht resignieren oder gleichgültig bleiben. Als Erstes braucht es unser Gebet, welches das Gebet Jesu weiterführt. Sodann verlangt Christus, dass wir offen sind für die Begegnung und den Dialog, um aufgreifen zu können, was uns die anderen an Gutem und Gültigem anbieten, als auch den Blick auf das lenken, was uns eint, um den Herrn besser zu kennen und zu lieben. Dies erfordert ganz konkret, sich der Wahrheit zu stellen, fähig zu sein zu Vergebung und sich als Teil ein und derselben Familie zu sehen.

Santo Padre:

Un caloroso benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca. In particolare saluto i partecipanti alla staffetta internazionale per il centenario del movimento di Schönstatt, i giovani svizzeri venuti per la settimana di informazione della Guardia Svizzera Pontificia, nonché le numerose scolaresche, soprattutto gli allievi del Liebfrauengymnasium di Büren e dell’Evangelisches Gymnasium di Lippstadt. Gesù vi chiama per costruire un mondo in cui tutti vivono insieme in pace ed amicizia. Il vostro pellegrinaggio a Roma vi confermi nel rispondere generosamente alla chiamata del Signore.

Speaker:

Herzlich heiße ich die Pilger deutscher Sprache willkommen. Besonders grüße ich die Teilnehmer am internationalen Fackellauf zum 100. Gründungstag der Schönstattbewegung, ferner die jungen Schweizer, die an der Informationswoche der Päpstlichen Schweizergarde teilnehmen, sowie die zahlreichen Schulgruppen, vor allem die Schüler und Schülerinnen des Liebfrauengymnasiums in Büren und des Evangelischen Gymnasiums in Lippstadt. Jesus ruft euch, eine Welt aufzubauen, wo alle in Frieden und Freundschaft miteinander leben. Eure Wallfahrt nach Rom stärke euch, dem Ruf des Herrn großherzig zu antworten.

[01580-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hay muchas personas que, compartiendo con nosotros la fe en Cristo, pertenecen a otras confesiones o tradiciones. Ante esta situación, que a lo largo de la historia ha sido con frecuencia causa de conflictos y sufrimiento, ¿cuál es hoy nuestra actitud? ¿Nos resignamos, somos indiferentes? ¿O creemos que es posible caminar hacia la reconciliación y la plena comunión?

Las divisiones entre los cristianos, además de herir a la Iglesia, hieren al mismo Cristo, que, antes de su muerte, rogó encarecidamente al Padre por la unidad de todos los discípulos.

Diversas razones han conducido a la separación. Pero, de un modo u otro, tras estas heridas, siempre aparecen la soberbia y el egoísmo que nos vuelven intolerantes e incapaces de escuchar y aceptar a quien tiene un punto de vista diverso.

Como miembros de la Iglesia, en primer lugar, estamos llamados a rezar, como lo hizo Jesús, por la unión de los cristianos. Y, además, el Señor nos pide que no nos cerremos al diálogo y al encuentro, sino que estemos abiertos a todo aquello que es valioso y positivo en quienes no piensan y actúan como nosotros, que no nos quedemos en lo que nos divide, sino que acentuemos lo que nos une: Jesús y la riqueza de su amor. Y que caminemos juntos en el camino de la vida, rezando juntos y ayudándonos. De Jesús aprenderemos a perdonar, a sentirnos parte de la misma familia, a considerarnos un don para los demás y a realizar juntos tantas cosas buenas, tantas obras de caridad por el bien común.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, Panamá, Argentina, Puerto Rico, México y otros países. Los invito a rogar al Señor para que todos lleguemos a ser en verdad una sola familia. Muchas gracias.

[01581-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi e saluti in lingua portoghese

Speaker:

A Igreja, na sua peregrinação ao longo da história, sofre as insídias do maligno, que busca sempre dividi-la. Infelizmente, muitas vezes ele conseguiu seus intentos, gerando fraturas e separações pelas mais variadas razões, mas fundamentalmente devido à soberba e ao egoísmo presentes no coração dos homens. A verdade é que há divisões entre os cristãos: elas ferem a Igreja, que é o Corpo de Cristo. Durante a Última Ceia, Jesus clamou ao Pai, pedindo que seus discípulos permanecessem unidos; por isso, não podemos ficar indiferentes diante dessas separações. Em primeiro lugar, devemos unir a nossa oração à oração de Jesus pela unidade; depois, não nos fechemos ao diálogo e ao encontro, mas permaneçamos abertos a todos quantos creem em Cristo, mesmo que pensem de modo diverso. Sabendo perdoar e reconhecendo-nos parte de uma mesma família, acolhamos tudo aquilo que de positivo e válido se encontra nos cristãos das diferentes confissões ou tradições religiosas. Assim o nosso testemunho terá uma credibilidade maior no mundo de hoje.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai fedeli di Amarante e Viana do Castelo, ai membri della Federação Portuguesa de Folclóre e Etnografía e dell’ACÉGE, e a tutti i brasiliani presenti in quest’Udienza. Vi chiedo di pregare affinché la solidarietà e la collaborazione crescano fra i cristiani, offrendo al mondo una comune testimonianza di Gesù Cristo morto e risorto per tutti. Dio vi benedica. Grazie!

Speaker:

Dirijo uma saudação cordial aos peregrinos de língua portuguesa, particularmente aos fiéis de Amarante e Viana do Castelo, aos membros da Federação Portuguesa de Folclore e Etnografia e da ACEGE, e a todos os brasileiros presentes nesta Audiência! Peço vossa oração para que cresçam a solidariedade e a colaboração entre os cristãos, dando ao mundo um testemunho comum de Jesus Cristo morto e ressuscitado por todos! Que Deus vos abençoe! Obrigado!

[01582-06.01] [Texto original: Português]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca

Drodzy bracia i siostry,

Jest wielu braci, którzy wraz z nami podzielają wiarę w Chrystusa, ale przynależą do innych wyznań czy tradycji odmiennych od naszej. Wielu pogodziło się z tym podziałem, który na przestrzeni dziejów był często przyczyną konfliktów i cierpień. Także i dziś relacje nie zawsze naznaczone są szacunkiem i serdecznością...

Tymczasem dobrze wiemy, jak bardzo Jezusowi leżało na sercu, aby Jego uczniowie trwali zjednoczeni w Jego miłości. Wystarczy pomyśleć o Jego modlitwie skierowanej do Ojca tuż przed męką: „Ojcze Święty, zachowaj ich w Twoim imieniu, które Mi dałeś, aby tak jak My stanowili jedno" (J 17,11).

Potrzeba modlitwy w duchu kontynuacji i jedności z modlitwą Jezusa. Oprócz modlitwy Pan wymaga od nas ponownej otwartości: prosi nas, byśmy nie zamykali się na dialog i spotkanie, ale byśmy przyjmowali to wszystko, co wartościowe i pozytywne, a co jest nam ofiarowane także przez osoby myślące inaczej niż my i zajmujące inne stanowisko.

Drodzy przyjaciele, podążajmy wspólnie ku pełnej jedności! Historia nas podzieliła, ale jesteśmy w drodze ku pojednaniu! A kiedy cel może nam się wydawać zbyt odległy, niemal nieosiągalny i ogarnia nas zniechęcenie, niech nam dodaje otuchy myśl, że Bóg nie może nie słyszeć głosu swego Syna Jezusa i nie wysłuchać Jego i naszej modlitwy, aby wszyscy chrześcijanie byli naprawdę jedno.

Santo Padre:

Do il benvenuto ai pellegrini polacchi. Carissimi, alla Madre di Dio, Regina del Rosario, affidiamo insieme tutte le famiglie del mondo, chiedendo il dono dell’amore che è più grande di ogni difficoltà e ogni debolezza, affinché siano sempre unite e felici. Preghiamo per il Sinodo dei Vescovi, perché la riflessione sulla famiglia illumini e sostenga il cammino di ogni "Chiesa domestica". Sia lodato Gesù Cristo!

Speaker:

Witam polskich pielgrzymów. Moi drodzy, Matce Bożej Królowej Różańca świętego zawierzamy razem wszystkie rodziny świata, prosząc o dar miłości przezwyciężającej każdą trudność i słabość, aby były zawsze zjednoczone i szczęśliwe. Módlmy się za Synod Biskupów, aby jego refleksja na temat rodziny oświecała i umacniała w drodze każdy „domowy Kościół". Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[01583-09.01] [Testo originale: Polacco]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua ungherese

Speaker:

Kedves Testvéreim!

ma a keresztények közötti megoszlásról szóltam, amely megsebzi az Egyházat, s egyben megsebzi Krisztus testét is, mert az Egyház az a test, amelynek Krisztus a feje. Jól tudjuk, mennyire fontos volt Jézusnak, hogy a tanítványok egységben maradjanak meg az ő szeretetében. Elegendő utalnunk az ő szavaira, amelyet a János evangélium 17. fejezetében olvasunk, azt az imát, amellyel szenvedését megelőzően az Atyához fordult: „Szent Atyám, tartsd meg őket nevedben, amelyet nekem adtál, hogy egyek legyenek, mint mi" (Jn 17,11). Kedves Barátaim, előre, a teljes egységhez vezető úton! A történelem elválasztott minket, de a kiengesztelődés és a közösség felé tartunk! Erősítsen meg az a gondolat, hogy Isten nem fordul el saját Fiának, Jézusnak a kérésétől és meghallgatja imánkat, hogy minden keresztény valóban egy legyen.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini ungheresi della Diocesi di Satu Mare, accompagnati dal Vescovo Mons. András Veres di Szombathely, in occasione della festa del Pontificio Collegio Germanico e Ungarico. Isten éltessen!

I sacerdoti qui presenti assieme ai nuovi diaconi possano annunciare la volontà di Cristo, perché tutti i cristiani siano davvero una cosa sola.

Oggi ricorre la festa della Magna Domina Hungarorum. Invocando la Sua intercessione, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica.

Speaker:

Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokat, akik Veres András szombathelyi megyéspüspök atya kíséretében Szatmár egyházmegyéből érkeztek a Pápai Germanicum és Hungaricum Kollégium ünnepére. Isten éltessen! Ma a keresztények egységéről szóltam, amelyre annyira vágyunk. Itt jelenlévő papjaitok az új diákonusokkal együtt hirdessék Krisztus szándékát, hogy minden keresztény valóban egy legyen.

Ma üljük Magyarok Nagyasszonya ünnepét. Az Ő közbenjárását kérve szívből adom Kedves Mindannyiotokra apostoli áldásomat.

[01586-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba

Speaker:

[أيُّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، لقد حاولنا خلالَ التعاليمِ الماضية أن نُسلِّطَ الضوءَ على طبيعةِ الكنيسةِ وجمالِها وقد تساءَلنا عمَّا يتطلّبُهُ انتماءُ كلٍّ منا لهذا الشّعب. ولكن علينا ألاّ ننسى أنَّ هُناك العديدَ من الإخوةِ الذينَ يُشاركوننا الإيمانَ بالمسيح ولكنَّهم ينتمونَ إلى طوائفَ وتقاليدَ مختلفة. لقد استسلَم الكثيرون أمام هذا الانقسام الذي غالبًا ما سبَّبَ نزاعاتٍ وآلامًا عبرَ التاريخ. واليومَ أيضًا لا تَتَّسِمُ هذه العلاقاتُ دائمًا بالاحترامِ والمحبّة... فخلالَ مسيرتِها عبرَ التاريخ، تُجرَّبُ الكنيسةُ من قِبَلِ الشريّر الذي يسعى إلى تَقسيمها، ولِلأَسف قد طُبعت بانقساماتٍ خطيرةٍ وأليمة. وقد دامَت هذه الانقساماتُ أحيانًا وقتًا طويلاً عبرَ الزَمَنِ وصولاً إلى يومِنا هذا، لكنَّ الأكيدَ هو أنَّ خَلفَ هذه الانقساماتِ هناك دائمًا، بشكلٍ أو بآخر، الغرورَ والأنانيةَ اللذين يجعلانِنا غيرَ مُتسامحين وغيرَ قادرين على الإِصغاءِ وقبولِ من لديه نظرةً أو موقفًا مختلفًا عن نظرتِنا أو موقفِنا. الآن، وأمامَ كلِّ هذا، هل هُناك شيءٌ ما بإمكان كلِّ واحدٍ منا، كأعضاءٍ في الكنيسةِ الأُمِّ المقدّسة، القيام به أو فعله؟ بالتأكيدِ، أولاً الصلاةَ باستمرارٍ وبشركةٍ مع صلاةِ يسوع، ومن ثمَّ يَطلُبُ منّا الربُّ أيضًا انفتاحًا مُتجدّدًا، فلا ننغلقُ على الحوارِ واللقاء بل نَقبلُ ما يُقدَّمُ لنا من صحيحٍ وإيجابيّ من قِبَلِ من يرى الأمورَ بطريقةٍ مختلفة عنَّا أو يأخذُ مواقفَ مغايرة. كما ويطلُبُ منّا ألاّ نُحدِقَ النظرَ إلى ما يُفرِّقُنا وإنَّما إلى ما يَجمَعُنا، فنبَحثُ عن معرفةِ يسوعَ ومحبَّته بشكلٍ أفضَل ونتقاسمَ غنى محبَّته. أيُّها الأصدقاءُ الأعزّاء، لِنَسِرْ قُدُمًا نحو الوحدةِ الكاملة! ولتُعزِّينا فكرةُ أنّه لا يُمكِن لله أنْ يصمَّ آذانَه عن صوتِ ابنِه يسوع وألاّ يستجيبَ لصلاتِه ولصلاتِنا لكي يكون جميع المسيحيّين بأجمِعِهم واحدًا حقًّا]

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, ricordatevi sempre che il nostro annuncio e la nostra testimonianza saranno tanto più credibili quanto più noi per primi saremo capaci di vivere in comunione e di volerci bene. Il Signore vi benedica!

Speaker:

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللغةِ العربية، وخاصةً بالقادمينَ من الشرق الأوسط. أيها الإخوةُ والأخواتُ الأعزاء، تذكّروا دائمًا أن بشارتنا وشهادتنا ستكونان أكثر صدقًا بقدر ما نصبح نحن أولاً قادرين على أن نعيش بشركة ونحب بعضنا البعض، ليبارككُم الرب!

 [01584-08.01] [Testo originale: Arabo]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai religiosi Pallottini; agli studenti del Collegio San Pietro Apostolo; ai fedeli delle comunità che hanno come patrono San Vito martire e ai giovani del Movimento di Schönstatt, nel centenario di fondazione, in partenza per Koblenz. Saluto l’Associazione Nazionale delle Università della Terza età; quella delle vittime civili di guerra, come pure i promotori della Giornata Europea per la donazione di Organi ed auspico che con questa forma peculiare di testimonianza di amore al prossimo si salvaguardi la certezza della morte del donatore e vengano evitati abusi, traffici e compravendita.

Rivolgo infine un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Il mese di ottobre è dedicato alla preghiera del Rosario. Cari giovani, invocate sempre l’intercessione della Vergine Maria, perché vi illumini in ogni necessità; cari ammalati, specialmente voi della Cooperativa Cura e Riabilitazione, il conforto dalla preghiera mariana sia quotidianamente presente nella vostra vita; e voi, cari sposi novelli, rinsaldate con la preghiera il vostro vincolo coniugale.

[01585-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0728-XX.01]