Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco nella Repubblica di Corea (13-18 agosto 2014) - Santa Messa nel World Cup Stadium di Daejeon, 15.08.2014


Santa Messa nel World Cup Stadium di Daejeon nella Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria

Omelia del Santo Padre

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

 

Alle ore 8.30 di oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria e Festa nazionale della Liberazione della Repubblica di Corea, il Santo Padre Francesco ha lasciato la Nunziatura Apostolica di Seoul e si è trasferito in treno a Daejeon.
Al suo arrivo il Papa è stato accolto dal Vescovo della città, S.E. Mons. Lazzaro You Heung-sik. Quindi si è recato in auto al World Cup Stadium dove ha presieduto la Santa Messa.
Erano presenti alla Celebrazione Eucaristica superstiti e familiari delle vittime del naufragio della nave-traghetto Se-Wol affondata il 16 aprile scorso al largo delle coste della Corea del Sud.
Pubblichiamo di seguito l’omelia che il Papa ha pronunciato dopo la proclamazione del Vangelo:

Omelia del Santo Padre

In unione con tutta la Chiesa celebriamo l’Assunzione della Madonna in corpo e anima nella gloria del Paradiso. L’Assunzione di Maria ci mostra il nostro destino quali figli adottivi di Dio e membri del Corpo di Cristo. Come Maria nostra Madre, siamo chiamati a partecipare pienamente alla vittoria del Signore sul peccato e sulla morte e a regnare con Lui nel suo Regno eterno. Questa è la nostra vocazione.

Il "grande segno" presentato nella prima lettura ci invita a contemplare Maria, intronizzata in gloria accanto al suo Figlio divino. Ci invita inoltre a prendere coscienza del futuro che ancora oggi il Signore Risorto apre davanti a noi. I coreani tradizionalmente celebrano questa festa alla luce della loro esperienza storica, riconoscendo l’amorevole intercessione di Maria operante nella storia della nazione e nella vita del popolo.

Nella seconda lettura abbiamo ascoltato san Paolo affermare che Cristo è il nuovo Adamo, la cui obbedienza alla volontà del Padre ha abbattuto il regno del peccato e della schiavitù ed ha inaugurato il regno della vita e della libertà (cfr 1 Cor 15,24-25). La vera libertà si trova nell’accoglienza amorosa della volontà del Padre. Da Maria, piena di grazia, impariamo che la libertà cristiana è qualcosa di più della semplice liberazione dal peccato. E’ la libertà che apre ad un nuovo modo spirituale di considerare le realtà terrene, la libertà di amare Dio e i fratelli e le sorelle con un cuore puro e di vivere nella gioiosa speranza della venuta del Regno di Cristo.

Oggi, mentre veneriamo Maria Regina del Cielo, ci rivolgiamo a Lei quale Madre della Chiesa in Corea. Le chiediamo di aiutarci ad essere fedeli alla libertà regale che abbiamo ricevuto nel giorno del Battesimo, di guidare i nostri sforzi per trasformare il mondo secondo il piano di Dio, e di rendere capace la Chiesa in questo Paese di essere più pienamente lievito del suo Regno all’interno della società coreana. Possano i cristiani di questa nazione essere una forza generosa di rinnovamento spirituale in ogni ambito della società. Combattano il fascino di un materialismo che soffoca gli autentici valori spirituali e culturali e lo spirito di sfrenata competizione che genera egoismo e conflitti. Respingano inoltre modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori, e la cultura della morte che svaluta l’immagine di Dio, il Dio della vita, e viola la dignità di ogni uomo, donna e bambino.

Come cattolici coreani, eredi di una nobile tradizione, siete chiamati a valorizzare questa eredità e a trasmetterla alle future generazioni. Ciò comporta per ognuno la necessità di una rinnovata conversione alla Parola di Dio e un’intensa sollecitudine per i poveri, i bisognosi e i deboli in mezzo a noi.

Nel celebrare questa festa, ci uniamo a tutta la Chiesa sparsa nel mondo e guardiamo a Maria come Madre della nostra speranza. Il suo cantico di lode ci ricorda che Dio non dimentica mai le sue promesse di misericordia (cfr Lc 1,54-55). Maria è beata perché «ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,45). In lei tutte le promesse divine si sono dimostrate veritiere. Intronizzata nella gloria, ci mostra che la nostra speranza è reale; e fin d’ora tale speranza si protende «come un’ancora sicura e salda per la nostra vita» (Eb 6,19) là dove Cristo è assiso nella gloria.

Questa speranza, cari fratelli e sorelle, la speranza offerta dal Vangelo, è l’antidoto contro lo spirito di disperazione che sembra crescere come un cancro in mezzo alla società che è esteriormente ricca, ma tuttavia spesso sperimenta interiore amarezza e vuoto. A quanti nostri giovani tale disperazione ha fatto pagare il suo tributo! Possano i giovani che sono attorno a noi in questi giorni con la loro gioia e la loro fiducia, non essere mai derubati della loro speranza!

Rivolgiamoci a Maria, Madre di Dio, e imploriamo la grazia di essere gioiosi nella libertà dei figli di Dio, di usare tale libertà in modo saggio per servire i nostri fratelli e sorelle, e di vivere e operare in modo da essere segni di speranza, quella speranza che troverà il suo compimento nel Regno eterno, là dove regnare è servire. Amen.

[01271-01.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

In union with the whole Church, we celebrate the Assumption of Our Lady, body and soul, into the glory of heaven. Mary’s Assumption shows us our own destiny as God’s adoptive children and members of the body of Christ. Like Mary our Mother, we are called to share fully in the Lord’s victory over sin and death, and to reign with him in his eternal Kingdom. This is our vocation.

The "great sign" presented in today’s first reading invites us to contemplate Mary enthroned in glory beside her divine Son. It also invites us to acknowledge the future which even now the Risen Lord is opening before us. Koreans traditionally celebrate this feast in the light of their historical experience, seeing the loving intercession of Our Lady at work in the history of the nation and the lives of its people.

In today’s second reading, we heard Saint Paul tell us that Christ is the new Adam, whose obedience to the Father’s will has overturned the reign of sin and bondage and inaugurated the reign of life and freedom (cf. 1 Cor 15:24-25). True freedom is found in our loving embrace of the Father’s will. From Mary, full of grace, we learn that Christian freedom is more than liberation from sin. It is freedom for a new, spiritual way of seeing earthly realities. It is the freedom to love God and our brothers and sisters with a pure heart, and to live a life of joyful hope for the coming of Christ’s Kingdom.

Today, in venerating Mary, Queen of Heaven, we also turn to her as Mother of the Church in Korea. We ask her to help us to be faithful to the royal freedom we received on the day of our Baptism, to guide our efforts to transform the world in accordance with God’s plan, and to enable the Church in this country to be ever more fully a leaven of his Kingdom in the midst of Korean society. May the Christians of this nation be a generous force for spiritual renewal at every level of society. May they combat the allure of a materialism that stifles authentic spiritual and cultural values and the spirit of unbridled competition which generates selfishness and strife. May they also reject inhumane economic models which create new forms of poverty and marginalize workers, and the culture of death which devalues the image of God, the God of life, and violates the dignity of every man, woman and child.

As Korean Catholics, heirs to a noble tradition, you are called to cherish this legacy and transmit it to future generations. This will demand of everyone a renewed conversion to the word of God and a passionate concern for the poor, the needy and the vulnerable in our midst.

In celebrating this feast, we join the Church throughout the world in looking to Mary as our Mother of Hope. Her song of praise reminds us that God never forgets his promise of mercy (cf. Lk 1:54-55). Mary is the one who is blessed because "she believed that there would be a fulfillment of what was spoken to her by the Lord" (Lk 1:45). In her, all God’s promises have been proved trustworthy. Enthroned in glory, she shows us that our hope is real; even now it reaches as "a sure and steadfast anchor of the soul" (Heb 6:19) to where Jesus is seated in glory. This hope, dear brothers and sisters, the hope held out by the Gospel, is the antidote to the spirit of despair that seems to grow like a cancer in societies which are outwardly affluent, yet often experience inner sadness and emptiness. Upon how many of our young has this despair taken its toll! May they, the young who surround us in these days with their joy and confidence, never be robbed of their hope!

Let us turn to Our Lady and implore the grace to rejoice in the freedom of the children of God, to use that freedom wisely in the service of our brothers and sisters, and to live and work as signs of the hope which will find its fulfillment in that eternal Kingdom where to reign is to serve. Amen.

[01271-02.01] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua spagnola

En unión con toda la Iglesia celebramos la Asunción de Nuestra Señora en cuerpo y alma a la gloria del cielo. La Asunción de María nos muestra nuestro destino como hijos adoptivos de Dios y miembros del Cuerpo de Cristo. Como María, nuestra Madre, estamos llamados a participar plenamente en la victoria del Señor sobre el pecado y sobre la muerte y a reinar con él en su Reino eterno. Ésta es nuestra vocación.

La "gran señal" que nos presenta la primera lectura nos invita a contemplar a María, entronizada en la gloria junto a su divino Hijo. Nos invita a tomar conciencia del futuro que también hoy el Señor resucitado nos ofrece. Los coreanos tradicionalmente celebran esta fiesta a la luz de su experiencia histórica, reconociendo la amorosa intercesión de María en la historia de la nación y en la vida del pueblo.

En la segunda lectura hemos escuchado a san Pablo diciéndonos que Cristo es el nuevo Adán, cuya obediencia a la voluntad del Padre ha destruido el reino del pecado y de la esclavitud y ha inaugurado el reino de la vida y de la libertad (cf. 1 Co 15,24-25). La verdadera libertad se encuentra en la acogida amorosa de la voluntad del Padre. De María, llena de gracia, aprendemos que la libertad cristiana es algo más que la simple liberación del pecado. Es la libertad que nos permite ver las realidades terrenas con una nueva luz espiritual, la libertad para amar a Dios y a los hermanos con un corazón puro y vivir en la gozosa esperanza de la venida del Reino de Cristo.

Hoy, venerando a María, Reina del Cielo, nos dirigimos a ella como Madre de la Iglesia en Corea. Le pedimos que nos ayude a ser fieles a la libertad real que hemos recibido el día de nuestro bautismo, que guíe nuestros esfuerzos para transformar el mundo según el plan de Dios, y que haga que la Iglesia de este país sea más plenamente levadura de su Reino en medio de la sociedad coreana. Que los cristianos de esta nación sean una fuerza generosa de renovación espiritual en todos los ámbitos de la sociedad. Que combatan la fascinación de un materialismo que ahoga los auténticos valores espirituales y culturales y el espíritu de competición desenfrenada que genera egoísmo y hostilidad. Que rechacen modelos económicos inhumanos, que crean nuevas formas de pobreza y marginan a los trabajadores, así como la cultura de la muerte, que devalúa la imagen de Dios, el Dios de la vida, y atenta contra la dignidad de todo hombre, mujer y niño.

Como católicos coreanos, herederos de una noble tradición, ustedes están llamados a valorar este legado y a transmitirlo a las generaciones futuras. Lo cual requiere de todos una renovada conversión a la Palabra de Dios y una intensa solicitud por los pobres, los necesitados y los débiles de nuestra sociedad.

Con esta celebración, nos unimos a toda la Iglesia extendida por el mundo que ve en María la Madre de nuestra esperanza. Su cántico de alabanza nos recuerda que Dios no se olvida nunca de sus promesas de misericordia (cf. Lc 1,54-55). María es la llena de gracia porque «ha creído» que lo que le ha dicho el Señor se cumpliría (Lc 1,45). En ella, todas las promesas divinas se han revelado verdaderas. Entronizada en la gloria, nos muestra que nuestra esperanza es real; y también hoy esa esperanza, «como ancla del alma, segura y firme» (Hb 6,19), nos aferra allí donde Cristo está sentado en su gloria.

Esta esperanza, queridos hermanos y hermanas, la esperanza que nos ofrece el Evangelio, es el antídoto contra el espíritu de desesperación que parece extenderse como un cáncer en una sociedad exteriormente rica, pero que a menudo experimenta amargura interior y vacío. Esta desesperación ha dejado secuelas en muchos de nuestros jóvenes. Que los jóvenes que nos acompañan estos días con su alegría y su confianza no se dejen nunca robar la esperanza.

Dirijámonos a María, Madre de Dios, e imploremos la gracia de gozar de la libertad de los hijos de Dios, de usar esta libertad con sabiduría para servir a nuestros hermanos y de vivir y actuar de modo que seamos signo de esperanza, esa esperanza que encontrará su cumplimiento en el Reino eterno, allí donde reinar es servir. Amén.

[01271-04.01] [Texto original: Italiano]

Al termine della Santa Messa, prima della recita dell’Angelus, il Vescovo di Daejeon, S.E. Mons. Lazzaro You Heung-sik, ha rivolto un indirizzo di saluto al Santo Padre.

[B0574-XX.02]