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Incontro del Santo Padre con i ministranti di lingua tedesca in pellegrinaggio a Roma, 05.08.2014


Omelia del Santo Padre alla recita dei Vespri

Discorso del Santo Padre

Traduzione in lingua tedesca del discorso del Santo Padre

Alle ore 18 di oggi, Papa Francesco ha incontrato in Piazza San Pietro 50mila ministranti di lingua tedesca, provenienti dalle diocesi della Germania - e anche dalle diocesi di Vienna e di Linz, e dalla Lettonia - in occasione del pellegrinaggio nazionale a Roma, che si svolge questa settimana e che ha per motto „Frei! Darum ist es erlaubt, Gutes zu tun." (Liberi! Perché è lecito fare del bene) - cfr Mt, 12,12.

Alle ore 18.30 è iniziata la recita dei Vespri, presieduti dal Santo Padre.

Quindi, dopo il saluto del Cardinale Reinhard Marx, Presidente della Conferenza Episcopale tedesca ed Arcivescovo di München und Freising, il Santo Padre ha risposto con un discorso alle domande posteGli da quattro ragazzi.

Di seguito riportiamo il testo dell’omelia e del discorso che Papa Francesco ha rivolto ai ministranti presenti in Piazza San Pietro:

Omelia del Santo Padre alla recita dei Vespri

Das Wort des heiligen Paulus aus dem Galaterbrief, das wir eben gehört haben, lässt uns aufhorchen. Die Zeit ist reif, sagt Paulus. Jetzt macht Gott Ernst. Was Gott den Menschen schon immer mit den Worten der Propheten sagen will, das macht er nun an einem schlagenden Beispiel deutlich. Gott macht uns klar, dass er der gute Vater ist. Und wie macht er das? Wie macht er das? Dadurch, dass er seinen Sohn Mensch werden lässt. An diesem konkreten Menschen Jesus können wir kapieren, was Gott eigentlich meint. Er will Menschen, die frei sind, weil sie sich als Kinder eines guten Vaters immer geborgen wissen.

Um dies zu verwirklichen, braucht Gott nur einen Menschen. Er braucht eine Frau, eine Mutter, die seinen Sohn als Mensch zur Welt bringt. Das ist die Jungfrau Maria, die wir mit dieser Vesper heute Abend ehren. Sie war ganz frei. In ihrer Freiheit hat sie Ja gesagt. Sie hat für immer das Gute getan. So hat sie Gott und den Menschen gedient. Sie hat so Gott und den Menschen gedient. Halten wir uns ihr Beispiel vor Augen, wenn wir wissen wollen, was Gott von uns als seinen Kindern eigentlich erwartet.

[Le parole di san Paolo che abbiamo appena ascoltato, tratte dalla Lettera ai Galati, attirano la nostra attenzione. Il tempo è compiuto, dice Paolo. Ora Dio realizza la sua opera decisiva. Ciò che Egli da sempre ha voluto dire agli uomini – e lo ha fatto tramite le parole dei profeti –, ora lo manifesta con un segno evidente. Dio ci dimostra che Lui è il Padre buono. E come fa questo? Come lo fa? Lo fa attraverso l’incarnazione del suo Figlio, che diventa come uno di noi. Attraverso quest’uomo concreto di nome Gesù possiamo capire ciò che Dio veramente intende. Egli vuole persone umane libere, perché si sentono sempre protette come figli di un buon Padre.

Per realizzare questo disegno, Dio ha bisogno soltanto di una persona umana. Ha bisogno di una donna, una madre, che metta al mondo il Figlio. Lei è la Vergine Maria, che onoriamo con questa celebrazione vespertina. Maria fu totalmente libera. Nella sua libertà ha detto di "sì". Lei ha fatto il bene per sempre. Così ha servito Dio e gli uomini. Lei ha servito Dio e gli uomini. Imitiamo il suo esempio, se vogliamo sapere ciò che Dio si aspetta da noi suoi figli.]

[01216-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Discorso del Santo Padre

Vielen Dank für Ihren Besuch!
[Grazie tante per la vostra visita]

Vorrei offrirvi alcuni spunti di riflessione tenendo presenti le domande che mi hanno rivolto i vostri rappresentanti, questi quattro…

Voi vi chiedete che cosa potete fare per essere più protagonisti nella Chiesa e che cosa si aspetta la comunità cristiana dai ministranti. Prima di tutto ricordiamoci che il mondo ha bisogno di persone che testimonino agli altri che Dio ci ama, che è nostro Padre. Nella società, tutti gli individui hanno il compito di mettersi al servizio del bene comune, offrendo le cose necessarie per l’esistenza: il cibo, i vestiti, le cure mediche, l’istruzione, l’informazione, la giustizia… Noi discepoli del Signore abbiamo una missione in più: quella di essere "canali" che trasmettono l’amore di Gesù. E in questa missione voi, ragazzi e giovani, avete un ruolo particolare: siete chiamati a parlare di Gesù ai vostri coetanei, non solo all’interno della comunità parrocchiale o della vostra associazione, ma soprattutto al di fuori. Questo è un impegno riservato specialmente a voi, perché con il vostro coraggio, il vostro entusiasmo, la spontaneità e la facilità all’incontro potete arrivare più facilmente alla mente e al cuore di quanti si sono allontanati dal Signore. Tanti ragazzi e giovani della vostra età hanno un immenso bisogno di qualcuno che con la propria vita dica loro che Gesù ci conosce, che Gesù ci ama, che Gesù ci perdona, condivide con noi le nostre difficoltà e ci sostiene con la sua grazia.

Ma per parlare agli altri di Gesù bisogna conoscerlo e amarlo, fare esperienza di Lui nella preghiera, nell’ascolto della sua parola. In questo voi siete facilitati dal vostro servizio liturgico, che vi permette di stare vicino a Gesù Parola e Pane di vita. Vi do un consiglio: il Vangelo che ascoltate nella liturgia, rileggetelo personalmente, in silenzio, e applicatelo alla vostra vita; e con l’amore di Cristo, ricevuto nella santa Comunione, potrete metterlo in pratica. Il Signore chiama ognuno di voi a lavorare nel suo campo; vi chiama ad essere gioiosi protagonisti nella sua Chiesa, pronti a comunicare ai vostri amici ciò che Lui vi ha comunicato, specialmente la sua misericordia.

Comprendo le vostre difficoltà a conciliare l’impegno di ministrante con le varie attività, necessarie alla vostra crescita umana e culturale. Bisogna un po’ organizzarsi, programmare in modo equilibrato le cose… ma voi siete tedeschi, e questo vi viene bene! La nostra vita è fatta di tempo e il tempo è dono di Dio, pertanto occorre impegnarlo in azioni buone e fruttuose. Forse tanti ragazzi e giovani perdono troppe ore in cose futili: il chattare in internet o con i telefonini, le "telenovele", i prodotti del progresso tecnologico, che dovrebbero semplificare e migliorare la qualità della vita, e talvolta distolgono l’attenzione da quello che è realmente importante. Tra le tante cose da fare nella routine quotidiana, una delle priorità dovrebbe essere quella di ricordarsi del nostro Creatore che ci consente di vivere, che ci ama, che ci accompagna nel nostro cammino.

Proprio perché Dio ci ha creati a sua immagine, abbiamo ricevuto da Lui anche quel grande dono che è la libertà. Se non è esercitata bene però, la libertà ci può condurre lontani da Dio, può farci perdere la dignità di cui Lui ci ha rivestiti. Per questo sono necessari degli orientamenti, delle indicazioni e anche delle regole, tanto nella società quanto nella Chiesa, per aiutarci a fare la volontà di Dio, vivendo così secondo la nostra dignità di uomini e di figli di Dio. Quando non è plasmata dal Vangelo, la libertà può trasformarsi in schiavitù: la schiavitù del peccato. I nostri progenitori, Adamo ed Eva, allontanandosi dalla volontà divina sono caduti nel peccato, cioè nel cattivo uso della libertà. Cari ragazzi e ragazze, non usate male la vostra libertà! Non sciupate la grande dignità di figli di Dio che vi è stata donata! Se seguirete Gesù e il suo Vangelo, la vostra libertà sboccerà come una pianta in fiore, e porterà frutti buoni e abbondanti! Troverete la gioia autentica, perché Lui ci vuole uomini e donne pienamente felici e realizzati. Solo aderendo alla volontà di Dio possiamo compiere il bene ed essere luce del mondo e sale della terra!

La Vergine Maria, che si è riconosciuta come «la serva del Signore» (Lc 1,38), sia il vostro modello nel servire Dio; lei, la nostra Madre, vi aiuti ad essere, nella Chiesa e nella società, protagonisti del bene e operatori di pace, ragazzi e giovani pieni di speranza e di coraggio.

[01217-01.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua tedesca del discorso del Santo Padre

Vielen Dank für Ihren Besuch! [Worte des Heiligen Vaters in deutscher Sprache; dann fährt er auf Italienisch fort:]

Ich möchte euch einige Denkanstöße geben, die sich auf die Fragen beziehen, die eure Vertreter – diese vier hier – an mich gerichtet haben.

Ihr fragt euch, was ihr tun könnt, um in der Kirche mehr zur Geltung zu kommen, und was die christliche Gemeinde von euch als Ministranten erwartet. Zu allererst erinnern wir uns daran, dass die Welt Menschen braucht, die den anderen bezeugen, dass Gott uns liebt und dass er unser Vater ist. In der Gesellschaft hat jeder Einzelne die Aufgabe, dem Gemeinwohl zu dienen, indem er zu den lebensnotwendigen Dingen beiträgt: Nahrung, Kleidung, medizinische Versorgung, Ausbildung, Nachrichten, Rechtswesen usw. Wir Jünger des Herrn haben eine weitere Aufgabe, nämlich die, „Kanäle" zu sein, welche die Liebe Jesu weitergeben. Und in dieser Aufgabe habt ihr, Jugendliche und junge Erwachsene, eine besondere Rolle: Ihr seid aufgerufen, euren Altersgenossen von Jesus zu erzählen – nicht nur innerhalb der Pfarrgemeinde oder eures Verbandes, sondern vor allem außerhalb. Das ist eine Aufgabe, die besonders euch zukommt, weil ihr mit eurem Mut, mit eurer Begeisterung, mit eurer Spontaneität und Kontaktfreudigkeit leichter das Denken und das Herz derer erreicht, die sich vom Herrn entfernt haben. Viele junge Menschen eures Alters haben ein ungeheures Bedürfnis nach jemandem, der ihnen mit seinem Leben sagt, dass Jesus uns kennt, dass Jesus uns liebt, dass Jesus uns verzeiht, mit uns unsere Schwierigkeiten teilt und uns mit seiner Gnade unterstützt.

Aber um mit den anderen über Jesus zu sprechen, müssen wir ihn kennen und lieben, ihn im Gebet und im Hören seines Wortes erfahren. Darin seid ihr im Vorteil wegen eures liturgischen Dienstes, der euch erlaubt, Jesus, dem Wort und dem Brot des Lebens, nahe zu sein. Ich gebe euch einen Rat: Das Evangelium, das ihr in der Liturgie hört, lest es noch einmal für euch selbst, im Stillen, und wendet es auf euer Leben an. Und mit der Liebe Christi, die ihr in der heiligen Kommunion erhalten habt, werdet ihr es in die Tat umsetzen können. Der Herr ruft jeden von euch, auf seinem Feld zu arbeiten. Er ruft euch, frohe Akteure in seiner Kirche zu sein, die bereit sind, ihren Freunden weiterzusagen, was er euch mitgeteilt hat, besonders seine Barmherzigkeit.

Ich verstehe eure Schwierigkeiten, euren Ministrantendienst mit euren anderen Aktivitäten zu vereinbaren, die für euer menschliches Erwachsenwerden und eure kulturelle Bildung nötig sind. Da muss man sich ein bisschen organisieren, die Dinge in ausgewogener Weise planen … aber ihr seid Deutsche, und das klappt bei euch! Unser Leben besteht aus Zeit, und die Zeit ist ein Geschenk Gottes, darum muss man sie für ein gutes und fruchtbares Tun einsetzen. Vielleicht vergeuden so manche junge Menschen zu viele Stunden mit unnützen Dingen: Das können das chatten im Internet oder mit dem Handy oder auch die Fernsehserien sein. Die Produkte des technologischen Fortschritts, die eigentlich das Leben vereinfachen oder seine Qualität verbessern sollten, lenken manchmal die Aufmerksamkeit von dem ab, was wirklich wichtig ist. Unter den vielen Dingen, die zu unserer täglichen Routine gehören, sollte es vorrangig sein, uns an unseren Schöpfer zu erinnern, der uns leben lässt, der uns liebt und der uns auf unserem Lebensweg begleitet.

Eben weil Gott uns nach seinem Bild geschaffen hat, haben wir von ihm auch dieses große Geschenk der Freiheit erhalten. Wenn wir die Freiheit aber nicht gut gebrauchen, kann sie uns von Gott weit weg führen, kann uns die Würde verlieren lassen, die er uns verliehen hat. Daher sind Orientierungshilfen, Anweisungen und auch Regeln nötig – sowohl in der Gesellschaft, als auch in der Kirche – um uns zu helfen, den Willen Gottes zu tun und auf diese Weise entsprechend unserer Würde als Menschen und als Kinder Gottes zu leben. Wenn die Freiheit nicht vom Evangelium geprägt ist, kann sie sich in Sklaverei verwandeln: in die Sklaverei der Sünde. Unsere Stammeltern, Adam und Eva, haben sich vom göttlichen Willen entfernt und sind so in die Sünde gefallen, also in einen schlechten Gebrauch der Freiheit. Liebe junge Freunde, gebraucht eure Freiheit nicht falsch! Vertut nicht eure große Würde als Kinder Gottes, die euch geschenkt ist. Wenn ihr Jesus und seinem Evangelium folgt, wird eure Freiheit sich entfalten wie eine blühende Pflanze und gute sowie reichhaltige Frucht bringen. Ihr werdet die echte Freude finden, weil Gott will, dass wir vollkommen glücklich und sinnerfüllt sind. Nur wenn wir uns dem Willen Gottes fügen, können wir das Gute vollbringen und Licht der Welt wie auch Salz der Erde sein!

Die Jungfrau Maria, die sich als „Magd des Herrn" (Lk 1,38) verstanden hat, sei euer Vorbild im Dienst für Gott. Sie, unsere Mutter, helfe euch, in der Kirche und in der Gesellschaft Akteure des Guten und Arbeiter für den Frieden zu sein, junge Menschen, die von Hoffnung und Mut erfüllt sind.

[01217-05.01] [Originalsprache: Italienisch]

[B0554-XX.04]