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Pellegrinaggio di Sua Santità Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014) - Visita al Muro Occidentale di Jerusalem e al Memoriale di Yad Vashem, 26.05.2014


Pellegrinaggio di Sua Santità Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014) - Visita al Muro Occidentale di Jerusalem e al Memoriale di Yad Vashem

Visita al Muro Occidentale di Jerusalem

Deposizione di fiori al Mausoleo del Monte Herzl

Visita al Memoriale di Yad Vashem

Visita al Muro Occidentale di Jerusalem

Poco dopo le ore 9, il Santo Padre Francesco è giunto al Muro Occidentale di Jerusalem, detto comunemente il Muro del Pianto, accolto dal Rabbino Capo e dal Presidente della Fondazione che gestisce il luogo sacro.
Il Papa ha sostato in preghiera silenziosa per qualche minuto, toccando il muro con la mano destra. Quindi ha deposto in una fessura del muro - come è consuetudine per i fedeli - una busta contenente un foglio con la preghiera del "Padre Nostro" in spagnolo, ed ha pronunciato queste parole: "Ho scritto il Padre nostro di mio pugno nella lingua in cui l’ho imparato da mia madre".

[00865-01.01]

Deposizione di fiori al Mausoleo del Monte Herzl

Dopo la sosta al Muro Occidentale, il Papa si è recato in auto al Monte Herzl, accolto dal Presidente di Israele Shimon Peres e dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu.

Nel Mausoleo, aiutato da una ragazza e da un ragazzo cristiani, il Santo Padre ha deposto una corona di fiori sulla tomba di Theodor Herzl, fondatore del Movimento Sionista. La sosta è avvenuta in base al nuovo protocollo previsto da Israele per le visite ufficiali dei Capi di Stato.

    Quindi, prima di trasferirsi in auto al Memoriale di Yad Vashem, il Papa è passato a rendere omaggio alla lapide che ricorda le vittime del terrorismo. In questa occasione, il Santo Padre ha pronunciato, in spagnolo, le seguenti parole:

Parole del Santo Padre

Quisiera, con mucha humildad, decir que el terrorismo, es malo. Es malo en su origen y es malo en sus resultados. Es malo porque nace del odio. Es malo en sus resultados porque no construye, destruye. Que nuestros pueblos comprendan que el camino del terrorismo no ayuda. El camino del terrorismo es fundamentalmente criminal. Rezo por todas esas víctimas, y por todas las víctimas del terrorismo en el mundo, por favor nunca más terrorismo, es una calle sin salida.

[Voglio dire, con grande umiltà, che il terrorismo è male! E’ male nella sua origine ed è male nei suoi risultati. E’ male perché nasce dall’odio, è male nei suoi risultati perché non costruisce, distrugge! Che tutte le persone capiscano che il cammino del terrorismo non aiuta! Il cammino del terrorismo è fondamentalmente criminale! Io prego per tutte queste vittime e per tutte le vittime del terrorismo nel mondo. Per favore, non più terrorismo! E’ una strada senza uscita!]

[00833-04.01] [Testo originale: spagnolo]

Visita al Memoriale di Yad Vashem

Discorso del Santo Padre

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Alle ore 10.15 il Santo Padre Francesco si è recato in visita al Memoriale di Yad Vashem, monumento alla Memoria dell’Olocausto.
Al suo arrivo, accolto dal Presidente e dal Direttore del Centro, il Papa ha percorso a piedi il perimetro del Mausoleo fino all’ingresso d’onore della Sala della Rimembranza, dove lo attendevano il Presidente, il Primo Ministro e il Rabbino Presidente del Consiglio di Yad Vashem.
Accesa la fiamma e deposta una corona di fiori sul Mausoleo, è stato letto un brano dell’Antico Testamento. Il Presidente del Centro ha fatto una breve presentazione introduttiva, quindi il Santo Padre ha pronunciato il discorso che riportiamo di seguito:

Discorso del Santo Padre

"Adamo, dove sei?" (cfr Gen 3,9).

Dove sei, uomo? Dove sei finito?

In questo luogo, memoriale della Shoah, sentiamo risuonare questa domanda di Dio: "Adamo, dove sei?".

In questa domanda c’è tutto il dolore del Padre che ha perso il figlio.

Il Padre conosceva il rischio della libertà; sapeva che il figlio avrebbe potuto perdersi… ma forse nemmeno il Padre poteva immaginare una tale caduta, un tale abisso!

Quel grido: "Dove sei?", qui, di fronte alla tragedia incommensurabile dell’Olocausto, risuona come una voce che si perde in un abisso senza fondo…

 

Uomo, chi sei? Non ti riconosco più.

Chi sei, uomo? Chi sei diventato?

Di quale orrore sei stato capace?

Che cosa ti ha fatto cadere così in basso?

Non è la polvere del suolo, da cui sei tratto. La polvere del suolo è cosa buona, opera delle mie mani.

Non è l’alito di vita che ho soffiato nelle tue narici. Quel soffio viene da me, è cosa molto buona (cfr Gen 2,7).

No, questo abisso non può essere solo opera tua, delle tue mani, del tuo cuore… Chi ti ha corrotto? Chi ti ha sfigurato?

Chi ti ha contagiato la presunzione di impadronirti del bene e del male?

Chi ti ha convinto che eri dio? Non solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai offerti in sacrificio a te stesso, perché ti sei eretto a dio. Oggi torniamo ad ascoltare qui la voce di Dio: "Adamo, dove sei?".

 

Dal suolo si leva un gemito sommesso: Pietà di noi, Signore!

A te, Signore nostro Dio, la giustizia, a noi il disonore sul volto, la vergogna (cfr Bar 1,15).

Ci è venuto addosso un male quale mai era avvenuto sotto la volta del cielo (cfr Bar 2,2). Ora, Signore, ascolta la nostra preghiera, ascolta la nostra supplica, salvaci per la tua misericordia. Salvaci da questa mostruosità.

Signore onnipotente, un’anima nell’angoscia grida verso di te. Ascolta, Signore, abbi pietà!

Abbiamo peccato contro di te. Tu regni per sempre (cfr Bar 3,1-2).

Ricordati di noi nella tua misericordia. Dacci la grazia di vergognarci di ciò che, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di questa massima idolatria, di aver disprezzato e distrutto la nostra carne, quella che tu impastasti dal fango, quella che tu vivificasti col tuo alito di vita.

Mai più, Signore, mai più!

"Adamo, dove sei?".

Eccoci, Signore, con la vergogna di ciò che l’uomo, creato a tua immagine e somiglianza, è stato capace di fare.

Ricordati di noi nella tua misericordia.

[00858-01.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

"Adam, where are you?" (cf. Gen 3:9).

Where are you, o man? What have you come to?

In this place, this memorial of the Shoah, we hear God’s question echo once more:"Adam, where are you?"

This question is charged with all the sorrow of a Father who has lost his child.

The Father knew the risk of freedom; he knew that his children could be lost… yet perhaps not even the Father could imagine so great a fall, so profound an abyss!

Here, before the boundless tragedy of the Holocaust, That cry – "Where are you?" – echoes like a faint voice in an unfathomable abyss…

 

Adam, who are you? I no longer recognize you.

Who are you, o man? What have you become?

Of what horror have you been capable?

What made you fall to such depths?

Certainly it is not the dust of the earth from which you were made.

The dust of the earth is something good, the work of my hands.

Certainly it is not the breath of life which I breathed into you.

That breath comes from me, and it is something good (cf. Gen 2:7).

No, this abyss is not merely the work of your own hands, your own heart… Who corrupted you? Who disfigured you?

Who led you to presume that you are the master of good and evil?

Who convinced you that you were god? Not only did you torture and kill your brothers and sisters, but you sacrificed them to yourself, because you made yourself a god. Today, in this place, we hear once more the voice of God: "Adam, where are you?"

 

From the ground there rises up a soft cry: "Have mercy on us, O Lord!"

To you, O Lord our God, belongs righteousness; but to us confusion of face and shame (cf. Bar 1:15).

A great evil has befallen us, such as never happened under the heavens (cf. Bar 2:2). Now, Lord, hear our prayer, hear our plea, save us in your mercy. Save us from this horror.

Almighty Lord, a soul in anguish cries out to you.

Hear, Lord, and have mercy!

We have sinned against you. You reign for ever (cf. Bar 3:1-2).

Remember us in your mercy. Grant us the grace to be ashamed of what we men have done,

to be ashamed of this massive idolatry, of having despised and destroyed our own flesh which you formed from the earth, to which you gave life with your own breath of life.

Never again, Lord, never again!

"Adam, where are you?"

Here we are, Lord, shamed by what man, created in your own image and likeness, was capable of doing.

Remember us in your mercy.

[00858-02.01] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua spagnola

"Adán, ¿dónde estás?" (cf. Gn 3,9).

¿Dónde estás, hombre? ¿Dónde te has metido?

En este lugar, memorial de la Shoah, resuena esta pregunta de Dios: "Adán, ¿dónde estás?".

Esta pregunta contiene todo el dolor del Padre que ha perdido a su hijo.

El Padre conocía el riesgo de la libertad; sabía que el hijo podría perderse… pero quizás ni siquiera el Padre podía imaginar una caída como ésta, un abismo tan grande.

Ese grito: "¿Dónde estás?", aquí, ante la tragedia inconmensurable del Holocausto, resuena como una voz que se pierde en un abismo sin fondo…

 

Hombre, ¿quién eres? Ya no te reconozco.

¿Quién eres, hombre? ¿En qué te has convertido?

¿Cómo has sido capaz de este horror?

¿Qué te ha hecho caer tan bajo?

No ha sido el polvo de la tierra, del que estás hecho. El polvo de la tierra es bueno, obra de mis manos.

No ha sido el aliento de vida que soplé en tu nariz. Ese soplo viene de mí; es muy bueno (cf. Gn 2,7).

No, este abismo no puede ser sólo obra tuya, de tus manos, de tu corazón… ¿Quién te ha corrompido? ¿Quién te ha desfigurado?

¿Quién te ha contagiado la presunción de apropiarte del bien y del mal?

¿Quién te ha convencido de que eres dios? No sólo has torturado y asesinado a tus hermanos, sino que te los has ofrecido en sacrificio a ti mismo, porque te has erigido en dios.

Hoy volvemos a escuchar aquí la voz de Dios: "Adán, ¿dónde estás?".

 

De la tierra se levanta un tímido gemido: Ten piedad de nosotros, Señor.

A ti, Señor Dios nuestro, la justicia; nosotros llevamos la deshonra en el rostro, la vergüenza (cf. Ba 1,15).

Se nos ha venido encima un mal como jamás sucedió bajo el cielo (cf. Ba 2,2). Señor, escucha nuestra oración, escucha nuestra súplica, sálvanos por tu misericordia. Sálvanos de esta monstruosidad.

Señor omnipotente, un alma afligida clama a ti. Escucha, Señor, ten piedad.

Hemos pecado contra ti. Tú reinas por siempre (cf. Ba 3,1-2).

Acuérdate de nosotros en tu misericordia. Danos la gracia de avergonzarnos de lo que, como hombres, hemos sido capaces de hacer, de avergonzarnos de esta máxima idolatría, de haber despreciado y destruido nuestra carne, esa carne que tú modelaste del barro, que tú vivificaste con tu aliento de vida.

¡Nunca más, Señor, nunca más!

"Adán, ¿dónde estás?". Aquí estoy, Señor, con la vergüenza de lo que el hombre, creado a tu imagen y semejanza, ha sido capaz de hacer.

Acuérdate de nosotros en tu misericordia.

[00858-04.02] [Texto original: Italiano]

Al termine del discorso, il Papa ha salutato alcuni sopravvissuti all’Olocausto. Quindi si è trasferito in auto al Centro Heichal Shlomo, sede del Gran Rabbinato di Israele.

[B0378-XX.03]