Udienza ai Partecipanti al Congresso di Chirurgia Oncologica "Digestive Surgery. New trends and spending review"
Alle ore 12 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti al Congresso della Società italiana di chirurgia oncologica "Digestive Surgery. New trends and spending review", promosso dall’Università La Sapienza di Roma e dall’Ospedale Sant’Andrea.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai partecipanti all’Udienza:
Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
do il mio benvenuto a tutti voi che prendete parte al Congresso della Società italiana di chirurgia oncologica, promosso dall’Università La Sapienza di Roma e dall’ospedale Sant’Andrea. Nell’accogliere voi, penso a tutti gli uomini e le donne che voi curate, e prego per loro.
La ricerca scientifica ha moltiplicato le possibilità di prevenzione e cura, ha scoperto terapie per il trattamento delle più varie patologie. Anche voi lavorate per questo: un impegno di alto valore, per dare risposta alle attese e alle speranze di molti malati in tutto il mondo.
Ma perché si possa parlare di salute piena è necessario non perdere di vista che la persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, è unità di corpo e spirito. I Greci erano più precisi: corpo, anima e spirito. E’ quell’unità. Questi due elementi si possono distinguere ma non separare, perché la persona è una. Dunque anche la malattia, l’esperienza del dolore e della sofferenza, non riguardano solo la dimensione corporea, ma l’uomo nella sua totalità. Da qui l’esigenza di una cura integrale, che consideri la persona nel suo insieme e unisca alla cura medica - alla cura "tecnica" - anche il sostegno umano, psicologico e sociale, perché il medico deve curare tutto: il corpo umano, con la dimensione psicologica, sociale e anche spirituale; e l’accompagnamento spirituale ed il sostegno ai familiari del malato. Perciò è indispensabile che gli operatori sanitari «siano guidati da una visione integralmente umana della malattia e sappiano attuare un approccio compiutamente umano al malato che soffre» (Giovanni Paolo II, Motu Proprio Dolentium hominum, 11 febbraio 1985).
La condivisione fraterna con i malati ci apre alla vera bellezza della vita umana, che comprende anche la sua fragilità, così che possiamo riconoscere la dignità e il valore di ogni essere umano, in qualunque condizione si trovi, dal concepimento fino alla morte.
Cari amici, domani inizia la Settimana Santa, che culmina nel Triduo della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. Qui la sofferenza umana è assunta fino in fondo e redenta da Dio. Da Dio-Amore. Solo Cristo dà senso allo scandalo del dolore innocente. Tante volte, viene al cuore quella angosciata domanda di Dostojevski: perché soffrono i bambini? Soltanto Cristo può dare senso a questo "scandalo". A Lui, crocifisso e risorto, anche voi potete sempre guardare nel compimento quotidiano del vostro lavoro. E ai piedi della Croce di Gesù noi incontriamo anche la Madre addolorata. Ella è Madre dell’umanità intera, ed è sempre presente vicino ai suoi figli malati e infermi. Se la nostra fede vacilla, la sua no. Maria sostenga anche voi e il vostro impegno di ricerca e di azione nel lavoro. E prego, chiedo al Signore che benedica tutti voi. Grazie.
[00590-01.02] [Testo originale: Italiano]
[B0265-XX.02]