CONFERENZA STAMPA PER PRESENTARE L’VIII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE (PHILADELPHIA 2015) ● INTERVENTO DI S.E. MONS. VINCENZO PAGLIA
● INTERVENTO DI S.E. MONS. CHARLES JOSEPH CHAPUT
● LOGO DELL’VIII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE
Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si tiene una conferenza stampa per presentare l’VIII Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma dal 22 al 27 settembre 2015 nella città di Philadelphia (USA).
Intervengono S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia; S.E. Mons. Charles Joseph Chaput, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Philadelphia (USA); i coniugi Eustace e Susanne Mita.
Pubblichiamo di seguito gli interventi di S.E. Mons. Vincenzo Paglia e di S.E. Mons. Charles Joseph Chaput:
● INTERVENTO DI S.E. MONS. VINCENZO PAGLIA
Testo in lingua italiana
Testo in lingua inglese
Testo in lingua italiana
Saluto con affetto e con stima l’arcivescovo della Diocesi di Philadelphia, sua Eccellenza Mons. Charles Chaput, il Sindaco della città, l’Onorevole Michael Nutter,e il Governatore della Pennsylvania, l’Onorevole Tom Corbette tutti i membri della delegazione venuti a Roma per dare inizio ufficiale alla preparazione della Giornata Mondiale delle Famiglie che si celebrerà a Philadelphia dal 22 al 27 settembre 2015. Con la loro presenza onorano questo nostro incontro. E sin da ora desidero ringraziarli, assieme all’intero staff del Pontificio Consiglio per la Famiglia, per aver accolto questo straordinario evento della Chiesa Cattolica che ci apprestiamo a preparare e a celebrare.
Come sappiamo, Benedetto XVI lo aveva annunciato a Milano al termine della Giornata Mondiale delle Famiglie. Papa Francesco con la Lettera alle Famiglie del 2 febbraio scorso lo ha confermato.
L’evento di Philadelphia si colloca in un momento particolarmente importante per la vita della Chiesa. Papa Francesco ha voluto porre al centro dell’attenzione di tutta la Chiesa proprio il tema della Famiglia. Nel febbraio scorso vi è stato dedicato un apposito Concistoro. Nel prossimo ottobre si celebrerà un Sinodo Straordinario dei Vescovi sul tema: "Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto della evangelizzazione" e nell’ottobre dell’anno prossimo (2015) si terrà l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sempre sulla famiglia. Ebbene, proprio alla vigilia del Sinodo ordinario dell’ottobre del 2015 si colloca l’VIII Incontro Mondiale delle Famiglie. Non si deve dimenticare, inoltre, che questo itinerario ecclesiale si inserisce anche in quel filone di analisi e di dibattito che l’ONU ha proposto in questo anno con l’indizione dell’anno della famiglia. Non va sottovalutata la vicinanza fisica tra l’evento ecclesiale che si svolge appunto a Philadelphia e i dibattiti che si stano svolgendo nella sede centrale delle Nazioni Unite a New York. E’ un invito a tutte le istituzioni religiose e civili per un lavorare insieme per un futuro migliore della famiglia nel mondo.
L’incontro di Philadelphia vuole coinvolgere anzitutto le Chiese del Continente Americano: dall’Alaska alla Terra del fuoco con la partecipazione delle diverse culture che popolano questo vasto continente. Non c’è dubbio che la presenza a Roma del primo Papa latino-americano rende tale evento particolarmente significativo. Il Papa che porta il nome di Francesco d’Assisi, il santo della fraternità universale, chiamato "dalla fine del mondo" già ci sta accompagnando in questo cammino. Il lavoro di questo anno trascorso insieme con Papa Francesco è sotto i nostri occhi: il pellegrinaggio delle famiglie nell’anno della fede (26-27 ottobre 2013); la XXI assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia che ha analizzato la Carta dei Diritti della Famiglia nel XXX anniversario (23-24-25 ottobre 2013); l’incontro di Papa Francesco con i fidanzati in piazza san Pietro nella festa di san Valentino (14 febbraio2014); la Lettera del Papa alle Famiglie; il concistoro dedicato alla famiglia (20-21 febbraio 2014) sono tappe che scandiscono il cammino che coinvolge le donne e gli uomini di tutte le comunità ecclesiali del mondo. Non dobbiamo dimenticare il questionario inviato a tutte le Chiese locali per coinvolgerle in questo singolare cammino.
Punto di inizio e di svolgimento del nostro itinerario sarà sempre quello che Papa Francesco ci ha indicato: "la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e di speranze, di fatiche e di sofferenze, come tutta la vita. Cercheremo di approfondire la teologia della famiglia e la pastorale che dobbiamo attuare nelle condizioni attuali". Faremo tutto questo – confessava Papa Francesco – " con profondità e senza cadere nella ‘casistica’, perché farebbe inevitabilmente abbassare il livello del nostro lavoro. La famiglia- ricordava Papa Francesco - è oggi disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità. Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà, con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena di amore" (Papa Francesco, Discorso di apertura del concistoro straordinario sulla famiglia, giovedì 20 febbraio 2014).
E’ questo che faremo guardando a Philadelphia: accompagnare nel loro cammino tutte le famiglie del mondo con una "pastorale intelligente", "coraggiosa" e "piena di amore". Intelligenza nel leggere il presente della famiglia; coraggio per affrontare i complessi e numerosi problemi; amore per cercare di risolverli, tenendo sempre presente il Vangelo della famiglia e della vita. Teologia della famiglia, quindi; spiritualità e santità coniugale; ecclesiologia e pastorale della famiglia; famiglia e rapporto con la cultura contemporanea; famiglia e migrazioni; famiglia ed ecumenismo: queste alcune delle piste e degli ambiti di un lavoro comune da portare avanti con intelligenza, con coraggio e con amore.
Nell’Incontro di Philadelphia vorremmo che la partecipazione all’evento coinvolgesse in maniera larga e attiva anche le altre Chiese e Comunità cristiane, come pure rappresentanti delle grandi Religioni Mondiali assieme anche a uomini e a donne umanisti che hanno a cuore il destino di una umanità pacifica e solidale. Il convergere nella Famiglia aiuta tutti i popoli a sentirsi e a operare come un’unica Famiglia.
[00453-01.01] [Testo originale: Italiano]
Testo in lingua inglese
Ladies and Gentlemen,
As President of the Pontifical Council for the Family, it is my great honor to welcome the Archbishop of Philadelphia, the Most Reverend Charles Chaput, the Mayor of Philadelphia, The Honorable Michael Nutter, and the Governor of Pennsylvania, the Honorable Tom Corbett, and all the members of the delegation that has come to Rome for the official start of preparations for the World Meeting of Families to be held in Philadelphia from the twenty-second to the twenty-seventh of September in 2015. For myself, and on behalf of the Presidential Committee, the Members and the Consultors of the Pontifical Council for the Family, I thank them most sincerely for the welcome they are giving to this event that is extraordinarily significant in the life of the Catholic Church.
As we know, His Holiness Pope Emeritus Benedict XVI announced the choice of Philadelphia at the conclusion of the two thousand twelve World Meeting of Families in Milan, and Pope Francis confirmed it in his Letter to Families dated February second of this year.
The Philadelphia Meeting will be held at a particularly important time for the Church. Pope Francis, in fact, has decided to focus all of Catholicism on the subject of the family. Last month, he called a Consistory, an official gathering of his Cardinals, to hear their advice on family concerns. Next October, he will preside over a Special Meeting of the Synod of Bishops to study the question of "The Challenges to Families in the Context of Evangelization;" and that same theme will be pursued in the Regular Meeting of the Synod scheduled for October of two thousand fifteen. Within that framework, it is particularly significant that our VIII World Meeting of Families will be held just before the October two thousand fifteen Regular Meeting of the Synod. Likewise, we cannot forget that this moment in the Church coincides with the process of analysis and discussion undertaken by the United Nations this year to celebrate the Twentieth Anniversary of the International Year of the Family, and we must not underestimate the fact of the geographic proximity between the ecclesial event taking place in Philadelphia and the debates being held in the headquarters of the United Nations in New York. That proximity is a providential call to religious and civil institutions to work together to bring a better future to all the families of the world.
The Philadelphia Meeting is looking first of all to gathering the Churches of the Americas, and it is encouraging participation by all the diverse cultures, from Alaska to Tierra del Fuego, that people these vast continents. In addition, there is no doubt that the presence on the Chair of Peter of the first Latin American Pope makes the event even more meaningful. The Pope who bears the name of Francis of Assisi, the saint of universal brotherhood, the Pope who was called "from the ends of the earth," is already walking with us as we prepare for the two thousand fifteen Meeting. We see what he has already done just this past year: The Family Pilgrimage of the Year of the Faith last twenty-sixth and twenty-seventh of October; the twenty-first Plenary Assembly of the Pontifical Council for the Family three days before, which studied the Charter of the Rights of the Family on its thirtieth anniversary; the Meeting between the Pope and engaged couples in St. Peter’s Square for Valentine’s Day this past February 14; the Letter of the Pope to Families and the Consistory on the Family that I mentioned above. These are all milestones on a path that is being walked by men and women from all our churches in the world, nor can we fail to mention the questionnaire submitted to all the world’s dioceses to facilitate sharing in this journey.
The starting point and the guide for this journey is the one given to us by Pope Francis: "the beauty of the family and of marriage, the grandeur of a reality that is both simple and profound, a combination of joy, hope, burdens and suffering, just like the rest of life." We will seek to deepen our understanding of the theology of the family and of the pastoral care that we must exercise in today’s world." "All this we will do," confirmed Pope Francis, "in depth and without tripping into that ‘casuistry’ that would inevitably diminish the value of our work." The Holy Father emphasized that in today’s world the family is looked down on and treated badly and that what we are called on to do is make known how beautiful, and true and good it is to create a family, to be a family in today’s world, and how the world, and the future of all human kind, cannot do without the family. Our task is to show the world God’s shining plan for families, to help married couples live out that plan with joy, and to be there for them with a shepherd’s care that is wise, brave and full of love" (Pope Francis’ Opening Discourse to the Special Consistory on the Family, February twentieth, 2014)
This is what we will do as we look toward the Meeting in Philadelphia: we will be there for all the families of the world with a shepherd’s care that is "wise," and "brave" and "full of love." Wisdom in understanding what families face today, bravery in taking on today’s many and complex problems; and love in helping to resolve those problems in the light of the Gospel of the Family and of Life. We will deal with many issues in our wise, brave and loving work together: theology of the family, married spirituality and holiness, ecclesiology and pastoral care for families, the family in contemporary culture, immigration and the family, the family and ecumenism.
We would also hope that the Meeting in Philadelphia sees a broad and active presence from the other Christian Churches and communities, as well as from representatives of the world’s other Great Religions, together with other men and women who, though not religious, are committed to bringing peace and good will to our world. May our coming together for the family encourage all peoples to remember that we are one family of humankind and that it is together as a family that we must walk the path to true happiness.
[00453-02.01] [Original text: English]
● INTERVENTO DI S.E. MONS. CHARLES JOSEPH CHAPUT
Testo in lingua inglese
Testo in lingua italiana
Testo in lingua inglese
Archbishop Paglia, Bishop Laffitte, Bishop McIntyre,
Governor and Mrs. Corbett,
Mayor Nutter, Deputy Mayor Gillison,
distinguished guests and friends,
Before I do anything, I want to thank His Holiness, Pope Francis, for confirming Philadelphia as the site for this great family event in 2015. He embodies the message of mercy and joy that lies at the heart of the Gospel. His enthusiasm for life and his compassion for the genuine needs of people have inspired us to focus on our common mission of love, and how love so much enlivens all families and its respective members.
For such reasons, we are working on a Preparatory Catechism, not just for our Catholic faithful, but also for all people of good will, as we underline the beauty and truth of family life which, as the most privileged place of love, provides for a dynamism of reciprocal human affection that fills every home and family member with a unique and invigorating light and warmth.
We are very pleased to be working with the Pontifical Council for the Family, the Holy Father’s office that has responsibility for the care of families globally. And we sincerely pray that Pope Francis will be able to join us for our celebration next year.
Gatherings like this are a tremendous source of joy. They also demand quite a lot of planning and a great deal of work. They draw many thousands of people – in this case, many thousands of families with children of all ages – and their magnitude poses some very special challenges. But these events also become moments of grace. They have the power to transform, in deeply positive ways, the whole public community.
That’s an important point. The World Meeting of Families is meant to be a gift not just for Catholics in Philadelphia, but for every person of good will in the Commonwealth of Pennsylvania, the surrounding regions and the wider world. Everyone with a generous heart is welcome to be a part of it, and I’ll be working closely with my brother bishops in the months ahead to encourage families across the globe, to come to Philadelphia in 2015.
Philadelphia is one of my country’s greatest cities and uniquely rich in America’s history. It’s where the United States began as a nation. The political ideals conceived in Philadelphia have served human rights and human freedom for more than two centuries -- not just in the United States but everywhere. Pope Francis has already stressed the importance of human dignity in
EvangeliiGaudium and elsewhere. And he’s placed a special emphasis on the strength of the family as a guarantee of human flourishing. The more we encourage and support the health of families, the more "alive" society becomes.
Philadelphia is also an American Catholic icon, with two great American saints. Mother Katharine Drexel spent her life serving African Americans and North American Indians. And Bishop John Neumann created parochial schools that became a national model and helped poor immigrant families educate their children. As a result, Philadelphia has a great Church legacy of Catholic education, and many decades of service to immigrants, minorities, persons with disabilities, the elderly, the hungry and the poor. That service continues right now, today, in all our Catholic social ministries.
The Church in Philadelphia is also very much a community in need of renewal in the wake of the sexual abuse crisis of the past decade. In that sense, Philadelphia is a snapshot of the Church globally. We have a duty to help abuse victims and their families to heal, and to protect children and young people from harm in the years ahead.
At the same time, the Church still has the duty to help people find God and to live their faith with joy and conviction. The story of repentance and new life was the story of ancient Israel, and it’s the story of the Church at her best throughout history.
I think faithful Catholics everywhere know that. And they long for a chance to deepen God’s presence in their own families, and to share the Gospel with a world that urgently needs hope. That’s why – with the help of God – the World Meeting of Families in 2015 will achieve everything God intends for it.
I want to thank Governor Tom Corbett of Pennsylvania and his wife Susan for being here today, and Mayor Michael Nutter of Philadelphia, along with Deputy Mayor Everett Gillison. The Governor and Mayor have very kindly agreed to serve as honorary co-chairs of the World Meeting of Families. I want to say publicly that Philadelphia’s Catholic community is very, very grateful for your presence here today and for your support.
I’m also very grateful to the major interfaith and ecumenical leaders of Philadelphia’s business community who have joined their Catholic colleagues in serving as co-chairs of the meeting’s Executive Leadership Cabinet. They honor the Holy Father and our world meeting with their support. It’s a wonderful coincidence that this global gathering of families will happen exactly 50 years after the close of the Second Vatican Council – a council that opened the Catholic Church to the Jewish and wider Christian community in a decisive way.
With us today are cabinet co-chairs Mr. Daniel Hilferty and his wife Joan; Mr. James Maguire and his wife Frances; and Mr. Joseph Neubauer and his wife Jeanette Lerman-Neubauer. Mr. Brian Roberts and Mr. David Cohen were unable to join us in Rome today because of schedule conflicts, but I want to offer them my sincerest thanks as well.
I also want to acknowledge the extraordinary service of Bishop John McIntyre, who has general oversight of the event for the Church in Philadelphia; Father William Donovan, our Archdiocese of Philadelphia liaison here in Rome working with the Pontifical Council for the Family; Mr. Robert Ciaruffoli, president and board chairman of the World Meeting of Families/Philadelphia corporation; board member and business leader Mr. Eustace Mita and his wife Susan; Mrs. Donna Crilley Farrell, the executive director of our Philadelphia efforts; and Mr. Brian Tierney, another great supporter of the World Meeting of Families, and his wife Maud.
Much work still needs to be done in perfecting the design and content of this event. But we very much want the World Meeting of Families in 2015 to be a moment of hope and joy for every person and every family that attends. It’s especially fitting that next month Blessed John Paul II will be canonized a saint by our Holy Father. It was Blessed John Paul II, the Pope of the Family, who first proposed these global meetings on the family. And we in Pennsylvania are grateful to continue this great tradition of reaffirming the importance, the beauty and the joy of Christian family life.
To that purpose, we’re bringing together the best experts we can enlist to address the pastoral, social, economic and cultural challenges that families now face. In the end, our goal is simple. We want to help families strengthen their family life in very practical ways. And so I’d ask everyone here today to pray that God will guide our efforts in a way that benefits his people, and proves worthy of the families and communities we serve.
[00432-02.01] [Original text: English]
Testo in lingua italiana
Eccellenze Rev.me Mons. Paglia, Mons. Laffitte e Mons. McIntyre,
Governatore Corbett e Signora,
Sindaco Nutter, Vice-Sindaco Gillison,
distinti ospiti e cari amici,
Prima di ogni altra cosa, desidero ringraziare Sua Santità Papa Francesco per aver confermato la città di Filadelfia come sede del grande incontro delle famiglie che si terrà nel 2015. Il Pontefice incarna il messaggio di misericordia e di gioia che sta al cuore del Vangelo. Il suo entusiasmo per la vita e la sua preoccupazione per i bisogni delle persone ci hanno ispirato a focalizzarci sulla nostra comune missione di amore, e su come amare tutte le famiglie ed i loro rispettivi membri.
Stiamo approfondendo questo tema in una catechesi preparatoria non solo per i cattolici ma anche per tutte le persone di buona volontà, ove accentuiamo la bellezza e la verità della vita familiare, come il luogo privilegiato dell’amore, provvedendo con un dinamismo di affetto umano reciproco che offre ad ogni casa e ad ogni membro della famiglia luce e calore unici e vigorosi.
Siamo molto lieti di lavorare con il Pontificio Consiglio per la Famiglia, il dicastero del Santo Padre a cui è stata affidata la responsabilità della cura delle famiglie a livello globale. Con tutto il cuore preghiamo affinché Papa Francesco possa unirsi a noi per questa celebrazione del prossimo anno.
Manifestazioni di questo genere sono una straordinaria fonte di gioia. Esse richiedono grandi e impegnativi preparativi che comportano una grande mole di lavoro. Attirano migliaia di persone - in questo caso, di famiglie con bambini di ogni età - e ciò pone sfide del tutto particolari. Ma questi eventi sono anche opportunità di grazia, e hanno la capacità di trasformare positivamente l'intera società civile, in quest’area e nel mondo.
Questo è un punto importante. L'Incontro Mondiale delle Famiglie vuole essere un dono non solo per i cattolici di Filadelfia, ma per tutte le persone di buona volontà che vivono nel Commonwealth della Pennsylvania, nelle regioni vicine e nel resto del mondo. Chiunque abbia un cuore generoso sarà il benvenuto, e nei mesi futuri io lavorerò a stretto contatto con i miei confratelli nell’episcopato, per incoraggiare le famiglie di tutto il mondo a venire a Filadelfia nel 2015
Filadelfia è una delle città più grandi del mio Paese, particolarmente ricca di storia americana. È qui che gli Stati Uniti sono nati come Nazione ed è qui che, oltre due secoli fa, si sono sviluppati gli ideali politici a servizio dei diritti umani e della libertà, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo. Papa Francesco ha già sottolineato l'importanza della dignità umana nella "Evangelii Gaudium", e non solo, e ha posto un accento particolare sulla forza della famiglia come garanzia di sviluppo dell’essere umano. Più incoraggiamo e sosteniamo la salute delle famiglie, più la società diventa "viva".
Filadelfia è anche un'icona cattolica degli Stati Uniti, con due grandi santi americani. Madre Katharine Drexel trascorse la vita al servizio degli afro-americani e degli indiani del Nordamerica. Il Vescovo John Neumann creò scuole parrocchiali che sono diventate un modello nazionale e hanno aiutato le famiglie immigrate povere a educare i loro figli. Ne risulta, per questa città, una grande eredità ecclesiale in materia di educazione cattolica e molti decenni di servizio a immigrati, minoranze, persone disabili, anziani, affamati e poveri. Tale servizio continua ancora adesso in tutti i nostri ministeri sociali cattolici.
La Chiesa di Filadelfia è una comunità che ha anche un grande bisogno di rinnovamento, in seguito alla crisi degli abusi sessuali dello scorso decennio. In questo senso, essa è una fotografia della Chiesa a livello mondiale. Noi abbiamo il dovere di aiutare le vittime di abusi e le loro famiglie a guarire, e di proteggere i bambini e i giovani dai danni negli anni a venire.
Allo stesso tempo, la Chiesa ha però il dovere di aiutare le persone a trovare Dio e a vivere la loro fede con gioia e convinzione. La storia di pentimento e di vita nuova era la storia dell'antico Israele, ed è nel migliore dei casi la storia della Chiesa lungo i secoli.
Penso che tutti i cattolici lo sappiano. Essi desiderano avere la possibilità di approfondire la presenza di Dio nelle loro famiglie, e di condividere il Vangelo con un mondo che ha urgente bisogno di speranza. Ecco perché - con l'aiuto di Dio - l'Incontro Mondiale delle Famiglie nel 2015 realizzerà quanto è nei piani del Signore.
Desidero ringraziare per la loro presenza quest’oggi il Governatore dello Stato della Pennsylvania, Tom Corbett, e sua moglie Susan, e il Sindaco di Filadelfia, Michael Nutter, insieme al Vice-Sindaco Everett Gillison. Il Governatore e il Sindaco hanno molto gentilmente accettato di essere co-presidenti onorari dell’Incontro Mondiale delle Famiglie. Voglio affermare pubblicamente che la comunità cattolica di Filadelfia vi è molto riconoscente per la vostra presenza e per il vostro sostegno.
Sono altresì molto grato ai maggiori leader interreligiosi ed ecumenici della comunità degli affari di Filadelfia che si sono uniti ai loro colleghi cattolici come co-presidenti della riunione del Gruppo Esecutivo. Con il loro sostegno, essi rendono onore al Santo Padre e al nostro Incontro Mondiale. È, poi, una meravigliosa coincidenza che questo incontro delle famiglie avvenga esattamente 50 anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano II, un concilio che ha aperto la Chiesa alla comunità ebraica e cristiana in modo decisivo.
Con noi oggi sono ci sono anche i co-presidenti del Gruppo Esecutivo, Daniel Hilferty e la moglie Joan, James Maguire e la moglie Frances, e Giuseppe Neubauer con la moglie Jeanette Lerman-Neubauer. Brian Roberts e David Cohen non hanno potuto raggiungerci quest’oggi a Roma per altri impegni, ma voglio estendere anche a loro i miei più sinceri ringraziamenti.
Voglio anche ringraziare per lo straordinario servizio di S.E.Mons. John McIntyre, che ha la supervisione generale della manifestazione per la Chiesa di Filadelfia; P. William Donovan, sacerdote della nostra Arcidiocesi, distaccato presso il Pontificio Consiglio per la Famiglia; il Dott. Robert Ciaruffoli, presidente e amministratore delegato dell’Incontro mondiale delle Famiglie/Philadelphia corporation; Eustace Mita, membro del consiglio direttivo e uomo d’affari, con sua moglie Susan; Donna Crilley Farrell, direttore esecutivo del comitato organizzatore a Filadelfia, e Brian Tierney, un altro grande sostenitore dell’Incontro mondiale delle Famiglie, e sua moglie Maud.
Molto deve ancora essere fatto per perfezionare la struttura e i contenuti di questo evento. Ma noi vogliamo che l'Incontro Mondiale delle Famiglie del 2015 sia un momento di speranza e di gioia per ogni persona e ogni famiglia che saranno presenti. È particolarmente rilevante che il mese prossimo il Beato Giovanni Paolo II sarà elevato agli onori degli altari dal nostro Santo Padre. Fu proprio il Beato Giovanni Paolo II, il Papa della famiglia, a proporre per primo tali riunioni a livello mondiale. E noi, in Pennsylvania, siamo grati di poter continuare questa grande tradizione per riaffermare l'importanza, la bellezza e la gioia della vita familiare cristiana.
A questo scopo, abbiamo riunito i migliori esperti che si possono trovare al fine di rispondere alle sfide pastorali, sociali, economiche e culturali che le famiglie devono affrontare ora. In definitiva, il nostro obiettivo è semplice: vogliamo aiutare le famiglie a rafforzare la loro vita familiare in modo molto pratico. E così chiedo a tutti coloro che sono presenti oggi di pregare il Signore affinché guidi i nostri sforzi affinché possano portare beneficio al suo popolo e noi possiamo mostrarci degni delle famiglie e delle comunità che serviamo.
[00432-01.01] [Testo originale: Italiano]
● LOGO DELL’VIII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE
In undertaking logo development for the Eighth World Meeting of Families, the Archdiocese of Philadelphia sought a design that would reflect family unity, the city itself and also, the city’s role as the birthplace of religious freedom in the United States thanks to William Penn, for whom the Commonwealth is named.
The above logo is a strong execution of this vision. The bell, while certainly a nod to the countless bells calling families to church around the world, is The Liberty Bell, an iconic Philadelphia landmark. Known internationally for its historic "crack," the small white sliver intersecting the child figure within the bell depicts the reason for The Liberty Bell’s fame.
A family is represented through five distinct figures within the bell, all different heights and ages, in an effort to illustrate the many roles family members play – husband, wife, father, mother, son, daughter, brother, sister, grandparent, grandchild, etc.
As part of the bell’s yoke, the designer incorporated the Cross as an eye-catching and central part of the image to convey the role of Christ in the family. The font selected for "World Meeting of Families" is strong, elegant and versatile. A warm color palette is also employed so as to be inclusive of the international audience Philadelphia will welcome in September 2015.
[00455-02.01] [Original text: English]
[B0207-XX.01]