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L’UDIENZA GENERALE, 26.02.2014


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI E SALUTI NELLE DIVERSE LINGUE  

SALUTO IN LINGUA ITALIANA  

APPELLO DEL SANTO PADRE  

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi dedicato ai Sacramenti, ha incentrato la sua meditazione sull’Unzione dei Malati.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello per la cessazione delle violenze e delle ostilità in Venezuela.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Oggi vorrei parlarvi del Sacramento dell’Unzione degli infermi, che ci permette di toccare con mano la compassione di Dio per l’uomo. In passato veniva chiamato "Estrema unzione", perché era inteso come conforto spirituale nell’imminenza della morte. Parlare invece di "Unzione degli infermi" ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio.

1. C’è un’icona biblica che esprime in tutta la sua profondità il mistero che traspare nell’Unzione degli infermi: è la parabola del «buon samaritano», nel Vangelo di Luca (10,30-35). Ogni volta che celebriamo tale Sacramento, il Signore Gesù, nella persona del sacerdote, si fa vicino a chi soffre ed è gravemente malato, o anziano. Dice la parabola che il buon samaritano si prende cura dell’uomo sofferente versando sulle sue ferite olio e vino. L’olio ci fa pensare a quello che viene benedetto dal Vescovo ogni anno, nella Messa crismale del Giovedì Santo, proprio in vista dell’Unzione degli infermi. Il vino, invece, è segno dell’amore e della grazia di Cristo che scaturiscono dal dono della sua vita per noi e si esprimono in tutta la loro ricchezza nella vita sacramentale della Chiesa. Infine, la persona sofferente viene affidata a un albergatore, affinché possa continuare a prendersi cura di lei, senza badare a spese. Ora, chi è questo albergatore? È la Chiesa, la comunità cristiana, siamo noi, ai quali ogni giorno il Signore Gesù affida coloro che sono afflitti, nel corpo e nello spirito, perché possiamo continuare a riversare su di loro, senza misura, tutta la sua misericordia e la salvezza.

2. Questo mandato è ribadito in modo esplicito e preciso nella Lettera di Giacomo, dove raccomanda: «Chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» (5,14-15). Si tratta quindi di una prassi che era in atto già al tempo degli Apostoli. Gesù infatti ha insegnato ai suoi discepoli ad avere la sua stessa predilezione per i malati e per i sofferenti e ha trasmesso loro la capacità e il compito di continuare ad elargire nel suo nome e secondo il suo cuore sollievo e pace, attraverso la grazia speciale di tale Sacramento. Questo però non ci deve fare scadere nella ricerca ossessiva del miracolo o nella presunzione di poter ottenere sempre e comunque la guarigione. Ma è la sicurezza della vicinanza di Gesù al malato e anche all’anziano, perché ogni anziano, ogni persona di più di 65 anni, può ricevere questo Sacramento, mediante il quale è Gesù stesso che ci avvicina.

3. Ma quando c'è un malato a volte si pensa: "chiamiamo il sacerdote perché venga"; "No, poi porta malafortuna, non chiamiamolo", oppure "poi si spaventa l’ammalato". Perché si pensa questo? Perché c’è un po’ l’idea che dopo il sacerdote arrivano le pompe funebri. E questo non è vero. Il sacerdote viene per aiutare il malato o l’anziano; per questo è tanto importante la visita dei sacerdoti ai malati. Bisogna chiamare il sacerdote presso il malato e dire: "venga, gli dia l’unzione, lo benedica". È Gesù stesso che arriva per sollevare il malato, per dargli forza, per dargli speranza, per aiutarlo; anche per perdonargli i peccati. E questo è bellissimo! E non bisogna pensare che questo sia un tabù, perché è sempre bello sapere che nel momento del dolore e della malattia noi non siamo soli: il sacerdote e coloro che sono presenti durante l’Unzione degli infermi rappresentano infatti tutta la comunità cristiana che, come un unico corpo si stringe attorno a chi soffre e ai familiari, alimentando in essi la fede e la speranza, e sostenendoli con la preghiera e il calore fraterno. Ma il conforto più grande deriva dal fatto che a rendersi presente nel Sacramento è lo stesso Signore Gesù, che ci prende per mano, ci accarezza come faceva con gli ammalati e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e che nulla - neppure il male e la morte - potrà mai separarci da Lui. Abbiamo questa abitudine di chiamare il sacerdote perché ai nostri malati – non dico ammalati di influenza, di tre-quattro giorni, ma quando è una malattia seria – e anche ai nostri anziani, venga e dia loro questo Sacramento, questo conforto, questa forza di Gesù per andare avanti? Facciamolo!

[00296-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI E SALUTI NELLE DIVERSE LINGUE  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba  

 

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese  

Speaker :

Chers frères et sœurs, le Sacrement des malades nous permet de toucher du doigt la compassion de Dieu pour l’homme. Jésus a demandé a ses disciples de manifester sa préférence pour les malades et les souffrants, et il leur a transmis la capacité, par la grâce du sacrement, de leur donner la paix et le soulagement, en son nom et selon son cœur. Aujourd’hui encore, chaque fois que l’on célèbre ce Sacrement, Jésus, en la personne du prêtre, se fait proche de celui qui souffre, de celui qui est âgé ou gravement malade. Ainsi, au moment de l’épreuve ou de la maladie, nous ne sommes pas seuls. Toute la communauté est présente par la prière fraternelle, Jésus lui-même nous prend par la main et nous rappelle que rien ne peut nous séparer de lui.

Santo Padre :

Saluto cordialmente i cari amici di lingua francese, in particolare i seminaristi di Carmes, di Parigi, i fedeli di Bourges con il loro Vescovo, i liceali di Atene, come le parrocchie e i giovani venuti dalla Francia. Vi invito a non dimenticare l’importanza del Sacramento dell’Unzione degli Infermi. La morte e la malattia non sono dei tabù. Non temete di proporre questo sacramento alle persone che soffrono perché Gesù doni loro la sua consolazione e la sua pace. Buon pellegrinaggio!

Speaker :

Je vous salue bien cordialement chers amis de langue française, en particulier les séminaristes des Carmes, de Paris, les diocésains de Bourges et leur Évêque, les lycéens d’Athènes, ainsi que les paroisses et les jeunes venant de France.
Je vous invite à ne pas oublier l’importance du Sacrement des malades. La mort et la maladie ne sont pas des tabous. N’hésitez pas à proposer ce sacrement aux personnes qui souffrent pour que Jésus leur donne sa consolation et sa paix.
 
on pèlerinage.

[00297-03.01[Texte original: Français]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our catechesis on the sacraments, we now turn to the Sacrament of the Anointing of the Sick, which expresses God’s merciful presence to the sick, the suffering and the aged. The parable of the Good Samaritan reflects our Lord’s tender concern for those who suffer; like the Samaritan, and following Christ’s example and teaching, the Church brings God’s healing presence to the suffering through the sacramental sign of anointing with oil. As we learn from the Letter of James (5:14-15), the early Church continued his ministry to the sick through prayer and anointing by her presbyters. Through the celebration of the Anointing of the Sick, the Church accompanies us in facing the profound mystery of suffering and death. In a culture which all too often refuses to speak of these realities, we need all the more to recognize the beauty of this Sacrament and to appreciate, in spiritual solidarity with the whole Church, the presence of the Lord Jesus, who strengthens us in faith and hope, and reminds us that nothing – not even evil and death – can ever separate us from the saving power of his love.

Santo Padre:

Saluto tutti i pellegrini di lingua inglese presenti a questa Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Danimarca, Canada e Stati Uniti. Rivolgo un saluto particolare ai partecipanti al Congresso Mondiale di SIGNIS ed ai pellegrini dell’Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro negli Stati Uniti. Saluto con affetto gli alunni e amici del Pontificio Collegio Canadese in occasione del centoventicinquesimo anniversario della fondazione. Su tutti i presenti invoco la gioia e la pace in Cristo nostro Signore!

Speaker:

I greet all the English-speaking pilgrims present at today’s Audience, including those from England, Denmark, Canada and the United States. I greet in particular the participants in the World Congress of SIGNIS and the pilgrimage group of the Personal Ordinariate of the Chair of Saint Peter from the United States. With affection I greet the alumni and friends of the Pontifical Canadian College on the 125th anniversary of the College’s establishment. Upon all present I invoke joy and peace in Christ our Lord!

[00298-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, heute wollen wir über die Krankensalbung sprechen. Das Gleichnis vom Barmherzigen Samariter bringt in schöner Weise Grundgedanken dieses Sakraments zum Ausdruck. Immer, wenn jemand die Krankensalbung empfängt, begegnet er in der Gestalt des Priesters Christus selbst. Er ist der wahre Barmherzige Samariter, der mit Öl und Wein gleichsam alle Wunden des Kranken versorgt und ihm Gnade, Liebe und Heilung – von der Sünde und manchmal auch von körperlichen Gebrechen – schenkt. Schließlich bringt der Samariter den Kranken in eine Herberge, die ein Bild für die Kirche ist, damit die Gemeinschaft der Gläubigen für ihn weiter sorge. Der Auftrag zur Salbung der Kranken ist deutlich im Jakobusbrief überliefert und zeigt uns, dass die Spendung dieses Sakraments bereits auf die Lehre und Praxis der Apostel zurückgeht. In der Krankensalbung setzt sich die Liebe des Herrn für die Kranken und Leidenden bis in unsere Zeit fort. Es tut gut, zu wissen, dass wir im Leid der Krankheit und selbst im Sterben nicht allein sind. Im Sakrament der Krankensalbung zeigt uns der Herr, dass er unter uns ist und uns nichts von seiner Liebe scheiden kann.

Santo Padre:

Con affetto saluto i fratelli e le sorelle provenienti dai paesi di lingua tedesca. Cari amici, non temete di chiamare i sacerdoti per gli ammalati  perché impartiscano loro l’Unzione degli infermi. Così il Salvatore e Signore della vita sarà vicino a loro con la sua grazia. Dio vi benedica.

Speaker:

Herzlich begrüße ich die Brüder und Schwestern aus den Ländern deutscher Sprache. Liebe Freunde, habt keine Scheu, für die Kranken  die Priester zu rufen, damit sie ihnen die Krankensalbung spenden. So wird ihnen der Heiland und Herr des Lebens mit seiner Gnade nahe sein. Gott segne euch.

[00299-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En la catequesis de hoy hablo de la Unción de los enfermos, es el sacramento de la compasión de Dios con el sufrimiento del hombre.

La parábola del "buen samaritano" expresa el misterio que se celebra en este sacramento: Jesús se acerca a quien sufre y lo conforta con el aceite del consuelo y el vino de la esperanza. Luego, lo lleva a la posada, que representa a la Iglesia, a la cual Cristo lo confía. Jesús enseñó a sus discípulos a tener su misma predilección por los enfermos y necesitados, y les confió la tarea de atenderlos en su nombre por medio de este sacramento.

La Unción de los enfermos nos ayuda a ampliar la mirada frente a la enfermedad y a saber que no estamos solos, que el sacerdote y la comunidad cristiana sostienen al enfermo y al que sufre. Por eso es importante llamar siempre al sacerdote cuando hay un enfermo, no hace falta que esté grave, que esté muriéndose, llamadlo cuanto antes, de tal manera que el sacramento lo fortalezca, el Señor lo ayude a soportar la enfermedad, lo alivie y lo reconforte. Es un consuelo muy grande la presencia de Cristo en la enfermedad, que nos toma de la mano y nos recuerda que le pertenecemos a Él, y que nada nos puede separar de Él.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de las Diócesis de Mérida-Badajoz, Plasencia y Córdoba, así como a los Paracaidistas del Ejército de Tierra, de Madrid, y los demás fieles provenientes de España, Nicaragua, México, Argentina y otros países latinoamericanos. Saludo de manera especial al Cuerpo de Bomberos que ha venido aquí. Gracias. Invito a todos a valorar la paz y el ánimo que Cristo nos comunica en el sacramento de la Unción de los enfermos para sobrellevar cristianamente los sufrimientos. Muchas gracias.

[00300-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese

Speaker:

O sacramento da Unção dos Enfermos fala da compaixão de Deus pelo homem no momento da doença e da velhice. A parábola do "bom samaritano" nos oferece uma imagem desse mistério. O bom samaritano cuida de um homem ferido, derramando sobre as suas feridas óleo e vinho, recordando o óleo dos enfermos. Em seguida, sem olhar a gastos, confia o homem ferido aos cuidados do dono de uma pensão: este representa a Igreja, a quem Jesus confia os atribulados no corpo ou no espírito. Também a Carta de S. Tiago recomenda que os doentes chamem os presbíteros, para que rezem por eles ungindo-os com o óleo. De fato, Jesus ensinou aos seus discípulos a mesma predileção que Ele tinha pelos doentes e atribulados, difundindo alívio e paz. Por isso, diante daqueles que consideram o sofrimento e a morte como um tabu, deixando de se beneficiar com esse sacramento, é preciso lembrar que, na unção dos enfermos, Jesus nos mostra que pertencemos a Ele e que nem a doença, nem a morte, poderá nos separar d’Ele.

Santo Padre:

Cari pellegrini di lingua portoghese, benvenuti! In ciascuno dei sacramenti della Chiesa, Gesù è presente e ci fa partecipare della sua vita e della sua misericordia. Cercate di conoscerlo sempre più, perché possiate servirlo nei fratelli, specialmente negli ammalati. Su di voi e sulle vostre comunità scenda la benedizione del Signore.

Speaker:

Queridos peregrinos de língua portuguesa: sede bem vindos! Em cada um dos sacramentos da Igreja, Jesus está presente e nos faz participar da sua vida e da sua misericórdia. Procurem conhecê-Lo sempre mais, para poderem servi-Lo nos irmãos, especialmente nos doentes. Sobre vós e sobre vossas comunidades, desça a benção do Senhor!

[00301-06.01] [Texto original: Português]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca 

Speaker:

Sakrament Namaszczenia chorych, o którym mówił Ojciec Święty w dzisiejszej katechezie, kieruje naszą uwagę na doświadczenie choroby i cierpienia w perspektywie Bożego Miłosierdzia. Nawiązuje do ewangelicznej przypowieści o Miłosiernym Samarytaninie. Właściciel gospody z tej przypowieści, który opiekuje się powierzonym mu chorym uosabia wspólnotę Kościoła, nas, którym Chrystus powierza cierpiących na duchu i ciele. List św. Jakuba Apostoła zachęca: „Choruje ktoś wśród was? Niech sprowadzi kapłanów Kościoła, by się modlili nad nim i namaścili go olejem w imię Pana. A modlitwa pełna wiary będzie dla chorego ratunkiem i Pan go podźwignie, a jeśliby popełnił grzechy, będą mu odpuszczone" (5,14-15). Namaszczanie chorych jest zatem praktyką Kościoła, która istniała już w czasach apostolskich. W dobie współczesnej kultury, gdy cierpienie i śmierć często traktuje się jako tabu, coś, co należy ukrywać i jak najmniej o tym mówić, warto pamiętać, że Sakrament namaszczenia chorych jest czytelnym, konkretnym znakiem uobecniającym Chrystusa, który sam bierze za rękę chorego przypominając, że w swej chorobie, bólu, cierpieniu należy do Niego, i że nic - nawet zło i śmierć – nie może go nigdy od Niego odłączyć.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini polacchi e in modo particolare i direttori delle radio cattoliche in Polonia giunti a Roma per gli esercizi spirituali. Chiedo a voi qui presenti che, nella cura dei malati, rivolgiate loro l’incoraggiamento a ricevere con fiducia l’Unzione degli infermi. È per loro conforto e li unisce a Cristo. Riempia i loro cuori di pace e di forza nel sopportare le sofferenze, le malattie o la vecchiaia e li aiuti anche a ricuperare la salute e la pienezza delle forze. Vi benedico di cuore e affido alle vostre preghiere tutti i malati.

Speaker:

Witam pielgrzymów polskich, a szczególnie dyrektorów diecezjalnych rozgłośni radiowych z Polski, przybyłych na rzymskie rekolekcje. Proszę was tu obecnych, abyście troszcząc się o chorych zachęcali ich, by z ufnością przyjmowali sakrament namaszczenia. Niech będzie dla nich umocnieniem i jednoczy ich z Chrystusem. Niech napełni ich serca pokojem i mocą w znoszeniu cierpienia, choroby, czy starości oraz pomaga w odzyskiwaniu zdrowia i pełni sił. Polecając waszej modlitwie wszystkich chorych z serca wam błogosławię.

[00302-09.01] [Testo originale: Polacco]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba

Speaker

أودُّ اليومَ أن أُحَدِّثَكُم عن سرِّ مسحَةِ المَرضى الذي يَسمَحُ لنا بأن نَلمُسَ بأيديَنا رحمةَ اللهِ للإنسان. والأيقونةُ البيبليّةُ التي تُعبِّرُ عن عُمقِ السرِّ الذي يَظهَرُ من خِلالِ مَسحَةِ المرضى هي مَثلُ "السامريِّ الصالح" في إنجيلِ لوقا (10، 30- 35). يُخبِرُنا هذا المَثلُ أنَّ السامريَّ الصالحَ قد اهتمَّ بالرَّجُلِ المُتألِّمِ وسَكَبَ على جراحِهِ زيتًا وخمرًا. فالزيتُ يجعَلُنا نُفكِّرُ بالزيتِ الذي يُبارِكُه الأُسقُفُ في كُلِّ عامٍ خلالَ قُداسِ تبريكِ الزُيوتِ يومَ خميسِ الأسرارِ من أجلِ مسحةِ المرضى. أما الخمرُ فعلامةٌ لمحبةِ المسيحِ ونعمتِه اللتين تَنبعانِ من هِبةِ حياتِه لنا وتُعبّران بغناهِما عن حياةِ الكنيسةِ الأسراريّة. أما صاحبُ الفُندُق الذي أُوكِلَت إليهِ العنايةُ بهذا الرَّجُل المُتألِّمِ فهو الكنيسةُ والجماعةُ المسيحيّة، أي نحن الذين يُوكِلُ إليهِم الربُ يسوع يوميًّا جميعَ الذينَ يُعانونَ في الجَسدِ والروح، لِنتَمكَّنَ من أن نُفيضَ عليهِم رحمةَ اللهِ وخلاصَه. أيُّها الأصدقاءُ الأعزاء، ما أجملَ أن نَعرِفَ أنَّنا لسنا وحدَنا في ساعةِ الألَمِ والمَرض لأنَّ الربَّ يسوعَ نفسَه يحضُرُ في هذا السرِّ ويأخُذُنا بيدِنا ويُذكِّرُنا بأننا مُلكٌ له وبأنَّ لا شيء – ولا حتى الشرَّ والموتَ – بِاستطاعَتِهِ أن يُبعِدَنا عنهُ. 

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Iraq e dal Libano e in special modo a Sua Eccellenza Monsignor Roland Abou Jaoudé, Vicario Patriarcale Maronita, accompagnato da un gruppo di familiari ed amici. Il Signore Gesù ci affida ogni giorno persone afflitte nel corpo e nello spirito, accogliamole e riversiamo su di loro la misericordia e la salvezza di Dio!

Speaker: 

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللغةِ العربية وخصوصًا بالقادمينَ من العِراق ولُبنان لاسيما بالمُطران رولان أبو جودة النائبَ البطريركيّ الماروني والوفدَ المُرافقِ منَ الأهلِ والأصدقاء. الربُ يسوع يُوكِلُ إلينا يوميًّا أشخاصًا يُعانون في الجسدِ والروح، لِنَقبَلهُم ونُفِض عليهِم رحمةَ اللهِ وخلاصَه.

[00303-08.01] [Testo originale: Arabo]

SALUTO IN LINGUA ITALIANA 

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto i fedeli della diocesi di Avezzano con il Vescovo Mons. Pietro Santoro; quelli di Adria e di Piazza Armerina; i Diaconi della diocesi di Milano; e i Legionari di Cristo, che hanno concluso il loro Capitolo Generale. Saluto i membri della Confedilizia, i pensionati di Confagricoltura e l’Associazione Stampa Romana. Accolgo i convegnisti, le autorità accademiche e i malati qui presenti per la Giornata Mondiale delle Malattie Rare, che ricorre dopodomani, e auspico che i pazienti e le loro famiglie siano adeguatamente sostenuti nel loro non facile percorso, sia a livello medico che legislativo. Saluto le numerose scuole, in particolare il Liceo "Giordano"di Aversa e la Scuola "Sant’Anna Falletti" di Roma. Questo incontro susciti in tutti un rinnovato impegno di testimonianza cristiana.

Un pensiero speciale rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Domani celebreremo la memoria di san Gabriele dell’Addolorata: il suo esempio aiuti voi, cari giovani, ad essere entusiasti discepoli di Gesù; incoraggi voi, cari ammalati, ad offrire le vostre sofferenze in unione a quelle di Cristo; e sproni voi, cari sposi novelli, a fare del Vangelo la regola fondamentale della vita coniugale.

[00304.01.01] [Testo originale: Italiano]

APPELLO DEL SANTO PADRE

Seguo con particolare apprensione quanto sta accadendo in questi giorni in Venezuela. Auspico vivamente che cessino quanto prima le violenze e le ostilità e che tutto il Popolo venezuelano, a partire dai responsabili politici e istituzionali, si adoperi per favorire la riconciliazione, attraverso il perdono reciproco e un dialogo sincero, rispettoso della verità e della giustizia, capace di affrontare temi concreti per il bene comune. Mentre assicuro la mia costante preghiera, in particolare per quanti hanno perso la vita negli scontri e per le loro famiglie, invito tutti i credenti ad elevare suppliche a Dio, per la materna intercessione di Nostra Signora di Coromoto, affinché il Paese ritrovi prontamente pace e concordia.

[00306-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0140-XX.02]