MESSAGGIO DEL SANTO PADRE E BENEDIZIONE URBI ET ORBI ● TESTO IN LINGUA ITALIANA
● TESTO IN LINGUA FRANCESE
● TESTO IN LINGUA INGLESE
● TESTO IN LINGUA TEDESCA
● TESTO IN LINGUA SPAGNOLA
● TESTO IN LINGUA PORTOGHESE
Alle ore 12 di oggi, Solennità del Natale del Signore, dalla Loggia della Benedizione il Santo Padre Francesco ha rivolto il tradizionale Messaggio natalizio ai fedeli presenti in Piazza San Pietro e a quanti lo ascoltano attraverso la radio e la televisione.
Questo il testo del Messaggio del Santo Padre per il Natale 2013:
● TESTO IN LINGUA ITALIANA
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama»(Lc 2,14).
Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero, buongiorno e buon Natale!
Faccio mio il canto degli angeli, che apparvero ai pastori di Betlemme nella notte in cui nacque Gesù. Un canto che unisce cielo e terra, rivolgendo al cielo la lode e la gloria, e alla terra degli uomini l’augurio di pace.
Invito tutti ad unirsi a questo canto: questo canto è per ogni uomo e donna che veglia nella notte, che spera in un mondo migliore, che si prende cura degli altri cercando di fare umilmente il proprio dovere.
Gloria a Dio!
A questo prima di tutto ci chiama il Natale: a dare gloria a Dio, perché è buono, è fedele, è misericordioso. In questo giorno auguro a tutti di riconoscere il vero volto di Dio, il Padre che ci ha donato Gesù. Auguro a tutti di sentire che Dio è vicino, di stare alla sua presenza, di amarlo, di adorarlo.
E ognuno di noi possa dare gloria a Dio soprattutto con la vita, con una vita spesa per amore suo e dei fratelli.
Pace agli uomini.
La vera pace - noi lo sappiamo - non è un equilibrio tra forze contrarie. Non è una bella "facciata", dietro alla quale ci sono contrasti e divisioni. La pace è un impegno di tutti i giorni, ma, la pace è artigianale, che si porta avanti a partire dal dono di Dio, dalla sua grazia che ci ha dato in Gesù Cristo.
Guardando il Bambino nel presepe, Bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati… Le guerre spezzano e feriscono tante vite!
Troppe ne ha spezzate negli ultimi tempi il conflitto in Siria, fomentando odio e vendetta. Continuiamo a pregare il Signore perché risparmi all’amato popolo siriano nuove sofferenze e le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l’accesso agli aiuti umanitari. Abbiamo visto quanto è potente la preghiera! E sono contento che oggi si uniscano a questa nostra implorazione per la pace in Siria anche credenti di diverse confessioni religiose. Non perdiamo mai il coraggio della preghiera! Il coraggio di dire: Signore, dona la tua pace alla Siria e al mondo intero. E invito anche i non credenti a desiderare la pace, con il loro desiderio, quel desiderio che allarga il cuore: tutti uniti, o con la preghiera o con il desiderio. Ma tutti, per la pace.
Dona pace, bambino, alla Repubblica Centroafricana, spesso dimenticata dagli uomini. Ma tu, Signore, non dimentichi nessuno! E vuoi portare pace anche in quella terra, dilaniata da una spirale di violenza e di miseria, dove tante persone sono senza casa, acqua e cibo, senza il minimo per vivere. Favorisci la concordia nel Sud-Sudan, dove le tensioni attuali hanno già provocato troppe vittime e minacciano la pacifica convivenza di quel giovane Stato.
Tu, Principe della pace, converti ovunque il cuore dei violenti perché depongano le armi e si intraprenda la via del dialogo. Guarda alla Nigeria, lacerata da continui attacchi che non risparmiano gli innocenti e gli indifesi. Benedici la Terra che hai scelto per venire nel mondo e fa’ giungere a felice esito i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi. Sana le piaghe dell’amato Iraq, colpito ancora da frequenti attentati.
Tu, Signore della vita, proteggi quanti sono perseguitati a causa del tuo nome. Dona speranza e conforto ai profughi e ai rifugiati, specialmente nel Corno d’Africa e nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Fa’ che i migranti in cerca di una vita dignitosa trovino accoglienza e aiuto. Tragedie come quelle a cui abbiamo assistito quest’anno, con i numerosi morti a Lampedusa, non accadano mai più!
O Bambino di Betlemme, tocca il cuore di quanti sono coinvolti nella tratta di esseri umani, affinché si rendano conto della gravità di tale delitto contro l’umanità. Volgi il tuo sguardo ai tanti bambini che vengono rapiti, feriti e uccisi nei conflitti armati, e a quanti vengono trasformati in soldati, derubati della loro infanzia.
Signore del cielo e della terra, guarda a questo nostro pianeta, che spesso la cupidigia e l’avidità degli uomini sfrutta in modo indiscriminato. Assisti e proteggi quanti sono vittime di calamità naturali, soprattutto il caro popolo filippino, gravemente colpito dal recente tifone.
Cari fratelli e sorelle, in questo mondo, in questa umanità oggi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore. Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che il nostro cuore si commuova: non abbiamo paura di questo. Non abbiamo paura che il nostro cuore si commuova! Abbiamo bisogno che il nostro cuore si commuova. Lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci danno pace e forza. Abbiamo bisogno delle sue carezze. Dio è grande nell’amore, a Lui la lode e la gloria nei secoli! Dio è pace: chiediamogli che ci aiuti a costruirla ogni giorno, nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio.
[01948-01.01] [Testo originale: Italiano]
● TESTO IN LINGUA FRANCESE
« Gloire à Dieu au plus haut des cieux
et sur la terre paix aux hommes qu’il aime » (Lc 2,14)
Chers frères et sœurs de Rome et du monde entier, bonjour et joyeux Noël !
Je fais mien le chant des anges, qui apparurent aux bergers de Bethléem dans la nuit où naquit Jésus. Un chant qui unit ciel et terre, adressant au ciel la louange et la gloire, et à la terre des hommes le vœu de paix.
Je vous invite tous à vous unir à ce chant : ce chant est pour chaque homme et pour chaque femme qui veille dans la nuit, qui espère un monde meilleur, qui prend soin des autres en cherchant à faire humblement son devoir.
Gloire à Dieu !
Noël nous appelle à cela avant tout : à rendre gloire à Dieu, parce qu’il est bon, il est fidèle, il est miséricordieux. En ce jour, je souhaite à tous de reconnaître le vrai visage de Dieu, le Père qui nous a donné Jésus. Je souhaite à tous de sentir que Dieu est proche, de demeurer en sa présence, de l’aimer, de l’adorer.
Et que chacun de nous puisse rendre gloire à Dieu, surtout par sa vie, une vie dépensée pour son amour et pour celui des frères.
Paix aux hommes.
La paix véritable – nous le savons – n’est pas un équilibre entre des forces contraires. Ce n’est pas une belle « façade », derrière laquelle il y a des oppositions et des divisions. La paix est un engagement de tous les jours, mais, la paix est artisanale, on la fait avancer à partir du don de Dieu, de sa grâce qui nous a été donnée en Jésus Christ.
En regardant l’Enfant dans la crèche, enfant de paix, pensons aux enfants qui sont les victimes plus fragiles des guerres, mais pensons aussi aux personnes âgées, aux femmes maltraitées, aux malades… Les guerres brisent et blessent tant de vies !
Le conflit en Syrie en a trop brisé ces derniers temps, fomentant haine et vengeance. Continuons à prier le Seigneur, pour qu’il épargne au bien-aimé peuple syrien de nouvelles souffrances et que les parties en conflit mettent fin à toute violence et garantissent l’accès aux aides humanitaires. Nous avons vu combien la prière est puissante ! Et je suis heureux qu’aujourd’hui des croyants de diverses confessions religieuses s’unissent aussi à notre supplication pour la paix en Syrie. Ne perdons jamais le courage de la prière ! Le courage de dire : Seigneur, donne ta paix à la Syrie et au monde entier. Et j’invite aussi les non-croyants à désirer la paix, avec leur désir, ce désir qui élargit le cœur : tous unis, ou avec la prière ou avec le désir. Mais tous, pour la paix.
Donne la paix, petit enfant, à la République Centrafricaine, souvent oubliée des hommes. Mais toi, Seigneur, tu n’oublies personne ! Et tu veux porter aussi la paix à cette terre, déchirée par une spirale de violence et de misère, où beaucoup de personnes sont sans maison, sans eau ni nourriture, sans le minimum pour vivre. Favorise la concorde au Sud-Soudan, où les tensions actuelles ont déjà provoqué trop de victimes et menacent la cohabitation pacifique dans ce jeune État.
Toi, Prince de la Paix, convertis partout le cœur des violents pour qu’ils déposent les armes et entreprennent le chemin du dialogue. Regarde le Nigeria, lacéré par de continuelles attaques qui n’épargnent pas les innocents ni ceux qui sont sans défense. Bénis la Terre que tu as choisie pour venir dans le monde et fais aboutir à une heureuse issue les négociations de paix entre Israéliens et Palestiniens. Guéris les plaies de l’Irak bien-aimé, encore frappé par de fréquents attentats.
Toi, Seigneur de la vie, protège tous ceux qui sont persécutés à cause de ton nom. Donne espérance et réconfort aux personnes déplacées et aux réfugiés, spécialement dans la Corne de l’Afrique et dans l’est de la République démocratique du Congo. Fais que les migrants en quête d'une vie digne trouvent accueil et aide. Que des tragédies comme celles à laquelle nous avons assisté cette année, avec les nombreux morts à Lampedusa, n’arrivent jamais plus !
Ô Enfant de Bethléem, touche le cœur de tous ceux qui sont impliqués dans la traite des êtres humains, afin qu’ils se rendent compte de la gravité de tels délits contre l’humanité. Tourne ton regard vers les nombreux enfants qui sont enlevés, blessés et tués dans les conflits armés, et vers tous ceux qui sont transformés en soldats, volés de leur enfance.
Seigneur du ciel et de la terre, regarde notre planète, que la convoitise et l’avidité des hommes exploitent souvent sans faire preuve de discernement. Assiste et protège tous ceux qui sont victimes de calamités naturelles, surtout le cher peuple philippin, gravement frappé par le récent typhon.
Chers frères et sœurs, en ce monde, en cette humanité aujourd’hui est né le Sauveur, qui est le Christ Seigneur. Arrêtons-nous devant l’Enfant de Bethléem. Laissons notre cœur s’émouvoir : n’ayons pas peur de cela. N’ayons pas peur que notre cœur s’émeuve ! Nous avons besoin que notre cœur s’émeuve. Laissons-le se réchauffer à la tendresse de Dieu ; nous avons besoin de ses caresses. Les caresses de Dieu ne font pas de blessures : les caresses de Dieu nous donnent paix et force. Nous avons besoin de ses caresses. Dieu est grand en amour, à Lui la louange et la gloire dans les siècles ! Dieu est paix : demandons-lui qu’il nous aide à la construire chaque jour, dans notre vie, dans nos familles, dans nos villes et dans nos nations, dans le monde entier. Laissons-nous toucher par la bonté de Dieu.
[01948-03.01] [Texte original: Français]
● TESTO IN LINGUA INGLESE
Glory to God in the highest heaven,
and on earth peace among those whom he favours (Lk 2:14)
Dear brothers and sisters in Rome and throughout the whole world, Greetings and Happy Christmas!
I take up the song of the angels who appeared to the shepherds in Bethlehem on the night when Jesus was born. It is a song which unites heaven and earth, giving praise and glory to heaven, and the promise of peace to earth and all its people.
I ask everyone to share in this song: it is a song for every man or woman who keeps watch through the night, who hopes for a better world, who cares for others while humbly seeking to do his or her duty.
Glory to God!
Above all else, this is what Christmas bids us to do: give glory to God, for he is good, he is faithful, he is merciful. Today I voice my hope that everyone will come to know the true face of God, the Father who has given us Jesus. My hope is that everyone will feel God’s closeness, live in his presence, love him and adore him.
May each of us give glory to God above all by our lives, by lives spent for love of him and of all our brothers and sisters.
Peace to mankind
True peace - we know this well - is not a balance of opposing forces. It is not a lovely "façade" which conceals conflicts and divisions. Peace calls for daily commitment, but making peace is an art, starting from God’s gift, from the grace which he has given us in Jesus Christ.
Looking at the Child in the manger, Child of peace, our thoughts turn to those children who are the most vulnerable victims of wars, but we think too of the elderly, to battered women, to the sick… Wars shatter and hurt so many lives!
Too many lives have been shattered in recent times by the conflict in Syria, fueling hatred and vengeance. Let us continue to ask the Lord to spare the beloved Syrian people further suffering, and to enable the parties in conflict to put an end to all violence and guarantee access to humanitarian aid. We have seen how powerful prayer is! And I am happy today too, that the followers of different religious confessions are joining us in our prayer for peace in Syria. Let us never lose the courage of prayer! The courage to say: Lord, grant your peace to Syria and to the whole world. And I also invite non-believers to desire peace with that yearning that makes the heart grow: all united, either by prayer or by desire. But all of us, for peace.
Grant peace, dear Child, to the Central African Republic, often forgotten and overlooked. Yet you, Lord, forget no one! And you also want to bring peace to that land, torn apart by a spiral of violence and poverty, where so many people are homeless, lacking water, food and the bare necessities of life. Foster social harmony in South Sudan, where current tensions have already caused too many victims and are threatening peaceful coexistence in that young state.
Prince of Peace, in every place turn hearts aside from violence and inspire them to lay down arms and undertake the path of dialogue. Look upon Nigeria, rent by constant attacks which do not spare the innocent and defenseless. Bless the land where you chose to come into the world, and grant a favourable outcome to the peace talks between Israelis and Palestinians. Heal the wounds of the beloved country of Iraq, once more struck by frequent acts of violence.
Lord of life, protect all who are persecuted for your name. Grant hope and consolation to the displaced and refugees, especially in the Horn of Africa and in the eastern part of the Democratic Republic of the Congo. Grant that migrants in search of a dignified life may find acceptance and assistance. May tragedies like those we have witnessed this year, with so many deaths at Lampedusa, never occur again!
Child of Bethlehem, touch the hearts of all those engaged in human trafficking, that they may realize the gravity of this crime against humanity. Look upon the many children who are kidnapped, wounded and killed in armed conflicts, and all those who are robbed of their childhood and forced to become soldiers.
Lord of heaven and earth, look upon our planet, frequently exploited by human greed and rapacity. Help and protect all the victims of natural disasters, especially the beloved people of the Philippines, gravely affected by the recent typhoon.
Dear brothers and sisters, today, in this world, in this humanity, is born the Saviour, who is Christ the Lord. Let us pause before the Child of Bethlehem. Let us allow our hearts to be touched, let us not fear this. Let us not fear that our hearts be moved. We need this! Let us allow ourselves to be warmed by the tenderness of God; we need his caress. God’s caresses do not harm us. They give us peace and strength. We need his caresses. God is full of love: to him be praise and glory forever! God is peace: let us ask him to help us to be peacemakers each day, in our life, in our families, in our cities and nations, in the whole world. Let us allow ourselves to be moved by God’s goodness.
[01948-02.01] [Original text: English]
● TESTO IN LINGUA TEDESCA
»Verherrlicht ist Gott in der Höhe,
und auf Erden ist Friede bei den Menschen seiner Gnade« (Lk 2,14).
Liebe Brüder und Schwestern aus Rom und der ganzen Welt, guten Tag und frohe Weihnachten!
Ich mache mir den Gesang der Engel zu Eigen, die den Hirten von Bethlehem in jener Nacht erschienen sind, in der Jesus geboren wurde – ein Gesang, der Himmel und Erde vereint, indem er an den Himmel Lob und Herrlichkeit richtet und an die Erde der Menschen den Friedenswunsch.
Ich lade alle ein, in diesen Gesang einzustimmen: Er ist für jeden Menschen, der in der Nacht wacht, der auf eine bessere Welt hofft, der sich um die anderen kümmert, indem er versucht, demütig seine Pflicht zu tun.
Verherrlicht ist Gott!
Das ist es, wozu uns Weihnachten vor allem aufruft: Gott zu verherrlichen, weil er gut ist, treu und barmherzig. An diesem Tag wünsche ich allen, dass sie das wahre Angesicht Gottes, des Vaters erkennen, der uns Jesus geschenkt hat. Ich wünsche allen, dass sie Gottes Nähe spüren, dass sie in seiner Gegenwart stehen, ihn lieben, ihn anbeten.
Und jeder von uns möge Gott vor allem mit seinem Leben verherrlichen – mit einem Leben, das sich aus Liebe zu ihm und zu den Mitmenschen verausgabt.
Und Friede bei den Menschen.
Der wahre Friede – wir wissen es – ist nicht ein Gleichgewicht gegensätzlicher Kräfte. Er ist nicht eine schöne „Fassade", hinter der es Streitigkeiten und Spaltungen gibt. Der Friede ist ein täglicher Einsatz – aber der Friede ist selbstgemacht! –, der von der Gabe Gottes her, von seiner Gnade her, die er uns in Jesus Christus geschenkt hat, vorangebracht wird.
Indem wir auf das Kind in der Krippe schauen – das Kind des Friedens –, denken wir an die Kinder, die die schwächsten Opfer der Kriege sind, doch wir denken auch an die alten Menschen, an die misshandelten Frauen, an die Kranken… Die Kriege zerschlagen und verletzen so viele Leben!
Zu viele hat in der letzten Zeit der Konflikt in Syrien zerschlagen, indem er Hass und Rache schürt. Beten wir weiter zum Herrn, dass er dem geliebten syrischen Volk neue Leiden erspare und dass die Konfliktparteien jeder Gewalt ein Ende setzen und der humanitären Hilfe den Zugang gewähren. Wir haben gesehen, wie mächtig das Gebet ist! Und es freut mich, dass sich heute dieser unserer flehentlichen Bitte um Frieden in Syrien auch Anhänger verschiedener religiöser Bekenntnisse anschließen. Verlieren wir nie den Mut zum Gebet! Den Mut zu sagen: Herr, schenke deinen Frieden der syrischen Nation und der ganzen Welt. Und auch die Nichtglaubenden lade ich ein, den Frieden zu ersehnen, mit ihrem Sehen, jenem Sehnen, das das Herz weitet: alle vereint, entweder mit dem Gebet oder mit dem Sehnen. Aber alle – für den Frieden!
Gib Frieden, o göttliches Kind, der Zentralafrikanischen Republik, die oft von den Menschen vergessen wird! Du aber, Herr, vergisst niemanden! Und du willst auch Frieden in jenes Land bringen, das von einer Spirale der Gewalt und des Elends gequält ist, wo viele Menschen ohne Behausung, ohne Wasser und Nahrung, ohne das Existenzminimum leben. Fördere die Einigkeit im Süd-Sudan, wo die augenblicklichen Spannungen schon zu viele Opfer gefordert haben und das friedliche Zusammenleben in jenem jungen Staat bedrohen.
Du Friedensfürst, bekehre überall die Herzen der Gewalttätigen, damit sie die Waffen niederlegen und der Weg des Dialogs aufgenommen wird. Schau auf Nigeria, das von dauernden Angriffen zerrissen ist, die die Unschuldigen und Wehrlosen nicht verschonen. Segne das Land, das du erwählt hast, um dort zur Welt zu kommen, und lass die Friedensverhandlungen zwischen Israelis und Palästinensern zu einem glücklichen Ergebnis kommen. Heile die Wunden des geliebten Irak, der immer noch von häufigen Attentaten heimgesucht wird.
Du, Herr des Lebens, beschütze diejenigen, die um deines Namens willen verfolgt sind. Gib Hoffnung und Trost den Vertriebenen und den Flüchtlingen, besonders am Horn von Afrika und im Osten der Demokratischen Republik Kongo. Gib, dass die Migranten auf der Suche nach einem menschenwürdigen Leben Aufnahme finden. Mögen Tragödien wie die, welche wir in diesem Jahr mit den zahlreichen Toten in Lampedusa erlebt haben, nie wieder geschehen!
O Kind von Bethlehem, rühre die Herzen derer an, die in Menschenhandel verwickelt sind, damit sie sich der Schwere dieses Verbrechens gegen die Menschheit bewusst werden. Wende deinen Blick den vielen Kindern zu, die in den bewaffneten Konflikten entführt, verletzt und getötet werden, und denen, die zu Soldaten gemacht und damit ihrer Kindheit beraubt werden.
Herr des Himmels und der Erde, schau auf diesen unseren Planeten, der von der Gier und der Habsucht der Menschen oft wahllos ausgebeutet wird. Steh den Opfern von Naturkatastrophen bei und schütze sie, vor allem das liebe, kürzlich von einem Taifun schwer getroffene philippinische Volk.
Liebe Brüder und Schwestern, in dieser Welt, in dieser Menschheit ist heute der Retter geboren, Christus, der Herr. Halten wir inne vor dem Kind von Bethlehem. Lassen wir uns im Herzen ergreifen: Haben wir keine Angst davor. Haben wir keine Angst, dass unser Herz weich wird! Wir haben es nötig, dass unser Herz sich ergreifen lässt! Lassen wir es erwärmen von der Zärtlichkeit Gottes; wir bedürfen seiner Liebkosungen. Die Liebkosungen Gottes verletzen nicht: Die Liebkosungen Gottes geben uns Frieden und Kraft. Wir brauchen seine Liebkosungen. Gott ist groß in seiner Liebe, ihm sei Lob und Ehre in Ewigkeit! Gott ist Friede: Bitten wir ihn, uns zu helfen, den Frieden Tag für Tag aufzubauen, in unserem Leben, in unseren Familien, in unseren Städten und Nationen, in der ganzen Welt. Lassen wir uns von der Güte Gottes innerlich ergreifen.
[01948-05.01] [Originalsprache: Deutsch]
● TESTO IN LINGUA SPAGNOLA
«Gloria a Dios en el cielo,
y en la tierra paz a los hombres que Dios ama » (Lc 2,14).
Queridos hermanos y hermanas de Roma y del mundo entero, ¡buenos dias y feliz Navidad!
Hago mías las palabras del cántico de los ángeles, que se aparecieron a los pastores de Belén la noche de la Navidad. Un cántico que une cielo y tierra, elevando al cielo la alabanza y la gloria y saludando a la tierra de los hombres con el deseo de la paz.
Les invito a todos a hacer suyo este cántico, que es el de cada hombre y mujer que vigila en la noche, que espera un mundo mejor, que se preocupa de los otros, intentado hacer humildemente su proprio deber.
Gloria a Dios.
A esto nos invita la Navidad en primer lugar: a dar gloria a Dios, porque es bueno, fiel, misericordioso. En este día mi deseo es que todos puedan conocer el verdadero rostro de Dios, el Padre que nos ha dado a Jesús. Me gustaría que todos pudieran sentir a Dios cerca, sentirse en su presencia, que lo amen, que lo adoren.
Y que todos nosotros demos gloria a Dios, sobre todo, con la vida, con una vida entregada por amor a Él y a los hermanos.
Paz a los hombres.
La verdadera paz - como sabemos - no es un equilibrio de fuerzas opuestas. No es pura "fachada", que esconde luchas y divisiones. La paz es un compromiso cotidiano, y la paz es también artesenal, que se logra contando con el don de Dios, con la gracia que nos ha dado en Jesucristo.
Viendo al Niño en el Belén, niño de paz, pensemos en los niños que son las víctimas más vulnerables de las guerras, pero pensemos también en los ancianos, en las mujeres maltratadas, en los enfermos… ¡Las guerras destrozan tantas vidas y causan tanto sufrimiento!
Demasiadas ha destrozado en los últimos tiempos el conflicto de Siria, generando odios y venganzas. Sigamos rezando al Señor para que el amado pueblo sirio se vea libre de más sufrimientos y las partes en conflicto pongan fin a la violencia y garanticen el acceso a la ayuda humanitaria. Hemos podido comprobar la fuerza de la oración. Y me alegra que hoy se unan a nuestra oración por la paz en Siria creyentes de diversas confesiones religiosas. No perdamos nunca la fuerza de la oración. La fuerza para decir a Dios: Señor, concede tu paz a Siria y al mundo entero. E invito también a los no creyentes a desear la paz, con su deseo, ese deseo que ensancha el corazón: todos unidos, con la oración o con el deseo. Pero todos, por la paz.
Concede la paz, Niño, a la República Centroafricana, a menudo olvidada por los hombres. Pero tú, Señor, no te olvidas de nadie. Y quieres que reine la paz también en aquella tierra, atormentada por una espiral de violencia y de miseria, donde muchas personas carecen de techo, agua y alimento, sin lo mínimo indispensable para vivir. Que se afiance la concordia en Sudán del Sur, donde las tensiones actuales ya han provocado demasiadas víctimas y amenazan la pacífica convivencia de este joven Estado.
Tú, Príncipe de la paz, convierte el corazón de los violentos, allá donde se encuentren, para que depongan las armas y emprendan el camino del diálogo. Vela por Nigeria, lacerada por continuas violencias que no respetan ni a los inocentes e indefensos. Bendice la tierra que elegiste para venir al mundo y haz que lleguen a feliz término las negociaciones de paz entre israelíes y palestinos. Sana las llagas de la querida tierra de Iraq, azotada todavía por frecuentes atentados.
Tú, Señor de la vida, protege a cuantos sufren persecución a causa de tu nombre. Alienta y conforta a los desplazados y refugiados, especialmente en el Cuerno de África y en el este de la República Democrática del Congo. Haz que los emigrantes, que buscan una vida digna, encuentren acogida y ayuda. Que no asistamos de nuevo a tragedias como las que hemos visto este año, con los numerosos muertos en Lampedusa.
Niño de Belén, toca el corazón de cuantos están involucrados en la trata de seres humanos, para que se den cuenta de la gravedad de este delito contra la humanidad. Dirige tu mirada sobre los niños secuestrados, heridos y asesinados en los conflictos armados, y sobre los que se ven obligados a convertirse en soldados, robándoles su infancia.
Señor, del cielo y de la tierra, mira a nuestro planeta, que a menudo la codicia y el egoísmo de los hombres explota indiscriminadamente. Asiste y protege a cuantos son víctimas de los desastres naturales, sobre todo al querido pueblo filipino, gravemente afectado por el reciente tifón.
Queridos hermanos y hermanas, en este mundo, en esta humanidad hoy ha nacido el Salvador, Cristo el Señor. No pasemos de largo ante el Niño de Belén. Dejemos que nuestro corazón se conmueva: no tengamos miedo de esto. No tengamos miedo de que nuestro corazón se conmueva. Dejémoslo que se inflame con la ternura de Dios; necesitamos sus caricias. Las caricias de Dios no producen heridas: las caricias de Dios nos dan paz y fuerza. Tenemos necesidad de sus caricias. El amor de Dios es grande; a Él la gloria por los siglos. Dios es nuestra paz: pidámosle que nos ayude a construirla cada día, en nuestra vida, en nuestras familias, en nuestras ciudades y naciones, en el mundo entero. Dejémonos conmover por la bondad de Dios.
[01948-04.01] [Texto original: Español]
● TESTO IN LINGUA PORTOGHESE
«Glória a Deus nas alturas
e paz na terra aos homens do seu agrado» (Lc 2, 14).
Queridos irmãos e irmãs de Roma e do mundo inteiro, bom dia e feliz Natal!
Faço meu o cântico dos anjos que apareceram aos pastores de Belém, na noite em que nasceu Jesus. Um cântico que une céu e terra, dirigindo ao céu o louvor e a glória e, à terra dos homens, votos de paz.
Convido todos a unirem-se a este cântico: este cântico é para todo o homem e mulher que vela na noite, que tem esperança num mundo melhor, que cuida dos outros procurando humildemente cumprir o seu dever.
Glória a Deus.
A primeira coisa que o Natal nos chama a fazer é isto: dar glória a Deus, porque Ele é bom, é fiel, é misericordioso. Neste dia, desejo a todos que possam reconhecer o verdadeiro rosto de Deus, o Pai que nos deu Jesus. Desejo a todos que possam sentir que Deus está perto, possam estar na sua presença, amá-Lo, adorá-Lo.
Possa cada um de nós dar glória a Deus sobretudo com a vida, com uma vida gasta por amor d’Ele e dos irmãos.
Paz aos homens.
A verdadeira paz – como sabemos – não é um equilíbrio entre forças contrárias; não é uma bela «fachada», por trás da qual há contrastes e divisões. A paz é um compromisso de todos os dias, mas a paz é artesanal, realiza-se a partir do dom de Deus, da graça que Ele nos deu em Jesus Cristo.
Vendo o Menino no presépio, Menino de paz, pensamos nas crianças que são as vítimas mais frágeis das guerras, mas pensamos também nos idosos, nas mulheres maltratadas, nos doentes... As guerras dilaceram e ferem tantas vidas!
Muitas dilacerou, nos últimos tempos, o conflito na Síria, fomentando ódio e vingança. Continuemos a pedir ao Senhor que poupe novos sofrimentos ao amado povo sírio, e as partes em conflito ponham fim a toda a violência e assegurem o acesso à ajuda humanitária. Vimos como é poderosa a oração! E fico contente sabendo que hoje também se unem a esta nossa súplica pela paz na Síria crentes de diversas confissões religiosas. Nunca percamos a coragem da oração! A coragem de dizer: Senhor, dai a vossa paz à Síria e ao mundo inteiro. E convido também os não crentes a desejarem a paz, com o seu anelo, aquele anelo que alarga o coração: todos unidos, ou com a oração ou com o desejo. Mas todos, pela paz.
Ó Deus Menino, dai paz à República Centro-Africana, frequentemente esquecida dos homens. Mas Vós, Senhor, não esqueceis ninguém e quereis levar a paz também àquela terra, dilacerada por uma espiral de violência e miséria, onde muitas pessoas estão sem casa, sem água nem comida, sem o mínimo para viver. Favorecei a concórdia no Sudão do Sul, onde as tensões actuais já provocaram demasiadas vítimas e ameaçam a convivência pacífica naquele jovem Estado.
Vós, ó Príncipe da Paz, convertei por todo o lado o coração dos violentos, para que deponham as armas e se empreenda o caminho do diálogo. Olhai a Nigéria, dilacerada por contínuos ataques que não poupam inocentes nem indefesos. Abençoai a Terra que escolhestes para vir ao mundo e fazei chegar a um desfecho feliz as negociações de paz entre Israelitas e Palestinianos. Curai as chagas do amado Iraque, ferido ainda frequentemente por atentados.
Vós, Senhor da vida, protegei todos aqueles que são perseguidos por causa do vosso nome. Dai esperança e conforto aos deslocados e refugiados, especialmente no Corno de África e no leste da República Democrática do Congo. Fazei que os emigrantes em busca duma vida digna encontrem acolhimento e ajuda. Que nunca mais aconteçam tragédias como aquelas a que assistimos este ano, com numerosos mortos em Lampedusa.
Ó Menino de Belém, tocai o coração de todos os que estão envolvidos no tráfico de seres humanos, para que se dêem conta da gravidade deste crime contra a humanidade. Voltai o vosso olhar para as inúmeras crianças que são raptadas, feridas e mortas nos conflitos armados e para quantas são transformadas em soldados, privadas da sua infância.
Senhor do céu e da terra, olhai para este nosso planeta, que a ganância e a ambição dos homens exploram muitas vezes indiscriminadamente. Assisti e protegei quantos são vítimas de calamidades naturais, especialmente o querido povo filipino, gravemente atingido pelo recente tufão.
Queridos irmãos e irmãs, hoje, neste mundo, nesta humanidade, nasceu o Salvador, que é Cristo Senhor. Detenhamo-nos diante do Menino de Belém. Deixemos que o nosso coração se comova: não tenhamos medo disso. Não tenhamos medo que o nosso coração se comova! Precisamos que o nosso coração se comova. Deixemo-lo abrasar-se pela ternura de Deus; precisamos das suas carícias. As carícias de Deus não fazem feridas: as carícias de Deus dão-nos paz e força. Precisamos das suas carícias. Deus é grande no amor; a Ele, o louvor e a glória pelos séculos! Deus é paz: peçamos-Lhe que nos ajude a construí-la cada dia na nossa vida, nas nossas famílias, nas nossas cidades e nações, no mundo inteiro. Deixemo-nos comover pela bondade de Deus.
[01948-06.01] [Texto original: Português]