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L’UDIENZA GENERALE, 11.12.2013


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI E SALUTI NELLE DIVERSE LINGUE

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE ALLE AMERICHE PER LA FESTA DI NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE 

SALUTO IN LINGUA ITALIANA 

APPELLO DEL SANTO PADRE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e di fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, avviandosi a concludere il ciclo di catechesi sul Credo, ha incentrato la sua meditazione sul giudizio finale e la vita eterna.
Dopo la sintesi in diverse lingue, Papa Francesco ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti e un messaggio alle Americhe in occasione della festa della Madonna di Guadalupe che si celebra domani. Quindi ha rivolto un appello a favore della campagna mondiale della Caritas contro la fame e lo spreco di cibo: "Una sola famiglia umana, cibo per tutti".
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e al Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Oggi vorrei iniziare l’ultima serie di catechesi sulla nostra professione di fede, trattando l’affermazione «Credo la vita eterna». In particolare mi soffermo sul giudizio finale. Ma non dobbiamo avere paura: sentiamo quello che dice la Parola di Dio. Al riguardo, leggiamo nel vangelo di Matteo: Allora Cristo «verrà nella sua gloria, con tutti i suoi angeli… E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra… E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna» (Mt 25,31-33.46). Quando pensiamo al ritorno di Cristo e al suo giudizio finale, che manifesterà, fino alle sue ultime conseguenze, il bene che ognuno avrà compiuto o avrà omesso di compiere durante la sua vita terrena, percepiamo di trovarci di fronte a un mistero che ci sovrasta, che non riusciamo nemmeno a immaginare. Un mistero che quasi istintivamente suscita in noi un senso di timore, e magari anche di trepidazione. Se però riflettiamo bene su questa realtà, essa non può che allargare il cuore di un cristiano e costituire un grande motivo di consolazione e di fiducia.

A questo proposito, la testimonianza delle prime comunità cristiane risuona quanto mai suggestiva. Esse infatti erano solite accompagnare le celebrazioni e le preghiere con l’acclamazione Maranathà, un’espressione costituita da due parole aramaiche che, a seconda di come vengono scandite, si possono intendere come una supplica: «Vieni, Signore!», oppure come una certezza alimentata dalla fede: «Sì, il Signore viene, il Signore è vicino». È l’esclamazione in cui culmina tutta la Rivelazione cristiana, al termine della meravigliosa contemplazione che ci viene offerta nell’Apocalisse di Giovanni (cfr Ap 22,20). In quel caso, è la Chiesa-sposa che, a nome dell’umanità intera e in quanto sua primizia, si rivolge a Cristo, suo sposo, non vedendo l’ora di essere avvolta dal suo abbraccio: l’abbraccio di Gesù, che è pienezza di vita e pienezza di amore. Così ci abbraccia Gesù. Se pensiamo al giudizio in questa prospettiva, ogni paura e titubanza viene meno e lascia spazio all’attesa e a una profonda gioia: sarà proprio il momento in cui verremo giudicati finalmente pronti per essere rivestiti della gloria di Cristo, come di una veste nuziale, ed essere condotti al banchetto, immagine della piena e definitiva comunione con Dio.

Un secondo motivo di fiducia ci viene offerto dalla constatazione che, nel momento del giudizio, non saremo lasciati soli. È Gesù stesso, nel Vangelo di Matteo, a preannunciare come, alla fine dei tempi, coloro che lo avranno seguito prenderanno posto nella sua gloria, per giudicare insieme a lui (cfr Mt 19,28). L’apostolo Paolo poi, scrivendo alla comunità di Corinto, afferma: «Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? Quanto più le cose di questa vita!» (1 Cor 6,2-3). Che bello sapere che in quel frangente, oltre che su Cristo, nostro Paràclito, nostro Avvocato presso il Padre (cfr 1 Gv 2,1), potremo contare sull’intercessione e sulla benevolenza di tanti nostri fratelli e sorelle più grandi che ci hanno preceduto nel cammino della fede, che hanno offerto la loro vita per noi e che continuano ad amarci in modo indicibile! I santi già vivono al cospetto di Dio, nello splendore della sua gloria pregando per noi che ancora viviamo sulla terra. Quanta consolazione suscita nel nostro cuore questa certezza! La Chiesa è davvero una madre e, come una mamma, cerca il bene dei suoi figli, soprattutto quelli più lontani e afflitti, finché troverà la sua pienezza nel corpo glorioso di Cristo con tutte le sue membra.

Un’ulteriore suggestione ci viene offerta dal Vangelo di Giovanni, dove si afferma esplicitamente che «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nell’unigenito Figlio di Dio» (Gv 3,17-18). Questo significa allora che quel giudizio finale è già in atto, incomincia adesso nel corso della nostra esistenza. Tale giudizio è pronunciato in ogni istante della vita, come riscontro della nostra accoglienza con fede della salvezza presente ed operante in Cristo, oppure della nostra incredulità, con la conseguente chiusura in noi stessi. Ma se noi ci chiudiamo all’amore di Gesù, siamo noi stessi che ci condanniamo. La salvezza è aprirsi a Gesù, e Lui ci salva; se siamo peccatori – e lo siamo tutti – Gli chiediamo perdono e se andiamo a Lui con la voglia di essere buoni, il Signore ci perdona. Ma per questo dobbiamo aprirci all’amore di Gesù, che è più forte di tutte le altre cose. L’amore di Gesù è grande, l’amore di Gesù è misericordioso, l’amore di Gesù perdona; ma tu devi aprirti e aprirsi significa pentirsi, accusarsi delle cose che non sono buone e che abbiamo fatto. Il Signore Gesù si è donato e continua a donarsi a noi, per ricolmarci di tutta la misericordia e la grazia del Padre. Siamo noi quindi che possiamo diventare in un certo senso giudici di noi stessi, autocondannandoci all’esclusione dalla comunione con Dio e con i fratelli. Non stanchiamoci, pertanto, di vigilare sui nostri pensieri e sui nostri atteggiamenti, per pregustare fin da ora il calore e lo splendore del volto di Dio - e ciò sarà bellissimo - che nella vita eterna contempleremo in tutta la sua pienezza. Avanti, pensando a questo giudizio che comincia adesso, è già cominciato. Avanti, facendo in modo che il nostro cuore si apra a Gesù e alla sua salvezza; avanti senza paura, perché l’amore di Gesù è più grande e se noi chiediamo perdono dei nostri peccati Lui ci perdona. È così Gesù. Avanti allora con questa certezza, che ci porterà alla gloria del cielo!

[01855-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI E SALUTI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba  

Sintesi della catechesi e saluto in lingua francese  

Speaker :

Chers Frères et sœurs, lorsque nous pensons au retour du Seigneur et au jugement final, nous nous trouvons face à un mystère qui nous dépasse. N’ayons aucune peur, car ce sera le moment où nous serons jugés prêts à être revêtus de la gloire du Christ et à être conduits à la pleine communion avec Dieu. Nous ne serons pas laissés seuls. Jésus nous dit qu’à la fin des temps, ceux qui l’auront suivi prendront place dans sa gloire pour juger avec lui. Il est beau de savoir qu’en plus du Christ, nous pourrons compter sur l’intercession et la bienveillance de nombreux frères et sœurs qui nous ont précédés sur le chemin de la foi. Enfin, nous savons aussi que le jugement est déjà en acte dans le cours de notre existence, mettant en jeu notre responsabilité, comme réponse à notre accueil du salut ou à notre incrédulité et à notre fermeture sur nous-mêmes.

Santo Padre :

Rivolgo un cordiale benvenuto a voi tutti, cari pellegrini francesi, in particolare al gruppo dell’Ospitalità basco-bearnese. In questo tempo dell’Avvento, vi invito a preparare il vostro cuore ad accogliere con gioia la venuta del Salvatore nella vostra vita personale, nelle vostre famiglie, laddove vivete. Che Dio vi benedica! Buona preparazione al Natale!

Speaker :

Bienvenue à vous tous, chers pèlerins francophones, en particulier au groupe de l’Hospitalité basco-béarnaise. En ce temps de l’Avent, je vous invite à préparer votre cœur à accueillir avec joie la venue du Sauveur dans votre vie personnelle, dans vos familles, là où vous vivez. Que Dieu vous bénisse ! Bonne préparation à Noël !

[01856-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our catechesis on the Creed, we now turn to the final article: "I believe in… life everlasting". At Christ’s coming in glory as judge of the living and the dead, we will be held accountable before God for the good we have done or failed to do in this life. We tend to regard this final judgment with a certain trepidation, yet the Church invites us to see it as a source of consolation and joyful hope. The early Christians celebrated this hope using the expression Maranatha to invoke Christ’s return and the beginning of the great wedding feast of a humanity reconciled with God. At our judgement we will not be alone, for Jesus, our advocate with the Father, will be at our side, together with all the saints. For, as he tells us, the Son was sent into the world in order to save it, and those who believe in him will not be condemned. God’s judgement takes place in our lives each day, by the way in which we respond to Christ’s teaching and imitate him in serving our brothers and sisters. Let us prepare, then, to meet our judge with confidence and joyful trust in his promises.

Santo Padre:

Saluto tutti i pellegrini di lingua inglese presenti a questa Udienza. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore!

Speaker:

I greet all the English-speaking pilgrims present at today’s Audience. Upon you and your families I invoke God’s blessings of joy and peace!

[01857-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, das Glaubensbekenntnis schließt mit dem Artikel über das Ewige Leben ab. In der Heiligen Schrift ist hier von einem Gericht die Rede. Am Ende der Zeiten wird Christus wiederkommen, die Völker vor sich versammeln und die Menschen – wie der Herr im Gleichnis die Böcke von den Schafen – scheiden, damit die, die Böses getan haben die ewige Strafe erhalten, die Gerechten aber das ewige Leben (vgl. Mt 25,31-46). Eindrucksvoll ist diesbezüglich das vertrauensvolle Zeugnis der frühen Christen, die mit dem immer wiederkehrenden Gebetsruf „Maranatha! – Komm, o Herr!" ihre Sehnsucht nach der Wiederkunft Christi zum Ausdruck brachten, damit durch ihn die Fülle der Gemeinschaft mit Gott endgültig wiederhergestellt werde. Die Heilige Schrift erinnert uns ferner daran, dass Christus und die Heiligen beim Gericht für uns eintreten; wir sind also nicht allein. Darin zeigt sich einmal mehr die Kirche als Mutter, die stets für das Wohl ihrer Kinder sorgt. Zugleich sind hier und heute auch wir sozusagen unsere eigenen „Richter", wenn wir uns durch die schwere Sünde von der Gemeinschaft Gottes selbst ausschließen. Bedenken wir also, was wir tun, im Wissen, dass Gott uns für die ewige Freude des Himmels erschaffen hat.

Santo Padre:

Con affetto saluto i fratelli e le sorelle provenienti dai paesi di lingua tedesca. Cari amici, preghiamo anche noi in questo santo periodo di Avvento: Maranathà! – Vieni, Signore! Trasforma la mia vita con la tua presenza! Dio vi benedica tutti.

Speaker:

Herzlich begrüße ich die Brüder und Schwestern aus den Ländern deutscher Sprache. Liebe Freunde, in dieser gnadenreichen Adventszeit wollen auch wir beten: Maranatha! – Komm, o Herr! Verwandle mein Leben durch deine Gegenwart! Gott segne euch alle.

[01858-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua spagnola

 Queridos hermanos y hermanas:

La reflexión sobre el juicio final, a pesar de que instintivamente suscita en nosotros un cierto temor, contiene algunos elementos que constituyen un motivo de consuelo y confianza. En primer lugar, la expresión aramea maranathà, ¡Ven, Señor!, ya usada en la liturgia por las primeras comunidades cristianas, nos anima a contemplar el juicio como el momento en el que seremos considerados dignos de revestirnos de gloria y acceder al banquete de bodas con Cristo-Esposo. Un segundo motivo de confianza es la consideración de que no estaremos solos en el juicio, sino que podremos contar con la intercesión y benevolencia de tantos hermanos nuestros, santos, que nos han precedido en el camino de la fe. Y un tercer elemento es la idea de que el juicio comienza ya en la manera como vivimos nuestra existencia. Jesús se nos da continuamente para colmarnos de la misericordia del Padre, y nosotros tenemos la responsabilidad de abrirnos a esa gracia o, en cambio, de cerrarnos y auto excluirnos de la comunión con Dios.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos venidos de España, como la Fundación ONCE, a los que animo a seguir desarrollando su encomiable labor, así también como a los demás grupos de México, Bolivia, Argentina y otros países latinoamericanos. Que en este tiempo de Adviento crezca en nosotros el deseo de acoger en nuestra vida de cada día la gracia y la misericordia de Dios, que contemplaremos plenamente en la vida eterna. Que Dios os bendiga.

[01859-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua portoghese

 Speaker:

O Credo termina com as palavras: «Creio na vida eterna». Hoje trataremos principalmente do Regresso glorioso de Jesus e do Juízo Final. É um mistério que instintivamente nos causa medo e inquietação, quando, pelo contrário, devia encher-nos de consolação e confiança, como acontecia nas primeiras comunidades cristãs. Elas terminavam suas orações com a súplica «Maranathà – Vinde, Senhor!». No final do livro do Apocalipse, essa palavra aparece nos lábios da Igreja-esposa, que suspira pela hora de ver-se abraçada por Cristo, seu esposo, plenitude de vida e de amor. O Juízo Final servirá para declarar-nos prontos para revestir a veste nupcial da glória de Cristo e entrar no banquete definitivo da comunhão com Deus. Na verdade, a condenação, que nos mete medo e que associamos com o Juízo Final, não se decide no último dia mas em cada instante da nossa vida, como diz São João: «Quem crê em Jesus não é condenado, mas quem não crê já está condenado por não crer no Filho Unigénito de Deus». Somos nós próprios que, com a nossa incredulidade, nos condenamos à exclusão da comunhão com Deus e com os irmãos. O Senhor Jesus deu-Se e continua a dar-Se a nós para nos encher da misericórdia e da graça do Pai.

Santo Padre:

Di cuore saluto tutti i pellegrini di lingua portoghese: benvenuti! Non stanchiamoci di vigilare sui nostri pensieri e atteggiamenti per poter pregustare fin da ora il calore e lo splendore del volto di Dio, che contempleremo in tutta la sua bellezza nella vita eterna. Scenda generosa, per l’intercessione della Madonna di Guadalupe, Imperatrice delle Americhe, la sua Benedizione su ognuno di voi e sulla vostra famiglia.

Speaker:

De coração saúdo todos os peregrinos de língua portuguesa. Sede bem-vindos! Não nos cansemos de vigiar sobre os nossos pensamentos e atitudes para podermos saborear desde já o calor e o esplendor do rosto de Deus, que havemos de contemplar em toda a sua beleza na vida eterna. Desça, generosa, pela intercessão de Nossa Senhora de Guadalupe, Imperatriz das Américas, a sua Bênção sobre cada um de vós e vossas famílias.

[01860-06.01] [Texto original: Português]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua polacca

 Speaker:

Drodzy Bracia i Siostry ,

Dzisiaj zatrzymujemy się nad zawartym w Credo wyznaniem: „wierzę w życie wieczne" i nad prawdą o Sądzie Ostatecznym. Kiedy myślimy o powrocie Chrystusa i Jego Sądzie Ostatecznym, mamy do czynienia z tajemnicą, która nas przekracza, której nie możemy sobie nawet wyobrazić. Niemal instynktownie budzi w nas ona poczucie lęku, a jednak może stanowić wielki motyw pocieszenia i ufności.

Z tą wiarą pierwsi chrześcijanie wołali: „Maranatha" – „Przyjdź Panie!", albo też „Pan przychodzi, Pan jest blisko!" – wyrażając swoje radosne oczekiwanie na chwilę, kiedy będziemy ostatecznie osądzeni i, przyodzianymi w szatę chwały Chrystusa, zostaniemy wprowadzeni na ucztę w będącą obrazem pełnej komunii z Bogiem.

Jezus w Ewangelii zapowiada, że ci, którzy za Nim poszli, zajmą miejsce w Jego chwale, aby sądzić wraz z Nim (por. Mt 19,28). To również powód do ufności: w chwili sądu, nie będziemy pozostawieni sami sobie. Możemy liczyć na Chrystusa, naszego Rzecznika wobec Ojca oraz na wstawiennictwo i życzliwość naszych braci i sióstr, którzy nas poprzedzili na drodze wiary.

Nadzieją napełnia nas ewangelijne zapewnienie, że „Bóg nie posłał swego Syna na świat po to, aby świat potępił, ale po to, by świat został przez Niego zbawiony."

 

Santo Padre:

Cari pellegrini polacchi, avvicinandoci alla celebrazione della nascita del Figlio di Dio, ci prepariamo anche alla sua ultima venuta. Nonostante la prospettiva del giudizio, ci riempie la gioia che scaturisce dalla speranza che il Signore misericordioso ci includa tra i giusti, ci trasformi con la grazia di santità e ci introduca nella sua gloria. Questa speranza ci incoraggi e consolidi nel bene ogni giorno della nostra vita. Vi benedico di cuore!

Speaker:

Drodzy polscy pielgrzymi. Zbliżając się do świąt narodzenia Bożego Syna, przygotowujemy się również do Jego ostatecznego przyjścia. Mimo perspektywy sądu napełnia nas radość płynąca z nadziei, że miłosierny Pan zaliczy nas do grona sprawiedliwych, przemieni łaską świętości i wprowadzi do swojej chwały. Niech ta nadzieja dodaje nam odwagi i umacnia w dobrym każdego dnia naszego życia. Z serca wam błogosławię!

[01861-09.01] [Testo originale: Polacco]

Sintesi della catechesi e saluto in lingua araba

 Speaker:

نبدأ اليوم سلسلة التعليم الأخيرة حول قانون الإيمان ونتوقف عند التعبير "أؤمن بالحياة الأبديّة" وخاصة عند الدينونة الأخيرة. عندما نفكر بعودة المسيح وبدينونته الأخيرة التي ستُظهر الخير الذي فعله كل منا أو أغفل عنه خلال حياته الأرضيّة، نشعر بأننا نقف أمام سرّ يفوقنا ويولّد فينا نوعًا من الخوف والاضطراب. ولكن إن تأملنا بهذه الحقيقة، نجد بأنها توسع آفاق قلب المسيحي وتشكل له دافعًا كبيرًا للتعزية والثقة. كانت الجماعات المسيحية الأولى ترافق احتفالاتها وصلواتها بهتاف المارانتاه، وهو هتاف تأكيد يغذيه الإيمان بأن الرب آتٍ، وبأنه قريب. إنه الهتاف الذي تتوجه به الكنيسة – العروس، بإسم البشريّة بأسرها وكباكورتها، نحو المسيح عريسها ملء الحياة والحب، متشوقةً للحظة التي سيغمرها بها بين يديه. فإن نظرنا إلى الدينونة الأخيرة من هذا المنظار، يزول منا كل خوف واضطراب ليتركا مكانًا للانتظار والفرح العميق: فتصبح عندها لحظة دينونتنا لحظة جهوزيتنا لنلبس حلة مجد المسيح، وندخل إلى وليمة العرس إلى الشركة الكاملة والنهائية مع الله. يكتب القديس يوحنا أن الله "لم يُرسِل ابنه إلى العالَم ليَدينَ العالم بل ليُخَلَّصَ بِه العالم. فمَن آمَنَ بِه لا يُدان ومَن لم يُؤمن بِه فقد دِين منذ الآن لأنَه لم يُؤمِن باسم ابن الله الوَحيد". هذا يعني إذًا أن الدينونة قد بدأت خلال مسيرة حياتنا، وهنا تبدأ مسؤوليتنا: فالرب قد بذل ذاته ويستمر في بذل ذاته من أجلنا ليغمرنا برحمة الآب كلها ونعمته. لا نتعبّن إذًا من التنبّه إلى أفكارنا وتصرفاتنا لنتذوّق منذ الآن دفء وبهاء وجه الله الذي سنتأمله بملئه في الحياة الأبديّة.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Ricordiamoci sempre che il Signore Gesù si è donato e continua a donarsi a noi, per ricolmarci di tutta la misericordia e la grazia del Padre. Il Signore vi benedica!

Speaker:    

أُرحب بجميع الحجاج الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من الشرق الأوسط! لنتذكر دائمًا أن الرب يسوع قد بذل ذاته ويستمر في بذل ذاته من أجلنا ليغمرنا برحمة الآب كلها ونعمته. ليبارككم الرب!

[01862-08.01] [Testo originale: Arabo]

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE ALLE AMERICHE PER LA FESTA DI NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE

  TESTO IN LINGUA SPAGNOLA

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

  TESTO IN LINGUA SPAGNOLA

 Mañana es la fiesta de Nuestra Señora de Guadalupe, Patrona de toda América. Con esta ocasión, deseo saludar a los hermanos y hermanas de ese Continente, y lo hago pensando en la Virgen de Tepeyac.

Cuando se apareció a san Juan Diego, su rostro era el de una mujer mestiza y sus vestidos estaban llenos de símbolos de la cultura indígena. Siguiendo el ejemplo de Jesús, María se hace cercana a sus hijos, acompaña como madre solícita su camino, comparte las alegrías y las esperanzas, los sufrimientos y las angustias del Pueblo de Dios, del que están llamados a formar parte todos los pueblos de la tierra.

La aparición de la imagen de la Virgen en la tilma de Juan Diego fue un signo profético de un abrazo, el abrazo de María a todos los habitantes de las vastas tierras americanas, a los que ya estaban allí y a los que llegarían después.

Este abrazo de María señaló el camino que siempre ha caracterizado a América: ser una tierra donde pueden convivir pueblos diferentes, una tierra capaz de respetar la vida humana en todas sus fases, desde el seno materno hasta la vejez, capaz de acoger a los emigrantes, así como a los pueblos y a los pobres y marginados de todas las épocas. America es una tierra generosa.

Éste es el mensaje de Nuestra Señora de Guadalupe, y éste es también mi mensaje, el mensaje de la Iglesia. Animo a todos los habitantes del Continente americano a tener los brazos abiertos como la Virgen María, con amor y con ternura.

Pido por todos ustedes, queridos hermanos y hermanas de toda América, y también ustedes recen por mí. Que la alegría del Evangelio esté siempre en sus corazones. El Señor los bendiga y la Virgen los acompañe.

[01865-04.01] [Texto original: Español]

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

 Tomorrow is the feast of Our Lady of Guadalupe, the Patroness of the Americas. I would like to greet all my brothers and sisters on that continent, and I do so thinking of the Virgin of Tepeyac.

When Our Lady appeared to Saint Juan Diego, her face was that of a woman of mixed blood, a mestiza, and her garments bore many symbols of the native culture. Like Jesus, Mary is close to all her sons and daughters; as a concerned mother, she accompanies them on their way through life. She shares all the joys and hopes, the sorrows and troubles of God’s People, which is made up of men and women of every race and nation.

When the image of the Virgin appeared on the tilma of Juan Diego, it was the prophecy of an embrace: Mary’s embrace of all the peoples of the vast expanses of America – the peoples who already lived there, and those who were yet to come.

Mary’s embrace showed what America – North and South – is called to be: a land where different peoples come together; a land prepared to accept human life at every stage, from the mother’s womb to old age; a land which welcomes immigrants, and the poor and the marginalized, in every age. A land of generosity.

That is the message of Our Lady of Guadalupe, and it is also my message, the message of the Church. I ask all the people of the Americas to open wide their arms, like the Virgin, with love and tenderness.

I pray for all of you, dear brothers and sisters, and I ask you to pray for me! May the joy of the Gospel always abide in your hearts. May the Lord bless you, and may Our Lady be ever at your side.

[01865-02.01] [Original text: Spanish]

SALUTO IN LINGUA ITALIANA

 Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto i soci dell’AVIS della Regione Basilicata, con l’Arcivescovo di Potenza, Mons. Agostino Superbo. Saluto inoltre i militari di Penne e quelli di Lamezia Terme; i vigili del fuoco di Pescara; gli studenti e le associazioni, in particolare la Pro Loco di Greccio e la Federparchi. Il tempo liturgico dell’Avvento ci incoraggi a preparare nel nostro cuore l’accoglienza al Signore che viene in mezzo a noi.

Porgo un pensiero affettuoso ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Domani celebreremo la memoria della Madonna di Guadalupe. Cari giovani, imparate da Maria a porvi in ascolto della volontà del Signore su di voi; cari ammalati, invocate la Madre del Signore nei momenti di maggiore difficoltà; e voi, cari sposi novelli, ispiratevi alla Madonna per riportare amore e serenità nella vostra famiglia.

[01863-01.01] [Testo originale: Italiano]

APPELLO DEL SANTO PADRE

 Ieri la Caritas ha lanciato una campagna mondiale contro la fame e lo spreco del cibo, col motto: "Una sola famiglia umana, cibo per tutti". "Una sola famiglia umana, cibo per tutti": lo ricordiamo? Lo ripetiamo insieme? "Una sola famiglia umana, cibo per tutti". Lo scandalo per i milioni di persone che soffrono la fame non deve paralizzarci, ma spingerci ad agire, tutti, singoli, famiglie, comunità, istituzioni, governi, per eliminare questa ingiustizia. Il Vangelo di Gesù ci mostra la strada: fidarsi della provvidenza del Padre e condividere il pane quotidiano senza sprecarlo. Incoraggio la Caritas a portare avanti questo impegno, e invito tutti ad unirsi a questa "onda" di solidarietà.

[01864-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0829-XX.01]