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PREGHIERA MARIANA IN PIAZZA SAN PIETRO, 12.10.2013


PREGHIERA MARIANA IN PIAZZA SAN PIETRO

CATECHESI DEL SANTO PADRE

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE  

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE  

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA  

TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE  

TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA  

Alle ore 17 di questo pomeriggio, in Piazza San Pietro, si è svolta una Celebrazione Mariana nell’ambito della "Giornata Mariana", indetta in occasione dell’Anno della fede.

Alle ore 16 ha avuto inizio la processione - attraverso i vari settori della Piazza - della statua originale della Madonna di Fatima, giunta in aereo dal Portogallo. Sul sagrato la statua della Vergine è stata accolta alle ore 17 dal Santo Padre Francesco.

Dopo l’indirizzo di saluto del Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, S.E. Mons. Rino Fisichella, ha avuto luogo l’Intronizzazione della statua della Madonna di Fatima.

A conclusione della preghiera mariana sotto forma di Via Matris, Papa Francesco ha pronunciato la catechesi che pubblichiamo di seguito:

CATECHESI DEL SANTO PADRE

Cari fratelli e sorelle,

questo incontro dell’Anno della fede è dedicato a Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, Madre nostra. La sua statua, venuta da Fatima, ci aiuta a sentire la sua presenza in mezzo a noi. C’è una realtà: Maria sempre ci porta a Gesù. E’ una donna di fede, una vera credente. Possiamo domandarci: come è stata la fede di Maria?

1. Il primo elemento della sua fede è questo: la fede di Maria scioglie il nodo del peccato (cfr Con Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 56). Che cosa significa? I Padri conciliari [del Vaticano II] hanno ripreso un’espressione di sant’Ireneo che dice: «Il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione con l’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva aveva legato con la sua incredulità, la vergine Maria l’ha sciolto con la sua fede» (Adversus Haereses III, 22, 4).

Ecco, il "nodo" della disobbedienza, il "nodo" dell’incredulità. Quando un bambino disobbedisce alla mamma o al papà, potremmo dire che si forma un piccolo "nodo". Questo succede se il bambino agisce rendendosi conto di ciò che fa, specialmente se c’è di mezzo una bugia; in quel momento non si fida della mamma e del papà. Voi sapete quante volte succede questo! Allora la relazione con i genitori ha bisogno di essere pulita da questa mancanza e, infatti, si chiede scusa, perché ci sia di nuovo armonia e fiducia. Qualcosa di simile avviene nel nostro rapporto con Dio. Quando noi non lo ascoltiamo, non seguiamo la sua volontà, compiamo delle azioni concrete in cui mostriamo mancanza di fiducia in Lui - e questo è il peccato -, si forma come un nodo nella nostra interiorità. E questi nodi ci tolgono la pace e la serenità. Sono pericolosi, perché da più nodi può venire un groviglio, che è sempre più doloroso e sempre più difficile da sciogliere.

Ma alla misericordia di Dio - lo sappiamo - nulla è impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia. E Maria, che con il suo "sì" ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre. Ognuno di noi ne ha alcuni, e possiamo chiederci dentro al nostro cuore: quali nodi ci sono nella mia vita? "Padre, i miei non si possono sciogliere!". Ma, questo è uno sbaglio! Tutti i nodi del cuore, tutti i nodi della coscienza possono essere sciolti. Chiedo a Maria che mi aiuti ad avere fiducia nella misericordia di Dio, per scioglierli, per cambiare? Lei, donna di fede, di sicuro ci dirà: "Vai avanti, vai dal Signore: Lui ti capisce". E lei ci porta per mano, Madre, Madre, all’abbraccio del Padre, del Padre della misericordia.

2. Secondo elemento: la fede di Maria dà carne umana a Gesù. Dice il Concilio: «Per la sua fede e la sua obbedienza Ella generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre, senza conoscere uomo, ma sotto l’ombra dello Spirito Santo» (Cost. dog. Lumen gentium, 63). Questo è un punto su cui i Padri della Chiesa hanno molto insistito: Maria ha concepito Gesù nella fede e poi nella carne, quando ha detto "sì" all’annuncio che Dio le ha rivolto mediante l’Angelo. Che cosa vuol dire questo? Che Dio non ha voluto farsi uomo ignorando la nostra libertà, ha voluto passare attraverso il libero assenso di Maria, attraverso il suo "sì". Le ha chiesto: "Sei disposta a questo?". E lei ha detto: "Sì".

Ma quello che è avvenuto nella Vergine Madre in modo unico, accade a livello spirituale anche in noi quando accogliamo la Parola di Dio con cuore buono e sincero e la mettiamo in pratica. Succede come se Dio prendesse carne in noi, Egli viene ad abitare in noi, perché prende dimora in coloro che lo amano e osservano la sua Parola. Non è facile capire questo, ma, sì, è facile sentirlo nel cuore.

Pensiamo che l’incarnazione di Gesù sia un fatto solo del passato, che non ci coinvolge personalmente? Credere in Gesù significa offrirgli la nostra carne, con l’umiltà e il coraggio di Maria, perché Lui possa continuare ad abitare in mezzo agli uomini; significa offrirgli le nostre mani per accarezzare i piccoli e i poveri; i nostri piedi per camminare incontro ai fratelli; le nostre braccia per sostenere chi è debole e lavorare nella vigna del Signore; la nostra mente per pensare e fare progetti alla luce del Vangelo; e, soprattutto, offrire il nostro cuore per amare e prendere decisioni secondo la volontà di Dio. Tutto questo avviene grazie all’azione dello Spirito Santo. E così, siamo gli strumenti di Dio perché Gesù agisca nel mondo attraverso di noi.

3. E l’ultimo elemento è la fede di Maria come cammino: il Concilio afferma che Maria «ha camminato nel pellegrinaggio della fede» ( ibid., 58). Per questo lei ci precede in questo pellegrinaggio, ci accompagna, ci sostiene.

In che senso la fede di Maria è stata un cammino? Nel senso che tutta la sua vita è stata seguire il suo Figlio: Lui – Lui, Gesù – è la via, Lui è il cammino! Progredire nella fede, avanzare in questo pellegrinaggio spirituale che è la fede, non è altro che seguire Gesù; ascoltarlo, lasciarsi guidare dalle sue parole; vedere come Lui si comporta e mettere i nostri piedi nelle sue orme, avere i suoi stessi sentimenti e atteggiamenti. E quali sono, i sentimenti e gli atteggiamenti di Gesù? Umiltà, misericordia, vicinanza, ma anche fermo rifiuto dell’ipocrisia, della doppiezza, dell’idolatria. La via di Gesù è quella dell’amore fedele fino alla fine, fino al sacrificio della vita, è la via della croce. Per questo il cammino della fede passa attraverso la croce e Maria l’ha capito fin dall’inizio, quando Erode voleva uccidere Gesù appena nato. Ma poi questa croce è diventata più profonda, quando Gesù è stato rifiutato: Maria sempre era con Gesù, seguiva Gesù in mezzo al popolo, e sentiva le chiacchiere, le odiosità di quelli che non volevano bene al Signore. E questa croce, Lei l’ha portata! Allora la fede di Maria ha affrontato l’incomprensione e il disprezzo. Quando è arrivata l’"ora" di Gesù, cioè l’ora della passione: allora la fede di Maria è stata la fiammella nella notte, quella fiammella in piena notte. Nella notte del sabato santo Maria ha vegliato. La sua fiammella, piccola ma chiara, è stata accesa fino all’alba della Risurrezione; e quando le è giunta la voce che il sepolcro era vuoto, nel suo cuore è dilagata la gioia della fede, la fede cristiana nella morte e risurrezione di Gesù Cristo. Perché sempre la fede ci porta alla gioia, e Lei è la Madre della gioia: che ci insegni ad andare per questa strada della gioia e vivere questa gioia! Questo è il punto culminante – questa gioia, questo incontro di Gesù e Maria, ma immaginiamo come è stato… Questo incontro è il punto culminante del cammino della fede di Maria e di tutta la Chiesa. Com’è la nostra fede? La teniamo accesa, come Maria, anche nei momenti difficili, i momenti di buio? Ho sentito la gioia della fede?

Questa sera, Madre, ti ringraziamo per la tua fede, di donna forte e umile; rinnoviamo il nostro affidamento a te, Madre della nostra fede. Amen.

[01479-01.02] [Testo originale: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

Chers frères et sœurs,

Cette rencontre de l’Année de la foi est consacrée à Marie, Mère du Christ et de l’Église, notre Mère. Sa statue, venue de Fatima, nous aide à sentir sa présence au milieu de nous. Il y a une réalité : Marie nous conduit toujours à Jésus. Elle est une femme de foi, une vraie croyante. Nous pouvons nous demander : comment a été la foi de Marie ?

1. Le premier élément de sa foi est celui-ci : la foi de Marie dénoue le nœud du péché (cf. Conc. Oecum. Vat. II, Const. dogm. Lumen gentium, n. 56). Qu’est-ce que cela signifie ? Les Pères conciliaires [de Vatican II] ont repris une expression de Saint Irénée qui dit : « Le nœud noué par la désobéissance d’Ève a été dénoué par l’obéissance de Marie ; ce que la vierge Ève avait lié par son incrédulité, la vierge Marie l’a délié par sa foi » (Adversus Haereses III, 22, 4).

Voilà, le « nœud » de la désobéissance, le « nœud » de l’incrédulité. Quand un enfant désobéit à sa maman ou à son papa, nous pourrions dire que se forme un petit « nœud ». Cela arrive si l’enfant agit en se rendant compte de ce qu’il fait, particulièrement s’il y a un mensonge ; dès lors il n’a confiance ni en sa maman ni en son papa. Vous savez que de fois cela arrive ! Alors la relation avec les parents a besoin d’être assainie de cette faute et, en effet, il s’excuse, pour qu’il y ait de nouveau harmonie et confiance. Quelque chose de semblable advient dans notre relation avec Dieu. Quand nous ne l’écoutons pas, ne suivons pas sa volonté, nous accomplissons des actions concrètes par lesquelles nous manifestons un manque de confiance en lui – et c’est le péché – il se forme comme un nœud dans notre être intime. Et ces nœuds nous ôtent la paix et la sérénité. Ils sont dangereux, car de plusieurs nœuds peut se former un enchevêtrement, qui est toujours plus douloureux et toujours plus difficile à dénouer.

Mais à la miséricorde de Dieu – nous le savons – rien n’est impossible ! Même les nœuds les plus emmêlés se dénouent avec sa grâce. Et Marie, qui, par son « oui », a ouvert la porte à Dieu pour dénouer le nœud de l’ancienne désobéissance, est la mère qui, avec patience et tendresse, nous conduit à Dieu, afin qu’il dénoue les nœuds de notre âme avec sa miséricorde de Père. Chacun de nous en a quelques-uns, et nous pouvons nous demander dans notre cœur : quels nœuds y-a-t-il dans ma vie ? « Père, les miens ne peuvent pas se dénouer ! » Mais c’est une erreur ! Tous les nœuds du cœur, tous les nœuds de la conscience peuvent être dénoués. Est-ce que je demande à Marie de m’aider à avoir confiance en la miséricorde de Dieu, pour les dénouer, pour changer ? Elle, femme de foi, nous dira sûrement : « Avance, va chez le Seigneur : lui te comprend ». Et elle nous conduit par la main, Mère, Mère, vers la tendresse du Père, du Père de la miséricorde.

2. Deuxième élément : la foi de Marie donne chair humaine à Jésus. Le Concile dit : « Par sa foi et son obéissance, elle a engendré sur la terre le propre Fils du Père, et cela sans connaître d’homme, mais couverte de l’ombre du Saint-Esprit » ( Const. Dogm. Lumen gentium n. 63). C’est un point sur lequel les Pères de l’Église ont beaucoup insisté : Marie a conçu Jésus dans la foi et ensuite dans la chair, quand il a dit « oui » à l’annonce que Dieu lui a adressée par l’intermédiaire de l’Ange. Qu’est-ce que cela veut dire ? Qu’il n’a pas voulu se faire homme en ignorant notre liberté, il a voulu passer par le libre assentiment de Marie, à travers son « oui ». Il lui a demandé : « Es-tu disposée à cela ? ». Et elle a dit : « Oui ».

Mais ce qui s’est produit dans la Vierge Mère de manière unique, se réalise aussi sur plan spirituel en nous quand nous accueillons la Parole de Dieu avec un cœur bon et sincère et que nous la mettons en pratique. C’est comme si Dieu prenait chair en nous, il vient habiter en nous, car il prend demeure en ceux qui l’aiment et observent sa Parole. Il n’est pas facile de comprendre cela, mais, oui, c’est facile de le sentir dans le cœur.

Pensons-nous que l’incarnation de Jésus est seulement un fait du passé, qui ne nous engage pas personnellement ? Croire en Jésus signifie lui offrir notre chair, avec l’humilité et le courage de Marie, pour qu’il puisse continuer d’habiter au milieu des hommes ; croire en Jésus signifie lui offrir nos mains pour caresser les petits et les pauvres ; nos pieds pour aller à la rencontre de nos frères ; nos bras pour soutenir celui qui est faible et travailler dans la vigne du Seigneur ; notre esprit pour penser et faire des projets à la lumière de l’Évangile ; et, surtout offrir notre cœur pour aimer et prendre des décisions selon la volonté de Dieu. Tout cela se réalise grâce à l’action de l’Esprit Saint. Et ainsi nous sommes les instruments de Dieu pour que Jésus agisse dans le monde à travers nous.

3. Et le dernier élément est la foi de Marie comme une marche : le Concile affirme que Marie « avança dans son pèlerinage de foi » (ibid. n. 58). C’est pourquoi elle nous précède dans ce pèlerinage, elle nous accompagne, nous soutient.

Dans quel sens la foi de Marie a été une marche ? Dans le sens que, toute sa vie, elle a suivi son Fils : c’est lui – lui Jésus – la route, c’est lui le chemin ! Progresser dans la foi, avancer dans ce pèlerinage spirituel qu’est la foi, n’est autre que suivre Jésus ; l’écouter et se laisser guider par ses paroles ; voir comment il se comporte et mettre nos pieds dans ses pas, avoir ses sentiments et ses attitudes mêmes. Et quels sont les sentiments et les attitudes de Jésus ?  Humilité, miséricorde, proximité, mais aussi ferme refus de l’hypocrisie, de la duplicité, de l’idolâtrie. Le chemin de Jésus est celui de l’amour fidèle jusqu’au bout, jusqu’au sacrifice de sa vie, c’est le chemin de la croix. C’est pourquoi le chemin de la foi passe par la croix et Marie l’a compris dès le début, quand Hérode voulait tuer Jésus qui venait de naître. Mais ensuite, cette croix est devenue plus profonde, quand Jésus a été rejeté : Marie était toujours avec Jésus, elle suivait Jésus au milieu du peuple, et elle entendait les bavardages, les paroles odieuses de ceux qui n’aimaient pas le Seigneur. Et cette croix, elle l’a portée ! Alors la foi de Marie a fait face à l’incompréhension et au mépris. Quand est arrivée l’« heure » de Jésus, l’heure de la passion : alors la foi de Marie a été la petite flamme dans la nuit, cette petite flamme en pleine nuit. Dans nuit du samedi-saint Marie a veillé. Sa petite flamme, petite mais claire, a été allumée dès l’aube de la Résurrection ; et quand elle a appris que le tombeau était vide, dans son cœur a débordé la joie de la foi, la foi chrétienne en la mort et résurrection de Jésus Christ. Parce que la foi nous conduit toujours à la joie, et elle, elle est la Mère de la joie : qui nous enseigne à aller par ce chemin de la joie et à vivre cette joie ! C’est le point culminant - cette joie, cette rencontre de Jésus et de Marie, mais imaginons comment cela a été… Cette rencontre est le point culminant de la marche de la foi de Marie et de toute l’Église. Comment est notre foi ? Est-ce que nous la tenons allumée, comme Marie, même dans les moments difficiles, les moments de ténèbres ? Ai-je ressenti la joie de la foi ?

Ce soir, Mère, nous te remercions pour ta foi, de femme forte et humble ; nous renouvelons notre confiance en toi, Mère de notre foi. Amen.

[01479-03.02] [Texte original: Italien]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Dear Brothers and Sisters,

This event of the Year of Faith is devoted to Mary, the Mother of Christ and the Mother of the Church, our Mother. The statue of Our Lady which has come from Fatima helps us to feel her presence in our midst. It is a fact: Mary always brings us to Jesus. She is a woman of faith, a true believer. But we can ask: What was Mary’s faith like?

1. The first aspect of her faith is this: Mary’s faith unties the knot of sin (cf. Lumen Gentium, 56). What does that mean? The Fathers of the Second Vatican Council took up a phrase of Saint Irenaeus, who states that "the knot of Eve’s disobedience was untied by the obedience of Mary; what the virgin Eve bound by her unbelief, the Virgin Mary loosened by her faith" (Adversus Haereses, III, 22, 4).

The "knot" of disobedience, the "knot" of unbelief. When children disobey their parents, we can say that a little "knot" is created. This happens if the child acts with an awareness of what he or she is doing, especially if there is a lie involved. At that moment, they break trust with their parents. You know how frequently this happens! Then the relationship with their parents needs to be purified of this fault; the child has to ask forgiveness so that harmony and trust can be restored. Something of the same sort happens in our relationship with God. When we do not listen to him, when we do not follow his will, we do concrete things that demonstrate our lack of trust in him – for that is what sin is – and a kind of knot is created deep within us. These knots take away our peace and serenity. They are dangerous, since many knots can form a tangle which gets more and more painful and difficult to undo.

But we know one thing: nothing is impossible for God’s mercy! Even the most tangled knots are loosened by his grace. And Mary, whose "yes" opened the door for God to undo the knot of the ancient disobedience, is the Mother who patiently and lovingly brings us to God, so that he can untangle the knots of our soul by his fatherly mercy. We all have some of these knots and we can ask in our heart of hearts: What are the knots in my life? "Father, my knots cannot be undone!" It is a mistake to say anything of the sort! All the knots of our heart, every knot of our conscience, can be undone. Do I ask Mary to help me trust in God’s mercy, to undo those knots, to change? She, as a woman of faith, will surely tell you: "Get up, go to the Lord: he understands you". And she leads us by the hand as a Mother, our Mother, to the embrace of our Father, the Father of mercies.

2. A second aspect is that Mary’s faith gave human flesh to Jesus. As the Council says: "Through her faith and obedience, she gave birth on earth to the very Son of the Father, without knowing man but by the overshadowing of the Holy Spirit" (Lumen Gentium, 63). This was a point on which the Fathers of the Church greatly insisted: Mary first conceived Jesus in faith and then in the flesh, when she said "yes" to the message God gave her through the angel. What does this mean? It means that God did not want to become man by bypassing our freedom; he wanted to pass through Mary’s free assent, through her "yes". He asked her: "Are you prepared to do this?" And she replied: "Yes".

But what took place most singularly in the Virgin Mary also takes place within us, spiritually, when we receive the word of God with a good and sincere heart and put it into practice. It is as if God takes flesh within us; he comes to dwell in us, for he dwells in all who love him and keep his word. It is not easy to understand this, but really, it is easy to feel it in our heart.

Do we think that Jesus’ incarnation is simply a past event which has nothing to do with us personally? Believing in Jesus means giving him our flesh with the humility and courage of Mary, so that he can continue to dwell in our midst. It means giving him our hands, to caress the little ones and the poor; our feet, to go forth and meet our brothers and sisters; our arms, to hold up the weak and to work in the Lord’s vineyard, our minds, to think and act in the light of the Gospel; and especially to offer our hearts to love and to make choices in accordance with God’s will. All this happens thanks to the working of the Holy Spirit. And in this way we become instruments in God’s hands, so that Jesus can act in the world through us.

3. The third aspect is Mary’s faith as a journey. The Council says that Mary "advanced in her pilgrimage of faith" (ibid., 58). In this way she precedes us on this pilgrimage, she accompanies and sustains us.

How was Mary’s faith a journey? In the sense that her entire life was to follow her Son: he – Jesus – is the way, he is the path! To press forward in faith, to advance in the spiritual pilgrimage which is faith, is nothing other than to follow Jesus; to listen to him and be guided by his words; to see how he acts and to follow in his footsteps; to have his same sentiments. And what are these sentiments of Jesus? Humility, mercy, closeness to others, but also a firm rejection of hypocrisy, duplicity and idolatry. The way of Jesus is the way of a love which is faithful to the end, even unto sacrificing one’s life; it is the way of the cross. The journey of faith thus passes through the cross. Mary understood this from the beginning, when Herod sought to kill the newborn Jesus. But then this experience of the cross became deeper when Jesus was rejected. Mary was always with Jesus, she followed Jesus in the midst of the crowds and she heard all the gossip and the nastiness of those who opposed the Lord. And she carried this cross! Mary’s faith encountered misunderstanding and contempt. When Jesus’ "hour" came, the hour of his passion, when Mary’s faith was a little flame burning in the night, a little light flickering in the darkness. Through the night of Holy Saturday, Mary kept watch. Her flame, small but bright, remained burning until the dawn of the resurrection. And when she received word that the tomb was empty, her heart was filled with the joy of faith: Christian faith in the death and resurrection of Jesus Christ. Faith always brings us to joy, and Mary is the Mother of joy! May she teach us to take the path of joy, to experience this joy! That was the high point – this joy, this meeting of Jesus and Mary, and we can imagine what it was like. Their meeting was the high point of Mary’s journey of faith, and that of the whole Church. What is our faith like? Like Mary, do we keep it burning even at times of difficulty, in moments of darkness? Do I feel the joy of faith?

This evening, Mother, we thank you for our faith, the faith of a strong and humble woman; we renew our entrustment to you, Mother of our faith. Amen.

[01479-02.02] [Original text: Italian]

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Liebe Brüder und Schwestern,

dieses Treffen im Jahr des Glaubens ist Maria, der Mutter Christi und der Kirche, unserer Mutter gewidmet. Ihre Statue, die aus Fatima gekommen ist, helfe uns, ihre Gegenwart unter uns zu erfahren. Das ist eine Wirklichkeit: Maria führt uns immer zu Jesus. Sie ist eine Frau des Glaubens, eine wahrhaft Glaubende. Wir können uns fragen: Wie war der Glaube Marias?

1. Das erste Element ihres Glaubens ist dieses: Der Glaube Marias löst den Knoten der Sünde (vgl. Lumen Gentium, 56). Was bedeutet das? Die Konzilsväter haben ein Wort des heiligen Irenäus übernommen, der sagt, dass „der Knoten des Ungehorsams der Eva durch den Gehorsam Marias gelöst [wurde]; denn was die Jungfrau Eva durch ihren Unglauben angebunden hatte, das löste die Jungfrau Maria durch ihren Glauben" (Adversus Haereses III, 22, 4).

Der „Knoten" des Ungehorsams, der „Knoten" des Unglaubens. Wenn ein Kind der Mutter oder dem Vater nicht gehorcht, bildet sich, so könnten wir sagen, ein kleiner „Knoten". Das geschieht, wenn das Kind sich bei seinem Handeln bewusst ist, was es tut, besonders wenn dabei eine Lüge mit im Spiel ist. In diesem Augenblick vertraut es der Mutter und dem Vater nicht. Ihr wisst, wie oft das geschieht! Da muss dann die Beziehung zu den Eltern von diesem Fehler gereinigt werden; das Kind bittet nämlich um Verzeihung, damit wieder Harmonie und Vertrauen herrsche. Etwas Ähnliches passiert bei unserer Beziehung zu Gott. Wenn wir auf ihn nicht hören, folgen wir nicht seinem Willen, vollziehen wir konkrete Handlungen, durch die wir einen Mangel an Vertrauen in ihn zeigen – und das ist die Sünde; sie bildet sich wie ein Knoten in unserem Innern. Und diese Knoten nehmen uns den Frieden und die Gelassenheit. Sie sind gefährlich, denn mehrere Knoten können zu einem Knäuel werden, das immer schmerzhafter wird und immer schwieriger zu lösen ist.

Aber für Gottes Barmherzigkeit – das wissen wir – ist nichts unmöglich! Auch die verworrensten Knoten lösen sich mit seiner Gnade. Und Maria hat mit ihrem „Ja" Gott die Tür geöffnet, damit er die Knoten des im Alten Bund begangenen Ungehorsams löse. Sie ist die Mutter, die uns mit Geduld und Zärtlichkeit zu Gott führt, damit er die Knoten unserer Seele mit seiner väterlichen Barmherzigkeit löse. Jeder von uns hat einige, und wir können uns in unserem Herzen fragen: Welche Knoten gibt es in meinem Leben? „Vater, die Meinen kann man nicht lösen!" Aber das ist ein Irrtum! Alle Knoten des Herzens, alle Knoten des Gewissens können gelöst werden. Bitte ich Maria, dass sie mir helfe, Vertrauen in die Barmherzigkeit Gottes zu haben, um sie zu lösen, um mich zu ändern? Sie, die Frau des Glaubens wird uns sicher sagen: „Geh weiter, geh zum Herrn, er versteht dich." Und sie führt uns an der Hand, die Mutter, in den Arm des Vaters, des Vaters der Barmherzigkeit.

2. Das zweite Element: Der Glaube Marias gibt Jesus einen menschlichen Leib. Das Konzil sagt: „Im Glauben und Gehorsam gebar sie den Sohn des Vaters auf Erden, und zwar ohne einen Mann zu erkennen, vom Heiligen Geist überschattet" (Lumen gentium, 63). Auf diesen Punkt haben die Kirchenväter sehr beharrt: Maria empfing Jesus im Glauben und dann im Fleisch, als sie „ja" zur Botschaft sagte, die Gott durch den Engel an sie richtete. Was will dies besagen? Dass Gott nicht Mensch werden wollte, indem er unsere Freiheit überging; dass er durch die freie Zustimmung Marias, durch ihr „Ja" kommen wollte. Er hat sie gefragt: „Bist du dafür bereit?" Und sie hat geantwortet: „Ja."

Was aber in der Jungfrau Maria auf einzigartige Weise erfolgt ist, geschieht auf geistlicher Ebene auch in uns, wenn wir das Wort Gottes mit bereitem und aufrichtigem Herzen aufnehmen und es in die Tat umsetzen. Es ist so, als ob Gott in uns Fleisch annehmen würde: Er kommt, um in uns zu wohnen, damit er in denen Wohnung nehme, die ihn lieben und sein Wort befolgen. Es ist nicht einfach, dies zu verstehen, aber, ja, es ist einfach, es im Herzen zu spüren.

Denken wir, die Menschwerdung Jesu sei nur ein Geschehen der Vergangenheit, das uns nicht persönlich betrifft? An Jesus zu glauben bedeutet, ihm mit der Demut und dem Mut Marias unser Fleisch anzubieten, damit er weiter unter den Menschen wohnen kann; es bedeutet, ihm unsere Hände anzubieten, um die Kleinen und die Armen zu liebkosen; unsere Füße, um den Brüdern entgegenzugehen; unsere Arme, um den, der schwach ist, zu stützen und um im Weinberg des Herrn zu arbeiten; unseren Geist, um im Licht des Evangeliums Pläne auszudenken und zu machen; und vor allem aber unser Herz anzubieten, um nach dem Willen Gottes zu lieben und Entscheidungen zu treffen. All das geschieht dank des Wirkens des Heiligen Geistes. Und so mögen wir die Werkzeuge Gottes sein, damit Jesus in der Welt durch uns handle.

3. Und das letzte Element ist der Glaube Marias als Weg: Das Konzil sagt, dass Maria „den Pilgerweg des Glaubens" ging (ebd., 58). Deswegen geht sie uns auf diesem Pilgerweg voran, begleitet und stützt sie uns.

Inwiefern war der Glaube Marias ein Weg? In dem Sinn, dass ihr ganzes Leben darin bestand, ihrem Sohn zu folgen: Er – Jesus – ist die Straße, und er ist der gegangene Weg. Im Glauben fortzuschreiten, auf diesem geistlichen Pilgerweg des Glaubens voranzukommen heißt nichts anderes, als Jesus zu folgen; als ihn zu hören, sich von seinen Worten leiten zu lassen; zu sehen, wie er sich verhält, und unsere Füße in seine Spur zu setzen; so wie er gesinnt zu sein und sich zu verhalten: Und wie ist Jesus gesinnt und wie verhält er sich? Demut, Barmherzigkeit, Nähe zu zeigen, aber auch Heuchelei, Falschheit, Götzendienst entschieden abzulehnen. Der Weg Jesu ist der Weg der Liebe, die treu ist bis zum Ende, bis zur Hingabe des Lebens, es ist der Weg des Kreuzes. Deshalb geht der Weg des Glaubens über das Kreuz. Maria hat dies von Anfang an verstanden, als Herodes den eben erst geborenen Jesus umbringen wollte. Dann aber wurde dieses Kreuz schwerer, als Jesus abgelehnt wurde: Maria war immer bei Jesus, sie folgte Jesus mitten im Volk, sie hörte das Geschwätz, den Hass jener, die den Herrn nicht liebten. Und dieses Kreuz hat sie getragen. Da trat der Glaube Marias dem Unverständnis und der Verachtung entgegen. Als die „Stunde" Jesu kam, d.h. die Stunde seines Leidens: Da war der Glaube Marias das Flämmchen in der Nacht, jenes Flämmchen in dunkelster Nacht. In der Nacht des Karsamstags hat Maria gewacht. Ihr Flämmchen, klein und doch hell, brannte bis zum Morgen der Auferstehung, und als die Nachricht zu ihr drang, dass das Grab leer sei, breitete sich in ihrem Herzen die Freude des Glaubens aus, der christliche Glaube an den Tod und die Auferstehung Jesu Christi. Denn der Glaube führt uns immer zur Freude, und sie ist die Mutter der Freude. Sie lehre uns, diese Straße der Freude zu gehen und diese Freude zu leben! Dies ist der Gipfel – diese Freude, diese Begegnung von Jesus und Maria, stellen wir uns doch vor, wie es war … Dies ist der Gipfel des Glaubensweges Marias und der Kirche. Wie ist unser Glaube? Halten wir ihn am Brennen, wie Maria, auch in den schwierigen, in den dunklen Augenblicken? Habe ich die Freude des Glaubens gespürt?

Heute Abend, Mutter, danken wir dir für deinen Glauben als starke und demütige Frau; wir erneuern unsere Hingabe an dich, du Mutter unseres Glaubens. Amen.

[01479-05.02] [Originalsprache: Italienisch]

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Queridos hermanos y hermanas

Este encuentro del Año de la fe es dedicado a María, Madre de Cristo y de la Iglesia, Madre nuestra. Su imagen, traída desde Fátima, nos ayuda a sentir su presencia entre nosotros. Hay una realidad: María siempre nos lleva a Jesús. Es una mujer de fe, una verdadera creyente. Podemos preguntarnos: ¿Cómo es la fe de María?

1. El primer elemento de su fe es éste: La fe de María desata el nudo del pecado (cf. Conc. Ecum. Vat II, Const. dogm., Lumen gentium, 56). ¿Qué significa esto? Los Padres conciliares [del Vaticano II] han tomado una expresión de san Ireneo que dice así: «El nudo de la desobediencia de Eva lo desató la obediencia de María. Lo que ató la virgen Eva por su falta de fe, lo desató la Virgen María por su fe» (Adversus Haereses, III, 22, 4).

El «nudo» de la desobediencia, el «nudo» de la incredulidad. Cuando un niño desobedece a su madre o a su padre, podríamos decir que se forma un pequeño «nudo». Esto sucede si el niño actúa dándose cuenta de lo que hace, especialmente si hay de por medio una mentira; en ese momento no se fía de la mamá o del papá. Ustedes saben cuántas veces pasa esto. Entonces, la relación con los padres necesita ser limpiada de esta falta y, de hecho, se pide perdón para que haya de nuevo armonía y confianza. Algo parecido ocurre en nuestras relaciones con Dios. Cuando no lo escuchamos, no seguimos su voluntad, cometemos actos concretos en los que mostramos falta de confianza en él – y esto es pecado –, se forma como un nudo en nuestra interioridad. Y estos nudos nos quitan la paz y la serenidad. Son peligrosos, porque varios nudos pueden convertirse en una madeja, que siempre es más doloroso y más difícil de deshacer.

Pero para la misericordia de Dios – lo sabemos – nada es imposible. Hasta los nudos más enredados se deshacen con su gracia. Y María, que con su «sí» ha abierto la puerta a Dios para deshacer el nudo de la antigua desobediencia, es la madre que con paciencia y ternura nos lleva a Dios, para que él desate los nudos de nuestra alma con su misericordia de Padre. Todos nosotros tenemos alguno, y podemos preguntarnos en nuestro corazón: ¿Cuáles son los nudos que hay en mi vida? «Padre, los míos no se puede desatar». Pero eso es un error. Todos los nudos del corazón, todos los nudos de la conciencia se pueden deshacer. ¿Pido a María que me ayude a tener confianza en la misericordia de Dios para deshacerlos, para cambiar? Ella, mujer de fe, sin duda nos dirá: «Vete adelante, ve donde el Señor: Él comprende». Y ella nos lleva de la mano, Madre, Madre, hacia el abrazo del Padre, del Padre de la misericordia.

2. Segundo elemento: la de fe de María da carne humana a Jesús. Dice el Concilio: «Por su fe y obediencia engendró en la tierra al Hijo mismo del Padre, ciertamente sin conocer varón, cubierta con la sombra del Espíritu Santo» (Const. dogm., Lumen gentium, 63). Este es un punto sobre el que los Padres de la Iglesia han insistido mucho: María ha concebido a Jesús en la fe, y después en la carne, cuando ha dicho «sí» al anuncio que Dios le ha dirigido mediante el ángel. ¿Qué quiere decir esto? Que Dios no ha querido hacerse hombre ignorando nuestra libertad, ha querido pasar a través del libre consentimiento de María, a través de su «sí». Le ha preguntado: «¿Estás dispuesta a esto? Y ella ha dicho: «sí».

Pero lo que ha ocurrido en la Virgen Madre de manera única, también nos sucede a nosotros en el plano espiritual cuando acogemos la Palabra de Dios con corazón bueno y sincero y la ponemos en práctica. Es como si Dios adquiriera carne en nosotros. Él viene a habitar en nosotros, porque toma morada en aquellos que le aman y cumplen su Palabra. No es fácil entender esto, pero, sí, es fácil sentirlo en el corazón.

¿Pensamos que la encarnación de Jesús es sólo algo del pasado, que no nos concierne personalmente? Creer en Jesús significa ofrecerle nuestra carne, con la humildad y el valor de María, para que él pueda seguir habitando en medio de los hombres; significa ofrecerle nuestras manos para acariciar a los pequeños y a los pobres; nuestros pies para salir al encuentro de los hermanos; nuestros brazos para sostener a quien es débil y para trabajar en la viña del Señor; nuestra mente para pensar y hacer proyectos a la luz del Evangelio; y, sobre todo, nuestro corazón para amar y tomar decisiones según la voluntad de Dios. Todo esto acontece gracias a la acción del Espíritu Santo. Y, así, somos los instrumentos de Dios para que Jesús actúe en el mundo a través de nosotros.

3. Y el último elemento es la fe de María como camino: El Concilio afirma que María «avanzó en la peregrinación de la fe» (ibíd., 58). Por eso ella nos precede en esta peregrinación, nos acompaña, nos sostiene.

¿En qué sentido la fe de María ha sido un camino? En el sentido de que toda su vida fue un seguir a su Hijo: él –Jesús– es la vía, él es el camino. Progresar en la fe, avanzar en esta peregrinación espiritual que es la fe, no es sino seguir a Jesús; escucharlo, y dejarse guiar por sus palabras; ver cómo se comporta él y poner nuestros pies en sus huellas, tener sus mismos sentimientos y actitudes. Y, ¿cuáles son los sentimientos y actitudes de Jesús?: Humildad, misericordia, cercanía, pero también un firme rechazo de la hipocresía, de la doblez, de la idolatría. La vía de Jesús es la del amor fiel hasta el final, hasta el sacrificio de la vida; es la vía de la cruz. Por eso, el camino de la fe pasa a través de la cruz, y María lo entendió desde el principio, cuando Herodes quiso matar a Jesús recién nacido. Pero después, esta cruz se hizo más pesada, cuando Jesús fue rechazado: María siempre estaba con Jesús, seguía a Jesús mezclada con el pueblo, y oía sus chácharas, la odiosidad de aquellos que no querían a Jesús. Y esta cruz, ella la ha llevado. La fe de María afrontó entonces la incomprensión y el desprecio. Cuando llegó la «hora» de Jesús, esto es, la hora de la pasión, la fe de María fue entonces la lamparilla encendida en la noche, esa lamparilla en plena noche. María veló durante la noche del sábado santo. Su llama, pequeña pero clara, estuvo encendida hasta el alba de la Resurrección; y cuando le llegó la noticia de que el sepulcro estaba vacío, su corazón quedó henchido de la alegría de la fe, la fe cristiana en la muerte y resurrección de Jesucristo. Porque la fe siempre nos lleva a la alegría, y ella es la Madre de la alegría. Que ella nos enseñe a caminar por este camino de la alegría y a vivir esta alegría. Este es el punto culminante –esta alegría, este encuentro entre Jesús y María–, pero imaginemos cómo fue... Este encuentro es el punto culminante del camino de la fe de María y de toda la Iglesia. ¿Cómo es nuestra fe? ¿La tenemos encendida, como María, también en los momentos difíciles, los momentos de oscuridad? ¿He sentido la alegría de la fe?

Esta tarde, Madre, te damos gracias por tu fe de mujer fuerte y humilde; y renovamos nuestra entrega a ti, Madre de nuestra fe. Amén.

[01479-04.02] [Texto original: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

Amados irmãos e irmãs,

Este encontro do Ano da Fé é dedicado a Maria, Mãe de Cristo e da Igreja, nossa Mãe. A sua imagem, vinda de Fátima, ajuda-nos a sentir a sua presença no meio de nós. Há uma realidade: Maria leva-nos sempre a Jesus. É uma mulher de fé, uma verdadeira crente. Podemos nos perguntar: como foi a fé de Maria?

1. O primeiro elemento da sua fé é este: a fé de Maria desata o nó do pecado (cf. Cons. Ecum. Vat. II, Cost. Dogm. Lumen gentium, 56). Que significa isto? Os Padres conciliares [do Vaticano II] retomaram uma expressão de Santo Ireneu, que diz: «O nó da desobediência de Eva foi desatado pela obediência de Maria; aquilo que a virgem Eva atara com a sua incredulidade, desatou-o a virgem Maria com a sua fé» (Adversus Haereses III, 22, 4).

Ei-lo, o «nó» da desobediência, o "nó" da incredulidade. Poderíamos dizer, quando uma criança desobedece à mãe ou ao pai, que se forma um pequeno «nó». Isto sucede, se a criança se dá conta do faz, especialmente se há pelo meio uma mentira; naquele momento, não se fia da mãe e do pai. Sabeis que isto acontece tantas vezes! Então a relação com os pais precisa de ser limpa desta falta e, de facto, pede-se desculpa para que haja de novo harmonia e confiança. Algo parecido acontece no nosso relacionamento com Deus. Quando não O escutamos, não seguimos a sua vontade e realizamos acções concretas em que demonstramos falta de confiança n’Ele – isto é o pecado –, forma-se uma espécie de nó dentro de nós. E estes nós tiram-nos a paz e a serenidade. São perigosos, porque de vários nós pode resultar um emaranhado, que se vai tornando cada vez mais penoso e difícil de desatar.

Mas, para a misericórdia de Deus – sabemos bem-, nada é impossível! Mesmo os nós mais complicados desatam-se com a sua graça. E Maria, que, com o seu «sim», abriu a porta a Deus para desatar o nó da desobediência antiga, é a mãe que, com paciência e ternura, nos leva a Deus, para que Ele desate os nós da nossa alma com a sua misericórdia de Pai. Cada um possui alguns destes nós, e podemos interrogar-nos dentro do nosso coração: Quais são os nós que existem na minha vida? "Padre, os meus nós não podem ser desatados"! Não, isto está errado! Todos os nós do coração, todos os nós da consciência podem ser desatados. Para mudar, para desatar os nós, peço a Maria que me ajude a ter confiança na misericórdia de Deus? Ela, mulher de fé, certamente nos dirá: "Segue adiante, vai até ao Senhor: Ele te entende". E Ela nos leva pela mão, Mãe, até ao abraço do Pai, do Pai da misericórdia.

2. Segundo elemento: a fé de Maria dá carne humana a Jesus. Diz o Concílio: «Acreditando e obedecendo, [Maria] gerou na terra, sem ter conhecido varão, por obra e graça do Espírito Santo, o Filho do eterno Pai» (Cost. Dogm. Lumen gentium, 63). Este é um ponto em que os Padres da Igreja insistiram muito: Maria primeiro concebeu Jesus na fé e, depois, na carne, quando disse «sim» ao anúncio que Deus lhe dirigiu através do Anjo. Que significa isto? Significa que Deus não quis fazer-Se homem, ignorando a nossa liberdade, mas quis passar através do livre consentimento de Maria, através do seu «sim». Deus pediu: "Estás disposta a fazer isto"? E Ela disse: "Sim".

Entretanto aquilo que acontec eu de uma forma única na Virgem Mãe, sucede a nível espiritual também em nós, quando acolhemos a Palavra de Deus com um coração bom e sincero, e a pomos em prática. É como se Deus tomasse carne em nós: Ele vem habitar em nós, porque faz morada naqueles que O amam e observam a sua Palavra. Não é fácil entender isto, mas, sim é fácil senti-lo no coração.

Pensamos que a encarnação de Jesus é um facto apenas do passado, que não nos toca pessoalmente? Crer em Jesus significa oferecer-Lhe a nossa carne, com a humildade e a coragem de Maria, para que Ele possa continuar a habitar no meio dos homens; significa oferecer-Lhe as nossas mãos, para acariciar os pequeninos e os pobres; os nossos pés, para ir ao encontro dos irmãos; os nossos braços, para sustentar quem é fraco e trabalhar na vinha do Senhor; a nossa mente, para pensar e fazer projectos à luz do Evangelho; e sobretudo o nosso coração, para amar e tomar decisões de acordo com a vontade de Deus. Tudo isto acontece graças à acção do Espírito Santo. E assim, somos os instrumentos de Deus para que Jesus possa actuar no mundo por meio de nós.

3. E o último elemento é a fé de Maria como caminho: o Concílio afirma que Maria «avançou pelo caminho da fé» (ibid., 58). Por isso, Ela nos precede neste caminho, nos acompanha, nos sustenta.

Em que sentido a fé de Maria foi um caminho? No sentido de que toda a sua vida foi seguir o seu Filho: Ele - Jesus - é a estrada, Ele é o caminho! Progredir na fé, avançar nesta peregrinação espiritual que é a fé, não é senão seguir a Jesus; ouvi-Lo e deixar-se guiar pelas suas palavras; ver como Ele se comporta e pôr os pés nas suas pegadas, ter os próprios sentimentos e atitudes d’Ele. E quais são os sentimentos e as atitudes de Jesus? Humildade, misericórdia, solidariedade, mas também firme repulsa da hipocrisia, do fingimento, da idolatria. O caminho de Jesus é o do amor fiel até ao fim, até ao sacrifício da vida: é o caminho da cruz. Por isso, o caminho da fé passa através da cruz, e Maria compreendeu-o desde o princípio, quando Herodes queria matar Jesus recém-nascido. Mas, depois, esta cruz tornou-se mais profunda, quando Jesus foi rejeitado: Maria estava sempre com Jesus, seguia Jesus no meio do povo, escutava as fofocas, o ódio daqueles que não queriam bem ao Senhor. E, esta Cruz, Ela a levou! Então a fé de Maria enfrentou a incompreensão e o desprezo. Quando chegou a «hora» de Jesus, ou seja, a hora da paixão: então a fé de Maria foi a chamazinha na noite: aquela chamazinha no meio da noite. Na noite de Sábado Santo, Maria esteve de vigia. A sua chamazinha, pequena mas clara, esteve acesa até ao alvorecer da Ressurreição; e quando lhe chegou a notícia de que o sepulcro estava vazio, no seu coração alastrou-se a alegria da fé, a fé cristã na morte e ressurreição de Jesus Cristo. Porque a fé sempre nos traz alegria, e Ela é a Mãe da alegria: que Ela nos ensine a caminhar por esta estrada da alegria e viver esta alegria! Este é o ponto culminante – esta alegria, este encontro entre Jesus e Maria – imaginemos como foi…Este encontro é o ponto culminante do caminho da fé de Maria e de toda a Igreja. Como está a nossa fé? Temo-la, como Maria, acesa mesmo nos momentos difíceis, de escuridão? Senti a alegria da fé?

Esta noite, Mãe, nós Te agradecemos pela tua fé, de mulher forte e humilde; renovamos a nossa entrega a Ti, Mãe da nossa fé. Amém.

[01479-06.02] [Texto original: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA

Drodzy bracia i siostry,

To spotkanie w Roku Wiary poświęcone jest Maryi, Matce Chrystusa i Kościoła, naszej Matce. Jej figura, przywieziona z Fatimy pomaga nam w odczuwaniu Jej obecności pośród nas. Maryja zawsze prowadzi nas do Jezusa. Jest niewiastą wiary, prawdziwie wierzącą. Możemy zapytać: jaka była wiara Maryi?

1. Pierwszym elementem Jej wiary jest to: wiara Maryi rozwiązuje węzeł grzechu (por. SOBÓR WAT. II, Konst. dogmat. o Kościele, Lumen gentium, 56). Co to znaczy? Ojcowie soborowi (Soboru Watykańskiego II) zacytowali wyrażenie św. Ireneusza mówiące: „Węzeł związany przez nieposłuszeństwo Ewy został rozwiązany przez posłuszeństwo Maryi; co związała przez niewierność dziewica Ewa, to dziewica Maryja rozwiązała przez wiarę" (Adv. haer. III, 22,4).

Oto „węzeł" nieposłuszeństwa, „węzeł" niewiary. Kiedy jakieś dziecko nie słucha mamusi lub tatusia, można powiedzieć, że powstaje mały „węzeł". Dzieje się tak, jeśli dziecko działa zdając sobie sprawę z tego, co robi, zwłaszcza jeśli jest w tym kłamstwo. W takiej chwili nie ufa mamie i tacie. Wy wiecie ileż razy to się dzieje! Wtedy relacja z rodzicami musi zostać oczyszczona z owego braku i rzeczywiście przepraszamy, żeby na nowo nastała zgoda i zaufanie. Coś podobnego zachodzi w naszej relacji z Bogiem. Kiedy Go nie słuchamy, nie pełnimy Jego woli, dokonujemy konkretnych działań, w których wykazujemy brak zaufania do Niego – a to jest grzechem – tworzy się w nas jakby węzeł. I te węzły pozbawiają nas pokoju i pogody ducha. Są niebezpieczne, ponieważ z większej liczby węzłów może powstań plątanina, która może być coraz bardziej bolesna i trudniejsza do rozwiązania.

Lecz dla Bożego miłosierdzia – to wiemy – nie ma rzeczy niemożliwych! Nawet najbardziej skomplikowane węzły rozwiązują się z pomocą Jego łaski. A Maryja, która ze swoim „tak" otworzyła drzwi Bogu, by rozwiązać węzeł dawnego nieposłuszeństwa jest matką, która cierpliwie i czule prowadzi nas do Boga, aby rozwiązał On węzły naszej duszy swym Ojcowskim miłosierdziem. Każdy z nas ma jakieś węzły i możemy zapytać się w głębi naszego serca: jakie węzły są w moim życiu? „Ojcze, moich nie da się rozwiązać!" Lecz to jest błąd! Wszystkie węzły serca, wszystkie węzły sumienia mogą być rozwiązane. Czy proszę Maryję, by mi pomogła mieć ufność w Boże Miłosierdzie, by te węzły rozwiązać, bym się zmienił? Ona, niewiasta wiary, z pewnością ci powie: „Idź dalej, idź do Boga: On ciebie rozumie". Oto Ona prowadzi cię za rękę, Matka, Matka, w objęcia Ojca, Ojca Miłosierdzia.

2. Drugi element: wiara Maryi obdarza Jezusa ludzkim ciałem. Sobór powiada: „Wierząc i będąc posłuszną zrodziła na ziemi Syna Boga Ojca, i to nie znając męża, ocieniona Duchem Świętym" (Konst. dogmat. Lumen gentium, 63). Jest to punkt, który bardzo podkreślali Ojcowie Kościoła: Maryja poczęła Jezusa w wierze, a następnie w ciele, kiedy odpowiedziała „tak" na zwiastowanie, które Bóg skierował do niej przez anioła. Co to ma znaczyć? Że Bóg nie zechciał stać się człowiekiem ignorując naszą wolność, lecz chciał przejść przez dobrowolną zgodę Maryi, przez Jej „tak". Zapytał Ją: „Jesteś gotowa na to? A Ona odpowiedziała: „Tak".

Lecz to, co się stało w Dziewiczej Matce w sposób wyjątkowy, zachodzi na poziomie duchowym także w nas, kiedy przyjmujemy Słowo Boże, z sercem dobrym i szczerym, wprowadzając je w życie. Zachodzi coś, jak gdyby Bóg wcielał się w nas. Przychodzi, aby w nas zamieszkać, gdyż zamieszkuje w tych, którzy Go miłują i przestrzegają Jego Słowa. Nie jest łatwo to zrozumieć, lecz, tak, łatwo jest to usłyszeć w sercu.

Czy uważamy, że Wcielenie Jezusa jest jedynie faktem z przeszłości, które nas osobiście nie angażuje? Wierzyć w Jezusa oznacza dać Jemu nasze ciało, z pokorą i odwagą Maryi, aby mógł On nadal mieszkać pośród ludzi; oznacza dać Jemu nasze ręce, żeby przygarniać maluczkich i ubogich; nasze ręce, by wychodzić na spotkanie braci; nasze ramiona, aby wspierać słabych i pracować w winnicy Pańskiej; nasz umysł, by myśleć i planować w świetle Ewangelii; i nade wszystko ofiarować nasze serce, aby kochać i podejmować decyzje zgodnie z wolą Bożą. Wszystko to dzieje się dzięki działaniu Ducha Świętego. Tak więc, bądźmy narzędziami Boga, by Jezus mógł działać w świecie poprzez nas.

3. Ostatnim elementem jest wiara Maryi jako pielgrzymowanie: Sobór stwierdza, że Maryja „postępowała naprzód w pielgrzymce wiary" (Tamże, 58). Z tego względu poprzedza nas w owej pielgrzymce, towarzyszy nam i nas wspiera.

W jakim sensie wiara Maryi była pielgrzymowaniem? W tym sensie, że całe Jej życie było do naśladowaniem swego Syna: On – On, Jezus – jest drogą, On jest kierunkiem! Postęp w wierze, podążanie do przodu w owej pielgrzymce duchowej, jaką jest wiara, jest niczym innym jak pójściem za Jezusem; słuchaniem Go, kierowaniem się Jego słowami; postrzeganiem jak On się zachowuje i stawianiem naszych stóp w Jego śladach; posiadaniem tych samych uczuć i postaw. Jakie są uczucia i postawa Jezusa? Pokora, miłosierdzie, bliskość, ale również stanowcze odrzucenie hipokryzji, obłudy, bałwochwalstwa. Droga Jezusa jest drogą miłości wiernej i to aż do końca, aż do ofiarowania swego życia, to droga krzyża. Dlatego pielgrzymowanie wiary przechodzi przez krzyż, a Maryja zrozumiała to od samego początku, kiedy Herod chciał zabić nowonarodzonego Jezusa. Ale później ten krzyż stał się jeszcze głębszy, kiedy odrzucono Jezusa: Maryja była zawsze z Jezusem, szła za Jezusem pomiędzy ludem, słyszała rozmowy, nienawiść tych, którzy Jemu złorzeczyli. I ten krzyż, Ona go nosiła!

Tak więc wiara Maryi napotkała niezrozumienie i pogardę. Kiedy nadeszła „godzina" Jezusa, to jest godzina męki: wówczas wiara Maryi była płomykiem w nocy, tym płomykiem w pełnej nocy. W noc Wielkiej Soboty Maryja czuwała. Jej płomyk, mały, ale jasny palił się aż do jutrzenki Zmartwychwstania. A kiedy dotarł głos, że grób jest pusty, Jej serce wypełniło się radością wiary, chrześcijańskiej wiary w śmierć i zmartwychwstanie Jezusa Chrystusa. Ponieważ wiara prowadzi nas zawsze do radości, a Ona jest Matką radości: niech nauczy nas, by iść tą drogą radości i żyć tą radością! To jest punkt kulminacyjny – ta radość, to spotkanie Jezusa i Maryi, lecz wyobraźmy sobie jak się to stało… To spotkanie jest punktem kulminacyjnym pielgrzymowania wiary Maryi i całego Kościoła. Jak jest nasza wiara? Czy podtrzymujemy jej płomień jak Maryja, także w chwilach trudnych, w chwilach ciemności? Czy odczuwam radość wiary?

Dzisiejszego wieczoru, Matko, dziękujemy Ci za Twą wiarę, Niewiasto mocna i pokorna; ponawiamy nasze zawierzenie Tobie, Matko naszej wiary. Amen.

[01479-09.02] [Testo originale: Italiano]

[B0656-XX.04]