INAUGURAZIONE DI UN NUOVO MONUMENTO A SAN MICHELE ARCANGELO, PRESSO IL PALAZZO DEL GOVERNATORATO, E CONSACRAZIONE DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO A SAN GIUSEPPE E A SAN MICHELE ARCANGELO ● DISCORSO DEL SANTO PADRE
● DISCORSO DELL’EM.MO CARD. GIOVANNI LAJOLO
Questa mattina alle ore 8.45, nei Giardini Vaticani, presso il Palazzo del Governatorato, hanno avuto luogo alla presenza del Santo Padre Francesco l’inaugurazione di un nuovo monumento a San Michele Arcangelo e la consacrazione dello Stato della Città del Vaticano a San Giuseppe e a San Michele Arcangelo.
Poco prima dell’inizio della cerimonia era giunto sul luogo il Papa emerito, Benedetto XVI, invitato dal Papa Francesco, salutato con grande affetto dai presenti e dal personale del Governatorato.
Il Papa Francesco, giunto subito dopo, e il Papa emerito si sono abbracciati con affetto e sono rimasti vicini per tutta la cerimonia, prendendo posto su due poltrone collocate davanti al monumento.
Dopo un breve saluto del Card. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato, è intervenuto il Card. Giovanni Lajolo, Presidente emerito del Governatorato, che ha illustrato il significato del nuovo monumento e della fontana dedicata a San Giuseppe, collocata sull’altro lato del Palazzo del Governatorato e già inaugurata qualche tempo fa.
Poi ha preso la parola il Santo Padre Francesco che ha rivolto ai presenti il discorso che viene pubblicato qui di seguito.
Successivamente il Santo Padre Francesco, indossata la stola, ha recitato due preghiere di consacrazione, la prima a San Giuseppe e la seconda a San Michele Arcangelo, ha asperso il nuovo monumento e infine ha impartito la Benedizione a tutta l’assemblea.
Fra i presenti le Autorità della Segreteria di Stato e del Governatorato, gli Artisti autori del nuovo monumento (Giuseppe Antonio Lomuscio) e della fontana di San Giuseppe (Franco Murer) e i benefattori che ne hanno sostenuto la realizzazione, altri invitati e il personale del Governatorato.
La cerimonia è terminata intorno alle 9.15.
Pubblichiamo di seguito il discorso del Santo Padre e il discorso del Card. Giovanni Lajolo:
● DISCORSO DEL SANTO PADRE
Santità,
Signori Cardinali, Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Illustri Signori e Signore!
Ci siamo dati appuntamento qui nei Giardini Vaticani per inaugurare un monumento a San Michele Arcangelo, patrono dello Stato della Città del Vaticano. Si tratta di un’iniziativa già progettata da tempo, con l’approvazione del Papa Benedetto XVI, al quale va sempre il nostro affetto e la nostra riconoscenza e al quale vogliamo esprimere la nostra grande gioia per averLo qui presente oggi in mezzo a noi. Grazie di vero cuore!
Sono grato alla Presidenza del Governatorato, in particolare al Cardinale Giuseppe Bertello, per le sue cordiali parole, alle Direzioni e alle maestranze coinvolte per questa realizzazione. Ringrazio il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente emerito del Governatorato, anche per la presentazione che ci ha fatto dei lavori svolti e dei risultati raggiunti. Una parola di apprezzamento va allo scultore, il Sig. Giuseppe Antonio Lomuscio, e al benefattore, il Sig. Claudio Chiais, che sono qui presenti. Grazie!
Nei Giardini Vaticani ci sono diverse opere artistiche; questa, che oggi si aggiunge, assume però un posto di particolare rilievo, sia per la collocazione, sia per il significato che esprime. Infatti non è solo un’opera celebrativa, ma un invito alla riflessione e alla preghiera, che si inserisce bene nell’Anno della fede. Michele – che significa: "Chi è come Dio?" – è il campione del primato di Dio, della sua trascendenza e potenza. Michele lotta per ristabilire la giustizia divina; difende il Popolo di Dio dai suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza, il diavolo. E san Michele vince perché in Lui è Dio che agisce. Questa scultura ci richiama allora che il male è vinto, l’accusatore è smascherato, la sua testa schiacciata, perché la salvezza si è compiuta una volta per sempre nel sangue di Cristo. Anche se il diavolo tenta sempre di scalfire il volto dell’Arcangelo e il volto dell’uomo, Dio è più forte; è sua la vittoria e la sua salvezza è offerta ad ogni uomo. Nel cammino e nelle prove della vita non siamo soli, siamo accompagnati e sostenuti dagli Angeli di Dio, che offrono, per così dire, le loro ali per aiutarci a superare tanti pericoli, per poter volare alto rispetto a quelle realtà che possono appesantire la nostra vita o trascinarci in basso. Nel consacrare lo Stato Città del Vaticano a San Michele Arcangelo, gli chiediamo che ci difenda dal Maligno e che lo getti fuori.
Cari fratelli e sorelle, noi consacriamo lo Stato Città del Vaticano anche a San Giuseppe, il custode di Gesù, il custode della Santa Famiglia. La sua presenza ci renda ancora più forti e coraggiosi nel fare spazio a Dio nella nostra vita per vincere sempre il male con il bene. A Lui chiediamo che ci custodisca, si prenda cura di noi, perché la vita della Grazia cresca ogni giorno di più in ciascuno di noi.
[01016-01.01]
● DISCORSO DELL’EM.MO CARD. GIOVANNI LAJOLO
Santità,
siamo tutti molto lieti che Vostra Santità abbia voluto inaugurare questo monumento a San Michele Arcangelo, Protettore della Chiesa universale, Patrono dello Stato della Città del Vaticano.
Con Vostra Santità desidero ringraziare Sua Eminenza il Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato, che mi chiese di continuare a seguire l' opera, progettata e iniziata sotto la mia presidenza, e mi ha dato ora cortesemente la parola.
Era nostra comune intenzione di presentare l'opera a Papa Benedetto XVI il 19 aprile scorso, giorno anniversario della sua elezione. L'evento dell' 11 febbraio scorso ha però sconvolto i nostri piani. Oggi, ottenuta la conferma dell'approvazione da parte di Vostra Santità, il monumento viene finalmente inaugurato. Ponendosi quasi a cavallo di due Pontificati, esso può ben esser preso a simbolo della continuità della protezione divina della Chiesa e dello Stato della Città del Vaticano. L'Arcangelo Michele ci viene presentato dalla Bibbia, nel libro di Daniele, come speciale protettore del Popolo di Dio (cfr. Dan 10.13-21; 12,1), e nel libro dell’Apocalisse, come il capo delle schiere celesti, che sconfigge Satana con tutte le forze opposte al Regno di Dio (cfr. Ap 12,7). San Michele Arcangelo ha la missione propria di essere strumento di Dio a difesa del suo popolo, della Chiesa, contro tutte le forze del male.
L'artista che ha realizzato l'opera che Vostra Santità oggi inaugura, Giuseppe Antonio Lomuscio, ha la sua sede a Trani, una città poco distante dal celebre Santuario di S. Michele al monte Gargano. Egli è qui presente con il suo Arcivescovo, Sua Eccellenza Mons. Giovanni Battista Picchierri, e con i propri familiari. L'idea e la forma dell'opera sono state concepite dal Lomuscio alla luce della fede. I criteri estetici che l'hanno guidato riflettono una concezione dell'arte come riflesso della bellezza di cui Dio ha ricolmato il creato e in particolare quella creatura da lui creata a sua immagine e somiglianza, la creatura umana, la più vicina, nella scala degli esseri, allo splendore delle creature angeliche. Per questo l'Arcangelo Michele è qui raffigurato prendendo a prestito i tratti eroici di una figura umana, mentre Satana, da lui sconfitto, è rappresentato con una figura della medesima forma, ma rovesciata e deturpata, come conseguenza del peccato.
E' mio gradito dovere ricordare che quest'opera non ha gravato sul bilancio né del Governatorato né della Santa Sede grazie al Sig.Claudio Chiais, di Roma, che ha sostenuto gli oneri del monumento e della sua messa in opera. Con lui desidero ringraziare di fronte a Vostra Santità anche il Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, che ha presieduto la commissione giudicatrice del concorso e ha offerto preziosi suggerimenti per la finitura dell'opera; e l'Ing. Pier Carlo Cuscianna, Direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato, i suoi collaboratori e le maestranze per l'impegno profuso nel predisporre ed eseguire a regola d'arte quanto opportuno
Vorrei terminare attirando l'attenzione su di un particolare, per il quale desidero esprimere proprio a Lei ,Santo Padre, particolare gratitudine. Vostra Santità ha infatti deciso che l'opera sia ornata di un duplice stemma: con il Suo anche quello di Papa Benedetto XVI, a cui l'opera doveva essere offerta il 19 aprile scorso. A lui va in questo momento il nostro pensiero, sempre ricolmo di gratitudine e ammirazione. Alla base del piedestallo sta la scritta: Benedictus PP. XVI ANNO VIII *** Franciscus PP. ANNO I ** Michaeli Archangelo ** Populi Dei Defensori Vaticanae Civitatis Patrono.
Grazie, Santità! S. Michele Arcangelo faccia sempre valere la sua potente protezione per la persona di Vostra Santità e per la Chiesa in tutto il mondo: affinché si compia - come proclama "la gran voce dal cielo" dell' Apocalisse - "la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e del suo Cristo" (Ap 12, l0).
[01018-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0447-XX.01]