CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA CATTEDRA "CARDINAL BERNARDIN GANTIN" NELLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE ● INTERVENTO DEL CARD. ROBERT SARAH
● INTERVENTO DI S.E. DOTT. THOMAS BONI YAYI
● INTERVENTO DEL PROF. MARTIN NKAFU NKEMNKIA
Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si tiene la conferenza stampa di presentazione di una Cattedra nella Pontificia Università Lateranense dedicata al Cardinal Bernardin Gantin: Socializzazione Politica in Africa, all’interno dell’Area Internazionale di Ricerca "Studi interdisciplinari per lo sviluppo della cultura africana".
Intervengono: l’Em.mo Card. Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum"; S.E. Dott. Thomas Boni Yayi, Presidente della Repubblica del Benin; il Rev.mo Mons. Patrick Valdrini, Pro Rettore della Pontificia Università Lateranense; il Prof. Martin Nkafu Nkemnkia, Direttore del Dipartimento delle Scienze Umane e Sociali - Studi Africani della Pontificia Università Lateranense.
Pubblichiamo di seguito gli interventi del Card. Robert Sarah, di S.E. Dott. Thomas Boni Yayi e del Prof. Martin Nkafu Nkemnkia:
● INTERVENTO DEL CARD. ROBERT SARAH
Testo in lingua italiana
Testo in lingua francese
Testo in lingua inglese
Testo in lingua italiana
Ho il privilegio e l’onore di presentarvi la figura del compianto fratello nell’episcopato, Sua Eminenza Cardinal Bernardin Gantin.
Innanzitutto la sua nascita:
Bernardin Gantin è nato a Toffo, l’8 maggio 1922 nell’attuale Benin (Africa Occidentale) ed è ritornato ala Casa del Padre, il 13 maggio 2008 a Parigi.
Figlio di un impiegato delle ferrovie, compì gli studi istituzionali teologici e filosofici presso il Seminario di Ouidah. Il 14 gennaio 1951 venne ordinato sacerdote a Lomé dall'arcivescovo di Cotonou, Louis Parisot, di cui divenne uno dei più stretti collaboratori. A partire dal 1953 proseguì gli studi a Roma, presso la Pontificia Università Urbaniana (in missiologia) e presso la Pontificia Università Lateranense, dove si licenziò in teologia e diritto canonico.
Quanto al Ministero Pastorale
L'11 dicembre 1956 fu eletto vescovo titolare di Tipasa di Mauritania ed ausiliare di Cotonou; fu consacrato nella cappella del Collegio di Propaganda fide il 3 febbraio 1957 dal cardinale Eugène Tisserant e successivamente tornò nella sua diocesi di origine; il 5 gennaio 1960, dimessosi S.E.R. Mons. Parisot per motivi di salute, venne nominato arcivescovo metropolita di Cotonou.
Fu anche eletto Presidente della locale Conferenza Episcopale; partecipò a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II e alla prima Assemblea Ordinaria del Sinodo mondiale dei vescovi (1967). Il 5 marzo 1971 venne nominato Segretario aggiunto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli e lasciò il governo della sua diocesi.
Nel 1975 fu nominato vicepresidente della Pontificia Commissione Iustitia e Pax, di cui divenne Presidente il 15 dicembre 1976, e del Pontificio Consiglio Cor Unum di cui fu Presidente dal 4 settembre 1978. Nel concistoro del 27 giugno 1977 fu creato cardinale diacono del Sacro Cuore di Cristo Re da Papa Paolo VI; eletto Cardinale presbitero dopo l'elevazione della diaconia pro illa vice il 25 giugno 1984 e Cardinale vescovo di Palestrina il 29 settembre 1986.
Nei due conclavi del 1978 il suo nome venne indicato tra quelli dei "papabili".
Lasciò i precedenti incarichi l'8 aprile 1984, quando venne nominato Prefetto della Congregazione per i Vescovi, primo Cardinale di origine africana ad essere messo a capo di un dicastero Vaticano.
Il 5 giugno 1993 venne eletto Decano del collegio cardinalizio e ricevette anche il titolo della Chiesa suburbicaria di Ostia. Il 25 giugno 1998, raggiunto il limite di età di 75 anni, si dimise dalla carica di Prefetto. L’8 maggio 2002 perse la qualifica di Cardinale elettore per il superamento dell'età di 80 anni, preferì allora dimettersi dalla carica di Decano (il 30 novembre 2002) e tornare in Benin ; mantenne il titolo di Decano emerito fino alla morte.
Il 13 maggio 2008, cinque giorni dopo il suo ottantaseiesimo compleanno, si spense a Parigi dove era da poco tempo ricoverato.
Oggi, il 23 maggio 2013, la Pontificia Università Lateranense, dedica una Cattedra a suo Nome per quanto la sua vita è stata per il suo popolo di Benin, per la Chiesa in Africa e per la Chiesa Universale, quale modello di cristiano in comunione con il successore di S. Pietro Apostolo: il Vescovo di Roma.
Anche per l’auto contributo che Egli ha espresso sia a livello pastorale che come sollecitazione ad una partecipazione del mondo cristiano alla cultura e alla politica come principale forma di servizio per il miglioramento della società e il benessere spirituale dell’uomo.
A 10 gironi della sua scomparsa, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato una Santa Messa in suffragio del prelato il 23 maggio 2008. Tra l’altro ha detto di lui:
"… La sua personalità, umana e sacerdotale, costituiva una sintesi meravigliosa delle caratteristiche dell’animo africano con quelle proprie dello spirito cristiano, della cultura e dell’identità africana e dei valori evangelici. E’ stato il primo ecclesiastico africano ad aver ricoperto ruoli di altissima responsabilità nella Curia Romana, e li ha svolti sempre con quel suo tipico stile umile e semplice, il cui segreto va ricercato probabilmente nelle sagge parole che la mamma gli volle ripetere quando divenne Cardinale, il 27 giugno del 1977: "Non dimenticarti mai del lontano e piccolo villaggio dal quale proveniamo".
Non pochi ricordi personali mi legano a questo nostro Fratello, a partire proprio da quando insieme ricevemmo la berretta cardinalizia dalle mani del venerato Servo di Dio, il Papa Paolo VI, 31 anni or sono. Insieme abbiamo collaborato qui, nella Curia Romana, avendo frequenti contatti, che mi hanno permesso di apprezzare sempre più la sua prudente saggezza, come pure la sua solida fede e il suo sincero attaccamento a Cristo e al suo Vicario in terra, il Papa. Cinquantasette anni di sacerdozio, cinquantuno anni di Episcopato e trentuno di porpora cardinalizia: ecco la sintesi di una vita spesa per la Chiesa".
Concludo auspicando che, questa cattedra a lui intestata: "Socializzazione Politica in Africa" possa dare inizio ad una riflessione sulla politica in contesto africano e preparare i futuri responsabili della società africana di domani orientata dalla Dottrina Sociale della Chiesa.
In sintesi
Successione degli incarichi:
- Vescovo titolare di Tipasa di Mauritania : 11 dicembre 1956 - 5 gennaio 1960
- Arcivescovo di Cotonou: 5 gennaio 1960 - 28 giugno 1971
- Presidente del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax: 15 dicembre 1976 - 8 aprile 1984
- Cardinale diacono e presbitero del Sacro Cuore di Cristo Re: 27 giugno 1977 - 29 settembre 1986
- Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum: 4 settembre 1978 - 8 aprile 1984
- Prefetto della Congregazione per i Vescovi: 8 aprile 1984 - 25 giugno 1998
- Presidente della Pontificia Commissione dell'America Latina: 8 aprile 1984 - 25 giugno 1998
- Cardinale vescovo di Palestrina: 29 settembre 1986 - 13 maggio 2008
- Cardinale vescovo di Ostia: 5 giugno 1993 - 30 novembre 2002
- Decano del Collegio Cardinalizio: dal 5 giugno 1993 - 30 novembre 2002
- Il 23 maggio 2013 è titolare della Cattedra "Socializzazione Politica in Africa" della Pontificia Università Lateranense-Città del Vaticano.
[00720-01.01] [Testo originale: Italiano]
Testo in lingua francese
J’ai l’honneur et le privilège de vous présenter la figure de mon regretté frère dans l’épiscopat, Son Eminence le Cardinal Bernardin Gantin dans cette prestigieuse salle de presse du Saint siège.
D’abord sa naissance:
Bernard Gantin voit le jour le 8 mai 1922 dans l’actuel Benin (Afrique de l’Ouest) et rejoint la Maison du Père, le 13 mai 2008 à Paris.
Fils d’un ouvrier de chemin de fer, il fit ses études de théologie et de philosophie au Séminaire de Ouidah au Bénin. Le 14 janvier 1951, il est ordonné prêtre à Lomé par l’Archevêque de Cotonou, Mgr Louis Parisot, avec lequel il devient un des plus proches collaborateurs. A partir de 1953, il poursuivit ses études de Missiologie à l’Université Pontificale Urbanienne et aussi à l’Université Pontificale du Latran où il obtint sa licence en Théologie et en Droit canonique.
En ce qui concerne son ministère pastoral
Le 11 décembre 1956, il fut nommé Evêque titulaire de Tipasa en Mauritanie et auxiliaire de Cotonou. Son sacre eut lieu le 3 février 1957 à la chapelle du Collège de la Propaganda fidei par le Cardinal Eugène Tisserant, et retourna ensuite dans son diocèse d’origine. Le 5 janvier 1960, à la démission de Mgr Parisot pour motif de santé, il fut nommé Archevêque métropolitain de Cotonou.
Il fut aussi élu Président de la Conférence épiscopale locale. Il prit part à toutes les sessions du Concile Vatican II et à la première Assemblée Ordinaire du Synode Mondial des Evêques en 1967. Le 5 mars 1971 il fut nommé Secrétaire Adjoint de la Congrégation pour l’évangélisation des peuples et quitta le gouvernement de son diocèse.
En 1975, il fut nommé vice-président de la Commission Pontificale Iustitia e Pax, et en devint Président le 5 décembre 1976. Et vice-président du Conseil Pontifical Cor Unum duquel devint président à partir du 4 septembre 1978. Dans le consistoire du 27 juin 1977, il fut créé Cardinal diacre du Sacré Cœur du Christ Roi par le Pape Paul VI. Elu Cardinal prêtre après l’élévation de la diaconie pro illa vice le 25 juin 1984, et devint Cardinal Evêque de Palestrina le 29 septembre 1986.
Lors des deux conclaves de 1978, son nom était cité par mi les papables.
Il quitta ses précédentes charges le 8 avril 1984 lorsqu’il fut nommé Préfet de la Congrégation pour les Evêques. Il fut le premier Cardinal d’origine africaine à être placé à la tête d’un Dicastère au Vatican.
Le 5 juin 1993, il fut élu Doyen du Collège cardinalice e reçut aussi le titre de l’Eglise suburbicaire d’Ostie. Le 25 juin 1998, après avoir atteint la limite d’âge de 75 ans, il démissionna de la charge de Préfet. Le 8 mai 2002, à 80 ans, n’étant plus qualifié pour être Cardinal électeur, préféra démissionner de sa charge de Doyen du Collège cardinalice (30 novembre 2002) et retourna au Bénin. Il a maintenu son titre de Doyen émérite jusqu’à sa mort.
Le 13 mai 2008, 5 jours après avoir fêté ses 86 ans, il s’éteint à Paris où il était hospitalisé.
Aujourd’hui, le 23 mai 2013, l’Université Pontificale du Latran, dédie une Chaire en son nom pour ce que sa vie a représenté pour le peuple du Bénin, pour l’Eglise en Afrique et pour l’Eglise Universelle. Un modèle de chrétien en communion avec le Successeur de Saint Pierre apôtre : l’Evêque de Rome.
Aussi pour sa contribution, exprimée tant au niveau pastoral, et aussi comme sollicitation à une participation du monde chrétien à la culture et à la politique en tant que forme principale de service pour l’amélioration de la société et le bien-être spirituel de l’homme.
Lors de la sainte messe célébrée en sa mémoire le 23 mai 2008, 10 jours après sa disparition par le saint Père Benoit XVI, lui a rendu le témoignage suivant :
«Sa personnalité, humaine et sacerdotale, constituait une synthèse merveilleuse des caractéristiques de l’âme africaine et celles de l’esprit chrétien proprement dit, de la culture et de l’identité africaines, et des valeurs évangéliques. Il a été le premier homme d’Eglise d’Afrique à avoir occupé de très hautes responsabilités au sein de la Curie romaine, et les a exercées avec son style humble et simple, dont le secret est à rechercher dans les sages paroles que sa maman lui avait voulu dire le jour qu’il devint Cardinal, le 27 juin 1977 : "N’oublie jamais le lointain et petit village d’où nous provenons".
Pas très peu de souvenirs personnels me lient à notre frère, en partant de lorsque nous reçûmes la barrette cardinalice des mains du Vénéré Serviteur de Dieu, le Pape Paul VI, il y a presque 31 ans. Ensemble, nous avons collaboré ici à la Curie romaine, avec des contacts fréquents, qui m’ont permis d’apprécier toujours plus sa sagesse prudente, aussi sa solide foi et son attachement sincère à Christ et à son Vicaire sur la terre, le Pape. Cinquante sept ans de sacerdoce, cinquante un ans d’épiscopat et trente et un de cardinalat : voici la synthèse d’une vie dépensée pour l’Eglise».
Avec ce témoignage du Pape Benoit XVI, je conclus cette présentation de la figure du Cardinal Gantin en souhaitant que la Chaire : Socialisation Politique en Afrique, à lui dédiée, puisse être le début d’une réflexion sur la politique en contexte africain et une préparation des futurs responsables de la société africaine de demain, selon les orientations de la Doctrine sociale de l’Eglise.
Synthèse de son ministère
Succession des charges :
- Evêque titulaire de Tipasa de Mauritanie : 11 décembre 1956 - 5 janvier 1960.
- Archevêque de Cotonou : 5 janvier - 28 juin 1971
- Président du Conseil Pontifical pour la Justice et la Paix : 15 décembre 1976 - 8 avril 1984
- Cardinal Diacre et prêtre du Sacré-Cœur de Christ-Roi : 27 juin 1977 - 29 septembre 1986
- Président du Conseil Pontifical Cor Unum : 4 septembre 1978 - 8 avril 1984
- Préfet de la Congrégation pour les Evêques : 8 avril 1984 - 25 juin 1998
- Président de la Commission Pontificale de l’Amérique Latine : 8 avril 1984 - 25 juin 1998
- Cardinal-Evêque de Palestrina: 29 septembre 1986 - 13 mai 2008
- Cardinal-Evêque d’Ostie : 5 juin 1993 - 30 novembre 2002
- Doyen du Collège Cardinalice : 5 juin 1993 - 30 novembre 2002
- 23 mai 2013 : Est titulaire de la Chaire Socialisation politique en Afrique de l’Université Pontificale du Latran-Cité du Vatican.
[00720-03.01] [Texte original: Français]
Testo in lingua inglese
I have the honour to present to you the personality of my dear friend in the episcopate, His Excellency Cardinal Bernardin Gantin in this prestigious hall of the Holy See.
First of all, his birth:
Bernardin Gantin was born in Toffo, on the 8th of May 1922 in the present Benin (Africa) and left for the house of the LORD in Paris, on the 13th of May 2008.
He was the son of a railway employee and he studied institutional philosophy and theology in the Ouidah Seminary. He was ordained priest by the Archbishop of Lomé to Cotonou, Louis Parisot, on the 14th of January 1951 and he became one of his closest collaborators. Since 1953 he continued his studies in Rome at the Pontifical Urban University (in missiology) and at the Pontifical Lateran University, where he graduated in theology and canon law.
Concerning his Pastoral Ministry
On the 11th of December 1956 he was elected Titular Bishop of Tipasa of Mauritania and Auxiliary of Cotonou; he was consecrated in the chapel of Propaganda Fide College on the 3rd of February, 1957 by Cardinal Eugène Tisserant and then returned to his diocese of origin; on the 5th of January, 1960, he was appointed Metropolitan Archbishop of Cotonou, when Parisot resigned for health reasons.
He was also elected President of the local Episcopal Conference; he participated in all the sessions of the Second Vatican Council and the First Ordinary Assembly of the World Synod of Bishops (1967). On the 5th of March 1971 he was appointed Assistant Secretary of the Congregation for the Evangelization of Peoples and so he left the government of his diocese.
In 1975 he was appointed Vice-President of the Pontifical Commission Iustitia e Pax, where he became President on the 15th of December 1976, and he became the President of the Pontifical Council Cor Unum from the 4th of September 1978. In the consistory of 27 June 1977 he was created cardinal deacon of the Sacred Heart of Christ the King by Pope Paul VI, elected Cardinal priest after the elevation of the diaconate pro illa vice in June 25, 1984 and Cardinal Bishop of Palestrina in September 29, 1986.
In the two conclaves of 1978 his name was mentioned among those of the "eligible candidates".
He left the assignments on 8 April 1984, when he was appointed Prefect of the Congregation for Bishops, the first Cardinal of African origin to be put in charge of a department in the Vatican.
On the 5th of June 1993 he was elected Dean of the College of Cardinals and he also received the title of suburbicarian Church of Ostia. On the 25th of June 1998, having reached the age limit of 75 years, he resigned from the post of Prefect. On the 8th of May 2002 he lost the title of Cardinal elector having exceeded the age of 80, then he chose to resign as dean (30th of November 2002) and return to Benin retaining the title of Dean Emeritus until his death.
On the 13th of May 2008, five days after his eighty-sixth birthday, he died in Paris, where he was hospitalized for some time.
Today, the 23 of May, 2013, the Pontifical Lateran University devotes a Chair in his name as he dedicated his life for his people; the people of Benin, for the Church in Africa and for the Universal Church as a model of Christian fellowship with the successor of St. Peter the Apostle: the Bishop of Rome.
He also expressed his self-contribution both pastoral and as a solicitation to participate in the Christian world to the culture and politics as the main form of service for the betterment of society and the spiritual welfare of man.
10 days after his death, the Holy Father Benedict XVI celebrated a Mass for the repose of the prelate May 23rd, 2008. Among other things the Holy Father said about him:
"… His human and priestly personality was a marvellous synthesis of the characteristics of the African soul with those proper to the Christian spirit, of the African culture and identity and the Gospel values. He was the first African ecclesiastic to have eminently responsible roles in the Roman Curia and he always carried them out with his typical simple and humble style, whose secret is probably to be found in the wise words his mother chose to address to him when he became a Cardinal on 27 June 1977: "Never forget the little faraway village from which we come".
Many personal memories bind me to this Brother of ours, starting precisely from the moment when we received the Cardinal's hat from the hands of the Venerable Servant of God Paul VI, 31 years ago now. We worked together here in the Roman Curia and frequently came into contact, which enabled me to appreciate increasingly his prudent wisdom, as well as his solid faith and sincere attachment to Christ and to the Pope, his Vicar on earth. Fifty-seven years as a priest, 51 as a Bishop and 31 as a Cardinal: this sums up a life spent for the Church".
I conclude by expressing the hope that, this chair in his name ‘Political Socialization in Africa’ will begin a debate on politics in the African context and to prepare the future leaders of African society of tomorrow oriented by the Social Doctrine of the Church".
In summary
Sequences of responsibilities:
- Titular Bishop of Tipasa of Mauritania: 11 December 1956 - 5 January 1960
- Archbishop of Cotonou: January 5, 1960 - June 28, 1971
- President of the Pontifical Council for Justice and Peace: December 15, 1976 - April 8, 1984
- Cardinal Deacon and priest of the Sacred Heart of Christ the King: June 27, 1977 - September 29, 1986
- President of the Pontifical Council "Cor Unum": September 4, 1978 - April 8, 1984
- Prefect of the Congregation for Bishops: April 8, 1984 - June 25, 1998
- President of the Pontifical Commission for Latin America: April 8, 1984 - June 25, 1998
- Cardinal Bishop of Palestrina: September 29, 1986 - May 13, 2008
- Cardinal Bishop of Ostia: 5-June 1993 - November 30, 2002
- Dean of the College of Cardinals: 5 June 1993 - November 30, 2002
- May 23, 2013 is the creation of his Chair "Political Socialization in Africa" by the Pontifical Lateran University - Vatican City.
[00720-02.01] [Original text: English]
● INTERVENTO DI S.E. DOTT. THOMAS BONI YAYI
I. RAPPEL DE LA JOURNÉE D’ETUDES DU 19 NOVEMBRE 2012 A L’UNIVERSITÉ PONTIFICAL DE LATRAN
J’ai eu à délivrer un message en direction du monde entier, le 25 mai 2012, à l’occasion de la Journée Mondiale de l’Afrique, lequel a mis l’accent sur deux points, à savoir : le commerce intra africain et le développement local.
L’université Saint Jean de Latran a été très sensible au dernier sous thème, à savoir : le développement local et m’a invité à présider une journée d’études le 19 novembre 2012, un an jour pour jour après la visite du pape Benoît XVI au Bénin, autour du principe de subsidiarité.
Le développement local, aussi appelé développement à la base, est un processus utilisant les initiatives locales au niveau des petites collectivités comme moteur du développement économique. Il est prôné dans les pays en développement en complément des mesures macroéconomique et des grands projets. Dans les pays en développement, le développement local repose sur des actions mobilisant les initiatives locales au niveau des petites collectivités et des habitants eux-mêmes, éventuellement avec une aide technique ou financière extérieure.
Le principe de subsidiarité est une maxime politique et sociale selon laquelle la responsabilité d'une action publique, lorsqu'elle est nécessaire, doit être allouée à la plus petite entité capable de résoudre le problème d'elle-même. Il va de pair avec le principe de suppléance, qui veut que quand les problèmes excèdent les capacités d'une petite entité, l'échelon supérieur a alors le devoir de la soutenir, dans les limites du principe de subsidiarité.
C'est donc le souci de veiller à ne pas faire à un niveau plus élevé ce qui peut l'être avec plus d'efficacité à une échelle plus faible, c'est-à-dire la recherche du niveau pertinent d'action publique.
La subsidiarité peut être :
descendante : délégation ou attribution de pouvoirs vers un échelon plus petit, on parle alors de dévolution ou décentralisation. Concrètement, lors d'une subsidiarité descendante, c'est l'échelon supérieur qui décide qui doit connaître quelle question.
ascendante : attribution de pouvoirs vers une entité plus vaste, on parle alors de fédération ou, entre pays, de supranationalité. Concrètement, lors d'une subsidiarité ascendante, c'est l'échelon inférieur qui décide qui doit connaître quelle question.
Trouvant son origine dans la doctrine sociale de l'Église catholique, la notion de subsidiarité est devenue l'un des mots d'ordre de l'Union européenne.
En marge des travaux de la Journée d’études, le Recteur de l’Université Saint Jean de Latran a annoncé la création de la Chaire Cardinal GANTIN. C’est justement pour inaugurer ladite Chaire que j’effectue une visite au Vatican pour saluer le Saint Père.
II. INAUGURATION DE LA CHAIRE CARDINAL GANTIN DU 23 MAI 2013 A L’UNIVERSITÉ PONTIFICAL DE LATRAN
Selon le programme de travail retenu d’accord parties, la Chaire Cardinal GANTIN sera inaugurée demain 23 mai 2013. La Chaire Cardinal GANTIN est une réplique de la Fondation Cardinal GANTIN créée au Bénin le 13 mai 2009, à l’occasion du premier anniversaire du décès de Bernardin Cardinal GANTIN, ancien Doyen du sacré Collège. La divine Providence a conduit ce grand africain depuis Abomey, ville royale du Dahomey, jusqu'à Rome où il a servi l'Eglise, aux côtés de Jean Paul II pour lequel il avait une grande admiration et avec son ami le Cardinal Ratzinger, devenu Pape Benoît XVI et qui lui a succédé en 2002 comme doyen des Cardinaux.
Un de ses amis, l'académicien Maurice Druon a écrit à son propos : « Vous avez occupé avec une dignité parfaite les plus éminentes fonctions dans l'Eglise, mais sans ostentation aucune. »
Dans son homélie lors de la messe d'intention pour le Cardinal Bernardin Gantin le Pape Benoît XV s’exprimait ainsi:
"De nombreux souvenirs personnels me lient à notre frère, à compter justement de quand nous reçûmes ensemble la barrette cardinalice des mains du vénéré serviteur de Dieu, le Pape Paul VI, il y a 31 ans. Nous avons collaboré ensemble ici, à la Curie romaine, et nous y avons eu des contacts fréquents, qui m'ont permis d'apprécier toujours plus sa prudente sagesse, comme sa foi solide et son sincère attachement au Christ et à son vicaire sur la terre, le Pape. Cinquante-sept ans de sacerdoce, cinquante-et-un ans d'épiscopat et cardinal pendant trente-et-un ans: voilà la synthèse d'une vie passée au service de l'Eglise".
III. LA FONDATION CARDINAL GANTIN
Le cardinal Bernardin GANTIN, ancien doyen du collège cardinalice, s’est éteint à Paris, à l’âge de 86 ans, le mardi 13 mai 2008.
Il a été le premier archevêque métropolitain africain en 1960 et premier cardinal africain à la tête d’un dicastère du Vatican, en 1977. Le Cardinal GANTIN a été archevêque de Cotonou, au Bénin, et président de la Conférence épiscopale régionale d’Afrique de l’Ouest, avant d’être appelé à Rome par Paul VI en 1971. Il dirigea les Conseils pontificaux « Cor Unum » et « Justice et paix», puis la Commission pontificale pour l’Amérique latine et la Congrégation pour les évêques. En 1981, il a présidé au nom du pape Jean-Paul II, le Congrès Eucharistique International à Lourdes. Doyen du collège cardinalice jusqu’en 2002, le Cardinal GANTIN avait choisi ensuite de rentrer dans son pays, le Bénin.
Le Pape Benoît XVI a insisté plus d’une fois sur l’œuvre éminente qu’il a accomplie, dont la vie de la communauté catholique du Bénin a reçu une particulière impulsion et dont la personnalité est toujours respectée et admirée par tous. Le Pape a également émis le vœu que son engagement généreux envers l’Église, le Bénin et l’Afrique, puisse demeurer pour beaucoup de ses concitoyens un exemple d’abnégation et de don de soi pour les autres.
Le 13 mai 2009, jour du premier anniversaire du rappel à Dieu du Cardinal Bernardin GANTIN, a été officiellement institué le Prix International Cardinal Bernardin GANTIN destiné à honorer un mérite singulier ou collectif ou une réussite dans une compétition et à encourager ‘<<la compétition pour le Bien>> (Président Boni YAYI). C’était lors d’une cérémonie dans la salle du peuple à la Présidence de la République à Cotonou.
Une fondation reconnue d’utilité publique créée par décret est chargée de sa gestion. Elle sert de support juridique indispensable au Prix pour le rendre opératoire et crédibilise le Prix à l’égard des tiers dans le paysage des structures similaires existantes de par le monde.
En outre, un mécanisme d’attribution du prix est prévu. Il comporte les modalités de proposition et une académie de sélection.
IV. LES PREMIÈRES ACTIVITÉS DE LA CHAIRE CARDINAL GANTIN
Dans les mois à venir, il sera organisé un atelier à l’intention des maires africains sur le thème : "LE MANAGEMENT DU DÉVELOPPEMENT LOCAL EN VUE DE LA LUTTE CONTRE LA PAUVRETÉ".
Par ailleurs, au cœur de l’Aire internationale de recherche sur l’Afrique de ladite université, la Chaire Cardinal GANTIN a pour objectif d’organiser des enseignements et des recherches sur la socialisation politique en Afrique.
La socialisation est un processus qui se déroule tout au long de la vie, au cours duquel un individu apprend et intériorise les normes et les valeurs de la société à laquelle il appartient, et construit son identité sociale. Elle est politique lorsqu’elle regroupe plus spécifiquement les mécanismes de formation et de transformation des systèmes individuels de représentations, d’opinions et d’attitudes politiques.
La socialisation politique est le résultat à la fois d'une contrainte imposée par certains agents sociaux, mais aussi d'une interaction entre l'individu et son environnement. Elle ne se réduit pas à la transmission d’une culture politique nationale, mais aboutit à la formation d’une identité partisane, résultant de l’existence d’une pluralité de cultures au sein de la société (cultures de classes, cultures locales). L’identité idéologique partisane peut donc se construire de façon conflictuelle du fait de cette pluralité de cultures. Cependant, si elle favorise une reproduction sociale des comportements et des attitudes politiques, elle n'élimine pas toutefois les possibilités d’adaptation ou de changement d'opinion.
La Chaire Cardinal GANTIN travaillera en symbiose avec la Fondation Cardinal GANTIN créée par le Gouvernement du Bénin en liaison avec la Conférence Episcopale du Bénin le 13 mai 2009.
Ensemble avec la Fondation, la Chaire organisera des recherches et des enseignements à l'intention des hommes politiques africains en général et des élus locaux en particulier. En matière de développement local, elle contribuera à la création au Bénin de l'Académie du Développement local avec l'aide des partenaires bilatéraux et multilatéraux. L'Académie rassemblera des experts de très haut niveau pour la formation et le suivi sur le terrain des élus locaux et des populations dans le cadre de l'effectivité d'un développement durable.
[00721-03.01] [Texte original: Français]
● INTERVENTO DEL PROF. MARTIN NKAFU NKEMNKIA
Testo in lingua italiana
Testo in lingua francese
Testo in lingua inglese
Testo in lingua italiana
Descrizione del funzionamento e dell’organizzazione della
Cattedra "Cardinal Bernardin Gantin"
In riferimento agli articoli del regolamento dell’Area Internazionale di Ricerca – Studi Interdisciplinari per lo Sviluppo della Cultura Africana, la Pontificia Università Lateranense istituisce una Cattedra dedicata al Cardinal Bernardin Gantin: Socializzazione Politica in Africa. La sua creazione offre l’occasione per riflettere sulle sfide, le strategie e le prospettive future della politica come servizio alla comunità, al popolo e alla nazione nel contesto africano.
Il valore della politica, non più identificabile esclusivamente con il raggiungimento del consenso, si rivolge verso un ampliamento dei confini della partecipazione dei popoli alla gestione della vita istituzionale.
Si delinea perciò, il confine necessario di una vera democrazia della partecipazione. L’Africa, per la sua stessa variegata composizione etnica, è il reale laboratorio politico e sociale di rinnovate forme di partecipazione democratica alla gestione delle istituzioni politiche.
La nozione stessa di Stato come momento unitario di consapevolezza giuridica dell’azione, rende ineluttabile una nuova realtà di coinvolgimento politico che chiami in causa quei corpi intermedi tra la società civile e lo Stato stesso, identificabili, soprattutto in Africa, nelle diverse realtà familiari, religiose e culturali.
La democrazia in contesto africano può essere, pur nelle differenti declinazioni territoriali, un itinerario utile per le moderne società che attraverso il progresso scientifico e tecnologico, non vogliono, tuttavia, deprimere i principi fondamentali che le diverse istituzioni giuridiche pongono alla base della convivenza civile.
Il rispetto e la tolleranza nel dialogo interculturale possono essere i principi fondamentali, insegnati attraverso un maggiore approfondimento delle tematiche filosofiche che sono alla base della vita politica contemporanea.
Per questi motivi, l’Area di Ricerca promuove l’istituzione di una Cattedra Internazionale che approfondisca i principi filosofico-politici e contemporaneamente, sviluppi le realtà sociali del vissuto culturale del continente africano.
In definitiva la suddetta Cattedra viene Istituita in memoria del Cardinal Bernardin Gantin, proprio per l’alto contributo che egli ha espresso, non solo a livello pastorale, ma anche e soprattutto come sollecitazione ad una partecipazione del mondo cristiano ad un dialogo che partendo dalla cultura, coinvolga anche la politica intesa come principale forma di servizio per il miglioramento della società e per il benessere spirituale.
Funzionamento della Cattedra
La Cattedra Cardinal Gantin " Socializzazione Politica in Africa" avrà sede presso la Pontificia Università Lateranense, all’interno della facoltà di Filosofia. Essa sarà articolata in corsi e seminari e promuoverà convegni, congressi, conferenze e workshop.
I corsi si svilupperanno nell’arco di due semestri per 4 ore settimanali all’interno dell’anno accademico. I seminari si svolgeranno all’interno di ciascun semestre su argomenti specifici, attinenti ad un approfondimento delle tematiche affrontate dai corsi.
Gli approfondimenti degli argomenti affrontati dalla cattedra e, in seguito durante i seminari, saranno poi divulgati e studiati a livello più generale, attraverso la promozione di congressi e convegni da svolgersi preferibilmente all’interno della stessa struttura universitaria lateranense e anche in Africa (Benin), in collaborazione con Istituzioni e Strutture con le quali verranno stabiliti collegamenti e partenariati, funzionali all’incremento e alla valorizzazione della cultura politica africana.
Nell’ambito dei corsi saranno affrontati argomenti, sia di carattere filosofico che storico, per meglio inquadrare e far emergere il contributo che il continente africano può offrire al dibattito culturale internazionale, esprimendo, nel solco della Dottrina Sociale della Chiesa, il proprio contributo per il rinnovamento delle istituzioni politiche nell’età della post-globalizzazione.
Il contributo della Cattedra è funzionale al rinnovamento ma soprattutto alla formazione di una classe dirigente, motivata da radicati principi etici al fine di superare la difficile situazione di crisi e di corruzione, sia del personale politico che della stessa società civile, attraverso una più giusta visione economica e una più equilibrata forma di servizio che la politica deve offrire.
Tra le principali finalità della cattedra, vi è anche la produzione, edizione e diffusione di testi e strumenti didattici destinati alla formazione e all’informazione dell’utenza sociale che costituirà il soggetto fondamentale di ricerca.
Organizzazione della Cattedra
La Cattedra Cardinal Gantin "Socializzazione politica in Africa", sarà tenuta da un docente della stessa Pontificia Università Lateranense che, oltre ad insegnare la suddetta disciplina si occuperà anche dell’organizzazione e dello svolgimento dei corsi.
La gestione del patrimonio della Cattedra sarà di competenza della Pontificia Università Lateranense, con il contributi della Fondazione Cardinal Gantin, attraverso donazioni e acquisizioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi che l’istituzione della Cattedra si prefigge e tramite la Fondazione Civitas Lateranensis in collaborazione con il Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Area di Ricerca.
[00722-01.01]
Testo in lingua francese
Description du fonctionnement et organisation de la
Chaire Cardinal Bernardin Gantin
En nous référant aux articles du règlement de l’Aire Internationale de Recherche- Etudes interdisciplinaires pour le développement de la Culture africaine, l’Université Pontificale du Latran institue une Chaire de Socialisation Politique en Afrique dédiée au Cardinal Bernardin Gantin. La création de cette Chaire offre l’occasion de réfléchir sur les défis, les stratégies et les perspectives futures de la politiques comme service à la communauté, au peuple et à la nation dans le contexte africain.
La valeur de la politique, non plus identifiable exclusivement avec l’obtention du consentement, mais optant vers une extension des frontières de la participation des peuples à la gestion de la vie institutionnelle.
On détermine ainsi les limites nécessaires d’une vraie démocratie de la participation. De part sa variété ethnique, l’Afrique demeure un véritable laboratoire politique et social des formes renouvelées de la participation démocratique, à la gestion des institutions politiques.
La notion même d’Etat comme moment unitaire de conscience juridique de l’action, rend inéluctable une nouvelle réalité d’implication politique qui interroge ces corps intermédiaires entre la société civile et l’Etat, identifiés surtout en Afrique, dans ses nombreuses réalités familiales, religieuses et culturelles.
La démocratie en Afrique peut être, au-delà des entités territoriales, une nouvelle voie pour les sociétés modernes qui, à travers le progrès scientifique et technologique, ne désirent pas déprimer les principes fondamentaux que les diverses constitutions juridiques posent à la base de la cohabitation civile.
Le respect et la tolérance dans le dialogue interculturel peuvent constituer les principes fondamentaux enseignés à travers un approfondissement des thèmes philosophiques qui sont à la base de la vie politique contemporaine.
Pour ces raisons, l’Aire de Recherche promeut l’institution d’une Chaire Internationale capable d’élaborer les principes philosophiques et politiques et de développer en même temps les réalités sociales du vécu culturel du continent africain.
Bref, ladite Chaire est instituée en mémoire du Cardinal Bernardin Gantin, justement pour l’auguste contribution qu’il a, non seulement octroyée au niveau pastoral, mais aussi comme sollicitation à une participation du christianisme au dialogue qui, à partir de la culture puisse intégrer aussi la force politique pour améliorer la société et le bien-être spirituel.
Le fonctionnement de la Chaire.
La Chaire Cardinal Gantin " Socialisation Politique en Afrique " a son siège à l’Université Pontificale du Latran, à l’intérieur de la faculté de philosophie. Articulée en cours et séminaires, elle cherchera à promouvoir des congrès, des rencontres, des conférences et journées de réflexion.
Les cours se dérouleront pendant l’année académique en deux semestres, à raison de 4 heures par semaine. Les séminaires auront lieu pendant l’année sur les arguments spécifiques chaque semestre, relatifs à l’approfondissement des thèmes traités pour les détailler de façon plus organique dans un domaine précis.
Le spécifique des arguments affrontés à la Chaire et dans les séminaires, seront étudiés et divulgués à un niveau un peu plus étendu grâce à l’organisation des congrès et rencontres qui auront lieu de préférence dans la même structure universitaire du Latran, ou en Afrique (Bénin) en collaboration avec les Instituts et Structures avec lesquelles seront établies des liaisons et partenariats orientés à l’accroissement et à la valorisation de la culture politique africaine.
En ce qui concerne les cours, les arguments seront affrontés tant sur le plan philosophique que sur le plan historique pour mieux encadrer et faire ressortir la contribution que le continent africain peut offrir au débat culturel international, en exprimant dans le domaine de la Doctrine Sociale de l’Eglise, son apport pour le renouvellement des institutions politiques à l’ère de la post-globalisation.
La contribution de la Chaire est liée au renouvellement et surtout à la formation d’une classe dirigeante, motivée par de vraies racines éthiques afin de dépasser les difficiles situations de crise et de corruption, tant du personnel politique que de la même société civile, à travers une juste vision économique et une forme équilibrée de services que la politique peut offrir.
Parmi les principales finalités de la Chaire, il y a la production, l’édition et la diffusion des textes et du matériel didactique destinés à la formation et à l’information de l’agent social qui en constituera le sujet fondamental de recherche.
Organisation de la Chaire.
La Chaire Cardinal Gantin "Socialisation politique en Afrique", sera tenue par un professeur de l’Université Pontificale du Latran qui, en plus d’enseigner la même discipline, s’occupera de l’organisation et du déroulement des cours.
La gestion du patrimoine de la Chaire sera à la charge de l’Université Pontificale du Latran par le canal de la Fondation Cardinal Gantin et aussi à travers les dons et les acquisitions finalisées à obtenir des résultats que l’Institut de la Chaire se propose, à travers la Fondation Civitas Lateranensis, en collaboration avec le Directeur du Département des Sciences Humaines et Sociales de l’Aire International de Recherche.
[00722-03.01]
Testo in lingua inglese
An Overview of the functioning and organization of the
Chair of Cardinal Bernardin Gantin
With reference to the articles of the regulations of the International Research Area - Interdisciplinary Studies for the Development of African Culture, the Pontifical Lateran University is creating a Chair dedicated to Cardinal Bernardin Gantin: Socializing Politics in Africa. Its creation is an opportunity to reflect on the challenges, strategies, and future perspectives of politics as service to the community, as service to the people and the nation in the African context.
The value of politics can no longer be identified exclusively with the achievement of consensus; it turns towards an expansion of the boundaries of the peoples’ participation in the management of the institutional life.
It outlines therefore, the necessary boundary of a true democracy of participation. By its varied ethnic composition, Africa is truly the laboratory of renewed political and social democratic forms of participation in the management of political institutions.
The notion of the state itself as a unitary moment of awareness of legal action, portrays a new reality of political involvement that appeals to those intermediate bodies between civil society and the state itself, identifiable, especially in Africa in different types of families, religious and cultural factors.
Democracy in the African context can be, despite the different regional variations, an itinerary, useful for modern society that through scientific and technological innovation, do not want, however, dampen the fundamental principles that the various constitutions pose to the legal basis of civil society.
Respect and tolerance in intercultural dialogue can be the basics, taught through a further study of the philosophical issues that are at the basis of contemporary political life.
For these reasons, the International Research Area, promotes the creation of a Chair that delves into the philosophical and political principles and to develop at the same time, the social realities of the lived culture of the African continent.
In conclusion, the above Chair is created in memory of Cardinal Bernardin Gantin, because of the high contribution that he expressed, not only at the pastoral level, but above all, as a solicitation for the Christian world to participate in a dialogue that starts from the cultural, involving also the political as the main form of service for the betterment of the spiritual well-being of the society.
FUNCTIONING OF THE CHAIR
The Chair of Cardinal Gantin "Socializing Politics in Africa" is based at the Pontifical Lateran University in the Faculty of Philosophy. It will be organizing courses and seminars and promoting conferences, congresses and workshops.
The courses will take place over two semesters for 4 hours per week within the academic year. The seminars will take place within each semester on specific topics related to a deepening of the issues addressed by the courses.
The specific topics addressed by the chair, and followed by seminars, will then be disseminated and studied at a more general level, through the promotion of conferences and meetings to be held preferably at the Lateran University structure, both in Africa (Benin), in collaboration with Institutions and structures with which functional links and partnerships shall be established for the enhancement and valorization of the African political culture.
As part of the course, both philosophical and historical topics will be addressed, in order to better frame and bring out the contribution that the African continent can offer to the international cultural debate, expressing, in the wake of the Social Doctrine of the Church, its contribution to the renewal of the political institutions in the age of post-globalization.
The contribution of the Chair is useful for the renewal, and above all, for the formation of a ruling class, motivated by deep-rooted ethical principles in order to overcome the difficult situations of crisis and corruption, especially of political personnel of the civil society itself, through a more correct economic view and a balanced form of service that politics has to offer.
Among the main aims of the chair, there is also the production, publication and dissemination of texts and didactic material for training and informing the people which will constitute the subjects of fundamental research.
ORGANIZATION OF THE CHAIR
The Chair of Cardinal Gantin "Socializing Politics in Africa," will be held by a professor of the same Pontifical Lateran University, who, in addition to teaching the above rules will take care of the organization and conduct of the courses.
The ordinary management of the Chair will be the responsibility of the Pontifical Lateran University in collaboration with Cardinal Gantin Foundation (Benin) and also through donations and acquisitions in order to fulfill the objectives that the institution of the Chair aims, through Civitas Lateranensis in collaboration with the Director of the Department of Humanities and Social Sciences in the International Research Area.
[00722-02.01]
[B0323-XX.01