Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


MESSAGGIO PASQUALE DEL SANTO PADRE E BENEDIZIONE "URBI ET ORBI", 31.03.2013


MESSAGGIO PASQUALE DEL SANTO PADRE E BENEDIZIONE "URBI ET ORBI"

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA

Alle ore 12, dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco ha rivolto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro ed a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione il Messaggio e l’augurio pasquale che riportiamo di seguito:

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero, buona Pasqua! Buona Pasqua!

Che grande gioia per me potervi dare questo annuncio: Cristo è risorto! Vorrei che giungesse in ogni casa, in ogni famiglia, specialmente dove c’è più sofferenza, negli ospedali, nelle carceri…

Soprattutto vorrei che giungesse a tutti i cuori, perché è lì che Dio vuole seminare questa Buona Notizia: Gesù è risorto, c’è la speranza per te, non sei più sotto il dominio del peccato, del male! Ha vinto l’amore, ha vinto la misericordia! Sempre vince la misericordia di Dio!

Anche noi, come le donne discepole di Gesù, che andarono al sepolcro e lo trovarono vuoto, possiamo domandarci che senso abbia questo avvenimento (cfr Lc 24,4). Che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l’amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; significa che l’amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore. E questo può farlo l’amore di Dio!

Questo stesso amore per cui il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è andato fino in fondo nella via dell’umiltà e del dono di sé, fino agli inferi, all’abisso della separazione da Dio, questo stesso amore misericordioso ha inondato di luce il corpo morto di Gesù, lo ha trasfigurato, lo ha fatto passare nella vita eterna. Gesù non è tornato alla vita di prima, alla vita terrena, ma è entrato nella vita gloriosa di Dio e ci è entrato con la nostra umanità, ci ha aperto ad un futuro di speranza.

Ecco che cos’è la Pasqua: è l’esodo, il passaggio dell’uomo dalla schiavitù del peccato, del male alla libertà dell’amore, del bene. Perché Dio è vita, solo vita, e la sua gloria siamo noi: l’uomo vivente (cfr Ireneo, Adversus haereses, 4,20,5-7).

Cari fratelli e sorelle, Cristo è morto e risorto una volta per sempre e per tutti, ma la forza della Risurrezione, questo passaggio dalla schiavitù del male alla libertà del bene, deve attuarsi in ogni tempo, negli spazi concreti della nostra esistenza, nella nostra vita di ogni giorno. Quanti deserti, anche oggi, l’essere umano deve attraversare! Soprattutto il deserto che c’è dentro di lui, quando manca l’amore di Dio e per il prossimo, quando manca la consapevolezza di essere custode di tutto ciò che il Creatore ci ha donato e ci dona. Ma la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida, può ridare vita alle ossa inaridite (cfr Ez 37,1-14).

Allora, ecco l’invito che rivolgo a tutti: accogliamo la grazia della Risurrezione di Cristo! Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita; e diventiamo strumenti di questa misericordia, canali attraverso i quali Dio possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far fiorire la giustizia e la pace.

E così domandiamo a Gesù risorto, che trasforma la morte in vita, di mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace. Sì, Cristo è la nostra pace e attraverso di Lui imploriamo pace per il mondo intero.

Pace per il Medio Oriente, in particolare tra Israeliani e Palestinesi, che faticano a trovare la strada della concordia, affinché riprendano con coraggio e disponibilità i negoziati per porre fine a un conflitto che dura ormai da troppo tempo. Pace in Iraq, perché cessi definitivamente ogni violenza, e, soprattutto, per l’amata Siria, per la sua popolazione ferita dal conflitto e per i numerosi profughi, che attendono aiuto e consolazione. Quanto sangue è stato versato! E quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi?

Pace per l’Africa, ancora teatro di sanguinosi conflitti. In Mali, affinché ritrovi unità e stabilità; e in Nigeria, dove purtroppo non cessano gli attentati, che minacciano gravemente la vita di tanti innocenti, e dove non poche persone, anche bambini, sono tenuti in ostaggio da gruppi terroristici. Pace nell’est della Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica Centroafricana, dove in molti sono costretti a lasciare le proprie case e vivono ancora nella paura.

Pace in Asia, soprattutto nella Penisola coreana, perché si superino le divergenze e maturi un rinnovato spirito di riconciliazione.

Pace a tutto il mondo, ancora così diviso dall’avidità di chi cerca facili guadagni, ferito dall’egoismo che minaccia la vita umana e la famiglia, egoismo che continua la tratta di persone, la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo; la tratta delle persone è proprio la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo! Pace a tutto il mondo, dilaniato dalla violenza legata al narcotraffico e dallo sfruttamento iniquo delle risorse naturali! Pace a questa nostra Terra! Gesù risorto porti conforto a chi è vittima delle calamità naturali e ci renda custodi responsabili del creato.

Cari fratelli e sorelle, a tutti voi che mi ascoltate da Roma e da ogni parte del mondo, rivolgo l’invito del Salmo: «Rendete grazie al Signore perché è buono, / perché il suo amore è per sempre. / Dica Israele: / "Il suo amore è per sempre"» (Sal 117,1-2).

Saluto

Cari fratelli e sorelle, giunti da ogni parte del mondo in questa Piazza, cuore della cristianità, e tutti voi che siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione, rinnovo il mio augurio: Buona Pasqua!

Portate nelle vostre famiglie e nei vostri Paesi il messaggio di gioia, di speranza e di pace, che ogni anno, in questo giorno, si rinnova con forza.

Il Signore risorto, vincitore del peccato e della morte, sia di sostegno a tutti, specie ai più deboli e bisognosi. Grazie per la vostra presenza e la testimonianza della vostra fede. Un pensiero e un grazie particolare per il dono dei bellissimi fiori, che provengono dai Paesi Bassi. A tutti ripeto con affetto: Cristo risorto guidi tutti voi e l’intera umanità su sentieri di giustizia, di amore e di pace.

[00428-01.02] [Testo originale: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

Chers frères et sœurs de Rome et du monde entier, bonne fête de Pâques ! Bonne fête de Pâques !

C’est une grande joie pour moi de pouvoir vous faire cette annonce : le Christ est ressuscité ! Je voudrais qu’elle arrive dans chaque maison, dans chaque famille, spécialement là où il y a plus de souffrance, dans les hôpitaux, dans les prisons…

Surtout je voudrais qu’elle atteigne tous les cœurs, parce que c’est là que Dieu veut semer cette Bonne Nouvelle : Jésus est ressuscité, c‘est l’espérance pour toi, tu n’es plus sous la domination du péché, du mal ! L’amour a vaincu, la miséricorde a vaincu ! La miséricorde l’emporte toujours !

Nous aussi, comme les femmes disciples de Jésus, qui allèrent au tombeau et le trouvèrent vide, nous pouvons nous demander quel sens a cet événement (cf. Lc 24, 4). Que signifie : Jésus est ressuscité ? Cela signifie que l’amour de Dieu est plus fort que le mal et que la mort elle-même ; cela signifie que l’amour de Dieu peut transformer notre vie, faire fleurir ces zones de désert qui sont dans notre cœur. Et cela l’amour de Dieu peut le faire !

Ce même amour par lequel le Fils de Dieu s’est fait homme et est allé jusqu’au bout du chemin de l’humilité et du don de soi, jusqu’aux enfers, jusqu’à l’abîme de la séparation de Dieu, ce même amour miséricordieux a inondé de lumière le corps mort de Jésus, l’a transfiguré, l’a fait passer dans la vie éternelle. Jésus n’est pas retourné à la vie d’avant, à la vie terrestre, mais il est entré dans la vie glorieuse de Dieu et il y est entré avec notre humanité, il nous a ouvert à un avenir d’espérance.

Voilà ce qu’est Pâques : c’est l’exode, le passage de l’homme de l’esclavage du péché, du mal à la liberté de l’amour, du bien. Parce que Dieu est vie, seulement vie, et sa gloire c’est nous : l’homme vivant (cf. Irénée, Adversus haereses, 4, 20, 5-7).

Chers frères et sœurs, le Christ est mort et ressuscité une fois pour toutes et pour tous, mais la force de la Résurrection, ce passage de l’esclavage du mal à la liberté du bien, doit se réaliser en tout temps, dans les espaces concrets de notre existence, dans notre vie de chaque jour. Que de déserts, aujourd’hui encore, l’être humain doit-il traverser ! Surtout le désert qui est en lui, quand manque l’amour de Dieu et du prochain, quand manque la conscience d’être un gardien de tout ce que le Créateur nous a donné et nous donne. Mais la miséricorde de Dieu peut aussi faire fleurir la terre la plus aride, peut redonner vie aux ossements desséchés (cf. Ez 37, 1-14).

Alors, voici l’invitation que j’adresse à tous : accueillons la grâce de la Résurrection du Christ ! Laissons-nous renouveler par la miséricorde de Dieu, laissons-nous aimer par Jésus, laissons la puissance de son amour transformer aussi notre vie ; et devenons des instruments de cette miséricorde, des canaux à travers lesquels Dieu puisse irriguer la terre, garder toute la création et faire fleurir la justice et la paix.

Et demandons ainsi à Jésus ressuscité, qui transforme la mort en vie, de changer la haine en amour, la vengeance en pardon, la guerre en paix. Oui, le Christ est notre paix et par lui implorons la paix pour le monde entier !

Paix pour le Moyen-Orient, en particulier entre Israéliens et Palestiniens, qui ont du mal à trouver la route de la concorde, afin qu’ils reprennent avec courage et disponibilité les négociations pour mettre fin à un conflit qui dure désormais depuis trop longtemps. Paix en Irak, pour que cesse définitivement toute violence, et, surtout, pour la Syrie bien-aimée, pour sa population blessée par le conflit et pour les nombreux réfugiés qui attendent aide et consolation. Que de sang a été versé ! Et que de souffrances devront encore être infligées avant qu’on réussisse à trouver une solution politique à la crise ?

Paix pour l’Afrique, théâtre encore de conflits sanglants. Au Mali, afin qu’il retrouve unité et stabilité ; et au Nigéria, où malheureusement ne cessent les attentats qui menacent la vie de tant d’innocents et où de nombreuses personnes, même des enfants, sont retenues en otage par des groupes terroristes. Paix dans l’est de la République Démocratique du Congo et en République Centrafricaine, où nombreux sont ceux qui sont contraints à laisser leurs maisons et vivent encore dans la peur.

Paix en Asie, surtout dans la Péninsule coréenne, pour que soient surmontées les divergences et que murisse un esprit renouvelé de réconciliation.

Paix au monde entier, encore si divisé par l’avidité de ceux qui cherchent des gains faciles, blessé par l’égoïsme qui menace la vie humaine et la famille, égoïsme qui continue la traite des personnes, l’esclavage le plus répandu en ce vingt-et-unième siècle ; la traite des personnes est vraiment l’esclavage le plus répandu de ce vingt-et-unième siècle ! Paix au monde entier, déchiré par la violence liée au trafic de drogue et par l’exploitation inéquitable des ressources naturelles ! Paix à notre Terre ! Que Jésus ressuscité apporte réconfort aux victimes des calamités naturelles et fasse de nous des gardiens responsables de la création !

Chers frères et sœurs, à vous tous qui m’écoutez de Rome et de toutes les parties du monde, j’adresse l’invitation du Psaume : « Rendez grâce au Seigneur : Il est bon ! Éternel est son amour ! Oui, que le dise Israël : ‘ Éternel est son amour !’ » (Ps 117, 1-2).

Salutation finale

Chers frères et sœurs, rassemblés de toutes les parties du monde sur cette Place, cœur de la chrétienté, et vous tous qui êtes reliés à travers les moyens de communication, je renouvelle mes vœux : Bonne fête de Pâques !

Apportez dans vos familles et vos pays le message de joie, d’espérance et de paix, que chaque année, en ce jour on renouvelle avec force.

Le Seigneur ressuscité, vainqueur du péché et de la mort soit votre soutien à tous, en particulier aux plus faibles et aux plus nécessiteux. Merci pour votre présence et le témoignage de votre foi. Une pensée et un merci tout particulier pour le don de ces très belles fleurs qui viennent des Pays-Bas. A tous je répète affectueusement : que le Christ ressuscité guide chacun de vous et l’humanité tout entière sur les sentiers de la justice de l’amour et de la paix.

[00428-03.02] [Texte original: Italien]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Dear brothers and sisters in Rome and throughout the world, Happy Easter! Happy Easter!

What a joy it is for me to announce this message: Christ is risen! I would like it to go out to every house and every family, especially where the suffering is greatest, in hospitals, in prisons…

Most of all, I would like it to enter every heart, for it is there that God wants to sow this Good News: Jesus is risen, there is hope for you, you are no longer in the power of sin, of evil! Love has triumphed, mercy has been victorious! The mercy of God always triumphs!

We too, like the women who were Jesus’ disciples, who went to the tomb and found it empty, may wonder what this event means (cf. Lk 24:4). What does it mean that Jesus is risen? It means that the love of God is stronger than evil and death itself; it means that the love of God can transform our lives and let those desert places in our hearts bloom. The love God can do this!

This same love for which the Son of God became man and followed the way of humility and self-giving to the very end, down to hell - to the abyss of separation from God - this same merciful love has flooded with light the dead body of Jesus, has transfigured it, has made it pass into eternal life. Jesus did not return to his former life, to earthly life, but entered into the glorious life of God and he entered there with our humanity, opening us to a future of hope.

This is what Easter is: it is the exodus, the passage of human beings from slavery to sin and evil to the freedom of love and goodness. Because God is life, life alone, and we are his glory: the living man (cf. Irenaeus, Adversus Haereses, 4,20,5-7).

Dear brothers and sisters, Christ died and rose once for all, and for everyone, but the power of the Resurrection, this passover from slavery to evil to the freedom of goodness, must be accomplished in every age, in our concrete existence, in our everyday lives. How many deserts, even today, do human beings need to cross! Above all, the desert within, when we have no love for God or neighbour, when we fail to realize that we are guardians of all that the Creator has given us and continues to give us. God’s mercy can make even the driest land become a garden, can restore life to dry bones (cf. Ez 37:1-14).

So this is the invitation which I address to everyone: Let us accept the grace of Christ’s Resurrection! Let us be renewed by God’s mercy, let us be loved by Jesus, let us enable the power of his love to transform our lives too; and let us become agents of this mercy, channels through which God can water the earth, protect all creation and make justice and peace flourish.

And so we ask the risen Jesus, who turns death into life, to change hatred into love, vengeance into forgiveness, war into peace. Yes, Christ is our peace, and through him we implore peace for all the world.

Peace for the Middle East, and particularly between Israelis and Palestinians, who struggle to find the road of agreement, that they may willingly and courageously resume negotiations to end a conflict that has lasted all too long. Peace in Iraq, that every act of violence may end, and above all for dear Syria, for its people torn by conflict and for the many refugees who await help and comfort. How much blood has been shed! And how much suffering must there still be before a political solution to the crisis will be found?

Peace for Africa, still the scene of violent conflicts. In Mali, may unity and stability be restored; in Nigeria, where attacks sadly continue, gravely threatening the lives of many innocent people, and where great numbers of persons, including children, are held hostage by terrorist groups. Peace in the East of the Democratic Republic of Congo, and in the Central African Republic, where many have been forced to leave their homes and continue to live in fear.

Peace in Asia, above all on the Korean peninsula: may disagreements be overcome and a renewed spirit of reconciliation grow.

Peace in the whole world, still divided by greed looking for easy gain, wounded by the selfishness which threatens human life and the family, selfishness that continues in human trafficking, the most extensive form of slavery in this twenty-first century; human trafficking is the most extensive form of slavery in this twenty-first century! Peace to the whole world, torn apart by violence linked to drug trafficking and by the iniquitous exploitation of natural resources! Peace to this our Earth! Made the risen Jesus bring comfort to the victims of natural disasters and make us responsible guardians of creation.

Dear brothers and sisters, to all of you who are listening to me, from Rome and from all over of the world, I address the invitation of the Psalm: "Give thanks to the Lord for he is good; for his steadfast love endures for ever. Let Israel say: ‘His steadfast love endures for ever’" (Ps 117:1-2).

Greeting

Dear Brothers and Sisters, to you who have come from all over the world to this Square at the heart of Christianity, and to you linked by modern technology, I repeat my greeting: Happy Easter!

Bear in your families and in your countries the message of joy, hope and peace which every year, on this day, is powerfully renewed.

May the risen Lord, the conqueror of sin and death, be a support to you all, especially to the weakest and neediest. Thank you for your presence and for the witness of your faith. A thought and a special thank-you for the beautiful flowers, which come from the Netherlands. To all of you I affectionately say again: may the risen Christ guide all of you and the whole of humanity on the paths of justice, love and peace.

[00428-02.02] [Original text: Italian]

TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Liebe Brüder und Schwestern hier in Rom und auf der ganzen Welt, gesegnete Ostern! Gesegnete Ostern!

Welch eine große Freude für mich, euch diese Botschaft zu verkünden: Christus ist auferstanden! Ich möchte, dass sie in jedes Haus, in jede Familie gelange und besonders dorthin, wo mehr Leid herrscht, in die Krankenhäuser, in die Gefängnisse…

Vor allem möchte ich, dass sie in alle Herzen gelange, denn dort will Gott diese Frohe Botschaft hineinsäen: Jesus ist auferstanden; es gibt die Hoffnung für dich, du bist nicht mehr unter der Herrschaft der Sünde, des Bösen! Gesiegt hat die Liebe, gesiegt hat die Barmherzigkeit! Immer siegt die Barmherzigkeit Gottes!

Wie die Frauen, Jüngerinnen Jesu, die zum Grab gingen und es leer fanden, können auch wir uns fragen, was dieses Ereignis zu bedeuten habe (vgl. Lk 24,4). Was heißt das, Jesus ist auferstanden? Es bedeutet, dass die Liebe Gottes stärker ist als das Böse und als der Tod selbst; es bedeutet, dass die Liebe Gottes unser Leben umwandeln, die Wüste, die sich in unserem Herzen befindet, zum Erblühen bringen kann. Dies kann die Liebe Gottes vollbringen!

Die gleiche Liebe, aufgrund welcher der Sohn Gottes Mensch wurde und den Weg der Erniedrigung und der Selbsthingabe bis zum Äußersten gegangen ist bis hinunter in die Unterwelt, in den Abgrund der Trennung von Gott, diese gleiche barmherzige Liebe hat den toten Leib Jesu mit Licht durchflutet und ihn verklärt, ließ ihn ins ewige Leben übergehen. Jesus ist nicht ins frühere Leben zurückgekehrt, ins irdische Leben, sondern eingetreten in das Leben der Herrlichkeit Gottes, und er ist dort mit unserem Menschsein eingetreten, er hat uns eine Zukunft der Hoffnung aufgetan.

Das also ist Ostern: Es ist der Auszug, der Übergang des Menschen von der Knechtschaft der Sünde, des Bösen zur Freiheit der Liebe, des Guten. Denn Gott ist Leben, allein Leben, und sein Ruhm sind wir als lebendige Menschen (vgl. hl. Irenäus, Adversus hæreses, 4,20,5-7).

Liebe Brüder und Schwestern, Christus ist ein für allemal und für alle gestorben und auferstanden, aber die Kraft der Auferstehung, dieser Übergang von der Knechtschaft des Bösen zur Freiheit des Guten muss sich in jeder Zeit vollziehen, in den konkreten Räumen unseres Lebens, in unserem täglichen Leben. Wie viele Wüsten muss der Mensch auch heute durchqueren. Vor allem die Wüste in ihm selbst, wenn die Liebe zu Gott und für den Nächsten fehlt, wenn das Bewusstsein fehlt, Hüter all dessen zu sein, was der Schöpfer uns geschenkt hat und schenkt. Aber die Barmherzigkeit Gottes kann auch das trockenste Land erblühen lassen, kann selbst ausgetrocknete Gebeine wieder lebendig machen (vgl. Ez 37,1-14).

Das ist also meine Einladung an alle: Nehmen wir die Gnade der Auferstehung Christi an! Lassen wir uns von der Barmherzigkeit Gottes erneuern, lassen wir, dass Jesus uns liebt, dass die Macht seiner Liebe auch unser Leben umwandle; und werden wir zu Werkzeugen dieser Barmherzigkeit, zu Kanälen, durch welche Gott die Erde bewässern, die ganze Schöpfung behüten sowie Gerechtigkeit und Frieden erblühen lassen kann.

Und so bitten wir den auferstandenen Jesus, dass er den Tod in Leben umwandle, den Hass in Liebe verwandle, die Rache in Vergebung, den Krieg in Frieden. Ja, unser Frieden ist Christus und durch ihn flehen wir um Frieden für die ganze Welt.

Um Frieden für den Nahen Osten, besonders zwischen Israelis und Palästinenser, die Mühe haben, den Weg der Eintracht zu finden, dass sie mutig und bereitwillig die Verhandlungen wiederaufnehmen, um einem Konflikt ein Ende zu setzen, der schon viel zu lange andauert. Um Frieden im Irak, dass endgültig jede Gewalt aufhöre, und vor allem für das geschätzte Land Syrien, für seine von den Auseinandersetzungen geschlagene Bevölkerung und für die vielen Flüchtlinge, die Hilfe und Trost erwarten. Wie viel Blut ist vergossen worden! Und wie viele Leiden müssen noch auferlegt werden, ehe es gelingt, eine politische Lösung der Krise zu finden?

Um Frieden für Afrika, das immer noch Schauplatz blutiger Konflikte ist. Um Frieden in Mali, dass es wieder Einheit und Stabilität erlange; und in Nigeria, wo die Anschläge leider nicht aufhören, die das Leben vieler Unschuldiger schwer bedrohen, und wo nicht wenige Menschen, auch Kinder, in Geiselhaft von terroristischen Gruppen sind. Um Frieden im Osten der Demokratischen Republik Kongo und in der Zentralafrikanischen Republik, wo viele gezwungen sind, ihre Häuser zu verlassen, und weiter in Angst leben.

Um Frieden in Asien, vor allem auf der Koreanischen Halbinsel, dass die Divergenzen überwunden werden und ein neuer Geist der Versöhnung heranreife.

Um Frieden für die ganze Welt, die immer noch von der Gier nach schnellem Profit geteilt ist, die verwundet ist vom Egoismus, der das menschliche Leben und die Familie bedroht, vom Egoismus, der den Menschenhandel fortsetzt, die in diesem 21. Jahrhundert am weitesten verbreitete Sklaverei; der Handel mit Menschen ist wirklich die am weitesten verbreitete Sklaverei unseres Jahrhunderts. Um Frieden für die ganze Welt, die von der Gewalt im Zusammenhang mit dem Rauschgifthandel und von der ungerechten Ausbeutung der natürlichen Ressourcen geplagt wird! Friede für diese unsere Erde! Der auferstandene Jesus bringe Trost den Opfern der Naturkatastrophen und mache uns zu verantwortungsbewussten Hütern der Schöpfung.

Liebe Brüder und Schwestern, an euch alle, die ihr mich in Rom oder in allen Teilen der Welt hört, richte ich die Einladung des Psalmworts: „Danket dem Herrn, denn er ist gütig, denn seine Huld währt ewig. So soll Israel sagen: Denn seine Huld währt ewig" (Ps 118,1-2).

Ostergruss

Liebe Brüder und Schwestern, die ihr aus allen Ländern der Erde auf diesen Platz, zum Herz der Christenheit, gekommen seid, und ihr, die ihr durch die Kommunikationsmittel mit uns verbunden seid, an euch alle wiederhole ich meinen Segenswunsch: Frohe Ostern!

Bringt zu euren Familien und in eure Länder diese Botschaft der Freude, der Hoffnung und des Friedens, die jedes Jahr an diesem Tag kraftvoll erneuert wird.

Der auferstandene Herr, der Sieger über Sünde und Tod, sei allen eine Stütze, besonders den Schwächsten und Bedürftigsten. Ich danke euch für euer Kommen und das Zeugnis eures Glaubens. Einen besonderen Dank sage ich für die Gabe der schönen Blumen, die aus den Niederlanden kommen. Nochmals wünsche ich es allen von Herzen: Der auferstandene Christus leite euch alle und die gesamte Menschheit auf Wegen der Gerechtigkeit, der Liebe und des Friedens.

[00428-05.02] [Originalsprache: Italienisch]

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Queridos hermanos y hermanas de Roma y de todo el mundo: ¡Feliz Pascua! ¡Feliz Pascua!

Es una gran alegría para mí poderos dar este anuncio: ¡Cristo ha resucitado! Quisiera que llegara a todas las casas, a todas las familias, especialmente allí donde hay más sufrimiento, en los hospitales, en las cárceles...

Quisiera que llegara sobre todo al corazón de cada uno, porque es allí donde Dios quiere sembrar esta Buena Nueva: Jesús ha resucitado, hay la esperanza para ti, ya no estás bajo el dominio del pecado, del mal. Ha vencido el amor, ha triunfado la misericordia. La misericordia de Dios siempre vence.

También nosotros, como las mujeres discípulas de Jesús que fueron al sepulcro y lo encontraron vacío, podemos preguntarnos qué sentido tiene este evento (cf. Lc 24,4). ¿Qué significa que Jesús ha resucitado? Significa que el amor de Dios es más fuerte que el mal y la muerte misma, significa que el amor de Dios puede transformar nuestras vidas y hacer florecer esas zonas de desierto que hay en nuestro corazón. Y esto lo puede hacer el amor de Dios.

Este mismo amor por el que el Hijo de Dios se ha hecho hombre, y ha ido hasta el fondo por la senda de la humildad y de la entrega de sí, hasta descender a los infiernos, al abismo de la separación de Dios, este mismo amor misericordioso ha inundado de luz el cuerpo muerto de Jesús, y lo ha transfigurado, lo ha hecho pasar a la vida eterna. Jesús no ha vuelto a su vida anterior, a la vida terrenal, sino que ha entrado en la vida gloriosa de Dios y ha entrado en ella con nuestra humanidad, nos ha abierto a un futuro de esperanza.

He aquí lo que es la Pascua: el éxodo, el paso del hombre de la esclavitud del pecado, del mal, a la libertad del amor y la bondad. Porque Dios es vida, sólo vida, y su gloria somos nosotros: es el hombre vivo (cf. san Ireneo, Adv. haereses, 4,20,5-7).

Queridos hermanos y hermanas, Cristo murió y resucitó una vez para siempre y por todos, pero el poder de la resurrección, este paso de la esclavitud del mal a la libertad del bien, debe ponerse en práctica en todos los tiempos, en los momentos concretos de nuestra vida, en nuestra vida cotidiana. Cuántos desiertos debe atravesar el ser humano también hoy. Sobre todo el desierto que está dentro de él, cuando falta el amor de Dios y del prójimo, cuando no se es consciente de ser custodio de todo lo que el Creador nos ha dado y nos da. Pero la misericordia de Dios puede hacer florecer hasta la tierra más árida, puede hacer revivir incluso a los huesos secos (cf. Ez 37,1-14).

He aquí, pues, la invitación que hago a todos: Acojamos la gracia de la Resurrección de Cristo. Dejémonos renovar por la misericordia de Dios, dejémonos amar por Jesús, dejemos que la fuerza de su amor transforme también nuestras vidas; y hagámonos instrumentos de esta misericordia, cauces a través de los cuales Dios pueda regar la tierra, custodiar toda la creación y hacer florecer la justicia y la paz.

Así, pues, pidamos a Jesús resucitado, que transforma la muerte en vida, que cambie el odio en amor, la venganza en perdón, la guerra en paz. Sí, Cristo es nuestra paz, e imploremos por medio de él la paz para el mundo entero.

Paz para Oriente Medio, en particular entre israelíes y palestinos, que tienen dificultades para encontrar el camino de la concordia, para que reanuden las negociaciones con determinación y disponibilidad, con el fin de poner fin a un conflicto que dura ya demasiado tiempo. Paz para Iraq, y que cese definitivamente toda violencia, y, sobre todo, para la amada Siria, para su población afectada por el conflicto y los tantos refugiados que están esperando ayuda y consuelo. ¡Cuánta sangre derramada! Y ¿cuánto dolor se ha de causar todavía, antes de que se consiga encontrar una solución política a la crisis?

Paz para África, escenario aún de conflictos sangrientos. Para Malí, para que vuelva a encontrar unidad y estabilidad; y para Nigeria, donde lamentablemente no cesan los atentados, que amenazan gravemente la vida de tantos inocentes, y donde muchas personas, incluso niños, están siendo rehenes de grupos terroristas. Paz para el Este la República Democrática del Congo y la República Centroafricana, donde muchos se ven obligados a abandonar sus hogares y viven todavía con miedo.

Paz en Asia, sobre todo en la península coreana, para que se superen las divergencias y madure un renovado espíritu de reconciliación.

Paz a todo el mundo, aún tan dividido por la codicia de quienes buscan fáciles ganancias, herido por el egoísmo que amenaza la vida humana y la familia; egoísmo que continúa en la trata de personas, la esclavitud más extendida en este siglo veintiuno: la trata de personas es precisamente la esclavitud más extendida en este siglo ventiuno. Paz a todo el mundo, desgarrado por la violencia ligada al tráfico de drogas y la explotación inicua de los recursos naturales. Paz a esta Tierra nuestra. Que Jesús Resucitado traiga consuelo a quienes son víctimas de calamidades naturales y nos haga custodios responsables de la creación.

Queridos hermanos y hermanas, a todos los que me escuchan en Roma y en todo el mundo, les dirijo la invitación del Salmo: «Dad gracias al Señor porque es bueno, / porque es eterna su misericordia. / Diga la casa de Israel: / "Eterna es su misericordia"» (Sal 117,1-2).

Saludo

Queridos hermanos y hermanas venidos de todas las partes del mundo y reunidos en esta plaza, corazón de la cristiandad, y todos los que estáis conectados a través de los medios de comunicación, os renuevo mi felicitación: ¡Buena Pascua!

Llevad a vuestras familias y vuestros Países el mensaje de alegría, de esperanza y de paz que cada año, en este día, se renueva con vigor.

Que el Señor resucitado, vencedor del pecado y de la muerte, reconforte a todos, especialmente a los más débiles y necesitados. Gracias por vuestra presencia y el testimonio de vuestra fe. Un pensamiento y un agradecimiento particular por el don de las hermosas flores, que provienen de los Países Bajos. Repito a todos con afecto: Cristo resucitado guíe a todos vosotros y a la humanidad entera por sendas de justicia, de amor y de paz.

[00428-04.02] [Texto original: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

Amados irmãos e irmãs de Roma e do mundo inteiro, boa Páscoa! Boa Páscoa!

Que grande alegria é para mim poder dar-vos este anúncio: Cristo ressuscitou! Queria que chegasse a cada casa, a cada família e, especialmente onde há mais sofrimento, aos hospitais, às prisões...

Sobretudo queria que chegasse a todos os corações, porque é lá que Deus quer semear esta Boa Nova: Jesus ressuscitou, há uma esperança que despertou para ti, já não estás sob o domínio do pecado, do mal! Venceu o amor, venceu a misericórdia! A misericórdia sempre vence!

Também nós, como as mulheres discípulas de Jesus que foram ao sepulcro e o encontraram vazio, nos podemos interrogar que sentido tenha este acontecimento (cf. Lc 24, 4). Que significa o fato de Jesus ter ressuscitado? Significa que o amor de Deus é mais forte que o mal e a própria morte; significa que o amor de Deus pode transformar a nossa vida, fazer florir aquelas parcelas de deserto que ainda existem no nosso coração. E isto é algo que o amor de Deus pode fazer.

Este mesmo amor pelo qual o Filho de Deus Se fez homem e prosseguiu até ao extremo no caminho da humildade e do dom de Si mesmo, até a morada dos mortos, ao abismo da separação de Deus, este mesmo amor misericordioso inundou de luz o corpo morto de Jesus e transfigurou-o, o fez passar à vida eterna. Jesus não voltou à vida que tinha antes, à vida terrena, mas entrou na vida gloriosa de Deus e o fez com a nossa humanidade, abrindo-nos um futuro de esperança.

Eis o que é a Páscoa: é o êxodo, a passagem do homem da escravidão do pecado, do mal, à liberdade do amor, do bem. Porque Deus é vida, somente vida, e a sua glória somos nós: o homem vivo (cf. Ireneu, Adversus haereses, 4, 20, 5-7).

Amados irmãos e irmãs, Cristo morreu e ressuscitou de uma vez para sempre e para todos, mas a força da Ressurreição, esta passagem da escravidão do mal à liberdade do bem, deve realizar-se em todos os tempos, nos espaços concretos da nossa existência, na nossa vida de cada dia. Quantos desertos tem o ser humano de atravessar ainda hoje! Sobretudo o deserto que existe dentro dele, quando falta o amor de Deus e ao próximo, quando falta a consciência de ser guardião de tudo o que o Criador nos deu e continua a dar. Mas a misericórdia de Deus pode fazer florir mesmo a terra mais árida, pode devolver a vida aos ossos ressequidos (cf. Ez 37, 1-14).

Eis, portanto, o convite que dirijo a todos: acolhamos a graça da Ressurreição de Cristo! Deixemo-nos renovar pela misericórdia de Deus, deixemo-nos amar por Jesus, deixemos que a força do seu amor transforme também a nossa vida, tornando-nos instrumentos desta misericórdia, canais através dos quais Deus possa irrigar a terra, guardar a criação inteira e fazer florir a justiça e a paz.

E assim, a Jesus ressuscitado que transforma a morte em vida, peçamos para mudar o ódio em amor, a vingança em perdão, a guerra em paz. Sim, Cristo é a nossa paz e, por seu intermédio, imploramos a paz para o mundo inteiro.

Paz para o Oriente Médio, especialmente entre israelitas e palestinos, que sentem dificuldade em encontrar a estrada da concórdia, a fim de que retomem, com coragem e disponibilidade, as negociações para pôr termo a um conflito que já dura há demasiado tempo. Paz no Iraque, para que cesse definitivamente toda a violência, e sobretudo para a amada Síria, para a sua população vítima do conflito e para os numerosos refugiados, que esperam ajuda e conforto. Já foi derramado tanto sangue… Quantos sofrimentos deverão ainda atravessar antes de se conseguir encontrar uma solução política para a crise?

Paz para a África, cenário ainda de sangrentos conflitos: no Mali, para que reencontre unidade e estabilidade; e na Nigéria, onde infelizmente não cessam os atentados, que ameaçam gravemente a vida de tantos inocentes, e onde não poucas pessoas, incluindo crianças, são mantidas como reféns por grupos terroristas. Paz no leste da República Democrática do Congo e na República Centro-Africana, onde muitos se vêem forçados a deixar as suas casas e vivem ainda no medo.

Paz para a Ásia, sobretudo na península coreana, para que sejam superadas as divergências e amadureça um renovado espírito de reconciliação.

Paz para o mundo inteiro, ainda tão dividido pela ganância de quem procura lucros fáceis, ferido pelo egoísmo que ameaça a vida humana e a família – um egoísmo que faz continuar o tráfico de pessoas, a escravatura mais extensa neste século vinte e um. O tráfico de pessoas é realmente a escravatura mais extensa neste século vinte e um! Paz para todo o mundo dilacerado pela violência ligada ao narcotráfico e por uma iníqua exploração dos recursos naturais. Paz para esta nossa Terra! Jesus ressuscitado leve conforto a quem é vítima das calamidades naturais e nos torne guardiões responsáveis da criação.

Amados irmãos e irmãs, originários de Roma ou de qualquer parte do mundo, a todos vós que me ouvis, dirijo este convite do Salmo 117: «Dai graças ao Senhor, porque Ele é bom, porque é eterno o seu amor. Diga a casa de Israel: É eterno o seu amor» (vv. 1-2).

Saudação

Queridos irmãos e irmãs, a vós aqui reunidos de todos os cantos do mundo nesta Praça, coração da cristandade, e a todos vós que estais conectados através dos meios de comunicação, renovo o meu voto: Feliz Páscoa!

Levai às vossas famílias e aos vossos Países a mensagem de alegria, de esperança e de paz, que a cada ano, neste dia, se renova com vigor.

O Senhor ressuscitado, vencedor do pecado e da morte, seja o amparo para todos, especialmente para os mais frágeis e necessitados. Obrigado pela vossa presença e pelo testemunho da vossa fé. Uma lembrança e um agradecimento especial pelo dom das belíssimas flores, que provêm dos Países Baixos. A todos repito com afeto: Que Cristo ressuscitado guie a todos vós e à humanidade inteira pelos caminhos de justiça, de amor e de paz.

[00428-06.02] [Texto original: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA

Drodzy Bracia i Siostry w Rzymie i na całym świecie, radosnych świąt Zmartwychwstania Pańskiego! Dobrych świąt!

Z jakże wielką radością głoszę wam: Chrystus zmartwychwstał! Chciałbym, aby ta wieść dotarła do każdego domu, do każdej rodziny, zwłaszcza tam, gdzie jest najwięcej cierpienia, do szpitali, do więzień…

Chciałbym przede wszystkim, aby dotarła ona do wszystkich serc, bo właśnie w nich Bóg pragnie zasiać tę Dobrą Nowinę: Jezus zmartwychwstał, jest nadzieja dla ciebie, nie jesteś już pod panowaniem grzechu, zła! Zwyciężyła miłość, zwyciężyło miłosierdzie! Miłosierdzie Boże zawsze zwycięża!

Także i my, podobnie jak kobiety, uczennice Jezusa, które poszły do grobu i zobaczyły, że jest pusty, możemy zapytać, jaki jest sens tego wydarzenia (por. Łk 24, 4). Co to znaczy, że Jezus zmartwychwstał? Oznacza to, że Boża miłość jest silniejsza niż zło i nawet śmierć. Znaczy to, że miłość Boga może przemienić nasze życie, sprawić, że zakwitną obszary pustyni, które są w naszym sercu. Miłość Boża może to sprawić.

Ta sama miłość, z powodu której Syn Boży stał się człowiekiem i poszedł do końca drogą pokory i daru z siebie, aż do piekieł, aż do otchłani oddzielenia od Boga, ta sama miłosierna miłość oblała światłem martwe ciało Jezusa i przemieniła je, sprawiła, że przeszło do życia wiecznego. Jezus nie powrócił do poprzedniego życia, do życia doczesnego, ale wszedł do chwalebnego życia Boga i wszedł w nie z naszym człowieczeństwem, otworzył przed nami przyszłość nadziei.

Oto czym jest Pascha Pańska: jest wyjściem, przejściem człowieka od niewoli grzechu, zła, do wolności miłości i dobra. Ponieważ Bóg jest życiem, samym życiem, a Jego chwałą jesteśmy my – żywi ludzie (por. św. Ireneusz, Adversus haereses, 4, 20, 5-7).

Drodzy bracia i siostry! Chrystus umarł i zmartwychwstał raz na zawsze i dla wszystkich, lecz moc zmartwychwstania, to przejście z niewoli zła do wolności dobra musi dokonywać się zawsze, w konkretnych przestrzeniach naszego istnienia, w naszym codziennym życiu. Jak wiele pustyń także dziś musi przejść człowiek! Zwłaszcza tę pustynię, która jest w jego wnętrzu, kiedy brakuje miłości do Boga i bliźniego, gdy nie ma świadomości, że jest stróżem tego wszystkiego, czym Stwórca nas obdarzył i czym obdarza. Ale Boże miłosierdzie może sprawić, że zakwitnie nawet najbardziej jałowa ziemia, może przywrócić życie wyschniętym kościom (por. Ez 37, 1-14).

Dlatego zwracam się do wszystkich z zachętę: przyjmijmy łaskę zmartwychwstania Chrystusa! Pozwólmy, by odnowiło nas miłosierdzie Boga, pozwólmy, aby Jezus nas kochał, pozwólmy, by moc Jego miłości przemieniła także nasze życie. I stańmy się narzędziami tego miłosierdzia, kanałami, przez które Bóg może nawadniać ziemię, by strzec całego stworzenia i sprawić, aby kwitły sprawiedliwość i pokój.

Prosimy więc zmartwychwstałego Jezusa, który przemienia śmierć w życie, aby przemienił nienawiść w miłość, zemstę w przebaczenie, wojnę w pokój. Tak, Chrystus jest naszym pokojem, i przez Niego błagamy o pokój dla całego świata.

Pokój dla Bliskiego Wschodu, zwłaszcza między Izraelczykami a Palestyńczykami, którym trudno jest znaleźć drogę zgody, ażeby odważnie i z otwartością wznowili negocjacje w celu zakończenia konfliktu, który trwa już zbyt długo. Pokój dla Iraku, aby definitywnie ustała wszelka przemoc, a przede wszystkim dla umiłowanej Syrii, dla jej mieszkańców zranionych przez konflikt i dla licznych uchodźców, którzy czekają na pomoc i pocieszenie. Jakże wiele przelano krwi! Ileż cierpienia trzeba jeszcze będzie znieść, zanim uda się znaleźć polityczne rozwiązanie kryzysu?

Pokój dla Afryki, która jest nadal terenem krwawych konfliktów. Dla Mali, aby w tym kraju została przywrócona jedność i stabilność; dla Nigerii, gdzie niestety nie ustają zamachy, poważnie zagrażające życiu wielu niewinnych ludzi, i gdzie niemało osób, w tym dzieci, jest przetrzymywanych jako zakładnicy przez ugrupowania terrorystyczne. Pokój dla wschodniej części Demokratycznej Republiki Konga i dla Republiki Środkowoafrykańskiej, gdzie wiele osób zmuszonych jest do opuszczenia swoich domów i wciąż żyje w strachu.

Pokój dla Azji, zwłaszcza dla Półwyspu Koreańskiego, aby przezwyciężono rozbieżności i by dojrzał odnowiony duch pojednania.

Pokój dla całego świata, wciąż jeszcze tak bardzo podzielonego przez chciwość tych, którzy dążą do łatwych zysków, zranionego przez egoizm zagrażający życiu ludzkiemu i rodzinie, egoizm, który nadal dopuszcza handel ludźmi, najbardziej rozpowszechnioną formę niewolnictwa w tym dwudziestym pierwszym wieku. Handel ludźmi jest najbardziej rozpowszechnioną formą niewolnictwa w tym dwudziestym pierwszym wieku! Pokój dla całego świata, nękanego przez przemoc związaną z handlem narkotykami i nieuczciwą eksploatacją zasobów naturalnych! Pokój dla naszej ziemi! Niech Jezus zmartwychwstały przyniesie pociechę ofiarom klęsk żywiołowych i niech uczyni nas odpowiedzialnymi stróżami stworzenia.

Drodzy bracia i siostry, do was wszystkich, którzy mnie słuchacie w Rzymie i na całym świecie, kieruję wezwanie Psalmu: „Dziękujcie Panu, bo jest dobry, bo łaska Jego trwa na wieki. Niech mówi dom Izraela: «Jego łaska na wieki»" (Ps 118 [117], 1-2).

Pozdrowienie

Drodzy bracia i siostry, którzy przybyliście na ten Plac, serce chrześcijaństwa, z wszystkich stron świata, i wy, którzy łączycie się za pośrednictwem środków przekazu, ponawiam moje życzenie: dobrych świąt!

Zanieście do waszych rodzin i do waszych krajów przesłanie radości, nadziei i pokoju, jakie każdego roku w tym dniu odnawia się z mocą.

Zmartwychwstały Pan, zwycięzca grzechu i śmierci, niech będzie wsparciem dla wszystkich, a szczególnie dla najsłabszych i najbardziej potrzebujących. Dziękuję za waszą obecność i za świadectwo waszej wiary. Szczególnie dziękuję za dar ślicznych kwiatów, które pochodzą z Holandii. Wszystkim z miłością powtarzam: zmartwychwstały Chrystus niech prowadzi was wszystkich i całą ludzkość po drogach sprawiedliwości, miłości i pokoju.

[00428-09.02] [Testo originale: Italiano]

[B0191-XX.02]