Reti sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione è il tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la 47a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Di seguito pubblichiamo il Messaggio del Papa per la Giornata, che quest’anno si celebra domenica 12 maggio:
● MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
Reti sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione
Cari fratelli e sorelle,
in prossimità della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2013, desidero proporvi alcune riflessioni su una realtà sempre più importante che riguarda il modo in cui le persone oggi comunicano tra di loro. Vorrei soffermarmi a considerare lo sviluppo delle reti sociali digitali che stanno contribuendo a far emergere una nuova «agorà», una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono idee, informazioni, opinioni, e dove, inoltre, possono prendere vita nuove relazioni e forme di comunità.
Questi spazi, quando sono valorizzati bene e con equilibrio, contribuiscono a favorire forme di dialogo e di dibattito che, se realizzate con rispetto, attenzione per la privacy, responsabilità e dedizione alla verità, possono rafforzare i legami di unità tra le persone e promuovere efficacemente l’armonia della famiglia umana. Lo scambio di informazioni può diventare vera comunicazione, i collegamenti possono maturare in amicizia, le connessioni agevolare la comunione. Se i network sono chiamati a mettere in atto questa grande potenzialità, le persone che vi partecipano devono sforzarsi di essere autentiche, perché in questi spazi non si condividono solamente idee e informazioni, ma in ultima istanza si comunica se stessi.
Lo sviluppo delle reti sociali richiede impegno: le persone sono coinvolte nel costruire relazioni e trovare amicizia, nel cercare risposte alle loro domande, nel divertirsi, ma anche nell’essere stimolati intellettualmente e nel condividere competenze e conoscenze. I network diventano così, sempre di più, parte del tessuto stesso della società in quanto uniscono le persone sulla base di questi bisogni fondamentali. Le reti sociali sono dunque alimentate da aspirazioni radicate nel cuore dell’uomo.
La cultura dei social network e i cambiamenti nelle forme e negli stili della comunicazione, pongono sfide impegnative a coloro che vogliono parlare di verità e di valori. Spesso, come avviene anche per altri mezzi di comunicazione sociale, il significato e l’efficacia delle differenti forme di espressione sembrano determinati più dalla loro popolarità che dalla loro intrinseca importanza e validità. La popolarità è poi frequentemente connessa alla celebrità o a strategie persuasive piuttosto che alla logica dell’argomentazione. A volte, la voce discreta della ragione può essere sovrastata dal rumore delle eccessive informazioni, e non riesce a destare l’attenzione, che invece viene riservata a quanti si esprimono in maniera più suadente. I social media hanno bisogno, quindi, dell’impegno di tutti coloro che sono consapevoli del valore del dialogo, del dibattito ragionato, dell’argomentazione logica; di persone che cercano di coltivare forme di discorso e di espressione che fanno appello alle più nobili aspirazioni di chi è coinvolto nel processo comunicativo. Dialogo e dibattito possono fiorire e crescere anche quando si conversa e si prendono sul serio coloro che hanno idee diverse dalle nostre. "Costatata la diversità culturale, bisogna far sì che le persone non solo accettino l’esistenza della cultura dell’altro, ma aspirino anche a venire arricchite da essa e ad offrirle ciò che si possiede di bene, di vero e di bello" (Discorso nell’Incontro con il mondo della cultura, Belém, Lisbona, 12 maggio 2010).
La sfida che i network sociali devono affrontare è quella di essere davvero inclusivi: allora essi beneficeranno della piena partecipazione dei credenti che desiderano condividere il Messaggio di Gesù e i valori della dignità umana, che il suo insegnamento promuove. I credenti, infatti, avvertono sempre più che se la Buona Notizia non è fatta conoscere anche nell’ambiente digitale, potrebbe essere assente nell’esperienza di molti per i quali questo spazio esistenziale è importante. L’ambiente digitale non è un mondo parallelo o puramente virtuale, ma è parte della realtà quotidiana di molte persone, specialmente dei più giovani. I network sociali sono il frutto dell’interazione umana, ma essi, a loro volta, danno forme nuove alle dinamiche della comunicazione che crea rapporti: una comprensione attenta di questo ambiente è dunque il prerequisito per una significativa presenza all’interno di esso.
La capacità di utilizzare i nuovi linguaggi è richiesta non tanto per essere al passo coi tempi, ma proprio per permettere all’infinita ricchezza del Vangelo di trovare forme di espressione che siano in grado di raggiungere le menti e i cuori di tutti. Nell’ambiente digitale la parola scritta si trova spesso accompagnata da immagini e suoni. Una comunicazione efficace, come le parabole di Gesù, richiede il coinvolgimento dell’immaginazione e della sensibilità affettiva di coloro che vogliamo invitare a un incontro col mistero dell’amore di Dio. Del resto sappiamo che la tradizione cristiana è da sempre ricca di segni e simboli: penso, ad esempio, alla croce, alle icone, alle immagini della Vergine Maria, al presepe, alle vetrate e ai dipinti delle chiese. Una parte consistente del patrimonio artistico dell’umanità è stato realizzato da artisti e musicisti che hanno cercato di esprimere le verità della fede.
L’autenticità dei credenti nei network sociali è messa in evidenza dalla condivisione della sorgente profonda della loro speranza e della loro gioia: la fede nel Dio ricco di misericordia e di amore rivelato in Cristo Gesù. Tale condivisione consiste non soltanto nell’esplicita espressione di fede, ma anche nella testimonianza, cioè nel modo in cui si comunicano "scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita" (Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 2011). Un modo particolarmente significativo di rendere testimonianza sarà la volontà di donare se stessi agli altri attraverso la disponibilità a coinvolgersi pazientemente e con rispetto nelle loro domande e nei loro dubbi, nel cammino di ricerca della verità e del senso dell’esistenza umana. L’emergere nelle reti sociali del dialogo circa la fede e il credere conferma l’importanza e la rilevanza della religione nel dibattito pubblico e sociale.
Per coloro che hanno accolto con cuore aperto il dono della fede, la risposta più radicale alle domande dell’uomo circa l’amore, la verità e il significato della vita – questioni che non sono affatto assenti nei social network – si trova nella persona di Gesù Cristo. E’ naturale che chi ha la fede desideri, con rispetto e sensibilità, condividerla con coloro che incontra nell’ambiente digitale. In definitiva, però, se la nostra condivisione del Vangelo è capace di dare buoni frutti, è sempre grazie alla forza propria della Parola di Dio di toccare i cuori, prima ancora di ogni nostro sforzo. La fiducia nella potenza dell’azione di Dio deve superare sempre ogni sicurezza posta sull’utilizzo dei mezzi umani. Anche nell’ambiente digitale, dove è facile che si levino voci dai toni troppo accesi e conflittuali, e dove a volte il sensazionalismo rischia di prevalere, siamo chiamati a un attento discernimento. E ricordiamo, a questo proposito, che Elia riconobbe la voce di Dio non nel vento impetuoso e gagliardo, né nel terremoto o nel fuoco, ma nel «sussurro di una brezza leggera» (1 Re 19,11-12). Dobbiamo confidare nel fatto che i fondamentali desideri dell’uomo di amare e di essere amato, di trovare significato e verità - che Dio stesso ha messo nel cuore dell’essere umano - mantengono anche le donne e gli uomini del nostro tempo sempre e comunque aperti a ciò che il beato Cardinale Newman chiamava la "luce gentile" della fede.
I social network, oltre che strumento di evangelizzazione, possono essere un fattore di sviluppo umano. Ad esempio, in alcuni contesti geografici e culturali dove i cristiani si sentono isolati, le reti sociali possono rafforzare il senso della loro effettiva unità con la comunità universale dei credenti. Le reti facilitano la condivisione delle risorse spirituali e liturgiche, rendendo le persone in grado di pregare con un rinvigorito senso di prossimità a coloro che professano la loro stessa fede. Il coinvolgimento autentico e interattivo con le domande e i dubbi di coloro che sono lontani dalla fede, ci deve far sentire la necessità di alimentare con la preghiera e la riflessione la nostra fede nella presenza di Dio, come pure la nostra carità operosa: "se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita" (1 Cor 13,1).
Esistono reti sociali che nell’ambiente digitale offrono all’uomo di oggi occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio. Ma queste reti possono anche aprire le porte ad altre dimensioni della fede. Molte persone stanno, infatti, scoprendo, proprio grazie a un contatto avvenuto inizialmente on line, l’importanza dell’incontro diretto, di esperienze di comunità o anche di pellegrinaggio, elementi sempre importanti nel cammino di fede. Cercando di rendere il Vangelo presente nell’ambiente digitale, noi possiamo invitare le persone a vivere incontri di preghiera o celebrazioni liturgiche in luoghi concreti quali chiese o cappelle. Non ci dovrebbe essere mancanza di coerenza o di unità nell’espressione della nostra fede e nella nostra testimonianza del Vangelo nella realtà in cui siamo chiamati a vivere, sia essa fisica, sia essa digitale. Quando siamo presenti agli altri, in qualunque modo, noi siamo chiamati a far conoscere l’amore di Dio sino agli estremi confini della terra.
Prego che lo Spirito di Dio vi accompagni e vi illumini sempre, mentre benedico di cuore tutti voi, così che possiate essere davvero araldi e testimoni del Vangelo. "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura" (Mc 16, 15).
Dal Vaticano, 24 gennaio 2013, Festa di san Francesco di Sales
BENEDICTUS PP. XVI
[00116-01.01] [Testo originale: Italiano]
● TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE
Réseaux Sociaux: portes de vérité et de foi; nouveaux espaces pour l’évangélisation
Chers frères et sœurs,
A l’approche de la Journée mondiale des Communications sociales de 2013, je voudrais proposer quelques réflexions sur une réalité toujours plus importante concernant la manière dont les personnes communiquent entre elles aujourd'hui. Je voudrais examiner le développement des réseaux sociaux numériques qui contribuent à mettre en évidence une nouvelle « agora », un espace public ouvert où les personnes partagent des idées, des informations, des opinions, et où peuvent naître aussi de nouvelles relations et formes de communauté.
Ces espaces, quand ils sont bien valorisés et de manière équilibrée, contribuent à promouvoir des formes de dialogue et de débat qui, si elles sont effectuées avec respect, attention pour la vie privée, responsabilité et dévouement à la vérité, peuvent renforcer les liens d'unité entre les personnes et promouvoir efficacement l'harmonie de la famille humaine. L'échange d'informations peut devenir une réelle communication, les liens peuvent se développer en amitié, les connexions faciliter la communion. Si les réseaux sont appelés à réaliser ce grand potentiel, les personnes qui y participent doivent s'efforcer d'être authentiques, parce que dans ces espaces on ne partage pas seulement des idées et des informations mais en définitive on se communique soi-même.
Le développement des réseaux sociaux exige de l’engagement : les personnes participent à construire des relations et à trouver de l'amitié, dans la recherche de réponses à leurs questions, en se divertissant mais aussi en se stimulant intellectuellement et dans le souci du partage des compétences et des connaissances. En unissant les personnes en fonction de ces besoins fondamentaux, les réseaux font de plus en plus partie du tissu social même. Les réseaux sociaux sont donc alimentés par des aspirations enracinées dans le cœur humain.
La culture des réseaux sociaux et les changements dans les formes et les styles de communication, posent des défis importants à ceux qui veulent parler de vérité et de valeurs. Souvent, comme c'est le cas pour d’autres médias sociaux, la signification et l'efficacité des différentes formes d'expression semblent plus déterminés par leur popularité que par leur importance intrinsèque et leur validité. La popularité est encore fréquemment liée à la célébrité ou à des stratégies de persuasion plutôt qu’à la logique de l'argumentation. Parfois, la voix discrète de la raison peut être dominée par la rumeur des informations excessives et ne parvient pas à éveiller l'attention qui est réservée par contre à qui s'exprime d’une manière plus persuasive. Les médias sociaux ont besoin donc de l'engagement de tous ceux qui sont conscients de l'importance du dialogue, du débat raisonné, de l’argumentation logique ; des personnes qui cherchent à cultiver des formes de discours et d'expression qui font appel aux plus nobles aspirations de ceux qui sont impliqués dans le processus de communication. Le dialogue et le débat peuvent s'épanouir et grandir aussi quand on converse et prend au sérieux ceux qui ont des idées différentes des nôtres. « Étant donné la diversité culturelle, il faut faire en sorte que les personnes, non seulement acceptent l’existence de la culture de l’autre, mais aspirent aussi à s’en enrichir et à lui offrir ce que l’on possède de bien, de vrai et de beau. » (Discours à la rencontre avec le monde de la culture, Belém, Lisbonne, 12 mai 2010)
Le défi que les réseaux sociaux doivent affronter est d’être effectivement inclusif : alors ils bénéficieront de la pleine participation des croyants qui souhaitent partager le message de Jésus et les valeurs de la dignité humaine promues dans son enseignement. En fait, les croyants ont de plus en plus ce sentiment que si la Bonne Nouvelle n’est pas connue aussi dans l'environnement numérique, elle pourrait être absente de l'expérience d'un grand nombre pour qui cet espace existentiel est important. L'environnement numérique n'est pas un monde parallèle ou purement virtuel, mais fait partie de la réalité quotidienne de nombreuses personnes, en particulier des plus jeunes. Les réseaux sociaux sont le résultat de l'interaction humaine, mais ils donnent à leur tour de nouvelles formes à la dynamique de la communication qui crée des relations : une compréhension approfondie de cet environnement est donc la condition préalable pour y assurer une présence significative.
La capacité d'utiliser les nouveaux langages est requise non pas tant pour être à la mode du temps, mais justement pour permettre à l’infinie richesse de l’Évangile de trouver des formes d'expression qui soient en mesure d'atteindre les esprits et les cœurs de tous. Dans l'environnement numérique la parole écrite est souvent accompagnée d'images et de sons. Une communication efficace, comme les paraboles de Jésus, nécessite l'implication de l'imagination et de la sensibilité émotionnelle de ceux que nous voulons inviter à la rencontre avec le mystère de l'amour de Dieu. En outre, nous savons que la tradition chrétienne a toujours été riche en signes et en symboles : je pense par exemple, à la croix, aux icônes, aux images de la Vierge Marie, à la crèche, aux vitraux et aux peintures des églises. Une partie importante du patrimoine artistique de l'humanité a d’ailleurs été réalisée par des artistes et des musiciens qui ont essayé d'exprimer les vérités de la foi.
L'authenticité des croyants dans les réseaux sociaux est mise en évidence par le partage de la source profonde de leur espérance et de leur joie : la foi en Dieu riche de miséricorde et d'amour révélé en Jésus Christ. Un tel partage consiste non seulement dans l'expression explicite de la foi, mais aussi dans le témoignage, c'est-à-dire dans la façon dont se communiquent « choix, préférences, jugements qui soient profondément cohérents avec l'Évangile, même lorsqu'on n’en parle pas explicitement. » (Message pour la Journée mondiale des Communications sociales, 2011). Une manière particulièrement significative de témoigner sera la volonté de se donner soi-même aux autres à travers la disponibilité à s'impliquer avec patience et respect dans leurs questions et leurs doutes, sur le chemin de la recherche de la vérité et du sens de l'existence humaine. L'émergence dans les réseaux sociaux du dialogue autour de la foi et des croyances, confirme l'importance et la pertinence de la religion dans le débat public et social.
Pour ceux qui ont accueilli d’un cœur ouvert le don de la foi, la réponse la plus radicale aux questions de l'homme sur l'amour, la vérité et le sens de la vie – questions qui ne sont en aucune façon absentes dans les réseaux sociaux – se trouve dans la personne de Jésus Christ. Il est naturel que celui qui a la foi désire, avec respect et sensibilité, la partager avec ceux qu'il rencontre dans l'environnement numérique. En définitive, cependant, si notre partage de l'Évangile est capable de donner de bons fruits, c'est toujours grâce à la force de la Parole de Dieu de toucher les cœurs, bien avant tout effort de notre part. La confiance dans la puissance de l'action de Dieu doit toujours dépasser toute sécurité mise dans l'utilisation de moyens humains. Même dans l'environnement numérique, où il est facile que s’élèvent des voix sur un ton trop vif et conflictuel et où parfois le sensationnalisme risque de l'emporter, nous sommes invités à un discernement attentif. Et rappelons-nous à cet égard, que Élie reconnut la voix de Dieu non dans le vent impétueux et fort, ni dans le tremblement de terre ou le feu, mais dans le « murmure d'une brise légère » (1 R 19, 11-12). Nous devons avoir confiance dans le fait que les désirs fondamentaux d’aimer et d’être aimé, de trouver sens et vérité – que Dieu lui-même a mis au cœur de l'être humain – maintiennent également les femmes et les hommes de notre temps toujours et de toute manière ouverts à ce que le Bienheureux Cardinal Newman appelle la « gentille lumière » de la foi.
Les réseaux sociaux, outre qu’instruments d'évangélisation, peuvent être un facteur de développement humain. Par exemple, dans certains contextes géographiques et culturels où les chrétiens se sentent isolés, les réseaux sociaux peuvent renforcer le sentiment de leur unité effective avec la communauté universelle des croyants. Les réseaux facilitent le partage des ressources spirituelles et liturgiques, rendant les personnes capables de prier avec un sens revigoré de proximité avec ceux qui professent la même foi. La participation authentique et interactive aux questions et aux doutes de ceux qui sont loin de la foi doit nous faire ressentir le besoin de nourrir avec la prière et la réflexion notre foi en la présence de Dieu, ainsi que notre charité active : « Quand je parlerais les langues des hommes et des anges, si je n'ai pas la charité, je ne suis plus qu'airain qui sonne ou cymbale qui retentit. » (1 Co 13, 1).
Il existe des réseaux sociaux qui, dans l'environnement numérique, offrent à l'homme d'aujourd'hui des opportunités de prière, de méditation, ou de partage de la parole de Dieu. Mais ces réseaux peuvent aussi ouvrir des portes à d'autres dimensions de la foi. En effet, beaucoup de gens sont en train de découvrir, grâce à un contact au départ en ligne, l'importance de la rencontre directe, des expériences de communauté ou même de pèlerinage, éléments toujours importants dans le cheminement de foi. En nous efforçant de rendre l'Évangile présent dans l'environnement numérique, nous pouvons inviter les personnes à vivre des rencontres de prière ou des célébrations liturgiques dans des lieux concrets tels que des églises ou des chapelles. Il ne devrait pas y avoir manque de cohérence ou d'unité dans l'expression de notre foi et dans notre témoignage évangélique dans la réalité où nous sommes appelés à vivre, qu’elle soit physique ou numérique. Lorsque nous sommes en présence des autres, de toute manière, nous sommes appelés à faire connaître l'amour de Dieu jusqu'aux extrémités de la terre.
Je prie pour que l'Esprit de Dieu vous accompagne et vous éclaire toujours, et de tout cœur je vous bénis tous, afin que vous puissiez être vraiment les hérauts et les témoins de l'Evangile. « Allez dans le monde entier et proclamez l'Evangile à toute créature » (Mc 16, 15)
Du Vatican, le 24 janvier 2013, fête de saint François de Sales.
BENEDICTUS PP. XVI
[00116-03.01] [Texte original: Italien]
● TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE
Social Networks: portals of truth and faith; new spaces for evangelization
Dear Brothers and Sisters,
As the 2013 World Communications Day draws near, I would like to offer you some reflections on an increasingly important reality regarding the way in which people today communicate among themselves. I wish to consider the development of digital social networks which are helping to create a new "agora", an open public square in which people share ideas, information and opinions, and in which new relationships and forms of community can come into being.
These spaces, when engaged in a wise and balanced way, help to foster forms of dialogue and debate which, if conducted respectfully and with concern for privacy, responsibility and truthfulness, can reinforce the bonds of unity between individuals and effectively promote the harmony of the human family. The exchange of information can become true communication, links ripen into friendships, and connections facilitate communion. If the networks are called to realize this great potential, the people involved in them must make an effort to be authentic since, in these spaces, it is not only ideas and information that are shared, but ultimately our very selves.
The development of social networks calls for commitment: people are engaged in building relationships and making friends, in looking for answers to their questions and being entertained, but also in finding intellectual stimulation and sharing knowledge and know-how. The networks are increasingly becoming part of the very fabric of society, inasmuch as they bring people together on the basis of these fundamental needs. Social networks are thus nourished by aspirations rooted in the human heart.
The culture of social networks and the changes in the means and styles of communication pose demanding challenges to those who want to speak about truth and values. Often, as is also the case with other means of social communication, the significance and effectiveness of the various forms of expression appear to be determined more by their popularity than by their intrinsic importance and value. Popularity, for its part, is often linked to celebrity or to strategies of persuasion rather than to the logic of argumentation. At times the gentle voice of reason can be overwhelmed by the din of excessive information and it fails to attract attention which is given instead to those who express themselves in a more persuasive manner. The social media thus need the commitment of all who are conscious of the value of dialogue, reasoned debate and logical argumentation; of people who strive to cultivate forms of discourse and expression which appeal to the noblest aspirations of those engaged in the communication process. Dialogue and debate can also flourish and grow when we converse with and take seriously people whose ideas are different from our own. "Given the reality of cultural diversity, people need not only to accept the existence of the culture of others, but also to aspire to be enriched by it and to offer to it whatever they possess that is good, true and beautiful" (Address at the Meeting with the World of Culture, Bélem, Lisbon, 12 May 2010).
The challenge facing social networks is how to be truly inclusive: thus they will benefit from the full participation of believers who desire to share the message of Jesus and the values of human dignity which his teaching promotes. Believers are increasingly aware that, unless the Good News is made known also in the digital world, it may be absent in the experience of many people for whom this existential space is important. The digital environment is not a parallel or purely virtual world, but is part of the daily experience of many people, especially the young. Social networks are the result of human interaction, but for their part they also reshape the dynamics of communication which builds relationships: a considered understanding of this environment is therefore the prerequisite for a significant presence there.
The ability to employ the new languages is required, not just to keep up with the times, but precisely in order to enable the infinite richness of the Gospel to find forms of expression capable of reaching the minds and hearts of all. In the digital environment the written word is often accompanied by images and sounds. Effective communication, as in the parables of Jesus, must involve the imagination and the affectivity of those we wish to invite to an encounter with the mystery of God’s love. Besides, we know that Christian tradition has always been rich in signs and symbols: I think for example of the Cross, icons, images of the Virgin Mary, Christmas cribs, stained-glass windows and pictures in our churches. A significant part of mankind’s artistic heritage has been created by artists and musicians who sought to express the truths of the faith.
In social networks, believers show their authenticity by sharing the profound source of their hope and joy: faith in the merciful and loving God revealed in Christ Jesus. This sharing consists not only in the explicit expression of their faith, but also in their witness, in the way in which they communicate "choices, preferences and judgements that are fully consistent with the Gospel, even when it is not spoken of specifically" (Message for the 2011 World Communications Day). A particularly significant way of offering such witness will be through a willingness to give oneself to others by patiently and respectfully engaging their questions and their doubts as they advance in their search for the truth and the meaning of human existence. The growing dialogue in social networks about faith and belief confirms the importance and relevance of religion in public debate and in the life of society.
For those who have accepted the gift of faith with an open heart, the most radical response to mankind’s questions about love, truth and the meaning of life – questions certainly not absent from social networks – are found in the person of Jesus Christ. It is natural for those who have faith to desire to share it, respectfully and tactfully, with those they meet in the digital forum. Ultimately, however, if our efforts to share the Gospel bring forth good fruit, it is always because of the power of the word of God itself to touch hearts, prior to any of our own efforts. Trust in the power of God’s work must always be greater than any confidence we place in human means. In the digital environment, too, where it is easy for heated and divisive voices to be raised and where sensationalism can at times prevail, we are called to attentive discernment. Let us recall in this regard that Elijah recognized the voice of God not in the great and strong wind, not in the earthquake or the fire, but in "a still, small voice" (1 Kg 19:11-12). We need to trust in the fact that the basic human desire to love and to be loved, and to find meaning and truth – a desire which God himself has placed in the heart of every man and woman – keeps our contemporaries ever open to what Blessed Cardinal Newman called the "kindly light" of faith.
Social networks, as well as being a means of evangelization, can also be a factor in human development. As an example, in some geographical and cultural contexts where Christians feel isolated, social networks can reinforce their sense of real unity with the worldwide community of believers. The networks facilitate the sharing of spiritual and liturgical resources, helping people to pray with a greater sense of closeness to those who share the same faith. An authentic and interactive engagement with the questions and the doubts of those who are distant from the faith should make us feel the need to nourish, by prayer and reflection, our faith in the presence of God as well as our practical charity: "If I speak in the tongues of men and of angels, but have not love, I am a noisy gong or a clanging cymbal" (1 Cor 13:1).
In the digital world there are social networks which offer our contemporaries opportunities for prayer, meditation and sharing the word of God. But these networks can also open the door to other dimensions of faith. Many people are actually discovering, precisely thanks to a contact initially made online, the importance of direct encounters, experiences of community and even pilgrimage, elements which are always important in the journey of faith. In our effort to make the Gospel present in the digital world, we can invite people to come together for prayer or liturgical celebrations in specific places such as churches and chapels. There should be no lack of coherence or unity in the expression of our faith and witness to the Gospel in whatever reality we are called to live, whether physical or digital. When we are present to others, in any way at all, we are called to make known the love of God to the furthest ends of the earth.
I pray that God’s Spirit will accompany you and enlighten you always, and I cordially impart my blessing to all of you, that you may be true heralds and witnesses of the Gospel. "Go into all the world and preach the Gospel to the whole creation" (Mk 16:15).
From the Vatican, 24 January 2013, Feast of Saint Francis de Sales.
BENEDICTUS PP. XVI
[00116-02.01] [Original text: Italian]
● TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA
Soziale Netzwerke: Portale der Wahrheit und des Glaubens; neue Räume der Evangelisierung
Liebe Brüder und Schwestern!
Im Hinblick auf den Welttag der sozialen Kommunikationsmittel 2013 möchte ich euch einige Überlegungen bezüglich einer Entwicklung unterbreiten, die immer wichtiger wird und die Art und Weise betrifft, in der die Menschen heute miteinander kommunizieren. Dabei möchte ich die Entwicklung der sozialen Netzwerke etwas näher bedenken, die dabei sind, eine neue Agora hervorzubringen, einen öffentlichen und offenen Marktplatz, auf dem die Menschen Ideen, Informationen, Meinungen austauschen und wo überdies neue Formen von Beziehungen und Gemeinschaft entstehen.
Wenn diese Räume gut und ausgewogen genutzt werden, leisten sie einen Beitrag dazu, Formen von Dialog und Diskussion zu unterstützen, die die Einheit unter den Menschen stärken und wirksam die Harmonie der Menschheitsfamilie fördern können, sofern sie von Respekt, Rücksicht auf die Privatsphäre, Verantwortlichkeit und dem Bemühen um die Wahrheit geprägt sind. Der Austausch von Informationen kann wahre Kommunikation werden, die Beziehungen können zur Freundschaft reifen, die Kontakte die Gemeinschaftsbildung leichter machen. Wenn die networks dazu aufgerufen sind, dieses große Potential Wirklichkeit werden zu lassen, dann müssen die Menschen, die daran teilhaben, sich darum bemühen, authentisch zu sein, damit man in diesen Räumen nicht nur Ideen und Informationen miteinander teilt und austauscht, sondern letztlich sich selbst mitteilt.
Die Entwicklung der sozialen Netzwerke verlangt Einsatz: Die Menschen sind miteinbezogen, wenn sie Beziehungen eingehen und Freundschaft finden, wenn sie Antworten auf ihre Fragen suchen oder Unterhaltung, aber auch, wenn sie intellektuelle Anregungen erhalten und wenn sie Kompetenz und Wissen miteinander teilen. Die networks werden so immer mehr Teil eben jenes Gewebes, aus dem die Gesellschaft besteht, insofern sie die Menschen auf der Grundlage dieser fundamentalen Bedürfnisse zusammenbringen. Die sozialen Netzwerke werden also von Wünschen genährt, die im Herzen des Menschen ihre Wurzel haben.
Die Kultur der social networks sowie der Wandel in den Kommunikationsformen und -stilen stellen wichtige Herausforderungen für alle dar, die von Wahrheit und von Werten sprechen wollen. Es hat oft den Anschein, daß der Wert und die Wirksamkeit der verschiedenen Ausdrucksformen – wie es auch bei anderen sozialen Kommunikationsmitteln geschieht – mehr von deren Popularität bestimmt sind als von deren wirklicher Bedeutung und Stichhaltigkeit. Außerdem hängt die Popularität häufig eher mit Berühmtheit oder Strategien der Überredung zusammen als mit der Logik der Argumentation. Gelegentlich kann die leise Stimme der Vernunft vom Lärm zu vieler Informationen übertönt werden, und es gelingt der Vernunft nicht, Aufmerksamkeit zu erregen, die statt dessen denen zuteil wird, die sich auf verführerische Weise ausdrücken. Die social media brauchen also das Engagement all jener, die um den Wert des Dialogs, der Diskussion und der logischen Argumentation wissen; man braucht Menschen, die Diskurs- und Ausdrucksformen zu pflegen suchen, die die nobelsten Beweggründen der am Kommunikationsprozeß Beteiligten ansprechen. Dialog und Diskussion können auch dann blühen und wachsen, wenn man sich unterhält und jene ernst nimmt, die andere Ideen haben als wir selbst. „Angesichts der kulturellen Verschiedenheit muß dafür gesorgt werden, daß die Menschen nicht nur die Existenz der Kultur der anderen akzeptieren, sondern auch danach trachten, sich von ihr bereichern zu lassen sowie umgekehrt ihr das anzubieten, was sie selbst an Gutem, Wahrem und Schönem besitzen" (Ansprache bei der Begegnung mit der Welt der Kultur, Belém, Lissabon, 12. Mai 2010).
Die Herausforderung, der sich die social networks stellen müssen, besteht darin, wirklich inklusiv zu sein; dann werden sie sich der vollen Beteiligung der Gläubigen erfreuen, die die Botschaft Jesu und die Werte der Würde des Menschen mitteilen möchten, die von seiner Lehre gefördert werden. In der Tat spüren die Gläubigen immer mehr, daß die Frohe Botschaft – wenn sie nicht auch in der digitalen Welt bekannt gemacht wird – in der Lebenswelt vieler Menschen, für die dieser Raum existentiell und wichtig ist, abwesend sein könnte. Die digitale Umwelt ist keine parallele oder rein virtuelle Welt, sondern ist Teil der täglichen Lebenswelt vieler Menschen, insbesondere der jüngeren Generation. Die sozialen Netzwerke sind die Frucht menschlicher Interaktion, aber sie geben ihrerseits dem Kommunikationsgeschehen, das Beziehungen schafft, neue Formen. Ein sorgfältiges Verstehen dieser Welt ist daher eine Vorbedingung für eine signifikante Präsenz in ihr.
Die Fähigkeit zur Nutzung der neuen Formen von Kommunikation ist nicht so sehr geboten, um mit der Zeit zu gehen, sondern vielmehr, um es dem unbegrenzten Reichtum des Evangeliums zu ermöglichen, Ausdrucksformen zu finden, die in der Lage sind, Verstand und Herz aller Menschen zu erreichen. In der digitalen Welt wird das Wort oft von Bildern und Tönen begleitet. Eine wirkungsvolle Kommunikation wie die Gleichnisse Jesu erfordert es, die Vorstellungskraft und emotionale Sensibilität jener anzusprechen, die wir einladen wollen, dem Geheimnis der Liebe Gottes zu begegnen. Im übrigen wissen wir, daß die christliche Tradition seit jeher reich an Zeichen und Symbolen ist; ich denke z. B. an das Kreuz, an die Ikonen, an die Bilder der Jungfrau Maria, an die Krippe, an die Glasfenster und Gemälde in den Kirchen. Ein erheblicher Teil des künstlerischen Erbes der Menschheit wurde von Künstlern und Komponisten geschaffen, die danach strebten, die Wahrheit des Glaubens zum Ausdruck zu bringen.
Die Authentizität der Gläubigen in den social networks tritt deutlich zutage durch das Mitteilen der tiefen Quelle ihrer Hoffnung und Freude – des Glaubens an Gott, der voll Erbarmen und Liebe ist und der sich in Christus Jesus offenbart hat. Dieses Mitteilen besteht nicht nur darin, den Glauben ausdrücklich zu bekunden, sondern auch im Bezeugen des Glaubens, d. h. in der Art und Weise, in der man Entscheidungen, Vorlieben, Urteile mitteilt, „die zutiefst mit dem Evangelium übereinstimmen, auch wenn nicht explizit davon gesprochen wird" (Botschaft zum Welttag der sozialen Kommunikationsmittel, 2011). Eine besonders signifikante Weise, Zeugnis zu geben, ist der Wille, für die Mitmenschen selbst da zu sein in der Bereitschaft, sich mit Geduld und Respekt auf deren Fragen und Zweifel einzulassen auf dem Weg der Suche nach der Wahrheit und nach dem Sinn des menschlichen Daseins. Daß in den sozialen Netzwerken das Gespräch über den Glauben und das Glauben auftaucht, bestätigt die Bedeutung und die Relevanz der Religion in den öffentlichen und gesellschaftlichen Debatten.
Für diejenigen, die mit offenem Herzen das Geschenk des Glaubens angenommen haben, findet sich in der Person Jesu Christi die radikalste Antwort auf die Fragen des Menschen nach der Liebe, der Wahrheit und der Bedeutung des Lebens – Fragen, die wirklich nicht fehlen in den social networks. Es ist natürlich, daß derjenige, der glaubt, voll Respekt und Sensibilität den Wunsch hegt, den Glauben mit denen zu teilen, denen er in der digitalen Welt begegnet. Wenn jedoch unser Mitteilen des Evangeliums gute Früchte tragen kann, so geschieht das letztlich immer dank der dem Wort Gottes eigenen Kraft, die Herzen zu berühren noch vor all unserem Bemühen. Das Vertrauen in die Kraft des Handelns Gottes muß stets größer sein als alle Sicherheit, die man aus dem Gebrauch menschlicher Mittel ableitet. Auch in der digitalen Welt, wo leicht zu hitzige und polemische Stimmen zu hören sind und wo gelegentlich die Gefahr besteht, daß die Sensationslust die Oberhand behält, sind wir zu einem sorgfältigen Urteil aufgerufen. Und denken wir hier daran, daß Elias die Stimme Gottes nicht in einem starken, heftigen Sturm erkannte, nicht in einem Erdbeben oder im Feuer, sondern in einem sanften, leisen Säuseln (vgl. 1 Kön 19,11-12). Wir müssen auf die Tatsache vertrauen, daß die Grundsehnsucht des Menschen, zu lieben und geliebt zu werden, Sinn und Wahrheit zu finden – die Gott selbst ins Herz des Menschen gelegt hat –, auch die Frauen und Männer unserer Zeit stets und in jeden Fall auf das hin offen hält, was der selige Kardinal Newman das „milde Licht" des Glaubens nannte.
Die social networks können nicht nur ein Instrument der Evangelisierung, sondern auch ein Faktor menschlicher Entwicklung sein. Zum Beispiel können in einigen geographischen und kulturellen Kontexten, wo die Christen sich isoliert fühlen, die sozialen Netzwerke das Bewußtsein ihrer wirklichen Einheit mit der weltweiten Gemeinschaft der Gläubigen stärken. Die Netzwerke machen es leichter, spirituelle und liturgische Ressourcen zu teilen, und ermöglichen es den Menschen, mit einem wieder gestärkten Bewußtsein von Nähe zu denen zu beten, die denselben Glauben bekennen. Die authentische und interaktive Beschäftigung mit den Fragen und Zweifeln jener, die fern sind vom Glauben, muß uns die Notwendigkeit spüren lassen, mit Gebet und Reflexion unseren Glauben an die Gegenwart Gottes ebenso zu nähren wie unsere tätige Nächstenliebe: „Wenn ich in den Sprachen der Menschen und der Engel redete, hätte aber die Liebe nicht, wäre ich dröhnendes Erz oder eine lärmende Pauke" (1 Kor 13,1).
Es gibt soziale Netzwerke, die in der digitalen Welt dem Menschen von heute Gelegenheit bieten, zu beten, zu meditieren und Gottes Wort miteinander zu teilen. Aber diese Netzwerke können auch die Tore zu anderen Dimensionen des Glaubens öffnen. Viele Menschen entdecken in der Tat gerade dank eines anfänglichen Online-Kontaktes, wie wichtig die direkte Begegnung ist, die Erfahrung von Gemeinschaft oder auch von Pilgerschaft – stets wichtige Elemente auf dem Glaubensweg. Wenn wir uns bemühen, das Evangelium in der digitalen Welt präsent zu machen, können wir Menschen dazu einladen, Gebetstreffen oder liturgische Feiern an konkreten Orten wie Kirchen oder Kapellen zu erleben. Es sollte nicht an Kohärenz oder an Einheit fehlen im Ausdruck unseres Glaubens und in unserem Zeugnis für das Evangelium unter den Gegebenheiten, in denen wir leben, seien diese nun physischer oder digitaler Natur. Wenn wir für andere Menschen präsent sind, auf welche Weise auch immer, so sind wir dazu aufgerufen, die Liebe Gottes bis an die äußersten Grenzen der Erde bekannt zu machen.
Ich bete darum, daß der Geist Gottes euch stets begleite und erleuchte. Zugleich segne ich euch alle von Herzen, so daß ihr wirklich Herolde und Zeugen des Evangeliums sein könnt. „Geht hinaus in die ganze Welt und verkündet das Evangelium allen Geschöpfen!" (Mk 16,15).
Aus dem Vatikan, am 24. Januar 2013, dem Gedenktag des heiligen Franz von Sales
BENEDICTUS PP. XVI
[00116-05.01][Originalsprache: Italienisch]
● TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA
Redes Sociales: portales de verdad y de fe; nuevos espacios para la evangelización
Queridos hermanos y hermanas:
Ante la proximidad de la Jornada Mundial de las Comunicaciones Sociales de 2013, deseo proponeros algunas reflexiones acerca de una realidad cada vez más importante, y que tiene que ver con el modo en el que las personas se comunican hoy entre sí. Quisiera detenerme a considerar el desarrollo de las redes sociales digitales, que están contribuyendo a que surja una nueva «ágora», una plaza pública y abierta en la que las personas comparten ideas, informaciones, opiniones, y donde, además, nacen nuevas relaciones y formas de comunidad.
Estos espacios, cuando se valorizan bien y de manera equilibrada, favorecen formas de diálogo y de debate que, llevadas a cabo con respeto, salvaguarda de la intimidad, responsabilidad e interés por la verdad, pueden reforzar los lazos de unidad entre las personas y promover eficazmente la armonía de la familia humana. El intercambio de información puede convertirse en verdadera comunicación, los contactos pueden transformarse en amistad, las conexiones pueden facilitar la comunión. Si las redes sociales están llamadas a actualizar esta gran potencialidad, las personas que participan en ellas deben esforzarse por ser auténticas, porque en estos espacios no se comparten tan solo ideas e informaciones, sino que, en última instancia, son ellas mismas el objeto de la comunicación.
El desarrollo de las redes sociales requiere un compromiso: las personas se sienten implicadas cuando han de construir relaciones y encontrar amistades, cuando buscan respuestas a sus preguntas, o se divierten, pero también cuando se sienten estimuladas intelectualmente y comparten competencias y conocimientos. Las redes se convierten así, cada vez más, en parte del tejido de la sociedad, en cuanto que unen a las personas en virtud de estas necesidades fundamentales. Las redes sociales se alimentan, por tanto, de aspiraciones radicadas en el corazón del hombre.
La cultura de las redes sociales y los cambios en las formas y los estilos de la comunicación suponen todo un desafío para quienes desean hablar de verdad y de valores. A menudo, como sucede también con otros medios de comunicación social, el significado y la eficacia de las diferentes formas de expresión parecen determinados más por su popularidad que por su importancia y validez intrínsecas. La popularidad, a su vez, depende a menudo más de la fama o de estrategias persuasivas que de la lógica de la argumentación. A veces, la voz discreta de la razón se ve sofocada por el ruido de tanta información y no consigue despertar la atención, que se reserva en cambio a quienes se expresan de manera más persuasiva. Los medios de comunicación social necesitan, por tanto, del compromiso de todos aquellos que son conscientes del valor del diálogo, del debate razonado, de la argumentación lógica; de personas que tratan de cultivar formas de discurso y de expresión que apelan a las más nobles aspiraciones de quien está implicado en el proceso comunicativo. El diálogo y el debate pueden florecer y crecer asimismo cuando se conversa y se toma en serio a quienes sostienen ideas distintas de las nuestras. «Teniendo en cuenta la diversidad cultural, es preciso lograr que las personas no sólo acepten la existencia de la cultura del otro, sino que aspiren también a enriquecerse con ella y a ofrecerle lo que se tiene de bueno, de verdadero y de bello» (Discurso para el Encuentro con el mundo de la cultura, Belém, Lisboa, 12 mayo 2010).
Las redes sociales deben afrontar el desafío de ser verdaderamente inclusivas: de este modo, se beneficiarán de la plena participación de los creyentes que desean compartir el Mensaje de Jesús y los valores de la dignidad humana que promueven sus enseñanzas. En efecto, los creyentes advierten de modo cada vez más claro que si la Buena Noticia no se da a conocer también en el ambiente digital podría quedar fuera del ámbito de la experiencia de muchas personas para las que este espacio existencial es importante. El ambiente digital no es un mundo paralelo o puramente virtual, sino que forma parte de la realidad cotidiana de muchos, especialmente de los más jóvenes. Las redes sociales son el fruto de la interacción humana pero, a su vez, dan nueva forma a las dinámicas de la comunicación que crea relaciones; por tanto, una comprensión atenta de este ambiente es el prerrequisito para una presencia significativa dentro del mismo.
La capacidad de utilizar los nuevos lenguajes es necesaria no tanto para estar al paso con los tiempos, sino precisamente para permitir que la infinita riqueza del Evangelio encuentre formas de expresión que puedan alcanzar las mentes y los corazones de todos. En el ambiente digital, la palabra escrita se encuentra con frecuencia acompañada de imágenes y sonidos. Una comunicación eficaz, como las parábolas de Jesús, ha de estimular la imaginación y la sensibilidad afectiva de aquéllos a quienes queremos invitar a un encuentro con el misterio del amor de Dios. Por lo demás, sabemos que la tradición cristiana ha sido siempre rica en signos y símbolos: pienso, por ejemplo, en la cruz, los iconos, el belén, las imágenes de la Virgen María, los vitrales y las pinturas de las iglesias. Una parte sustancial del patrimonio artístico de la humanidad ha sido realizada por artistas y músicos que han intentado expresar las verdades de la fe.
En las redes sociales se pone de manifiesto la autenticidad de los creyentes cuando comparten la fuente profunda de su esperanza y de su alegría: la fe en el Dios rico de misericordia y de amor, revelado en Jesucristo. Este compartir consiste no solo en la expresión explícita de la fe, sino también en el testimonio, es decir, «en el modo de comunicar preferencias, opciones y juicios que sean profundamente concordes con el Evangelio, incluso cuando no se hable explícitamente de él». (Mensaje para la Jornada Mundial de las Comunicaciones Sociales 2011). Una forma especialmente significativa de dar testimonio es la voluntad de donarse a los demás mediante la disponibilidad para responder pacientemente y con respeto a sus preguntas y sus dudas en el camino de búsqueda de la verdad y del sentido de la existencia humana. La presencia en las redes sociales del diálogo sobre la fe y el creer confirma la relevancia de la religión en el debate público y social.
Para quienes han acogido con corazón abierto el don de la fe, la respuesta radical a las preguntas del hombre sobre el amor, la verdad y el significado de la vida -que están presentes en las redes sociales- se encuentra en la persona de Jesucristo. Es natural que quien tiene fe desee compartirla, con respeto y sensibilidad, con las personas que encuentra en el ambiente digital. Pero en definitiva los buenos frutos que el compartir el Evangelio puede dar, se deben más a la capacidad de la Palabra de Dios de tocar los corazones, que a cualquier esfuerzo nuestro. La confianza en el poder de la acción de Dios debe ser superior a la seguridad que depositemos en el uso de los medios humanos. También en el ambiente digital, en el que con facilidad se alzan voces con tonos demasiado fuertes y conflictivos, y donde a veces se corre el riesgo de que prevalezca el sensacionalismo, estamos llamados a un atento discernimiento. Y recordemos, a este respecto, que Elías reconoció la voz de Dios no en el viento fuerte e impetuoso, ni en el terremoto o en el fuego, sino en el «susurro de una brisa suave» (1R 19,11-12). Confiemos en que los deseos fundamentales del hombre de amar y ser amado, de encontrar significado y verdad –que Dios mismo ha colocado en el corazón del ser humano- hagan que los hombres y mujeres de nuestro tiempo estén siempre abiertos a lo que el beato cardenal Newman llamaba la «luz amable» de la fe.
Las redes sociales, además de instrumento de evangelización, pueden ser un factor de desarrollo humano. Por ejemplo, en algunos contextos geográficos y culturales en los que los cristianos se sienten aislados, las redes sociales permiten fortalecer el sentido de su efectiva unidad con la comunidad universal de los creyentes. Las redes ofrecen la posibilidad de compartir fácilmente los recursos espirituales y litúrgicos, y hacen que las personas puedan rezar con un renovado sentido de cercanía con quienes profesan su misma fe. La implicación auténtica e interactiva con las cuestiones y las dudas de quienes están lejos de la fe nos debe hacer sentir la necesidad de alimentar con la oración y la reflexión nuestra fe en la presencia de Dios, y también nuestra caridad activa: «Aunque hablara las lenguas de los hombres y de los ángeles, si no tengo caridad, soy como bronce que suena o címbalo que retiñe» (1 Co 13,1).
Existen redes sociales que, en el ambiente digital, ofrecen al hombre de hoy ocasiones para orar, meditar y compartir la Palabra de Dios. Pero estas redes pueden asimismo abrir las puertas a otras dimensiones de la fe. De hecho, muchas personas están descubriendo, precisamente gracias a un contacto que comenzó en la red, la importancia del encuentro directo, de la experiencia de comunidad o también de peregrinación, elementos que son importantes en el camino de fe. Tratando de hacer presente el Evangelio en el ambiente digital, podemos invitar a las personas a vivir encuentros de oración o celebraciones litúrgicas en lugares concretos como iglesias o capillas. Debe de haber coherencia y unidad en la expresión de nuestra fe y en nuestro testimonio del Evangelio dentro de la realidad en la que estamos llamados a vivir, tanto si se trata de la realidad física como de la digital. Ante los demás, estamos llamados a dar a conocer el amor de Dios, hasta los más remotos confines de la tierra.
Rezo para que el Espíritu de Dios os acompañe y os ilumine siempre, y al mismo tiempo os bendigo de corazón para que podáis ser verdaderamente mensajeros y testigos del Evangelio. «Id por todo el mundo y proclamad la Buena Nueva a toda la creación» (Mc 16,15).
Vaticano, 24 de enero de 2013, fiesta de san Francisco de Sales
BENEDICTUS PP. XVI
[00116-04.01] [Texto original: Italiano]
● TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE
Redes Sociais: portais de verdade e de fé; novos espaços de evangelização
Amados irmãos e irmãs,
Encontrando-se próximo o Dia Mundial das Comunicações Sociais de 2013, desejo oferecer-vos algumas reflexões sobre uma realidade cada vez mais importante que diz respeito à maneira como as pessoas comunicam actualmente entre si; concretamente quero deter-me a considerar o desenvolvimento das redes sociais digitais que estão a contribuir para a aparição duma nova ágora, duma praça pública e aberta onde as pessoas partilham ideias, informações, opiniões e podem ainda ganhar vida novas relações e formas de comunidade.
Estes espaços, quando bem e equilibradamente valorizados, contribuem para favorecer formas de diálogo e debate que, se realizadas com respeito e cuidado pela privacidade, com responsabilidade e empenho pela verdade, podem reforçar os laços de unidade entre as pessoas e promover eficazmente a harmonia da família humana. A troca de informações pode transformar-se numa verdadeira comunicação, os contactos podem amadurecer em amizade, as conexões podem facilitar a comunhão. Se as redes sociais são chamadas a concretizar este grande potencial, as pessoas que nelas participam devem esforçar-se por serem autênticas, porque nestes espaços não se partilham apenas ideias e informações, mas em última instância a pessoa comunica-se a si mesma.
O desenvolvimento das redes sociais requer dedicação: as pessoas envolvem-se nelas para construir relações e encontrar amizade, buscar respostas para as suas questões, divertir-se, mas também para ser estimuladas intelectualmente e partilhar competências e conhecimentos. Assim as redes sociais tornam-se cada vez mais parte do próprio tecido da sociedade enquanto unem as pessoas na base destas necessidades fundamentais. Por isso, as redes sociais são alimentadas por aspirações radicadas no coração do homem.
A cultura das redes sociais e as mudanças nas formas e estilos da comunicação colocam sérios desafios àqueles que querem falar de verdades e valores. Muitas vezes, como acontece também com outros meios de comunicação social, o significado e a eficácia das diferentes formas de expressão parecem determinados mais pela sua popularidade do que pela sua importância intrínseca e validade. E frequentemente a popularidade está mais ligada com a celebridade ou com estratégias de persuasão do que com a lógica da argumentação. Às vezes, a voz discreta da razão pode ser abafada pelo rumor de excessivas informações, e não consegue atrair a atenção que, ao contrário, é dada a quantos se expressam de forma mais persuasiva. Por conseguinte os meios de comunicação social precisam do compromisso de todos aqueles que estão cientes do valor do diálogo, do debate fundamentado, da argumentação lógica; precisam de pessoas que procurem cultivar formas de discurso e expressão que façam apelo às aspirações mais nobres de quem está envolvido no processo de comunicação. Tal diálogo e debate podem florescer e crescer mesmo quando se conversa e toma a sério aqueles que têm ideias diferentes das nossas. «Constatada a diversidade cultural, é preciso fazer com que as pessoas não só aceitem a existência da cultura do outro, mas aspirem também a receber um enriquecimento da mesma e a dar-lhe aquilo que se possui de bem, de verdade e de beleza» (Discurso no Encontro com o mundo da cultura, Belém, Lisboa, 12 de Maio de 2010).
O desafio, que as redes sociais têm de enfrentar, é o de serem verdadeiramente abrangentes: então beneficiarão da plena participação dos fiéis que desejam partilhar a Mensagem de Jesus e os valores da dignidade humana que a sua doutrina promove. Na realidade, os fiéis dão-se conta cada vez mais de que, se a Boa Nova não for dada a conhecer também no ambiente digital, poderá ficar fora do alcance da experiência de muitos que consideram importante este espaço existencial. O ambiente digital não é um mundo paralelo ou puramente virtual, mas faz parte da realidade quotidiana de muitas pessoas, especialmente dos mais jovens. As redes sociais são o fruto da interacção humana, mas, por sua vez, dão formas novas às dinâmicas da comunicação que cria relações: por isso uma solícita compreensão por este ambiente é o pré-requisito para uma presença significativa dentro do mesmo.
A capacidade de utilizar as novas linguagens requer-se não tanto para estar em sintonia com os tempos, como sobretudo para permitir que a riqueza infinita do Evangelho encontre formas de expressão que sejam capazes de alcançar a mente e o coração de todos. No ambiente digital, a palavra escrita aparece muitas vezes acompanhada por imagens e sons. Uma comunicação eficaz, como as parábolas de Jesus, necessita do envolvimento da imaginação e da sensibilidade afectiva daqueles que queremos convidar para um encontro com o mistério do amor de Deus. Aliás sabemos que a tradição cristã sempre foi rica de sinais e símbolos: penso, por exemplo, na cruz, nos ícones, nas imagens da Virgem Maria, no presépio, nos vitrais e nos quadros das igrejas. Uma parte consistente do património artístico da humanidade foi realizado por artistas e músicos que procuraram exprimir as verdades da fé.
A autenticidade dos fiéis, nas redes sociais, é posta em evidência pela partilha da fonte profunda da sua esperança e da sua alegria: a fé em Deus, rico de misericórdia e amor, revelado em Jesus Cristo. Tal partilha consiste não apenas na expressão de fé explícita, mas também no testemunho, isto é, no modo como se comunicam «escolhas, preferências, juízos que sejam profundamente coerentes com o Evangelho, mesmo quando não se fala explicitamente dele» (Mensagem para o Dia Mundial das Comunicações Sociais de 2011). Um modo particularmente significativo de dar testemunho é a vontade de se doar a si mesmo aos outros através da disponibilidade para se deixar envolver, pacientemente e com respeito, nas suas questões e nas suas dúvidas, no caminho de busca da verdade e do sentido da existência humana. A aparição nas redes sociais do diálogo acerca da fé e do acreditar confirma a importância e a relevância da religião no debate público e social.
Para aqueles que acolheram de coração aberto o dom da fé, a resposta mais radical às questões do homem sobre o amor, a verdade e o sentido da vida – questões estas que não estão de modo algum ausentes das redes sociais – encontra-se na pessoa de Jesus Cristo. É natural que a pessoa que possui a fé deseje, com respeito e tacto, partilhá-la com aqueles que encontra no ambiente digital. Entretanto, se a nossa partilha do Evangelho é capaz de dar bons frutos, fá-lo em última análise pela força que a própria Palavra de Deus tem de tocar os corações, e não tanto por qualquer esforço nosso. A confiança no poder da acção de Deus deve ser sempre superior a toda e qualquer segurança que possamos colocar na utilização dos recursos humanos. Mesmo no ambiente digital, onde é fácil que se ergam vozes de tons demasiado acesos e conflituosos e onde, por vezes, há o risco de que o sensacionalismo prevaleça, somos chamados a um cuidadoso discernimento. A propósito, recordemo-nos de que Elias reconheceu a voz de Deus não no vento impetuoso e forte, nem no tremor de terra ou no fogo, mas no «murmúrio de uma brisa suave» (1 Rs 19, 11-12). Devemos confiar no facto de que os anseios fundamentais que a pessoa humana tem de amar e ser amada, de encontrar um significado e verdade que o próprio Deus colocou no coração do ser humano, permanecem também nos homens e mulheres do nosso tempo abertos, sempre e em todo o caso, para aquilo que o Beato Cardeal Newman chamava a «luz gentil» da fé.
As redes sociais, para além de instrumento de evangelização, podem ser um factor de desenvolvimento humano. Por exemplo, em alguns contextos geográficos e culturais onde os cristãos se sentem isolados, as redes sociais podem reforçar o sentido da sua unidade efectiva com a comunidade universal dos fiéis. As redes facilitam a partilha dos recursos espirituais e litúrgicos, tornando as pessoas capazes de rezar com um revigorado sentido de proximidade àqueles que professam a sua fé. O envolvimento autêntico e interactivo com as questões e as dúvidas daqueles que estão longe da fé, deve-nos fazer sentir a necessidade de alimentar, através da oração e da reflexão, a nossa fé na presença de Deus e também a nossa caridade operante: «Ainda que eu fale as línguas dos homens e dos anjos, se não tiver amor, sou como um bronze que soa ou um címbalo que retine» (1 Cor 13, 1).
No ambiente digital, existem redes sociais que oferecem ao homem actual oportunidades de oração, meditação ou partilha da Palavra de Deus. Mas estas redes podem também abrir as portas a outras dimensões da fé. Na realidade, muitas pessoas estão a descobrir – graças precisamente a um contacto inicial feito on line – a importância do encontro directo, de experiências de comunidade ou mesmo de peregrinação, que são elementos sempre importantes no caminho da fé. Procurando tornar o Evangelho presente no ambiente digital, podemos convidar as pessoas a viverem encontros de oração ou celebrações litúrgicas em lugares concretos como igrejas ou capelas. Não deveria haver falta de coerência ou unidade entre a expressão da nossa fé e o nosso testemunho do Evangelho na realidade onde somos chamados a viver, seja ela física ou digital. Sempre e de qualquer modo que nos encontremos com os outros, somos chamados a dar a conhecer o amor de Deus até aos confins da terra.
Enquanto de coração vos abençoo a todos, peço ao Espírito de Deus que sempre vos acompanhe e ilumine para poderdes ser verdadeiramente arautos e testemunhas do Evangelho. «Ide pelo mundo inteiro, proclamai o Evangelho a toda a criatura» (Mc 16, 15).
Vaticano, 24 de Janeiro – Festa de São Francisco de Sales – do ano 2013.
BENEDICTUS PP. XVI
[00116-06.01] [Texto original: Italiano]
● TRADUZIONE IN LINGUA POLACCA
Sieci społecznościowe: Port of prawdy i wiary, nowe miejsca ewangelizacji
Drodzy Bracia i Siostry,
Przed Światowym Dniem Środków Społecznego Przekazu 2013 r. pragnę wam zaproponować kilka myśli na temat pewnego zjawiska, które ma coraz większe znaczenie, jeśli chodzi o sposób, w jaki dzisiaj ludzie komunikują się ze sobą. Chciałbym rozważyć rozwój cyfrowych sieci społecznościowych, które sprzyjają tworzeniu się nowej „agory" – otwartej przestrzeni publicznej, w której ludzie dzielą się swoimi pomysłami, informacjami, opiniami i gdzie mogą również powstawać nowe więzi i formy wspólnoty.
Przestrzenie te, kiedy są dowartościowane w sposób właściwy i zrównoważony, przyczyniają się do wspierania form dialogu i debaty. Jeśli dokonują się one z szacunkiem, dbałością o prywatność, odpowiedzialnością i poświęceniem prawdzie, mogą umacniać więzy jedności między ludźmi i skutecznie wspierać zgodę w rodzinie ludzkiej. Wymiana informacji może stać się prawdziwą komunikacją, kontakty mogą dojrzewać do przyjaźni, połączenia mogą ułatwić tworzenie wspólnoty. O ile powołaniem sieci jest realizacja tych wielkich możliwości, to osoby w niej uczestniczące muszą starać się być autentyczne, ponieważ w przestrzeniach tych nie tylko dzielimy się poglądami i informacjami, ale w ostateczności przekazujemy samych siebie.
Rozwój sieci społecznościowych wymaga zaangażowania: osoby są wciągnięte w budowanie relacji i znajdywanie przyjaźni, w poszukiwanie odpowiedzi na swoje pytania, rozrywkę, ale również w twórczość intelektualną i dzielenie się swoimi umiejętnościami i wiedzą. Sieci, łącząc osoby na podstawie tych podstawowych potrzeb, stają się w ten sposób coraz bardziej częścią samej tkanki społeczeństwa. Sieci społecznościowe karmią się więc pragnieniami zakorzenionymi w sercu człowieka.
Kultura sieci społecznościowych oraz zmiany form i stylów komunikacji stanowią poważne wyzwania dla tych, którzy chcą mówić o prawdzie i wartościach. Często, jak dzieje się to także w przypadku innych środków społecznego przekazu, znaczenie i skuteczność różnych form wypowiedzi zdają się być bardziej określone przez ich popularność niż ich rzeczywistą doniosłość i wiarygodność. Popularność jest ponadto często związana bardziej ze sławą lub strategiami przekonywania niż z logiką argumentacji. Niekiedy dyskretny głos rozsądku może być przytłumiony przez zgiełk zbędnych informacji i nie udaje mu się przyciągnąć uwagi, zastrzeżonej natomiast dla tych, którzy wyrażają się bardziej przekonująco. Media społecznościowe potrzebują zatem zaangażowania wszystkich, którzy są świadomi wartości dialogu, rozsądnej debaty, logicznej argumentacji; osób starających się dbać o te formy wypowiedzi i wyrażania się, które odwołują się do najszlachetniejszych dążeń ludzi zaangażowanych w proces komunikacji. Dialog i debata mogą rozkwitać i wzrastać także wtedy, gdy się rozmawia i traktuje na serio tych, którzy mają poglądy odmienne od naszych. „Skoro istnieje różnorodność kulturowa, należy dążyć do tego, by ludzie nie tylko zaakceptowali inne kultury, ale starali się też ubogacać się nimi i ofiarować im to, co w ich własnej kulturze jest dobre, prawdziwe i piękne" (Przemówienie podczas spotkania z przedstawicielami świata kultury, Belém – Lizbona, 12 maja 2010 r.).
Wyzwaniem, przed którym muszą stanąć sieci społecznościowe, jest to, aby były one rzeczywiście powszechne: wspomagać je będzie wówczas pełny udział wierzących, którzy pragną dzielić się orędziem Jezusa i wartościami godności ludzkiej, które krzewi Jego nauczanie. Wierzący dostrzegają bowiem coraz bardziej, że jeśli Dobrej Nowiny nie będzie można poznać także w świecie cyfrowym, to może być ona nieobecna w doświadczeniu wielu osób, dla których ta przestrzeń egzystencjalna jest ważna. Świat cyfrowy nie jest światem paralelnym ani czysto wirtualnym, lecz dla wielu ludzi, zwłaszcza najmłodszych, stanowi część codziennej rzeczywistości. Sieci społecznościowe są owocem ludzkiej interakcji, ale same z kolei nadają nowe kształty dynamice komunikacji, tworzącej relacje: uważne zrozumienie tego środowiska jest zatem warunkiem wstępnym znaczącej w nim obecności.
Umiejętność korzystania z nowych języków potrzebna jest nie tyle, aby nadążać za duchem czasu, ale właśnie po to, żeby pozwolić nieskończonemu bogactwu Ewangelii znaleźć takie formy wyrazu, które byłyby w stanie dotrzeć do umysłów i serc wszystkich ludzi. W środowisku cyfrowym słowu pisanemu często towarzyszą obrazy i dźwięki. Skuteczna komunikacja, jak przypowieści Jezusa, wymaga zaangażowania wyobraźni i wrażliwości uczuciowej tych, których chcemy zaprosić na spotkanie z tajemnicą miłości Boga. Wiemy zresztą, że tradycja chrześcijańska zawsze była pełna znaków i symboli: myślę na przykład o krzyżu, ikonach, obrazach Matki Bożej, szopce, witrażach i malowidłach w kościołach. Znaczącą część artystycznego dziedzictwa ludzkości stworzyli artyści i muzycy, którzy próbowali wyrazić prawdy wiary.
Autentyczność ludzi wierzących w sieciach społecznościowych staje się wyraźna przez dzielenie się głębokim źródłem ich nadziei i radości: wiarą w Boga bogatego w miłosierdzie i miłość objawioną w Chrystusie Jezusie. Takie dzielenie się polega nie tylko na jednoznacznym wyrażaniu wiary, ale również na świadectwie, to znaczy sposobie, w jaki przekazuje się „wybory, preferencje, opinie, które są głęboko spójne z Ewangelią, nawet wtedy, kiedy nie mówi się o niej w sposób wyraźny" (Orędzie na Światowy Dzień Środków Społecznego Przekazu, 2011 ). Szczególnie znaczącym sposobem dawania świadectwa będzie wola dawania siebie innym przez gotowość cierpliwego i naznaczonego szacunkiem angażowania się w ich pytania i wątpliwości, na drodze poszukiwania prawdy i sensu ludzkiego istnienia. Pojawienie się sieciach społecznościowych dialogu na temat wiary i wierzenia potwierdza znaczenie i wagę religii w debacie publicznej i społecznej.
Dla tych, którzy otwartym sercem przyjęli dar wiary, najbardziej radykalna odpowiedź na pytania człowieka o miłość, prawdę i sens życia – zagadnienia obecne w sieciach społecznościowych – kryje się w osobie Jezusa Chrystusa. To naturalne, że ten, kto wierzy, pragnie, zachowując szacunek i wrażliwość, dzielić się swą wiarą z ludźmi, których spotyka w świecie cyfrowym. Ostatecznie jednak, jeśli nasze dzielenie się Ewangelią może wydać dobre owoce, to dokonuje się to zawsze dzięki wewnętrznej mocy Słowa Bożego, które porusza serca zanim jeszcze podejmiemy jakikolwiek wysiłek. Zaufanie w moc działania Boga winno zawsze przekraczać wszelką pewność pokładaną w korzystaniu ze środków ludzkich. Także w środowisku cyfrowym, w którym łatwo podnoszą się głosy nazbyt rozpalone i konfliktowe, i w którym niekiedy grozi zdominowanie pogonią za sensacją, jesteśmy wezwani do uważnego rozeznawania. W związku z tym pamiętajmy, że Eliasz rozpoznał głos Boga nie w silnej, gwałtownej wichurze ani w trzęsieniu ziemi czy w ogniu, ale w „szmerze łagodnego powiewu" (1 Krl 19, 11-12). Musimy ufać, że podstawowe pragnienia człowieka, które sam Bóg zaszczepił w ludzkim sercu, by kochać i być kochanym, by znaleźć sens i prawdę, żywią także ludzie naszych czasów, zawsze i wszędzie otwarci na to, co błogosławiony kardynał John Henry Newman nazywał „łagodnym światłem" wiary.
Sieci społecznościowe mogą być nie tylko narzędziem ewangelizacji, ale również czynnikiem ludzkiego rozwoju. Na przykład, w niektórych sytuacjach geograficznych i kulturowych, gdzie chrześcijanie czują się izolowani, mogą one umacniać poczucie ich rzeczywistej jedności z powszechną wspólnotą wierzących. Sieci ułatwiają dzielenie się bogactwem duchowym i liturgicznym, sprawiając, że ludzie mogą modlić się z żywym poczuciem bliskości tych, którzy wyznają tę samą wiarę. Prawdziwe i interaktywne zaangażowanie w pytania i wątpliwości tych, którzy są dalecy od wiary, powinno nam uzmysłowić potrzebę podtrzymywania przez modlitwę i refleksję naszej wiary w obecność Boga, jak i naszej aktywnej dobroczynności: „Gdybym mówił językami ludzi i aniołów, a miłości bym nie miał, stałbym się jak miedź brzęcząca albo cymbał brzmiący" (1 Kor 13, 1).
Istnieją sieci społecznościowe, które w świecie cyfrowym stwarzają współczesnemu człowiekowi okazje do modlitwy, medytacji lub dzielenia się Słowem Bożym. Mogą one jednak otworzyć także podwoje na inne wymiary wiary. Wiele osób odkrywa bowiem właśnie dzięki kontaktowi, który początkowo miał miejsce on line, znaczenie kontaktu bezpośredniego, doświadczenia wspólnoty, a nawet pielgrzymki – będących nieustannie ważnymi elementami na drodze wiary. Szukając sposobów uobecnienia Ewangelii w środowisku cyfrowym, możemy zaprosić ludzi do przeżywania spotkań modlitewnych lub celebracji liturgicznych w konkretnych miejscach, takich jak kościoły czy kaplice. Nie powinno brakować nam konsekwencji czy spójności w wyrażaniu naszej wiary i świadectwa o Ewangelii w rzeczywistości, w której przychodzi nam żyć – fizycznej czy cyfrowej. Kiedy jesteśmy w jakikolwiek sposób obecni dla innych, jesteśmy wezwani, by umożliwić poznanie miłości Bożej aż po krańce ziemi.
Modlę się, aby Boży Duch zawsze wam towarzyszył i oświecał. Jednocześnie z serca wam wszystkim błogosławię, abyście umieli być naprawdę zwiastunami i świadkami Ewangelii. „Idźcie na cały świat i głoście Ewangelię wszelkiemu stworzeniu!" (Mk 16, 15).
Watykan, 24 stycznia 2013 r., w święto świętego Franciszka Salezego
BENEDICTUS PP. XVI
[00116-09.01] [Testo originale: Italiano]
● TRADUZIONE IN LINGUA ARABA
رِسَالةُ قَدَاسَةُ الْبَابَا بِنِدِكْتُسْ السَّادِسَ عَشْرَ
بمناسبة اليوم العالمي لوسائل الاتصالات الاجتماعية
الشبكات الاجتماعية
أبواب حقيقة وإيمان: فسحات جديدة للكرازة بالإنجيل
أيها الإخوة والأخوات الأعزاء،
مع اقتراب اليوم العالمي لوسائل الاتصالات الاجتماعية 2013، أود أن أقترح عليكم بعض التأملات حول واقع يزداد دائما أهميةً، يتعلق بالطريقة التي من خلالها يتواصل الأشخاص اليوم فيما بينهم. أبغي التوقف عند تطور الشبكات الاجتماعية الرقمية والذي يساهم في بزوغ "غورًا" جديدًا، أي ساحة عامة ومنفتحة حيث يتبادل الأشخاص الأفكار والمعلومات والآراء، وحيث، من الممكن أيضًا، أن تنشأ علاقات جديدة ونماذج للجماعة.
يمكن لهذه المساحات، إذا ما تم تقييمها جيدا وبشكل متوازن، أن تساهم في تعزيز أشكال حوار ونقاشات والتي يمكنها –في حالة تطبيقها باحترام، وبانتباه للخصوصية، وبالمسؤولية والتفاني من أجل الحقيقة- أن تعزز بذلك روابط الوحدة بين الأشخاص، وتدعم بشكل فعّال تناغمَ العائلة البشرية. فتبادل المعلومات يمكن أن يتحول إلى تواصل حقيقي، ويمكن للروابط أن تنضج نحو الصداقة، وأن تسهل الاتصالات الشَرِكة. إن كانت الشبكات مدعوة إلى تحقيق هذه المقدرة العظمى، فعلى الأشخاص الذين يشاركون فيها أن يسعوا جاهدين لأن يكونوا صادقين، حيث أننا في هذه المجالات لا نتشارك الأفكار والمعلومات فحسب، بل نتشارك في النهاية حياتنا الذاتية.
إن تطوّر الشبكات الاجتماعية يتطلب التزاما: فعلى الأشخاص أن يشاركوا في بناء علاقات وايجاد صداقة، وذلك عبر البحث عن اجوبة لأسئلتهم، ومن باب التسلية وكذلك عبر التحفيز الفكري والتشارك في المهارات والمعارف. وهكذا تصبح شبكات التواصل، دائمًا أكثر، جزءًا من النسيج الاجتماعي نفسه لكونها توحد الأشخاص فوق قاعدة الاحتياجات الأساسية هذه. ومن ثمَّ فالشبكات الاجتماعية تتغذى من تطلعات متجذرة في القلب الإنسان.
تشكل ثقافة الشبكات الاجتماعية، والتغيرات في أشكال التواصل وأنماطه، تحديات صعبة للذين يرغبون في التكلم عن الحقيقة وعن القيم. ففي كثير من الأحيان، كما هو الحال بالنسبة للعديد من وسائل الاتصالات الاجتماعية الأخرى، يبدو أن الدلالة والفعالية لأشكال التعبير المختلفة مقيدة بمدى شعبيتها أكثر من أهميتها الذاتية وصلاحيتها. ترتبط الشعبية كثيرا أيضًا بالشهرة، أو باستراتيجيات إقناع أكثر من ارتباطها بمنطق الحُجة. ففي بعض الأحيان، يمكن أن يغرق صوت العقل الهادئ تحت ضجيج سيل المعلومات الجارف، فيفشل في جذب الانتباه، الذي يعطى للذين يعبرون عن أنفسهم بطريقة مقنعة. إذا تحتاج وسائل الاتصالات الاجتماعية الى التزام جميع الذين يدركون قيمة الحوار، والنقاش العقلاني، والتحجج المنطقي؛ إلى الأشخاص الذين يسعون لتنمية أشكال تحاور وتعبير تقوم على التطلعات النبيلة لمن يشارك في عملية التواصل. يمكن للحوار والنقاش أن ينميا ويزدهرا أيضًا عندما نتحدث ونأخذ على محمل الجد الذين لهم وجهات نظر مختلفة عنا. "في حالة وجود تنوع ثقافي يجب القيام بكل ما يمكن لكي لا يقبل الأشخاص ثقافة الآخر فحسب، بل أن يطمحوا الى أن ينهلوا منها وبالمقابل أيضًا يقدمون للآخر ما لديهم من أشياء جيدة، وحقيقية، وجميلة". (خطاب في معرض اللقاء بعالم الثقافة، بيليم، ليشبونة، 12 مايو / أيار 2010).
إن التحدي الذي يجب على الشبكات الاجتماعية أن تواجهه هو أن تكون فعلا جامعة: لأنها حينها ستستفيد من المشاركة الكاملة للمؤمنين الذين يرغبون في المشاركة برسالة يسوع، وبقيم الكرامة البشرية التي يعززها تعليمُه. في الواقع، يستشعر المؤمنون أكثر فأكثر بأنه إن لم يتم نشر البشرى السارة في البيئة الرقمية، فإنها ستغيب عن خبرة عدد كبير من الناس الذين يعتبرون هذه المساحة الوجودية مُهمةً. إن البيئة الرقمية ليست عالما موازيا أو افتراضيا بحتا، ولكنها جزءًا من الواقع اليومي للعديد من الأشخاص، بخاصة للشباب منهم. فالشبكات الاجتماعية هي نتيجة للتفاعل البشري، وهي تعطي بدورها أشكالا جديدة لدينامية التواصل التي تخلق علاقات: إن معرفة متعمقة لهذه البيئة هي إذا الشرط الأساسي لضمان حضور ذات معنى في داخلها.
إن القدرة على استخدام اللغات الجديدة هي مطلوبة لا لنكون متماشيين مع العصر، بل لنسمح لغنى الإنجيل اللامتناهي بأن يجد طرق تعبير يمكنها أن تلمس قلوب الجميع وعقولهم. غالبا ما تترافق الكلمة المكتوبة في البيئة الرقمية مع صور وأصوات. إن التواصل الفعال، كأمثال يسوع، يتطلب إشراك الخيال والحساسية العاطفية لأولئك الذين نود دعوتهم للقاء مع سر محبة الله. بالإضافة الى ذلك، نحن نعلم أن التقليد المسيحي لطالما كان غنيا بالرموز والعلامات: أفكر، على سبيل المثل، بالصليب، وبالأيقونات، وبصور العذراء مريم، وبالمغارة، وبالزجاج الملون وبلوحات الكنائس. فجزء جوهري من التراث الفني البشري قد قام بتنفيذه فنانون وموسيقيون حاولوا التعبير عن حقائق الإيمان.
تظهر أصالة المؤمنين في الشبكات الاجتماعية من خلال المشاركة في المصدر العميق لرجائهم وفرحهم: أي الإيمان بالله الغني بالرحمة والمحبة والذي ظهر في يسوع المسيح. هذه المشاركة تتكوّن ليس في التعبير الصريح عن الإيمان فحسب، بل وأيضًا في الشهادة، أي في الطريقة التي نوصل من خلالها "الخيارات والتفضيلات والأحكام المتناغمة بعمق مع الإنجيل، حتى عندما لا يتم التحدث عنه بوضوح" (رسالة اليوم العالمي للاتصالات الاجتماعية 2011). طريقة مهمة وفريدة للشهادة ستكون عبر الرغبة في تقديم الذات للآخرين من خلال الاستعداد للانخراط بصبر واحترام في أسئلتهم وفي شكوكهم، وفي مسيرة البحث عن الحقيقة وعن معنى الوجود البشري. إن نشوء الحوار حول الإيمان والمعتقد في الشبكات الاجتماعية يؤكد على أهمية ومكانة الدين في النقاش العام والاجتماعي.
أما بالنسبة الى الذين قبلوا عطية الإيمان بقلب منفتح، فإن الإجابة الأكثر راديكالية عن أسئلة الإنسان حول المحبة، والحقيقة وعن معنى الحياة -وهي قضايا لا تغيب أبدًا عن الشبكات الاجتماعية- تكمن في شخص يسوع المسيح. فمن الطبيعي أن الشخص المؤمن يرغب، باحترام وحساسة، في أن يشارك إيمانه مع الذين يقابلهم في البيئة الرقمية. إلا أنه في نهاية المطاف، إن كانت مشاركتنا للإنجيل قادرة على أن تعطي ثمارا جيدة، فهذا كله يعود إلى القوة الذاتية لكلمة الله القادرة على لمس القلوب، حتى قبل أي جهد نقوم به. ومن ثمَّ، يجب علينا الثقة في أن قدرة عمل الله تتخطى دائما أي ضمان يقوم على استخدام الوسائل البشرية. حتى في البيئة الرقمية، حيث من السهل ارتفاع أصوات قوية ومتضاربة أحيانا، وحيث تسود فيها أحيانا أخرى الإثارة، نحن مدعوون إلى التمييز اليقظ. ولنتذكر، في هذا الإطار، أن إيليا تعرف الى صوت الله لا في الريح القوي والعاصف، ولا في الزلزال أو النار بل في "صَوِت نَسيمٍ لَطيف" (1 مل 19، 11-12). علينا أن نثق بواقع أن رغبات الإنسان الأساسية في أن يَحب وأن يكون محبوبًا، وأن يجد المعنى والحقيقة - التي نقشها الله نفسه في قلب الكائن البشري- تُبقِي أيضًا نساءَ ورجالَ عصرِنا، دائمًا وابدا منفتحين على ما أسماه الطوباوي الكاردينال نيومن "نور الإيمان العذب" .
يمكن للشبكات الاجتماعية، بالإضافة الى كونها أداة للتبشير، أن تكون عاملا للتطور البشري. على سبيل المثال، في بعض السياقات الجغرافية والثقافية حيث يشعر المسيحيون بأنهم منعزلين، يمكن للشبكات الاجتماعية أن تعزز إحساس الوحدة القائم مع جماعة المؤمنين العالمية. كما أن الشبكات تسهل تشارك الموارد الروحية والليتورجيا، مما يجعل الأشخاص قادرين على الصلاة مع الإحساس بالقرب من الذين يعتنقون الإيمان نفسه. إن المشاركة الأصيلة والتفاعلية مع أسئلة وشكوك البعيدين على الإيمان، يجب أن تجعلنا نشعر بالحاجة الماسة لتغذية إيماننا بحضور الله بالصلاة والتأمل، مصحوبة بمحبتنا الفاعلة "ان كنت اتكلم بألسنة الناس والملائكة ولا محبة عندي فما أنا إلا نحاس يطن او صنج يرن" (1 كو 13، 1).
توجد شبكات اجتماعية، في مجال البيئة الرقمية، تقدم للإنسان المعاصر فرصا للصلاة، وللتأمل، أو للمشاركة لكلمة الله. بل ويمكن لهذه الشبكات أيضًا أن تفتح الأبواب لأبعاد أخرى للإيمان. فأشخاص كثيرون يكتشفون اليوم، وفي المقام الأول، من خلال اتصال على شبكة الانترنت أهميةَ اللقاء المباشر، وأهمية خبرات الجماعة أو حتى الحج، وهي عناصر دائما مهمة في مسيرة الإيمان. مع سعينا المتواصل لجعل الإنجيل حاضرا في البيئة الرقمية، يمكننا أن ندعو الناس ليعيشوا لقاءات صلاة أو احتفالات ليتورجية في أماكن محددة كأماكن العبادة والكنائس. لا ينبغي أن يكون هناك نقص في التطابق أو الوحدة بين تعبيرنا عن إيماننا وشهادتنا الإنجيلية في الواقع الذي نحن مدعوون لعيشه، أجسديًّا كان أم رقميًّا. فعندما نكون متواجدين مع آخرين، نحن مدعوون بكل الأشكال أن نعلن محبة الله الى أقاصي الأرض.
أصلي لكي يرافقكم روح الله وينيركم دائما، وأبارككم جميعا من كل قلبي، لكيما تستطيعوا أن تكونوا حقا شهودًا للإنجيل ومبشرين به. "إذهبوا في الأرض كلها، واعلنوا البشارة الى الناس أجمعين" (مر 16، 15).
حاضرة الفاتيكان، 24 يناير /كانون ثاني 2013، عيد القديس فرنسيس دي سال.
BENEDICTUS PP. XVI
[00116-08.01] [Testo originale: Italiano]
[B0040-XX.01]