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L’UDIENZA GENERALE, 18.01.2012


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa ha incentrato la sua meditazione sulla Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, che quest’anno ha per tema: Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore (1 Cor 15, 51-58).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle!

Inizia oggi la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani che, da oltre un secolo, viene celebrata ogni anno da cristiani di tutte le Chiese e Comunità ecclesiali, per invocare quel dono straordinario per cui lo stesso Signore Gesù ha pregato durante l’Ultima Cena, prima della sua passione: "Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17,21). La pratica della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani fu introdotta nel 1908 da Padre Paul Wattson, fondatore di una comunità religiosa anglicana che entrò in seguito nella Chiesa cattolica. L’iniziativa ricevette la benedizione del Papa san Pio X e fu poi promossa dal Papa Benedetto XV, che ne incoraggiò la celebrazione in tutta la Chiesa cattolica con il Breve Romanorum Pontificum, del 25 febbraio 1916.

L’ottavario di preghiera fu sviluppato e perfezionato negli anni trenta del secolo scorso dall’Abbé Paul Couturier di Lione, che sostenne la preghiera "per l’unità della Chiesa così come vuole Cristo e conformemente agli strumenti che Lui vuole". Nei suoi ultimi scritti, l’Abbé Couturier vede tale Settimana come un mezzo che permette alla preghiera universale di Cristo di "entrare e penetrare nell’intero Corpo cristiano"; essa deve crescere fino a diventare "un immenso, unanime grido di tutto il Popolo di Dio", che chiede a Dio questo grande dono. Ed è precisamente nella Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani che l’impulso impresso dal Concilio Vaticano II alla ricerca della piena comunione tra tutti i discepoli di Cristo trova ogni anno una delle sue più efficaci espressioni. Questo appuntamento spirituale, che unisce cristiani di tutte le tradizioni, accresce la nostra consapevolezza del fatto che l’unità verso cui tendiamo non potrà essere solo il risultato dei nostri sforzi, ma sarà piuttosto un dono ricevuto dall’alto, da invocare sempre.

Ogni anno i sussidi per la Settimana di Preghiera vengono preparati da un gruppo ecumenico di una diversa regione del mondo. Vorrei soffermarmi su questo punto. Quest’anno, i testi sono stati proposti da un gruppo misto composto da rappresentanti della Chiesa cattolica e del Consiglio Ecumenico Polacco, che comprende varie Chiese e Comunità ecclesiali del Paese. La documentazione è stata poi rivista da un comitato composto da membri del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Anche questo lavoro fatto insieme in due tappe è un segno del desiderio di unità che anima i cristiani e della consapevolezza che la preghiera è la via primaria per raggiungere la piena comunione, perché uniti verso il Signore andiamo verso l'unità. Il tema della Settimana di quest’anno - come abbiamo sentito - è preso dalla Prima Lettera ai Corinzi: - "Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore" (cfr 1 Cor 15,51-58), la sua vittoria ci trasformerà. E questo tema è stato suggerito dall’ampio gruppo ecumenico polacco che ho citato, il quale, riflettendo sulla propria esperienza come nazione, ha voluto sottolineare quanto forte sia il sostegno della fede cristiana in mezzo a prove e sconvolgimenti, come quelli che hanno caratterizzato la storia della Polonia. Dopo ampie discussioni è stato scelto un tema incentrato sul potere trasformante della fede in Cristo, in particolare alla luce dell’importanza che essa riveste per la nostra preghiera in favore dell’unità visibile della Chiesa, Corpo di Cristo. Ad ispirare questa riflessione sono state le parole di san Paolo che, rivolgendosi alla Chiesa in Corinto, parla della natura temporanea di ciò che appartiene alla nostra vita presente, segnata anche dall’esperienza di "sconfitta" del peccato e della morte, in confronto a ciò che porta a noi la "vittoria" di Cristo sul peccato e sulla morte nel suo Mistero pasquale.

La storia particolare della nazione polacca, che ha conosciuto periodi di convivenza democratica e di libertà religiosa, come nel XVI secolo, è stata segnata, negli ultimi secoli, da invasioni e disfatte, ma anche dalla costante lotta contro l’oppressione e dalla sete di libertà. Tutto questo ha indotto il gruppo ecumenico a riflettere in maniera più approfondita sul vero significato di "vittoria" - che cosa è la vittoria - e di "sconfitta". Rispetto alla "vittoria" intesa in termini trionfalistici, Cristo ci suggerisce una strada ben diversa, che non passa attraverso il potere e la potenza. Egli infatti afferma: "Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti" (Mc 9,35). Cristo parla di una vittoria attraverso l’amore sofferente, attraverso il servizio reciproco, l’aiuto, la nuova speranza e il concreto conforto donati agli ultimi, ai dimenticati, ai rifiutati. Per tutti i cristiani, la più alta espressione di tale umile servizio è Gesù Cristo stesso, il dono totale che fa di Se stesso, la vittoria del suo amore sulla morte, nella croce, che splende nella luce del mattino di Pasqua. Noi possiamo prendere parte a questa "vittoria" trasformante se ci lasciamo noi trasformare da Dio, solo se operiamo una conversione della nostra vita e la trasformazione si realizza in forma di conversione. Ecco il motivo per cui il gruppo ecumenico polacco ha ritenuto particolarmente adeguate per il tema della propria meditazione le parole di San Paolo: "Tutti saremo trasformati" dalla vittoria di Cristo, nostro Signore" (cfr 1 Cor 15,51-58).

La piena e visibile unità dei cristiani, a cui aneliamo, esige che ci lasciamo trasformare e conformare, in maniera sempre più perfetta, all’immagine di Cristo. L’unità per la quale preghiamo richiede una conversione interiore, sia comune che personale. Non si tratta semplicemente di cordialità o di cooperazione, occorre soprattutto rafforzare la nostra fede in Dio, nel Dio di Gesù Cristo, che ci ha parlato e si è fatto uno di noi; occorre entrare nella nuova vita in Cristo, che è la nostra vera e definitiva vittoria; occorre aprirsi gli uni agli altri, cogliendo tutti gli elementi di unità che Dio ha conservato per noi e sempre nuovamente ci dona; occorre sentire l’urgenza di testimoniare all’uomo del nostro tempo il Dio vivente, che si è fatto conoscere in Cristo.

Il Concilio Vaticano II ha posto la ricerca ecumenica al centro della vita e dell’operato della Chiesa: "Questo santo Concilio esorta tutti i fedeli cattolici perché, riconoscendo i segni dei tempi, partecipino con slancio all’opera ecumenica" (Unitatis redintegratio, 4). Il beato Giovanni Paolo II ha sottolineato la natura essenziale di tale impegno, dicendo: "Questa unità, che il Signore ha donato alla sua Chiesa e nella quale egli vuole abbracciare tutti, non è un accessorio, ma sta al centro stesso della sua opera. Né essa equivale ad un attributo secondario della comunità dei suoi discepoli. Appartiene invece all’essere stesso di questa comunità" (Enc. Ut unum sint, 9). Il compito ecumenico è dunque una responsabilità dell’intera Chiesa e di tutti i battezzati, che devono far crescere la comunione parziale già esistente tra i cristiani fino alla piena comunione nella verità e nella carità. Pertanto, la preghiera per l’unità non è circoscritta a questa Settimana di Preghiera, ma deve diventare parte integrante della nostra orazione, della vita orante di tutti i cristiani, in ogni luogo e in ogni tempo, soprattutto quando persone di tradizioni diverse s’incontrano e lavorano insieme per la vittoria, in Cristo, su tutto ciò che è peccato, male, ingiustizia, violazione della dignità dell’uomo.

Da quando il movimento ecumenico moderno è nato, oltre un secolo fa, vi è sempre stata una chiara consapevolezza del fatto che la mancanza di unità tra i cristiani impedisce un annuncio più efficace del Vangelo, perché mette in pericolo la nostra credibilità. Come possiamo dare una testimonianza convincente se siamo divisi? Certamente, per quanto riguarda le verità fondamentali della fede, ci unisce molto più di quanto ci divide. Ma le divisioni restano, e riguardano anche varie questioni pratiche ed etiche, suscitando confusione e diffidenza, indebolendo la nostra capacità di trasmettere la Parola salvifica di Cristo. In questo senso, dobbiamo ricordare le parole del beato Giovanni Paolo II, che nella sua Enciclica Ut unum sint parla del danno causato alla testimonianza cristiana e all’annuncio del Vangelo dalla mancanza di unità (cfr nn. 98, 99). E’ una grande sfida questa per la nuova evangelizzazione, che può essere più fruttuosa se tutti i cristiani annunciano insieme la verità del Vangelo di Gesù Cristo e danno una risposta comune alla sete spirituale dei nostri tempi.

Il cammino della Chiesa, come quello dei popoli, è nelle mani del Cristo risorto, vittorioso sulla morte e sull’ingiustizia che Egli ha portato e ha sofferto a nome di tutti. Egli ci fa partecipi della sua vittoria. Solo Lui è capace di trasformarci e renderci, da deboli e titubanti, forti e coraggiosi nell’operare il bene. Solo Lui può salvarci dalle conseguenze negative delle nostre divisioni. Cari fratelli e sorelle, invito tutti ad unirsi in preghiera in modo più intenso durante questa Settimana per l’Unità, perché cresca la testimonianza comune, la solidarietà e la collaborazione tra i cristiani, aspettando il giorno glorioso in cui potremo professare insieme la fede trasmessa dagli Apostoli e celebrare insieme i Sacramenti della nostra trasformazione in Cristo. Grazie.

[00062-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers frères et sœurs, aujourd’hui nous entrons dans la Semaine de Prière pour l’Unité des Chrétiens. Ce rendez-vous spirituel annuel fait grandir la conscience que l’Unité vers laquelle nous tendons ne pourra être obtenue par nos seuls efforts, mais sera surtout un don reçu d’en haut, et à demander toujours. Cette octave de prière veut « Être un cri unanime de tout le Peuple chrétien » qui demande à Dieu ce grand don ! En effet, la prière demeure la voie fondamentale et première pour parvenir à la pleine communion. Jésus lui-même a prié pour cette unité et l’a demandée à son Père avant sa Passion. Cette année, le thème de la Semaine est : « Tous nous serons transformés par la victoire de Jésus Christ, notre Seigneur ». Cette victoire ne passe ni par le pouvoir ni par la puissance. Elle est celle de l’amour, de l’entraide et du service mutuels. Nous pouvons donc devenir victorieux seulement si nous nous laissons transformer par Dieu en convertissant notre vie. Chers amis, ayons conscience que le manque d’unité est un obstacle à l’annonce de l’Evangile ! L’unité pour laquelle nous prions demande que nous renforcions notre foi en Dieu, qui nous a parlé et s’est fait l’un de nous en Jésus. En vivant plus profondément avec le Christ, nous pourrons témoigner de lui autour de nous et faire grandir la communion dans la vérité et dans la charité.

Je salue les pèlerins francophones, particulièrement les élèves du Collège Notre Dame des Missions de Charenton le Pont et ceux du Collège Rocroy Saint Vincent de Paul de Paris. Je vous invite à être des semeurs d’unité là où vous êtes, dans vos familles et dans vos communautés, pour que l’amour du Christ puisse porter à tous la paix et la joie. Je vous bénis de grand cœur !

[00063-03.01] [Texte original: Français]

  Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

The Week of Prayer for Christian Unity which begins today invites all the Lord’s followers to implore the gift of unity. This year’s theme – We Will All Be Changed By The Victory Of Our Lord Jesus Christ – was chosen by representatives of the Catholic Church and the Polish Ecumenical Council. Poland’s experience of oppression and persecution prompts a deeper reflection on the meaning of Christ’s victory over sin and death, a victory in which we share through faith. By his teaching, his example and his paschal mystery, the Lord has shown us the way to a victory obtained not by power, but by love and concern for those in need. Faith in Christ and interior conversion, both individual and communal, must constantly accompany our prayer for Christian unity. During this Week of Prayer, let us ask the Lord in a particular way to strengthen the faith of all Christians, to change our hearts and to enable us to bear united witness to the Gospel. In this way we will contribute to the new evangelization and respond ever more fully to the spiritual hunger of the men and women of our time.

I offer a cordial welcome to all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience. My special greeting goes to the Lutheran pilgrims from Finland. I also greet the group of sailors and marines from the United States. Upon all of you and your families I cordially invoke God’s abundant blessings!

[00064-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Heute beginnt die Gebetswoche für die Einheit der Christen, in der jedes Jahr Christen aller Kirchen und kirchlichen Gemeinschaften um die Gabe bitten, für die der Herr während des Letzten Abendmahls gebetet hat, wo er sagte: »Alle sollen eins sein: Wie du, Vater, in mir bist und ich in dir bin, sollen auch sie in uns sein, damit die Welt glaubt, daß du mich gesandt hast« (Joh 17,21). Die Gebetswoche will uns zu Bewußtsein bringen, daß die Einheit, nach der wir streben, nicht von uns selber erwirkt werden kann, daß sie ein Geschenk ist, das wir empfangen und um das wir immer wieder bitten müssen. In diesem Jahr lautet das Leitwort der Gebetswoche: »Wir werden alle verwandelt werden durch den Sieg Jesu Christi, unseres Herrn« (vgl. 1 Kor 15,51–58), und der Nachdruck liegt auf »Verwandlung«: Glaube verwandelt und Verwandlung allein kann Einheit wirken. Christus zeigt seinen Weg des Sieges, der anders ist als der Sieg der Welt. Er ist nicht durch Macht und Gewalt errungen. Es ist ein Sieg, der unter dem Zeichen steht: Wer der Erste sein will, soll der Letzte sein und der Diener von allen (vgl. Mk 9,35). Für uns ist Christus selbst mit seinem demütigen Dienen, seiner Hingabe und seinem Leiden und Auferstehen der wirkliche Ausdruck des Sieges. Am Ostermorgen leuchtet der Sieg der Liebe über den Tod auf. Und wir erhalten daran Anteil, wenn wir uns von ihm in dieser Richtung umwandeln lassen. Einheit erfordert demnach Umwandlung, das heißt von uns her gesehen Umkehr, Bekehrung - eine immerwährende Bekehrung, sowohl persönlich wie gemeinschaftlich. Sie ist nicht einfach Nettigkeit und Zusammenarbeit, sondern benötigt den tiefen Glauben an Gott, der uns aus uns selbst herausreißt und ihm ähnlich macht. Sie bedeutet Glauben an Jesus Christus, der einer von uns geworden ist, damit wir ihm ähnlich werden können und dann eins werden. In das neue Leben in Christus eintreten, das ist der Sieg Christi, das ist unsere Verwandlung, und das schafft Einheit.

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger, heute besonders eine Delegation von österreichischen Pfarrgemeinderatsmitgliedern in Begleitung von Bischof Alois Schwarz sowie eine Delegation der Mainzer Ranzengarde. Herzlich Willkommen! Beten wir in dieser Woche um die Einheit aller Christen, damit das gemeinsame Zeugnis, die Solidarität und die Zusammenarbeit wachse und wir dann wirklich dem Tag entgegengehen dürfen, an dem wir miteinander den von den Aposteln überlieferten Glauben bekennen und die Sakramente der Umgestaltung in Christus feiern dürfen. Danke für Ihre Aufmerksamkeit.

[00065-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Inicia hoy la Semana de Oración por la Unidad de los Cristianos, que desde hace más de un siglo, viene celebrada por todas las Iglesias y Comunidades eclesiales, para invocar el don extraordinario de la unidad por el que el Señor oró durante la Última Cena, y animar a la oración, como primer camino que conduce a la plena comunión. El tema elegido para este año, "Todos seremos transformados por la victoria de nuestro Señor Jesucristo", resalta la importancia de la fe cristiana en medio de las pruebas y dificultades, con relación al don total obrado por Jesús en el Misterio Pascual. La unidad por la cual pedimos requiere una conversión. No se trata simplemente de cordialidad y cooperación, es necesario reforzar la fe en Dios, el Dios de Jesucristo, que ha hablado y se ha hecho uno de nosotros; se requiere entrar en su nueva vida, que es la verdadera y definitiva victoria; abrirse a los demás, acogiendo los elementos de unidad que ofrece el Señor; y dar testimonio del Dios vivo, que se ha hecho conocer en su Hijo.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los miembros del Patronato de la Fundación "Santa Teresa de Ávila" de la Universidad Católica de Ávila, acompañados por el Gran Canciller de la misma, así como a los demás grupos de España y de los países latinoamericanos. Os invito a implorar de Dios el don de la unidad de los cristianos, para que crezca el testimonio común y la colaboración, y podamos un día profesar todos juntos la fe transmitida por los Apóstoles y celebrar los sacramentos de nuestra transformación en Cristo. Muchas gracias.

[00066-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

Hoje tem início a Semana de Oração pela Unidade dos Cristãos, com a finalidade de permitir que a oração que o próprio Senhor fez na Última Ceia - «Que todos sejam um, ó Pai» (Jo 17, 21) – cresça até se tornar um imenso, unânime grito de todo o povo cristão, que pede a Deus o grande dom da unidade. Esta Semana de oração tem como tema «Todos seremos transformados pela vitória de Jesus Cristo, Nosso Senhor» e quer pôr em evidência o poder transformador da fé em Cristo, que anima a nossa oração pela unidade visível da Igreja, Corpo de Cristo. O caminho da Igreja e dos povos está nas mãos de Cristo ressuscitado, vitorioso sobre a morte e a injustiça, que Ele suportou e sofreu por todos nós. A unidade plena e visível dos cristãos, pela qual suspiramos e rezamos, exige uma conversão interior pessoal e comunitária que nos faça entrar na vida nova em Cristo, que é a nossa vitória verdadeira e definitiva; tal unidade exige que nos deixemos transformar cada vez mais perfeitamente à imagem de Cristo, para assim participarmos da sua vitória, pois só Ele é capaz de nos transformar, de fracos e titubeantes, em fortes e corajosos operadores de bem.

Amados peregrinos de língua portuguesa, nomeadamente os brasileiros vindos de São Paulo, Recife, Belo Horizonte e Rio de Janeiro, sede bem-vindos! A todos saúdo com grande afeto e alegria, exortando-vos a perseverar na oração, nesta Semana pela Unidade, para que possa crescer entre os cristãos o testemunho comum, a solidariedade e a colaboração! E que Deus vos abençoe!

[00067-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Witam serdecznie obecnych tu Polaków. Dzisiaj pragnę zachęcić was do ufnej modlitwy o jedność chrześcijan. Niech nie zabraknie też gestów wzajemnego zrozumienia, pojednania i gotowości do dialogu. Niech będą one, zgodnie z hasłem tego Tygodnia modlitw, świadectwem przemiany i zwycięstwa Chrystusa w naszym życiu. Waszym ekumenicznym dążeniom z serca błogosławię.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi qui presenti. Oggi voglio esortarvi alla fiduciosa preghiera per l’unita dei cristiani, affinché non manchino gesti di reciproca comprensione, di riconciliazione e di apertura al dialogo. Secondo il motto di questa Settimana di preghiera, tali gesti siano il segno della nostra trasformazione e della vittoria di Cristo nella nostra vita. Benedico di cuore i vostri sforzi ecumenici.]

[00068-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle,

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i sacerdoti aderenti al Movimento dei Focolari ed auspico che le giornate di studio di questi giorni li aiutino a perseverare nella generosa sequela di Cristo e nella gioiosa testimonianza del suo Vangelo. Saluto gli studenti della diocesi di Caserta accompagnati dal loro Vescovo Mons. Pietro Farina: questo incontro rafforzi in ciascuno la fede e l’impegno di vita cristiana. Saluto con affetto i piccoli degenti dell’Istituto nazionale per la ricerca e la cura dei tumori di Milano ed assicuro la mia fervida preghiera affinché il Signore sostenga ognuno con la sua grazia. Saluto la folta rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati di Roma e, mentre li ringrazio per la loro presenza, desidero incoraggiarli a svolgere la loro delicata professione mantenendosi sempre fedeli alla verità, presupposto fondamentale per l’attuazione della giustizia.

Porgo, inoltre, un cordiale saluto ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. Invito voi, cari giovani, a testimoniare sempre con generosità la vostra fede in Cristo, che illumina il cammino della vita. Sia la fede un costante conforto nella sofferenza di tutti voi, cari malati. E per voi, cari sposi novelli, la luce di Cristo sia guida efficace nella vostra esistenza familiare.

[00069-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0028-XX.01]