CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA "GAUDÍ E LA SAGRADA FAMÍLIA DE BARCELONA. ARTE, SCIENZA E SPIRITUALITÀ" (CITTÀ DEL VATICANO, 24 NOVEMBRE 2011 - 15 GENNAIO 2012) ● INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. LLUÍS MARTÍNEZ SISTACH
● INTERVENTO DELL’ON. JOAN RIGOL
● INTERVENTO DEL REV.DO ANTONI MATABOSCH
● INTERVENTO DELL’ARCH. DANIEL GIRALT-MIRACLE
● INTERVENTO DELLA DOTT.SSA CECILIA PEREIRA
Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si tiene una Conferenza stampa di presentazione della mostra "Gaudí e la Sagrada Família de Barcelona. Arte, scienza e spiritualità". La mostra sarà allestita nel Braccio di Carlo Magno in Vaticano dal 24 novembre 2011 al 15 gennaio 2012.
Intervengono alla Conferenza Stampa: l’Em.mo Card. Lluís Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcelona (Spagna) e Presidente della Fundació Junta Constructora de la Sagrada Família; l’ Em.mo Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura; On. Joan Rigol, Co-organizzatore della mostra; il Rev.do Antoni Matabosch, Presidente onorario della Fundació Joan Maragall; l’Arch. Daniel Giralt-Miracle, Commissario della mostra; la Dott.ssa Cecilia Pereira, Rappresentante della Agenzia AC/E (Acción Cultural Española).
Pubblichiamo di seguito gli interventi del Card. Lluís Martínez Sistach, dell’On. Joan Rigol, del Rev.do Antoni Matabosch, dell’Arch. Daniel Giralt-Miracle e della Dott.ssa Cecilia Pereira:
● INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. LLUÍS MARTÍNEZ SISTACH
La dedicazione della Basilica della "Sagrada Familía" il 7 novembre 2010 è stato un avvenimento storico per la città di Barcellona. Che il Santo Padre Benedetto XVI accettasse l’invito che gli rivolsi di presiedere la dedicazione della "Sagrada Familía" e concedesse il titolo di Basilica è stato veramente un evento storico. Nell’anno 2010 abbiamo finito la costruzione della parte interna di questo bellissimo e singolarissimo tempio la cui edificazione ebbe inizio nel 1882 e il cui progetto e realizzazione furono affidati nel 1883 al giovane e innovatore architetto Antoni Gaudí. È una sfida importante. Gaudí diceva già allora: "il mio cliente non ha fretta".
La visita di Papa Benedetto XVI a Barcellona per la dedicazione della "Sagrada Familía" ha dato a questa Basilica una proiezione universale ancor maggiore. In tutto il mondo si sono ammirate le belle immagini della Basilica e la sua dedicazione ad opera del Santo Padre. Tutto ciò spiega l’aumento del 40% delle visite turistiche al tempio della "Sagrada Familía". Quest’anno supereremo già i tre milioni di visitatori.
Siamo anche consapevoli che il Santo Padre Benedetto XVI ci ha manifestato il suo affetto, la sua sollecitudine pastorale e la sua vicinanza con la sua visita apostolica, consacrando la Basilica e visitando nell’ "Obra del Nen Déu" molte famiglie con figli affetti da sindrome di Down.
Il Santo Padre durante il pranzo nel Palazzo Arcivescovile di Barcellona, in quel 7 novembre 2010, mi disse che avrebbe conservato un ricordo indimenticabile della celebrazione della dedicazione della "Sagrada Familía", ed ebbi la gioia di risentire ciò dalle sue labbra nella Nunziatura Apostolica a Madrid, nell’occasione dell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù. E nell’allocuzione per l’Angelus, lo scorso 6 novembre, disse ai fedeli raccolti nella piazza di San Pietro: "Ricordo che domani farà un anno che a Barcellona ebbi la gioia di dedicare la Basilica della "Sagrada Familía", somma ammirabile di tecnica, di bellezza e di fede, che concepì il servo di Dio e geniale architetto Antoni Gaudí".
Questa mostra su Gaudí e la "Sagrada Familía" di Barcellona che presentiamo qui in Vaticano vuole essere un ringraziamento a Papa Benedetto XVI per la sua visita e nello stesso tempo vuole portare a Roma la Basilica della "Sagrada Familía" e lo stesso Gaudí, affinché i fedeli della diocesi del Papa, Vescovo di Roma, possano godere della grande opera di questo geniale architetto. Con questa importante esposizione l’Arcidiocesi di Barcellona desidera reiterare al Papa il più cordiale ringraziamento di tutti i fedeli e offrire tanto ai membri della Curia Romana, collaboratori più immediati del Santo Padre nel governo pastorale della Chiesa universale, quanto agli abitanti di Roma la conoscenza della Basilica attraverso questa esposizione per invitarli a visitarla a Barcellona.
Con la presente mostra vogliamo anche avvicinare ad una delle sedi della bellezza più importante, i Musei Vaticani, la "Sagrada Familía", questa bellissima opera che la nostra Chiesa di Barcellona ha reso possibile grazie al Servo di Dio Antoni Gaudí, architetto geniale, cristiano esemplare e uomo catalano sempre più universale, la cui causa di canonizzazione è depositata presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Questa grande esposizione con i suoi atti complementari offrirà una presenza della nostra cultura catalana, della nostra arte e della nostra spiritualità.
Questa mostra vuole essere, quindi, un atto di riconoscenza al Santo Padre, al Pontificio Consiglio per la Cultura e al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, per l’interesse e la sensibilità che hanno dimostrato nei confronti della Basilica della "Sagrada Familía" e la figura dell’"Architetto di Dio", Antoni Gaudí.
Con l’eminentissimo Cardinale Ravasi, che presiede il Pontificio Consiglio per la Cultura, tempo fa già parlammo di qualche progetto comune, tanto a Roma come a Barcellona. Cominciamo ora con questa mostra a Roma e, nel prossimo maggio 2012 a Barcellona, celebreremo una sessione dell’Atrio dei Gentili, organizzata dal Pontificio Consiglio per la Cultura e l’Arcidiocesi di Barcellona, dedicato al dialogo tra credenti e non credenti nell’ambito dell’arte, della bellezza e della fede.
Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l’arcivescovo Mons. Rino Fisichella, partecipò alla celebrazione della dedicazione della "Sagrada Familía" e rimase così impressionato della Basilica che l’ha presa come icona di lavoro per il suo organismo. Mi ha chiesto che la città di Barcellona, insieme ad altre undici città d’Europa, lavorino insieme in ciò che viene denominata la "Missio Metropolis", che si realizzerà durante la Quaresima del 2012.
L’esposizione che presentiamo sull’opera di Antoni Gaudí, specialmente della "Sagrada Familía", è un’espressione in più del contributo della fede cristiana nei confronti del mondo della cultura, dell’arte e della bellezza che la Chiesa ha realizzato lungo i secoli. Mette in risalto la realtà di un magnifico tempio per la sua bellezza, la sua maestosità, la sua simbologia nel centro di una grande metropoli come Barcellona. Come disse Benedetto XVI a Barcellona, questa Basilica è un segno visibile del Dio invisibile, molto necessaria nelle nostre società occidentali europee con un marcato livello di cultura laicista e di indifferenza religiosa.
La basilica della "Sagrada Familía" oggi è già ciò che si pretendeva con la sua costruzione, secondo quello che consta nella pergamena conservata nella prima pietra: "Risvegliare dal torpore i cuori assopiti. Esaltare la fede. Concedere calore alla carità. Contribuire alla pietà del Signore nei confronti del Paese": tutto ciò è molto necessario ai nostri giorni. Gaudí lo realizzò perché visse una profonda esperienza di fede. Egli voleva coniugare misticismo e arte; costruire qualcosa che parlasse intuitivamente della fede e far sì che nessuna pietra del Tempio fosse aliena a questa finalità. Papa Benedetto XVI nell’omelia della dedicazione della "Sagrada Familía" disse che "Gaudí volle unire l’ispirazione che gli veniva dai tre grandi libri dei quali si nutriva come uomo, come credente e come architetto: il libro della natura, il libro della Sacra Scrittura e il libro della Liturgia. Così unì la realtà del mondo e la storia della salvezza, come ci è narrata nella Bibbia e resa presente nella Liturgia". E aggiunse che Gaudí "aprendo in questo modo il suo spirito a Dio, è stato capace di creare in questa città uno spazio di bellezza, di fede e di speranza, che conduce l’uomo all’incontro con Colui che è la verità e la bellezza stessa".
La visita del Papa a Barcellona per la dedicazione della "Sagrada Familía", la mostra che inauguriamo nella Città del Vaticano e le altre realizzazioni, rendono più forte la nostra romanità, la funzione del Papa, Vescovo di Roma e Successore di San Pietro, che storicamente ha avuto molta importanza nel nostro Paese. Basti pensare che conserviamo da molti secoli il testo del "Credo", musicato dal maestro Romeu, che il popolo cristiano continua a cantare con gioia e soddisfazione, in cui si fa esplicitamente menzione della "Chiesa cattolica, apostolica e romana".
Nel Rinascimento culturale catalano, che ebbe il suo inizio nella seconda metà del XIX secolo, Antoni Gaudí è l’esponente più universale del dialogo tra la fede e l’arte, e la Basilica della "Sagrada Familía" è il paradigma più notorio di questa realtà. Il poeta e intellettuale cattolico Joan Maragall, nel contemplare l’opera di Gaudí esclamò: "Questo non è più architettura, è poesia", e coincide con l’elogio che fece a Gaudí il Nunzio apostolico in Spagna, Ragonesi, dopo che l’artista gli spiegò la "Sagrada Familía": "Lei è il Dante dell’architettura".
Sono consapevole che c’è in giro il desiderio di sapere quando terminerà la costruzione della "Sagrada Familía". Gaudí diceva che l’avrebbe finita San Giuseppe. La profezia si è compiuta in ciò che si riferisce al compimento delle navate interne perché le ha iniziate al culto un Papa il cui nome di Battesimo è Giuseppe. E le altre costruzioni esterne? Mancano dieci torri, la cappella del Santissimo, del Battistero e della Madonna, due sacristie e il chiostro. Ho ripetuto molte volte che desidererei che si terminasse tutto nel 2026, anno del centenario della morte di Antoni Gaudí. A quando la sua beatificazione? Il mio desiderio è che avvenga quanto prima. Gaudí era un cristiano di parola e di fatto, uomo e architetto di Dio, a cui la costruzione della "Sagrada Familía" aiutò sempre di più nella conversione personale. Bisogna vedere in Lui non solo il geniale architetto ma soprattutto il cristiano esemplare: tutti preghiamo il Signore affinché per sua intercessione avvenga un miracolo per poterlo dichiarare Beato.
[01659-01.01] [Testo originale: Italiano]
● INTERVENTO DELL’ON. JOAN RIGOL
Testo in lingua italiana
Testo in lingua catalana
Testo in lingua spagnola
Testo in lingua inglese
Testo in lingua italiana
Il Patronato della "Sagrada Família de Barcelona" ha come missione la costruzione del Tempio, seguendo il progetto di Gaudí. Inoltre, fa sua la responsabilità di diffondere nella nostra società il messaggio e la testimonianza del geniale architetto. Questo è il senso della mostra che inauguriamo oggi in collaborazione con la Fundació Joan Maragall e l’AC/E, Acción Cultural Española. I contributi de l’Obra Social "la Caixa", della Fundación Endesa, dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede e del Governo della Generalitat de Catalunya hanno reso possibile questo evento culturale presso la Santa Sede.
Attraverso la Sagrada Família, Gaudí mette la sua creatività al servizio dei valori di trascendenza e di spiritualità espressi nella fede cristiana. L’intera Sagrada Família è una catechesi scolpita nella pietra. Aprendo la porta principale della Basilica per la cerimonia di dedicazione, Benedetto XVI ha potuto fruire dell’opera di Gaudí. Osservando l’interno del Tempio, il Papa si è detto stupito. Quest’anno anche altri tre milioni e mezzo di visitatori hanno condiviso il suo stesso sentimento.
Gaudí sviluppò la sua architettura in un contesto ben concreto: il risorgimento della cultura catalana tra i secoli XIX e XX: «Io lavoro», diceva Gaudí, «per la Catalogna nell’ambito che mi è proprio, innalzando il Tempio, visto che il tempio è l’elemento più degno per rappresentare un popolo.» (Joan Bergós, Gaudí, l’home i l’obra, p. 31).
Articolare un popolo mediante i valori personalizzanti della cultura era l’aspirazione della generazione di Gaudí. «Tutto ciò che non sia nobilitare singolarmente la gente e in tutti gli ordini è logorrea pura.» (Op. cit., p. 33)
La Chiesa ha contribuito considerevolmente alla configurazione della cultura e dell’arte come espressione dei valori spirituali della comunità. Anche in Catalogna. Il primo documento scritto in catalano (secolo XII) è la trascrizione di alcune omelie rinvenute in un paesino dei Pirenei (Organyà). Nel XIII secolo, Ramon Llull, francescano, fu il primo filosofo europeo a scrivere le proprie opere non solo in latino, ma anche nella propria lingua, il catalano. E il recupero, la rinascita (Renaixença) culturale catalana tra il XIX e il XX secolo si basò sull’opera letteraria del sacerdote Jacint Verdaguer. Gaudí rientra in questo processo.
I valori cristiani e culturali sono ben radicati nella nostra comunità catalana e la loro presenza è tuttora pienamente vigente. Di recente i nostri vescovi ce l’hanno ricordato nell’aggiornamento della dichiarazione pastorale «Radici cristiane della Catalogna».
Per questo, per noi è un grande onore poter inaugurare questa mostra su Gaudí presso la Santa Sede, a Roma, dove l’universalità e la fedeltà verso i valori spirituali e le proprie radici culturali hanno pienamente senso.
Grazie per la vostra accoglienza.
[01660-01.01] [Testo originale: Italiano]
Testo in lingua catalana
El Patronat de la Sagrada Família de Barcelona té com a missió la construcció del Temple, segons el projecte de Gaudí. També assumeix la responsabilitat de fer presents en la nostra societat el missatge i el testimoni del genial arquitecte. Aquest és el sentit de l’exposició que avui inaugurem en colęlaboració amb la Fundació Joan Maragall i l’AC/E, Acción Cultural Española. La contribució de l’Obra Social "la Caixa", la de la Fundación Endesa, la de l’Ambaixada d’Espanya prop de la Santa Seu i la del Govern de la Generalitat de Catalunya han fet possible aquest esdeveniment cultural a la Santa Seu.
Gaudí, a través de la Sagrada Família, posa la seva creativitat al servei dels valors de transcendència i d’espiritualitat expressats en la fe cristiana. Tota la Sagrada Família és una catequesi esculpida a la pedra. En obrir la porta principal de la Basílica per a la seva dedicació, Benet XVI va poder fruir de l’obra de Gaudí. El Papa va expressar que va quedar meravellat davant la contemplació de l’interior del Temple. Tres milions i mig de visitants durant aquest any han compartit aquest mateix sentiment.
Gaudí va desenvolupar el seu art arquitectònic en un context molt concret: el ressorgiment de la cultura catalana entre els segles XIX i XX: «Jo treballo», deia Gaudí, «per a Catalunya dins del camp que m’és propi, aixecant el Temple, ja que el temple és el més digne per a representar un poble.» (Joan Bergós, Gaudí, l’home i l’obra, p. 31).
Vertebrar un poble a través dels valors personalitzadors de la cultura era l’aspiració de la generació de Gaudí. «Tot el que no sigui elevar individualment la gent i en tots els ordres és verborrea pura.» (Op. cit., p. 33)
L’Església ha contribuït d’una manera essencial a la configuració de la cultura i de l’art com a expressió dels valors espirituals de la comunitat de persones. També a Catalunya. La primera obra escrita en català (segle XII) és la transcripció d’unes homilies trobades en un petit poble pirinenc (Organyà). Ramon Llull, franciscà, al segle XIII va ser el primer filòsof europeu que va escriure les seves obres no sols en llatí, sinó també en la seva llengua pròpia, el català. I la recuperació (Renaixença) cultural catalana entre el segle XIX i el XX es va fonamentar en l’obra literària del sacerdot Jacint Verdaguer. Gaudí forma part d’aquest procés.
Aquest arrelament dels valors cristians i culturals en la nostra comunitat catalana està també avui plenament vigent. Recentment els nostre bisbes ens ho han recordat en l’actualització de la declaració pastoral «Arrels cristianes de Catalunya».
Per això per a nosaltres és un gran honor poder inaugurar aquesta exposició sobre Gaudí a la Santa Seu, a Roma, on la universalitat i la fidelitat als valors espirituals i a les pròpies arrels culturals tenen ple sentit.
Gràcies per la seva acollida.
[01660-AA.01] [Testo originale: Catalano]
Testo in lingua spagnola
El Patronat de la Sagrada Família de Barcelona tiene como misión la construcción del Templo, según el proyecto de Gaudí. También asume la responsabilidad de hacer presentes en nuestra sociedad el mensaje y el testimonio del genial arquitecto. Este es el sentido de la exposición que hoy inauguramos en colaboración con la Fundació Joan Maragall y la AC/E, Acción Cultural Española. La contribución de la Obra Social "la Caixa", la de la Fundación Endesa, la de la Embajada de España ante la Santa Sede y la del Gobierno de la Generalitat de Catalunya han hecho posible este evento cultural en la Santa Sede.
Gaudí, a través de la Sagrada Família, pone su creatividad artística al servicio de los valores de trascendencia y de espiritualidad expresados en la fe cristiana. Toda la Sagrada Família es una catequesis esculpida en la piedra. Al abrir la puerta principal de la Basílica para su dedicación, Benedicto XVI pudo gozar de la obra de Gaudí. El Papa expresó que quedó maravillado ante la contemplación del interior del Templo. Tres millones y medio de visitantes durante este año han compartido el mismo sentimiento.
Gaudí desarrolló su arte arquitectónico en un contexto muy concreto: el resurgir de la cultura catalana entre los siglos XIX y XX: «Yo trabajo», decía Gaudí, «para Cataluña dentro del campo que me es propio, levantando el Templo, ya que el templo es lo más digno para representar a un pueblo.» (Traducido del catalán: Joan Bergós, Gaudí, l’home i l’obra, p. 31.
Vertebrar a un pueblo a través de los valores personalizadores de la cultura era la aspiración de la generación de Gaudí. «Todo lo que no sea elevar individualmente a la gente y en todos los órdenes es verborrea pura.» (Op. cit., p. 33).
La Iglesia ha contribuido de un modo esencial a la configuración de la cultura y del arte como expresión de los valores espirituales de la comunidad de personas. También en Cataluña. La primera obra escrita en catalán (siglo XII) es la transcripción de unas homilías encontradas en un pequeño pueblo pirenaico (Organyà). Ramon Llull, franciscano, en el siglo XIII fue el primer filósofo europeo que escribió sus obras no solo en latín, sino también en su lengua propia: el catalán. Y la recuperación (Renaixença) cultural catalana entre el siglo XIX y el XX se fundamentó en la obra literaria del sacerdote Jacint Verdaguer. Gaudí forma parte de este proceso.
Este enraizamiento de valores cristianos y culturales en nuestra comunidad catalana está también hoy plenamente vigente. Recientemente nuestros obispos nos lo han recordado en la actualización de la declaración pastoral «Arrels cristianes de Catalunya».
Por esto para nosotros es un gran honor poder inaugurar esta exposición sobre Gaudí en la Santa Sede, en Roma, donde la universalidad y la fidelidad a los valores espirituales y a las propias raíces culturales tienen pleno sentido.
Gracias por su acogida.
[01660-04.01] [Texto original: Español]
Testo in lingua inglese
The mission pursued by the Board of La Sagrada Família is to complete construction of the Church according to Gaudí’s project. The Board is also responsible for spreading the great Catalan architect’s message and legacy amongst society today. This is precisely the objective behind the organisation of the exhibition that we are gathered here to open today in cooperation with the Fundació Joan Maragall and AC/E, Acción Cultural Española. The staging of this major cultural event in the Vatican was made possible, moreover, thanks to the cooperation of "la Caixa" Foundation, the Fundación Endesa, the Spanish Embassy to the Holy See and the Generalitat de Catalunya.
In designing La Sagrada Família, Gaudí placed all his creative ingenuity at the service of the values of transcendence and spirituality as expressed by the Christian faith. The entire church is a catechesis carved in stone. When he opened the main door in order to dedicate the site as a Basilica, Pope Benedict XVI was able to fully enjoy a sight of Gaudí’s great work, and later expressed the sense of wonder he had experienced whilst contemplating the interior of the Church. Three and a half million visitors every year share these same feelings.
Gaudí developed his architectural art in a highly specific context: the resurgence of Catalan culture at around the turn of the 20th century: "I work", he said, "for Catalonia my own field, building the Church, as the church is most worthy of representing a people." (Joan Bergós, Gaudí, l’home i l’obra, p. 31).
Gaudí’s generation sought to shape a people through the capacity of culture to instil identity, personality. "Anything that does not serve to elevate people individually and in all orders is pure verbosity." (Op. cit., p. 33)
The Church has made a vital contribution to shaping culture and art as the expression of the spiritual values held by the community. This is also true of Catalonia. The first work written in Catalan, which dates back to the 12th century, is a transcription of sermons found in a small Pyrenean village, Organyà. In the 13th century, Ramon Llull, a member of the Franciscan order, was the first European philosopher to write his works, not only in Latin, but also in his native tongue, Catalan. Finally, moreover, the writing of Jacint Verdaguer, a priest, was one of the main pillars behind the resurgence (Renaixença, or Renaissance) of Catalan culture in the late-19th and early-20th centuries.
These Christian and cultural values continue to be deeply rooted in our Catalan community even today. Recently, our bishops reminded us of this fact in their review of the pastoral "Christian roots in Catalonia".
It is for us a great honour to open this exhibition on Antoni Gaudí in the Holy See, where the universal nature of spiritual values and cultural roots, and faithfulness to them take on their fullest meaning.
Thank you for your kindness.
[01660-02.01] [Original text: English]
● INTERVENTO DEL REV.DO ANTONI MATABOSCH
Testo in lingua italiana
Testo in lingua catalana
Testo in lingua spagnola
Testo in lingua inglese
Testo in lingua italiana
Oggi si concretizza la proposta che Sua Em. il Cardinale Ravasi fece alla Fundació Joan Maragall, circa tre anni fa, di organizzare a Roma un evento, ove si manifestasse una dimensione culturale della Chiesa in Catalogna. Non potevamo scegliere nulla di meglio che Gaudí e la Sagrada Familia. Di fatto, il nostro stretto rapporto con il Pontificio Consiglio ha avuto inizio nel 1988, quando a Barcellona, il Cardinale Poupard ci consigliò sul modo migliore di creare un’istituzione dell'Arcidiocesi di Barcellona destinata al dialogo tra la fede, la cultura e la non credenza.
Le Fondazioni organizzatrici hanno voluto che la mostra che si apre oggi fosse accompagnata da quattro attività istituzionali e accademiche.
Questo pomeriggio si terrà la solenne cerimonia inaugurale nell'atrio dell'Aula Paolo VI, seguita da una visita alla mostra nel vicino Braccio di Carlo Magno e da una cena all’Ambasciata spagnola presso la Santa Sede. Vi parteciperanno una dozzina di cardinali e una decina di alti responsabili della Curia vaticana. Interverranno i cardinali Ravasi e Martínez Sistach, le fondazioni organizzatrici e il commissario della mostra.
Il 12 dicembre ci sarà un dibattito nell'Auditorio del MAXXI su «Architettura: simbolo e sacro. Un secolo dopo Gaudí». Interverranno Sua Em. il Cardinale Ravasi e il noto architetto Mario Botta, ideatore di audaci e begli edifici, tra cui alcune cattedrali. La moderatrice sarà la Dott. Maria Antonietta Crippa, la migliore esperta di Gaudí in Italia.
Due giorni dopo, il 14 dicembre, saremo ospiti dell'Ambasciata spagnola presso la Santa Sede per ascoltare due interventi sull’epoca di Gaudí. Il dott. Ricard Torrents, ex Rettore dell’Università di Vic, si riferirà alla Catalogna, mentre il dott. Giovanni Maria Vian, Direttore de L'Osservatore Romano parlerà dell’Italia. Il moderatore sarà il Dott. Antoni Matabosch.
Infine, il 13 gennaio avrà luogo la chiusura ufficiale con un Concerto del coro di voci bianche del Monastero di Montserrat, su tema natalizio, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.
Tutti gli eventi si terranno alle sei del pomeriggio.
Ci auguriamo che la mostra e gli eventi che l’accompagnano facciano conoscere meglio la vitalità artistica, culturale e religiosa della Chiesa e della cultura catalana.
[01661-01.01] [Testo originale: Italiano]
Testo in lingua catalana
Avui es fa realitat la proposta que el Sr. Cardenal Ravasi va fer a la Fundació Joan Maragall, aviat farà tres anys, d’organitzar un esdeveniment a Roma que fes present la dimensió cultural de l’Església a Catalunya. No podíem escollir res de millor que Gaudí i la Sagrada Família. De fet, la nostra estreta relació amb el Pontifici Consell s’inicià l’any 1988, quan el cardenal Poupard ens aconsellà a Barcelona sobre la millor manera de crear una institució de l’arxidiòcesi de Barcelona destinada al diàleg entre la fe, la cultura i la increença.
Les fundacions organitzadores hem volgut que l’exposició que avui s’inaugura estigui acompanyada de quatre actes institucionals i acadèmics.
En primer lloc, aquesta tarda farem un solemne acte inaugural a l’Atri de l’Auditori Pau VI, seguit d’una visita a l’exposició al veí Braccio di Carlo Magno i un sopar a l’ambaixada espanyola prop de la Santa Seu. Hi seran presents una dotzena de cardenals i una desena d’alts càrrecs de la cúria vaticana, i hi intervindran els cardenals Ravasi i Martínez Sistach, les fundacions organitzadores i el comissari de l’exposició.
El dia 12 de desembre hi haurà un debat a l’Auditori del MAXXI sobre «Arquitectura: símbol i sagrat. Un segle després de Gaudí». Hi intervindran el cardenal Gianfranco Ravasi i el conegut arquitecte Mario Botta, ideador d’edificis audaços i bells, entre d’altres, diverses catedrals. Moderarà el debat la Dra. Maria Antonietta Crippa, la millor coneixedora de Gaudí a Itàlia.
Al cap de dos dies, el 14 de desembre, ens acollirà l’ambaixada espanyola prop de la Santa Seu per escoltar dues aportacions sobre l’època de Gaudí. El Dr. Ricard Torrents, exrector de la Universitat de Vic, es concentrarà en Catalunya, i el Dr. Giovanni Maria Vian, director de L’Osservatore Romano, dissertarà sobre Itàlia. Moderarà l’acte el Dr. Antoni Matabosch.
Finalment, el 13 de gener, tindrà lloc la clausura oficial amb un concert de temàtica nadalenca a càrrec de l’Escolania del monestir de Montserrat, a la Basílica de Santa Maria in Trastevere.
Tots els actes seran a les sis de la tarda.
Esperem que l’exposició i els actes que l’acompanyen facin conèixer millor la vitalitat artística, cultural i religiosa de la nostra Església i cultura catalanes.
[01661-AA.01] [Testo originale: Catalana]
Testo in lingua spagnola
Hoy se hace realidad la propuesta que el Sr. Cardenal Ravasi hizo a la Fundació Joan Maragall, pronto hará tres años, de organizar un acontecimiento en Roma que hiciera presente la dimensión cultural de la Iglesia en Cataluña. No podíamos elegir nada mejor que Gaudí y la Sagrada Família. De hecho, nuestra estrecha relación con el Pontificio Consejo se inició en 1988, cuando el cardenal Poupard nos aconsejó en Barcelona sobre la mejor manera de crear una institución de la archidiócesis de Barcelona destinada al diálogo entre la fe, la cultura y la increencia.
Las fundaciones organizadoras hemos querido que la exposición que hoy se inaugura esté acompañada de cuatro actos institucionales y académicos.
En primer lugar, esta tarde haremos un solemne acto inaugural en el Atrio del Auditorio Pablo VI, seguido de una visita a la exposición en el vecino Braccio di Carlo Magno y una cena en la embajada española ante de la Santa Sede. Estarán presentes una docena de cardenales y una decena de altos cargos de la curia vaticana, e intervendrán los cardenales Ravasi y Martínez Sistach, las fundaciones organizadoras y el comisario de la exposición.
El día 12 de diciembre habrá un debate en el Auditorio del MAXXI sobre «Arquitectura: símbolo y sagrado. Un siglo después de Gaudí». Intervendrán el cardenal Gianfranco Ravasi y el conocido arquitecto Mario Botta, ideador de edificios audaces y bellos, entre otros, varias catedrales. Moderará el debate la Dra. Maria Antonietta Crippa, la mejor conocedora de Gaudí en Italia.
Dos días después, el 14 de diciembre, nos acogerá la embajada española ante de la Santa Sede para escuchar dos aportaciones sobre la época de Gaudí. El Dr. Ricard Torrents, exrector de la Universidad de Vic, se concentrará en Cataluña, y el Dr. Giovanni Maria Vian, director de L’Osservatore Romano, disertará sobre Italia. Moderará el acto el Dr. Antoni Matabosch.
Finalmente, el 13 de enero, tendrá lugar la clausura oficial con un concierto de temática navideña a cargo de la Escolanía del monasterio de Montserrat, en la Basílica de Santa Maria in Trastevere.
Todos los actos serán a las seis de la tarde.
Esperamos que la exposición y los actos que la acompañan hagan conocer mejor la vitalidad artística, cultural y religiosa de nuestra Iglesia y cultura catalanas.
[01661-04.01] [Texto original: Español]
Testo in lingua inglese
Today, the proposal that Cardinal Ravasi made to the Fundació Joan Maragall three years ago, that of organising an event in Roman to showcase the cultural dimension of the Church in Catalonia, finally comes to fruition. We could have chosen nothing better than Gaudí and La Sagrada Família for this purpose. In point of fact, our close relations with the Pontifical Council go back to 1988, when Cardinal Poupard advised in Barcelona on how best to establish an institution in the archdiocese to promote dialogue between faith, culture and religious sceptics.
The organising foundations have agreed that the exhibition that we open today should be accompanied by four institutional and academic parallel events.
Firstly, a solemn opening ceremony will take place this evening in the Atrium of the Pablo VI Audience Hall, followed by a tour of the exhibition in the adjoining Braccio di Carlo Magno and a dinner at the Spanish Embassy to the Holy See. Those present will include around twelve cardinals and ten high-ranking officials from the Roman curia. Addresses will be given by cardinals Gianfranco Ravasi and Martínez Sistach, as well as by representatives from the organising foundations and the exhibition curator.
On December 12, a debate will take place at the MAXXI Auditorium on the subject of "Architecture: symbol and sacred. A century after Gaudí", at which the participants will include Cardinal Ravasi and the well-known architect Mario Botta, who has designed many beautiful and daring buildings, including several cathedrals. Dr. Maria Antonietta Crippa, the highest authority on Gaudí in Italy, will chair the debate.
Two days later, on December 14, the Spanish Embassy to the Holy See will invite us to enjoy two talks on Gaudí and his times. Dr. Ricard Torrents, former rector of the University of Vic, will focus on Catalonia, whilst Dr. Giovanni Maria Vian, director of L’Osservatore Romano, will centre on Italy. Dr. Antoni Matabosch will chair this debate.
Finally, the official closure will take place in the Basilica de Santa Maria in Trastevere on January 13 with a concert on a Christmas theme by the Escolania choir of the Monastery of Montserrat.
All events will begin at 6 pm.
We hope that the exhibition and the parallel events will help you all to gain a deeper understanding of the artistic, cultural and religious of both the Catalan Church and our country’s culture.
[01661-02.01] [Original text: English]
● INTERVENTO DELL’ARCH. DANIEL GIRALT-MIRACLE
Testo in lingua italiana
Testo in lingua catalana
Testo in lingua spagnola
Testo in lingua inglese
Testo in lingua italiana
Eminenze, autorità, rappresentanti della stampa, signore e signori,
Durante l’Anno Internazionale Gaudí che organizzammo a Barcellona nel 2002 abbiamo tentato di spiegare la figura di Gaudí attraverso venti mostre monografiche inerenti ciascuna ad un determinato argomento legato alle sue opere o alla sua persona: gli aspetti tecnici e scientifici della sua architettura, la progettazione, il suo contributo alle arti, gli edifici di sua produzione, il suo modo di lavorare, i suoi collaboratori, i rapporti che instaurò con i suoi contemporanei, ecc. In questa occasione però, vogliamo procedere all’inverso; cioè mediante un’unica mostra desideriamo spiegare l’essenza di Gaudí, e intendiamo farlo partendo dal suo capolavoro (la Sagrada Família de Barcelona) avendo come riferimento tre vertici che a mio giudizio configurano la sua personalità: l’arte, la scienza e la spiritualità.
Si tratta, tuttavia, di una scelta non affatto banale, considerato che questi tre temi, e in questo stesso ordine, sono quelli che nel corso della mia vita mi hanno fatto avvicinare a Gaudí e comprendere la sua architettura.
Ho iniziato a studiare Gaudí negli anni settanta del secolo scorso. Come storico dell’arte, all’inizio sono stato attratto dalla dimensione artistica delle sue opere (le forme, i colori, la simbologia, ecc.). Più avanti, mi sono reso conto che quella architettura fantastica obbediva a delle regole scientifiche, un personale sistema geometrico che rispondeva a calcoli e formule matematiche ben precise. Negli ultimi anni, mentre si stava ultimando la copertura della navata centrale della Sagrada Família, ho scoperto che tutti gli elementi facenti parte del tempio alludevano al messaggio cristiano. Il lavoro di Gaudí nella Sagrada Família non fu fatto a caso. Tutte le sue proposte si ispirarono alle Scritture, alla tradizione, alla liturgia e alle figure essenziali della narrazione evangelica. Per questo adesso non solo non mi sorprende, ma anzi condivido l’opinione di chi sostiene che la Sagrada Família sia la sintesi architettonica del messaggio cristiano.
Pensando dunque che questo percorso avrebbe aiutato anche altre persone a capire la personalità e il modus operandi di Gaudí, abbiamo strutturato la mostra in tre parti.
La prima è quella dedicata all’ARTE. Ossia ciò che ha reso Antoni Gaudí più universale, ciò per cui milioni e milioni di persone visitano annualmente Barcellona, desiderosi di conoscere la Sagrada Família: la potenza del suo linguaggio artistico, sia in campo formale, che cromatico o simbolico. Per questo motivo nella prima sezione della mostra cerchiamo di immergere i visitatori nell’estetica di Gaudí, avvicinarli ai suoi colori, alle sue forme, ai suoi spazi, e renderli partecipi delle arti e dei mestieri che adoperò per le sue opere.
Una volta immersi nel cosmo gaudiniano, passiamo alla seconda sezione, la SCIENZA, dove spieghiamo in maniera didattica gli aspetti tecnici della costruzione del tempio della Sagrada Família. Già da studente, Gaudí eccelse in materie come la matematica, il calcolo e la geometria, che ben presto applicò alle sue opere, in particolare agli archi parabolici che più tardi sviluppò nelle figure geometriche a doppia curvatura (coniche, paraboloidi e iperboloidi). Delle figure forse alquanto difficili da capire, se ci vengono spiegate in gergo tecnico, ma facilmente comprensibili se si mostrano le immagini e si osserva come si generano. Questo è quanto cerchiamo di fare mediante plastici, video e infografie, risorse che ci consentiranno di cogliere l’ingegnosità e lo studio che si nascondono dietro il sistema di colonne arborescenti della Sagrada Família e la complessa ed originale volta che copre il tempio.
La terza sezione della mostra è quella incentrata sulla SPIRITUALITÀ, perché il Gaudí della Sagrada Família non si può spiegare soltanto attraverso l’arte e la tecnica. Infatti, andando oltre la funzionalità del suo progetto architettonico, Gaudí ci spiega la vita di Gesù e ci trasmette gli elementi essenziali del messaggio cristiano. Per questa ragione, assieme ad una selezione di fotografie che mostrano alcune dirette allusioni alla religione cristiana che Gaudí volle fare nel tempio, presentiamo una serie di disegni eseguiti dallo scultore Josep Maria Subirachs per la facciata della Passione, e alcuni esempi delle vetrate che l’artista Joan Vila-Grau ha realizzato per il tempio, d’accordo con il progetto di Gaudí. Inoltre, viene mostrata anche una selezione molto rappresentativa degli oggetti liturgici che Gaudí disegnò per la Sagrada Família tra gli ultimi anni del xix secolo ed i primi del xx, dei pezzi che si salvarono dagli incendi e dai danni subiti dalla Sagrada Família nel 1936, a causa della guerra civile. Per ovvie ragioni, non abbiamo potuto trasportare il tempio, ma non abbiamo rinunciato a portare in Vaticano oggetti portatili (leggii, candelabri, lampade, croci) che recano la firma di Gaudí e che possiedono chiari riferimenti religiosi.
Queste tre sezioni hanno un prima e un dopo. Sono infatti precedute da un capitolo introduttivo che spiega nei dettagli la vita di Gaudí e i quasi centocinquanta anni di storia della Sagrada Família, una storia piena di vicissitudini, ma che va avanti, volgendo ormai verso la conclusione.
Le sezioni si chiudono con un video che raccoglie i momenti più significativi della cerimonia di dedicazione del tempio, da parte del Santo Padre Benedetto XVI. Le sue immagini forniscono ai visitatori una visione completa e dettagliata dell’edificio, dell’esterno e dell’interno, e consentono di capire l’importanza e la grandiosità della Sagrada Família de Barcelona.
In totale, pertanto, sono cinque sezioni, molto ben definite, come potrete vedere nel percorso che di seguito faremo tutti insieme nella sala del Braccio di Carlo Magno.
Questa non è dunque una mostra esaustiva, né pretende di esserlo. La sua finalità è attrarre il visitatore, destare in lui l’interesse per le opere di Gaudí e sedurlo, invogliarlo a recarsi prima o poi a Barcellona e visitare questo tempio, per poter vivere un’esperienza davvero unica e raccomandabile. Molte grazie!
[01662-01.01] [Testo originale: Italiano]
Testo in lingua catalana
Eminències, autoritats, representants dels mitjans de comunicació, senyores, senyors,
Durant l’Any Internacional Gaudí que vam organitzar a Barcelona el 2002 vam intentar explicar la figura de Gaudí a través de vint exposicions que tractaven monogràficament algun tema relacionat amb la seva obra o la seva persona: els aspectes tècnics i científics de la seva arquitectura, el seu disseny, la seva aportació a les arts, els edificis específics de la seva producció, la seva manera de treballar, els seus col laboradors, les relacions que va establir amb els seus contemporanis, etc. Aquí, però, ho volem fer a l’inrevés; és a dir que, a través d’una sola exposició, volem explicar el més essencial de Gaudí, i ho volem fer a partir de la seva obra cimera (la Sagrada Família de Barcelona), i a través dels tres vèrtexs que, al meu entendre, configuren la seva personalitat: l’art, la ciència i l’espiritualitat.
D’altra banda, aquesta elecció no és banal, ja que aquests tres temes, i en aquest ordre, són els que al llarg de la meva vida m’han fet acostar a Gaudí i entendre la seva arquitectura.
Vaig començar a estudiar Gaudí als anys setanta del segle passat. Com a historiador de l’art, de primer em va atreure la dimensió artística de la seva obra (les formes, els colors, la simbologia, etc.). Més endavant, em vaig adonar que aquella arquitectura fantàstica obeïa a unes regles científiques, un sistema geomètric personal que responia a uns càlculs precisos i uns plantejaments matemàtics concrets. I en els últims anys, i mentre s’anava cobrint la nau central de la Sagrada Família, vaig descobrir que tots els elements que integraven aquest temple alęludien al missatge cristià. A la Sagrada Família Gaudí no va treballar a l’atzar, sinó que totes les seves propostes es van inspirar en l’escriptura, en la tradició, en la litúrgia i en les figures essencials de la narració evangèlica. Per això ara ja no només no em sorprèn, sinó que comparteixo que es digui que la Sagrada Família és la síntesi arquitectònica del missatge cristià.
Pensant, doncs, que aquest camí pot ajudar també altres persones a entendre la personalitat i la manera de fer de Gaudí, hem estructurat l’exposició en tres parts.
La primera és la dedicada a l’ART. Allò que ha fet Antoni Gaudí més universal, allò que fa que milions de persones visitin anualment Barcelona i vulguin conèixer la Sagrada Família, és la potència del seu llenguatge artístic, sigui en el camp formal, en el cromàtic o en el simbòlic. Per això en el primer capítol de l’exposició tractem de submergir els visitants en l’estètica de Gaudí, apropar-los als seus colors, les seves formes, els seus espais, i en el variat repertori d’oficis artístics que va emprar en la seva obra.
Ja immersos en el cosmos gaudinià, passem al segon capítol, la CIÈNCIA, en què expliquem de forma didàctica els aspectes tècnics de la construcció del temple de la Sagrada Família. Ja quan era estudiant, Gaudí va destacar en matèries com la matemàtica, el càlcul i la geometria, que ben aviat va aplicar en les seves obres, particularment en els arcs parabòlics que més tard va desenvolupar en les figures geomètriques de doble curvatura (còniques, paraboloides i hiperboloides). Unes figures que pot resultar difícil d’entendre si ens les expliquen amb argot tècnic, però que es poden comprendre sense problemes si ens en mostren les imatges i veiem com es generen. I això és el que tractem de fer mitjançant maquetes, vídeos i infografies, recursos que ens permetran copsar l’enginy i l’estudi que s’amaguen darrere el sistema de columnes arbrades de la Sagrada Família i la complexa i original volta que cobreix el temple.
El tercer apartat de l’exposició és el centrat en l’ESPIRITUALITAT, perquè el Gaudí de la Sagrada Família no es pot explicar solament a través de l’art i la tècnica. I és que, més enllà de la funcionalitat del seu projecte arquitectònic, aquest ens explica la vida de Jesús i ens transmet els elements essencials del missatge cristià. Per això, juntament amb una selecció de fotografies que mostren algunes de les alęlusions directes a la religió cristiana que Gaudí va voler fer en el temple, presentem una tria dels dibuixos que l’escultor Josep Maria Subirachs va fer per a la façana de la passió, i una mostra dels vitralls que el vitraller Joan Vila-Grau ha realitzat per al temple, d’acord amb el projecte de Gaudí. A més, mostrem una tria molt representativa dels objectes litúrgics que Gaudí va dissenyar per a la Sagrada Família en els darrers anys del segle XIX i els primers del segle XX, unes peces que es van salvar de la crema i la destrucció que la Sagrada Família va patir el 1936, a conseqüència de la guerra civil. Per raons òbvies, no hem pogut traslladar el temple, però no hem renunciat a portar al Vaticà objectes mobles (faristols, canelobres, llums, creus) que porten la signatura de Gaudí i que tenen clares referències religioses.
Aquests tres apartats tenen un abans i un després. L’abans és un capítol introductori que explica amb detall la vida de Gaudí i els gairebé cent cinquanta anys d’història de la Sagrada Família, una història plena de vicissituds, però que va avançant camí de la seva conclusió.
El després és un audiovisual que recull els moments més significatius de l’acte de dedicació del temple, per part del Sant Pare Benet XVI, alhora que proporciona als visitants una visió completa i detallada de l’edifici, del seu exterior i del seu interior, i que permet entendre la importància i la magnificència de la Sagrada Família de Barcelona.
Cinc capítols, doncs, molt definits, com podran veure en el recorregut que farem tots plegats a continuació per la sala del Braccio di Carlo Magno.
Per tant, no és aquesta una exposició exhaustiva, ni tampoc pretén ser-ho. El que sí que vol és atreure el visitant, despertar-li l’interès per l’obra de Gaudí i seduir-lo perquè en un moment o altre de la seva vida vingui a Barcelona i pugui viure l’experiència de visitar aquest temple, una experiència realment única i recomanable. Moltes gràcies!
[01662-AA.01] [Testo originale: Catalano]
Testo in lingua spagnola
Eminencias, autoridades, representantes de los medios de comunicación, damas y caballeros:
Durante el Año Internacional Gaudí que organizamos en Barcelona en 2002 intentamos explicar la figura de Gaudí a través de veinte exposiciones que trataban monográficamente algún tema relacionado con su obra o su persona: los aspectos técnicos y científicos de su arquitectura, su diseño, su aportación a las artes, los edificios específicos de su producción, su manera de trabajar, sus colaboradores, las relaciones que estableció con sus contemporáneos, etc. Pero aquí queremos hacerlo a la inversa; es decir, a través de una sola exposición, queremos explicar lo más esencial de Gaudí, y lo queremos hacer a partir de su obra cumbre - la Sagrada Família de Barcelona -, y a través de los tres vértices que, a mi entender, configuran su personalidad: el arte, la ciencia y la espiritualidad.
Por otro lado, esta elección no es banal, ya que estos tres temas, y por este orden, son los que a lo largo de mi vida me han hecho acercar a Gaudí y entender su arquitectura.
Empecé a estudiar a Gaudí en los años setenta del siglo pasado. Como historiador del arte, primero me atrajo la dimensión artística de su obra (las formas, los colores, la simbología, etc.). Más adelante, me di cuenta de que aquella arquitectura fantástica obedecía a unas reglas científicas, a un sistema geométrico personal que respondía a unos cálculos precisos y unos planteamientos matemáticos concretos. Y en los últimos años, y mientras se iba cubriendo la nave central de la Sagrada Família, descubrí que todos los elementos que integraban este templo aludían al mensaje cristiano. En la Sagrada Família, Gaudí no trabajó al azar, sino que todas sus propuestas se inspiraron en la escritura, la tradición, la liturgia y las figuras esenciales de la narración evangélica. Por ello, ahora ya no solo no me sorprende, sino que comparto que se diga que la Sagrada Família es la síntesis arquitectónica del mensaje cristiano.
Pensando, pues, que este camino puede ayudar también a otras personas a entender la personalidad y la manera de hacer de Gaudí, hemos estructurado la exposición en tres partes.
La primera es la dedicada al ARTE. Lo que ha hecho a Antoni Gaudí más universal, lo que hace que millones de personas visiten anualmente Barcelona y quieran conocer la Sagrada Família, es la potencia de su lenguaje artístico, sea en el campo formal, en el cromático o en el simbólico. Por esto en el primer capítulo de la exposición intentamos sumergir a los visitantes en la estética de Gaudí, acercarlos a sus colores, sus formas y sus espacios, así como al variado repertorio de oficios artísticos que empleó en su obra.
Ya inmersos en el cosmos gaudiniano, pasamos al segundo capítulo, la CIENCIA, donde explicamos de manera didáctica los aspectos técnicos de la construcción del templo de la Sagrada Família. Ya cuando era estudiante, Gaudí destacó en materias como las matemáticas, el cálculo y la geometría, que muy pronto aplicó en sus obras, particularmente en los arcos parabólicos que más adelante desarrolló en las figuras geométricas de doble curvatura (cónicas, paraboloides e hiperboloides). Unas figuras que pueden resultar difíciles de entender si nos las explican con argot técnico, pero que se pueden comprender sin problemas si nos muestran las imágenes y vemos cómo se generan. Y esto es lo que intentamos hacer mediante maquetas, vídeos e infografías; unos recursos que nos permitirán captar el ingenio y el estudio que se ocultan detrás del sistema de columnas arboladas de la Sagrada Família y la compleja y original bóveda que cubre el templo.
El tercer apartado de la exposición es el centrado en la ESPIRITUALIDAD, porque el Gaudí de la Sagrada Família no se puede explicar solamente a través del arte y la técnica. Y es que, más allá de la funcionalidad de su proyecto arquitectónico, este nos cuenta la vida de Jesús y nos transmite los elementos esenciales del mensaje cristiano. Por ello, junto con una selección de fotografías que muestran algunas de las alusiones directas a la religión cristiana que Gaudí quiso efectuar en el templo, presentamos una selección de los dibujos que el escultor Josep Maria Subirachs hizo para la fachada de la pasión, y una muestra de los vitrales que el vidriero Joan Vila-Grau ha realizado para el templo, de acuerdo con el proyecto de Gaudí. Además, mostramos una selección muy representativa de los objetos litúrgicos que Gaudí diseñó para la Sagrada Família a finales del siglo XIX y principios del siglo XX; unas piezas que se salvaron de la quema y la destrucción que la Sagrada Família sufrió en 1936, a consecuencia de la guerra civil española. Por razones obvias, no hemos podido trasladar el templo, pero no hemos renunciado a traer al Vaticano objetos muebles (atriles, candelabros, lámparas, cruces) que llevan la firma de Gaudí y que tienen claras referencias religiosas.
Estos tres apartados tienen un antes y un después. El antes es un capítulo introductorio que explica con detalle la vida de Gaudí y los casi ciento cincuenta años de historia de la Sagrada Família; una historia llena de vicisitudes, pero que va avanzando hacia su conclusión.
El después es un audiovisual que recoge los momentos más significativos del acto de dedicación del templo, por parte del Santo Padre Benedicto XVI, al tiempo que proporciona a los visitantes una visión completa y detallada del edificio, de su exterior y de su interior, y que permite comprender la importancia y la magnificencia de la Sagrada Família de Barcelona.
Cinco capítulos, pues, muy definidos, como podrán ver en el recorrido que haremos todos juntos a continuación por la sala del Braccio di Carlo Magno.
No se trata de una exposición exhaustiva, ni tampoco pretende serlo. Lo que sí quiere es atraer al visitante, despertarle el interés por la obra de Gaudí y seducirlo para que en un momento u otro de su vida vaya a Barcelona y pueda vivir la experiencia de visitar este templo; una experiencia realmente única y recomendable. ¡Muchas gracias!
[01662-04.01] [Texto original: Español]
Testo in lingua inglese
Your eminences, authorities, representatives of the media, ladies and gentlemen,
During Gaudí International Year, which we organised in Barcelona in 2002, we attempted to explain the figure of Antoni Gaudí through twenty exhibitions that each focused on a different theme related to his life or work: the technical and scientific aspects of his architecture; his design; his contribution to the arts; the buildings he created; his work methods; his assistants; the links he established with his contemporaries; and so on. Here, however, we want to take the opposite path; to explain what is most essential about Gaudí in a single exhibition, and to do this through his most outstanding work, La Sagrada Família de Barcelona, and through the three main vertices that, in my view, go to shape his personality: art, science and spirituality.
Moreover, this is by no means a banal choice, as these three subjects – and in that same order – are those that, over the course of my life, have brought me closer to Gaudí and have helped me to understand his architecture.
I first began to study Gaudí in the 1970s. As an art historian, what first attracted me to him was the artistic dimension of his work (his use of forms, colours, symbols, etc.). Later, however, I also realised that this fantastic architecture obeyed scientific rules, a personal geometric system based on precise calculations and highly specific mathematical concepts. Finally, in recent years, whilst the roof was built over the central nave in La Sagrada Família, I discovered that all the elements in this church allude to the Christian message. Chance is not at work in La Sagrada Família; rather, all the architect’s designs take their inspiration from the Scriptures, from tradition, from the liturgy and from the main characters in the Bible story. That is why not only am I no longer surprised to be told that La Sagrada Família is the architectural synthesis of the Christian message, but whole-heartedly agree.
Convinced, then, that this line of thought can also help others to understand Gaudí’s personality and his approach to his work, we have structured this exhibition into three main sections.
The first part is devoted to ART. What makes Antoni Gaudí most universal, what draws millions of people to visit Barcelona every year to visit La Sagrada Família, is his powerful use of the artistic language, his use of form, colour and symbol. That is why, in this first main chapter of the exhibition, we seek to immerse spectators in Gaudí’s aesthetic, regaling them with his colours, his forms, his spaces and the wide range of artistic trades that he employed in his work.
Having become immersed in the Catalan architect’s cosmos, we now move on to the second chapter, which is devoted to SCIENCE. This section features educational material on technical aspects involved in the construction of La Sagrada Família. As a student, Gaudí stood out particularly in such subjects as mathematics, calculus and geometry, skills that he was soon to apply in his work, particularly in his parabolic arches, which he later developed into double-curved geometric figures (conical, paraboloid and hyperboloid). These figures may be difficult to understand if explained using technical jargon, but are much easier to comprehend if we depict them in images and show how they are generated. This is exactly what we seek to do in this section, through models, videos and infographics, resources that give us an insight into the study and ingenuity that lie behind the system of arboreal columns that adorns La Sagrada Família and the complex and original vault that covers the church.
The third section centres on SPIRITUALITY, because the Gaudí who created La Sagrada Família cannot be explained only through art and technique. For, apart from the functionality of his architectural project, he also uses it to tell us the story of Jesus and to transmit the essential elements of the Christian message to us. That is why, together with a selection of photographs illustrating some of the direct allusions to the Christian faith that Gaudí included in his design for the church, we also present a number of drawings that the sculptor Josep Maria Subirachs produced in preparation for the Passion Façade, as well as examples of the stained-glass that the artist Joan Vila-Grau created for the church in accordance with Gaudí’s project. This section also includes a highly representative selection from amongst the liturgical objects that Gaudí designed for La Sagrada Família in the late-19th and early-20th century, pieces that were saved when the church was burned and vandalised in 1936, at the outbreak of the Spanish Civil War. For obvious reasons, it was impossible for us to bring the whole church here, but we have been able to bring various elements – lecterns, candlesticks, lamps, crosses, and so on – that bear Gaudí’s signature and are imbued with clearly religious references.
These three main sections are also provided with a prologue and an epilogue. The prologue takes the shape of an introductory section that features a detailed chronicle of Gaudí’s life and the nearly one-hundred-and-fifty-year history of La Sagrada Família, a history full of vicissitudes that, nevertheless, continues to march firmly towards its conclusion.
Finally, the epilogue is formed by an audiovisual featuring highlights from the ceremony at which the Holy Father, Pope Benedict XVI dedicated the Church of the Sagrada Família and conferred on it the title of Minor Basilica, as well as a detailed tour of the internal and external architecture of the Basilica. In this way, the visitor can fully understand the importance and magnificence of La Sagrada Família de Barcelona.
These, then, are the five clearly-defined sections that we shall see on the tour of the Braccio di Carlo Magno exhibition room that we are now going to take together.
Remember, though, that this exhibition makes no pretence at being exhaustive. Rather, its aim is to attract visitors, to awaken their interest in the work of Gaudí, seducing them so that, at some point in their lives, they come to Barcelona to enjoy the experience of seeing this church at first hand, a unique experience that we cannot recommend highly enough. Thank you very much!
[01662-02.01] [Original text: English]
● INTERVENTO DELLA DOTT.SSA CECILIA PEREIRA
Testo in lingua italiana
Testo in lingua spagnola
Testo in lingua italiana
Eminentissimo Card. Lluís Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcelona, Eminentissimo Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura; Onorevole Signor Joan Rigol, della Fundació Junta Constructora de la Sagrada Família; Dottor Matabosch, Presidente onorario della Fundació Joan Maragall; e Signor Giralt-Miracle, Comissario della mostra. Buongiorno a tutti.
Acción Cultural Española (AC / E) è l'ente pubblico che nasce dalla fusione di tre società statali per la promozione e la diffusione della cultura spagnola sia all'interno che all'esterno dei nostri confini, insieme all’Istituto Cervantes e in coordinamento con i Ministeri degli Affari Esteri e della Cooperazione e della Cultura.
Secondo il nostro mandato per aumentare la consapevolezza della ricchezza della cultura spagnola all'estero, Acción Cultural Española ha sostenuto fin dall'inizio questa mostra che cerca di evidenziare il capolavoro di Gaudí, appena un anno dopo la dedicazione della Sagrada Família come Basilica da parte di Papa Benedetto XVI e la sua apertura al culto.
La figura di Gaudí è stata già presente in altre nostre iniziative, come la mostra Gaudí, Miró, Dalí che la Spagna ha portato alla Expo Universale 2005 di Aichi, oppure la mostra "Cosmos Gaudi" che è stata portata a Pechino e Shanghai nell’ambito del’ "Anno della Spagna in Cina" nel 2007. In queste iniziative abbiamo già lavorato con Giralt-Miracle, che ora torna a capo di questo progetto.
Progetto che è il risultato di una stretta collaborazione di Acción Cultural Española con la Fondazione Sagrada Família e la Fondazione Joan Maragall e che ha avuto il sostegno della Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, che voglio qui ringraziare.
La mostra co-organizzata nel Braccio di Carlo Magno, ha lo scopo di offrire un approccio alla vita e all'opera di Gaudí e, soprattutto, di fornire le chiavi per comprendere il suo più ambizioso e simbolico: la Sagrada Família. Questo è uno degli edifici religiosi più singolari al mondo, l'orgoglio di Barcellona, Catalogna ed Spagna, e ogni anno attira più di tre milioni di visitatori. Precedenti interventi hanno evidenziato la sua importanza.
Acción Cultural Española doveva per forza dar sostegno al viaggio di questa mostra su Gaudí alla Città del Vaticano e siamo fiduciosi che il colonnato del Bernini - in Piazza San Pietro al cospetto della più grande chiesa della cristianità -, sia una splendida cornice in cui potrà essere visitato da un gran numero di persone, in particolare durante il periodo di Natale. E speriamo che un'alta percentuale di questi visitatori decidano di ammirare questo meraviglioso tempio "in situ", e decidano di viaggiare a Barcellona per conoscerlo.
Grazie mille.
[01684-01.01] [Testo originale: Spagnolo]
Testo in lingua spagnola
Eminentísimo Card. Lluís Martínez Sistach, Arzobispo de Barcelona, Eminentísimo Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura; Molt Honorable Señor Joan Rigol, della Fundació Junta Constructora de la Sagrada Família; Doctor Matabosch, Presidente honorario della Fundació Joan Maragall; y Señor Giralt-Miracle, Comisario de la muestra. Buenos días a todos.
Acción Cultural Española (AC/E) es el ente público que nace de la fusión de las tres sociedades estatales destinadas a la promoción y difusión de la cultura española tanto dentro como fuera de nuestras fronteras, junto al Instituto Cervantes y en coordinación con los Ministerios de Exteriores y Cooperación y el de Cultura.
Cumpliendo nuestro mandato de dar a conocer la riqueza de la cultura española en el exterior, Acción Cultural apoyó desde el primer momento esta exposición que pretende dar a conocer la obra cumbre de Gaudí, cuando apenas se cumple un año de la dedicación de la Sagrada Familia como Basílica por parte del papa Benedicto XVI y su apertura al culto.
La figura de Gaudí ya ha estado presente en otras iniciativas nuestras, como la muestra Gaudí; Miró, Dalí que España llevó a la Expo Univesal de Aichi en 2005, o la exposición "Cosmos Gaudí" que viajó a Pekín y Shanghái dentro de los actos del "Año de España en China" de 2007. En estas iniciativas ya hemos trabajado con Giralt-Miracle, al que ahora tenemos de nuevo al frente de este proyecto.
Proyecto que es fruto de una estrecha colaboración de Acción Cultural Española con la Fundación de la Sagrada Familia y la Fundación Joan Maragall y que ha contado con el apoyo –entre otros- de la Embajada de España ante la Santa Sede, que desde aquí quiero agradecer.
La exposición que co-organizamos en el Braccio di Carlo Magno, junto tiene como objetivo ofrecer una aproximación a la vida y la obra de Gaudí y especialmente, facilitar las claves para entender su proyecto más ambicioso y emblemático: la Sagrada Familia. Se trata de uno de los edificios religiosos más singulares del mundo -orgullo de Barcelona, Cataluña y España- y cada año atrae a más de tres millones de visitantes. Las anteriores intervenciones ya han destacado su importancia de forma magistral.
Acción Cultural Española tenía que apoyar que esta muestra viajara a la Ciudad del Vaticano, y estamos seguros que la columnata de Bernini –en la plaza de San Pedro del Vaticano, junto al mayor templo de la cristiandad-, es un marco magnífico en el que podrá ser visitada por un número muy elevado de personas, en especial durante el periodo navideño. Y confiamos que de esos visitantes un alto porcentaje se decidan a admirar este maravilloso templo "in situ", y viajen a Barcelona para conocerlo. Allí les esperamos
Muchas gracias.
[01684-04.01] [Texto original: Español]
[B0699-XX.01]