Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN BENIN (18-20 NOVEMBRE 2011) (XII), 20.11.2011


CERIMONIA DI CONGEDO ALL’AEROPORTO INTERNAZIONALE "CARDINALE BERNARDIN GANTIN" DI COTONOU 

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

 TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

 TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

 TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Alle ore 15.30 il Santo Padre prende congedo dalla Nunziatura Apostolica e si trasferisce in auto all’aeroporto internazionale "Cardinale Bernardin Gantin" di Cotonou dove, alle ore 16, ha luogo la Cerimonia di congedo dal Benin, alla presenza del Presidente della Repubblica, delle Autorità politiche e civili, dei Vescovi del Paese e di un gruppo di fedeli.
Dopo il discorso del Presidente della Repubblica, S.E. il Sig. Thomas Boni Yayi, il Papa pronuncia il discorso che pubblichiamo di seguito:

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

Monsieur le Président,
Éminences et Excellences,
Autorités présentes et chers amis,

Mon voyage apostolique en terre africaine s’achève. Je suis reconnaissant envers Dieu pour ces quelques jours passés avec vous dans la joie et la cordialité. Je vous remercie, Monsieur le Président pour vos paroles courtoises et pour les multiples efforts consentis afin de rendre agréable mon séjour. Je remercie également les diverses autorités de ce pays et tous les volontaires qui ont contribué avec générosité à la réussite de ces journées. Je n’oublie pas l’ensemble de la population béninoise qui m’a reçu avec chaleur et enthousiasme. Ma gratitude va également aux membres de l’Église catholique, aux différents Présidents des Conférences épiscopales nationales et régionales qui ont fait le voyage, et naturellement de manière toute particulière aux Evêques du Bénin.

J’ai désiré visiter à nouveau le continent africain pour lequel j’ai une estime et une affection particulières, car j’ai l’intime conviction que c’est une terre d’espérance. J’en ai parlé d’ailleurs plusieurs fois déjà. D’authentiques valeurs, capables d’instruire le monde, se trouvent ici et ne demandent qu’à s’épanouir avec l’aide de Dieu et la détermination des Africains. L’Exhortation apostolique post-synodale Africae munus peut y aider puissamment, car elle ouvre des perspectives pastorales et suscitera des initiatives intéressantes. Je la confie à l’ensemble des fidèles africains qui sauront l’étudier avec attention et la traduire en actes concrets dans leur vie quotidienne. Le Cardinal Gantin, cet éminent béninois dont la grandeur a été reconnue au point que cet aéroport porte son nom, a participé avec moi à de nombreux Synodes, et il a su leur apporter une contribution essentielle et appréciée. Puisse-t-il accompagner la mise en application de ce document !

Durant cette visite, j’ai pu rencontrer diverses composantes de la société béninoise, et des membres de l’Église. Ces nombreuses rencontres, si différentes dans leur nature, témoignent de la possibilité d’une coexistence harmonieuse au sein de la nation, et entre l’Église et l’État. La bonne volonté et le respect mutuel aident non seulement au dialogue, mais ils sont essentiels pour construire l’unité entre les personnes, les ethnies et les peuples. Le mot Fraternité est d’ailleurs le premier des trois mots de votre devise nationale. Vivre ensemble en frères, malgré de légitimes différences, n’est pas une utopie. Pourquoi un pays africain n’indiquerait-il pas au reste du monde la route à prendre pour vivre une fraternité authentique dans la justice en se fondant sur la grandeur de la famille et du travail ? Puissent les Africains vivre réconciliés dans la paix et la justice ! Voilà les souhaits que je formule avec confiance et espérance avant de quitter le Bénin et le continent africain.

Monsieur le Président, je vous renouvelle mes remerciements sincères que j’étends à l’ensemble de vos concitoyens, aux Evêques béninois et à tous les fidèles de votre pays. Je désire aussi encourager le continent tout entier à être toujours plus sel de la terre et lumière du monde.

Que par l’intercession de Notre-Dame d’Afrique, Dieu vous bénisse tous !

(en fon) ACe MAWU T]N NI K]N DO BENIN TO ] BI JI (Que Dieu bénisse le Bénin !)

[01633-03.01] [Texte original: Français]

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Signor Presidente,
Eminenze ed Eccellenze,
Autorità presenti e cari amici!

Il mio viaggio apostolico in terra africana volge al termine. Sono riconoscente a Dio per questi giorni trascorsi con voi nella gioia e nella cordialità. La ringrazio, Signor Presidente, per le Sue cordiali parole e per i molteplici sforzi compiuti per rendere gradevole il mio soggiorno. Ringrazio anche le diverse autorità di questo Paese e tutti i volontari che hanno contribuito con generosità alla riuscita di queste giornate. Non dimentico l’intera popolazione del Benin che mi ha ricevuto con calore ed entusiasmo. La mia gratitudine va anche ai membri della Chiesa cattolica, ai diversi Presidenti delle Conferenze Episcopali nazionali e regionali che hanno viaggiato per giungere fino a qui, e naturalmente, in modo del tutto particolare, ai Vescovi del Benin.

Ho desiderato visitare di nuovo il Continente africano per il quale ho una stima ed un affetto particolari, perché ho l’intima convinzione che è una terra di speranza. Ne ho parlato del resto già parecchie volte. Autentici valori, capaci di ammaestrare il mondo, si trovano qui e non chiedono che di sbocciare con l’aiuto di Dio e la determinazione degli Africani. L’Esortazione apostolica post-sinodale Africae munus può contribuirvi validamente, perché essa apre prospettive pastorali e susciterà interessanti iniziative. La affido a tutti i fedeli africani che sapranno studiarla con attenzione e tradurla in azioni concrete nella loro vita quotidiana. Il Cardinale Gantin, questo eminente figlio del Benin la cui grandezza è stata riconosciuta al punto che questo Aeroporto porta il suo nome, ha partecipato con me a numerosi Sinodi, e ha saputo apportarvi un contributo essenziale e apprezzato. Possa egli accompagnare l’attuazione di questo documento!

Durante questa visita, ho potuto incontrare diverse componenti della società del Benin, e membri della Chiesa. Questi numerosi incontri, così diversi nella loro natura, testimoniano la possibilità di una coesistenza armoniosa in seno alla Nazione, e tra la Chiesa e lo Stato. La buona volontà e il rispetto reciproco aiutano non solamente il dialogo, ma sono essenziali per costruire l’unità tra le persone, le etnie e i popoli. La parola "Fraternità" è del resto la prima delle tre parole del vostro motto nazionale. Vivere insieme da fratelli, nonostante le legittime differenze, non è un’utopia. Perché un paese africano non potrebbe indicare al resto del mondo la strada da prendere per vivere una fraternità autentica nella giustizia fondandosi sulla grandezza della famiglia e del lavoro? Possano gli Africani vivere riconciliati nella pace e nella giustizia! Ecco l’augurio che formulo con fiducia e speranza prima di lasciare il Benin e il Continente africano.

Signor Presidente, Le rinnovo i miei sinceri ringraziamenti che estendo a tutti i Suoi concittadini, ai Vescovi del Benin e a tutti i fedeli del Paese. Desidero anche incoraggiare l’intero Continente a essere sempre di più sale della terra e luce del mondo. Per l’intercessione di Nostra Signora d’Africa, Dio vi benedica tutti!

(In lingua fon) Dio benedica il Benin!

[01633-01.01] [Testo originale: Francese]

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Mr President,
Your Eminences, Your Excellencies,
Distinguished Authorities and Dear Friends,

My Apostolic Journey to Africa has now come to an end. I thank God for these days spent among you in joy and friendship. I thank you, Mr President, for your gracious words and for the many efforts made to make my stay pleasant. I thank the various civil authorities and all the volunteers who generously contributed to the success of these days. Nor can I fail to thank all the people of Benin for their warm and enthusiastic welcome. I also thank the members of the Catholic Church, the Presidents of the various National and Regional Episcopal Conferences who joined us, and naturally, in a very particular way, the bishops of Benin.

I wanted to visit Africa once more; it is a continent for which I have a special regard and affection, for I am deeply convinced that it is a land of hope. I have already said this many times. Here are found authentic values which have much to teach our world; they need only to spread and blossom with God’s help and the determination of Africans themselves. The Post-Synodal Apostolic Exhortation Africae Munus can greatly assist in this, for it opens up pastoral horizons and will lead to creative initiatives. I entrust it to the faithful of Africa as a whole, to study carefully and to translate into concrete actions in daily life. Cardinal Gantin, that eminent son of Benin whose greatness was so widely acknowledged that this Airport bears his name, took part with me in a number of Synods. He made a vital and much-appreciated contribution to them. May he accompany the implementation of this document!

During my visit I was able to meet various components of Benin’s society and many members of the Church. These numerous meetings, very different in nature, testify to the possibility of a harmonious coexistence within the nation, and between Church and State. Good will and mutual respect not only aid dialogue, but are essential for building unity between individuals, ethnic groups and peoples. The word "Fraternity" is the first of the three words found on your national emblem. Living in unity as brethren, while respecting legitimate differences, is not something utopian. Why should an African country not show the rest of the world the path to be taken towards living an authentic fraternity in justice, based on the greatness of the family and of labour? May Africans be able to experience reconciliation in peace and justice! These are the prayerful good wishes which I express to you, with confidence and hope, before I leave Benin and the African continent.

Mr President,

I express once more my heartfelt gratitude, which I extend to all your fellow citizens, to the bishops of Benin and to all the faithful of your country. Let me also encourage the entire continent to be the salt of the earth and the light of the world. May God bless you all, through the intercession of Our Lady of Africa.

(In fon) God bless Benin!

[01633-02.01] [Original text: French]

 TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

Excelentíssimo Senhor Presidente,
Venerados Cardeais e Bispos,
Ilustres Autoridades presentes, Queridos amigos!

A minha viagem apostólica à terra africana está a terminar. Sinto-me agradecido a Deus por estes dias passados, jubilosa e cordialmente, convosco. Agradeço-lhe, Senhor Presidente, pelas suas amáveis palavras e os múltiplos esforços feitos para tornar aprazível a minha estadia. Agradeço também às diversas autoridades deste país e a todos os voluntários que contribuíram, generosamente, para o bom êxito destes dias. Não esqueço a população inteira do Benim, que me recebeu com caloroso entusiasmo. A minha gratidão estende-se igualmente aos membros da Igreja Católica, aos vários Presidentes das Conferências Episcopais nacionais e regionais, que viajaram até cá, e naturalmente, de maneira muito particular, aos Bispos do Benim.

Desejei visitar uma vez mais o continente africano, pelo qual sinto uma estima e um afecto particular, porque estou intimamente convencido de que é uma terra de esperança – como aliás já o disse várias vezes. Aqui encontram-se valores autênticos, capazes de servir de inspiração para o mundo, que nada mais pedem senão poder desenvolver-se com a ajuda de Deus e a determinação dos africanos. Para isto pode contribuir validamente a Exortação Apostólica pós-sinodal Africæ munus, pelas perspectivas pastorais que abre e as interessantes iniciativas que há-de suscitar. Confio-a a todos os fiéis africanos, que saberão estudá-la com atenção e concretizá-la na sua vida diária. O Cardeal Gantim, ilustre filho do Benim cuja estatura foi de tal modo reconhecida que este aeroporto tem o seu nome, participou comigo em numerosos Sínodos, tendo sabido prestar-lhes uma contribuição essencial e apreciada. Possa ele acompanhar a actuação deste documento.

Durante esta visita, pude encontrar diversas componentes da sociedade do Benim e membros da Igreja. Estes numerosos encontros, muito diversos na sua natureza, testemunham a possibilidade duma coexistência harmoniosa no seio da nação e entre a Igreja e o Estado. A boa vontade e o respeito mútuo não só favorecem o diálogo, mas são essenciais para construir a unidade entre as pessoas, as etnias e os povos. Aliás, a primeira das três palavras do vosso lema nacional é «Fraternidade». Viver juntos como irmãos, apesar das legítimas diferenças, não é uma utopia. Porque é que um país africano não poderia apontar ao resto do mundo a estrada a seguir para se viver uma autêntica fraternidade na justiça, fundada na grandeza da família e do trabalho? Que os africanos possam viver reconciliados na paz e na justiça. Tais são os votos que formulo, com confiada esperança, antes de deixar o Benim e o continente africano.

Senhor Presidente, renovo-lhe os meus sinceros agradecimentos que estendo a todos os seus concidadãos, aos bispos do Benim e a todos os fiéis da nação. Desejo também encorajar o continente inteiro a ser cada vez mais sal da terra e luz do mundo. Pela intercessão de Nossa Senhora da África, peço a Deus que vos abençoe a todos.

(em língua fon) Deus abençoe o Benim!

[01633-06.01] [Texto original: Francês]

 TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Señor Presidente,
Eminencias y excelencias,
Autoridades presentes y queridos amigos

Mi viaje apostólico en tierra africana termina. Doy gracias a Dios por estos días que he estado con ustedes con alegría y cordialidad. Gracias, señor Presidente, por sus corteses palabras y por tantos esfuerzos por hacer agradable mi estancia. También quiero dar gracias a las diversa autoridades en este país y a todos los voluntarios que han contribuido generosamente al éxito en estos días. No olvido a toda la población beninesa, que me ha recibido con calor y entusiasmo. Mi gratitud se extiende también a los miembros de la Iglesia católica, a los Presidentes de las Conferencias Episcopales nacionales y regionales que han venido hasta aquí y, por supuesto, y muy especialmente, a los obispos de Benin.

Quise volver a visitar de nuevo el continente africano, por el que tengo una especial estima y afecto, pues estoy íntimamente convencido de que es una tierra de esperanza. Ya lo he dicho en muchas otras ocasiones. Aquí se encuentran valores auténticos, capaces de aleccionar a todo el mundo, y que reclaman ser extendidos con la ayuda de Dios y la determinación de los africanos. La Exhortación apostólica postsinodal Africae munus puede ayudar mucho a eso, pues abre perspectivas pastorales y suscitará iniciativas interesantes. Se la confío al conjunto de los fieles africanos, que sabrán estudiarla con atención y traducirla en acciones concretas en su vida diaria. El cardenal Gantin, ese eminente beninés, cuyo prestigio ha sido reconocida hasta el punto de que este aeropuerto lleva su nombre, participó conmigo en muchos sínodos, aportando una contribución esencial y apreciada. Que él acompañe la aplicación de este documento.

Durante esta visita, he podido encontrarme con varios componentes de la sociedad de Benin, y los miembros de la Iglesia. Estos numerosos encuentros, tan diferentes en su naturaleza, dan testimonio de la posibilidad de una coexistencia armoniosa en el seno de la nación, y entre Iglesia y el Estado. La buena voluntad y el respeto mutuo no sólo ayudan al diálogo, sino que son esenciales para construir la unidad entre las personas, los grupos étnicos y los pueblos. El término Fraternidad es también la primera de las tres palabras de vuestro lema nacional. Vivir juntos fraternamente, no obstante las legítimas diferencias, no es una utopía. ¿Por qué un país africano no podría indicar al resto del mundo el camino a tomar para vivir una fraternidad auténtica en la justicia, fundada en la grandeza de la familia y del trabajo? Que los africanos vivan reconciliados en la paz y la justicia. Estos son los deseos que expreso con confianza y esperanza antes de salir de Benin y el continente africano.

Señor Presidente, renuevo mi más sincero agradecimiento, que hago extensivo a todos sus conciudadanos, a los obispos de Benin y a todos los fieles de su país. Deseo también animar a todo el continente a ser cada vez más sal de la tierra y luz del mundo. Que por la intercesión de Nuestra Señora de África, Dios les bendiga a todos.

(En fon) ¡Dios bendiga a Benin!

[01633-04.01] [Texto original: Francés]

 TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Herr Präsident,
Eminenzen und Exzellenzen,
hier anwesende Repräsentanten des öffentlichen Lebens und liebe Freunde!

Meine apostolische Reise nach Afrika geht zu Ende. Ich bin Gott dankbar für diese Tage, die ich mit Ihnen in Freude und Herzlichkeit verbracht habe. Ich danke Ihnen, Herr Präsident, für Ihre freundlichen Worte und für die vielfältigen Bemühungen, die vollbracht wurden, um meinen Aufenthalt angenehm zu gestalten. Ebenso danke ich den verschiedenen Autoritäten dieses Landes und allen Freiwilligen, die großherzig zum Gelingen dieser Tage beigetragen haben. Ich vergesse nicht die gesamte Bevölkerung von Benin, die mich mit Herzlichkeit und Begeisterung empfangen hat. Mein Dank gilt gleichermaßen den Mitgliedern der katholischen Kirche, den verschiedenen Präsidenten der nationalen und regionalen Bischofskonferenzen, die angereist sind, und natürlich in ganz besonderer Weise den Bischöfen von Benin.

Ich hatte den Wunsch, noch einmal den afrikanischen Kontinent zu besuchen, für den ich eine besondere Wertschätzung und Zuneigung empfinde, denn ich bin zuinnerst überzeugt, daß er ein Land der Hoffnung ist. Ich habe im übrigen schon mehrfach darüber gesprochen. Es finden sich hier echte Werte, die imstande sind, die Welt zu lehren, und sie verlangen nichts anderes, als sich mit Gottes Hilfe und der Entschiedenheit der Afrikaner zu entfalten. Das Nachsynodale Apostolische Schreiben Africae munus kann maßgeblich dazu beitragen, denn es eröffnet pastorale Perspektiven und wird interessante Initiativen auslösen. Ich übergebe es allen afrikanischen Gläubigen; sie werden in der Lage sein, es aufmerksam zu studieren und in konkrete Taten in ihrem Alltagsleben umzusetzen. Kardinal Gantin, dieser herausragende Beniner, dessen Größe dermaßen anerkannt worden ist, daß dieser Flughafen seinen Namen trägt, hat mit mir an vielen Synoden teilgenommen, und er hat es verstanden, einen wesentlichen und geschätzten Beitrag dazu zu leisten. Möge er die praktische Umsetzung dieses Dokumentes begleiten!

Während dieses Besuches konnte ich verschiedene Teile der Gesellschaft von Benin und Mitglieder der Kirche treffen. Diese zahlreichen, ihrem Wesen nach so unterschiedlichen Begegnungen legen Zeugnis dafür ab daß ein harmonisches Zusammenleben im Herzen der Nation, sowohl innerhalb der Kirche als auch im Staat möglich ist. Der gute Wille und die gegenseitige Achtung helfen nicht nur dem Dialog, sondern sie sind grundlegend, um die Einheit unter den Menschen, den Ethnien und den Völkern aufzubauen. Das Wort „Brüderlichkeit" ist im übrigen das erste der drei Worte Ihres nationalen Wahlspruchs. Bei allen legitimen Unterschieden als Brüder zusammenzuleben, ist keine Utopie. Warum sollte ein afrikanisches Land nicht dem Rest der Welt den Weg weisen, den man einschlagen muß, um eine echte Brüderlichkeit in der Gerechtigkeit zu leben, indem man sich auf die Größe der Familie und der Arbeit stützt? Mögen die Afrikaner versöhnt in Frieden und Gerechtigkeit leben! Das sind die Wünsche, die ich voller Vertrauen und Hoffnung ausspreche, bevor ich Benin und den afrikanischen Kontinent verlasse.

Herr Präsident, ich wiederhole Ihnen meinen aufrichtigen Dank, den ich auf alle Ihre Mitbürger, auf die Bischöfe Benins und auf alle Gläubigen Ihres Landes ausweite. Ich möchte zudem den ganzen Kontinent ermutigen, immer mehr Salz der Erde und Licht der Welt zu werden. Auf die Fürsprache Unserer Lieben Frau von Afrika segne Gott euch alle! [auf fon] Gott segne Benin!

[01633-05.01] [Originalsprache: Französisch]

TELEGRAMMA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL BENIN

Alle ore 16.30 il Santo Padre Benedetto XVI lascia l’aeroporto internazionale "Cardinale Bernardin Gantin" di Cotonou a bordo di un A 330 dell’Alitalia, diretto a Roma.
Ai confini dello spazio aereo del Benin, il Papa fa pervenire al Presidente della Repubblica, S.E. il Sig. Thomas Boni Yayi, il seguente messaggio telegrafico:

SON EXCELLENCE MONSIEUR THOMAS BONI YAYI
PRÉSIDENT DE LA RÉPUBLIQUE DU BÉNIN
COTONOU

AU TERME DE MON VOYAGE APOSTOLIQUE DANS VOTRE PAYS, J’AI LA JOIE D’ADRESSER DE NOUVEAU À VOTRE EXCELLENCE ET À VOS COMPATRIOTES MES VŒUX LES PLUS CHALEUREUX. ÉMU, JE RENDS GRÂCE AU SEIGNEUR POUR L’ACCUEIL CHALEUREUX QUE VOUS M’AVEZ OFFERT, POUR LE BON DÉROULEMENT ET POUR LA BELLE RÉUSSITE DE CE VOYAGE. J’EXPRIME À NOUVEAU MA GRATITUDE À TOUS CEUX QUI ONT ŒUVRÉ ET COLLABORÉ À SON ORGANISATION ET À SA SÉCURITÉ. DE GRAND CŒUR, J’INVOQUE SUR VOTRE EXCELLENCE ET SUR TOUS VOS COMPATRIOTES L’ABONDANCE DES BÉNÉDICTIONS DIVINES !

BENEDICTUS PP. XVI

[01634-03.10] [Texte original: Français]

[B0692-XX.01]