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VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN BENIN (18-20 NOVEMBRE 2011) (VIII), 19.11.2011


VISITA AL FOYER "PAIX ET JOIE" DELLE MISSIONARIE DELLA CARITÀ PRESSO LA PARROCCHIA SAINTE-RITA A COTONOU

Nel pomeriggio, alle ore 16.30, il Papa incontra in Nunziatura il Comitato Organizzatore della Visita Apostolica da parte della Chiesa del Benin.

Quindi si trasferisce in auto al Foyer "Paix et Joie" presso la parrocchia di Sainte-Rita, gestito dalle Missionarie della Carità della Beata Madre Teresa, che ospita alcune decine di piccoli abbandonati o malati e fornisce assistenza a numerosi altri bambini della zona. Il Santo Padre giunge alle ore 17 presso il Foyer e viene accompagnato dalla Superiora regionale e dalla Superiora della Missione nel piccolo cortile del Centro, accolto dai bambini con canti e balli. Con loro il Papa recita il Padre Nostro e l’Ave Maria, quindi insieme raggiungono l’attigua Parrocchia di Sainte-Rita dove li attendono gli altri bambini con gli accompagnatori.

INCONTRO CON I BAMBINI NELLA PARROCCHIA SAINTE-RITA A COTONOU

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

 TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

 TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

 TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Accolto dal Parroco nella chiesa parrocchiale di Sainte-Rita, alle ore 17.15 il Papa incontra i bambini. Dopo l’introduzione di S.E. Mons. René-Marie Ehuzu, Vescovo di Porto Novo e responsabile della Pastorale Sociale, e il saluto di una bambina, il Santo Padre rivolge loro il seguente discorso:

 DISCORSO DEL SANTO PADRE

Chers enfants,

Je remercie Monseigneur René-Marie Ehuzu, Évêque de Porto Novo et responsable de la Pastorale Sociale de la Conférence Épiscopale du Bénin, pour ses paroles d’accueil. Je dis merci aussi à Monsieur le curé et à Aïcha pour ce qu’ils m’ont dit en votre nom à tous. Après ce beau moment d’adoration, c’est avec une grande joie que je vous salue. Merci d’être venus si nombreux !

Dieu notre Père nous a réunis autour de son Fils et notre Frère, Jésus Christ, présent dans l’hostie consacrée durant la messe. C’est un grand mystère devant lequel on adore et on croit. Jésus, qui nous aime tant, est vraiment présent dans les tabernacles de toutes les églises du monde, dans les tabernacles des églises de vos quartiers et de vos paroisses. Je vous invite à le visiter souvent pour lui dire votre amour.

Certains parmi vous ont déjà fait leur première communion, d’autres s’y préparent. Le jour de ma première communion a été l’un des plus beaux jours de ma vie. Pour vous aussi, n’est-ce pas ? Et pourquoi cela ? Ce n’est pas seulement à cause des beaux vêtements ou des cadeaux ou même des repas de fête ! C’est surtout parce que, ce jour-là, nous recevons Jésus-Christ pour la première fois. Quand je communie, Jésus vient habiter en moi. Je dois l’accueillir avec amour et l’écouter attentivement. Au fond de mon cœur, je peux lui dire par exemple : « Jésus, je sais que tu m’aimes. Donne-moi ton amour pour que je t’aime et que j’aime les autres avec ton amour. Je te confie mes joies, mes peines et mon avenir ». N’hésitez pas, chers enfants, à parler de Jésus aux autres. Il est un trésor qu’il faut savoir partager avec générosité. Dans l’histoire de l’Église, l’amour de Jésus a rempli de courage et de force tant de chrétiens et même des enfants comme vous ! Ainsi, saint Kizito, un garçon ougandais, a été mis à mort parce qu’il voulait vivre selon le baptême qu’il venait de recevoir. Kizito priait. Il avait compris que Dieu est non seulement important, mais qu’il est tout.

Et qu’est-ce que la prière ? C’est un cri d’amour poussé vers Dieu notre Père avec la volonté d’imiter Jésus notre Frère. Jésus partait à l’écart pour prier. Comme Jésus, je peux moi aussi trouver chaque jour un endroit calme où je me recueille devant une croix ou une image sacrée pour parler à Jésus et l’écouter. Je peux aussi utiliser l’Évangile. Je garde ensuite dans mon cœur un passage qui me touche et va me guider durant la journée. Rester ainsi un peu de temps avec Jésus, lui permet de me remplir de son amour, de sa lumière et de sa vie ! Cet amour que je reçois dans la prière, je suis appelé à le donner à mon tour à mes parents, à mes amis, à tous ceux avec qui je vis, même à ceux qui ne m’aiment pas, et aussi à ceux que je n’apprécie pas beaucoup. Chers enfants, Jésus vous aime ! Demandez aussi à vos parents de prier avec vous ! Parfois, il faut les pousser un peu. N’hésitez pas à le faire. Dieu est si important !

Que la Vierge Marie, sa Mère, vous apprenne à l’aimer toujours plus à travers la prière, le pardon et la charité. Je vous confie tous à Elle ainsi que vos familles et vos éducateurs. Regardez ! Je sors un chapelet de ma poche. Le chapelet est comme un instrument qu’on peut utiliser pour prier. Il est simple de prier le chapelet. Peut-être le savez-vous déjà, sinon demandez à vos parents de vous apprendre. D’ailleurs, chacun de vous recevra un chapelet à la fin de notre rencontre. Lorsque vous l’aurez en main, vous pourrez prier pour le Pape, je vous demande de le faire, pour l’Église et pour toutes les intentions importantes. Et maintenant, avant que je vous bénisse tous avec grande affection, prions ensemble un Je vous salue Marie pour les enfants du monde entier, spécialement pour ceux qui souffrent de la maladie, de la faim et de la guerre. Prions maintenant : Je vous salue Marie,. ....

[01628-03.01] [Texte original: Français]

 TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Cari bambini!

Ringrazio Monsignor René-Marie Ehuzu, Vescovo di Porto Novo e responsabile della Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale del Benin, per le sue parole di accoglienza. Dico grazie anche al Signor Parroco e ad Aïcha per ciò che essi mi hanno detto a nome di tutti voi. Dopo questo bel momento di adorazione, è con grande gioia che io vi saluto. Grazie di essere venuti così numerosi!

Dio nostro Padre ci ha riunito attorno al suo Figlio e nostro Fratello, Gesù Cristo, presente nell’Ostia consacrata durante la Messa. È un grande mistero davanti al quale si adora e si crede. Gesù, che ci ama tanto, è veramente presente nei tabernacoli di tutte le chiese del mondo, nei tabernacoli delle chiese dei vostri quartieri e delle vostre parrocchie. Io vi invito a farGli visita spesso per dirGli il vostro amore.

Alcuni tra voi hanno già fatto la prima Comunione, altri vi si preparano. Il giorno della mia prima Comunione è stato uno dei più bei giorni della mia vita. Non lo è stato forse anche per voi? Perché? Non è solo a causa dei bei vestiti o dei regali o anche del pranzo della festa! È soprattutto perché, quel giorno, riceviamo per la prima volta Cristo. Quando io faccio la comunione, Gesù viene ad abitare in me. Devo accoglierlo con amore e ascoltarlo attentamente. Nel profondo del mio cuore, posso dirgli per esempio: «Gesù, io so che tu mi ami. Dammi il tuo amore così che io ti ami e ami gli altri con il tuo amore. Ti affido le mie gioie, le mie pene e il mio futuro». Non esitate, cari bambini, a parlare di Gesù agli altri. Egli è un tesoro che bisogna saper condividere con generosità. Nella storia della Chiesa, l’amore di Gesù ha riempito di coraggio e di forza tanti cristiani e anche dei bambini come voi! Così, san Kizito, un ragazzo ugandese, è stato messo a morte perché voleva vivere secondo il Battesimo che aveva ricevuto. Kizito pregava. Aveva capito che Dio è non solo importante, ma che è tutto.

E che cos’è la preghiera? È un grido d’amore lanciato verso Dio nostro Padre con la volontà di imitare Gesù nostro fratello. Gesù si ritirava in disparte per pregare. Come Gesù, anch’io posso trovare ogni giorno un luogo calmo in cui mi raccolgo davanti a una croce o ad una immagine sacra per parlare a Gesù e ascoltarlo. Posso anche usare il Vangelo. Poi conservo nel mio cuore un passo che mi colpisce e mi può guidare durante la giornata. Restare così un po’ di tempo con Gesù, Gli permette di riempirmi del suo amore, della sua luce e della sua vita! Questo amore che ricevo nella preghiera, sono chiamato a donarlo a mia volta ai miei genitori, ai miei amici, a tutti quelli con cui vivo, anche a coloro che non mi amano, e anche a coloro che non apprezzo molto. Cari bambini, Gesù vi ama! Chiedete anche ai vostri genitori di pregare con voi! A volte, bisogna spingerli un po’. Non esitate a farlo. Dio è così importante!

La Vergine Maria, sua Madre, vi insegni ad amarLo sempre più attraverso la preghiera, il perdono e la carità. Vi affido tutti a Lei, come pure i vostri familiari e i vostri educatori. Guardate! Tiro fuori un rosario dalla mia tasca. Il rosario è come uno strumento che si può utilizzare per pregare. È semplice pregare il rosario. Forse lo conoscete già, altrimenti chiedete ai vostri genitori di insegnarvi. Del resto, alla fine del nostro incontro ciascuno di voi riceverà un rosario. Quando lo avrete in mano, potrete pregare per il Papa - vi chiedo di farlo - per la Chiesa e per tutte le intenzioni importanti. E ora, prima che io vi benedica tutti con grande affetto, preghiamo insieme un’Ave Maria per i bambini del mondo intero, specialmente per quelli che soffrono la malattia, la fame e la guerra. Ora preghiamo: Ave Maria,…

[01628-01.01] [Testo originale: Francese]

 TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

Dear Young Friends,

I thank Bishop René-Marie Ehuzu of Port Novo, Director of Social Ministry of the Benin Bishops’ Conference, for his words of welcome. I also thank the parish priest and Aïcha for their words offered on behalf of all of you. After this beautiful moment of Eucharistic adoration, it is with much joy that I greet you. Thank you for coming out in such great numbers!

God our Father has gathered us around his Son and our brother, Jesus Christ, who is present in the host consecrated during the Mass. This is a great mystery before which we worship and we believe. Jesus, who loves us very much, is truly present in the tabernacles of all the churches around the world, in the tabernacles of the churches in your neighbourhoods and in your parishes. I ask you to visit him often to tell him of your love for him.

Some of you have already made your First Holy Communion, and others are preparing for it. The day of my First Holy Communion was one of the most beautiful days of my life. It is the same for you, isn’t it? And why is that? It’s not only because of our nice clothes or the gifts we receive, nor even because of the parties! It is above all because, that day, we receive Jesus Christ for the first time! When I receive Communion, Jesus comes to live in me. I should welcome him with love and listen closely to him. In the depths of my heart, I can tell him, for example: "Jesus, I know that you love me. Give me your love so that I can love you in return and love others with your love. I give you all my joys, my troubles and my future." Do not hesitate, dear children, to speak of Jesus to others. He is a treasure whom you should share generously. Throughout the history of the Church, the love of Jesus has filled countless Christians, and even young people like yourselves, with courage and strength. In this way, Saint Kizito, a Ugandan boy, was put to death because he wanted to live according to the baptism which he had just received. Kizito prayed. He realized that God is not only important, but that he is everything.

What, then, is prayer? It is a cry of love directed to God our Father, with the will to imitate Jesus our brother. Jesus often went off by himself to pray. Like Jesus, I too can find a calm place to pray where I can quietly stand before a Cross or a holy picture in order to speak to Jesus and to listen to him. I can also use the Gospels. That way, I keep within my heart a passage which has touched me and which will guide me throughout the day. To stay with Jesus like this for a little while lets him fill me with his love, light and life! This love, which I receive in prayer, calls me in turn to give it to my parents, to my friends, to everyone with whom I live, even with those who do not like me, and those whom I do not appreciate enough. Dear young people, Jesus loves you. Ask your parents to pray with you! Sometimes you may even have to push them a little. But do not hesitate to do so. God is that important!

May the Virgin Mary, his Mother, teach you to love more and more through prayer, forgiveness and charity. I entrust you to her, together with your families and teachers. Look! I have this rosary in my pocket. The rosary is like a tool that we can use to pray. It is easy to pray the rosary. Maybe you know how already; if not, ask your parents to help you to learn how. At the end of this meeting, each one of you will receive a rosary. When you hold it in your hand, I would ask you to pray for the Pope, for the Church and for every important intention. And now, before I bless you all with great affection, let us pray together a Hail Mary for children throughout the world, especially for those who are sick, who are hungry and in places of war. Let us pray together: Hail Mary,...

[01628-02.01] [Original text: French]

 TRADUZIONE IN LINGUA PORTOGHESE

Queridas crianças,

Agradeço a D. René-Marie Ehuzu, Bispo de Porto Novo e Responsável pela Pastoral Social da Conferência Episcopal do Benim, pelas suas palavras de boas-vindas. Digo obrigado também ao Reverendo Pároco e a Aïcha pelo que me disseram em nome de todos vós. Depois deste belo momento de adoração, é com grande alegria que vos saúdo. Obrigado por terdes vindo tantos!

Deus, nosso Pai, reuniu-nos ao redor do seu Filho e nosso Irmão, Jesus Cristo, presente na Hóstia consagrada durante a Missa. É um grande mistério diante do qual se adora e crê. Jesus, que tanto nos ama, está verdadeiramente presente nos sacrários de todas as igrejas do mundo, nos sacrários das igrejas dos vossos bairros e das vossas paróquias. Convido-vos a visitá-Lo muitas vezes, para Lhe exprimirdes o vosso amor.

Alguns de vós já fizeram a Primeira Comunhão; outros estão a preparar-se. O dia da minha Primeira Comunhão foi um dos mais belos da minha vida. Porventura não se passou o mesmo convosco? E porquê? Não foi tanto por causa das roupas lindas, nem dos presentes, nem sequer da refeição de festa; mas sobretudo porque, naquele dia, recebemos pela primeira vez Jesus Cristo. Quando recebo a comunhão, Jesus vem habitar em mim; devo acolhê-Lo com amor e escutá-Lo com atenção. No íntimo do meu coração, posso dizer-Lhe por exemplo: «Jesus, eu sei que me amais. Dai-me o vosso amor para que eu Vos ame e ame os outros com o vosso amor. Confio-Vos as minhas alegrias, as minhas penas e o meu futuro». Não hesiteis, queridas crianças, em falar de Jesus aos outros. Ele é um tesouro que é preciso saber partilhar com generosidade. Na história da Igreja, o amor de Jesus encheu de coragem e força muitos cristãos, incluindo crianças como vós. Assim São Kizito, um rapaz ugandês, foi morto porque queria viver segundo o Baptismo que tinha recebido. Kizito rezava; compreendera que Deus não é apenas uma pessoa importante, mas que Ele é tudo.

E o que é a oração? É um grito de amor lançado para Deus, nosso Pai, com a vontade de imitar Jesus nosso Irmão. Jesus retirava-Se sozinho para rezar. Como Jesus, posso também eu encontrar cada dia um lugar calmo onde me recolho diante duma cruz ou duma imagem sagrada para falar a Jesus e escutá-Lo. Posso também servir-me do Evangelho. Depois guardo no meu coração uma passagem que me toca e pode orientar durante o dia. Ficar assim algum tempo com Jesus, permite-Lhe encher-me do seu amor, da sua luz e da sua vida. Este amor que recebo na oração, sou chamado, por minha vez, a dá-lo aos meus pais, aos meus amigos, a todos aqueles com quem vivo, mesmo àqueles que não gostam de mim e àqueles de quem não gosto muito. Queridas crianças, Jesus ama-vos. Pedi também aos vossos pais que rezem convosco. Às vezes, é preciso insistir um pouco; não hesiteis em fazê-lo. Deus é tão importante!

Que a Virgem Maria, Mãe de Deus, vos ensine a amá-Lo cada vez mais através da oração, do perdão e da caridade. Confio-vos todos a Ela, bem como os vossos familiares e educadores. Olhai! Tiro um terço do meu bolso. O terço é uma espécie de instrumento que se pode usar para rezar. Rezar o terço é simples. Talvez já o saibais fazer, senão pedi aos vossos pais que vos ensinem. Aliás, no fim do nosso encontro, cada um de vós receberá um terço. Com ele na mão, podereis rezar pelo Papa – fazei-o, por favor –, pela Igreja e por todas as intenções importantes. E agora, antes de vos abençoar a todos com grande afecto, rezemos juntos uma Ave Maria pelas crianças do mundo inteiro, especialmente por aquelas que sofrem por causa da doença, da fome e da guerra. Rezemos então: Ave Maria

[01628-06.01] [Texto original: Francês]

 TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

Queridos niños.

Agradezco a Monseñor René-Marie Ehuzu, Obispo de Porto Novo y responsable de la Pastoral Social de la Conferencia Episcopal de Benin, sus palabras de bienvenida. Doy las gracias también al Señor Cura Párroco y a Aïcha por lo que me han dicho en nombre de todos. Después de este precioso momento de adoración, os saludo con gran alegría. Gracias por haber venido tantos.

Dios nuestro Padre nos ha convocado alrededor de su Hijo y nuestro hermano, Jesús, presente en la hostia consagrada en la misa. Es un gran misterio que hay que adorar y creer. Jesús, que nos quiere tanto, está verdaderamente presente en los sagrarios de todas las iglesias del mundo, en los sagrarios de las iglesias de vuestros barrios y parroquias. Os invito a visitarlo con frecuencia para manifestarle vuestro amor.

Algunos de vosotros habéis hecho ya la primera comunión, otros os estáis preparando para hacerla. El día de mi primera comunión fue uno de los más bonitos de mi vida. También para vosotros, ¿no es verdad? Y, ¿sabéis por qué? No sólo por los lindos vestidos, los regalos o el banquete de fiesta, sino principalmente porque en ese día recibimos por primera vez a Jesús-Cristo. Cuando yo comulgo, Jesús viene a habitar dentro de mí. Tengo que recibirlo con amor y escucharlo con atención. En lo más profundo del corazón, le puedo decir por ejemplo: «Jesús, yo sé que tú me amas. Dame tu amor para que te ame y ame a los demás con tu amor. Te confío mis alegrías, mis penas y mi futuro». Queridos niños, no dudéis en hablar de Jesús a los demás. Es un tesoro que hay que saber compartir con generosidad. En la historia de la Iglesia, el amor a Jesús ha llenado de valor y de fuerza a muchos cristianos, incluso a niños como vosotros. Así, a san Kizito, un muchacho ugandés, lo mataron porque él quería vivir según el bautismo que acababa de recibir. Kizito rezó. Había comprendido que Dios no sólo es importante sino que lo es todo.

Pero, ¿qué es la oración? Es un grito de amor dirigido a Dios nuestro Padre, deseando imitar a Jesús nuestro Hermano. Jesús se fue a un lugar apartado para orar. Como Jesús, yo también puedo encontrar cada día un lugar tranquilo para recogerme delante de una cruz o una imagen sagrada y hablar y escuchar a Jesús. También puedo usar el Evangelio. Después me fijo con el corazón en un pasaje que me ha impresionado y me que guiará durante la jornada. Quedarme así por un rato con Jesús, él me puede llenar con su amor, su luz y su vida. Y estoy llamado, por mi parte, a dar este amor que recibo en la oración a mis padres, mis amigos, a todos los que me rodean, incluso a los que no me quieren o a los que yo quiero tanto. Queridos niños, Jesús os ama. Pedid también a vuestros padres que recen con vosotros. Algunas veces habrá que insistirles un poco. No dudéis en hacerlo. Dios es muy importante.

Que la Virgen María, su madre, os enseñe a amarlo cada vez más mediante la oración, el perdón y la caridad. Os confío a todos a Ella, así como a vuestras familias y educadores. Mirad, saco un rosario de mi bolsillo. El rosario es como un instrumento que uso para rezar. Es muy sencillo rezar el rosario. Tal vez lo sabéis ya, si no es así, pedid a vuestros padres que os lo enseñen. Además, cada uno de vosotros recibirá un rosario al terminar nuestro encuentro. Cuando lo tengáis en vuestras manos, podréis rezar por el Papa, os lo ruego, por la Iglesia y por todas las intenciones importantes. Y ahora, antes de que os bendiga con gran afecto, recemos juntos un Ave María por los niños de todo el mundo, especialmente por los que sufren a causa de la enfermedad, el hambre y la guerra. Recemos ahora: Ave María, ....

[01628-04.01] [Texto original: Francés]

 TRADUZIONE IN LINGUA TEDESCA

Liebe Kinder!

Ich danke Bischof. René-Marie Ehuzu, dem Bischof von Porto Novo und Verantwortlichen für die Sozialpastoral der Bischofskonferenz von Benin, für seinen Willkommensgruß. Dank sage ich auch dem Herrn Pfarrer und Aïcha für das, was sie mir in euer aller Namen gesagt haben. Nach diesem schönen Moment der Anbetung begrüße ich euch mit großer Freude. Danke, daß ihr so zahlreich gekommen seid!

Gott, unser Vater, hat uns um seinen Sohn und unseren Bruder Jesus Christus versammelt, der in der während der Messe konsekrierten Hostie gegenwärtig ist. Das ist ein großes Geheimnis, vor dem man anbetet und glaubt. Jesus, der uns so sehr liebt, ist wirklich gegenwärtig in den Tabernakeln aller Kirchen der Welt, in den Tabernakeln der Kirchen eurer Quartiere und eurer Pfarreien. Ich lade euch ein, ihn oft zu besuchen, um ihm eure Liebe kundzutun.

Einige unter euch sind schon zur ersten heiligen Kommunion gegangen, andere bereiten sich darauf vor. Der Tag meiner Erstkommunion war einer der schönsten Tage meines Lebens. Für euch auch, nicht wahr? Und warum ist das so? Nicht nur wegen der schönen Kleider oder der Geschenke oder auch des Festessens! Das ist so vor allem, weil wir an jenem Tag zum ersten Mal Jesus Christus empfangen. Wenn ich kommuniziere, nimmt Jesus Wohnung in mir. Ich muß ihn liebevoll aufnehmen und ihm aufmerksam zuhören. Tief in meinem Herzen kann ich ihm zum Beispiel sagen: „Jesus, ich weiß, daß du mich liebst. Schenke mir deine Liebe, damit ich dich liebe und damit ich die anderen mit deiner Liebe liebe. Ich vertraue Dir meine Freuden, meine Leiden und meine Zukunft an." Zögert nicht, liebe Kinder, den anderen von Jesus zu erzählen. Er ist ein Schatz, und man muß fähig sein, ihn mit den anderen großzügig zu teilen. In der Geschichte der Kirche hat die Liebe Jesu viele Christen und sogar Kinder wie euch mit Mut und Kraft erfüllt! So ist der heilige Kizito, ein ugandischer Junge, getötet worden, weil er der Taufe gemäß leben wollte, die er empfangen hatte. Kizito betete. Er hatte begriffen, daß Gott nicht nur wichtig, sondern daß er alles ist.

Und was ist denn das Gebet? Es ist ein an Gott, unseren Vater, gerichteter Ruf der Liebe, in dem Willen, Jesus, unseren Bruder, nachzuahmen. Jesus zog sich an einen einsamen Ort zurück, um zu beten. Wie Jesus kann auch ich jeden Tag einen Ort der Stille finden, wo ich mich vor einem Kreuz oder einem heiligen Bild sammle, um mit Jesus zu sprechen und ihm zuzuhören. Ich kann auch das Evangelium benutzen. Ich betrachte dann in meinem Herzen einen Abschnitt, der mich anspricht und mich dann während des Tages leitet. So für eine Weile bei Jesus zu bleiben, erlaubt ihm, mich mit seiner Liebe, mit seinem Licht und mit seinem Leben zu erfüllen! Diese Liebe, dich ich im Gebet erhalte, soll ich dann meinerseits weiterschenken an meine Eltern, meine Freunde, an alle, mit denen ich zusammenlebe, sogar an die, welche mich nicht lieben, und auch an die, welche ich nicht besonders mag. Liebe Kinder, Jesus liebt euch! Bittet auch eure Eltern, mit euch zu beten! Manchmal muß man sie ein wenig drängen. Zögert nicht, das zu tun. Gott ist so wichtig!

Möge die Jungfrau Maria, seine Mutter, euch lehren, ihn immer mehr zu lieben durch das Gebet, das Verzeihen und durch die Nächstenliebe. Ich vertraue euch alle ihr an, ebenso wie eure Familien und eure Erzieher. Seht her! Ich ziehe einen Rosenkranz aus meiner Tasche. Der Rosenkranz ist gleichsam ein Instrument, das man zum Beten gebrauchen kann. Es ist leicht, den Rosenkranz zu beten. Vielleicht könnt ihr es schon, wenn nicht, bittet eure Eltern, es euch zu lehren. Übrigens wird jeder von euch am Ende unserer Begegnung einen Rosenkranz erhalten. Wenn ihr ihn dann in der Hand haltet, könnt ihr für den Papst beten – darum bitte ich euch –, für die Kirche und für alle wichtigen Anliegen. Und nun, bevor ich euch alle mit großer Zuneigung segne, beten wir gemeinsam ein Gegrüßet seist du, Maria für die Kinder der ganzen Welt, besonders für die, welche unter Krankheit, Hunger und Krieg leiden. Beten wir also: Gegrüßet seist du, Maria…

[01628-05.01] [Originalsprache: Französisch]

[B0688-XX.02]