SCAMBIO DEGLI STRUMENTI DI RATIFICA DELL’ACCORDO FRA LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA DI AZERBAIGIAN Alle ore 11,30 di oggi, mercoledì, 6 luglio 2011, nel Palazzo Apostolico Vaticano, S.E. Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, e S.E. il Sig. Elmar Mammadyarov, Ministro degli Affari Esteri di Azerbaigian, hanno proceduto allo scambio degli Strumenti di ratifica dell’Accordo fra la Santa Sede e la Repubblica di Azerbaigian.
Inoltre, hanno partecipato al solenne atto:
per parte ecclesiastica, l’Em.mo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità; Mons. Fortunatus Nwachukwu, Capo del Protocollo della Segreteria di Stato; Mons. Stephan Stocker, Consigliere di Nunziatura presso la Segreteria di Stato, e Mons. Lech Piechota della Segreteria di Stato;
per parte statale, il Sig. Rashad Aslanov, Capo della Divisione per il Diritto ed i Trattati Internazionali del Ministero degli Affari Esteri; il Sig. Hamlet Akbarov, Capo per i mezzi di comunicazione sociale dell’Ambasciata di Azerbaigian presso la Santa Sede; il Sig. Nasir Mammadov ed il Sig. Rovshan Samadov dell’Ambasciata di Azerbaigian in Italia.
Il presente Accordo, in lingua inglese ed azera, che si compone di un Preambolo e di otto Articoli, regola la situazione giuridica della Chiesa cattolica in Azerbaigian. Esso è entrato in vigore con lo scambio degli Strumenti di ratifica, a norma dell'articolo 8 dell'Accordo medesimo.
Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato dal Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, S.E. Mons. Dominique Mamberti, in occasione dello Scambio degli Strumenti di Ratifica:
● DISCORSO DI S.E. MONS. DOMINIQUE MAMBERTI
Your Excellency
Distinguished Members of the Azerbaijani Delegation!
I am pleased to welcome Your Excellency to the Vatican for the exchange of the instruments of ratification of the Agreement between the Holy See and the Republic of Azerbaijan, signed on 29 April 2011 in Baku. With today’s important Act this Agreement enters into force.
The Holy See and the Republic of Azerbaijan, in recent decades, have demonstrated a desire to develop and strengthen relationships.
In 2002 the unforgettable visit of the late Pope John Paul II to Azerbaijan was a sign of his great love for your country, its history and culture. His visit initiated a new era of mutual understanding, cooperation and inter-religious dialogue.
The President of Azerbaijan, H.E. Ilham Aliyev, was present at the Pope’s solemn funeral in the Vatican.
In 2008 His Eminence Cardinal Tarcisio Bertone, Secretary of State of His Holiness, on the invitation of the religious and civil Authorities, made a visit to Azerbaijan. During his visit, he conveyed the esteem of Pope Benedict XVI to the Government and expressed the Pope’s closeness to the Catholic faithful. He also met with the head of the Muslims of the Caucasus, Sheikh ul-Islam Allashukur Pashazade, and other religious leaders, in order to express the Catholic Church’s willingness to cooperate in the shared commitment to peace, harmony between peoples and the good of the human family.
I would like to mention also the visit in 2006 of the then Secretary for the Holy See’s Relations with States, Archbishop Giovanni Lajolo, and the visit in 2010 of the President of the Pontifical Council for Culture, Cardinal Gianfranco Ravasi. These visits were the culmination of longstanding and continuing cooperation in the cultural realm between the Holy See and the Republic of Azerbaijan. Furthermore, on the invitation of the Government of Azerbaijan the Holy See regularly attends the Conference of the Intercultural Dialogue Forum in Baku.
In 2010, Your Excellency visited the Vatican and, among other things, you informed me that, with regard to the registration of the Catholic Church, the Government desired to find a solution satisfactory to both parties.
Today is to be regarded as a high point in our relations. The Catholic Church and the Republic of Azerbaijan have achieved a goal and we have confirmed our existing good relations. This historical Agreement, which regulates the juridical status of the Catholic Church in the Republic of Azerbaijan, is a valuable instrument which implements the principle of religious freedom, which is of paramount importance and is reflected in the Constitution of the Republic of Azerbaijan. The Agreement recognizes and registers the juridical personality of the Catholic Church, as well as that of its institutions established on the basis of its legislation. Furthermore, the new registration ensures that the local Catholic Church can live in peace and confidence, so as better to contribute to the common good of the Country.
This event is very meaningful, also because it provides evidence of the respect for a minority religious community shown by a country with a conspicuous Muslim population. This is an indication of how Christians and Muslims can live together and respect one another.
The Agreement does not affect the existence and activities of the many religious communities, Christian and non-Christian, who have been welcome in Azerbaijan, and does not place the Catholic Church in a privileged position. Rather, the Church seeks to carry out its mission within the ambit of its religious competence and with due regard for the laws of the Republic of Azerbaijan.
The coming into force of the Agreement is, however, also a starting point. The consensus reached in areas of mutual interest, such as those cited above, is the clearest sign of our common will to continue to work together, with a new instrument for ensuring the integral formation of each person, as a believer and as a citizen.
On behalf of the Holy See I would like to thank His Excellency President Ilham Aliyev and Your Excellency as well as those who worked with you in the negotiations.
Naturally, our shared hope is that our friendly bilateral relations will now have a fresh impetus to move forward and be intensified. In this, the Permanent Diplomatic Office in Baku will play an important role.
Thank you.
[01068-02.01] [Original text: English]
● TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA
Eccellenza,
Distinti Membri della Delegazione dell'Azerbaigian!
Sono lieto di accogliere Vostra Eccellenza in Vaticano per lo scambio degli strumenti di ratifica dell'Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica di Azerbaigian, firmato il 29 aprile 2011 a Baku. Con l'importante Atto di oggi questo Accordo entra in vigore.
La Santa Sede e la Repubblica di Azerbaigian, negli ultimi decenni, hanno manifestato il desiderio di sviluppare e rafforzare le relazioni.
Nel 2002 l'indimenticabile visita di Giovanni Paolo II in Azerbaigian rappresentò un segno del suo grande amore per il vostro Paese, la sua storia e cultura. La visita del Papa ha inaugurato una nuova era di mutua comprensione, cooperazione e dialogo interreligioso.
Il Presidente dell'Azerbaijan, S.E. Ilham Aliyev, presenziò ai solenni funerali del Papa in Vaticano.
Nel 2008 Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, su invito delle Autorità religiose e civili, compì una visita in Azerbaigian, durante la quale trasmise i sensi di stima di Papa Benedetto XVI al Governo ed espresse la vicinanza del Papa ai fedeli cattolici. Egli incontrò anche il capo dei Musulmani del Caucaso, Sheikh ul-Islam Allashukur Pashazade, e altri leader religiosi, per esprimere la volontà della Chiesa cattolica di cooperare nel comune impegno per la pace, l'armonia tra i popoli e il bene della famiglia umana.
Vorrei ricordare anche la visita nel 2006 dell'allora Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, Arcivescovo Giovanni Lajolo, e la visita nel 2010 del Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Cardinale Gianfranco Ravasi. Tali visite furono il culmine della lunga e continua cooperazione nell'ambito culturale tra la Santa Sede e la Repubblica di Azerbaigian. Inoltre, su invito del Governo dell'Azerbaigian, la Santa Sede regolarmente prende parte alla Conferenza del Forum sul Dialogo Interculturale a Baku.
Nel 2010, Vostra Eccellenza ha visitato il Vaticano e, tra l'altro, mi ha informato, con riferimento alla registrazione della Chiesa Cattolica, che il Governo desiderava trovare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti.
Oggi assistiamo ad un punto culminante nelle nostre relazioni. La Chiesa Cattolica e la Repubblica di Azerbaigian hanno raggiunto un obiettivo e noi abbiamo confermato l'esistenza delle nostre buone relazioni. Questo storico Accordo, che regola lo stato giuridico della Chiesa Cattolica nella Repubblica di Azerbaigian, è un prezioso strumento che rende effettivo il principio della libertà religiosa, il quale è di capitale importanza ed è rispecchiato nella Costituzione della Repubblica di Azerbaigian. L'Accordo riconosce e registra la personalità giuridica della Chiesa Cattolica, come pure quella delle istituzioni stabilite sulla base della sua legislazione. Inoltre, la nuova registrazione assicura alla Chiesa Cattolica locale di poter vivere in pace e sicurezza, in modo da contribuire meglio al bene comune del Paese.
Questo evento è molto significativo, anche perché dà prova del rispetto mostrato da un Paese con una cospicua popolazione musulmana per una comunità religiosa minoritaria. Si tratta di un'indicazione di come i Cristiani e i Musulmani possono vivere insieme e rispettarsi reciprocamente.
L'Accordo non influisce sull'esistenza e sulle attività delle numerose comunità religiose, Cristiane e non-Cristiane, accolte in Azerbaigian, e non pone la Chiesa cattolica in una posizione privilegiata. La Chiesa, piuttosto, cerca di realizzare la propria missione nell'ambito della sua competenza religiosa, nel dovuto rispetto per le leggi della Repubblica di Azerbaigian.
L'entrata in vigore dell'Accordo è, tuttavia, anche un punto di partenza. Il consenso raggiunto in ambiti di mutuo interesse, come quelli sopracitati, è il più chiaro segno della nostra comune volontà di continuare a lavorare insieme, con un nuovo strumento in grado di assicurare la formazione integrale di ogni persona, sia come credente che come cittadino.
A nome della Santa Sede vorrei ringraziare Sua Eccellenza il Presidente Ilham Aliyev e Vostra Eccellenza come pure coloro che hanno lavorato con voi nei negoziati.
Naturalmente, la nostra comune speranza è che le nostre amichevoli relazioni bilaterali avranno ora un nuovo impeto per andare avanti ed intensificarsi. In ciò, l'Ufficio Diplomatico Permanente a Baku svolgerà un ruolo importante.
Grazie.
[01068-01.01] [Testo originale: Inglese]
[B0426-XX.02]