● CELEBRAZIONE DEI VESPRI CON VESCOVI, SACERDOTI, RELIGIOSI, RELIGIOSE E SEMINARISTI E PREGHIERA PRESSO LA TOMBA DEL BEATO ALOJZIJE STEPINAC, NELLA CATTEDRALE DI ZAGREB
DISCORSO DEL SANTO PADRE
TRADUZIONE IN LINGUA CROATA
TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE
Questo pomeriggio, preso congedo dalla Nunziatura Apostolica, il Santo Padre Benedetto XVI si trasferisce in auto alla Cattedrale di Zagreb, dedicata a Maria SS.ma Assunta e a S. Stefano d’Ungheria. Nell’abside, dietro l’altare maggiore, è sepolto il Beato Alojzije Stepinac.
Accolto al Suo arrivo dal Capitolo della Cattedrale, alle ore 17 il Papa presiede la Celebrazione dei secondi Vespri della VII domenica di Pasqua con i Vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate, i seminaristi, i novizi e le novizie. I Vespri sono introdotti dal saluto dell’Arcivescovo di Zagreb, Card. Josip Bozanić.
Al termine, il Santo Padre si raccoglie in preghiera presso la tomba del Beato Alojzije Stepinac (1898-1960), Vescovo e martire, elevato agli onori degli altari il 3 ottobre 1998 dal Beato Giovanni Paolo II.
Riportiamo di seguito il testo del discorso che il Papa pronuncia nel corso della celebrazione dei Vespri:
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Draga braćo u biskupstvu i u svećeništvu,
Draga braćo i sestre!
Zahvaljujem Gospodinu za ovaj molitveni susret, koji mi omogućuje doživjeti poseban trenutak zajedništva s vama, biskupi, svećenici, posvećene osobe, bogoslovi i sjemeništarci, novaci i novakinje. Od srca vas pozdravljam te vam zahvaljujem za svjedočanstvo koje dajete Crkvi kao što su to učinili toliki Pastiri i Mučenici u ovoj zemlji od svetog Dujma sve do blaženog kardinala Stepinca, ljubljenog kardinala Kuharića i mnogih drugih. [Cari Fratelli nell’Episcopato e nel presbiterato, Cari fratelli e sorelle! Rendo grazie al Signore per questo incontro, nella preghiera, che mi consente di vivere uno speciale momento di comunione con voi, Vescovi, sacerdoti, persone consacrate, seminaristi, novizi e novizie. Vi saluto tutti con affetto e vi ringrazio per la testimonianza che rendete alla Chiesa, come hanno fatto nei secoli tanti Pastori e Martiri in questa terra, da san Domnio fino al beato Cardinale Stepinac, all’amato Cardinale Kuharić e a molti altri.]
Ringrazio il Cardinale Josip Bozanić per le cortesi parole che mi ha rivolto. Questa sera vogliamo fare devota e orante memoria del Beato Alojzije Stepinac, intrepido Pastore, esempio di zelo apostolico e di cristiana fermezza, la cui eroica esistenza ancora oggi illumina i fedeli delle Diocesi croate, sostenendone la fede e la vita ecclesiale. I meriti di questo indimenticabile Vescovo derivano essenzialmente dalla sua fede: nella sua vita, egli ha sempre tenuto fisso lo sguardo su Gesù e a Lui si è sempre conformato, al punto da diventare una viva immagine del Cristo, anche sofferente. Proprio grazie alla sua salda coscienza cristiana, ha saputo resistere ad ogni totalitarismo, diventando nel tempo della dittatura nazista e fascista difensore degli ebrei, degli ortodossi e di tutti i perseguitati, e poi, nel periodo del comunismo, «avvocato» dei suoi fedeli, specialmente dei tanti sacerdoti perseguitati e uccisi. Sì, è diventato «avvocato» di Dio su questa terra, poiché ha tenacemente difeso la verità e il diritto dell’uomo di vivere con Dio.
"Con un’unica oblazione [Cristo] ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati" (Eb 10,14). Questa espressione della Lettera agli Ebrei, poc’anzi proclamata, ci invita a considerare la figura del Beato Cardinale Stepinac secondo la "forma" di Cristo e del suo Sacrificio. Il martirio cristiano infatti è la più alta misura di santità, ma lo è sempre e soltanto grazie a Cristo, per suo dono, come risposta alla sua oblazione che riceviamo nell’Eucaristia. Il Beato Alojzije Stepinac ha risposto con il suo sacerdozio, con l’episcopato, con il sacrificio della vita: un unico "sì" unito a quello di Cristo. Il suo martirio segna il culmine delle violenze perpetrate contro la Chiesa durante la terribile stagione della persecuzione comunista. I cattolici croati, in particolare il clero, sono stati oggetto di vessazioni e soprusi sistematici, che miravano a distruggere la Chiesa cattolica, a partire dalla sua più alta Autorità locale. Quel tempo particolarmente duro è stato caratterizzato da una generazione di Vescovi, di sacerdoti e di religiosi pronti a morire per non tradire Cristo, la Chiesa e il Papa. La gente ha visto che i sacerdoti non hanno mai perso la fede, la speranza, la carità, e così sono rimasti sempre uniti. Questa unità spiega ciò che è umanamente inspiegabile: che un regime così duro non abbia potuto piegare la Chiesa.
Anche oggi la Chiesa in Croazia è chiamata ad essere unita per affrontare le sfide del mutato contesto sociale, individuando con audacia missionaria strade nuove di evangelizzazione, specialmente al servizio delle giovani generazioni. Cari Fratelli nell’Episcopato, vorrei incoraggiare anzitutto voi nello svolgimento della vostra missione. Quanto più opererete in feconda concertazione tra voi e in comunione con il Successore di Pietro, tanto più potrete affrontare le difficoltà della nostra epoca. È importante, inoltre, che soprattutto i Vescovi e i sacerdoti operino sempre al servizio della riconciliazione tra i cristiani divisi e tra cristiani e musulmani, seguendo le orme di Cristo, che è nostra pace. Riguardo ai sacerdoti, non mancate di offrire loro chiari indirizzi spirituali, dottrinali e pastorali. La comunità ecclesiale, infatti, presenta al proprio interno legittime diversità, tuttavia essa non può rendere una testimonianza fedele al Signore se non nella comunione dei suoi membri. Questo richiede da voi il servizio della vigilanza, da offrire nel dialogo e con grande amore, ma anche con chiarezza e fermezza. Cari Fratelli, aderire a Cristo significa "osservare la sua parola" in ogni circostanza (cfr Gv 14,23).
S tim u vezi blaženi se kardinal Stepinac ovako izrazio: „Jedno od najvećih zala našega vremena jest osrednjost u pitanjima vjere. Nemojmo si umišljati… Ili jesmo ili nismo katolici. Ako jesmo, onda se to mora očitovati na svim područjima našega života". [A tale proposito, il Beato Cardinale Stepinac così si esprimeva: «Uno dei più grandi mali del nostro tempo è la mediocrità nelle questioni di fede. Non facciamoci illusioni … O siamo cattolici o non lo siamo. Se lo siamo, bisogna che questo si manifesti in ogni campo della nostra vita» (Omelia nella Solennità dei SS. Pietro e Paolo, 29 giugno 1943).] L’insegnamento morale della Chiesa, oggi spesso non compreso, non può essere svincolato dal Vangelo. Spetta proprio ai Pastori proporlo autorevolmente ai fedeli, per aiutarli a valutare le loro responsabilità personali, l’armonia tra le loro decisioni e le esigenze della fede. In tal modo si avanzerà in quella "svolta culturale" necessaria per promuovere una cultura della vita e una società a misura dell’uomo.
Cari sacerdoti - specialmente voi parroci - conosco l’importanza e la molteplicità dei vostri compiti, in un’epoca nella quale la scarsità di presbiteri comincia a farsi fortemente sentire. Vi esorto a non perdervi d’animo, a rimanere vigilanti nella preghiera e nella vita spirituale per compiere con frutto il vostro ministero: insegnare, santificare e guidare quanti sono affidati alle vostre cure. Accogliete con magnanimità chi bussa alla porta del vostro cuore, offrendo a ciascuno i doni che la bontà divina vi ha affidato. Perseverate nella comunione con il vostro Vescovo e nella collaborazione reciproca. Alimentate il vostro impegno alle sorgenti della Scrittura, dei Sacramenti, della lode costante di Dio, aperti e docili all’azione dello Spirito Santo; sarete così operatori efficaci della nuova evangelizzazione, che siete chiamati a realizzare unitamente ai laici, in modo coordinato e senza confusione fra ciò che dipende dal ministero ordinato e ciò che appartiene al sacerdozio universale dei battezzati. Abbiate a cuore la cura delle vocazioni al sacerdozio: sforzatevi, con il vostro entusiasmo e la vostra fedeltà, di trasmettere un vivo desiderio di rispondere generosamente e senza esitazione a Cristo, che chiama a conformarsi più intimamente a Lui, Capo e Pastore.
Cari consacrati e consacrate, molto la Chiesa si attende da voi, che avete la missione di testimoniare in ogni epoca «la forma di vita che Gesù, supremo consacrato e missionario del Padre per il suo Regno, ha abbracciato ed ha proposto ai discepoli che lo seguivano» (Esort. ap. Vita consecrata, 22). Dio sia sempre la vostra unica ricchezza: da Lui lasciatevi plasmare, per rendere visibile all’uomo d’oggi, assetato di valori veri, la santità, la verità, l’amore del Padre celeste. Sorretti dalla grazia dello Spirito, parlate alla gente con l’eloquenza di una vita trasfigurata dalla novità della Pasqua. L’intera vostra esistenza diverrà così segno e servizio della consacrazione che ogni battezzato ha ricevuto quando è stato incorporato a Cristo.
Vama mladima, koji se pripravljate za svećeništvo ili za posvećeni život, želim ponoviti da božanski Učitelj neprestano djeluje u svijetu i govori svakom pojedinom od onih koje je izabrao: „Slijedi me". [A voi, giovani che vi preparate al sacerdozio o alla vita consacrata, desidero ripetere che il divino Maestro è costantemente all’opera nel mondo e dice a ciascuno di quelli che ha scelto: "Seguimi" (Mt 9,9).] È una chiamata che esige la conferma quotidiana di una risposta d’amore. Sia sempre pronto il vostro cuore! L’eroica testimonianza del Beato Alojzije Stepinac ispiri un rinnovamento delle vocazioni tra i giovani croati. E voi, cari Fratelli nell’episcopato e nel presbiterato, non mancate di offrire ai giovani dei seminari e dei noviziati una formazione equilibrata, che li prepari a un ministero ben inserito nella società del nostro tempo, grazie alla profondità della loro vita spirituale e alla serietà dei loro studi.
Amata Chiesa in Croazia, assumi con umiltà e coraggio il compito di essere la coscienza morale della società, "sale della terra" e "luce del mondo" (cfr Mt 5,13-14). Sii sempre fedele a Cristo e al messaggio del Vangelo, in una società che cerca di relativizzare e secolarizzare tutti gli ambiti della vita. Sii la dimora della gioia nella fede e nella speranza.
Predragi! Neka blaženi kardinal Alojzije Stepinac i svi Sveti vaše zemlje posreduju za vaš narod a Majka Spasiteljeva neka vas štiti! S ljubavlju udjeljujem vama i čitavoj Crkvi u Hrvatskoj svoj apostolski blagoslov. Amen. Hvaljen Isus i Marija! [Carissimi! Il Beato Cardinale Alojzije Stepinac e tutti i Santi della vostra terra intercedano per il vostro popolo e la Madre del Salvatore vi protegga! Con grande affetto imparto a voi ed all’intera Chiesa che è in Croazia la mia Benedizione Apostolica. Amen. Siano lodati Gesù e Maria!]
[00862-XX.01] [Testo originale: Plurilingue]
TRADUZIONE IN LINGUA CROATA
Draga braćo u biskupstvu i u svećeništvu,
Draga braćo i sestre!
Zahvaljujem Gospodinu za ovaj molitveni susret, koji mi omogućuje doživjeti poseban trenutak zajedništva s vama, biskupi, svećenici, posvećene osobe, bogoslovi i sjemeništarci, novaci i novakinje. Od srca vas pozdravljam te vam zahvaljujem za svjedočanstvo koje dajete Crkvi kao što su to učinili toliki Pastiri i Mučenici u ovoj zemlji od svetog Dujma sve do blaženog kardinala Stepinca, ljubljenog kardinala Kuharića i mnogih drugih.
Hvala uzoritom kardinalu Josipu Bozaniću na lijepim riječima koje mi je uputio. Ovu se večer želimo u molitvi i pobožnosti prisjetiti blaženoga Alojzija Stepinca, neustrašivoga pastira, primjera apostolskog žara i kršćanske čvrstoće, čiji herojski život još i danas prosvjetljava vjernike hrvatskih biskupija, podržavajući ih u vjeri i crkvenom životu. Zasluge toga nezaboravnoga Biskupa bitno proizlaze iz njegove vjere: u svojem je životu uvijek čvrsto upravljao pogled na Isusa i Njemu se uvijek suobličavao, sve do toga da je postao živa slika Krista, pa i Krista patnika. Upravo zahvaljujući njegovoj čvrstoj kršćanskoj savjesti, znao se oduprijeti svakom totalitarizmu, te u vrijeme nacističke i fašističke diktature postao braniteljem Židova, pravoslavnih i svih progonjenih, a potom, u doba komunizma, „odvjetnik" svojih vjernika, napose mnogih progonjenih i ubijenih svećenika. Da, postao je „branitelj" Boga na ovoj zemlji, jer je postojano branio istinu i pravo čovjeka da živi s Bogom.
„Jednim uistinu prinosom [Krist] zasvagda usavrši posvećene" (Heb 10,14). Ovaj izričaj iz Poslanice Hebrejima, malo prije naviješten, poziva nas da promatramo lik blaženoga kardinala Stepinca sukladno s Kristovim „likom" i njegovom Žrtvom. Kršćansko mučeništvo je zapravo najviša mjera svetosti, ali to jest uvijek i samo zahvaljujući Kristu, po njegovu daru, kao odgovor na njegov prinos koji primamo u Euharistiji. Blaženi Alojzije Stepinac odgovorio je svojim svećeništvom, svojim biskupstvom, svojom žrtvom života: jednim jedincatim „da" sjedinjenim s onim Kristovim. Njegovo mučeništvo označava vrhunac nasilja usmjerenih protiv Crkve tijekom užasnoga razdoblja komunističkoga progona. Hrvatski katolici, a posebno kler, bili su predmetom mučenja i sustavnih nasilja, koji su išli za tim da razore katoličku Crkvu, počevši od najvišeg mjesnog Autoriteta. Ono posebno teško doba obilježio je jedan naraštaj biskupa, svećenika i redovnika, spremnih umrijeti da ne bi izdali Krista, Crkvu i Papu. Narod je vidio da svećenici nisu nikad gubili vjeru, nadu, ljubav, te su tako ostali uvijek sjedinjeni. To jedinstvo objašnjava ono što je ljudski neobjašnjivo: da tako kruti režim nije mogao slomiti Crkvu.
I danas je Crkva u Hrvatskoj pozvana na jedinstvo kako bi se suočila s izazovima u promijenjenom društvenom okružju, nalazeći misionarskom spremnošću nove putove evangelizacije, posebice u službi mladim naraštajima. Draga braćo u biskupstvu, želio bih ohrabriti prije svega vas u obavljanju vaše službe. Što budete više djelovali u plodnom suglasju među sobom i u zajedništvu s Petrovim Nasljednikom, to ćete se više moći suočavati s teškoćama našega vremena. Uz to je važno da se ponajprije biskupi i svećenici trajno zauzimaju za pomirenje među podijeljenim kršćanima kao i među kršćanima i muslimanima, nasljedujući Krista koji je mir naš. Svojim svećenicima ne propustite davati jasne duhovne, doktrinalne i pastoralne naputke. Crkvena zajednica doista u sebi sadrži zakonite različitosti, no ipak ne može vjerno svjedočiti Gospodina ako nema zajedništva njezinih članova. To od vas zahtijeva budno služenje u dijalogu punom ljubavi, ali i jasnoće i čvrstoće. Draga braćo, prianjati uz Krista znači „čuvati njegovu riječ" u svim okolnostima (usp. Iv 14, 23).
S tim u vezi blaženi se kardinal Stepinac ovako izrazio: „Jedno od najvećih zala našega vremena jest osrednjost u pitanjima vjere. Nemojmo si umišljati… Ili jesmo ili nismo katolici. Ako jesmo, onda se to mora očitovati na svim područjima našega života" (Omelia nella Solennità dei SS. Pietro e Paolo, 29 giugno 1943). Moralni se nauk Crkve, danas često neshvatljiv, ne može odvojiti od Evanđelja. Upravo na Pastire spada da ga pouzdano nude vjernicima, kako bi im pomogli procijeniti svoje osobne odgovornosti, sklad između njihovih odluka i zahtjeva vjere. Tako se napreduje u onom nužnom „kulturalnom zaokretu", da bi se promicala kultura života i društvo po mjeri čovjeka.
Dragi svećenici – posebno vi župnici – poznata mi je važnost i mnogovrsnost vaših obveza, u doba kad se nedostatak svećenika počinje snažno osjećati. Potičem vas da ne klonete duhom, nego da ostanete budni u molitvi i u duhovnom životu da biste plodonosno mogli ispunjavati vaše služenje: naučavajući, posvećujući i vodeći sve koji su povjereni vašoj brizi. Velikodušno primajte one koji kucaju na vrata vašega srca, nudeći svakome darove koje vam je božanska dobrota povjerila. Ustrajte u zajedništvu sa svojim biskupom i u međusobnoj suradnji. Hranite svoje brižno zauzimanje na izvorima Svetoga pisma, Sakramenata, neprestane hvale Bogu, otvoreni i poučljivi djelovanju Duha Svetoga; tako ćete biti učinkoviti djelatnici nove evangelizacije na koju ste pozvani da je ostvarite zajedno s vjernicima laicima, skladno i bez miješanja onoga što ovisi o zaređenom službeniku s onim što pripada sveopćem svećeništvu krštenih. Neka vam na srcu bude briga za duhovna zvanja: trudite se svojim oduševljenjem i vjernošću prenijeti živu želju da se velikodušno i bez oklijevanja odgovori Kristu, koji poziva na najdublje sjedinjenje s Njime, Glavom i Pastirom.
Dragi redovnici i redovnice, Crkva mnogo očekuje od vas koji imate poslanje svjedočenja u svakom vremenu onaj „način života koji je Isus, kao najuzvišeniji od posvećenih i misionar Oca za njegovo Kraljevstvo, prigrlio i ponudio učenicima koji su ga slijedili" (Esort. Ap. Vita consecrata, 22). Neka Bog bude uvijek vaše bogatstvo: dopustite mu da vas oblikuje kako bi današnjem čovjeku pokazao jasnim pristajanje uz prave vrijednosti svetosti, istine, ljubavi Oca nebeskoga. Potpomognuti milošću Duha, govorite ljudima jezikom života koji je preobražen uskrsnom novošću. Sav vaš život postat će tako znak i služenje posvećenju koje je svaki kršćanin primio kad je pritjelovljen Kristu.
Vama mladima, koji se pripravljate za svećeništvo ili za posvećeni život, želim ponoviti da božanski Učitelj neprestano djeluje u svijetu i govori svakom pojedinom od onih koje je izabrao: „Slijedi me" (Mt 9,9). Taj poziv zahtijeva svakodnevnu potvrdu odgovora ljubavi. Neka vaše srce bude uvijek spremno! Herojsko svjedočanstvo blaženoga Alojzija Stepinca neka nadahne obnovu duhovnih zvanja među mladim Hrvatima. A vi, draga braćo u biskupstvu i svećeništvu, svakako nastojte dati mladima u sjemeništima i novicijatima uravnoteženi odgoj, koji će ih pripraviti na služenje utkano u društvo našega vremena, zahvaljujući ozbiljnosti i dubini njihova duhovnoga života i studija.
Ljubljena Crkvo u Hrvatskoj, preuzmi ponizno i smjelo zadaću da budeš moralna savjest društva, „sol zemlje" i „svjetlo svijeta" (usp. Mt 5,13-14). Budi uvijek vjerna Kristu i njegovu Evanđelju, u društvu koje nastoji relativizirati i sekularizirati sve slojeve života. Budi boravište radosti u vjeri i nadi.
Predragi! Neka blaženi kardinal Alojzije Stepinac i svi Sveti vaše zemlje posreduju za vaš narod a Majka Spasiteljeva neka vas štiti! S ljubavlju udjeljujem vama i čitavoj Crkvi u Hrvatskoj svoj apostolski blagoslov. Amen. Hvaljen Isus i Marija!
[00862-AA.01] [Testo originale: Plurilingue]
TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE
Dear Brother Bishops and Priests,
Dear Brothers and Sisters,
I give thanks to God for this encounter, in prayer, which allows me to spend a special moment of communion with you, Bishops, priests, consecrated men and women, seminarians and novices. I greet all of you with affection and I thank you for the witness that you render to the Church, following the example of many Pastors and Martyrs down the centuries in this land, from Saint Domnius to Blessed Cardinal Stepinac, the beloved Cardinal Kuharić and many others. I thank Cardinal Josip Bozanić for the kind words which he has addressed to me. This evening we gather for a devoted and prayerful remembrance of Blessed Alojzije Stepinac, a fearless Pastor and an example of apostolic zeal and Christian fortitude, whose heroic life continues today to illuminate the faithful of the Dioceses of Croatia, sustaining the faith and life of the Church in this land. The merits of this unforgettable Bishop are derived essentially from his faith: in his life, he always had his gaze fixed on Jesus, to whom he was always conformed, to the point of becoming a living image of Christ, and of Christ suffering. Precisely because of his strong Christian conscience, he knew how to resist every form of totalitarianism, becoming, in a time of Nazi and Fascist dictatorship, a defender of the Jews, the Orthodox and of all the persecuted, and then, in the age of communism, an advocate for his own faithful, especially for the many persecuted and murdered priests. Yes, he became an advocate for God on this earth, since he tenaciously defended the truth and man’s right to live with God.
"For by a single offering [Christ] has perfected for all time those who are sanctified" (Heb 10:14). This phrase from the Letter to the Hebrews which we have just heard, invites us to consider the figure of Blessed Cardinal Stepinac according to the "form" of Christ and his sacrifice. Christian martyrdom is in fact the highest measure of holiness, but it is so always and only thanks to Christ, by his gift, as a response to his oblation which we receive in the Eucharist. Blessed Alojzije Stepinac responded with his priesthood, with the episcopate, with the sacrifice of his life: a unique "yes" united to that of Christ. His martyrdom signals the culmination of the violence perpetrated against the Church during the terrible period of communist persecution. Croatian Catholics, and in particular the clergy, were objects of oppression and systematic abuse, aimed at destroying the Catholic Church, beginning with its highest Authority in this place. That particularly difficult period was characterized by a generation of Bishops, priests and Religious who were ready to die rather than to betray Christ, the Church and the Pope. The people saw that the priests never lost faith, hope and charity, and thus they remained always united. This unity explains what is humanly inexplicable: that such a hardened regime could not make the Church bow down.
Today too, the Church in Croatia is called to be united, to meet the challenges of a changed social context, identifying with missionary fervour new ways of evangelization, especially in the service of younger generations. My dear Brother Bishops, I would like to encourage you above all in the fulfilment of your mission. The more you work in fruitful cooperation among yourselves and in communion with the Successor of Peter, the more you will be able to confront the difficulties of our age. It also important for Bishops above all and for priests to strive for reconciliation among separated Christians and between Christians and Muslims, following the footsteps of Christ who is our peace. Regarding your priests, do not neglect to offer them clear spiritual, doctrinal and pastoral directions. While the Christian community admits legitimate diversity within itself, it cannot render faithful witness to the Lord except in the communion of its members. This requires of you the service of vigilance, offered in dialogue and with great love, but also with clarity and firmness. Dear Brothers, adhering to Christ means "keeping his word" (cf. Jn 14:23).
To this end, Blessed Cardinal Stepinac expressed himself in this way: "One of the greatest evils of our time is mediocrity in the questions of faith. Let us not deceive ourselves… Either we are Catholic or we are not. If we are, this must be seen in every area of our life" (Homily on the Solemnity of Saints Peter and Paul, 29 June 1943). The Church’s moral teaching, often misunderstood today, cannot be detached from the Gospel. It falls particularly to the Bishops to propose it authoritatively to the faithful, in order to assist them in evaluating their personal responsibilities and in harmonizing their moral choices with the demands of the faith. In this way, your society will make progress towards that "cultural shift" necessary for promoting a culture of life and a society worthy of man.
Dear priests – especially those of you in charge of parishes – I know the importance and the variety of your tasks in an age when the scarcity of priests is beginning to make itself felt strongly. I urge you not to lose heart, to remain vigilant in prayer and in your spiritual lives, in order to perform your ministry fruitfully: to teach, to sanctify and to guide all those who are entrusted to your care. Welcome with magnanimity those who knock at the door of your heart, offering to each one the gifts that divine goodness has entrusted to you. Persevere in communion with your Bishops and in mutual cooperation. Nourish your commitment at the life-giving waters of Scripture, the Sacraments, the constant praise of God, always open and docile to the actions of the Holy Spirit; you will thus be effective workers in the new evangelization, which you are called to realize together with the laity, in a coordinated way and without confusing what pertains to ordained ministry with what belongs to the universal priesthood of all the baptized. Keep close to your hearts the promotion of vocations to the priesthood; by your enthusiasm and your fidelity, strive to transmit a living desire to respond generously and without hesitation to Christ, who calls each one to be conformed more intimately to himself, Head and Shepherd.
Dear consecrated men and women, how much the Church expects of you, who have the mission of bearing witness in every age to "the way of life which Jesus, the supreme Consecrated One and missionary of the Father for the sake of his Kingdom, embraced and proposed to his disciples" (Vita Consecrata, 22). May God himself be your only treasure: let yourselves be formed by him, thus making visible to the men and women of today – athirst for true values – the holiness, truth, and love of our heavenly Father. Sustained by the grace of the Spirit, speak to the people with the eloquence of a life transfigured by the newness of Easter. Your whole existence will thus become a sign of, and a service to, the consecration received by each of the baptized when they were incorporated into Christ.
To the young people preparing themselves for the priesthood or the consecrated life, I wish to repeat that the divine Master is constantly at work in the world and he says to all those he calls, "Follow me" (Mt 9:9). It is a call which asks to be confirmed every day with a response of love. May your hearts always be ready! May the heroic testimony of Blessed Alojzije Stepinac inspire a renewal of vocations among the young people of Croatia. And you, dear Brothers in the Episcopate and the priesthood, do not neglect to offer to young seminarians and novices a balanced formation, to prepare them for a ministry that is well integrated into the society of our time, thanks to the depth of their spiritual lives and the seriousness of their studies.
Beloved Church in Croatia, with courage and humility take up the task of being the moral conscience of society, "salt of the earth" and "light of the world" (cf. Mt 5:13-14). Be always faithful to Christ and to the message of the Gospel, in a society which seeks to relativize and secularize every area of life. May the joy of faith and hope dwell within you. My dearest friends! May Blessed Cardinal Alojzije Stepinac and all the saints of your land intercede for your people and may the Mother of the Saviour protect you. With great affection, I impart to you and to the entire Church in Croatia my Apostolic Blessing. Amen.
Praised be Jesus and Mary!
[00862-02.01] [Original text: Plurilingual]
● VISITA ALLA RESIDENZA DEL CARDINALE ARCIVESCOVO DI ZAGREB
Conclusa la Celebrazione dei Vespri in Cattedrale, alle 18.15 il Santo Padre si reca in visita alla Residenza del Cardinale Arcivescovo di Zagreb.
All’ingresso del palazzo, il Papa saluta i rappresentanti del Comitato ecclesiastico organizzatore della visita apostolica. Quindi incontra il Card. Josip Bozanić con i Vescovi ausiliari e, dopo la Firma del Libro d’oro dell’Arcivescovado e la foto con i seminaristi croati, si trasferisce in auto all’aeroporto internazionale "Pleso" di Zagreb per la cerimonia di congedo.
[00863-01.01]
[B0350-XX.01]