Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


NOTA DI SINTESI A CURA DELLA SALA STAMPA SULLA LETTERA CIRCOLARE DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, 16.05.2011


Pubblichiamo di seguito una nota del Direttore della Sala Stampa, P. Federico Lombardi, S.I., che presenta la Lettera circolare della Congregazione per la Dottrina della Fede alle Conferenze Episcopali sulle Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici:

TESTO IN LINGUA ITALIANA

La Congregazione per la Dottrina della Fede chiede a tutte le Conferenze Episcopali del mondo di preparare entro il maggio 2012 "Linee guida" per trattare i casi di abuso sessuale di minori da parte di membri del clero, in modo adatto alle concrete situazioni nelle diverse regioni del mondo.

Con una "Lettera circolare" la Congregazione offre un’ampia serie di principi e indicazioni, che non solo faciliteranno la formulazione delle Linee guida e quindi l’uniformità dei comportamenti delle autorità ecclesiastiche nelle varie nazioni, ma ne garantiranno anche la coerenza a livello di Chiesa universale, pur rispettando le competenze dei Vescovi e dei Superiori religiosi.

L’attenzione prioritaria alle vittime, i programmi di prevenzione, la formazione dei seminaristi e la formazione permanente del clero, la cooperazione con le autorità civili, l’attuazione attenta e rigorosa della normativa canonica più aggiornata in materia sono gli orientamenti principali che devono strutturare le Linee guida in ogni parte del mondo.

* * *

Nei giorni scorsi la Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviato a tutte le Conferenze Episcopali una "Lettera circolare per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici".

La preparazione del documento era stata annunciata nel luglio scorso, in occasione della pubblicazione delle nuove norme di attuazione del Motu proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela" (cfr Nota P. F. Lombardi, in OR, 16.7.2010, 1, e www.vatican.va, Abuso sui minori, la risposta della Chiesa).

S.Em.za il Card. William Levada, Prefetto del Dicastero, aveva poi informato sulla preparazione in occasione della riunione dei cardinali durante il Concistoro del novembre scorso (cfr Comunicato Sala Stampa sulla Sessione pomeridiana, 19.11.2010).

Il documento è accompagnato da una Lettera di presentazione, a firma del Card. Levada, che ne illustra la natura e le finalità.

In seguito all’aggiornamento delle norme sulla questione degli abusi sessuali da parte di membri del clero, approvato dal Papa lo scorso anno, si ritiene "opportuno che ciascuna Conferenza Episcopale prepari delle Linee guida", allo scopo di "assistere i Vescovi nel seguire procedure chiare e coordinate quando si devono trattare i casi di abuso sessuale di minori", tenendo conto delle situazioni concrete delle diverse regioni su cui si esercitano le giurisdizioni dei diversi episcopati.

A questo fine, la Lettera Circolare "presenta alcuni temi generali", che andranno necessariamente adattati alle diverse realtà, ma che contribuiranno a garantire – appunto grazie alle Linee guida - un orientamento comune all’interno di una Conferenza episcopale e in certa misura anche da parte dei diversi episcopati.

Sul lavoro da compiere per la stesura delle nuove Linee guida o per la revisione di quelle già esistenti, la lettera di presentazione del Card. Levada dà anche due indicazioni operative: anzitutto di coinvolgere i Superiori Maggiori degli istituti religiosi clericali (in modo che si tenga conto non solo del clero diocesano, ma anche di quello religioso), e poi di inviare copia delle Linee guida alla Congregazione "entro la fine del mese di maggio del 2012".

 

In conclusione, appaiono chiare due preoccupazioni:

1. Incoraggiare ad affrontare tempestivamente ed efficacemente il problema con indicazioni chiare, organiche, adatte alle situazioni locali, compresi i rapporti con le norme e le autorità civili. La indicazione di una data precisa e di un termine relativamente breve entro cui elaborare le Linee guida da parte di tutte le Conferenze Episcopali è evidentemente una indicazione molto forte ed eloquente.

2. Rispettare la competenza fondamentale dei Vescovi diocesani (e dei Superiori maggiori religiosi) nella materia (la formulazione della Circolare è molto attenta a ribadire questo aspetto: le Linee guida servono ad "aiutare i Vescovi diocesani e i Superiori maggiori").

La Lettera Circolare in sé è breve, ma molto densa, e si articola in tre parti.

La Prima sviluppa una serie di indicazioni generali, fra cui in particolare:

L’attenzione prioritaria alle vittime dell’abuso sessuale: l’ascolto e l’assistenza spirituale psicologica alle vittime e ai familiari.

Lo sviluppo di programmi di prevenzione per creare ambienti veramente sicuri per i minori.

La formazione dei futuri sacerdoti e religiosi e lo scambio di informazioni sui candidati al sacerdozio o alla vita religiosa che si trasferiscono.

L’accompagnamento dei sacerdoti, la loro formazione permanente e la formazione alle loro responsabilità nel campo degli abusi, il modo di seguirli quando siano accusati, di trattare secondo il diritto gli eventuali casi di abuso, la riabilitazione della buona fama di chi sia stato accusato ingiustamente.

La cooperazione con le autorità civili nell’ambito delle rispettive competenze e l’osservanza "delle prescrizioni delle leggi civili per quanto riguarda il deferimento dei crimini alle autorità preposte, senza pregiudicare il foro interno sacramentale". La cooperazione va attuata non solo per abusi da parte del clero, ma anche di personale che operi in strutture ecclesiastiche.

 

La Seconda richiama le prescrizioni oggi vigenti della legislazione canonica, dopo l’aggiornamento del 2010.

Si richiama la competenza dei Vescovi e Superiori maggiori per l’indagine preliminare e, in caso di accusa credibile, l’obbligo di deferimento del caso alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che offre le indicazioni per la trattazione del caso.

Si parla delle misure precauzionali da imporre e delle informazioni da dare all’accusato nel corso delle indagini preliminari.

Si richiamano le misure canoniche e le pene ecclesiastiche che possono essere applicate ai colpevoli, compresa la dimissione dallo stato clericale.

Si precisa infine il rapporto fra la legislazione canonica valida per tutta la Chiesa e le eventuali norme specifiche particolari aggiuntive che le Conferenze Episcopali ritenessero opportune o necessarie, e la procedura da seguire in tali casi.

 

La Terza ed ultima parte enumera una serie di osservazioni utili per formulare i concreti orientamenti operativi per i Vescovi e Superiori maggiori.

Tra l’altro, si ribadisce la necessità di offrire assistenza alle vittime; di trattare con rispetto il denunciante e garantire la privacy e la buona fama delle persone; di tener nel dovuto conto le leggi civili del Paese, compreso l’eventuale obbligo di avvisare le autorità civili; di garantire all’accusato informazione sulle accuse e possibilità di rispondervi, e in ogni caso un sostentamento giusto e degno; di escludere il ritorno del chierico al ministero pubblico, in caso di pericolo per i minori o scandalo della comunità. Ancora una volta, si ribadisce la responsabilità primaria di Vescovi e Superiori maggiori, che non può essere sostituita da organi di sorveglianza o discernimento, per quanto utili o anche necessari in appoggio a tale responsabilità.

La Circolare rappresenta dunque un nuovo passo molto importante per promuovere in tutta la Chiesa la consapevolezza della necessità e dell’urgenza di rispondere nel modo più efficace e lungimirante alla piaga degli abusi sessuali da parte di membri del clero, rinnovando così la piena credibilità della testimonianza e della missione educativa della Chiesa, e contribuendo a creare nella società in generale quegli ambienti educativi sicuri di cui vi è urgente bisogno.

[00716-01.01] [Testo originale: Italiano]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

La Congrégation pour la Doctrine de la Foi demande à toutes les Conférences épiscopales du monde de préparer, d'ici mai 2012, les "Directives" pour traiter des cas d'abus sexuel à l'égard de mineurs commis par des membres du clergé, de façon adaptée aux situations concrètes des diverses régions du monde.

Par cette "Lettre circulaire" la Congrégation propose une large série de principes et d'indications qui non seulement faciliteront la formulation des Directives et donc l'uniformité des comportements des autorités ecclésiastiques des différents pays, mais qui en garantiront aussi la cohérence au niveau de l'Eglise universelle, tout en respectant les compétences des Evêques et des Supérieurs religieux.

L’attention prioritaire aux victimes, les programmes de prévention, la formation des séminaristes et la formation permanente du clergé, la coopération avec les autorités civiles, l'application attentive et rigoureuse des normes canoniques les plus récentes en la matière, sont les orientations principales qui doivent articuler les Lignes directrices partout dans le monde.

* * *

Ces derniers jours, la Congrégation pour la Doctrine de la Foi a envoyé à toutes les Conférences épiscopales une "Lettre circulaire pour aider les Conférences épiscopales à établir des Directives pour le traitement des cas d'abus sexuel commis par des clercs à l'égard de mineurs".

La préparation du document avait été annoncée en juillet dernier à l'occasion de la publication des nouvelles normes d'application du Motu proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela" (cf Note P.F.Lombardi, in ORLI, 16.7.2010, 1, et www.vatican.va, Abus sur mineurs, la réponse de l'Eglise).

S.Em. le Card. Levada, Préfet du Dicastère, avait ensuite informé de sa préparation à l'occasion de la réunion des cardinaux au cours du Consistoire de novembre dernier (cf Communiqué de la Salle de Presse sur la Session de l'après-midi, 19.11.2010).

Le document est accompagné d'une Lettre de présentation, signée par le Card. Levada, qui en illustre la nature et les finalités.

Après la mise à jour des normes sur la question des abus sexuels par des membres du clergé, approuvée par le Pape l'an dernier, il a été retenu "opportun que chaque Conférence épiscopale prépare des Lignes directrices", dans le but d' "assister les Evêques pour qu'ils suivent des procédures claires et coordonnées, quand ils doivent traiter de cas d'abus sexuel à l'égard de mineurs ", en tenant compte des situations des différentes régions sur lesquelles les épiscopats exercent leurs juridictions.

A cette fin, la Lettre Circulaire "présente quelques thèmes généraux", qui devront être nécessairement adaptés aux diverses situations, mais qui contribueront à garantir – justement grâce aux Lignes directrices – une orientation commune au sein d'une Conférence épiscopale et, dans une certaine mesure aussi, de la part des différents épiscopats.

La lettre de présentation du Card. Levada donne aussi deux indications pour la réalisation du travail de rédaction des nouvelles Lignes directrices ou pour la révison de celles déjà existantes: d'abord d'impliquer les Supérieurs Majeurs des instituts religieux cléricaux (de façon à tenir compte non seulement du clergé diocésain, mais aussi du clergé religieux), et ensuite d'envoyer une copie des Lignes directrices à la Congrégation "d'ici la fin du mois de mai 2012".

 

En conclusion, deux préoccupations apparaissent clairement:

1. Encourager à affronter le problème efficacement et en temps utile avec des indications claires, organiques, adaptées aux situations locales, y compris dans les rapports avec la législation et les autorités civiles. L'indication d'une date précise et d'un terme relativament bref avant lequel toutes les Conférences épiscopales doivent élaborer les Lignes directrices est évidemment une indication très forte et éloquente.

2. Respecter la compétence fondamentale des Evêques diocésains (et des Supérieurs majeurs religieux) en la matière (la formulation de la Circulaire est très attentive à rappeler cet aspect: les Lignes directrices servent à "aider les Evêques diocésains et les Supérieurs majeurs").

La Lettre Circulaire est brève mais très dense et s'articule en trois parties.

La première développe une série d'indications générales, parmi lesquelles en particulier:

L’attention prioritaire aux victimes de l’abus sexuel: l’écoute et l’assistance spirituelle et psychologique aux victimes et à leurs proches.

Le développement de programmes de prévention pour créer des environnements vraiment sûrs pour les mineurs.

La formation des futurs prêtres et religieux et l'échange d'informations sur les candidats au sacerdoce ou à la vie religieuse qui passent d’un séminaire à un autre.

L’accompagnement des prêtres, leur formation permanente et la formation à leur responsabilité en matière d'abus, leur suivi lorsqu'ils sont accusés, le traitement juridique des éventuels cas d'abus, la réhabilitation de la bonne réputation de celui qui a été injustement accusé.

La coopération avec les autorités civiles dans le respect des compétences respectives et l’observation "des prescriptions des lois civiles en ce qui concerne le fait de déférer les crimes aux autorités compétentes, sans porter atteinte au for interne sacramentel". La coopération doit avoir lieu non seulement pour des abus commis par des membres du clergé, mais aussi par le personnel œuvrant dans les structures ecclésiastiques.

 

La deuxième partie rappelle les prescriptions de la législation canonique en vigueur aujourd'hui, après sa mise en jour en 2010.

La compétence des Evêques et des Supérieurs majeurs pour l'enquête préliminaire est rappelée et, en cas d'accusation crédible, l’obligation de déferrer le cas à la Congrégation pour la Doctrine de la Foi, qui offre les indications pour le traitement du cas.

Elle évoque les mesures de précaution à imposer et les informations à donner à l'accusé au cours des enquêtes préliminaires.

Sont rappelées les mesures canoniques et les peines ecclésiastiques qui peuvent être appliquées aux coupables, y compris la démission de l'état clérical.

Enfin, le rapport entre la législation canonique valable pour toute l'Eglise et les éventuelles normes spécifiques supplémentaires que les Conférences épiscopales retiendraient opportunes ou nécessaires, est précisé ainsi que la procédure à suivre dans de tels cas.

 

La troisième et dernière partie énumère une série d'observations utiles pour formuler les orientations concrètes pour les Evêques et Supérieurs majeurs.

Elle rappelle, entre autres, la nécessité d'offrir assistance aux victimes; de traiter avec respect le déclarant et de garantir le respect du droit à la vie privée et la réputation des personnes; de tenir compte des lois civiles du pays, y compris l'éventuelle obligation d'informer les autorités civiles; de garantir à l'accusé des informations sur les accusations et la possibilité d'y répondre, et en tous cas une subsistance juste et digne; d'exclure le retour du clerc au ministère public en cas de danger pour les mineurs ou scandale dans la communauté. La responsabilité première des Evêques et des Supérieurs Majeurs est rappelée encore une fois, et elle ne peut être substituée par des organes de surveillance ou de discernement bien qu'utiles et même nécessaires en soutien à une telle responsabilité.

La Circulaire représente donc un nouveau pas très important pour encourager dans toute l'Eglise la conscience de la nécessité et de l'urgence de répondre de la façon la plus efficace et clairvoyante au fléau des abus sexuels commis par des membres du clergé, renouvelant ainsi la pleine crédibilité du témoignage et de la mission éducative de l'Eglise, et contribuant à créer dans la société en général ces environnements éducatifs sûrs dont il est urgemment besoin.

[00716-03.01] [Texte original: Italien]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

The Congregation for the Doctrine of the Faith has asked every Bishops' Conferences in the world to prepare "Guidelines" for dealing with cases of sexual abuse of minors by clergy, in ways appropriate to specific situations in different regions, by May 2012.

In its "Circular Letter," the Congregation has offered a broad set of principles and indications, which will not only facilitate the formulation of the guidelines and therefore a uniformity of conduct of ecclesiastical authorities in various nations, but will also ensure consistency at the level of the universal Church, while respecting the competence of bishops and religious superiors.

Priority is given to victims, prevention programs, seminary formation and an ongoing formation of clergy, cooperation with civil authorities, the careful and rigorous implementation of the most canonical recent legislation in the area are the principal considerations that must structure the Guidelines in every corner of the world.

* * *

In recent days, the Congregation for the Doctrine of the Faith has sent to all Episcopal conferences a "Circular Letter to assist Episcopal Conferences in developing Guidelines for dealing with cases of sexual abuse of minors perpetrated by clerics."

The preparation of the document was announced in July, at the time of the publication of new rules for the implementation of the motu proprio " Sacramentorum sanctitatis tutela " (see Note Fr. F. Lombardi, in OR, 16/07/2010, 1, and www.vatican.va, Abuse of minors. The Church’s reponse).

H.E., Cardinal Levada, Prefect of the Congregation, later informed of its preparation during the meeting of the Cardinals at the November Consistory (see Press Release on the Afternoon Session, 11/19/2010).

The document is accompanied by a letter of presentation, signed by Cardinal Levada, illustrating its nature and purpose.

Following the revision of norms on sexual abuse of minors by members of the clergy, approved by the Pope last year, "it seems opportune that each Episcopal Conference prepare Guidelines whose purpose will be to assist the Bishops of the Conference to follow clear and coordinated procedures in dealing with these instances of abuse. Such Guidelines would take into account the concrete situation of the jurisdictions within the Episcopal Conference".

To this end, the Circular Letter "contains general themes" for the consideration which naturally must be adapted to national realities, but which will help to ensure a coordinated approach by the various episcopates as well as - precisely thanks to the Guidelines - within the Episcopal Conferences.

Regarding the drafting of new Guidelines or the revision of existing ones, Cardinal Levada’s letter also gives two indications: first, to involve the Major Superiors of clerical religious Institutes (to take into account not only diocesan clergy, but also religious), and then to " send a copy of the completed Guidelines to the Congregation by the end of May 2012".

 

In conclusion, two concerns are clear:

1. The need to address the problem promptly and effectively with clear, organic, indications that are suitable to local situations and in relation to the norms and civil authorities. The indication of a specific date and a relatively short period within which all Episcopal conferences must develop Guidelines is clearly a very strong and eloquent statement.

2. Respect for the fundamental competence of the diocesan bishops (and Major Superiors) in the matter (the wording of the Circular is very keen to stress this aspect: the guidelines are intended to "assist the diocesan bishops and Major Superiors").

The Circular Letter itself is short but very dense, and is divided into three parts.

The first part develops a set of general considerations, including in particular:

Priority attention to the victims of sexual abuse: listening to the victims and their families, and a commitment to their spiritual and psychological assistance.

The development of prevention programs to create truly safe environments for children.

The formation of future priests and religious and exchange of information on candidates to the priesthood or religious life who are transferred.

Support for priests, their ongoing formation and informing them of their responsibilities regarding the issue, how to support them when they are accused, dealing with cases of abuse according to law, the rehabilitation of the good reputation of those who have been unjustly accused.

Cooperation with civil authorities within their responsibilities. "Specifically, without prejudice to the sacramental internal forum, the prescriptions of civil law regarding the reporting of such crimes to the designated authority should always be followed". This cooperation should be implemented not only in cases of abuse by clergy, but by any employee who works in a Church structure.

 

The second part addresses applicable canonical legislation in force today, after the revision of 2010.

It refers to the power of bishops and Major Superiors in preliminary investigation and, in the case of a credible allegation, their obligation to refer the matter to the Congregation for the Doctrine of the Faith, which offers guidance for the handling of the case.

It speaks about the precautionary measures to be imposed and information to be given to the accused during the preliminary investigation.

It refers to the canonical measures and ecclesiastical penalties that can be applied to offenders, including dismissal from the clerical state.

Finally, it specifies the relationship between canon law valid for the entire Church and any additional specific particular norms that given Episcopal Conferences deem appropriate or necessary, and the procedure to be followed in such cases.

 

The Third and final part lists a number of useful observations in formulating concrete operational guidelines for bishops and major superiors.

Among other things, the need to offer assistance to victims is stressed as well as the need to treat the complainant with respect and ensure the privacy and reputation of the people involved; to take due account of the civil laws of the country, including any obligation to notify the civil authorities; to ensure the accused information on the allegation and an opportunity to respond, and in any case a just and worthy support; to exclude the cleric's return to public ministry, in case of danger to minors or of scandal to the community. Once again, the primary responsibility of bishops and Major Superiors is reiterated, a responsibility which can not be replaced by supervisory bodies, however useful or necessary they may be in support of this responsibility.

The Circular therefore represents a very important new step in promoting awareness throughout the Church of the need and urgency to effectively respond to the scourge of sexual abuse by members of the clergy. Only in this way can we renew full credibility in the witness and educational mission of the Church, and help create in society in general, safe educational environments of which there is an urgent need.

[00716-02.01] [Original text: Italian]

TRADUZIONE IN LINGUA SPAGNOLA

La Congregación para la Doctrina de la Fe pide a todas las Conferencias Episcopales del mundo que preparen para mayo de 2012 "Líneas guía" para tratar los casos de abuso sexual de menores por parte de miembros del clero, de manera apropiada a las situaciones específicas en las diferentes regiones del mundo.

Con una "Carta circular", la Congregación ofrece una amplia serie de principios e indicaciones, que no sólo facilitarán la formulación de Líneas guía y, por tanto, la uniformidad de la conducta de las autoridades eclesiásticas en las diferentes naciones, sino que también garantizarán la coherencia en el nivel de Iglesia universal, aun respetando las competencias de los obispos y de los superiores religiosos.

La atención prioritaria a las víctimas, los programas de prevención, la formación de los seminaristas y la formación permanente del clero, la cooperación con las autoridades civiles, la aplicación atenta y rigurosa de la normativa canónica más actualizada en esta materia son las orientaciones principales que deben constituir las Directrices en todo el mundo.

* * *

En días pasados, la Congregación para la Doctrina de la Fe envió a todas las Conferencias Episcopales una "Carta circular para ayudar a las Conferencias Episcopales en la preparación de Líneas guía para tratar los casos de abuso sexual de menores por parte del clero".

La preparación del documento fue anunciada en el pasado mes de julio, con ocasión de la publicación de las nuevas normas de actuación del Motu proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela" (cfr. Nota P.F.Lombardi, in OR, 16.7.2010, 1, e www.vatican.va, Abusos contra menores. La respuesta de la Iglesia).

S.Em. el Card. Levada, Prefecto del dicasterio, había después informado sobre la preparación con ocasión de la reunión de cardenales durante el Consistorio del pasado mes de noviembre (Cfr. Comunicado de la Oficina de Prensa sobre la Sesión de la tarde, 19.11.2010).

El documento está acompañado de una Carta de presentación, firmada por el Card. Levada, que explica la naturaleza y los objetivos.

Como consecuencia de la actualización de las normas sobre la cuestión de los abusos sexuales por parte de miembros del clero, aprobada por el Papa el pasado año, se considera "oportuno que cada Conferencia Episcopal prepare unas Líneas guía", con el fin de "ayudar a los Obispos a seguir procedimientos claros y coordinados cuando se tienen que tratar los casos de abusos sexuales contra menores", teniendo en cuenta las situaciones concretas de las diversas regiones en las que se ejercitan las jurisdicciones de los distintos episcopados.

Con este fin, la Carta circular "presenta algunos temas generales", que necesariamente deben ser adaptados a las distintas realidades, pero que contribuirán a garantizar –precisamente gracias a las Líneas guía- una orientación común dentro de una Conferencia episcopal, y en cierta medida, también por parte de distintos episcopados.

En relación al trabajo que se debe realizar para la redacción de las nuevas Líneas guía o para la revisión de las ya existentes, la carta de presentación del Card. Levada da dos indicaciones operativas: en primer lugar, implicar a los Superiores Mayores de los institutos religiosos clericales (para que se tenga en cuenta no solo al clero diocesano, sino también al religioso), y después, enviar copia de las Líneas guía a la Congregación "antes de fines del mes de mayo del 2012".

 

En conclusión, aparecen claramente dos preocupaciones:

1. Animar a afrontar a tiempo y eficazmente el problema con indicaciones claras, orgánicas, adaptadas a las situaciones locales, que comprenden también las relaciones con las normas y las autoridades civiles. Las indicaciones de una fecha precisa y de un término relativamente breve para elaborar las Líneas guía por parte de todas las Conferencias Episcopales es, evidentemente, una indicación muy fuerte y elocuente.

2. Respetar la competencia fundamental de los Obispos diocesanos (y de los Superiores mayores religiosos) en la materia (la formulación de la Circular presta mucha atención a subrayar este aspecto: Las Líneas guía sirven para "ayudar a los Obispos diocesanos y los Superiores mayores").

La carta circular en sí es breve, pero muy densa, y se divide en tres partes.

La primera parte desarrolla una serie de indicaciones generales, incluyendo, en particular:

La atención prioritaria a las víctimas de abuso sexual: la escucha y la asistencia espiritual y psicológica a las víctimas y a los familiares.

El desarrollo de programas de prevención para crear ambientes verdaderamente seguros para los menores.

La formación de los futuros sacerdotes y religiosos y el intercambio de información sobre los candidatos al sacerdocio o a la vida religiosa que se trasladan.

El acompañamiento de los sacerdotes, su formación permanente y la formación a su responsabilidad en el ámbito de los abusos, la manera de seguirlos cuando se les acusa, de tratar según el derecho los eventuales casos de abuso, la rehabilitación de la reputación de quien haya sido acusado injustamente.

La cooperación con las autoridades civiles en el ámbito de sus respectivas competencias y el cumplimiento de "las prescripciones de las leyes civiles en lo referente a remitir los delitos a las legítimas autoridades, sin prejuicio del foro interno o sacramental". La cooperación debería aplicarse no sólo en los casos de abusos por parte del clero, sino también del personal que trabaje en estructuras eclesiásticas.

 

La segunda parte recuerda las prescripciones actualmente vigentes de la legislación canónica tras la actualización de 2010.

Se recuerda la competencia de los obispos y superiores mayores para la investigación preliminar y, en caso de acusaciones creíbles, la obligación de remitir el caso a la Congregación para la Doctrina de la Fe, que ofrece las indicaciones para el seguimiento del caso.

Se habla de las medidas cautelares que hay que imponer y de la información que debe darse al acusado durante la investigación preliminar.

Se recuerdan las medidas canónicas y las penas eclesiásticas que se pueden aplicar a los culpables, incluida la dimisión del estado clerical.

Por último, se especifica la relación entre la legislación canónica válida para toda la Iglesia y las eventuales normas específicas particulares adicionales que las Conferencias Episcopales consideren apropiadas o necesarias, y el procedimiento que debe seguirse en estos casos.

 

La tercera y última parte enumera una serie de observaciones útiles para formular las orientaciones operativas concretas para los Obispos y Superiores mayores.

Entre otras cosas, subraya la necesidad de ofrecer asistencia a las víctimas; de tratar con respeto al denunciante y asegurar la privacidad y la reputación de las personas; de tener debidamente en cuenta las leyes civiles del país, incluyendo la eventual obligación de avisar a las autoridades civiles; de garantizar al acusado información sobre las acusaciones y posibilidades de responder, y, en todo caso un mantenimiento justo y digno; de excluir el regreso del clérigo al ministerio público, en caso de peligro para los menores o de escándalo para la comunidad. Una vez más, se reitera la responsabilidad primordial de los obispos y superiores mayores, que no puede ser sustituida por órganos de control o discernimiento, a pesar de ser útiles o necesarios para sostener esta responsabilidad.

La circular es, por tanto, un paso muy importante para promover en toda la Iglesia la conciencia de la necesidad y de la urgencia de responder de manera más eficaz y con visión de futuro al flagelo de los abusos sexuales por parte de miembros del clero, renovando así la plena credibilidad del testimonio y de la misión educativa de la Iglesia, y contribuyendo a crear en la sociedad en general aquellos ambientes educativos seguros de los que existe una necesidad urgente.

[00716-04.01] [Texto original: Italiano]

[B0296-XX.01]