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L’UDIENZA GENERALE, 02.03.2011


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa ha incentrato la sua meditazione sulla figura di San Francesco di Sales, Vescovo di Ginevra e Dottore della Chiesa (1567-1622).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

"Dieu est le Dieu du coeur humain" [Dio è il Dio del cuore umano] (Trattato dell’Amore di Dio, I, XV): in queste parole apparentemente semplici cogliamo l’impronta della spiritualità di un grande maestro, del quale vorrei parlarvi oggi, san Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa. Nato nel 1567 in una regione francese di frontiera, era figlio del Signore di Boisy, antica e nobile famiglia di Savoia. Vissuto a cavallo tra due secoli, il Cinquecento e il Seicento, raccolse in sé il meglio degli insegnamenti e delle conquiste culturali del secolo che finiva, riconciliando l’eredità dell’umanesimo con la spinta verso l’assoluto propria delle correnti mistiche. La sua formazione fu molto accurata; a Parigi fece gli studi superiori, dedicandosi anche alla teologia, e all’Università di Padova quelli di giurisprudenza, come desiderava il padre, conclusi in modo brillante, con la laurea in utroque iure, diritto canonico e diritto civile. Nella sua armoniosa giovinezza, riflettendo sul pensiero di sant’Agostino e di san Tommaso d’Aquino, ebbe una crisi profonda che lo indusse a interrogarsi sulla propria salvezza eterna e sulla predestinazione di Dio nei suoi riguardi, soffrendo come vero dramma spirituale le principali questioni teologiche del suo tempo. Pregava intensamente, ma il dubbio lo tormentò in modo così forte che per alcune settimane non riuscì quasi del tutto a mangiare e dormire. Al culmine della prova, si recò nella chiesa dei Domenicani a Parigi, aprì il suo cuore e pregò così: "Qualsiasi cosa accada, Signore, tu che tieni tutto nella tua mano, e le cui vie sono giustizia e verità; qualunque cosa tu abbia stabilito a mio riguardo …; tu che sei sempre giusto giudice e Padre misericordioso, io ti amerò, Signore […], ti amerò qui, o mio Dio, e spererò sempre nella tua misericordia, e sempre ripeterò la tua lode… O Signore Gesù, tu sarai sempre la mia speranza e la mia salvezza nella terra dei viventi" (I Proc. Canon., vol I, art 4). Il ventenne Francesco trovò la pace nella realtà radicale e liberante dell’amore di Dio: amarlo senza nulla chiedere in cambio e confidare nell’amore divino; non chiedere più che cosa farà Dio con me: io lo amo semplicemente, indipendentemente da quanto mi dà o non mi dà. Così trovò la pace, e la questione della predestinazione - sulla quale si discuteva in quel tempo – era risolta, perché egli non cercava più di quanto poteva avere da Dio; lo amava semplicemente, si abbandonava alla Sua bontà. E questo sarà il segreto della sua vita, che trasparirà nella sua opera principale: il Trattato dell’amore di Dio.

Vincendo le resistenze del padre, Francesco seguì la chiamata del Signore e, il 18 dicembre 1593, fu ordinato sacerdote. Nel 1602 divenne Vescovo di Ginevra, in un periodo in cui la città era roccaforte del Calvinismo, tanto che la sede vescovile si trovava "in esilio" ad Annecy. Pastore di una diocesi povera e tormentata, in un paesaggio di montagna di cui conosceva bene tanto la durezza quanto la bellezza, egli scrive: "[Dio] l’ho incontrato pieno di dolcezza e soavità fra le nostre più alte e aspre montagne, ove molte anime semplici lo amavano e adoravano in tutta verità e sincerità; e caprioli e camosci correvano qua e là tra i ghiacci spaventosi per annunciare le sue lodi" (Lettera alla Madre di Chantal, ottobre 1606, in Oeuvres, éd. Mackey, t. XIII, p. 223). E tuttavia l’influsso della sua vita e del suo insegnamento sull’Europa dell’epoca e dei secoli successivi appare immenso. E’ apostolo, predicatore, scrittore, uomo d’azione e di preghiera; impegnato a realizzare gli ideali del Concilio di Trento; coinvolto nella controversia e nel dialogo con i protestanti, sperimentando sempre più, al di là del necessario confronto teologico, l’efficacia della relazione personale e della carità; incaricato di missioni diplomatiche a livello europeo, e di compiti sociali di mediazione e di riconciliazione. Ma soprattutto san Francesco di Sales è guida di anime: dall’incontro con una giovane donna, la signora di Charmoisy, trarrà spunto per scrivere uno dei libri più letti nell’età moderna, l’Introduzione alla vita devota; dalla sua profonda comunione spirituale con una personalità d’eccezione, santa Giovanna Francesca di Chantal, nascerà una nuova famiglia religiosa, l’Ordine della Visitazione, caratterizzato – come volle il Santo – da una consacrazione totale a Dio vissuta nella semplicità e umiltà, nel fare straordinariamente bene le cose ordinarie: "… voglio che le mie Figlie – egli scrive – non abbiano altro ideale che quello di glorificare [Nostro Signore] con la loro umiltà" (Lettera a mons. de Marquemond, giugno 1615). Muore nel 1622, a cinquantacinque anni, dopo un’esistenza segnata dalla durezza dei tempi e dalla fatica apostolica.

Quella di san Francesco di Sales è stata una vita relativamente breve, ma vissuta con grande intensità. Dalla figura di questo Santo emana un’impressione di rara pienezza, dimostrata nella serenità della sua ricerca intellettuale, ma anche nella ricchezza dei suoi affetti, nella "dolcezza" dei suoi insegnamenti che hanno avuto un grande influsso sulla coscienza cristiana. Della parola "umanità" egli ha incarnato diverse accezioni che, oggi come ieri, questo termine può assumere: cultura e cortesia, libertà e tenerezza, nobiltà e solidarietà. Nell’aspetto aveva qualcosa della maestà del paesaggio in cui è vissuto, conservandone anche la semplicità e la naturalezza. Le antiche parole e le immagini in cui si esprimeva suonano inaspettatamente, anche all’orecchio dell’uomo d’oggi, come una lingua nativa e familiare.

A Filotea, l’ideale destinataria della sua Introduzione alla vita devota (1607), Francesco di Sales rivolge un invito che poté apparire, all’epoca, rivoluzionario. E’ l’invito a essere completamente di Dio, vivendo in pienezza la presenza nel mondo e i compiti del proprio stato. "La mia intenzione è di istruire quelli che vivono nelle città, nello stato coniugale, a corte […]" (Prefazione alla Introduzione alla vita devota). Il Documento con cui Papa Pio IX, più di due secoli dopo, lo proclamerà Dottore della Chiesa insisterà su questo allargamento della chiamata alla perfezione, alla santità. Vi è scritto: "[la vera pietà] è penetrata fino al trono dei re, nella tenda dei capi degli eserciti, nel pretorio dei giudici, negli uffici, nelle botteghe e addirittura nelle capanne dei pastori […]" (Breve Dives in misericordia, 16 novembre 1877). Nasceva così quell’appello ai laici, quella cura per la consacrazione delle cose temporali e per la santificazione del quotidiano su cui insisteranno il Concilio Vaticano II e la spiritualità del nostro tempo. Si manifestava l’ideale di un’umanità riconciliata, nella sintonia fra azione nel mondo e preghiera, fra condizione secolare e ricerca di perfezione, con l’aiuto della Grazia di Dio che permea l’umano e, senza distruggerlo, lo purifica, innalzandolo alle altezze divine. A Teotimo, il cristiano adulto, spiritualmente maturo, al quale indirizza alcuni anni dopo il suo Trattato dell’amore di Dio (1616), san Francesco di Sales offre una lezione più complessa. Essa suppone, all’inizio, una precisa visione dell’essere umano, un’antropologia: la "ragione" dell’uomo, anzi l’"anima ragionevole", vi è vista come un’architettura armonica, un tempio, articolato in più spazi, intorno ad un centro, che egli chiama, insieme con i grandi mistici, "cima", "punta" dello spirito, o "fondo" dell’anima. E’ il punto in cui la ragione, percorsi tutti i suoi gradi, "chiude gli occhi" e la conoscenza diventa tutt’uno con l’amore (cfr libro I, cap. XII). Che l’amore, nella sua dimensione teologale, divina, sia la ragion d’essere di tutte le cose, in una scala ascendente che non sembra conoscere fratture e abissi, san Francesco di Sales lo ha riassunto in una celebre frase: "L’uomo è la perfezione dell’universo; lo spirito è la perfezione dell’uomo; l’amore è quella dello spirito, e la carità quella dell’amore" (ibid., libro X, cap. I).

In una stagione di intensa fioritura mistica, il Trattato dell’amore di Dio è una vera e propria summa, e insieme un’affascinante opera letteraria. La sua descrizione dell’itinerario verso Dio parte dal riconoscimento della "naturale inclinazione" (ibid., libro I, cap. XVI), iscritta nel cuore dell’uomo pur peccatore, ad amare Dio sopra ogni cosa. Secondo il modello della Sacra Scrittura, san Francesco di Sales parla dell’unione fra Dio e l’uomo sviluppando tutta una serie di immagini di relazione interpersonale. Il suo Dio è padre e signore, sposo e amico, ha caratteristiche materne e di nutrice, è il sole di cui persino la notte è misteriosa rivelazione. Un tale Dio trae a sé l’uomo con vincoli di amore, cioè di vera libertà: "poiché l’amore non ha forzati né schiavi, ma riduce ogni cosa sotto la propria obbedienza con una forza così deliziosa che, se nulla è forte come l’amore, nulla è amabile come la sua forza" (ibid., libro I, cap. VI). Troviamo nel trattato del nostro Santo una meditazione profonda sulla volontà umana e la descrizione del suo fluire, passare, morire, per vivere (cfr ibid., libro IX, cap. XIII) nel completo abbandono non solo alla volontà di Dio, ma a ciò che a Lui piace, al suo "bon plaisir", al suo beneplacito (cfr ibid., libro IX, cap. I). All’apice dell’unione con Dio, oltre i rapimenti dell’estasi contemplativa, si colloca quel rifluire di carità concreta, che si fa attenta a tutti i bisogni degli altri e che egli chiama "estasi della vita e delle opere" (ibid., libro VII, cap. VI).

Si avverte bene, leggendo il libro sull’amore di Dio e ancor più le tante lettere di direzione e di amicizia spirituale, quale conoscitore del cuore umano sia stato san Francesco di Sales. A santa Giovanna di Chantal, a cui scrive: "[…] Ecco la regola della nostra obbedienza che vi scrivo a caratteri grandi: FARE TUTTO PER AMORE, NIENTE PER FORZA - AMAR PIÙ L’OBBEDIENZA CHE TEMERE LA DISOBBEDIENZA. Vi lascio lo spirito di libertà, non già quello che esclude l’obbedienza, ché questa è la libertà del mondo; ma quello che esclude la violenza, l’ansia e lo scrupolo" (Lettera del 14 ottobre 1604). Non per niente, all’origine di molte vie della pedagogia e della spiritualità del nostro tempo ritroviamo proprio la traccia di questo maestro, senza il quale non vi sarebbero stati san Giovanni Bosco né l’eroica "piccola via" di santa Teresa di Lisieux.

Cari fratelli e sorelle, in una stagione come la nostra che cerca la libertà, anche con violenza e inquietudine, non deve sfuggire l’attualità di questo grande maestro di spiritualità e di pace, che consegna ai suoi discepoli lo "spirito di libertà", quella vera, al culmine di un insegnamento affascinante e completo sulla realtà dell’amore. San Francesco di Sales è un testimone esemplare dell’umanesimo cristiano; con il suo stile familiare, con parabole che hanno talora il colpo d’ala della poesia, ricorda che l’uomo porta iscritta nel profondo di sé la nostalgia di Dio e che solo in Lui trova la vera gioia e la sua realizzazione più piena.

[00311-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers frères et sœurs, « 

Dieu est le Dieu du cœur humain ». Ces paroles sont au centre de la spiritualité de Saint François de Sales, qui, en 1602, devint Évêque de Genève, bastion du Calvinisme à cette époque. Né en France, François de Sales sut concilier l’héritage de l’humanisme avec les courants mystiques. Aimer Dieu sans rien demander en retour et s’abandonner à son amour fut le secret de sa vie. Sa direction spirituelle influença l’Europe et la conscience chrétienne par la douceur de ses enseignements. Il fonda ainsi l’Ordre de la Visitation avec Sainte Jeanne Françoise de Chantal. Dans son Introduction à la vie dévote, il anticipe l’appel à la sainteté pour tous à travers les devoirs propres à chacun, appel que reprendra Vatican II. Dans son Traité sur l’amour de Dieu, œuvre littéraire remarquable, il présente l’homme comme la perfection de l’univers, et la charité comme l’extase de la vie et des œuvres. Il exhorte à faire tout par amour, rien par force – à aimer plus l’obéissance que craindre la désobéissance. Docteur de l’Eglise, saint François de Sales inspira la spiritualité de saint Jean Bosco et l’héroïque ‘petite voie’ de Sainte Thérèse de Lisieux ainsi que d’autres courants spirituels. Chers amis, soyons nous aussi des nostalgiques de Dieu et cultivons dans nos relations la simplicité et la douceur!

Je salue cordialement les pèlerins de langue française ! À l’école de saint François de Sales, puissiez-vous apprendre que la vraie liberté inclut l’obéissance et culmine dans la réalité de l’amour. N’ayez pas peur d’aimer Dieu par-dessus tout ! Vous trouverez en Lui seul la vraie joie et la pleine réalisation de votre vie ! Avec ma bénédiction !

[00312-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Our catechesis today deals with Saint Francis de Sales, an outstanding Bishop and master of the spiritual life in the period following the Council of Trent. After a powerful experience of God’s liberating love in his youth, Saint Francis became a priest and then Bishop of Geneva, at that time a stronghold of Calvinism. His fine education, his personal gifts of charity, serenity and openness to dialogue, together with his brilliance as a spiritual guide, made Francis a leading figure of his age. His spiritual writings include the celebrated Introduction to the Devout Life, which insists that all Christians are called to perfection in their proper state of life, foreshadowing the insistence of the Second Vatican Council on the universal call to holiness. His Treatise on the Love of God develops this teaching, stressing that we find ourselves and our true freedom in the love of God. The Christian humanism of Saint Francis de Sales has lost none of its relevance today. May this great Saint and Doctor of the Church guide us in the pursuit of holiness and help us to find our fulfilment in the joy and freedom born of the love of God.

I am happy to greet the pilgrims from Saint Mary’s University College, Twickenham; I vividly recall their warm welcome during my recent Apostolic Visit to England. I also greet the group from Saint Norbert’s Catholic School in Denmark. To the choirs I express my gratitude for their praise of God in song. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially those from Ireland, Finland, Singapore and the United States, I cordially invoke God’s abundant blessings.

[00313-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In der heutigen Katechese setze ich die Reihe der Kirchenlehrer mit der Gestalt des heiligen Franz von Sales fort. Das 16. Jahrhundert, in dem Franz von Sales lebte, war auch in seinem Heimatland Frankreich eine Zeit heftiger Glaubenskämpfe zwischen Katholiken und Calvinisten. Franz von Sales wurde 1567 in eine adlige Familie in Savoyen geboren, erhielt eine hervorragende Ausbildung und ging dann zum Studium an die Pariser Universität. Hier erlebte er im Jahr 1586 eine tiefe Glaubenskrise, die durch die theologischen Auseinandersetzungen um die Prädestinationslehre ausgelöst wurde – Prädestination, das heißt, Gott setzt im voraus fest, ob jemand in den Himmel oder in die Hölle kommt. Der junge Franz von Sales hatte die Angst, für die Hölle bestimmt zu sein, und hat darum furchtbar gelitten. Er ist dann in seinen Selbstzweifeln, seiner Unsicherheit, in der Not, sich verdammt zu sehen, in die Pariser Kirche St. Etienne des Gres gegangen. Hier hat er eine Erleuchtung empfangen: Ich frage nicht mehr, was mit mir wird, ich liebe Gott einfach. Ich lasse die Angst weg, ich will nicht wissen, was er mir dann geben oder mit mir tun wird. Ich liebe ihn und überlasse mich ihm ohne Angst und Furcht. Nur die Liebe zu ihm soll mein Leben bestimmen. Nun war er frei und hat eine Spiritualität der Freiheit und der Liebe gelehrt. Er hat sich dann zum Priestertum entschlossen und wurde 1593 zum Priester geweiht, 1602 zum Bischof von Genf, mußte aber in Annecy seinen Sitz nehmen, weil Genf nicht zugänglich war. Mitten in seinem Dienst starb er bereits 1622 mit 55 Jahren in Lyon. Franz von Sales war ein fruchtbarer geistlicher Autor und Seelenführer. Seine beiden bekanntesten Schriften sind Philothea oder Einführung in das religiöse Leben, wo er zeigt, daß man in jedem Stand, in jedem Beruf ein Leben mit Gott führen kann. Natürlich muß, so sagt er, ein Kapuziner anders leben als ein Angestellter, als ein Pilot, als jemand, der in einem Gasthaus arbeitet, aber jeder kann mit Gott leben und auf seine Weise ein Heiliger sein. Heiligkeit hat viele Formen, sagt er uns, nicht eine Einförmigkeit, sie ist in allen Ständen des Lebens möglich. Überall kann ich inwendig bei Gott sein. Die zweite Schrift geht noch tiefer: Die Abhandlung über die Gottesliebe. Im ersten Werk geht es, wie schon gesagt, darum, wie jeder Christ dort, wo er lebt und arbeitet, sein Christsein verwirklichen kann. Darauf baut die zweite Schrift auf, in der der Autor uns einlädt, der Liebe Gottes zu uns Menschen mit unserer Liebe zu antworten und Sehnsucht nach ihm zu haben, die dann in der Ewigkeit ihre Vollendung findet.

Einen herzlichen Gruß richte ich an alle Gäste deutscher Sprache und heute ganz besonders natürlich an die Pilger aus Pentling. Insbesondere danke ich auch den Südtirolern für die schöne Musik. Wie der heilige Franz von Sales wollen wir uns der Hand Gottes anvertrauen und uns von seiner Liebe immer mehr prägen lassen. Der Herr segne euch alle.

[00314-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy hablamos de san Francisco de Sales, que vivió entre los siglos dieciséis y diecisiete. De noble familia francesa, recibió una esmerada educación. Todavía joven, tras una grave crisis espiritual se abandonó al amor de Dios: amándolo, sin esperar nada, y al mismo tiempo, confiándose totalmente a él, se consigue la paz y la libertad. Ordenado sacerdote fue pronto consagrado obispo de Ginebra, bastión del Calvinismo. Apóstol, escritor, hombre de acción y de oración, empeñado en la controversia y el diálogo con los protestantes, experimentó, más allá del debate teológico, la eficacia de la relación personal y de la caridad. Pero sobre todo, fue director espiritual entre otros de santa Juana Francisca de Chantal, con la que fundará la Orden de la Visitación, cuyo ideal será vivir en sencillez y humildad. A sus dirigidos escribe dos obras fundamentales: La introducción a la vida devota, pensada para los laicos y que abre de forma revolucionaria el camino de perfección a todos los estados de vida, y el Tratado del amor de Dios, en el que presenta un itinerario hacia Dios que nace de la inclinación de todo hombre a amar a Dios. Este itinerario lo desarrolla con imágenes de relación interpersonal (padre y señor, esposo y amigo). Dios nos atrae con lazos de amor y de verdadera libertad, no a la fuerza; nos llama al completo abandono a su voluntad y a la plenitud del amor que es la caridad.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, Argentina, México y otros países latinoamericanos. Os invito a que, siguiendo el ejemplo de san Francisco de Sales, sepáis encontrar la libertad verdadera en el amor incondicional a Dios, nuestra verdadera alegría y nuestra plena realización.

[00315-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

São Francisco de Sales, bispo e doutor da Igreja, é uma testemunha exemplar do humanismo cristão, cujos ensinamentos influenciaram muitos caminhos espirituais e pedagógicos do nosso tempo. Nascido em 1567, passou na juventude por uma crise espiritual que o levou a interrogar-se sobre a própria salvação eterna. Somente encontrou a paz na contemplação da realidade radical e libertadora do amor de Deus: amar-Lhe sem pedir nada em troca e confiar no amor divino. Tal foi o segredo da sua vida. Esta se caracterizou por um incansável apostolado, pela pregação, escritos e, sobretudo, pela sua direcção de almas, dentre as quais se destaca Santa Joana Francisca de Chantal, fundadora com ele da Ordem da Visitação. Suas principais obras são "Introdução à vida devota" e "Tratado do Amor de Deus". Nelas o nosso Santo dirige a todas as pessoas o convite a serem completamente de Deus, mesmo vivendo no meio do mundo, pelo amoroso cumprimento dos deveres do próprio estado de vida: trata-se daquela consagração das coisas temporais e santificação do quotidiano que, quatro séculos mais tarde, afirmaria insistentemente o Concílio Vaticano II.

Queridos amigos vindos dos países de língua portuguesa, sede bem-vindos! São Francisco de Sales lembra que cada ser humano traz inscrita no íntimo de si a nostalgia de Deus. Possais todos dar-vos conta dela e por ela orientar as vossas vidas, pois só em Deus encontrareis a verdadeira alegria e a realização plena. Para tal, dou-vos a minha bênção. Ide em paz!

[00316-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Witam serdecznie obecnych tu Polaków. Święty Franciszek Salezy nauczał, że każdy człowiek odczuwa w swojej duszy tęsknotę za Bogiem. Tylko w Nim może znaleźć prawdziwą radość i spełnienie samego siebie. Zachęcał wszystkich, by jednoczyli się z Bogiem, trwali na modlitwie nawet wśród najbardziej licznych obowiązków. Niech ta zachęta będzie i dla nas ważnym przypomnieniem. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto cordialmente i Polacchi qui presenti. San Francesco di Sales affermava che ogni essere umano sente nella sua anima la nostalgia di Dio. Solo in Lui può trovare le vera gioia e la propria realizzazione. Esortava tutti all’unione con Dio e ad essere perseveranti nella preghiera perfino tra molteplici impegni. Sia questo anche per noi un richiamo importante. Sia lodato Gesù Cristo.]

[00317-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua croata

Radosno pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a osobito vjernike iz župe Svetog Leopolda Mandića iz Orehovice te iz župe Uskrsnuća Kristovog iz Sesvetskog Kraljevca. Moleći na grobu apostola Petra, nasljedujte njegovo svjedočanstvo vjere prepoznavajući u Isusu iz Nazareta Sina Božjega i svoga Spasitelja. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto con gioia tutti i pellegrini Croati particolarmente i fedeli della parrocchia di San Leopoldo Mandić in Orehovica e della parrocchia della Risurrezione di Cristo in Sesvetski Kraljevec. Pregando presso la tomba dell’apostolo Pietro, seguite la sua testimonianza di fede, riconoscendo in Gesù di Nazaret il Figlio del Dio e il vostro Salvatore. Siano lodati Gesù e Maria!]

[00318-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua ceca

Srdečně vítám a upřímně zdravím české poutníky z farností Mladá Vožice, Pacov a Pelhřimov. Rád žehnám vám i vašim nejdražším! Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto e un caloroso saluto ai pellegrini cechi delle Parrocchie di Mladá Vožice, Pacov a Pelhřimov. Benedico volentieri voi e tutti i vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00319-AA.01] [Testo originale:Ceco]

Saluto in lingua slovacca

S láskou pozdravujem slovenských veriacich, osobitne púť učiteľov katolíckych škôl Košickej arcidiecézy, vedenú pánom biskupom Stanislavom Stolárikom, pútnikov zo Sabinova, Stropkova ako aj skupinu gréckokatolíkov zo Šarisškého Jastrabia. Bratia a sestry, toto naše dnešné stretnutie pri hrobe svätého Petra apoštola nech upevní v každom z vás ducha spoločenstva s univerzálnou cirkvou. S týmto želaním zo srdca žehnám všetkých vás i vašich drahých. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Saluto con affetto i fedeli slovacchi, particolarmente il pellegrinaggio dei docenti delle scuole cattoliche dell’Arcidiocesi di Košice, guidato dal Vescovo Mons. Stanislav Stolárik, pellegrini provenienti da Sabinov, Stropkov come pure il gruppo dei greco-cattolici di Šarišské Jastrabie. Fratelli e sorelle, questo nostro odierno incontro presso la tomba di San Pietro Apostolo confermi in ciascuno di voi lo spirito della comunione con la Chiesa universale. Con questi voti benedico di cuore tutti voi ed i vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00320-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le religiose Figlie di San Camillo, che in questo anno ricordano il centenario di morte della loro fondatrice, la Beata Giuseppina Vannini, e le esorto a servire con rinnovata generosità il Vangelo della vita, seguendo Cristo Buon Samaritano. Saluto i fedeli della parrocchia di Maria Ausiliatrice, in Massa Quercioli, e il gruppo delle Fraternità Francescane Secolari, di Scandiano e Pavullo nel Frignano. Saluto altresì gli allevatori sardi, accompagnati dall’Arcivescovo di Sassari, Mons. Paolo Atzei. A tutti assicuro la mia preghiera perché si rafforzi in ciascuno il desiderio di testimoniare Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo.

Saluto, infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli. Cari giovani, preparatevi ad affrontare le importanti tappe della vita con impegno spirituale, edificando ogni vostro progetto sulle solide basi della fedeltà a Dio. Cari malati, siate sempre consapevoli che contribuite in modo misterioso alla costruzione del Regno di Dio, offrendo le vostre sofferenze al Padre celeste in unione a quelle di Cristo. E voi, cari sposi novelli, sappiate quotidianamente edificare la vostra famiglia nell'ascolto di Dio, nel fedele reciproco amore e nell'accoglienza dei più bisognosi.

[00321-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0126-XX.01]