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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA XIX GIORNATA MONDIALE DEL MALATO E DEL SEMINARIO "ASSOCIAZIONISMO SANITARIO CATTOLICO E CULTURA DELLA VITA", 03.02.2011


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA XIX GIORNATA MONDIALE DEL MALATO E DEL SEMINARIO "ASSOCIAZIONISMO SANITARIO CATTOLICO E CULTURA DELLA VITA"

Questa mattina, alle ore 11.30, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si tiene la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XIX Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio 2011).
Nel corso della Conferenza Stampa viene anche presentato il Seminario "Associazionismo sanitario cattolico e cultura della vita", in programma sabato 5 febbraio presso l’Auditorium San Pio X (ingresso Via dell’Ospedale 1), manifestazione di chiusura del 25° anniversario della fondazione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).
Intervengono alla Conferenza Stampa di questa mattina: S.E. Mons. Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute); S.E. Mons. José Luis Redrado Marchite, O.H., Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; il Rev.mo Mons. Jean-Marie Mpendawatu Mate Musivi, Sottosegretario del medesimo Pontificio Consiglio; e la Dott.ssa Rosa Merola, Consultore del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, Psicologa presso l’Istituto Penitenziario di Rebibbia, Roma.
Riportiamo di seguito il testo dell’intervento del Presidente del Pontificio Consiglio:

● INTERVENTO DI S.E. MONS. ZYGMUNT ZIMOWSKI

"Dalle sue piaghe siete stati guariti" (1Pt 2,24). Il messaggio di Sua Santità Papa Benedetto XVI per la XIX Giornata Mondiale del Malato, che si celebrerà venerdì 11 febbraio 2011, intende certamente dare nuovo slancio alla riflessione sul mistero della sofferenza umana alla luce della fede cristiana. Esso al contempo promuove una maggiore sensibilità, all’interno delle comunità cristiane e della società civile, verso i fratelli e le sorelle che vivono in condizioni di sofferenza e di malattia, affinché nessuno venga lasciato solo né privo di cure adeguate.

In questa prospettiva il Papa mette subito in evidenza tre presupposti fondamentali per operare un autentico rinnovamento nella cura della salute, e ciò a partire dalle fasce più deboli delle popolazioni di tutto il mondo.

Il primo riguarda la centralità della persona umana, alla quale si devono attenzione e cura, tanto più se essa si trova in stato di bisogno, di patimento, di emarginazione. Una vicinanza, un sostegno da offrire nel rispetto della dignità del sofferente e nella consapevolezza che nessuno può essere dimenticato o escluso.

In secondo luogo vi è la necessità di un’autentica umanizzazione dell’ambito sanitario. Ciò va fatto superando facili e astratte affermazioni anche perché, come afferma Benedetto XVI nella lettera Enciclica "Spe salvi": "La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e con il sofferente" (n.38).

Il terzo riguarda l’impegno delle Chiese particolari e il Papa invita le diverse diocesi sparse nel mondo, affinché, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Malato, si adoperino perché la cura delle persone sofferenti e malate venga migliorata e resa più efficace.

Nel Suo Messaggio di quest’anno, il Santo Padre invita al contempo ad effettuare una seria riflessione su alcuni temi fondamentali, a partire dal "mistero della sofferenza". Ciò è infatti necessario per poter riconoscere la sorgente della luce, della speranza e trovare la forza di vivere le condizioni di sofferenza, e, d’altro lato, per poter meglio riconoscere le motivazioni e le modalità con cui tutti siamo chiamati a prenderci cura delle persone in stato di malattia e/o di afflizione.

Alcuni temi importanti

a) Lo stesso titolo del Messaggio, tratto dalla prima lettera di San Pietro, è quanto mai significativo: «Dalle sue piaghe siete stati guariti» (1 Pt 2, 24).

È infatti necessario, sottolinea il Santo Padre, partire dal mistero di Dio, rivelato pienamente nel suo Figlio, Gesù Cristo, Crocifisso e Risorto, per poter illuminare, il mistero della nostra umanità, una volta redenta e "risanata", e in essa poter vivere nella speranza la condizione e l’esperienza della sofferenza.

«Il Figlio di Dio – scrive il Papa nel Messaggio - ha sofferto, è morto ma è risorto, e proprio per questo quelle piaghe diventano il segno della nostra redenzione, del perdono e della riconciliazione con il Padre…» (Messaggio per la XIX Giornata Mondiale del Malato, N. 1).

Il Papa Giovanni Paolo II, che istituì nel 1992 la Giornata Mondiale del Malato, nella lettera apostolica "Salvifici Doloris" sviluppò e approfondì proprio questo tema nella prospettiva della "Redenzione" e della "Solidarietà" di Dio.

b) In Gesù Cristo, Crocifisso e Risorto, la sofferenza è vinta nell’amore (SD, NN. 14-28).

Si comprende, così, perché l’Apostolo Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, riassuma la "Buona Notizia" del Vangelo nella "Parola della Croce": «Cristo infatti – afferma l’Apostolo – non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il Vangelo: non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio» (1Cor 1, 17-18).

Nell’epistola ai Galati, egli rileva inoltre: «Sono stato crocifisso con Cristo, e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita, che vivo nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me» (Gal 2, 19-20).

c) Ecco che le persone malate e sofferenti sono soggetti ma anche testimoni di un Amore più forte del male ed il Papa, nel Suo Messaggio di quest’anno, si rivolge particolarmente e direttamente ad esse, riconoscendole soggetti attivi di valori nell’ambito sia della comunità cristiana sia della società.

Le esorta a guardare ogni forma di sofferenza e di malattia "attraverso le piaghe di Cristo" per nutrire anche in loro stesse la speranza e la forza e diventare così, pienamente, soggetti attivi e testimoni della fede nella Chiesa nella società con una grande certezza nel cuore: il Signore con la sua risurrezione, anche se non ha tolto la sofferenza e il male dal mondo, li ha già vinti alla radice, nell’attesa di cancellarli totalmente nella sua venuta definitiva.

Dio nel Figlio Suo Gesù "alla prepotenza del male ha opposto la onnipotenza dell’Amore", si è donato a noi per amore e per amore ha preso su di sé le nostre sofferenze per risanarci e salvarci. È anche oggi in comunione con ogni persona malata e sofferente e ciò è per tutti noi motivo e sorgente di speranza, di energie nuove e di consolazione.

d) Lo stato di sofferenza e la Giornata Mondiale del Malato, ha inoltre evidenziato Sua Santità Papa Benedetto XVI nel Messaggio, non riguardano solamente le persone già avanti negli anni e si rivolge ai giovani, specialmente a quelli malati ma anche a quelli in salute, per creare ponti di amore e di solidarietà, a partire dall’Eucaristia. Partire cioè dall’incontrare e dal riconoscere nell’Eucaristia Gesù Cristo, presente e operante, che per amore si dona a noi per renderci partecipi della sua stessa vita. Allo stesso tempo per riconoscerne e servirne la presenza nel volto e nella condizione del prossimo povero, afflitto, debole.

Invita tutti a non aver paura di guardare alla passione e alla Croce di Gesù, ma anzi di vedere nella Croce di Gesù: "il sì di Dio all’uomo", l’espressione più alta e intensa del suo amore e la sorgente di una vita piena ed eterna.

Sempre con il Messaggio per la Giornata Mondiale del Malato quest’anno, il Papa – mentre invita tutti a riconoscere e contemplare, attraverso "il costato aperto del Cristo Crocifisso, il cuore di Dio, manifestazione piena del suo amore" e "fonte perenne della salvezza" – esprime la sua solidarietà e partecipazione con le sofferenze e le speranze che quotidianamente le persone malate vivono in unione a Cristo Crocifisso e Risorto, invocando la pace e la guarigione del cuore.

Il Messaggio si conclude con un appello coinvolgente rivolto a tutti, e in particolare a tutti coloro che più direttamente e con diversi ruoli e responsabilità – e tra questi certamente i volontari ai quali è dedicato l’Anno Europeo da poco inaugurato - sono impegnati nel mondo della salute e nella cura delle persone malate e sofferenti.

A ciascuno, il Papa chiede che, con le proprie specifiche competenze, si adoperi, collaborando con tutti gli altri soggetti, per promuovere una cura della salute più attenta e rispondente ai bisogni reali delle persone, e la realizzazione delle strutture necessarie perché nessuno debba essere escluso dalle cure dovute. Affinché si sappia vedere nei visi dei sofferenti, il Volto dei volti: quello di Cristo.

Per tutti, infine, invoca l’intercessione e l’aiuto della Vergine Maria, "Salute degli infermi" e "Consolatrice dei sofferenti": di Colei alla quale Gesù, dalla Croce, ci ha affidato come figli.

[00169-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0069-XX.01]