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L’UDIENZA GENERALE, 05.01.2011


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato ancora sul tempo liturgico del Natale.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA 

Cari fratelli e sorelle!

Sono lieto di accogliervi in questa prima Udienza generale del nuovo anno e di tutto cuore porgo a voi e alle vostre famiglie fervidi auguri. Il Signore del tempo e della storia guidi i nostri passi sulla via del bene e conceda a ciascuno abbondanza di grazia e prosperità. Ancora circondati dalla luce del Santo Natale, che ci invita alla gioia per la venuta del Salvatore, siamo oggi alla vigilia dell’Epifania, in cui celebriamo la manifestazione del Signore a tutte le genti. La festa del Natale affascina oggi come una volta, più di altre grandi feste della Chiesa; affascina perché tutti in qualche modo intuiscono che la nascita di Gesù ha a che fare con le aspirazioni e le speranze più profonde dell’uomo. Il consumismo può distogliere da questa interiore nostalgia, ma se nel cuore c’è il desiderio di accogliere quel Bambino che porta la novità di Dio, che è venuto per donarci la vita in pienezza, le luci degli addobbi natalizi possono diventare piuttosto un riflesso della Luce che si è accesa con l’incarnazione di Dio.

Nelle celebrazioni liturgiche di questi giorni santi abbiamo vissuto in modo misterioso ma reale l’ingresso del Figlio di Dio nel mondo e siamo stati illuminati ancora una volta dalla luce del suo fulgore. Ogni celebrazione è presenza attuale del mistero di Cristo e in essa si prolunga la storia della salvezza. A proposito del Natale, il Papa san Leone Magno afferma: "Anche se la successione delle azioni corporee ora è passata, come è stato ordinato in anticipo nel disegno eterno…, tuttavia noi adoriamo continuamente lo stesso parto della Vergine che produce la nostra salvezza" (Sermone sul Natale del Signore 29,2), e precisa: "perché quel giorno non è passato in modo tale che sia anche passata la potenza dell’opera che allora fu rivelata" (Sermone sull’Epifania 36,1). Celebrare gli eventi dell’incarnazione del Figlio di Dio non è semplice ricordo di fatti del passato, ma è rendere presenti quei misteri portatori di salvezza. Nella Liturgia, nella celebrazione dei Sacramenti, quei misteri si rendono attuali e diventano efficaci per noi, oggi. Ancora san Leone Magno afferma: "Tutto ciò che il Figlio di Dio fece e insegnò per riconciliare il mondo, non lo conosciamo soltanto nel racconto di azioni compiute nel passato, ma siamo sotto l’effetto del dinamismo di tali azioni presenti" (Sermone 52,1).

Nella Costituzione sulla sacra liturgia, il Concilio Vaticano II sottolinea come l’opera della salvezza realizzata da Cristo continua nella Chiesa mediante la celebrazione dei santi misteri, grazie all’azione dello Spirito Santo. Già nell’Antico Testamento, nel cammino verso la pienezza della fede, abbiamo testimonianze di come la presenza e l’azione di Dio sia mediata attraverso i segni, ad esempio, quello del fuoco (cfr Es 3,2ss; 19,18). Ma a partire dall’Incarnazione avviene qualcosa di sconvolgente: il regime di contatto salvifico con Dio si trasforma radicalmente e la carne diventa lo strumento della salvezza: "Verbum caro factum est", "il Verbo si fece carne", scrive l’evangelista Giovanni e un autore cristiano del III secolo, Tertulliano, afferma: "Caro salutis est cardo", "la carne è il cardine della salvezza" (De carnis resurrectione, 8,3: PL 2,806).

Il Natale è già la primizia del "sacramentum-mysterium paschale", è cioè l’inizio del mistero centrale della salvezza che culmina nella passione, morte e risurrezione, perché Gesù comincia l’offerta di se stesso per amore fin dal primo istante della sua esistenza umana nel grembo della Vergine Maria. La notte di Natale è quindi profondamente legata alla grande veglia notturna della Pasqua, quando la redenzione si compie nel sacrificio glorioso del Signore morto e risorto. Lo stesso presepio, quale immagine dell’incarnazione del Verbo, alla luce del racconto evangelico, allude già alla Pasqua ed è interessante vedere come in alcune icone della Natività nella tradizione orientale, Gesù Bambino venga rappresentato avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia che ha la forma di un sepolcro; un’allusione al momento in cui Egli verrà deposto dalla croce, avvolto in un lenzuolo e messo in un sepolcro scavato nella roccia (cfr Lc 2,7; 23,53). Incarnazione e Pasqua non stanno una accanto all’altra, ma sono i due punti chiave inseparabili dell’unica fede in Gesù Cristo, il Figlio di Dio Incarnato e Redentore. Croce e Risurrezione presuppongono l’Incarnazione. Solo perché veramente il Figlio, e in Lui Dio stesso, "è disceso" e "si è fatto carne", morte e risurrezione di Gesù sono eventi che risultano a noi contemporanei e ci riguardano, ci strappano dalla morte e ci aprono ad un futuro in cui questa "carne", l’esistenza terrena e transitoria, entrerà nell’eternità di Dio. In questa prospettiva unitaria del Mistero di Cristo, la visita al presepio orienta alla visita all’Eucaristia, dove incontriamo presente in modo reale il Cristo crocifisso e risorto, il Cristo vivente.

La celebrazione liturgica del Natale, allora, non è solo ricordo, ma è soprattutto mistero; non è solo memoria, ma anche presenza. Per cogliere il senso di questi due aspetti inscindibili, occorre vivere intensamente tutto il Tempo natalizio come la Chiesa lo presenta. Se lo consideriamo in senso lato, esso si estende per quaranta giorni, dal 25 dicembre al 2 febbraio, dalla celebrazione della Notte di Natale, alla Maternità di Maria, all’Epifania, al Battesimo di Gesù, alle nozze di Cana, alla Presentazione al Tempio, proprio in analogia con il Tempo pasquale, che forma un’unità di cinquanta giorni, fino alla Pentecoste. La manifestazione di Dio nella carne è l’avvenimento che ha rivelato la Verità nella storia. Infatti, la data del 25 dicembre, collegata all’idea della manifestazione solare – Dio che appare come luce senza tramonto sull’orizzonte della storia –, ci ricorda che non si tratta solo di un’idea, quella che Dio è la pienezza della luce, ma di una realtà per noi uomini già realizzata e sempre attuale: oggi, come allora, Dio si rivela nella carne, cioè nel "corpo vivo" della Chiesa peregrinante nel tempo, e nei Sacramenti ci dona oggi la salvezza.

I simboli delle celebrazioni natalizie, richiamati dalle Letture e dalle preghiere, danno alla liturgia di questo Tempo un senso profondo di "epifania" di Dio nel suo Cristo-Verbo incarnato, cioè di "manifestazione" che possiede anche un significato escatologico, orienta cioè agli ultimi tempi. Già nell’Avvento le due venute, quella storica e quella alla fine della storia, erano direttamente collegate; ma è in particolare nell’Epifania e nel Battesimo di Gesù che la manifestazione messianica si celebra nella prospettiva delle attese escatologiche: la consacrazione messianica di Gesù, Verbo incarnato, mediante l’effusione dello Spirito Santo in forma visibile, porta a compimento il tempo delle promesse e inaugura i tempi ultimi.

Occorre riscattare questo Tempo natalizio da un rivestimento troppo moralistico e sentimentale. La celebrazione del Natale non ci propone solo degli esempi da imitare, quali l’umiltà e la povertà del Signore, la sua benevolenza e amore verso gli uomini; ma è piuttosto l’invito a lasciarci trasformare totalmente da Colui che è entrato nella nostra carne. San Leone Magno esclama: "il Figlio di Dio … si è congiunto a noi e ha congiunto noi a sé in modo tale che l’abbassamento di Dio fino alla condizione umana divenisse un innalzamento dell’uomo fino alle altezze di Dio" (Sermone sul Natale del Signore 27,2). La manifestazione di Dio è finalizzata alla nostra partecipazione alla vita divina, alla realizzazione in noi del mistero della sua incarnazione. Tale mistero è il compimento della vocazione dell’uomo. Ancora san Leone Magno spiega l’importanza concreta e sempre attuale per la vita cristiana del mistero del Natale: "le parole del Vangelo e dei Profeti … infiammano il nostro spirito e ci insegnano a comprendere la Natività del Signore, questo mistero del Verbo fatto carne, non tanto come un ricordo di un avvenimento passato, quanto come un fatto che si svolge sotto i nostri occhi… è come se ci venisse ancora proclamato nella solennità odierna: «Vi do l’annunzio di una grande gioia, che sarà per tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore che è il Cristo Signore»" (Sermone sul Natale del Signore 29,1). Ed aggiunge: "Riconosci, cristiano, la tua dignità, e, fatto partecipe della natura divina, bada di non ricadere, con una condotta indegna, da tale grandezza, nella primitiva bassezza" (Sermone 1 sul Natale del Signore, 3).

Cari amici, viviamo questo Tempo natalizio con intensità: dopo aver adorato il Figlio di Dio fatto uomo e deposto nella mangiatoia, siamo chiamati a passare all’altare del Sacrificio, dove Cristo, il Pane vivo disceso dal cielo, si offre a noi quale vero nutrimento per la vita eterna. E ciò che abbiamo veduto con i nostri occhi, alla mensa della Parola e del Pane di Vita, ciò che abbiamo contemplato, ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo fatto carne, annunciamolo con gioia al mondo e testimoniamolo generosamente con tutta la nostra vita. Rinnovo di cuore a tutti voi e ai vostri cari sentiti auguri per il Nuovo Anno e vi auguro una buona festività dell’Epifania.

[00009-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Je vous accueille avec joie en ce début d’année et vous présente mes vœux fervents pour vous et vos familles. Encore tout environnés de la joie de Noël et fascinés par cette fête, nous sentons tous que la naissance de Jésus a un lien avec les aspirations les plus profondes de l’homme. La manifestation de Dieu dans la chair est l’événement qui a révélé la Vérité dans l’histoire. Au cours des célébrations liturgiques, nous avons vécu de façon mystérieuse mais réelle l’entrée du Fils de Dieu dans le monde. Chaque célébration est présence actuelle du mystère du Christ et en elle se prolonge l’histoire du salut : le mystère célébré devient efficace pour nous, aujourd’hui. Dans l’Ancien Testament, des signes manifestaient la présence et l’action de Dieu. A partir de l’Incarnation, le contact salvifique avec Dieu se transforme radicalement et de façon bouleversante : la chair elle-même devient « pivot » du salut. Le Verbe s’est fait chair ! Et la crèche annonce déjà Pâques car le Fils de Dieu incarné est le Rédempteur. Dans cette perspective unitaire du Mystère du Christ, la visite à la crèche oriente vers l’Eucharistie où nous rencontrons le Christ vivant, crucifié et ressuscité, présent sous un mode réel. Chers amis, puissions-nous découvrir qu’aujourd’hui comme alors, Dieu se révèle et nous donne le salut dans la chair, c'est-à-dire son « corps vivant » de l’Eglise pérégrinant dans le temps et dans les sacrements!

Je salue cordialement les pèlerins francophones, en particulier le groupe des étudiants de l’Institut des Hautes Etudes sur les Nations Unies de Marseille et le groupe des séminaristes de l’Archidiocèse de Paris accompagnés par le Cardinal André Vingt-Trois. A la suite des Mages vous êtes venus adorer l’Enfant. Que la lumière du Sauveur vous éclaire et vous renouvelle pour porter l’Evangile aux Nations. Bonne année à tous !

[00010-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

In this first Audience of the New Year, on the eve of the Solemnity of the Epiphany of the Lord, I offer my prayerful best wishes to you and your families. The Church’s celebration of these days of Christmas is not only a remembrance of things past, but a joyful experience of Christ’s enduring presence in our lives and in our world. In Jesus, the Word Incarnate, our salvation is accomplished in the flesh. Jesus’ humbling of himself, beginning with his conception in the womb of the Virgin Mary, will find its fullest expression in the paschal mystery of his death and resurrection. Our appreciation of the deep bond uniting the Incarnation and the Redemption naturally draws us from the contemplation of the Child Jesus in the Crib to the adoration of his real presence in the sacrament of the Eucharist. The liturgical celebrations of this holy season, from Christmas through the Epiphany to the Baptism of the Lord, challenge us to be completely transformed by the Son of God who became man so that we might attain our ultimate human fulfilment by sharing in his glorious divine life.

I am pleased to greet the students and professors from the University of Helsinki. My warm greetings also go to the seminarians of the Pontifical College Josephinum. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience I invoke God’s blessings of joy and peace today and throughout the coming year!

[00011-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Die ersten Tage des neuen Jahres sind noch ganz erfüllt vom Glanz des Weihnachtsfestes. In der Liturgie haben wir das Eintreten des Sohnes Gottes in die Welt geheimnisvoll und zugleich wirklich erfahren. Die Menschwerdung Gottes zu feiern ist nicht bloßes Erinnern an ein vergangenes Ereignis, sondern darin werden die Geheimnisse des Heils gegenwärtig. In der Liturgie, in der Feier der Sakramente sind sie heute für uns wirksam da. »Das Wort ist Fleisch geworden«, heißt es im Prolog des Johannesevangeliums. Mit der Menschwerdung des göttlichen Wortes geschieht etwas ganz Neues in der Beziehung zwischen Gott und Mensch. Gott wohnt unter den Menschen, ist selbst einer von uns. Die Menschheit des Sohnes Gottes, sein Fleisch ist Werkzeug des Heils. Tertullian, ein Kirchenschriftsteller des dritten Jahrhunderts, sagt: »Das Fleisch ist der Angelpunkt des Heils« (De carnis resurrectione 8,2). Mit Weihnachten bricht schon das Geheimnis unseres Heils an, das im Leiden, im Tod und in der Auferstehung Christi gipfelt. Die Krippe ist der Beginn und weist bereits auf das Kreuz hin. So sind Weihnachten und Ostern die zwei untrennbaren Punkte des Glaubens an Jesus Christus, den menschgewordenen Erlöser. In ihm ist Gott im Fleisch erschienen und hat seine Wahrheit in der Geschichte offenbart. Auch heute offenbart sich Gott im Fleisch, das heißt im lebendigen Leib der Kirche und in den Sakramenten als Zeichen unseres Heils. Er kommt zu uns und lädt uns ein, uns umwandeln zu lassen, damit wir an seinem göttlichen Leben teilnehmen. Hier liegt das Geheimnis von Weihnachten, das auch in uns Wirklichkeit werden will.

Einen herzlichen Gruß richte ich an alle Pilger und Besucher deutscher Sprache. Weihnachten offenbart uns die Liebe Gottes zu uns Menschen und zeigt uns zugleich unsere Würde als Kinder Gottes, als Familie Gottes. Nehmen wir also das Angebot seiner Liebe an, leben wir in Gemeinschaft mit ihm und so in einer tieferen Gemeinschaft auch untereinander. Der Herr schenke euch allen seinen Segen und ein gutes neues Jahr.

[00012-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

 Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En esta primera audiencia de un nuevo año, seguimos inmersos en la luz de la Navidad, una fiesta que sigue fascinando, porque en ella se intuye de alguna manera que el nacimiento de Jesús está relacionado con las aspiraciones y esperanzas más profundas del hombre. Las celebraciones litúrgicas de estos días nos han permitido vivir de un modo misterioso pero real la entrada del Hijo de Dios en el mundo, ya que éstas no son un simple recuerdo de algo pasado, sino que hacen presente esos misterios de gracia. La Navidad es ya la primicia del misterio pascual. La Cruz y la Resurrección presuponen la Encarnación, en la que la carne se convierte en instrumento de la salvación. En esta perspectiva unitaria del Misterio de Cristo, la visita al pesebre orienta hacia la Eucaristía, en donde encontramos realmente presente a Cristo crucificado y resucitado. La Navidad no nos propone sólo unos ejemplos para imitar, sino que nos invita a dejarnos transformar por Aquel que ha asumido nuestra carne. La manifestación de Dios tiene como finalidad nuestra participación en la vida divina, la realización en nosotros del misterio de su Encarnación.

Saludo cordialmente a los fieles de lengua española aquí presentes. En particular, a los peregrinos de España, México, y de otros países latinoamericanos. Os exhorto a vivir con intensidad el misterio del nacimiento del Hijo de Dios, a anunciarlo con alegría al mundo, y dar testimonio de su amor con vuestra vida. Asimismo, os renuevo de corazón mis mejores deseos para este Año Nuevo, así como una feliz fiesta de la Epifanía. Muchas gracias.

[00013-04.01] [Texto original: Español]

Sintesi della catechesi in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs,

O tempo do Natal nos causa um fascínio particular porque se relaciona com as aspirações e esperanças mais profundas do coração humano. Nas recentes celebrações litúrgicas, vivenciamos, de modo misterioso - mas real - a vinda do Filho de Deus no mundo. Com efeito, celebrar os eventos da encarnação do Filho de Deus não é fazer uma simples recordação de fatos do passado, mas é tornar presente os mistérios que trazem a nossa salvação. Neste sentido, o Natal é o começo do mistério central da salvação – a Páscoa - pois, ao encarnar-se, Jesus dá início ao oferecimento de si mesmo, que culmina com a sua paixão, morte e ressurreição. Assim sendo, a celebração do Natal não somente nos propõe exemplos a serem imitados, como a humildade e pobreza do nosso Salvador, mas, acima de tudo, é um convite para que nos deixemos transformar totalmente por aquele que assumiu a nossa carne.

Saúdo com profunda amizade os peregrinos de língua portuguesa presentes nesta Audiência, particularmente os fiéis vindos do Brasil. Neste início de ano, invoco sobre todos vós as luzes e bênçãos do Céu, para que possais anunciar e testemunhar alegremente, com palavras e obras, a vinda do Verbo que se fez carne. Ide em paz!

[00014-06.01] [Texto original: Português]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca 

Serdecznie witam Polaków przybyłych na pierwszą w Nowym Roku audiencję. Wpatrzeni w Jezusa złożonego w żłóbku, umiejmy dostrzec Jego obecność w Eucharystii. Przyjmujmy Go szczerym i otwartym sercem. Głośmy światu Jego Ewangelię, bądźmy Jego świadkami. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Do un cordiale saluto ai Polacchi giunti per questa prima Udienza Generale di quest’Anno Nuovo. Con lo sguardo fisso sul Bambino Gesù che giace nella mangiatoia sappiamo scorgere la Sua presenza nell’Eucaristia. AccogliamoLo con cuore aperto e sincero. Annunciamo al mondo il suo Vangelo, siamo i suoi testimoni. Sia lodato Gesù Cristo.]

[00015-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua croata 

Radosno pozdravljam i blagoslivljam sve hrvatske hodočasnike! Gospodin, koji nas je obradovao svojim pohodom, neka vas danas, uoči Bogojavljenja, sačuva postojanima u vjeri i djelotvornima u ljubavi. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto con gioia tutti i pellegrini Croati. Il Signore che ci ha rallegrato con la sua venuta, vi custodisca oggi, alla vigilia dell’Epifania, saldi nella fede e nell’amore operoso. Siano lodati Gesù e Maria!]

[00016-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua italiana 

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i fedeli di Caravaggio, la delegazione delle Associazioni sportive di Trani, i rappresentanti dell’Associazione PUER, di Roma. Tutti esorto a rinsaldare con entusiasmo il generoso impegno di testimonianza evangelica.

Saluto infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli. Domani, solennità dell’Epifania del Signore, ricorderemo il cammino dei Magi verso Cristo, guidati dalla luce della stella. Il loro esempio, cari giovani, alimenti in voi il desiderio di incontrare Gesù e di trasmettere a tutti la gioia del suo Vangelo; conduca voi, cari ammalati, ad offrire al Bambino di Betlemme i vostri dolori e le sofferenze, resi preziosi dalla fede; costituisca per voi, cari sposi novelli, costante stimolo a rendere le vostre famiglie "piccole chiese", accoglienti dei segni misteriosi di Dio e del dono della vita.

[00017-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0006-XX.01]