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L’UDIENZA GENERALE, 16.09.2009


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA  

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE  

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE  

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo - ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi sui grandi Scrittori della Chiesa di Oriente e di Occidente del Medioevo, si è soffermato oggi su Simeone il Nuovo Teologo.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Al termine, il Santo Padre è rientrato a Castel Gandolfo.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

quest’oggi ci fermiamo a riflettere sulla figura di un monaco orientale, Simeone il Nuovo Teologo, i cui scritti hanno esercitato un notevole influsso sulla teologia e sulla spiritualità dell’Oriente, in particolare per ciò che riguarda l’esperienza dell’unione mistica con Dio. Simeone il Nuovo Teologo nacque nel 949 a Galatai, in Paflagonia (Asia Minore), da una nobile famiglia di provincia. Ancora giovane, si trasferì a Costantinopoli per intraprendere gli studi ed entrare al servizio dell’imperatore. Ma si sentì poco attratto dalla carriera civile che gli si prospettava e, sotto l’influsso delle illuminazioni interiori che andava sperimentando, si mise alla ricerca di una persona che lo orientasse nel momento pieno di dubbi e di perplessità che stava vivendo, e che lo aiutasse a progredire nel cammino dell’unione con Dio. Trovò questa guida spirituale in Simeone il Pio (Eulabes), un semplice monaco del monastero di Studios, a Costantinopoli, che gli diede da leggere il trattato La legge spirituale di Marco il Monaco. In questo testo Simeone il Nuovo Teologo trovò un insegnamento che lo impressionò molto: "Se cerchi la guarigione spirituale – vi lesse - sii attento alla tua coscienza. Tutto ciò che essa ti dice fallo e troverai ciò che ti è utile". Da quel momento – riferisce egli stesso - mai si coricò senza chiedersi se la coscienza non avesse qualche cosa da rimproverargli.

Simeone entrò nel monastero degli Studiti, dove, però, le sue esperienze mistiche e la sua straordinaria devozione verso il Padre spirituale gli causarono difficoltà. Si trasferì nel piccolo convento di San Mamas, sempre a Costantinopoli, del quale, dopo tre anni, divenne il capo, l’igumeno. Lì condusse un’intensa ricerca di unione spirituale con Cristo, che gli conferì grande autorità. E’ interessante notare che gli fu dato l’appellativo di "Nuovo Teologo", nonostante la tradizione riservasse il titolo di "Teologo" a due personalità: all’evangelista Giovanni e a Gregorio di Nazianzo. Soffrì incomprensioni e l’esilio, ma fu riabilitato dal Patriarca di Costantinopoli, Sergio II.

Simeone il Nuovo Teologo passò l’ultima fase della sua esistenza nel monastero di Santa Marina, dove scrisse gran parte delle sue opere, divenendo sempre più celebre per i suoi insegnamenti e per i suoi miracoli. Morì il 12 marzo 1022.

Il più noto dei suoi discepoli, Niceta Stetatos, che ha raccolto e ricopiato gli scritti di Simeone, ne curò un’edizione postuma, redigendo in seguito la biografia. L’opera di Simeone comprende nove volumi, che si dividono in Capitoli teologici, gnostici e pratici, tre volumi di Catechesi indirizzate a monaci, due volumi di Trattati teologici ed etici e un volume di Inni. Non vanno poi dimenticate le numerose Lettere. Tutte queste opere hanno trovato un posto di rilievo nella tradizione monastica orientale sino ai nostri giorni.

Simeone concentra la sua riflessione sulla presenza dello Spirito Santo nei battezzati e sulla consapevolezza che essi devono avere di tale realtà spirituale. La vita cristiana – egli sottolinea - è comunione intima e personale con Dio, la grazia divina illumina il cuore del credente e lo conduce alla visione mistica del Signore. In questa linea, Simeone il Nuovo Teologo insiste sul fatto che la vera conoscenza di Dio non viene dai libri, ma dall’esperienza spirituale, dalla vita spirituale. La conoscenza di Dio nasce da un cammino di purificazione interiore, che ha inizio con la conversione del cuore, grazie alla forza della fede e dell’amore; passa attraverso un profondo pentimento e dolore sincero per i propri peccati, per giungere all’unione con Cristo, fonte di gioia e di pace, invasi dalla luce della sua presenza in noi. Per Simeone tale esperienza della grazia divina non costituisce un dono eccezionale per alcuni mistici, ma è il frutto del Battesimo nell’esistenza di ogni fedele seriamente impegnato.

Un punto su cui riflettere, cari fratelli e sorelle! Questo santo monaco orientale ci richiama tutti ad un’attenzione alla vita spirituale, alla presenza nascosta di Dio in noi, alla sincerità della coscienza e alla purificazione, alla conversione del cuore, così che realmente lo Spirito Santo divenga presente in noi e ci guidi. Se infatti giustamente ci si preoccupa di curare la nostra crescita fisica, umana ed intellettuale, è ancor più importante non trascurare la crescita interiore, che consiste nella conoscenza di Dio, nella vera conoscenza, non solo appresa dai libri, ma interiore, e nella comunione con Dio, per sperimentare il suo aiuto in ogni momento e in ogni circostanza. In fondo, è ciò che Simeone descrive quando narra la propria esperienza mistica. Già da giovane, prima di entrare in monastero, mentre una notte in casa prolungava le sue preghiere, invocando l’aiuto di Dio per lottare contro le tentazioni, aveva visto la stanza piena di luce. Quando poi entrò in monastero, gli furono offerti libri spirituali per istruirsi, ma la loro lettura non gli procurava la pace che cercava. Si sentiva - egli racconta - come un povero uccellino senza le ali. Accettò con umiltà questa situazione, senza ribellarsi, e allora cominciarono a moltiplicarsi di nuovo le visioni di luce. Volendo assicurarsi della loro autenticità, Simeone chiese direttamente a Cristo: "Signore, sei davvero tu stesso qui?". Sentì risuonare nel cuore la risposta affermativa e ne fu sommamente consolato. "Fu quella, Signore - scriverà in seguito - la prima volta che giudicasti me, figlio prodigo, degno di ascoltare la tua voce". Tuttavia, neanche questa rivelazione lo lasciò totalmente quieto. Si interrogava piuttosto se pure quell’esperienza non fosse da ritenersi un’illusione. Un giorno, finalmente, accadde un fatto fondamentale per la sua esperienza mistica. Egli cominciò a sentirsi come "un povero che ama i fratelli" (ptochós philádelphos). Vedeva intorno a sé tanti nemici che volevano tendergli insidie e fargli del male, ma nonostante ciò avvertì in se stesso un intenso trasporto d’amore per loro. Come spiegarlo? Evidentemente non poteva venire da lui stesso un tale amore, ma doveva sgorgare da un’altra fonte. Simeone capì che proveniva da Cristo presente in lui e tutto gli divenne chiaro: ebbe la prova sicura che la fonte dell’amore in lui era la presenza di Cristo e che avere in sé un amore che va oltre le mie personali intenzioni indica che la fonte dell’amore sta in me. Così, da una parte possiamo dire che senza una certa apertura all’amore Cristo non entra in noi, ma, dall’altra, Cristo diventa fonte di amore e ci trasforma. Cari amici, questa esperienza resta quanto mai importante per noi, oggi, per trovare i criteri che ci indicano se siamo realmente vicini a Dio, se Dio c’è e vive in noi. L’amore di Dio cresce in noi se rimaniamo uniti a Lui con la preghiera e con l’ascolto della sua parola, con l’apertura del cuore. Solamente l’amore divino ci fa aprire il cuore agli altri e ci rende sensibili alle loro necessità, facendoci considerare tutti come fratelli e sorelle e invitandoci a rispondere con l’amore all’odio e con il perdono all’offesa.

Riflettendo su questa figura di Simeone il Nuovo Teologo, possiamo rilevare ancora un ulteriore elemento della sua spiritualità. Nel cammino di vita ascetica da lui proposto e percorso, la forte attenzione e concentrazione del monaco sull’esperienza interiore conferisce al Padre spirituale del monastero un’importanza essenziale. Lo stesso giovane Simeone, come s’è detto, aveva trovato un direttore spirituale, che ebbe ad aiutarlo molto e del quale conservò grandissima stima, tanto da riservargli, dopo la morte, una venerazione anche pubblica. E vorrei dire che rimane valido per tutti – sacerdoti, persone consacrate e laici, e specialmente per i giovani – l’invito a ricorrere ai consigli di un buon padre spirituale, capace di accompagnare ciascuno nella conoscenza profonda di se stesso, e condurlo all’unione con il Signore, affinché la sua esistenza si conformi sempre più al Vangelo. Per andare verso il Signore abbiamo sempre bisogno di una guida, di un dialogo. Non possiamo farlo solamente con le nostre riflessioni. E questo è anche il senso della ecclesialità della nostra fede, di trovare questa guida.

Concludendo, possiamo sintetizzare così l’insegnamento e l’esperienza mistica di Simeone il Nuovo Teologo: nella sua incessante ricerca di Dio, pur nelle difficoltà che incontrò e nelle critiche di cui fu oggetto, egli, in fin dei conti, si lasciò guidare dall’amore. Seppe vivere lui stesso e insegnare ai suoi monaci che l’essenziale per ogni discepolo di Gesù è crescere nell’amore e così cresciamo nella conoscenza di Cristo stesso, per poter affermare con san Paolo: "Non vivo più io, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).

[01302-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese  

Sintesi della catechesi in lingua tedesca  

Sintesi della catechesi in lingua spagnola  

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Syméon le Nouveau Théologien est né en Asie mineure, en 949. Après quelque temps au service de l’Empereur, à Constantinople, il s’orienta vers la vie monastique qu’il mena dans plusieurs monastères de cette ville. Ses écrits ont exercé une grande influence sur la théologie et la spiritualité de l’Orient, en particulier pour ce qui concerne l’expérience de l’union mystique avec Dieu. Syméon a concentré sa réflexion sur la présence de l’Esprit Saint dans les baptisés et sur la conscience qu’ils doivent en avoir. La vraie connaissance de Dieu vient de l’expérience spirituelle. Elle est le fruit du Baptême dans l’existence de tout fidèle sérieusement engagé.

Ce moine oriental nous appelle à porter une grande attention à notre vie spirituelle. L’amour de Dieu grandit en nous si nous demeurons unis à lui par la prière et par l’écoute de sa parole. Il nous fait ouvrir notre cœur aux autres et nous rend sensibles à leurs besoins, nous les faisant considérer comme des frères et nous invitant à répondre à la haine par l’amour et à l’offense par le pardon.

Je suis heureux d’accueillir les pèlerins de langue française. Je salue en particulier les membres de la délégation parlementaire « France-Saint-Siège » et les séminaristes du séminaire Saint-Joseph, de Bordeaux. Que Siméon le Nouveau Théologien vous aide à toujours mieux comprendre que pour le disciple de Jésus l’essentiel est de grandir dans l’amour et dans la connaissance de Dieu. Avec ma Bénédiction apostolique !

[01303-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear brothers and sisters,

Today’s catechesis focuses on the life of Symeon, an Eastern monk known as the "New Theologian". He was born in nine hundred and forty nine in Asia Minor. As a young man, he moved to Constantinople to embark on a career in the civil service but, during his studies, he was shown a work called The Spiritual Law by Mark the Monk which completely changed his life. It contained the phrase: "If you seek spritual healing, be aware of your conscience. Do everything it tells you and you will find what is useful to you". From that day on, he made it his way of life always to listen to his conscience. He became a monk and his life and writings, collected afterwards by a disciple, reflect Symeon’s deep understanding of the presence and action of the Holy Spirit in the life of all the baptized. Symeon teaches us that Christian life is an intimate and personal communion with God. True knowledge of God comes, not from books, but from an interior purification through conversion of the heart. For Symeon, union with Christ is not something extraordinary, but the fruit of the baptism common to all Christians. Inspired by Symeon’s life, let us pay greater attention to our spiritual life, seeking the guidance we need to grow in the love of God.

I am pleased to welcome all the English-speaking pilgrims here this morning, including the priests and brothers of the Society of Mary gathered in Rome for their chapter, and the various schools and university groups present. Upon you all, I willingly invoke God’s abundant graces.

[01304-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

In dieser Katechese möchte ich Symeon den Neuen Theologen vorstellen, einen bedeutenden geistlichen Schriftsteller und Mystiker der Ostkirche. Symeon wurde 949 in Kleinasien geboren und kam zum Studium und zum Dienst am Kaiserhof nach Konstantinopel. Dort trat er in das bekannte Studioskloster ein. Später lebte und wirkte er in den Klöstern Sankt Mamas und Sankt Marina, wo er im Jahr 1022 starb. Seine zahlreichen Schriften hatten großen Einfluß auf die Theologie und die Spiritualität des Ostens. Für Symeon ist das christliche Leben in erster Linie eine tiefe persönliche Gemeinschaft mit Gott, dessen Gnade das Herz des Menschen erleuchtet und zur inneren Begegnung, zum inneren Sehen Gottes führt. Diese Erkenntnis Gottes und Christi lernt der Getaufte nicht aus Büchern, sondern auf seinem geistlichen Weg, indem geistliche Erfahrung wächst, die ihn auf dem Weg der inneren Begegnung mit Gott, der Vereinigung mit ihm durch die Öffnung des Herzens und durch die Reinigung des Gewissens durchschreiten läßt. Eine Entscheidende Hilfe für das geistliche Wachstum ist zum einen das Hinhören auf das Gewissen. Ausgangspunkt seines neuen Weges war, daß er in einem Buch las: »Wenn du geheilt werden willst, achte auf dein Gewissen« – und daß er von da an niemals schlafen ging, ohne vorher sein Gewissen befragt zu haben, und von da an unter den Augen Gottes lebte. Und damit Gewissen nicht Selbstbespiegelung wird, ist das zweite der Beistand eines erfahrenen geistlichen Begleiters, das Erleben und Erfahren des Gewissens in der Gemeinschaft der Kirche. Die schönste Frucht und der Garant für die Authentizität des Wirkens Gottes im Inneren war für Symeon eine tief empfundene Liebe zu seinen Brüdern, die auch in Zeiten der Anfeindungen und Verfolgung nicht nachließ und ihm zur Gewißheit wurde, daß Christus in ihm da ist. Denn nur von ihm kann Liebe kommen, solche Liebe als Zeichen des Einsseins mit Christus.

Von Herzen grüße ich die vielen Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache. Besonders heiße ich die Vertreter der europäischen Priesterräte willkommen. Mit Blick auf den Mönch Symeon stellt sich uns die Frage, ob auch wir uns ernsthaft darum bemühen, auf unser Gewissen zu hören, Gott im Herzen zu begegnen und nicht nur äußerlich, sondern in unserem geistlichen Leben, in unserem Leben mit Gott zu wachsen. Wir haben alle in der Taufe und in der Firmung den Heiligen Geist empfangen, und was wir heute Mystik nennen, ist für Symeon den Neuen Theologen einfach Frucht des wirklichen Lebens aus Taufe und Firmung. So sollten wir uns von ihm anregen lassen, die Gnade der Taufe und der Firmung in uns lebendiger wirksam werden zu lassen, indem wir vor allem auf Gottes Wort hören und uns von seiner Liebe führen lassen. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Aufenthalt in Rom.

[01305-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy hablamos de Simeón el Nuevo Teólogo, un monje oriental de Asia Menor nacido en el año novecientos cuarenta y nueve, que abandonó su carrera civil al servicio del Emperador para emprender el camino de la unión con Dios, bajo la guía espiritual de Simeón el Piadoso, en un monasterio de Constantinopla. Murió en mil veintidós, y sus escritos han tenido un notable influjo en la teología y la espiritualidad de Oriente. Su reflexión se centra en la presencia del Espíritu Santo en los bautizados, que han de ser conscientes de esta realidad espiritual, que todos ellos han recibido y que los lleva a la unión íntima y personal con el Señor. Éste es el cometido de la vida cristiana, en la que la comunión con Dios lleva a sentir su ayuda en todo momento. A su vez, el amor al prójimo, incluso a los enemigos, hizo ver aún mejor a Simeón que este amor no podía salir de él mismo, sino de Cristo que habitaba en él, mostrando así que la verdadera fuente del amor es la presencia divina en el alma.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a las Carmelitas Misioneras, en su Asamblea Intercapitular, al grupo del Bachillerato Humanista Moderno de la Arquidiócesis de Salta, así como a los demás grupos procedentes de España, El Salvador, Chile, Argentina y otros países latinoamericanos. Que la vida y enseñanza de Simeón nos ayude a descubrir cada día más la inefable belleza del Amor de Dios en nosotros.

Muchas gracias por vuestra atención.

[01306-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua polacca  

Saluto in lingua ungherese  

Saluto in lingua slovacca  

Saluto in lingua croata  

Saluto in lingua italiana  

Saluto in lingua portoghese 

Saúdo também os grupos vindos de Portugal e do Brasil e demais peregrinos de língua portuguesa, desejando que esta visita aos lugares santificados pela pregação e martírio dos Apóstolos Pedro e Paulo a todos fortaleça na fé e consolide, no amor divino, os vínculos de cada um com sua família e comunidade eclesial, que de coração abençoo. A Virgem Mãe vos acompanhe e proteja!

[01307-06.01] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Drodzy pielgrzymi z Polski, serdecznie pozdrawiam Was, wasze rodziny i waszych rodaków. Wczoraj obchodziliśmy wspomnienie Matki Bożej Bolesnej. Ona, stojąc u stóp krzyża, w sposób wyjątkowy uczestniczyła w dziele odkupienia. Niech Jej wstawiennictwo przynosi wszystkim, a szczególnie cierpiącym i doświadczanym, obfitość łask i umocnienie w wierze, nadziei i miłości. Niech Bóg wam błogosławi!

[Cari pellegrini provenienti dalla Polonia, saluto cordialmente voi, le vostre famiglie e i vostri connazionali. Ieri abbiamo celebrato la memoria della Beata Maria Vergine Addolorata. Ella, stando ai piedi della croce, ha partecipato in modo particolare nell’opera della redenzione. La sua intercessione porti a tutti, e soprattutto ai sofferenti e agli afflitti, la moltitudine delle grazie e il consolidamento nella fede, nella speranza e nell’amore. Dio vi benedica!]

[01308-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntök minden itt jelen lévő magyar zarándokot, különösen is a szombathelyieket és az istenhegyieket. Hálásan köszönöm imáitokat az Egyházért és péteri szolgálatomért. Szívből viszonzom ezeket és Istennek ajánllak titeket imáimban. Apostoli áldásommal. Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Mi rivolgo con cordiali parole di benvenuto a tutti i pellegrini ungheresi qui presenti, in primo luogo ai membri dei gruppi provenienti da Szombathely e da Istenhegy. Ringrazio voi tutti per le vostre preghiere per la Chiesa e per il mio servizio petrino. Contraccambio di cuore, affidandovi a Dio nelle mie preghiere. Con la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01309-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua slovacca

S láskou pozdravujem slovenských pútnikov, osobitne z Gymnázia svätej Uršule v Bratislave, ako aj skupinu grécko-katolíkov z Levoče, Poráča a Závadky. Bratia a sestry, včera Slovensko slávilo sviatok svojej hlavnej patrónky – Sedembolestnej Panny Márie. Ježiš ju dal za Matku každému z nás. Ona nech vám pomáha byť stále jeho vernými učeníkmi. Zo srdca vás žehnám. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Saluto con affetto i pellegrini slovacchi, particolarmente quelli del Ginnasio S. Orsola di Bratislava, come pure il gruppo dei greco-cattolici provenienti da Levoča, Poráč e Závadka. Fratelli e sorelle, ieri la Slovacchia ha celebrato la festa della sua Patrona principale – la Vergine Addolorata. Gesù l’ha data come madre ad ognuno di noi. Ella vi aiuti ad essere sempre suoi fedeli discepoli. Di cuore vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01310-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua croata

S velikom radošću pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a posebno vjernike iz župe Gospe van Grada iz Šibenika! Dragi prijatelji, ovih smo dana proslavili Uzvišenje Svetog Križa. Gledajući Raspetog Gospodina, koji je raširio ruke da zagrli cijeli svijet, molite za mir i jedinstvo u vašem narodu! Hvaljen Isus i Marija!

[Con grande gioia saluto i pellegrini croati, particolarmente i fedeli della parrocchia "Madonna fuori la Città" di Sebenico! Cari amici, in questi giorni abbiamo celebrato l’Esaltazione della Santa Croce. Guardando il Signore Crocifisso, che ha aperto le braccia per abbracciare tutto il mondo, pregate per la pace e l’unità della vostra Nazione. Siano lodati Gesù e Maria!]

[01311-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i partecipanti al Capitolo Generale della Società di MariaPadri Maristi ed assicuro la mia preghiera affinché, in adesione fedele al carisma originario, si impegnino con rinnovato slancio nell’opera evangelizzatrice. Saluto i rappresentanti dell’Associazione laicale eucaristica riparatrice, qui convenuti con il Prelato di Loreto, l’Arcivescovo Mons. Giovanni Tonucci, ed auguro che la loro vita sia permeata da costante tensione verso Dio e da incessante oblazione eucaristica. Saluto i fedeli della Parrocchia di San Nilo abate in Gaeta, accompagnati dall’Arcivescovo Mons. Fabio Bernardo D’Onorio ed esorto ciascuno a crescere nella fedele adesione a Cristo e alla Chiesa.

Rivolgo ora il mio saluto ai giovani ai malati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo fatto memoria della Beata Vergine Maria Addolorata, che con fede sostò presso la croce di Gesù. Cari giovani, non abbiate paura di restare anche voi come Maria presso la Croce, per trovare il coraggio di superare ogni ostacolo nella vostra esistenza. E voi, cari malati, possiate trovare in Maria conforto e sostegno per apprendere dal Signore Crocifisso il valore salvifico della sofferenza. Voi, cari sposi novelli, rivolgetevi con fiducia nei momenti di difficoltà alla Vergine Addolorata, che vi aiuterà ad affrontarli con la sua materna intercessione.

[01312-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0560-XX.01]