L’UDIENZA GENERALE ● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
L’Udienza Generale di questa mattina, mercoledì dell’Ottava di Pasqua, si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza pontificia di Castel Gandolfo - ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la meditazione sul significato della risurrezione di Cristo.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.
Al termine, il Santo Padre è rientrato a Castel Gandolfo.
● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
Cari fratelli e sorelle,
la consueta Udienza Generale del mercoledì è oggi pervasa di gaudio spirituale, quel gaudio che nessuna sofferenza e pena possono cancellare, perché è gioia che scaturisce dalla certezza che Cristo, con la sua morte e risurrezione, ha definitivamente trionfato sul male e sulla morte. "Cristo è risorto! Alleluia! ", canta la Chiesa in festa. E questo clima festoso, questi sentimenti tipici della Pasqua, si prolungano non soltanto durante questa settimana - l’Ottava di Pasqua - ma si estendono nei cinquanta giorni che vanno fino alla Pentecoste. Anzi, possiamo dire: il mistero della Pasqua abbraccia l’intero arco della nostra esistenza.
In questo tempo liturgico sono davvero tanti i riferimenti biblici e gli stimoli alla meditazione che ci vengono offerti per approfondire il significato e il valore della Pasqua. La "via crucis", che nel Triduo Santo abbiamo ripercorso con Gesù sino al Calvario rivivendone la dolorosa passione, nella solenne Veglia pasquale è diventata la consolante "via lucis". Visto dalla risurrezione, possiamo dire che tutta questa via della sofferenza è cammino di luce e di rinascita spirituale, di pace interiore e di salda speranza. Dopo il pianto, dopo lo smarrimento del Venerdì Santo, seguito dal silenzio carico di attesa del Sabato Santo, all’alba del "primo giorno dopo il sabato" è risuonato con vigore l’annuncio della Vita che ha sconfitto la morte: "Dux vitae mortuus/regnat vivus - il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa!" La novità sconvolgente della risurrezione è così importante che la Chiesa non cessa di proclamarla, prolungandone il ricordo specialmente ogni domenica: ogni domenica, infatti, è "giorno del Signore" e Pasqua settimanale del popolo di Dio. I nostri fratelli orientali, quasi a evidenziare questo mistero di salvezza che investe la nostra vita quotidiana, chiamano in lingua russa la domenica "giorno della risurrezione" (voskrescénje).
È pertanto fondamentale per la nostra fede e per la nostra testimonianza cristiana proclamare la risurrezione di Gesù di Nazaret come evento reale, storico, attestato da molti e autorevoli testimoni. Lo affermiamo con forza perché, anche in questi nostri tempi, non manca chi cerca di negarne la storicità riducendo il racconto evangelico a un mito, ad una "visione" degli Apostoli, riprendendo e presentando vecchie e già consumate teorie come nuove e scientifiche. Certamente la risurrezione non è stata per Gesù un semplice ritorno alla vita precedente. In questo caso, infatti, sarebbe stata una cosa del passato: duemila anni fa uno è risorto, è ritornato alla sua vita precedente, come per esempio Lazzaro. La risurrezione si pone in un’altra dimensione: é il passaggio ad una dimensione di vita profondamente nuova, che interessa anche noi, che coinvolge tutta la famiglia umana, la storia e l’universo. Questo evento che ha introdotto una nuova dimensione di vita, un’apertura di questo nostro mondo verso la vita eterna, ha cambiato l’esistenza dei testimoni oculari come dimostrano i racconti evangelici e gli altri scritti neotestamentari; è un annuncio che intere generazioni di uomini e donne lungo i secoli hanno accolto con fede e hanno testimoniato non raramente a prezzo del loro sangue, sapendo che proprio così entravano in questa nuova dimensione della vita. Anche quest’anno, a Pasqua risuona immutata e sempre nuova, in ogni angolo della terra, questa buona notizia: Gesù morto in croce è risuscitato, vive glorioso perché ha sconfitto il potere della morte, ha portato l’essere umano in una nuova comunione di vita con Dio e in Dio. Questa è la vittoria della Pasqua, la nostra salvezza! E quindi possiamo con sant’Agostino cantare: "La risurrezione di Cristo è la nostra speranza", perché ci introduce in un nuovo futuro.
È vero: la risurrezione di Gesù fonda la nostra salda speranza e illumina l’intero nostro pellegrinaggio terreno, compreso l’enigma umano del dolore e della morte. La fede in Cristo crocifisso e risorto è il cuore dell’intero messaggio evangelico, il nucleo centrale del nostro "Credo". Di tale "Credo" essenziale possiamo trovare una espressione autorevole in un noto passo paolino, contenuto nella Prima Lettera ai Corinzi (15,3-8) dove, l’Apostolo, per rispondere ad alcuni della comunità di Corinto che paradossalmente proclamavano la risurrezione di Gesù ma negavano quella dei morti – la nostra speranza –, trasmette fedelmente quello che egli – Paolo – aveva ricevuto dalla prima comunità apostolica circa la morte e risurrezione del Signore.
Egli inizia con una affermazione quasi perentoria: "Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!" (vv. 1-2). Aggiunge subito di aver loro trasmesso quello che lui stesso aveva ricevuto. Segue poi la pericope che abbiamo ascoltato all’inizio di questo nostro incontro. San Paolo presenta innanzitutto la morte di Gesù e pone, in un testo così scarno, due aggiunte alla notizia che «Cristo morì». La prima aggiunta è: morì «per i nostri peccati»; la seconda è: «secondo le Scritture» (v. 3). Questa espressione «secondo le Scritture» pone l’evento della morte del Signore in relazione con la storia dell’alleanza veterotestamentaria di Dio con il suo popolo, e ci fa comprendere che la morte del Figlio di Dio appartiene al tessuto della storia della salvezza, ed anzi ci fa capire che tale storia riceve da essa la sua logica ed il suo vero significato. Fino a quel momento la morte di Cristo era rimasta quasi un enigma, il cui esito era ancora insicuro. Nel mistero pasquale si compiono le parole della Scrittura, cioè, questa morte realizzata "secondo le Scritture" è un avvenimento che porta in sé un logos, una logica: la morte di Cristo testimonia che la Parola di Dio si è fatta sino in fondo "carne", "storia" umana. Come e perché ciò sia avvenuto lo si comprende dall’altra aggiunta che san Paolo fa: Cristo morì «per i nostri peccati». Con queste parole il testo paolino pare riprendere la profezia di Isaia contenuta nel Quarto Canto del Servo di Dio (cfr Is 53,12). Il Servo di Dio – così dice il Canto – "ha spogliato se stesso fino alla morte", ha portato "il peccato di molti", ed intercedendo per i "colpevoli" ha potuto recare il dono della riconciliazione degli uomini tra loro e degli uomini con Dio: la sua è dunque una morte che mette fine alla morte; la via della Croce porta alla Risurrezione.
Nei versetti che seguono, l’Apostolo si sofferma poi sulla risurrezione del Signore. Egli dice che Cristo «è risorto il terzo giorno secondo le Scritture». Di nuovo: "secondo le Scritture"! Non pochi esegeti intravedono nell’espressione: «è risorto il terzo giorno secondo le Scritture» un significativo richiamo di quanto leggiamo nel Salmo 16, dove il Salmista proclama: «Non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la corruzione» (v.10). È questo uno dei testi dell’Antico Testamento, citati spesso nel cristianesimo primitivo, per provare il carattere messianico di Gesù. Poiché secondo l’interpretazione giudaica la corruzione cominciava dopo il terzo giorno, la parola della Scrittura si adempie in Gesù che risorge il terzo giorno, prima cioè che cominci la corruzione. San Paolo, tramandando fedelmente l’insegnamento degli Apostoli, sottolinea che la vittoria di Cristo sulla morte avviene attraverso la potenza creatrice della Parola di Dio. Questa potenza divina reca speranza e gioia: è questo in definitiva il contenuto liberatore della rivelazione pasquale. Nella Pasqua, Dio rivela se stesso e la potenza dell’amore trinitario che annienta le forze distruttrici del male e della morte.
Cari fratelli e sorelle, lasciamoci illuminare dallo splendore del Signore risorto. Accogliamolo con fede e aderiamo generosamente al suo Vangelo, come fecero i testimoni privilegiati della sua risurrezione; come fece, diversi anni dopo, san Paolo che incontrò il divino Maestro in modo straordinario sulla Via di Damasco. Non possiamo tenere solo per noi l’annuncio di questa Verità che cambia la vita di tutti. E con umile fiducia preghiamo: "Gesù, che risorgendo dai morti hai anticipato la nostra risurrezione, noi crediamo in Te!". Mi piace concludere con una esclamazione che amava ripetere Silvano del Monte Athos: "Gioisci, anima mia. È sempre Pasqua, perché Cristo risorto è la nostra risurrezione!". Ci aiuti la Vergine Maria a coltivare in noi, e attorno a noi, questo clima di gioia pasquale, per essere testimoni dell’Amore divino in ogni situazione della nostra esistenza. Ancora una volta, Buona Pasqua a voi tutti!
[00568-01.01] [Testo originale: Italiano]
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
Chers Frères et Sœurs,
Notre rencontre de ce matin est empreinte de la joie spirituelle qui nous vient de la certitude que le Christ, par sa mort et sa résurrection, a définitivement triomphé du mal et de la mort. « Le Christ est ressuscité ! Alléluia ! » chante l’Église en fête. En effet, il est fondamental pour notre foi et pour notre témoignage chrétien de proclamer la résurrection de Jésus de Nazareth comme un événement réel, historique, attesté par de nombreux témoins qui font autorité. La résurrection n’a pas été pour Jésus un simple retour à sa vie terrestre précédente, mais ce fut le passage à une dimension profondément nouvelle de vie, qui nous intéresse nous aussi, qui touche la famille humaine tout entière, l’histoire et tout l’univers. Aussi avec saint Augustin, pouvons-nous chanter : « La résurrection du Christ est notre espérance ! ». C’est vrai, la résurrection de Jésus fonde notre espérance et éclaire notre pèlerinage terrestre, y compris l’énigme humaine de la souffrance et de la mort. La foi dans le Christ crucifié et ressuscité est le cœur du message évangélique, de notre Credo. Laissons-nous illuminer par la splendeur du Seigneur ressuscité. Accueillons avec foi son Évangile comme le firent les témoins de sa résurrection. Nous ne pouvons pas garder seulement pour nous l’annonce de cette vérité qui change la vie.
Je suis heureux d’accueillir les pèlerins de langue française, particulièrement le groupe de l’archidiocèse de Rennes, avec Mgr D’Ornellas et Mgr Souchu, les prêtres de Bayonne avec Mgr Aillet, les séminaristes de Lyon et les jeunes d’Auch et de Suisse. Que le temps de Pâques soit pour vous tous une occasion privilégiée d’approfondir votre foi dans la résurrection du Christ pour en être des témoins authentiques dans votre vie quotidienne. Que le Ressuscité soit votre paix et votre joie !
[00569-03.01] [Texte original: Français]
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters,
Today’s General Audience takes place at the beginning of the liturgical season of Easter, the joyful celebration of the resurrection of Jesus from the dead. The Easter Sequence sings the victory of the Lord of life who, after a heroic struggle with death, now lives triumphant. After the Via Crucis of Good Friday, our solemn Easter Vigil sets us on a Via Lucis marked by consolation, peace and hope. It is fundamental for our faith and our Christian witness that we proclaim the resurrection of Jesus of Nazareth as a real, historical event. His resurrection was not a simple return to existence, but an entrance into a new dimension of life meant to transform every human being, all history and the whole cosmos. Saint Paul, writing to the Corinthians, reminded them of what was transmitted from the beginning, namely that Christ died and rose from the dead in accordance with the Scriptures. As the Suffering Servant of God, Jesus purified us from our guilt by carrying our sins and interceding for us. By dying he put an end to death, and by rising he brought new life to the world. May the joy of the resurrection of Christ give us courage to live his Gospel faithfully and bear witness to it generously!
I offer a warm welcome to all the English-speaking visitors and pilgrims present at today’s audience. I extend particular greetings to the groups from England, Scotland, Ireland, Norway, Sweden, Malta, Australia, Indonesia, Canada and the United States of America. May your pilgrimage to the Eternal City strengthen your faith and renew your love for the Lord, the Giver of Life. I wish all of you a happy Easter!
[00570-02.01] [Original text: English]
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
Liebe Brüder und Schwestern!
Die Generalaudienz in der Osterwoche gibt mir Gelegenheit, mit euch über die Bedeutung der Auferstehung Christi nachzudenken. Ostern, das Fest der Auferstehung, ist das höchste Ereignis im Kirchenjahr. Fünfzig Tage lang feiert die Kirche die Osterzeit, und das ganze Jahr hindurch ist jeder Sonntag ein „kleines Osterfest". Der heilige Paulus faßt den Kern unseres Glaubensbekenntnisses in drei Momenten zusammen: „Christus ist für unsere Sünden gestorben, gemäß der Schrift, und ist begraben worden. Er ist am dritten Tage auferweckt worden, gemäß der Schrift" (1 Kor 15,3f). Die Auferstehung ist ein reales Ereignis, das von glaubwürdigen Zeugen überliefert wurde. Zugleich erfolgen diese Fakten „gemäß der Schrift". Hier erfüllen sich also die Verheißungen, die dem Volk Israel über den Messias gegeben wurden. Das Heilsgeschehen trägt in sich ein Wort, eine Logik. Das Wort Gottes ist „Fleisch", ist Geschichte eines Menschen geworden. Dieser Mensch macht durch seinen Tod dem Tod ein Ende. Seine Auferstehung ist nicht einfache Rückkehr ins frühere Leben, sie eröffnet vielmehr eine neue umfassende Dimension des Lebens, welche die ganze Menschheit mit ihrer Geschichte einbezieht. Der Sieg Christi über den Tod geschieht kraft der schöpferischen Macht des Wortes Gottes. An Ostern offenbart Gott die Macht seiner Liebe, die die zerstörerischen Kräfte des Bösen und des Todes vernichtet. Wenn wir in dieser Welt stets auch mit dem Leid konfrontiert sind, wird uns in der Gemeinschaft mit Christus schon jetzt der Weg zur Fülle des Lebens eröffnet.
Ganz herzlich heiße ich alle Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache willkommen. Heute grüße ich besonders die Ständigen Diakone aus Münster und die Gruppe der Polizeiseelsorge Deutschland. Lassen wir uns von der österlichen Freude anstecken! Der auferstandene Christus versöhnte die Welt mit Gott, dem Schöpfer des Lebens. Der Herr schenke euch allen eine gesegnete Osterzeit.
[00571-05.01] [Originalsprache: Deutsch]
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
El gozo espiritual de estos días de Pascua, que ningún sufrimiento o pena pueden borrar, se basa en la certeza que Cristo, con su muerte y resurrección, ha triunfado definitivamente sobre el mal y la muerte. La novedad sorprendente de la resurrección es tan importante que la Iglesia no deja de proclamarla, prologando su recuerdo especialmente el domingo, que es el día del Señor y la Pascua semanal del pueblo de Dios. Para nuestra fe y nuestro testimonio cristiano es fundamental proclamar la resurrección de Jesús como un hecho real, histórico y atestiguado por testigos acreditados, que implica a toda la familia humana. Este evento cambió la vida de los testigos oculares y a lo largo de los siglos generaciones enteras de hombres lo acogieron con fe y lo testimoniaron, incluso con el martirio. Como afirma San Agustín, la resurrección de Cristo es nuestra esperanza, e ilumina además todo nuestro peregrinar terreno. El misterio pascual es el corazón de todo el mensaje evangélico, el núcleo central de nuestro "Credo", en el que se cumplen las escrituras. En la Pascua, Dios se revela a sí mismo y la potencia del amor trinitario que aniquila las fuerzas destructoras del mal y la muerte.
Saludo cordialmente a los fieles de lengua española aquí presentes. En particular, a los peregrinos venidos de España, México, Argentina y otros países latinoamericanos. Os aliento a todos a que, como hicieron los Apóstoles, acojáis con fe el misterio de la resurrección de Cristo y, llenos de alegre esperanza, seáis testigos de esta gozosa verdad que cambia nuestras vidas. Os deseo a todos unas Felices Pascuas.
[00572-04.01] [Texto original: Español]
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Saluto in lingua portoghese
○ Saluto in lingua polacca
○ Saluto in lingua ungherese
○ Saluto in lingua croata
○ Saluto in lingua slovacca
○ Saluto in lingua italiana
○ Saluto in lingua portoghese
Amados peregrinos de língua portuguesa, alegrai-vos e exultai comigo, porque o Senhor Jesus ressuscitou. A ressurreição de Cristo é a nossa esperança! Este pregão pascal ressoa por toda a terra: ressoa no coração dos brasileiros e dos portugueses de Lamego e da diocese de Coimbra! Com alegria, saúdo a comunidade do seu Seminário Maior que, há 250 anos, facilita esta passagem do testemunho da ressurreição, com a formação de novos arautos e servidores. Sobre todos, desça a minha Bênção. Ad multos annos!
[00573-06.01] [Texto original: Português]
○ Saluto in lingua polacca
Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. Pan zmartwychwstał, a my jesteśmy tego świadkami. Życzę wam, aby światło poranka wielkanocnego rozświetlało wszelki mrok i by trwała w was paschalna radość świadków Bożej miłości. Niech Bóg wam błogosławi!
[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Il Signore è risorto e noi ne siamo testimoni. Vi auguro che la luce del mattino della risurrezione illumini ogni tenebra e che perduri in voi la gioia pasquale di testimoni dell’amore di Dio. Dio vi benedica!]
[00574-09.02] [Testo originale: Polacco]
○ Saluto in lingua ungherese
Krisztus föltámadott! Ezzel az ősi köszöntéssel üdvözlöm a magyar zarándokokat, különösen az erdélyi, a győri és a szatmári csoport tagjait!
Kedves Mindnyájatoknak kívánom, hogy nagy örömmel éljétek át húsvét titkát, amely hitünk központi tanítása. Dicsőség Jézus Krisztusnak!
[Cristo è risorto! Con questa acclamazione antica saluto i pellegrini ungheresi, in primo luogo i gruppi di Győr, di Satu Mare e di Transilvania!
Carissimi! Vi auguro di vivere con grande profitto spirituale il Mistero Pasquale che costituisce il fulcro centrale della nostra fede. Sia lodato Gesù Cristo!]
[00575-AA.01] [Testo originale: Ungherese]
○ Saluto in lingua croata
Srdačno pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a osobito bogoslove i njihove poglavare! Uskrsli Gospodin, koji je pobijedio smrt i darovao nam život, ukazao se učenicima, učvrstio ih u vjeri i učinio ih svojim svjedocima. Ne bojte se vjerovati mu i posvetiti svoj život Kristu, dijeleći s njim svoje radosti i teškoće. Hvaljen Isus i Marija!
[Saluto di cuore i pellegrini croati, particolarmente i seminaristi e loro superiori! Il Signore risorto, che ha vinto la morte e ci ha regalato la vita, è apparso ai discepoli, li ha confermati nella fede e li ha fatti suoi testimoni. Non abbiate paura crederGli e consacrare la sua vita a Cristo, condividendo con lui sue felicità e difficoltà. Siano lodati Gesù e Maria!]
[00576-AA.01] [Testo originale: Croato]
○ Saluto in lingua slovacca
S láskou vítam slovenských pútnikov z Bratislavy, Bučian a Trakovíc.
Bratia a sestry, vaša návšteva Ríma počas Veľkonočnej oktávy nech je pre každého z vás príležitosťou na pravú duchovnú obnovu. Oslávený Pán nech vás sprevádza svojim pokojom. Rád vás žehnám. Pochválený buď Ježiš Kristus!
[Con affetto do un benvenuto ai pellegrini slovacchi provenienti da Bratislava, Bučany e Trakovice.
Fratelli e sorelle, la vostra visita a Roma nell’Ottava di Pasqua sia per ognuno di voi occasione di autentico rinnovamento spirituale. Il Signore Risorto vi accompagni con la sua pace. Volentieri vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!]
[00583-AA.01] [Testo originale: Slovacco]
○ Saluto in lingua italiana
Saluto ora con affetto i pellegrini di lingua italiana. In particolare, i Diaconi della Compagnia di Gesù, che, come ogni anno, sono venuti a rendere omaggio al Successore di Pietro insieme ai loro familiari; saluto i seminaristi del Seminario Arcivescovile di Catania, come pure i Rettori e gli Educatori dei Pontifici Seminari Regionali d’Italia riuniti per il loro periodico incontro presso il Pontifico Collegio Leonino - Seminario Regionale di Anagni. Vorrei poi salutare i fedeli della diocesi di Oria con il Vescovo Mons. Michele Castoro e dell’Arcidiocesi di Trani - Barletta – Bisceglie con l’Arcivescovo Mons. Giovanni Battista Pichierri, che compiono questo loro pellegrinaggio nel contesto dell’Anno Paolino e la parrocchia dell’Addolorata della città di Margherita di Savoia, che ricorda quest’anno il 50° di fondazione. Saluto inoltre i pellegrini di Fidenza con il loro Pastore, Mons Carlo Mazza, quelli della comunità di Frignano e i membri dell’Associazione "Solidarietà Uganda". A tutti e ciascuno auguro che la risurrezione del Signore sia un profondo invito a rinnovare la propria esistenza ponendola al servizi del Vangelo.
Saluto voi, cari giovani, tra i quali ricordo particolarmente quelli dell’Arcidiocesi di Milano che si preparano alla professione di fede, tappa che segue il sacramento della Confermazione. Saluto voi, cari malati, e infine voi, cari sposi novelli. A ciascuno di voi auguro di cuore che vi lasciate illuminare dalla luce del Cristo risorto per poter sperimentare la gioia della sua presenza in voi.
[00577-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0248-XX.01]