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MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE IN OCCASIONE DELLA 56ma GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI LEBBRA, 22.01.2009


MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE IN OCCASIONE DELLA 56ma GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI LEBBRA

TESTO IN LINGUA ITALIANA

TESTO IN LINGUA FRANCESE

TESTO IN LINGUA INGLESE

TESTO IN LINGUA SPAGNOLA

TESTO IN LINGUA PORTOGHESE

Pubblichiamo di seguito il Messaggio del Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Em.mo Card. Javier Lozano Barragán, in occasione della 56ma Giornata Mondiale dei malati di lebbra, che sarà celebrata domenica 25 gennaio:

TESTO IN LINGUA ITALIANA

Agli Ecc.mi Presidenti delle Conferenze Episcopali

e Vescovi Incaricati della Pastorale della Salute.

La celebrazione annuale della "Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra" è un grande appuntamento di solidarietà con i fratelli e le sorelle affetti dal morbo di Hansen, una malattia spesso ignorata dai mezzi di comunicazione, ma che ancora oggi ogni anno colpisce nel mondo oltre 250.000 persone, la maggior parte delle quali vive in condizioni di indigenza.

Secondo le stime più recenti dell’"Organizzazione Mondiale della Sanità", che si riferiscono al 2007, si sono registrati in quell'anno 254.525 nuovi malati di lebbra, con una presenza di 212.802 persone in trattamento.

I bambini purtroppo non vengono risparmiati da questo morbo. Secondo stime dell'AIFO, - l’ «Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau» -, "ogni anno vi sono 40.000 bambini con la lebbra nel mondo, e circa il 12% di tutti i nuovi casi di lebbra sono bambini con meno di 15 anni".

Nell'anno del "XXmo Anniversario della Convenzione dei Diritti dei Fanciulli" memore della predilezione di Cristo Gesù per essi "perché di questi è il regno dei Cieli" (Mt 19, 14), faccio appello ai responsabili delle Organizzazioni Governative, affinché nell'attuare i programmi e i piani di salute nei diversi Paesi, riservino una speciale attenzione ai bambini malati di lebbra, i quali corrono il rischio di vedere ipotecato il loro futuro per le negative conseguenze della malattia.

Da questo deriva l'urgenza che le Istituzioni Pubbliche promuovano iniziative adeguate per rendere concreto il "diritto a godere del miglior stato di salute possibile ed a beneficiare di servizi medici e di riabilitazione" ad essi riconosciuti nell'articolo 24 della "Convenzione su i Diritti dei Fanciulli".

Sul piano sociale, purtroppo, persistono ancora infondate paure alimentate dall'ignoranza circa il morbo di Hansen. Queste paure generano atteggiamenti di esclusione e spesso imprimono una sorta di marchio nei malati di lebbra, rendendoli particolarmente vulnerabili. Questa "56ma Giornata Mondiale" è quindi una opportuna occasione per offrire alla comunità degli uomini una corretta, larga e capillare informazione sulla lebbra, sugli effetti devastanti che può causare nei corpi se lasciati a se stessi, nelle famiglie e nella società, e suscitare il dovere singolo e collettivo di una attiva fraterna solidarietà.

Ispirandosi all'esempio di Cristo Gesù, Medico del corpo e dello spirito, la Chiesa ha sempre avuto una speciale sollecitudine per i malati di lebbra. Nel corso dei secoli si è resa presente con l’istituzione di Congregazioni di Religiosi e Religiose e con Organizzazioni di Assistenza Sanitaria di Volontariato di fedeli laici, contribuendo così in modo radicale alla piena integrazione sociale e comunitaria di questi malati.

Il Beato Padre Damiano di Veuster, infaticabile ed esemplare Apostolo dei fratelli e delle sorelle affetti dal morbo di Hansen, è simbolo di tutti i Consacrati a Cristo che ancora oggi dedicano la propria vita a questa nobile causa, mettendo a disposizione ogni loro risorsa per il benessere integrale dei malati di lebbra, in ogni parte del mondo.

Con il Beato Damiano essi stanno scrivendo una tra le pagine più belle della storia missionaria della Chiesa, legando in modo inseparabile l’evangelizzazione alla cura dei malati, annunciando che la Redenzione di Cristo Gesù e la sua Grazia salvifica raggiungono tutto l'uomo nella sua condizione umana, per associarlo alla sua gloriosa Risurrezione.

Accanto ad essi tanti Volontari e Uomini di buona volontà sono coinvolti nell’organizzare concretamente iniziative di solidarietà, mettendo a disposizione degli Istituti di ricerca mezzi e risorse finanziarie per una cura sempre più efficace nel debellare il morbo di Hansen. II mondo del laicato cattolico ha il suo paladino nell’ideatore e promotore di questa "Giornata Mondiale", Raoul Follereau, che continua la sua benefica azione attraverso l’"Associazione degli Amici" a lui dedicata. A lui, e a quanti lo seguono, va un plauso particolare e la nostra gratitudine per le tante iniziative che essi promuovono, tenendo sempre viva l'attenzione per i malati del morbo di Hansen, sensibilizzando l'opinione pubblica e coinvolgendo persone e istituzioni nel sostenere programmi e raccolte di risorse finanziarie.

E' bello e consolante constatare che in questa lotta al morbo di Hansen sono presenti Associazioni e Organizzazioni non Governative che, andando oltre le appartenenze religiose, ideologiche e culturali, si incontrano tutte nella comune finalità di dare a chi è malato l'opportunità di ritrovare uno stato di benessere sociale, sanitario, spirituale.

In particolare alla "Sasakawa Foundation" va la comune riconoscenza per l'apporto insostituibile che da decenni sta dando a questa causa, sostenendo finanziariamente le Istituzioni della Comunità Internazionale nella ricerca in campo terapeutico. Incoraggio la "Sasakawa Foundation" a proseguire con determinazione nella sua nobile battaglia, perché ai positivi risultati finora raggiunti altri ancora e più avanzati vengano realizzati per il bene dei malati di lebbra e delle loro famiglie.

Ai malati del morbo di Hansen, ai Missionari religiosi e religiose impegnati sul campo, e agli Operatori Sociali e di Sanità che li assistono, esprimo la vicinanza di questo "Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute", che esprime la sollecitudine e l’attenzione della Chiesa per i malati e per quanti ad essi si dedicano.

L'Immacolata Madre di Dio, "Salus infirmorum", interceda presso il Figlio Gesù, "Medico dei corpi e delle anime", per la salute globale dei malati di lebbra, e a quanti li assistono doni uno spirito materno che consenta loro di svolgere in modo adeguato la loro preziosa opera.

+ Javier Lozano Barragán

Presidente del Pontificio Consiglio

per la Pastorale della Salute

[00127-01.01] [Testo originale: Italiano]

TESTO IN LINGUA FRANCESE

Aux Excellences, Présidents des Conférences épiscopales,

Évêques responsables de la Pastorale de la santé,

La célébration annuelle de la « Journée mondiale des Malades de la Lèpre » est un grand rendez-vous de solidarité avec les frères et sœurs atteints de la maladie de Hansen, une maladie souvent ignorée des moyens de communication qui, aujourd’hui encore, frappe chaque année plus de 250.000 personnes dans le monde, dont la plupart vivent dans des conditions de pauvreté.

Selon les estimations les plus récentes de l’Organisation Mondiale de la Santé, qui se réfèrent à 2007, 254.525 nouveaux cas de malades de la lèpre ont été signalés, avec une présence de 212.802 personnes en traitement.

Et les enfants ne sont malheureusement pas épargnés par cette maladie. D’après les estimations de l’AIFO, l’Association italienne des Amis de Raoul Follereau, « chaque année, 40.000 enfants souffrent de la lèpre dans le monde, et environ 12% de tous les nouveaux cas de lèpre sont des enfants de moins de 15 ans ».

Au cours de l’année du « XXe anniversaire de la Convention des Droits des Enfants », souvenir de la prédilection de Jésus-Christ pour ceux-ci, « car c’est à eux qu’appartient le Royaume des Cieux » (Mt 19,14), je fais appel aux responsables des organisations des Gouvernements afin que dans la réalisation des programmes et des plans de santé dans les différents pays, ils réservent une attention particulière aux enfants malades de la lèpre, qui encourent le risque de voir hypothéqué leur avenir, en raison des conséquences négatives de leur condition de maladie.

De là découle l’urgence pour les institutions publiques que soit établi le « droit à jouir du meilleur état de santé possible et de bénéficier de services médicaux et de réadaptation » que leur reconnaît l’article 24 de la « Convention sur les Droits des Enfants ».

Sur le plan social persistent encore, malheureusement, des craintes générales, même sans fondement, engendrées par l’ignorance sur la maladie de Hansen. Celles-ci génèrent des sentiments d’exclusion et souvent un stigmate profond à l’égard des malades de la lèpre, les rendant ainsi particulièrement vulnérables.

Cette 56ème Journée mondiale des malades de la lèpre est une occasion opportune d’offrir à la communauté des hommes une information correcte, large et capillaire sur la lèpre, sur les effets dévastateurs qu’elle peut provoquer sur les corps si les malades sont abandonnés à eux-mêmes, sur les familles et la société et de susciter le devoir particulier et collectif d’une solidarité fraternelle et active.

S’inspirant de l’exemple de Jésus-Christ, Médecin du corps et de l’âme, l’Église a toujours eu une attention spéciale pour les malades de la lèpre. Au cours des siècles, elle a affirmé sa présence par l’institution de Congrégations de religieux et de religieuses et par des organisations d’assistance de santé de bénévolat de fidèles laïques, contribuant de manière radicale à leur pleine intégration sociale et communautaire.

Le bienheureux Père Damien de Veuster, apôtre infatigable et exemplaire des frères et sœurs atteints de la maladie de Hansen, phare de foi et d’amour, est le symbole de tous les consacrés au Christ, par des vœux religieux, qui, aujourd’hui encore, vouent leur vie à ces malades, en mettant à leur disposition toutes les ressources pour le bien-être intégral des malades de la lèpre dans toutes les parties du monde.

Avec le Père Damien, ceux-ci écrivent les pages les plus belles de l’histoire missionnaire de l’Église, inséparablement liés à l’évangélisation par le soin des malades, en annonçant que la rédemption de Jésus-Christ, et sa grâce salvifique, atteignent l’homme tout entier dans sa condition humaine pour l’associer à sa glorieuse résurrection.

Aux côtés de ces nombreux volontaires, et hommes de bonne volonté, ils s’engagent en organisant concrètement la solidarité, en offrant des moyens et des ressources financières aux instituts de recherche en vue d’un traitement toujours plus efficace pour anéantir la maladie de Hansen.

Le monde du laïcat catholique a son champion en la personne de Raoul Follereau, inventeur et promoteur de cette « Journée mondiale », qui continue l’action bénéfique par « l’Association des Amis » qui lui est consacrée. Nous lui devons, ainsi qu’à ceux qui lui succèdent, un applaudissement particulier ainsi que notre gratitude pour les nombreuses initiatives promues, avec le mérite de tenir toujours vive l’attention envers les malades de la lèpre, en sensibilisant l’opinion publique et en suscitant des engagements pour soutenir des programmes et des collectes de ressources financières.

Il est beau et consolant de constater que dans cette lutte contre la maladie de Hansen, des associations et des organisations non gouvernementales sont présentes et vont au-delà des appartenances religieuses, idéologiques et culturelles, en suivant la même finalité commune de donner à ceux qui sont malades l’opportunité de retrouver une condition de bien-être social, sanitaire et spirituel.

En particulier, notre reconnaissance va à la « Sasakawa Foundation » pour l’apport inestimable que, depuis des décennies, elle apporte à la cause, en soutenant financièrement les institutions de la communauté internationale de recherche dans le domaine thérapeutique. J’encourage la « Sasawaka Foudation » à continuer avec détermination, afin que d’autres résultats plus sophistiqués s’ajoutent encore à ceux très positifs qui ont déjà été réalisés pour le bien des malades de la lèpre et de leur famille.

À ceux qui souffrent de la maladie de Hansen, aux missionnaires religieux et religieuses engagés sur le terrain et aux personnels de santé et assistants sociaux qui les assistent, j’exprime la proximité de ce « Conseil pontifical pour la pastorale de la Santé », qui manifeste la sollicitude et la proximité de l’Église à l’égard de ces malades et de tous ceux qui s’y consacrent.

Que l’Immaculée Mère de Dieu, « Salus Infirmorum, intercède auprès de son Fils Jésus, « Médecin des corps et des âmes », la santé globale pour les malades de la lèpre et accorde un esprit maternel à tous ceux qui les assistent.

[00127-03.01] [Texte original: Français]

TESTO IN LINGUA INGLESE

To their Excellencies the Presidents of Bishops’ Conferences

and Bishops Responsible for Pastoral Care in Health

The annual celebration of the ‘World Leprosy Day’ is a great appointment of solidarity with our brothers and sisters who are afflicted by Hansen’s disease, a disease that is often ignored by the mass media but which still today strikes each year over 250,000 people, most of whom live in conditions of poverty.

According to the most recent calculations of the World Health Organisation, which refer to the year 2007, in that year there were 254,525 new leprosy cases, with 212,802 people already been treated for it.

Unfortunately, children are not speared this disease. According to the calculations of the AIFO (the Italian Association of the Friends of Raoul Follereau), ‘each year in the world there are 40,000 children with leprosy, and about 12% of all new cases of leprosy are children under the age fifteen’.

In the year of the ‘Twentieth Anniversary of the Convention on the Rights of the Child’, and mindful of the predilection of Jesus Christ for them ‘for to such belongs the kingdom of heaven’ (Mt 19:14), I appeal to those who lead government organisations to pay special attention – in the implementation of health programmes and plans in the various countries of the world – to children who are sick with leprosy and run the risk of seeing their futures mortgaged by the negative consequences of their illness.

From this flows the urgent need for public institutions to give practical expression to ‘the right of the child to the enjoyment of the highest attainable standard of health and to facilities for the treatment of illness and rehabilitation of health’ that is attributed to them in article 24 of the Convention on the Rights of the Child.

Unfortunately at a social level albeit unfounded fears still persist that are generated by ignorance about Hansen’s disease. These fears generate feelings of exclusion and often burdensome stigma towards who are afflicted by leprosy, making them especially vulnerable.

This ‘Fifty-Sixth World Day’ is thus a suitable opportunity to offer the human community correct, broad and capillary information about leprosy, about the devastating effects that it can have on people’s bodies if they are not treated and on families and on society, and to stimulate the individual and collective duty to engage in active fraternal solidarity.

Basing itself on the example of Jesus Christ, the physician of bodies and souls, the Church has always dedicated special care to people afflicted by leprosy. Down the centuries it has been present through the institutions of Congregations of men and women religious, and through voluntary health-care organisations made up of the lay faithful, thereby contributing in a radical way to the full social and communal integration of such people.

The Blessed Father Damian de Veuster, the untiring and exemplary apostle of our brothers and sisters afflicted by Hansen’s disease, a lighthouse of faith and love, is the symbol of all those consecrated to Christ with religious vows who still today dedicate their lives to such people, making available all their resources for the overall wellbeing of those afflicted who are by leprosy in every part of the world.

These, together with Blessed Damian, are writing the most beautiful pages of the missionary history of the Church. Inseparably linked to evangelisation in their care for the sick, they proclaim that the redemption of Jesus Christ, and his salvific grace, reach the whole of man in his human condition in order to associate him to the glorious resurrection of Christ.

At their side very many volunteers and men of good will are involved in the organisation of solidarity at a practical level, making means and financial resources available to research institutes so that they can create increasingly effective forms of treatment by which to combat Hansen’s disease.

The world of the Catholic laity has its champion in Raoul Follereau, the originator and promoter of this ‘World Day’, who continues his beneficial action through the ‘Association of Friends’, which is dedicated to him. To him, and to those who follow him with the passing of time, goes an especial applause and our gratitude for the very many initiatives that they promote, which have the merit of always keeping alive care for those afflicted by Hansen’s disease, of sensitising public opinion, and of stimulating people’s involvement in supporting programmes and the gathering of financial resources.

It is good and comforting to observe that in this struggle against Hansen’s disease non-governmental associations and organisations are present that go beyond religious, ideological and cultural affiliations, all of which meet each other in the common goal of bringing to those who are sick the opportunity of regaining a state of social, health-care, and spiritual wellbeing.

In particular, our gratitude should go to the Sasakawa Foundation for the inestimable contribution that it has made for decades to this cause by financially supporting the institutions of the international community in research in the field of treatment. I encourage the Sasakawa Foundation to continue with determination so that to the positive results that have been achieved hitherto others are added, and ones that are more advanced, for the wellbeing of those afflicted by leprosy and their families.

To those who suffer from Hansen’s disease, to men and women religious missionaries active in the field, and to the social and health-care workers who help them, I express the nearness of this Pontifical Council for Heath Care Workers, which expresses the concern of the Church for the sick and those who dedicate themselves to them, as well as its nearness to them.

May the Immaculate Mother of God, ‘Salus Infirmorum’, intercede with her son Jesus, the ‘physician of bodies and souls’, for the overall health of those with leprosy, and imbue those who care for them with a maternal spirit!

[00127-02.01] [Original text: English]

TESTO IN LINGUA SPAGNOLA

A los Exmos. Presidentes de las Conferencias Episcopales y

Obispos Encargados de la Pastoral de la Salud

La celebración anual de la "Jornada Mundial de los Enfermos de Lepra", es una gran cita de solidaridad con los hermanos y hermanas que están afligidos por el morbo de Hansen, una enfermedad a menudo ignorada por los medios de comunicación que actualmente todavía afecta en el mundo a más de 250,000 personas, la mayoría de las cuales vive en condiciones de indigencia.

Según los cálculos más recientes de la Organización Mundial de la Salud, referentes al 2007, en ese año se registraron 254,525 nuevos enfermos de lepra, con una presencia de 212,802 personas en tratamiento.

Lamentablemente, este morbo no ahorra a los niños. Según cálculos de AIFO - «Asociación Italiana Amigos de Raoul Follereau» -, "cada año hay 40,000 niños con la lepra en el mundo y cerca del 12% de todos los nuevos casos son niños con menos de 15 años de edad".

En el año del "XXº Aniversario de la Convención de los Derechos de los Niños", recordando la predilección de Cristo Jesús por ellos "porque de éstos es el Reino de los Cielos" (Mt 19, 14), hago un llamamiento a los responsables de las organizaciones de los Gobiernos a fin de que al poner en marcha programas y planes de salud en los diferentes países, reserven una atención especial a los niños enfermos de lepra, quienes corren el riesgo de ver hipotecado su futuro debido a las consecuencias negativas de su estado de enfermedad.

De aquí desciende la urgencia para las Instituciones Públicas que se ponga en práctica el derecho de disfrutar el mejor estado de salud posible y de beneficiar de servicios médicos y de rehabilitación", tal como les reconoce el artículo 24 de la "Convención sobre los Derechos de los Niños".

Lamentablemente, en el plano social aún persisten, sin fundamento alguno, temores generados por la ignorancia acerca del morbo de Hansen. Dichos temores, a su vez, dan lugar a sentimientos de exclusión y a menudo de pesado estigma hacia los enfermos de lepra, lo cual los hace particularmente vulnerables.

Esta "56ª Jornada Mundial" es, pues, la ocasión oportuna para ofrecer a la comunidad de los hombres una información correcta, amplia y capilar acerca de la lepra y de los efectos devastadores que puede causar en los cuerpos si son dejados a sí mismos, en las familias y en la sociedad, y suscitar el deber individual y colectivo de una activa y fraterna solidaridad.

Inspirándose en el ejemplo de Cristo Jesús, Médico del cuerpo y del espíritu, la Iglesia siempre ha tenido una especial solicitud por los Enfermos de lepra. A lo largo de los siglos se ha hecho presente con Instituciones de Congregaciones de Religiosos y Religiosas, y con Organizaciones de Asistencia Sanitaria de Voluntariado de fieles laicos, contribuyendo así de modo radical en su plena integración social y comunitaria.

El Beato Padre Damián de Veuster, incansable y ejemplar Apóstol de los hermanos y hermanas afectados por el morbo de Hansen, faro de Fe y de Amor, es el símbolo de todos los Consagrados con Votos religiosos que aún hoy dedican su vida a ellos, y ponen a disposición todo recurso por el bienestar integral de los Enfermos de lepra en toda parte del mundo.

Junto con el Beato Damián ellos están escribiendo las páginas más bellas de la Historia Misionera de la Iglesia, inseparablemente ligados a la Evangelización, a través del cuidado de los Enfermos, anunciando que la Redención de Cristo Jesús, y su Gracia salvífica, alcanzan a todo el hombre en su condición humana para asociarlo a su Gloriosa Resurrección.

Junto a ellos, muchos Voluntarios y hombres de buena voluntad, se dejan implicar organizando concretamente la solidaridad, poniendo a disposición medios y recursos financieros a los Institutos de investigación cada vez más eficaces para derrotar el morbo de Hansen.

El mundo del laicado católico tiene su paladín en Raoul Follereau, ideador y promotor de esta "Jornada Mundial", que prosigue la benéfica acción con la "Asociación de Amigos" dedicada a él. A Follereau y a sus seguidores, va nuestro particular aplauso y nuestra gratitud por las numerosas iniciativas que promueven, con el mérito de tener siempre viva la atención por los enfermos del morbo de Hansen, sensibilizando a la opinión pública y suscitando implicación para sostener programas y recolección de recursos financieros.

Es hermoso y consolador constatar que en esta lucha al morbo de Hansen están presentes Asociaciones y organizaciones no Gubernamentales que van más allá de las afiliaciones religiosas, ideológicas y culturales, encontrándose todos en la finalidad común de proporcionar al enfermo la oportunidad de reencontrar un estado de bienestar social, sanitario y espiritual.

En particular, va a la "Sasakawa Foundation" nuestro reconocimiento por el inestimable aporte que desde hace decenios está dando a la causa, sosteniendo financieramente a las Instituciones de la Comunidad Internacional en la investigación en el campo terapéutico. Animo a la "Sasakawa Foundation" a proseguir con determinación, para que a los resultados positivos que ha logrado hasta ahora, se realicen otros y más adelantados por el bien de los Enfermos de lepra y de sus familias.

A los Enfermos del morbo de Hansen, a los Misioneros Religiosos y Religiosas comprometidos en este campo, y a los Agentes Sociales y de la Sanidad que los asisten, manifiesto la cercanía de este Pontificio Consejo para los Agentes Sanitarios, que expresa la solicitud y la cercanía de la Iglesia por los Enfermos y por quienes se dedican a ellos.

La Inmaculada Madre de Dios, Salus Infirmorum, interceda de su Hijo Jesús "Médico de los cuerpos y de las almas", la salud global a los Enfermos de Lepra y a los que los asisten done un espíritu materno.

[00127-04.01] [Texto original: Español]

TESTO IN LINGUA PORTOGHESE

Aos Ecc.mos Presidentes das Conferencia Episcopais e

Bispos Encarregados da Pastoral da Saúde

A celebração anual da "Jornada Mundial dos Doentes de Lepra" é um grande encontro de solidariedade com os irmãos e irmãs afectados pela Doença de Hansen, uma doença frequentemente ignorada pelos meios de comunicação que, a cada ano, afecta no mundo mais de 250.000 pessoas, sendo na maior parte dos casos pessoas que vivem em condições de indigência.

Segundo as estatísticas da "Organização Mundial da Saúde" no ano 2007 foram registados 254.525 novos casos de lepra e 212.802 casos de lepra em tratamento.

Infelizmente nem as crianças são poupadas desta doença. Segundo as estimativas da AIFO, – a "Associação Italiana Amigos de Raoul Follereau" -, "cada ano são 40.000 crianças com lepra no mundo, e cerca de 12% do casos novos são em crianças menores de 15 anos".

Neste ano em que se celebra o "XX Aniversario da Convenção dos Direitos da Criança", e recordando a predilecção de Cristo Jesus por elas "porque delas é o reino dos Céus" (Mt 19,14), faço um apelo aos responsáveis das organizações governamentais a fim que na elaboração dos programas e projectos de saúde nos diversos países, reservem uma atenção especial as crianças doentes de lepra, pois elas correm o risco de ter um futuro seriamente comprometido pelas consequências negativas acarretadas pela doença.

De esta realidade deriva a urgência que nas Instituições Publicas seja tutelado "o direito de gozar do melhor estado de saúde possível e de beneficiar-se dos serviços médicos e de reabilitação", um direito reconhecido no artigo 24 da "Convenção sobre os Direitos da Criança".

No aspecto social, infelizmente, persiste o medo, ainda que infundado, gerado pela ignorância sobre a Doença de Hansen. Este medo gera sentimentos de exclusão e muitas vezes de grande estigma na relação com os doentes de lepra, fazendo com que estes se sintam ainda mais vulneráveis.

Esta 56ª Jornada Mundial é então uma ocasião oportuna para oferecer a comunidade uma correcta, abrangente e capilar informação sobre a lepra, sobre os efeitos devastadores que pode causar no organismo se não tratada a tempo, sobre os efeitos na família e na sociedade, e suscitar o dever pessoal e colectivo de uma activa solidariedade fraterna.

Inspirando-se no exemplo de Cristo Jesus, Medico do corpo e do espírito, a Igreja sempre teve uma especial solicitude pelos doentes de lepra. No curso dos séculos se fez presente através das Congregações de Religiosos e Religiosas, e com Organizações laicas de assistência voluntaria no sector de saúde, contribuindo de maneira radical a plena integração social e comunitária dos doentes portadores de hanseniase.

O Beato Padre Damião de Veuster, incansável e exemplar Apostolo dos irmãos e irmãs portadores da Doença de Hansen, farol de Fé e de Amor, é símbolo de todos os Consagrados a Cristo com Votos Religiosos que ainda hoje dedicam a própria vida a estes nossos irmãos, colocando a disposição todos os recursos para o bem-estar integral deles em todas as partes do mundo.

Estes, junto com o Beato Damião, estão escrevendo as paginas mais belas da Historia Missionária da Igreja, inseparavelmente ligada a Evangelização e aos cuidados dos doentes, anunciando que a Redenção de Cristo Jesus, e a Graça salvífica, atingem todo o Homem na sua condição humana para associá-lo a sua Gloriosa Ressurreição.

Junto a esse tantos voluntários, também homens de boa vontade se solidarizam organizando concretamente a solidariedade, colocando a disposição meios e recursos financeiros aos Institutos de Pesquisa para o tratamento sempre mais eficaz da Doença de Hansen.

O mundo leigo católico tem como seu modelo a Raoul Follereau, idealizador e promotor desta "Jornada Mundial", que continua a sua benéfica acção através da "Associação dos Amigos" dedicada a ele. A ele e a quantos lhe seguem no tempo dirigimos o nosso aplauso particular e a nossa gratidão por tantas iniciativas promovidas, com o objectivo de ter sempre vida a atenção aos doentes de Hansen, sensibilizando a opinião publica e suscitando o comprometimento de outros na promoção de programas e na arrecadação de recursos financeiros.

È belo e consolador constatar que nesta luta contra a Doença de Hansen estão presentes também Associações e Organizações não Governamentais que vão mais alem do vinculo religioso, ideológico ou cultural, encontrando-se todas na comum finalidade de portar a quem esta doente a oportunidade de reencontrar um estado de bem-estar social, sanitário, espiritual.

Em particular a "Sasakawa Foundation" vai o nosso reconhecimento pela contribuição inestimável que da décadas esta dando a causa, sustentando financeiramente as Instituições da Comunidade Internacional na pesquisa no campo terapêutico. Encorajo a "Sasakawa Foundation" a prosseguir com determinação, para que aos resultados positivos já obtidos sejam somados outros, ainda mais eficazes, para o bem dos doentes de Lepra e das suas famílias.

Aos doentes de Hansen, aos missionários Religiosos e Religiosas que trabalham neste sector, e aos Profissionais de saúde e Assistentes sociais que se dedicam a eles, exprimo a proximidade deste Pontifício Conselho para a Pastoral da saúde, que exprime a solicitude e proximidade da Igreja aos doentes e a quantos se dedicam a eles.

A Imaculada Mãe de Deus, "Salus Infirmorum", interceda junto ao seu Filho Jesus "Medico de corpos e de almas"pela saúde global dos doentes de Lepra, e a quantos se dedicam a eles conceda um espírito materno.

[00127-06.01] [Texto original: Português]

[B0049-XX.02]