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COMUNICATO: 12a RIUNIONE DEL CONSIGLIO SPECIALE PER L’ASIA DELLA SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO DEI VESCOVI, 27.12.2008


COMUNICATO: 12a RIUNIONE DEL CONSIGLIO SPECIALE PER L’ASIA DELLA SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO DEI VESCOVI

L’applicazione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Asia nelle mutevoli situazioni sociali ed ecclesiali è stata oggetto dei lavori del Consiglio Speciale per l’Asia della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, riunitosi nei giorni 11 e 12 dicembre 2008 e presieduto da S.E. Mons. Nikola Eterović, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

Nel suo indirizzo iniziale il Segretario Generale ha fatto cenno ad alcuni temi che più di altri hanno attirato l’attenzione di tutti. Tra questi la pace occupa un posto preminente, soprattutto in riferimento alla situazione dell’India (Orissa, Mumbai) e delle regioni mediorientali, dove ancora non si è raggiunto un grado stabile di tranquillità e di giustizia nelle relazioni nazionali e internazionali.

Altro impegno cruciale consiste nell’inculturazione della Parola di Dio. Il Vangelo, che pure ha avuto in Asia le sue origini, ha bisogno di essere annunciato oggi a tutto il continente attraverso ministri preparati nell’intelligenza genuina del messaggio, dotati del necessario spirito della missione e della conoscenza delle rispettive culture.

La Parola di Dio viene eminentemente annunciata nelle Liturgia e da essa si estende alla vita dei fedeli, inseriti nel loro ambito di vita e di cultura. Si tratta di un passaggio impegnativo che richiede attenzioni particolari, soprattutto da parte dei Pastori.

All’introduzione del Segretario Generale è seguita la discussione tra i Membri, che hanno presentato in generale i compiti emergenti della pastorale nelle Chiese particolari d’Asia, il continente più popolato del mondo, con il suo elevato numero di antiche culture, lingue, religioni e tradizioni. Durante i lavori sono stati elencati certi elementi positivi della Chiesa nel grande continente: aumento delle vocazioni sacerdotali e alla vita consacrata; crescita dello spirito missionario, segno di dinamismo ecclesiale; l’evangelizzazione che va di pari passo con la promozione umana, in particolare in favore dei poveri e degli emarginati.

Non mancano sfide come il dialogo con altre grandi religioni asiatiche, turbato da gruppi fondamentalisti che non rifuggono dal ricorso alla violenza; l’effettivo rispetto della libertà religiosa, tuttora non sufficientemente attuato in vaste regioni; diffusione dello spirito secolarizzato e consumista.

In seguito i Membri del Consiglio si sono concentrati sul tema dell’inculturazione. Essi hanno rilevato i seguenti valori religiosi e culturali tipici dei popoli dell’Asia: la semplicità, la famiglia, l’ospitalità, il rispetto per il sacro e per le religioni, valori ai quali si accompagnano l’amore per il silenzio e la contemplazione, l’armonia, il distacco, la non violenza, lo spirito del lavoro, la disciplina, la sete di conoscenza e di ricerca filosofica. Si tratta di valori che raggiungono un grado eccellente nel cristianesimo, anche nello spirito del Sinodo per l’Asia che ha trattato il tema Gesù Cristo, il Salvatore, e la sua missione di amore e di servizio in Asia: «perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10).

L’inculturazione è un processo delicato, lungo ed esigente che coinvolge tutto il Popolo di Dio, sotto la grazia dello Spirito Santo e nella fedeltà alla viva Tradizione della Chiesa. Alla fine, l’inculturazione si esprime nella liturgia, che è fonte e culmine di tutta la vita e la missione cristiana, ed un mezzo fondamentale di evangelizzazione, specialmente in Asia, dove i seguaci di diverse religioni sono così attirati dal culto, dalle festività religiose e dalla devozioni popolari.

Un altro aspetto chiave dell’inculturazione è la formazione degli evangelizzatori, dai quali dipende in larga parte il suo futuro. Oltre a una solida istruzione biblica e patristica, essi devono acquisire una conoscenza articolata e sicura del patrimonio teologico e filosofico della Chiesa. Sulla base di questa preparazione, essi troveranno beneficio nell’avvicinare le tradizioni filosofiche e religiose dell’Asia. Un esempio valido è offerto dalla Beata Teresa di Calcutta.

Inoltre, dato che l’inculturazione del Vangelo coinvolge tutto il Popolo di Dio, il ruolo del laicato è di importanza fondamentale. Sono i laici prima di tutti ad essere chiamati alla trasformazione della società, in collaborazione con i vescovo, il clero e i religiosi, infondendo il Vangelo nella mentalità, nei costumi, nelle leggi e nelle strutture del mondo secolare nel quale vivono. Infatti una più ampia inculturazione del Vangelo ad ogni livello della società in Asia dipenderà considerevolmente dalla formazione appropriata che le Chiese locali sapranno dare al laicato.

Un ruolo particolare spetta ai teologi, che hanno il delicato compito di sviluppare una teologia inculturata, specialmente nell’area della cristologia, tenendo presente l’unicità salvifica di Gesù Cristo. Il lavoro teologico deve essere sempre guidato dal rispetto per le sensibilità dei cristiani, in modo che, mediante una crescita graduale verso forme inculturate dell’espressione della fede, le persone non siano né indotte a confusione né a sincretismo. In ogni caso, l’inculturazione deve essere guidata dalla compatibilità con il Vangelo e dalla comunione con la fede della Chiesa universale, e perseguita in pieno accordo con la Tradizione della Chiesa, tenendo presente il rafforzamento della fede del popolo.

Il Consiglio Speciale per l’Asia ha concluso la dodicesima riunione con la preghiera e con lo scambio degli auguri per l’imminente solennità del Natale del Signore, invocando dal Principe della pace il dono della pace nella giustizia per i popoli dell’Asia e del mondo intero.

[02002-01.01]

[B0813-XX.01]