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RELAZIONI DIPLOMATICHE TRA LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA DI BOTSWANA, 04.11.2008


RELAZIONI DIPLOMATICHE TRA LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA DI BOTSWANA

La Santa Sede e la Repubblica di Botswana, desiderose di promuovere rapporti di mutua amicizia e di sviluppare la cooperazione internazionale, hanno deciso di comune accordo di stabilire tra di loro relazioni diplomatiche, a livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte della Repubblica di Botswana, secondo quanto stabilito dalla Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche de 18 aprile 1961.

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Oggi, 4 novembre 2008, nella sede della Rappresentanza Pontificia di Pretoria (Sud Africa), si è proceduto alla scambio delle Note Verbali e alla firma del Comunicato per l'allacciamento delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Repubblica di Botswana.

Il Botswana è una Repubblica presidenziale nell'ambito del Commonwealth dal 30 settembre 1966. Dal 1° aprile 2008 Presidente della Repubblica è il Sig. Seretse Khama Ian Khama. Il Paese si estende su una superficie di 581.730 kmq con una popolazione di circa 1.586.000 abitanti. Il 70% del territorio è occupato dal deserto del Kalahari, mentre nel nord-ovest si trova il delta dell'Okavango, il più grande delta interno del mondo.

"Siamo orgogliosi, da noi non c'è corruzione. La nostra legge non prevede tangenti. Rispettatela". È questo il cartello che accoglie il visitatore all'aeroporto della capitale Gaborone.

In effetti, il Botswana è stato, sin dalla sua indipendenza, una democrazia multipartitica con scadenze elezioni quinquennali. Grazie alla stabilità politica, alla pace sociale, ad un'accorta politica fiscale e ad un'oculata gestione delle finanze pubbliche, viene considerato uno dei Paesi più stabili dell'Africa, con un’economia tra le più dinamiche del Continente.

Il miracolo del Botswana ha un nome: i diamanti. I proventi da essi derivanti hanno permesso una crescita economica sconosciuta nel resto dell'Africa. All'attività estrattiva, si è aggiunto negli ultimi anni il turismo, settore in forte crescita, anche grazie alle ampie riserve naturali, alle politiche di conservazione ambientale e al clima di sicurezza.

Il Paese sta compiendo grandi sforzi nel settore sanitario ed educativo. Un’alta percentuale della popolazione è affetta dal virus dell'HIV e il Governo, consapevole dell'impatto sull'economia, ha deciso di destinare un quarto del bilancio del 2008 (circa 80 milioni di euro) alla lotta contro 1'Aids. Tra le misure adottate vanno registrati i trattamenti gratuiti con farmaci antiretrovirali e un programma di prevenzione del contagio da madre a figlio.

Al momento dell'indipendenza solo una piccola parte della popolazione del Botswana poteva accedere all'istruzione superiore ed universitaria. La crescita economica ha consentito di istituire un sistema educativo che garantisce 10 anni di educazione di base. Circa la metà della popolazione frequenta due ulteriori anni di scuola secondaria che permettono di conseguire il "Botswana Certificate of Education", con il quale si accede all'istruzione tecnica, professionale o universitaria (Università di Gaborone).

La Chiesa cattolica è molto giovane e piccola da un punto di vista numerico. Solo il 5% della popolazione è di religione cattolica. I primi missionari giunsero nell'allora Protettorato del Bechuanaland nel 1850, ma solo nel 1928 gli Oblati di Maria Immacolata riuscirono a fondare una missione e una scuola elementare. Nel 1930 venne aperta una missione a Lobate e nel 1935 a Ramotwsa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale arrivarono i Padri Passionisti irlandesi. Attualmente i cattolici sono 84.000 distribuiti in due circoscrizioni ecclesiastiche: la Diocesi di Gaborone ed il Vicariato Apostolico di Francistown. I sacerdoti diocesani sono 27, le parrocchie 38, i religiosi sacerdoti 40, i religiosi non sacerdoti 4, le religiose 77 e i catechisti circa 300.

La Chiesa è particolarmente impegnata nell'assistenza ai malati e agli orfani, nella prevenzione delle malattie in genere e nell' apertura di nuove scuole, che sono molto apprezzate. Le donne svolgono un ruolo fondamentale nella vita della Chiesa, soprattutto come catechiste, insegnanti e personale infermieristico.

I rapporti tra la Chiesa e lo Stato sono buoni. Durante i lavori dell'Assemblea della FAO a Roma nell'ottobre 2005, l'allora Presidente della Repubblica, Sig. Festus Mogae, espresse all'allora Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano il desiderio di avviare rapporti diplomatici regolari con la Santa Sede. In seguito si avviò il processo che oggi giunge felicemente alla sua conclusione.

[01707-01.02]