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L’UDIENZA GENERALE, 24.09.2008


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo - ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, riprendendo il ciclo di catechesi sulla figura di San Paolo, il Santo Padre si è soffermato sui suoi rapporti con gli Apostoli.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Papa ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

Al termine, il Santo Padre è rientrato a Castel Gandolfo.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

vorrei oggi parlare sulla relazione tra san Paolo e gli Apostoli che lo avevano preceduto nella sequela di Gesù. Questi rapporti furono sempre segnati da profondo rispetto e da quella franchezza che a Paolo derivava dalla difesa della verità del Vangelo. Anche se egli era, in pratica, contemporaneo di Gesù di Nazareth, non ebbe mai l’opportunità d'incontrarlo, durante la sua vita pubblica. Per questo, dopo la folgorazione sulla strada di Damasco, avvertì il bisogno di consultare i primi discepoli del Maestro, che erano stati scelti da Lui perché ne portassero il Vangelo sino ai confini del mondo.

Nella Lettera ai Galati Paolo stila un importante resoconto sui contatti intrattenuti con alcuni dei Dodici: anzitutto con Pietro che era stato scelto come Kephas, la parola aramaica che significa roccia, su cui si stava edificando la Chiesa (cfr Gal 1,18), con Giacomo, "il fratello del Signore" (cfr Gal 1,19), e con Giovanni (cfr Gal 2,9): Paolo non esita a riconoscerli come "le colonne" della Chiesa. Particolarmente significativo è l'incontro con Cefa (Pietro), verificatosi a Gerusalemme: Paolo rimase presso di lui 15 giorni per "consultarlo" (cfr Gal 1,19), ossia per essere informato sulla vita terrena del Risorto, che lo aveva "ghermito" sulla strada di Damasco e gli stava cambiando, in modo radicale, l'esistenza: da persecutore nei confronti della Chiesa di Dio era diventato evangelizzatore di quella fede nel Messia crocifisso e Figlio di Dio, che in passato aveva cercato di distruggere (cfr Gal 1,23).

Quale genere di informazioni Paolo ebbe su Gesù Cristo nei tre anni che succedettero all’incontro di Damasco? Nella prima Lettera ai Corinzi possiamo notare due brani, che Paolo ha conosciuto a Gerusalemme, e che erano stati già formulati come elementi centrali della tradizione cristiana, tradizione costitutiva. Egli li trasmette verbalmente, così come li ha ricevuti, con una formula molto solenne: "Vi trasmetto quanto anch’io ho ricevuto". Insiste cioè sulla fedeltà a quanto egli stesso ha ricevuto e che fedelmente trasmette ai nuovi cristiani. Sono elementi costitutivi e concernono l’Eucaristia e la Risurrezione; si tratta di brani già formulati negli anni trenta. Arriviamo così alla morte, sepoltura nel cuore della terra e alla risurrezione di Gesù. (cfr 1 Cor 15,3-4). Prendiamo l’uno e l’altro: le parole di Gesù nell’Ultima Cena (cfr 1 Cor 11,23-25) sono realmente per Paolo centro della vita della Chiesa: la Chiesa si edifica a partire da questo centro, diventando così se stessa. Oltre questo centro eucaristico, nel quale nasce sempre di nuovo la Chiesa - anche per tutta la teologia di San Paolo, per tutto il suo pensiero - queste parole hanno avuto un notevole impatto sulla relazione personale di Paolo con Gesù. Da una parte attestano che l'Eucaristia illumina la maledizione della croce, rendendola benedizione (Gal 3,13-14), e dall'altra spiegano la portata della stessa morte e risurrezione di Gesù. Nelle sue Lettere il "per voi" dell’istituzione eucaristica diventa il "per me" (Gal 2,20), personalizzando, sapendo che in quel «voi» lui stesso era conosciuto e amato da Gesù e dell'altra parte "per tutti" (2 Cor 5,14): questo «per voi» diventa «per me» e «per la Chiesa (Ef 5, 25)», ossia anche «per tutti» del sacrificio espiatorio della croce (cfr Rm 3,25). Dalla e nell'Eucaristia la Chiesa si edifica e si riconosce quale "Corpo di Cristo" (1 Cor 12,27), alimentato ogni giorno dalla potenza dello Spirito del Risorto.

L'altro testo, sulla Risurrezione, ci trasmette di nuovo la stessa formula di fedeltà. Scrive San Paolo: "Vi ho trasmesso dunque, anzitutto quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici" (1 Cor 15,3-5). Anche in questa tradizione trasmessa a Paolo torna quel "per i nostri peccati", che pone l'accento sul dono che Gesù ha fatto di sé al Padre, per liberarci dai peccati e dalla morte. Da questo dono di sé, Paolo trarrà le espressioni più coinvolgenti e affascinanti del nostro rapporto con Cristo: "Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio" (2 Cor 5,21); "Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà" (2 Cor 8,9). Vale la pena ricordare il commento col quale l’allora monaco agostiniano, Martin Lutero, accompagnava queste espressioni paradossali di Paolo: "Questo è il grandioso mistero della grazia divina verso i peccatori: che con un mirabile scambio i nostri peccati non sono più nostri, ma di Cristo, e la giustizia di Cristo non è più di Cristo, ma nostra" (Commento ai Salmi del 1513-1515). E così siamo salvati.

Nell’originale kerygma (annuncio), trasmesso di bocca in bocca, merita di essere segnalato l'uso del verbo "è risuscitato", invece del "fu risuscitato" che sarebbe stato più logico utilizzare, in continuità con "morì... e fu sepolto". La forma verbale «è risuscitato» è scelta per sottolineare che la risurrezione di Cristo incide sino al presente dell'esistenza dei credenti: possiamo tradurlo con "è risuscitato e continua a vivere" nell’Eucaristia e nella Chiesa. Così tutte le Scritture rendono testimonianza della morte e risurrezione di Cristo, perché - come scriverà Ugo di San Vittore - "tutta la divina Scrittura costituisce un unico libro e quest'unico libro è Cristo, perché tutta la Scrittura parla di Cristo e trova in Cristo il suo compimento" (De arca Noe, 2,8). Se sant'Ambrogio di Milano potrà dire che "nella Scrittura noi leggiamo Cristo", è perché la Chiesa delle origini ha riletto tutte le Scritture d'Israele partendo da e tornando a Cristo.

La scansione delle apparizioni del Risorto a Cefa, ai Dodici, a più di cinquecento fratelli, e a Giacomo si chiude con l’accenno alla personale apparizione, ricevuta da Paolo sulla strada di Damasco: "Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto" (1 Cor 15,8). Poiché egli ha perseguitato la Chiesa di Dio, in questa confessione esprime la sua indegnità nell’essere considerato apostolo, sullo stesso livello di quelli che l’hanno preceduto: ma la grazia di Dio in lui non è stata vana (1 Cor 15,10). Pertanto l’affermarsi prepotente della grazia divina accomuna Paolo ai primi testimoni della risurrezione di Cristo: "Sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto" (1 Cor 15,11). È importante l'identità e l'unicità dell'annuncio del Vangelo: sia loro sia io predichiamo la stessa fede, lo stesso Vangelo di Gesù Cristo morto e risorto che si dona nella Santissima Eucaristia.

L'importanza che egli conferisce alla Tradizione viva della Chiesa, che trasmette alle sue comunità, dimostra quanto sia errata la visione di chi attribuisce a Paolo l’invenzione del cristianesimo: prima di evangelizzare Gesù Cristo, il suo Signore, egli l’ha incontrato sulla strada di Damasco e lo ha frequentato nella Chiesa, osservandone la vita nei Dodici e in coloro che lo hanno seguito per le strade della Galilea. Nelle prossime Catechesi avremo l’opportunità di approfondire i contributi che Paolo ha donato alla Chiesa delle origini; ma la missione ricevuta dal Risorto in ordine all’evangelizzazione dei gentili ha bisogno di essere confermata e garantita da coloro che diedero a lui e a Barnaba la mano destra, in segno di approvazione del loro apostolato e della loro evangelizzazione e di accoglienza nella unica comunione della Chiesa di Cristo (cfr Gal 2,9). Si comprende allora che l'espressione "anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne" (2 Cor 5,16) non significa che la sua esistenza terrena abbia uno scarso rilievo per la nostra maturazione nella fede, bensì che dal momento della sua Risurrezione, cambia il nostro modo di rapportarci con Lui. Egli è, nello stesso tempo, il Figlio di Dio, "nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti", come ricorderà Paolo all'inizio della Lettera ai Romani (1, 3-4).

Quanto più cerchiamo di rintracciare le orme di Gesù di Nazaret per le strade della Galilea, tanto più possiamo comprendere che Egli si è fatto carico della nostra umanità, condividendola in tutto, tranne che nel peccato. La nostra fede non nasce da un mito, né da un’idea, bensì dall’incontro con il Risorto, nella vita della Chiesa.

[01479-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Les rapports entre saint Paul et les Apôtres qui ont suivi Jésus, ont toujours été marqués par le respect et par cette franchise avec laquelle saint Paul défendait la vérité de l’Évangile. Bien que contemporain de Jésus de Nazareth, il ne l’a jamais rencontré durant sa vie terrestre. C’est pourquoi, après la rencontre foudroyante du chemin de Damas, il a éprouvé le besoin de consulter les premiers disciples du Maître, choisis par Lui pour aller porter l’Évangile jusqu’aux limites du monde. Afin de s’informer sur la vie publique de Jésus, il vient à Jérusalem rencontrer Pierre, Jacques et Jean, « les colonnes de l’Église ».

Parmi tous les éléments qu’il recueille, les paroles de la Cène ont un impact important sur sa relation avec Jésus Christ, car, d’une part, elles montrent que l’Eucharistie éclaire la malédiction de la Croix, faisant d’elle une bénédiction, et, d’autre part, elles expliquent la portée de la mort et de la résurrection de Jésus. Paul accorde beaucoup d’importance à la Tradition vivante de l’Église. Avant d’annoncer lui-même Jésus Christ, son Seigneur, il l’a rencontré sur le chemin de Damas et il l’a fréquenté dans l’Église, regardant les Douze et ceux qui l’ont suivi sur les routes de Galilée vivre de sa vie. Notre foi ne naît pas d’un mythe, ni d’une idée, mais bien d’une rencontre avec le Ressuscité, dans la vie de l’Église.

Je suis heureux de vous accueillir, chers pèlerins francophones, en particulier les pèlerins du Diocèse de Chartres avec leur Évêque Monseigneur Michel Pansard, ainsi que les pèlerins du Diocèse de Tournai, avec leur Évêque Monseigneur Guy Harpigny. A la suite de saint Paul, prions afin que le Seigneur envoie beaucoup d’ouvriers apostoliques dans sa vigne. Avec ma Bénédiction Apostolique.

[01480-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

In today’s catechesis we turn again to the life of Saint Paul and consider his relationship with the Twelve Apostles. In his letter to the Galatians, Paul speaks of his visits to Jerusalem where he consulted Peter, James and John, reputed to be the "pillars" of the Church. Paul’s mission to the Gentiles needed to be confirmed and guaranteed by those who had been disciples of Jesus during his earthly life, and they offered to him and to Barnabas the right hand of fellowship. Paul passed on the living tradition that he had received: the words of Jesus at the Last Supper, his death and resurrection, and his appearances to Peter and to the Twelve. Paul emphasizes that Jesus died "for our sins", he offered himself to the Father in order to deliver us from sin and death. And now that Jesus has risen from the dead, he is living in his Church and in the Eucharist, where we continue to encounter him. Just as Paul’s teaching is rooted in his experience on the road to Damascus, and in his knowledge of Christ acquired through the Church, so too our faith is grounded, not on myths or pious legends, but on the words and deeds of Jesus of Nazareth, and on our encounter with the risen Lord, present in the life of his Church.

I offer a warm welcome to all the English-speaking pilgrims and visitors here today, including the choir from New Zealand and the groups from Britain and Ireland, Scandinavia, Africa, Australia and the Far East. I greet in particular the new students from the Venerable English College and the priests from Ireland who are taking part in a renewal course. May your pilgrimage renew your faith in Christ present in his Church, after the example of the Apostle Saint Paul. May God bless you all!

[01481-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Heute wollen wir das Verhältnis des heiligen Paulus zu den Aposteln und der jungen Kirche betrachten. Paulus hatte Jesus während seines öffentlichen Wirkens nie persönlich kennengelernt. Er war also auf die Berichte der Apostel und der anderen Jünger angewiesen. Paulus erwähnt dies im Galaterbrief: Nach seiner Bekehrung ging er „nach Jerusalem hinauf, um Kephas kennenzulernen, und blieb 15 Tage bei ihm" (1, 18). Der Kern der Botschaft, die Paulus dort über das Leben und Wirken des Herrn erhält, besteht vor allem in den Worten Jesu beim Abendmahl, im Tod und in der Grablegung, in der Auferstehung am dritten Tag und im Erscheinen des Auferstandenen vor Kephas und den anderen Jüngern. Davon spricht die Überlieferung, die Paulus selbst empfangen hat: „Christus starb für unsere Sünden, gemäß der Schrift, und wurde begraben. Er ist am dritten Tage auferweckt, gemäß der Schrift, und erschien dem Kephas, dann den Zwölfen" (1 Kor 15, 3-5). Hier ist bemerkenswert, daß das Wort "auferweckt" in einer anderen Zeitform als die übrigen Verben steht, welche die Verbindung des Geschehens der Auferstehung mit der Gegenwart zum Ausdruck bringt: Die Auferstehung Christi ist nicht bloß ein historisches Ereignis, sondern Christus lebt wirklich und ist in den Sakramenten der Kirche gegnwärtig. Die Bedeutung, die der Apostel der lebendigen Tradition beimißt, zeigt uns, wie abwegig die Meinung ist, die Paulus sozusagen die Erfindung des Christentums zuschreiben will. Vor seiner Mission als Völkerapostel steht die Begegnung des Paulus mit dem Auferstandenen; die Sendung wurde bestätigt und garantiert durch die Apostel, die ihm „die Hand gaben zum Zeichen der Gemeinschaft" (Gal 2,9).

Ganz herzlich grüße ich alle Pilger und Besucher deutscher Zunge, besonders die Pfarrhaushälterinnen wie auch die Wallfahrer von Pro Retina und die vielen jungen Menschen. Von Paulus lernen wir, daß der Glaube nur in der Begegnung mit dem Auferstandenen und im Leben der Kirche wachsen kann. Laßt euch vom Geist des Völkerapostels inspirieren und macht Christus allen Menschen bekannt. Der Herr geleite euch auf euren Wegen!

[01482-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

San Pablo, aunque fue contemporáneo de Jesús, no lo conoció durante su ministerio público. Por eso sintió la necesidad de consultar a los primeros discípulos, elegidos por el Maestro para llevar el Evangelio hasta los confines del mundo. El mismo Pablo habla de su encuentro con Santiago, Juan y, sobre todo con Pedro, para que le informaran sobre la vida terrena del Resucitado (cf. Ga 1,19), que a él lo había "atrapado" en el camino de Damasco. Así, su tarea como Apóstol de los gentiles se confirmaba y garantizaba por los que, antes de él, habían seguido a Jesús por los caminos de Galilea. Del contenido de estas informaciones destacan las palabras en la Última Cena, con la institución de la Eucaristía, que iluminan el misterio de la cruz, que de maldición se convierte en bendición y en sacrificio de salvación "por todos", en el que la Iglesia se edifica y reconoce como "Cuerpo de Cristo". También adquiere un especial sentido la resurrección del Señor, que no sólo "fue" resucitado, sino que sigue viviendo en la Eucaristía y en la Iglesia. Así, pues, nuestra fe no nace de un mito o una idea, sino del encuentro con Cristo resucitado y vivo en la vida de la Iglesia.

Saludo a los peregrinos y visitantes de España y Latinoamérica, en particular a los sacerdotes de San Juan de Puerto Rico, con el Cardenal Luis Aponte y el Arzobispo Metropolitano Roberto González, así como a los alumnos del Colegio Sacerdotal Argentino, en Roma, a los venidos de Paraná, con su Arzobispo, Mons. Mario Mauleón y a los demás grupos de Puerto Rico, México, Panamá, El Salvador, Venezuela, Argentina y otros Países latinoamericanos. Muchas gracias por vuestra visita.

[01483-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua portoghese  

Amados peregrinos de língua portuguesa, uma cordial saudação para todos, nomeadamente para os fiéis brasileiros da paróquia Nossa Senhora de Fátima em Campinas: Aqui, em Roma, os santos apóstolos Pedro e Paulo derramaram o seu sangue, confessando a sua fé no Senhor Jesus. As gerações recolheram e transmitiram esse testemunho: hoje é a nossa hora! Mostrai a todos a felicidade que é amar Jesus Cristo. Aprendei a segui-Lo e a imitá-Lo, como fez a Virgem Maria. Sobre todos os presentes e respectivas famílias, de bom grado estendo a Bênção Apostólica.

[01484-06.01] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Serdecznie witam Polaków.

Św. Paweł uczy, że nasza wiara nie rodzi się z mitu, ani z idei, ale z osobistego spotkania ze Zmartwychwstałym. Apostoł doświadczył go pod Damaszkiem. My przeżywamy je dzięki Bożemu Słowu i sakramentom świętym w życiu Kościoła. Życzę, aby to doświadczenie bliskiej obecności Pana było zawsze żywe w Waszych sercach. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[Saluto cordialmente i polacchi.

San Paolo insegna che la nostra fede non nasce da un mito, né da un’idea, bensì dal personale incontro con il Risorto. L’Apostolo lo sperimentò nei pressi di Damasco. Noi lo viviamo grazie alla Parola di Dio e ai sacramenti nella vita della Chiesa. Vi auguro che l’esperienza della vicina presenza del Signore sia sempre viva nei vostri cuori. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01485-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ungherese

Isten hozta a magyar híveket, különösen is a szentegyházasfalui csoport tagjait. Vigyétek el köszöntésemet családjaitoknak és szeretteiteknek. Apostoli áldásommal. Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Un cordiale benvenuto e un saluto ai pellegrini ungheresi, in particolare al gruppo proveniente da Capionita. Portate il mio saluto alle vostre famiglie e ai vostri cari.

Con la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01486-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua ceca

Srdečně zdravím poutníky z diecéze České Budějovice. V neděli bude církev v České republice slavit slavnost svatého Václava, hlavního patrona českého národa. Byl milostí Boží dokonalý ve víře. Opatrujte své duchovní dědictví a předávejte je neporušené svým dětem. Žehnám vám i vašim rodinám. Chvála Kristu!

[Un cordiale saluto ai pellegrini della Diocesi di České Budějovice. Domenica la Chiesa nella Repubblica Ceca festeggerà la solennità di San Venceslao, Patrono principale della Nazione ceca. Per grazia di Dio egli era esemplare nella pratica della fede. Custodite la vostra eredità spirituale, tramandatela intatta ai vostri figli! Benedico voi e le vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01487-AA.01] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca

S láskou vítam slovenských pútnikov, osobitne z Bratislavy, Žiliny, Košíc, Sihelného, Plavča a Sabinova.

Bratia a sestry, vaša návšteva Ríma - sídla Petrovho nástupcu - nech vo vás posilní povedomie, že aj vy patríte do Kristovej Cirkvi.

S týmto želaním vás žehnám.

Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Con affetto do il benvenuto ai pellegrini slovacchi provenienti da Bratislava, Žilina, Košice, Sihelné, Plaveč e Sabinov.

Fratelli e sorelle, la vostra visita a Roma - sede del Successore di Pietro – rafforzi in voi la coscienza anche della vostra appartenenza alla Chiesa di Cristo.

Con questo desiderio vi benedico.

Sia lodato Gesù Cristo!]

[01488-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua croata

Pozdravljam drage hodočasnike iz Hrvatske, posebno članice Udruge udovica hrvatskih branitelja iz Zagreba. Neka vaša snaga i utjeha bude vjera koja se rađa u susretu s Gospodinom koji je nadvladao smrt te zauvijek živi, suosjećajući i pomažući nam u našim potrebama. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto i cari pellegrini croati, particolarmente i membri dell’Associazione delle vedove dei difensori croati provenienti da Zagabria. Vostra forza e conforto sia la fede che nasce nell’incontro con il Signore che ha vinto la morte e vive per sempre, avendo compassione e aiuto per i nostri bisogni. Siano lodati Gesù e Maria!]

[01489-AA.01] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i giovani dell’Associazione Rondine-Cittadella della Pace, di Arezzo, tra i quali vi sono alcuni provenienti dal Caucaso. Cari amici, auspico che questo vostro incontro contribuisca ad affermare una giusta cultura della convivenza pacifica tra i popoli e a promuovere l’intesa e la riconciliazione. Saluto poi i membri del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, qui convenuti numerosi, come pure gli esponenti dell’Associazione culturale cristiana italo-ucraina. Saluto, inoltre, con affetto i fedeli di Grignasco, accompagnati dal Cardinale Giovanni Lajolo.

Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Cari giovani, siate sempre fedeli all’ideale evangelico, e realizzatelo nelle vostre quotidiane attività. Cari ammalati, vi sia ogni giorno di sostegno nelle vostre pene la grazia del Signore. Ed a voi, cari sposi novelli, rivolgo un paterno benvenuto invitandovi ad aprire l’animo all’amore divino perché vivifichi la vostra esistenza familiare.

[01490-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0597-XX.01]