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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL PADIGLIONE DELLA SANTA SEDE ALL’EXPO ZARAGOZA 2008 (ZARAGOZA, SPAGNA, 14 GIUGNO-14 SETTEMBRE 2008), 19.05.2008


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL PADIGLIONE DELLA SANTA SEDE ALL’EXPO ZARAGOZA 2008 (ZARAGOZA, SPAGNA, 14 GIUGNO-14 SETTEMBRE 2008)

INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. R. RAFFAELE MARTINO

EL PABELLÓN DE LA SANTA SEDE EN EXPO ZARAGOZA 2008 MUESTRA A TRAVÉS DE 38 OBRAS DE ARTE EL VALOR DEL AGUA EN LA IGLESIA

Alle ore 11.30, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Padiglione della Santa Sede all’Expo Zaragoza 2008 (Zaragoza, Spagna, 14 giugno - 14 settembre 2008) sul tema "Acqua e sviluppo sostenibile".

Intervengono: l’Em.mo Card. Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; S.E. Mons. Manuel Ureña Pastor, Arcivescovo di Zaragoza; S.E. il Sig. Francisco Vázquez Vázquez, Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede; il Dott. Juan Alberto Belloch Julbe, Sindaco della Città di Zaragoza; il Dott. Emilio Fernández-Castaño, Commissario Generale dell’Expo Zaragoza 2008; il Dott. Rogelio Silva Gayoso, Consigliere della Politica Territoriale, della Giustizia e degli Affari Interni del Governo di Aragona; il Dott. Wilfredo Rincón García, Responsabile Artistico del Padiglione della Santa Sede; il Dott. Joaquín Sicilia Carnicer, Architetto del Padiglione della Santa Sede.

Pubblichiamo di seguito l’intervento dell’Em.mo Card. R. Raffaele Martino e una nota informativa sul padiglione della Santa Sede all’Expo:

INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. R. RAFFAELE MARTINO

  TESTO IN LINGUA ITALIANA

TESTO IN LINGUA INGLESE

  TESTO IN LINGUA ITALIANA  

Questa estate, dal 14 giugno al 14 settembre, la città di Zaragoza in Spagna ospiterà l'Esposizione internazionale su Acqua e Sviluppo sostenibile. L'Expo offrirà ai partecipanti l'opportunità di conoscere la cultura e il relativo patrimonio espresso dalle oltre cento nazioni che vi prenderanno parte. La Segreteria di Stato ha voluto designarmi a rappresentare la Santa Sede in tale occasione.

Nel quadro dell'Expo, l'Arcidiocesi di Zaragoza e la Santa Sede terranno un importante Congresso sul tema "La questione ecologica: la vita dell'uomo nel mondo". Il Congresso prenderà in considerazione gli aspetti teologici dell’ambiente, che riguardano la responsabilità dell’umanità in risposta al comandamento di Dio di esercitare il dominio sul creato. Il Congresso precederà e introdurrà la giornata dedicata alla Santa Sede e con la presentazione del Padiglione del Vaticano all'Expo.

In anni recenti, molto è stato detto circa la disponibilità delle risorse della terra. Purtroppo, la maggior parte di quei discorsi prospettavano solo scenari a tinte fosche. Quando la Segreteria di Stato chiese al Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace di elaborare dei suggerimenti circa la partecipazione della Santa Sede all'Esposizione internazionale su Acqua e Sviluppo sostenibile, ho sentito il bisogno di allontanarmi da una linea interpretativa piuttosto negativa delle tematiche della terra, delle sue risorse naturali e della protezione dell’ambiente, per concentrare un’attenzione positiva sull'acqua in quanto elemento essenziale della vita.

La proposta fu di focalizzare la nostra attenzione sull'acqua, considerata anche come elemento naturale assai significativo della fede cattolica. Ciò non vuol dire che il Pontificio Consiglio non si interessi del bisogno che la persona umana ha dell'acqua e del fatto che possiamo sopravvivere solo alcuni giorni senza acqua potabile sicura e pulita. Ma si intendeva celebrare l'acqua anche in quanto segno vitale della presenza di Dio nel creato.

Nel 2003, in preparazione al Terzo forum Mondiale sull’Acqua, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace rese pubblico un "White Paper" intitolato L'acqua, elemento essenziale per la vita. Nel documento, e nell’aggiornamento che si fece nel 2006, il Pontificio Consiglio ha trattato i diversi aspetti dell'acqua, compreso l'appello per un riconoscimento dell'accesso all'acqua come un diritto umano. Se da una parte i due documenti mettevano in evidenza come l'acqua debba essere considerata elemento essenziale dello sviluppo sostenibile, dall’altra sottolineava il fatto che gli esseri umani sono al centro del nostro interesse, perché creati ad immagine e somiglianza di Dio, e tutti condividono la stessa dignità umana. La dignità umana, pertanto, comporta l'obbligo di proteggere i doni dai quali tutti dipendiamo.

Nel Vangelo di Giovanni, Gesù ha parlato dell'acqua viva (4, 10-15) che darà a coloro che la chiedono. Come dice alla Samaritana, l'acqua viva che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna. Questa è solo una delle belle immagini sull'acqua che incontriamo nelle Sacre Scritture. I riti, che tanta parte hanno nella nostra fede, sono pieni di immagini simili, che dovremmo opportunamente condividere con coloro che sono desiderosi di comprendere in quali modi noi pratichiamo la nostra fede e realizziamo la presenza di Dio nella nostra vita.

Auspico vivamente che la prossima Esposizione Internazionale a Zaragoza fornisca una opportunità di conoscenza e aumenti la consapevolezza dell'importanza dell’acqua nella vita del mondo. Ciò risulta importante per due ragioni.

In primo luogo, la dottrina sociale della Chiesa riconosce che l'acqua è fonte di vita: "In quanto dono di Dio, l'acqua è elemento vitale, imprescindibile per la sopravvivenza e, pertanto, un diritto di tutti"1. L'utilizzo dell'acqua e dei servizi che vi sono connessi deve essere volto al soddisfacimento dei bisogni di tutti, in particolare di coloro che vivono in povertà. Un accesso limitato all'acqua potabile sicura incide sul benessere di un numero enorme di persone ed è spesso causa di malattie, sofferenze, conflitti, povertà e anche di morte. Per essere adeguatamente risolta, tale questione "deve essere inquadrata in modo da stabilire criteri morali basati proprio sul valore della vita e sul rispetto dei diritti e della dignità di tutti gli esseri umani"2.

Molti conoscono gli Obbiettivi del Millennio per lo Sviluppo, adottati alle Nazioni Unite nel 2000 dai leader mondiali. Uno degli obbiettivi recita: "Ridurre della metà, entro l'anno 2015, la proporzione di chi è privo di accesso all’acqua potabile". Nel 2002, al Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile, questo obbiettivo è stato ribadito con la decisione di "... ridurre della metà, entro l'anno 2015, la proporzione di chi è privo di accesso all’acqua potabile (come sottolineato dalla dichiarazione del Millennio) e la proporzione di chi non ha accesso ai servizi sanitari basici...". Si tratta di due dichiarazioni importanti, che riguardano la salute e la vita. Esse riconoscono come tutto ciò che riguarda l'acqua - acqua potabile sicura e servizi sanitari basici - sia necessario alla salute e prevenga le malattie. Prese in considerazione insieme, l'acqua potabile ed i servizi sanitari basici sono riconosciuti come elementi essenziali per la vita di ogni essere umano. La Santa Sede ha lavorato diligentemente sia per l'inserimento di tali elementi negli Obbiettivi del Millennio per lo Sviluppo, che per il buon esito del Vertice Mondiale.

Queste necessità sono state messe drammaticamente alla ribalta coi disastri abbattutisi sui popoli di Myanmar, col ciclone Nargis, il 3 maggio, e col terremoto in Cina, la scorsa settimana. Terribile è stata la perdita di vite umane, di cui non sappiamo ancora l’esatto numero, mentre i sopravvissuti continuano a lottare con la scarsità di acqua potabile e la mancanza di un tetto e di cibo. A tutto questo, si aggiunge il pericolo di epidemie per l’assenza di strutture sanitarie adeguate, che potrebbe provocare una perdita di vite umane ancora maggiore delle vittime di questi due disastri.

La seconda ragione per diffondere la consapevolezza dell’importanza dell’acqua nella nostra vita ci riporta alla nostra fede. Nel momento del battesimo, l'acqua viene utilizzata come segno di purificazione e di una nuova vita. Nella sua lettera ai Romani, San Paolo ci ha detto: "Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a Lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (6, 4).

L'acqua viene citata centinaia di volte nelle Sacre Scritture; dal racconto della creazione nel Libro della Genesi e da quello della separazione delle acque del Mar Rosso nell'Esodo, fino alle fresche acque che scorrono fuori dal tempio nel Libro del profeta Ezechiele. Nel Nuovo Testamento leggiamo che sangue e acqua escono dal costato di Cristo (Gv 19, 34) e, nel Libro dell'Apocalisse, assistiamo ancora all'effusione della grazia di Dio: "Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita" (22, 17). Anche in questi casi vediamo che l'acqua è portatrice di vita, sia fisica che spirituale; è attraverso l'acqua che siamo invitati a condividere la vita di Cristo.

Questo è ciò che auspichiamo per quanto riguarda la partecipazione della Santa Sede all'Esposizione internazionale su Acqua e Sviluppo sostenibile. Noi crediamo che se saremo capaci di aiutare tutti a comprendere il dono dell'acqua e la relazione spirituale e fisica che abbiamo con esso, potenzieremo il ruolo dell'umanità nella protezione dell'acqua. E' quindi decisivo comprendere quanto prezioso sia questo dono affidato all'umanità.

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1 Giovanni Paolo II, Messaggio al Card. Geraldo Majella Agnelo in occasione della Campagna della Fraternità della Conferenza Episcopale del Brasile (19 gennaio 2004): L'Osservatore Romano, 4 marzo 2004, p. 5.

2 Giovanni Paolo II, Messaggio al Card. Geraldo Majella Agnelo in occasione della Campagna della Fraternità della Conferenza Episcopale del Brasile (19 gennaio 2004): L'Osservatore Romano, 4 marzo 2004, p. 5.

[00770-01.01] [Testo originale: Italiano]

  TESTO IN LINGUA INGLESE

This summer, from 14 June until 14 September, the city of Zaragoza, Spain will host the International Exposition on Water and Sustainable Development. The Expo will provide the opportunity for participants to experience the culture and heritage regarding water displayed by more than one hundred different countries.

The Secretary of State has honored me by asking that I represent the Holy See at the Expo.

As part of the Expo, the Archdiocese of Zaragoza and the Holy See will hold a Congress entitled, "The Ecological Question; The Life of Man in the World". The Congress will focus on the Catholic theological aspects of the environment as they pertain to mankind’s responsibility to fulfill God’s command to have dominion over creation. The Congress will lead up to day dedicated to the Holy See and the opening of the Expo’s Vatican Pavilion.

In recent years, much has been said about the availability of the earth’s resources. Unfortunately, most of that talk might be described as gloom and doom. When the request from the Secretariat of State arrived, asking the Pontifical Council for Justice and Peace to make suggestions regarding the participation of the Holy See in the International Exposition on Water and Sustainable Development, I wanted to move away from the negative aspects regarding the earth, her natural resources and the protection of the environment and focus on our understanding of water as an essential element of life.

Our proposal was to concentrate on water as an integral part of our Catholic faith. This does not mean that the Pontifical Council is not concerned with the human person’s need for water and the fact that we can survive only a few days without clean, safe drinking water. We wanted, however, to celebrate water as a life giving sign of the presence of God in creation.

In 2003, in preparation for the Third World Water Forum, the Pontifical Council for Justice and Peace published a "white paper" entitled Water, an Essential Element for Life. In it, and in its updated addition from 2006, the Council discussed the various aspects of water, including the call for a recognition of access to water as a human right. While the major part of both papers concentrated on water as an essential element of sustainable development, everything was rightly founded upon the fact that human beings are at the center of our concern and that through our creation in the image and likeness of God, all people share in human dignity. Because of the human dignity, we have an obligation to protect the gifts upon which we all depend.

In the Gospel of St. John, Jesus spoke of the "living water" (4:10-15) that he would give to those who asked. This living water, he told the Samaritan Woman, "Will become a spring of water welling up to eternal life". This is one of the beautiful images that we have in Sacred Scripture regarding water. The rituals that play such an essential part of our faith are filled with similar images. These should be celebrated and shared with everyone who seeks an understanding of the ways in which we practice our faith and realize the presence of God in our lives.

It is our hope that the upcoming International Exposition will provide an opportunity to explore and raise awareness of water in the life of the world. This will be important for two reasons. First, the Social Doctrine of the Church recognizes the nature of water as life giving: "As a gift from God, water is a vital element essential to survival; thus, everyone has a right to it".1 Satisfying the needs of all, especially of those who live in poverty, must guide the use of water and of the services connected with it. Inadequate access to safe drinking water affects the well-being of a huge number of people and is often the cause of disease, suffering, conflicts, poverty and even death. For a suitable solution to this problem, it "must be set in context in order to establish moral criteria based precisely on the value of life and the respect for the rights and dignity of all human beings"2.

Everyone is familiar with the United Nations’ Millennium Development Goals, adopted by world leaders in 2000. An element of one of the goals states: "To halve, by the year 2015, the proportion of the people who are unable to reach or to afford safe drinking water." In 2002, at the World Summit for Sustainable Development, that goal was matched by the resolve to "...halve, by the year 2015, the proportion of people who are unable to reach or to afford safe drinking water (as outlined in the Millennium Declaration) and the proportion of people who do not have access to basic sanitation ...".

Here are two important statements involving health and life. They recognize how all concerns with regards to water – safe and clean water for drinking and safe sanitation for health and avoiding disease. Addressed together, clean water and safe sanitation are acknowledged as essential elements in the lives of every human being. The Holy See worked diligently for the inclusion of those elements in both the Millennium Development Goals as well as the outcome of the World Summit.

All of this has been brought into dramatic focus with the ravages brought upon the people of Myanmar by the cyclone of 3 May and in China with last week’s earthquake. The loss of life was terrible and those who survived continue to struggle with not only finding water that is safe to drink but also seeking shelter and obtaining food. Along with that, the possible spread of a pandemic of diseases from the lack of sanitation may take an even greater number of lives than the disasters themselves.

The second reason takes us back to our faith. At our baptism, water was used as a sign of cleansing and new life. It was St. Paul, in his Letter to the Romans who told us that: "We were indeed buried with him through baptism into death, so that just as Christ was raised from the dead by the glory of the Father, we too might live in newness of life". (6:4)

Water is mentioned hundreds of times in Sacred Scripture; from the creation story in the Book of Genesis and the parting of the sea in Exodus to the freshening waters flowing from the temple in Ezekiel. In the New Testament we read that blood and water flowed from the side of Christ (Jn. 19:34) and in the Book of Revelation, we return to the outpouring of God’s grace: "Let the one who thirsts come forward, and the one who wants it receive the gift of life-giving water." (22:17)

Even here we see that water is life giving – both physical and spiritual; it is through water that we are invited to share in the life of Christ. This is our hope for the participation of the Holy See in this summer’s International Exposition on Water and Sustainable Development. We believe that if we are able to help everyone realize the gift of water and the spiritual and physical relationship that we have with it, the role of humanity in protecting water will be enhanced. In so doing, it is also important to realize the precious gift over which mankind has been given dominion.

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1 John Paul II, Message to Cardinal Geraldo Maiella Agnelo on the occasion of the 2004 Brotherhood Campaign of the Brazilian Bishops’ Conference (19 January 2004): L’Osservatore Romano, English edition, 17 March 2004, p. 3.

2 John Paul II, Message to Cardinal Geraldo Majella Agnelo on the occasion of the 2004 Brotherhood Campaign of the Brazilian Bishops’ Conference (19 January 2004): L’Osservatore Romano, English edition, 17 March 2004, p. 3.

[00770-02.01] [Original text: English]

EL PABELLÓN DE LA SANTA SEDE EN EXPO ZARAGOZA 2008 MUESTRA A TRAVÉS DE 38 OBRAS DE ARTE EL VALOR DEL AGUA EN LA IGLESIA

La Santa Sede participa con su propio pabellón en la Exposición Internacional sobre el agua y el desarrollo sostenible que se celebra en Zaragoza, España, del 14 de junio al 14 de septiembre de este año. Aunque ya ha formado parte de varias exposiciones universales –aún más grandes y de mayor duración que las internacionales–, es la primera vez que la Santa Sede se implica en una muestra internacional del Bureau International des Expositions (BIE).

La importancia del agua en y para la Iglesia

En esta ocasión, la Santa Sede se enfrenta a un debate sobre el que su doctrina social tiene mucho que decir. Si el tema de Expo Zaragoza 2008 hubiera sido otro, quizás la Santa Sede no habría participado. Sin embargo, el agua y el desarrollo sostenible supone un reto que influye decisivamente en el desarrollo del hombre, por lo que su participación en la muestra era obligada. El agua, como parte de la Creación, no es ajena a los ojos de Dios, lo que a su vez hace que su papel en el mundo tampoco lo sea para la Iglesia. Ahí reside el doble motivo de la presencia de la Iglesia en esta exposición.

Por un lado, el agua es un tema de vital importancia para la Iglesia que con frecuencia aparece como símbolo tanto en la Palabra de Dios como en la propia vida eclesiástica. El agua simboliza la vida concedida por Dios a la naturaleza y a los hombres. Los textos cristianos están llenos de alusiones a la influencia del agua como fuente de vida que la unen a la acción creadora y salvadora de Dios.

Por otro, el agua ocupa en sí misma un lugar primordial en la vida del hombre. Como ciudadanos del mundo globalizado, los católicos conocen también los problemas e injusticias de un planeta que vive y sufre la necesidad y la falta de agua. Como ya subrayó el Papa Benedicto XVI con motivo de la celebración de la Jornada Mundial del Agua el 22 de marzo de 2007, "el agua es un derecho inalienable", ya que es un requisito previo "para la realización de gran parte de los demás derechos humanos, como el derecho a la vida, a la alimentación, a la salud". La doctrina social de la Iglesia recuerda la "responsabilidad compartida" de gestionar bien este "recursos precioso" para permitir que "todos puedan tener acceso al agua, en particular, quienes viven en condiciones de pobreza".

Un paseo reflexivo que incluye obras de arte

La Santa Sede contribuye a la Exposición Internacional de Zaragoza con estos mensajes, y para difundirlos propone un pabellón que se plantea como un paseo de reflexión en torno a esta doble dimensión del agua: la divina y la humana. El edificio, obra de arquitecto Joaquín Sicilia, consiste en un espacio de unos 550 metros cuadrados diseñado con formas suaves, sinuosas y translúcidas que buscan crear el ambiente adecuado para transmitir esa doble idea en torno al agua y también conseguir un sosegado impacto que anime a la reflexión.

Además, el pabellón cuenta con dos espacios aislados de la distribución general que pueden concebirse como dos capillas exentas. Una de ellas alberga parte del recorrido, una exposición artística. La otra, situada al final de la visita, es un espacio de meditación, un lugar para la reflexión sobre el mensaje que quiere lanzar la Santa Sede.

El visitante hará un recorrido guiado que se divide en tres etapas. La primera presenta el agua como fuente de vida; la segunda muestra una colección de obras de arte relacionadas con el agua y su papel en la Historia de la Salvación; y la tercera es un espacio de carácter solidario en el que se recuerda que muchos hombres tienen un acceso limitado a este elemento vital y también la necesidad de trabajar colectivamente para solucionar ese problema.

La visita comienza a través de un "bosque-lluvia" simbólico que actúa como zona de separación y retiro del bullicio exterior. Una vez atravesado, el visitante accede a un espacio en el que tres frases (Dios-agua, Cristo-manantial, Iglesia-fuente) proyectadas en once idiomas sobre las paredes permiten acceder a la primera etapa del recorrido: "Agua, vida y esperanza".

Este espacio está delimitado por unas paredes translúcidas que, junto con unos efectos luminosos, crean en el visitante la sensación de estar inmerso en una atmósfera acuosa. En esta etapa, diversos textos breves y apelativos evocan el poder del agua para dar y regenerar vida.

La segunda etapa, "Agua y arte en la Historia de la Salvación", ocupa una de las capillas exentas y es la parte central del pabellón. En ella se exhiben 38 obras de arte recopiladas por Wifredo Rincón, responsable de contenidos artísticos del pabellón, que abarcan cronológicamente desde el siglo IV (arte paleocristiano) hasta el XX y entre las que pueden encontrarse pinturas, esculturas, piezas de orfebrería y textiles. Doce de estas obras vienen de los Museos Vaticanos, otra procede de la basílica de San Pedro del Vaticano, diecinueve, de las diócesis aragonesas, y seis, de distintas colecciones y museos españoles.

Las piezas están distribuidas temáticamente. El visitante encuentra primero algunas referidas al Antiguo Testamento y después, al Bautismo de Cristo, a sus milagros y enseñanzas y a la Pasión. También hay obras relacionadas con la Liturgia.

Del conjunto de la exposición destacan por su valor artístico un cuadro de El Greco, El Bautismo de Cristo (1612-1614), del Hospital de Tavera, en Toledo; dos sarcófagos, el Sarcófago del Paso del Mar Rojo (375-400) y el Sarcófago de Jonás (más antiguo, del año 300), ambos de los Museos Vaticanos; un tapiz de grandes dimensiones (410 x 685 cm), el Tapiz del Credo (1475-1480), también de los Museos Vaticanos; y la Pila Bautismal de la Basílica de San Pedro del Vaticano, regalo al Papa Juan Pablo II en 1996, utilizada únicamente por los Sumos Pontífices en ocasiones especiales.

Tras la muestra artística, el recorrido por el pabellón pasa a un tercer espacio, "Agua, un bien de todos y en favor de todos", en el que se proyectan una serie de frases y de imágenes que hacen referencia a la dimensión ética de la gestión del agua y a los valores religiosos asociados a ella. Esta etapa invita a pensar sobre la necesidad de utilizar este recurso de manera solidaria para afrontar la crisis del agua con la que el hombre ha comenzado el siglo XXI.

Para acabar, el visitante accede a una segunda capilla que, a modo de epílogo, anima a realizar una reflexión final. Se trata de un rincón minimalista y tranquilo en el que los visitantes pueden descansar o, llegado el caso, participar en algunos de los actos previstos para ese espacio durante toda la muestra internacional.

Día Nacional y Congreso Internacional sobre Ecología

Además del contenido de su pabellón, que abrirá los 93 días del evento de 10 de la mañana a 10 de la noche, la Santa Sede participa también en el resto de actividades promovidas por Expo Zaragoza 2008 en el marco de la muestra.

La principal aportación del pabellón de la Santa Sede a ese programa de actividades es un Congreso Internacional sobre Ecología que se celebrará entre el 10 y el 12 de julio bajo el título "La cuestión ecológica: la vida del hombre en el mundo". Las jornadas están organizadas por el Arzobispado de Zaragoza y el Pontificio Consejo Iustitia et Pax, y contará con la presencia de numerosos expertos internacionales en la materia.

La Santa Sede celebrará su día nacional en la Expo el 14 de julio. La jornada comenzará con la recepción de las autoridades y los actos oficiales programados por la muestra. Después, el pabellón de la Santa Sede ofrecerá un concierto dentro del recinto. Además, por la noche está prevista una segunda actuación cuya recaudación de fondos irá destinada a fines benéficos.

Además, a lo largo de los tres meses de la Exposición Internacional el pabellón de la Santa Sede organiza conciertos en distintas iglesias de Zaragoza, exposiciones fotográficas y representaciones teatrales. También estará presente de manera directa en los foros permanentes de debate organizados por Expo Zaragoza 2008 y, de manera indirecta, en todas las actividades que entidades como Cáritas y Manos Unidas organizan en torno al tema de la exposición.

El derecho al agua, un "imperativo moral y político"

En palabras del arzobispo de Zaragoza, Manuel Ureña, el espíritu del pabellón responde al deseo de aportar a la muestra de "una visión del humanismo cristiano sobre las realidades temporales como la ecología humana" que haga brotar una nueva sensibilidad en torno a la gestión y el uso del agua.

Por tanto, el objetivo principal que la Santa Sede persigue con el contenido de su pabellón y con todas las actividades paralelas que ha organizado es defender que el derecho al agua es "un imperativo moral y político", especialmente en un mundo que dispone de niveles de conocimiento y de tecnologías capaces de acabar con las situaciones de escasez de agua.

La Iglesia llama a modificar la manera de vivir del hombre para que haga un esfuerzo educativo que devuelva al agua, a este bien común de la humanidad regalo del Creador, el valor y el respeto que merece.

[00771-04.01] [Texto original: Español]

[B0339-XX.01]