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MESSAGGIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO IN OCCASIONE DELLA FESTIVITÀ BUDDISTA DI VESAKH, 29.04.2008


MESSAGGIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO IN OCCASIONE DELLA FESTIVITÀ BUDDISTA DI VESAKH

TESTO IN LINGUA INGLESE

TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

La festa di Vesakh è la più importante per i Buddisti. In essa si commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha.
Quest’anno la festa sarà celebrata tra il 12 e il 18 maggio prossimo.
Per tale circostanza, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha fatto pervenire ai Buddisti il seguente messaggio:

TESTO IN LINGUA INGLESE

Christians and Buddhists: Caring for the Planet Earth

Dear Buddhist Friends,

1. On the occasion of the festival of Vesakh, I am writing to you and your communities worldwide to convey my own warm greetings, as well as those of the Pontifical Council for Interreligious Dialogue.

2. It gives me much joy to recall the positive relationships that Catholics and Buddhists have enjoyed for many years. I am confident that this foundation will serve to strengthen and deepen our understanding of each other as we continue to work together to build a better world not only for ourselves but also for the entire human family. Experience teaches us that dialogue fosters the desire within the person and the community to share the goodwill and harmony which already exists, and indeed to reach out ever more courageously to others, ready to embrace the challenges and difficulties that may arise.

3. Pope Benedict XVI, in his 2008 Message for the World Day of Peace, observed: "For the human family, this home is the earth, the environment that God the Creator has given us to inhabit with creativity and responsibility. We need to care for the environment: it has been entrusted to men and women to be protected and cultivated with responsible freedom, with the good of all as a constant guiding criterion" (no. 7). The United Nations General Assembly has declared 2008 as The International Year of Planet Earth. As inhabitants of the earth and believers, Christians and Buddhists respect the same creation and have a common concern to promote care for the environment which we all share.

4. Preservation of the environment, promotion of sustainable development and particular attention to climate change are matters of grave concern for everyone. Many governments, NGOs, multi-national companies, and research and tertiary institutes, in recognizing the ethical implications present in all economic and social development, are investing financial resources as well as sharing expertise on biodiversity, climate change, environmental protection and conservation. Religious leaders, too, are contributing to the public debate. This contribution is of course not just a reaction to the more recent pressing threats associated with global warming. Christianity and Buddhism have always upheld a great respect for nature and taught that we should be grateful stewards of the earth. Indeed it is only through a profound reflection on the relationship between the divine Creator, creation and creatures that attempts to address environmental concerns will not be marred by individual greed or hampered by the interests of particular groups.

5. On a practical level can we Christians and Buddhists not do more to collaborate in projects which confirm the responsibility that falls to each and everyone of us? Recycling, energy conservation, the prevention of indiscriminate destruction of plant and animal life, and the protection of waterways all speak of careful stewardship and indeed foster goodwill and promote cordial relations among peoples. In this way Christians and Buddhists together can be harbingers of hope for a clean, safe and harmonious world.

6. Dear Friends, I trust that we can promote this message within our respective communities through public education and our good example in respecting nature and acting responsibly towards our one common planet Earth. Once again let me renew my heartfelt greetings and wish you a Happy Feast of Vesakh.

Jean-Louis Cardinal Tauran
President

Archbishop Pier Luigi Celata
Secretary

[00643-02.01] [Original text: English]

TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Cristiani e buddisti: prendersi cura del pianeta terra

Cari amici buddisti,

1. In occasione della Festa di Vesakh, mi rivolgo a voi ed alle vostre comunità in tutto il mondo per inviarvi i più sentiti auguri del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e i miei personali.

2. È per me motivo di gioia ricordare le positive relazioni di cui godono, da molti anni, cattolici e buddisti. Ho fiducia che queste basi serviranno a rafforzare ed approfondire la nostra reciproca comprensione ed a continuare a lavorare insieme per costruire un mondo migliore non solo per noi stessi ma anche per l’intera famiglia umana. L’esperienza ci insegna che il dialogo, in ogni persona e comunità, promuove il desiderio di condividere la simpatia e l’armonia che già esistono, e, anzi, di avvicinarsi sempre più coraggiosamente agli altri, pronti ad affrontare le sfide e le difficoltà che possono sorgere.

3. Il Papa Benedetto XVI, nel Suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2008, ha osservato: "Per la famiglia umana questa casa è la terra, l’ambiente che Dio Creatore ci ha dato perché lo abitassimo con creatività e responsabilità. Dobbiamo avere cura dell’ambiente: esso è stato affidato all’uomo, perché lo custodisca e lo coltivi con libertà responsabile, avendo sempre come criterio orientatore il bene di tutti" (n. 7). L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2008 Anno Internazionale del Pianeta Terra. In quanto abitanti della terra e credenti, cristiani e buddisti rispettano la stessa creazione ed hanno la comune preoccupazione di promuovere la cura per l’ambiente che tutti condividiamo.

4. La tutela dell’ambiente, la promozione di uno sviluppo sostenibile ed una particolare attenzione ai cambiamenti climatici sono materie di grave preoccupazione per tutti. Molti Governi, ONG, compagnie multi-nazionali, ed istituti di ricerca superiore, riconoscendo le implicazioni etiche presenti in tutto lo sviluppo economico e sociale, stanno investendo risorse finanziarie e condividendo conoscenze nel campo della biodiversità, del cambiamento climatico, della tutela e conservazione dell’ambiente. Anche i leaders religiosi stanno offrendo al dibattito pubblico il loro contributo, che non è solo una reazione alle più recenti e pressanti minacce connesse col riscaldamento globale. Il cristianesimo ed il buddismo hanno sempre promosso un grande rispetto per la natura ed insegnato che noi dobbiamo essere dei grati amministratori della terra. È infatti solo attraverso una profonda riflessione sul rapporto tra il Creatore divino, la creazione e le creature che gli sforzi volti a rispondere alle preoccupazioni ambientali non saranno compromessi dalla cupidigia del singolo o intralciati dagli interessi di particolari gruppi.

5. Non possiamo noi cristiani e buddisti, a livello pratico, fare di più per collaborare in progetti che confermano la responsabilità che ricade su tutti e su ognuno di noi? Il riciclaggio, il risparmio energetico, la prevenzione della distruzione indiscriminata di piante e di animali, e la protezione delle vie d’acqua, tutto parla di una più attenta amministrazione e, anzi, di incoraggiare la buona volontà e di promuovere cordiali relazioni tra i popoli. In questo modo cristiani e buddisti possono insieme essere portatori di speranza per un mondo pulito, sicuro ed armonioso.

6. Cari amici, confido che possiamo promuovere questo messaggio all’interno delle nostre rispettive comunità attraverso l’educazione pubblica ed il nostro buon esempio, nel rispetto della natura ed agendo in maniera responsabile verso il nostro comune pianeta terra. Vi saluto cordialmente e vi rinnovo fervidi auguri per una felice Festa di Vesakh.

Jean-Louis Cardinal Tauran
Presidente

Arcivescovo Pier Luigi Celata
Segretario

[00643-01.01] [Testo originale: Inglese]

TRADUZIONE IN LINGUA FRANCESE

Chrétiens et Bouddhistes: prendre soin de la planète terre

Chers Amis Bouddhistes,

1. À l’occasion de la fête du Vesakh, je m’adresse à vous et à vos communautés de par le monde pour vous offrir mes meilleurs vœux ainsi que ceux du Conseil Pontifical pour le Dialogue interreligieux.

2. Il m’est agréable de rappeler les bonnes relations qu’entretiennent depuis de nombreuses années les Catholiques et les Bouddhistes. Je suis certain qu’elles constituent la base sur laquelle nous pouvons renforcer et approfondir notre connaissance réciproque, tout en continuant à travailler ensemble à l’édification d’un monde meilleur, non seulement pour nous-mêmes, mais pour la famille humaine tout entière. L’expérience nous enseigne que le dialogue incite chaque personne et chaque communauté à partager davantage la bienveillance et l’harmonie qui existent déjà et, plus encore, à s’approcher toujours plus généreusement des autres, prêts à affronter les défis et les difficultés qui peuvent surgir.

3. Le Pape Benoît XVI, dans son Message pour la Journée Mondiale de la Paix 2008, a observé : « S’agissant de la famille humaine, cette maison c’est la terre, le milieu que Dieu Créateur nous a donné pour que nous y habitions de manière créative et responsable. Nous devons avoir soin de l’environnement: il a été confié à l’homme pour qu’il le garde et le protège dans une liberté responsable, en ayant toujours en vue, comme critère d’appréciation, le bien de tous » (n. 7). L’Assemblée Générale des Nations Unies a déclaré l’année 2008 « Année Internationale de la Planète Terre ». Chrétiens et Bouddhistes, habitants de la terre et croyants, respectent la même création et ont le soucis commun de promouvoir le soin de l’environnement que nous partageons tous.

4. La tutelle de l’environnement, la promotion d’un développement durable et l’attention particulière aux changements climatiques sont l’objet d’une grave préoccupation de la part de tous. Beaucoup de gouvernements, ONG, compagnies multinationales, et instituts supérieurs de recherche, reconnaissant les implications éthiques du développement économique et social, investissent des ressources financières tout en partageant leur expertise dans le domaine de la biodiversité, du changement climatique, de la tutelle et de la conservation de l’environnement. Les responsables religieux offrent, eux aussi, leur contribution au débat public. Cette contribution n’est évidemment pas seulement une simple réaction aux plus pressantes et récentes menaces liées au réchauffement climatique global. Le Christianisme et le Bouddhisme ont toujours professé un grand respect pour la nature et enseignent que nous devons être les gérants reconnaissants de la terre. En effet, ce n’est qu’à travers une profonde réflexion sur le rapport entre le divin Créateur, la création et les créatures que les efforts pour répondre aux préoccupations environnementales ne seront pas compromis par la cupidité de quelques uns ou entravés par les intérêts de groupes particuliers.

5. De manière concrète, ne pouvons nous pas nous, Chrétiens et Bouddhistes, faire davantage pour collaborer aux projets qui affermissent la responsabilité qui incombe à chacun et à tous ? Le recyclage, la sauvegarde de l’énergie, la prévention de la destruction inconsidérée de plantes et d’animaux, et la protection des cours d’eau nous invitent tous à une gestion plus attentive, bien plus, ils stimulent notre bonne volonté et la promotion de relations cordiales entre les peuples. De cette manière, Catholiques et Bouddhistes ensemble peuvent être porteurs de l’espérance d’un monde propre, sûr et harmonieux.

6. Chers Amis, je suis certain que nous pouvons promouvoir ce message au sein de nos communautés respectives, par le moyen de l’éducation civique et par notre bon exemple, dans le respect de la nature et en agissant de manière responsable envers notre planète commune, la terre. Je vous redis mes souhaits fervents pour une heureuse Fête du Vesakh.

Jean-Louis Cardinal Tauran
Président

Archevêque Pier Luigi Celata
Secrétaire

[00643-03.01] [Texte original: Anglais]

[B0279-XX.01]