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L’UDIENZA GENERALE, 27.02.2008


L’UDIENZA GENERALE

SALUTO AI PELLEGRINI NELLA BASILICA VATICANA

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta in due momenti distinti: alle ore 10.15, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i singoli fedeli, che non hanno trovato posto nell’Aula delle Udienze; successivamente, nell’Aula Paolo VI, ha tenuto la catechesi e ha salutato i diversi gruppi di pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sui Padri Apostolici, ha concluso oggi le sue riflessioni sulla figura e sulle opere di Sant’Agostino.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

SALUTO AI PELLEGRINI NELLA BASILICA VATICANA

Sono lieto di salutare cordialmente tutti voi, cari pellegrini provenienti da varie parti d’Italia. Vi incoraggio a crescere nella carità mediante concreti gesti di solidarietà verso le persone più deboli e bisognose, il cui volto è immagine di quello di Cristo. Quanto di materiale doniamo agli altri, è segno del dono più grande che possiamo offrire ai fratelli con l’annuncio e la testimonianza del Vangelo. Questo tempo di Quaresima sia caratterizzato da uno sforzo personale e comunitario di adesione a Cristo per essere testimoni del suo amore.

Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents dans cette basilique. Que votre pèlerinage au tombeau de l’Apôtre Pierre soit pour vous l’occasion de mieux découvrir que Dieu est amour et que sa rencontre constitue la seule réponse aux inquiétudes du cœur humain. Par l’intercession de la Vierge Marie, que Dieu vous bénisse ainsi que vos familles et toutes les personnes qui vous sont proches !

Dear Brothers and Sisters, I am pleased to welcome all the English-speaking visitors present here today. May your stay in Rome strengthen your faith, and grant you courage to continue your Lenten journey in prayer, fasting, reconciliation and compassion. Upon all of you I invoke God’s abundant blessings of joy and peace!

Ganz herzlich heiße ich die Audienzteilnehmer aus den deutschsprachigen Ländern hier im Petersdom willkommen. Eure Wallfahrt zum Grab des Apostels Petrus stärke euch im Glauben und in der Liebe, damit ihr Zeugnis geben könnt für die Frohbotschaft des Evangeliums. Die Fastenzeit lädt uns zudem ein, unser Herz für die materielle und seelische Not unserer Mitmenschen zu öffnen, in denen uns Christus selbst begegnet. Er ist es, der uns um unsere Zuwendung und unsere Solidarität bitten. Seien wir großzügig und teilen wir unsere Zeit, unsere Güter und auch unseren Glauben mit unseren bedürftigen Brüdern und Schwestern. Der Herr segne euch und eure Familien.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española aquí presentes. Os deseo que vuestra visita a Roma contribuya a reavivar vuestra vida cristiana con el testimonio de fe y caridad que los Apóstoles dieron en su martirio. Al mismo tiempo, os animo a proseguir con renovada esperanza vuestro camino de conversión cuaresmal para llegar, con el corazón purificado, a la celebración gozosa de la Pascua.

[00302-XX.01] [Testo originale: Plurilingue]

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

con l’incontro di oggi vorrei concludere la presentazione della figura di sant’Agostino. Dopo esserci soffermati sulla sua vita, sulle opere e su alcuni aspetti del suo pensiero, oggi vorrei tornare sulla sua vicenda interiore, che ne ha fatto uno dei più grandi convertiti della storia cristiana. A questa sua esperienza ho dedicato in particolare la mia riflessione durante il pellegrinaggio che ho compiuto a Pavia, l’anno scorso, per venerare le spoglie mortali di questo Padre della Chiesa. In tal modo ho voluto esprimere a lui l’omaggio di tutta la Chiesa cattolica, ma anche rendere visibile la mia personale devozione e riconoscenza nei confronti di una figura alla quale mi sento molto legato per la parte che ha avuto nella mia vita di teologo, di sacerdote e di pastore.

Ancora oggi è possibile ripercorrere la vicenda di sant’Agostino grazie soprattutto alle Confessiones, scritte a lode di Dio e che sono all’origine di una delle forme letterarie più specifiche dell’Occidente, l’autobiografia, cioè l’espressione personale della coscienza di sé. Ebbene, chiunque avvicini questo libro straordinario e affascinante, ancora oggi molto letto, si accorge facilmente come la conversione di Agostino non sia stata improvvisa né pienamente realizzata fin dall’inizio, ma possa essere definita piuttosto come un vero e proprio cammino, che resta un modello per ciascuno di noi. Questo itinerario culminò certamente con la conversione e poi con il battesimo, ma non si concluse in quella Veglia pasquale dell’anno 387, quando a Milano il retore africano venne battezzato dal Vescovo Ambrogio. Il cammino di conversione di Agostino infatti continuò umilmente sino alla fine della sua vita, tanto che si può veramente dire che le sue diverse tappe – se ne possono distinguere facilmente tre – siano un’unica grande conversione.

Sant’Agostino è stato un ricercatore appassionato della verità: lo è stato fin dall’inizio e poi per tutta la sua vita. La prima tappa del suo cammino di conversione si è realizzata proprio nel progressivo avvicinamento al cristianesimo. In realtà, egli aveva ricevuto dalla madre Monica, alla quale restò sempre legatissimo, un’educazione cristiana e, benché avesse vissuto durante gli anni giovanili una vita sregolata, sempre avvertì un’attrazione profonda per Cristo, avendo bevuto l’amore per il nome del Signore con il latte materno, come lui stesso sottolinea (cfr Confessiones, III, 4, 8). Ma anche la filosofia, soprattutto quella d’impronta platonica, aveva contribuito ad avvicinarlo ulteriormente a Cristo manifestandogli l’esistenza del Logos, la ragione creatrice. I libri dei filosofi gli indicavano che c’è la ragione, dalla quale viene poi tutto il mondo, ma non gli dicevano come raggiungere questo Logos, che sembrava così lontano. Soltanto la lettura dell’epistolario di san Paolo, nella fede della Chiesa cattolica, gli rivelò pienamente la verità. Questa esperienza fu sintetizzata da Agostino in una delle pagine più famose delle Confessiones: egli racconta che, nel tormento delle sue riflessioni, ritiratosi in un giardino, udì all’improvviso una voce infantile che ripeteva una cantilena, mai udita prima: tolle, lege, tolle, lege, "prendi, leggi, prendi, leggi" (VIII, 12,29). Si ricordò allora della conversione di Antonio, padre del monachesimo, e con premura tornò al codice paolino che aveva poco prima tra le mani, lo aprì e lo sguardo gli cadde sul passo dell’epistola ai Romani dove l’Apostolo esorta ad abbandonare le opere della carne e a rivestirsi di Cristo (13, 13-14). Aveva capito che quella parola in quel momento era rivolta personalmente a lui, veniva da Dio tramite l’Apostolo e gli indicava cosa fare in quel momento. Così sentì dileguarsi le tenebre del dubbio e si ritrovò finalmente libero di donarsi interamente a Cristo: "Avevi convertito a te il mio essere", egli commenta (Confessiones, VIII, 12,30). Fu questa la prima e decisiva conversione.

A questa tappa fondamentale del suo lungo cammino il retore africano arrivò grazie alla sua passione per l’uomo e per la verità, passione che lo portò a cercare Dio, grande e inaccessibile. La fede in Cristo gli fece capire che il Dio, apparentemente così lontano, in realtà non lo era. Egli, infatti, si era fatto vicino a noi, divenendo uno di noi. In questo senso la fede in Cristo portò a compimento la lunga ricerca di Agostino sul cammino della verità. Solo un Dio fattosi "toccabile", uno di noi, era finalmente un Dio che si poteva pregare, per il quale e con il quale si poteva vivere. E’ questa una via da percorrere con coraggio e nello stesso tempo con umiltà, nell’apertura a una purificazione permanente di cui ognuno di noi ha sempre bisogno. Ma con quella Veglia pasquale del 387, come abbiamo detto, il cammino di Agostino non era concluso. Tornato in Africa e fondato un piccolo monastero vi si ritirò con pochi amici per dedicarsi alla vita contemplativa e di studio. Questo era il sogno della sua vita. Adesso era chiamato a vivere totalmente per la verità, con la verità, nell’amicizia di Cristo che è la verità. Un bel sogno che durò tre anni, fino a quando egli non venne, suo malgrado, consacrato sacerdote a Ippona e destinato a servire i fedeli, continuando sì a vivere con Cristo e per Cristo, ma a servizio di tutti. Questo gli era molto difficile, ma capì fin dall’inizio che solo vivendo per gli altri, e non semplicemente per la sua privata contemplazione, poteva realmente vivere con Cristo e per Cristo. Così, rinunciando a una vita solo di meditazione, Agostino imparò, spesso con difficoltà, a mettere a disposizione il frutto della sua intelligenza a vantaggio degli altri. Imparò a comunicare la sua fede alla gente semplice e a vivere così per essa in quella che divenne la sua città, svolgendo senza stancarsi un’attività generosa e gravosa che così descrive in uno dei suoi bellissimi sermoni: "Continuamente predicare, discutere, riprendere, edificare, essere a disposizione di tutti – è un ingente carico, un grande peso, un’immane fatica" (Serm. 339, 4). Ma questo peso egli prese su di sé, capendo che proprio così poteva essere più vicino a Cristo. Capire che si arriva agli altri con semplicità e umiltà, fu questa la sua vera e seconda conversione.

Ma c’è un’ultima tappa del cammino agostiniano, una terza conversione: quella che lo portò ogni giorno della sua vita a chiedere perdono a Dio. Inizialmente aveva pensato che una volta battezzato, nella vita di comunione con Cristo, nei Sacramenti, nella celebrazione dell'Eucaristia, sarebbe arrivato alla vita proposta del Discorso della montagna: alla perfezione donata nel battesimo e riconfermata nell'Eucaristia. Nell’ultima parte della sua vita capì che quello che aveva detto nelle sue prime prediche sul Discorso della montagna — cioè che adesso noi da cristiani viviamo questo ideale permanentemente — era sbagliato. Solo Cristo stesso realizza veramente e completamente il Discorso della montagna. Noi abbiamo sempre bisogno di essere lavati da Cristo, che ci lava i piedi, e da Lui rinnovati. Abbiamo bisogno di una conversione permanente. Fino alla fine abbiamo bisogno di questa umiltà che riconosce che siamo peccatori in cammino, finché il Signore ci dà la mano definitivamente e ci introduce nella vita eterna. In questo ultimo atteggiamento di umiltà, vissuto giorno dopo giorno, Agostino è morto.

Questo atteggiamento di umiltà profonda davanti all’unico Signore Gesù lo introdusse all’esperienza di un’umiltà anche intellettuale. Agostino, infatti, che è una delle più grandi figure nella storia del pensiero, volle negli ultimi anni della sua vita sottoporre a un lucido esame critico tutte le sue numerosissime opere. Ebbero così origine le Retractationes ("revisioni"), che in questo modo inseriscono il suo pensiero teologico, davvero grande, nella fede umile e santa di quella che chiama semplicemente con il nome di Catholica, cioè della Chiesa. "Ho compreso – scrive appunto in questo originalissimo libro (I, 19, 1-3) – che uno solo è veramente perfetto e che le parole del discorso della montagna sono totalmente realizzate in uno solo: in Gesù Cristo stesso. Tutta la Chiesa invece – tutti noi, inclusi gli apostoli – dobbiamo pregare ogni giorno: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori".

Convertito a Cristo, che è verità e amore, Agostino lo ha seguito per tutta la vita ed è diventato un modello per ogni essere umano, per noi tutti in cerca di Dio. Per questo ho voluto concludere il mio pellegrinaggio a Pavia riconsegnando idealmente alla Chiesa e al mondo, davanti alla tomba di questo grande innamorato di Dio, la mia prima enciclica, intitolata Deus caritas est. Questa infatti molto deve, soprattutto nella sua prima parte, al pensiero di sant’Agostino. Anche oggi, come al suo tempo, l’umanità ha bisogno di conoscere e soprattutto di vivere questa realtà fondamentale: Dio è amore e l’incontro con lui è la sola risposta alle inquietudini del cuore umano. Un cuore che è abitato dalla speranza, forse ancora oscura e inconsapevole in molti nostri contemporanei, ma che per noi cristiani apre già oggi al futuro, tanto che san Paolo ha scritto che "nella speranza siamo stati salvati" (Rm, 8, 24). Alla speranza ho voluto dedicare la mia seconda enciclica, Spe salvi, e anch’essa è largamente debitrice nei confronti di Agostino e del suo incontro con Dio.

In un bellissimo testo sant’Agostino definisce la preghiera come espressione del desiderio e afferma che Dio risponde allargando verso di Lui il nostro cuore. Da parte nostra dobbiamo purificare i nostri desideri e le nostre speranze per accogliere la dolcezza di Dio (cfr In I Ioannis, 4, 6). Questa sola, infatti, aprendoci anche agli altri, ci salva. Preghiamo dunque che nella nostra vita ci sia ogni giorno concesso di seguire l’esempio di questo grande convertito, incontrando come lui in ogni momento della nostra vita il Signore Gesù, l’unico che ci salva, ci purifica e ci da la vera gioia, la vera vita.

[00303-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Aujourd’hui, nous concluons la présentation de saint Augustin, nous arrêtant sur son expérience intérieure. Les étapes de son existence sont comme un unique chemin de conversion. La première s’est accomplie dans son rapprochement progressif du christianisme. Sa passion pour l’homme et pour la vérité le conduit à chercher Dieu, grand et inaccessible. Mais Dieu n’est pas loin, il s’est fait proche des hommes, devenant l’un de nous. La foi au Christ a conduit à son accomplissement la longue recherche d’Augustin sur le chemin de la vérité. À Hippone, il met à la disposition de tous le fruit de son intelligence et de son étude, en particulier par la prédication et la discussion. Enfin, il fut conduit chaque jour de sa vie à demander pardon à Dieu. Cette attitude d’humilité fut aussi intellectuelle : à la fin de sa vie, elle le poussa à soumettre ses œuvres à un examen critique lucide. Converti au Christ, qui est vérité et amour, Augustin l’a suivi par toute sa vie et il est un modèle pour toute personne en recherche de Dieu. Aujourd’hui, comme à son époque, l’humanité a besoin de connaître et surtout de vivre cette réalité fondamentale : Dieu est amour et sa rencontre constitue la seule réponse aux inquiétudes du cœur humain.

Je suis heureux d’accueillir ce matin les pèlerins francophones. Je salue particulièrement les prêtres et les séminaristes de Chambéry, accompagnés de l’archevêque, Mgr Laurent Ulrich, ainsi que les novices de la Congrégation Saint-Jean et les jeunes. Suivant l’exemple de saint Augustin, soyez toujours des chercheurs de la vérité, en allant avec confiance à la rencontre du Seigneur Jésus, l’unique sauveur. Que Dieu vous bénisse !

[00304-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Today we conclude our presentation of Saint Augustine with a discussion of the process of his interior conversion. In reading his Confessions, we see that his conversion was a life-long journey marked by a passionate search for truth. Despite living an errant life as a young man, Augustine had learned from his mother a love for the name of Christ. Platonic philosophy led him to recognise the existence of Logos, or creative reason in the Universe, which he later came to understand more fully by reading Saint Paul and finding faith in Christ. He completed this fundamental phase in his search for truth when he was baptized in Milan by Saint Ambrose. The second stage of his conversion saw Augustine return to Africa and found a small monastery with a group of friends dedicated to contemplation and study. Three years later, he was ordained a priest and turned to the life of active ministry, placing the fruits of his study at the service of others through preaching and dialogue. The last stage was a conversion of such profound humility that he would daily ask God for pardon. He also demonstrated this humility in his intellectual endeavours, submitting all his works to a thorough critique. Augustine has had a profound effect on my own life and ministry. My hope is that we can all learn from this great and humble convert who saw with such clarity that Christ is truth and love!

I welcome all the English speaking visitors present today, including the many student groups and the pilgrims from England, Sweden, Malta, Japan, Canada and the United States. Upon all of you I invoke God’s abundant blessings of joy and peace.

[00305-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Zum Abschluß der Katechesen über den Kirchenvater Augustinus möchte ich heute den Weg seiner Bekehrung in den Blick nehmen, von dem er selbst freimütig und dankbar in seinen Schriften berichtet. Augustinus schreibt in den „Bekenntnissen", seiner faszinierenden Autobiographie, daß er von seiner Mutter, der heiligen Monika, von Kind an in den christlichen Glauben eingeführt wurde. Selbst in seinen ungestümen Jugendjahren fühlte er sich im Innersten stets von Christus angezogen, auch wenn seine leidenschaftliche Suche nach der Wahrheit manche persönliche und denkerische Um- und Abwege durchlief. Nach einer entscheidenden Begegnung mit der Gnade Gottes in der Heiligen Schrift gelingt es ihm schließlich, die Versuchungen des Fleisches zu überwinden und sich aus ganzem Herzen für Christus zu entscheiden und die Taufe zu empfangen. Doch die Vorsehung Gottes führte ihn gleichsam noch zu einer zweiten Bekehrung und stellte ihn nach drei Jahren monastischen Lebens als Priester und Bischof in den Dienst seiner Mitchristen. Auch als bekannter Lehrer und Bischof bewahrte Augustinus stets eine tiefe Demut vor dem einzigen Herrn Jesus Christus. Dieses tägliche Streben nach Bekehrung zeigt sich auch darin, daß er seine großen theologischen Überlegungen ganz bewußt dem einfachen und reinen Glauben der Kirche unterordnen wollte.

Von Herzen begrüße ich die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Zunge. Besonders heiße ich die Konferenz der deutschsprachigen Seminarregenten und Konviktsdirektoren willkommen. Mögen die Schriften und das Vorbild des heiligen Augustinus für uns alle ein Ansporn auf unserem persönlichen Weg der Bekehrung sein. Dabei bestärke uns der Allmächtige Gott mit seinem Segen.

[00306-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

San Agustín es uno de los más grandes convertidos de la historia cristiana. En su libro "las Confesiones" nos ha dejado una descripción de su experiencia interior de conversión, que continuó durante toda su vida y en la que se pueden ver tres etapas. La primera consiste en su acercamiento progresivo al cristianismo, hasta llegar al bautismo. Su pasión por el ser humano y por la verdad le llevó a buscar a Dios. Un Dios que en Jesús se ha hecho cercano a los hombres haciéndose uno de nosotros. Así, la fe en Cristo culminó su larga búsqueda de la verdad. Más tarde fue consagrado sacerdote, renunciando a una vida sólo de meditación y estudio, para poder servir a los fieles. La última etapa se caracteriza por la profunda humildad intelectual y ante el Señor, con la que sometió a examen crítico sus numerosas obras, para introducir así su pensamiento teológico en la fe de la Iglesia. Agustín es, por tanto, un modelo para cuántos buscan la verdad, enseñándonos que únicamente en el encuentro con Dios, que es amor, el corazón humano puede encontrar respuesta a sus inquietudes.

Saludo cordialmente a los visitantes de lengua española. En particular, a los formadores y seminaristas de Córdoba, con su Obispo, a los que animo a seguir con entusiasmo su preparación al sacerdocio. Saludo también a las Cofradías del Cristo de la Expiración de Sevilla y de Málaga, a los distintos grupos de estudiantes y peregrinos venidos de Argentina, Chile, España, México, y de otros países latinoamericanos. Siguiendo el ejemplo de san Agustín, os exhorto a fijar vuestra mirada en Cristo, que se entregó por nosotros, y proseguir con esperanza vuestro camino de conversión cuaresmal. Muchas gracias.

[00307-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua slovacca 

Saluto in lingua slovena

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca 

Witam Polaków obecnych na tej audiencji. Pozdrawiam szczególnie głuchoniewidomych z Warszawy. Niech okres Wielkiego Postu będzie dla wszystkich czasem dobrego przygotowania do świąt zmartwychwstania Pańskiego. Serdecznie wam błogosławię. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[Saluto i polacchi presenti in quest’udienza. In modo particolare saluto i sordi-ciechi provenienti da Varsavia. Il periodo della Quaresima sia per tutti un tempo di buona preparazione alla festa della Risurrezione del Signore. Cordialmente vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00308-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua slovacca

Zo srdca pozdravujem slovenských pútnikov z farnosti Blatné. Bratia a sestry, Pôstna doba nás pobáda, aby sme uznali v Ježišovi Kristovi našu najväčšiu nádej. Pozývam vás, aby ste boli vo svete vernými svedkami jeho Radostnej zvesti o vykúpení. Ochotne žehnám vás i vaše rodiny. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Saluto di cuore i pellegrini slovacchi provenienti dalla parrocchia di Blatné. Fratelli e sorelle, il tempo della Quaresima ci esorta a riconoscere Gesù Cristo come nostra suprema speranza. Vi invito ad essere nel mondo testimoni fedeli della Buona Novella della redenzione. Volentieri benedico voi e le vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00309-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua slovena

Lepo pozdravljam vernike iz Škofje Loke v Sloveniji! V času priprave na sveto birmo, ki jo boste letos prejeli, ste se podali na romarsko pot po Italiji in prišli tudi na srečanje s Petrovim naslednikom. Bodite vedno odprti za navdihe Svetega Duha in naj bo z vami moj blagoslov!

[Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli provenienti da Škofja Loka in Slovenia! In preparazione alla Cresima che riceverete quest’anno, siete in pellegrinaggio ai luoghi sacri dell’Italia e partecipate anche all’incontro con il Successore di Pietro. Siate sempre aperti alle ispirazioni dello Spirito Santo e la mia Benedizione vi accompagni!]

[00310-AA.01] [Testo originale: Sloveno]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i Vescovi amici del Movimento dei Focolari, ed assicuro la mia preghiera affinché il Signore li sostenga nel quotidiano ministero pastorale a servizio del Popolo di Dio. Saluto i rappresentanti della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione "Auxilium" e quelli della Scuola Antonio Rosmini di Roma ringraziando ciascuno perché, con la partecipazione a questo incontro, hanno voluto rinnovare la loro filiale devozione verso il Successore di Pietro. Saluto i partecipanti al convegno promosso dall’Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed auguro di portare avanti il loro impegnativo lavoro diagnostico e terapeutico con rinnovati sentimenti di profondo rispetto per la persona umana. Saluto poi gli esponenti della Marina Militare Italiana, i militari del Reggimento Lancieri di Montebello e i rappresentanti della Polizia di Stato di Isernia. Tutti incoraggio a seguire con generosa fedeltà Gesù e il suo Vangelo, per essere cristiani autentici in famiglia, nel lavoro e in ogni altro ambiente.

Saluto, infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli. Cari fratelli e sorelle, proseguendo l’itinerario quaresimale, la Chiesa ci invita a seguire le orme di Cristo che si dirige verso Gerusalemme, dove darà compimento alla sua missione redentrice. Lasciatevi illuminare dalla sua parola affinché sia nello studio, sia nella malattia, sia nella vita di famiglia possiate sperimentare la sua presenza e percorrere un cammino di autentica conversione in questo sacro tempo di penitenza.

[00311-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0135-XX.01]