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L’UDIENZA GENERALE, 24.01.2007


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Santo Padre Benedetto XVI si è soffermato ancora sulla Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani che si conclude domani.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Papa ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

si chiude domani la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che quest’anno ha come tema le parole del Vangelo di Marco: "Fa udire i sordi e parlare i muti!" (cfr Mc 7,31–37). Potremmo anche noi ripetere queste parole che esprimono l’ammirazione della gente dinanzi alla guarigione di un sordomuto operata da Gesù, vedendo la meravigliosa fioritura dell’impegno per la ricomposizione dell’unità dei cristiani. Ripercorrendo il cammino degli ultimi quarant’anni, sorprende come il Signore ci abbia risvegliato dal torpore dell’autosufficienza e dell’indifferenza; come ci renda sempre più capaci di "ascoltarci" e non soltanto di "sentirci"; come abbia sciolto la nostra lingua, cosicché la preghiera, che eleviamo a Lui, abbia più forza di convinzione per il mondo. Sì, è vero, il Signore ci ha concesso molte grazie e la luce del suo Spirito ha illuminato tanti testimoni. Essi hanno dimostrato che tutto si può ottenere pregando, quando sappiamo obbedire con fiducia e umiltà al comandamento divino dell’amore e aderire all’anelito di Cristo per l’unità di tutti i suoi discepoli.

"La cura di ristabilire l’unione – afferma il Concilio Vaticano II – riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i pastori, e tocca ognuno secondo le proprie possibilità, tanto nella vita cristiana di ogni giorno quanto negli studi teologici e storici" (Unitatis redintegratio, 5). Il primo comune dovere è quello della preghiera. Pregando, e pregando insieme, i cristiani diventano più consapevoli del loro stato di fratelli, anche se ancora divisi; e, pregando impariamo meglio ad ascoltare il Signore, perché solo ascoltando il Signore e seguendo la sua voce possiamo trovare la strada dell’unità.

L’ecumenismo, certamente, è un processo lento, a volte forse anche scoraggiante quando si cede alla tentazione di "sentire" e non "ascoltare", di parlare a mezza bocca, invece di proclamare con coraggio. Non è facile abbandonare una "comoda sordità", come se il Vangelo immutato non avesse la capacità di rifiorire, riaffermandosi quale provvidenziale lievito di conversione e di rinnovamento spirituale per ognuno di noi. L’ecumenismo – ho detto – è un processo lento, è una strada lenta e in salita, come ogni strada di pentimento. Un cammino però che, dopo le iniziali difficoltà e proprio in esse, presenta anche ampi spazi di gioia, soste rinfrescanti, e permette di tanto in tanto di respirare a pieni polmoni l’aria purissima della piena comunione.

L’esperienza di questi ultimi decenni, dopo il Concilio Vaticano II, dimostra che la ricerca dell’unità tra i cristiani si compie a svariati livelli e in innumerevoli circostanze: nelle parrocchie, negli ospedali, nei contatti tra la gente, nella collaborazione tra le comunità locali in ogni parte del mondo, e specialmente nelle regioni dove compiere un gesto di buona volontà nei confronti del fratello richiede un grande sforzo ed anche una purificazione della memoria. In questo contesto di speranza, costellato di concreti passi verso la piena comunione dei cristiani, si collocano anche gli incontri e gli eventi che segnano costantemente il mio ministero, il ministero del Vescovo di Roma, Pastore della Chiesa universale. Vorrei ora ripercorrere i più significativi eventi che si sono registrati nel 2006, e che sono stati motivo di gioia e di gratitudine verso il Signore.

L’anno è iniziato con la visita ufficiale dell’Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate. La commissione internazionale cattolica–riformata ha affidato alla considerazione delle rispettive autorità un documento che conclude un processo di dialogo avviato nel 1970, quindi protrattosi per ben 36 anni; e questo documento porta il titolo: "La Chiesa come Comunità di Testimonianza comune al Regno di Dio". Il 25 gennaio 2006 – un anno fa quindi – alla solenne conclusione della "Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani" hanno preso parte, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, i delegati per l’ecumenismo d’Europa, convocati congiuntamente dal Consiglio delle Conferenze Episcopali dell’Europa e dalla Conferenza delle Chiese Europee per la prima tappa di avvicinamento alla terza Assemblea Ecumenica Europea, che si terrà in terra ortodossa, a Sibiu, nel settembre di quest’anno 2007. In occasione delle udienze del mercoledì, ho potuto ricevere le delegazioni dell’Alleanza Battista Mondiale e dell’Evangelical Lutheran Church in America, che resta fedele alle sue visite periodiche a Roma. Mi è stato dato modo inoltre di incontrare i gerarchi della Chiesa ortodossa di Georgia, che seguo con affetto, continuando quel legame amichevole che univa Sua Santità Ilia II al venerato mio Predecessore il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II.

Continuando in questa cronistoria degli incontri ecumenici dello scorso anno, arrivo al "Vertice dei Capi Religiosi", tenutosi a Mosca nel luglio 2006, il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, ha sollecitato, con uno speciale messaggio, l’adesione della Santa Sede. Utile è stata poi la visita del Metropolita Kirill del Patriarcato di Mosca, che ha fatto emergere l’intento di pervenire ad una più esplicita normalizzazione delle nostre relazioni bilaterali. Ugualmente gradita quella dei sacerdoti e degli studenti del Collegio della Diakonia Apostolica del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa di Grecia. Mi piace anche ricordare che alla sua Assemblea Generale a Porto Alegre il Consiglio Ecumenico delle Chiese ha riservato ampio spazio alla partecipazione cattolica. In quella circostanza ho inviato un particolare messaggio. Un mio messaggio ho voluto far giungere pure al raduno generale della Conferenza Mondiale Metodista a Seoul. Ricordo, inoltre, con piacere la cordiale visita dei Segretari delle Christian World Communions, organizzazione di reciproca informazione e contatto tra le varie Confessioni.

Ed arriviamo, andando avanti nella cronistoria dell’anno 2006, alla visita ufficiale dell’Arcivescovo di Canterbury e Primate della Comunione Anglicana dello scorso novembre. Nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico ho condiviso con lui e il suo seguito un significativo momento di preghiera. Quanto poi all’indimenticabile viaggio apostolico in Turchia e all’incontro con Sua Santità Bartolomeo I, desidero ricordare i tanti gesti più eloquenti delle parole. Colgo l’occasione per salutare ancora una volta Sua Santità Bartolomeo I e ringraziarlo della lettera che mi ha scritto al mio ritorno a Roma; lo assicuro della mia preghiera e del mio impegno ad agire affinché si traggano le conseguenze di quell’abbraccio di pace, che ci siamo dati durante la Divina Liturgia nella chiesa di San Giorgio al Fanar. L’anno si è concluso con la visita ufficiale a Roma dell’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Sua Beatitudine Christodoulos, con il quale ci siamo scambiati dei doni esigenti: le icone della Panaghia, la Tutta Santa, e quella dei Santi Pietro e Paolo abbracciati.

Non sono questi momenti di alto valore spirituale, momenti di gioia, di respiro in questa lenta salita all’unità, della quale ho parlato? Questi momenti pongono in luce l’impegno - spesso silenzioso, ma forte - che ci accomuna nel ricercare l’unità. Essi ci incoraggiano a fare ogni sforzo per proseguire in questa salita lenta mam importante. Ci affidiamo alla costante intercessione della Madre di Dio e dei nostri Santi protettori, perché ci sostengano e ci aiutino a non recedere dai buoni propositi; perché ci incoraggino a intensificare ogni sforzo, pregando e lavorando con fiducia, certi che lo Spirito Santo farà tutto il resto. Ci donerà l’unità completa come e quando a Lui piacerà. E, forti di questa fiducia, andiamo avanti sulla strada della fede, della speranza e della carità. Il Signore ci guida.

[00102-01.01]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

«Il fait entendre les sourds et parler les muets». Cette phrase de l’évangile de Marc a constitué le thème de la Semaine de prière pour l’unité des chrétiens. En relisant le chemin parcouru depuis quarante ans, nous pouvons, nous aussi, reprendre ces paroles, voyant la fécondité de l’engagement en faveur de l’unité des chrétiens. Le Seigneur nous a accordé beaucoup de grâces, donnant à de nombreux témoins la lumière de son Esprit. Il nous a réveillés de la torpeur de l’autosuffisance et de l’indifférence, nous rappelant notre premier devoir commun, celui de la prière. Lorsque des chrétiens prient ensemble, ils deviennent toujours plus conscients de leur état de «frères divisés». Ils se rendent compte des difficultés causées par leurs différences et par les interprétations dissonantes de la foi et de la doctrine, et ils se sentent poussés à les dépasser. Dans ce contexte d’espérance, c’est à travers les nombreux pas vers la pleine communion des chrétiens que s’inscrivent les rencontres et les événements qui marquent constamment le ministère de l’Évêque de Rome, Pasteur de l’Église universelle. Ils sont des motifs de joie et de gratitude envers le Seigneur, et ils mettent en lumière l’engagement qui nous unit pour rechercher l’unité. Puissions-nous ne pas ménager nos efforts sur la voie engagée, priant et travaillant avec confiance, sûrs que l’Esprit du Seigneur fera le reste.

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents ce matin, en particulier les jeunes du collège «Gerson» et de l’école «Rocroy-Saint Léon», de Paris. Soyez des artisans de paix et d’unité, fidèles à la volonté du Seigneur et soucieux de devenir d’audacieux témoins de l’Évangile.

[00103-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

This week of prayer for Christian Unity takes as its theme these words from Saint Mark’s Gospel: "He makes the deaf hear and the dumb speak" (cf. Mk 7:31-37). As we recall the wonder felt by those who witnessed the healing of a deaf-mute by Jesus, we too marvel at the remarkable growth that has taken place in ecumenical relations during the last forty years. The Lord has helped us to overcome our deafness, so that we can listen profoundly to one another, and he has restored our power of speech so that we can pray together and proclaim the truth with conviction. In thanking God for the many ecumenical initiatives we have witnessed at every level of the Church’s life, I want to recall some particular events in which I have been personally involved during the past year. I was pleased to receive visits from the World Alliance of Reformed Churches, as well as the World Baptist Alliance and representatives of the Evangelical Lutheran Church in America. In November I was able to spend time in prayer with the Archbishop of Canterbury. And in Turkey I had the opportunity of visiting the Ecumenical Patriarch, Bartholomew the First, whom I greet once more, recalling our fraternal encounter with great joy. Through the intercession of Our Lady and all the saints, may our work for Christian unity continue to progress, so that the Holy Spirit may make us truly one.

I greet with affection all the English-speaking pilgrims present at today’s Audience, especially the groups from Denmark and the United States of America. I pray that your visit to Rome will deepen your faith and hope in Christ, who alone can bring healing to our world. Upon all of you and upon your loved ones, I invoke God’s blessings of joy and peace.

[00104-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Morgen endet die jährliche Gebetswoche für die Einheit der Christen, die in diesem Jahr unter dem Motto steht: „Er macht, daß die Tauben hören und die Stummen sprechen" (Mk 7, 31). Die vergangenen Jahrzehnte des ökumenischen Dialogs erfüllen uns alle mit Dankbarkeit. Zugleich liegt noch ein weiter Weg vor uns. Darum bitten wir voll Vertrauen, daß Gott selbst uns durch das Wirken des Heiligen Geistes zu immer besseren Zuhörern und zu immer mutigeren Verkündern der ungeteilten Botschaft Christi werden lasse.

Das Zweite Vatikanische Konzil erinnert uns daran: „Die Sorge um die Wiederherstellung der Einheit ist Sache der ganzen Kirche, sowohl der Gläubigen wie auch der Hirten, und geht einen jeden an, je nach seiner Fähigkeit, sowohl in seinem täglichen christlichen Leben wie auch bei theologischen und historischen Untersuchungen" (Unitatis redingegratio, 5). Gerne denke ich heute an meine zahlreichen Begegnungen mit Vertretern der verschiedenen Kirchen und kirchlichen Gemeinschaften im Laufe des vergangen Jahres, in denen ich stets erfahren durfte, wie sehr das Bemühen um die Einheit der Christen ein gemeinsames Anliegen aller Getauften ist.

Ein herzlichen Gruß richte ich heute an die Pilger und Besucher deutscher Sprache, besonders an die Delegation der Stadt Tittmoning sowie an die Vertreter des Johann-Adam-Möhler-Instituts für Ökumenik in Paderborn. Ich grüße auch eine Gruppe von lutherischen Pastoren aus Niedersachsen. Christus öffne unsere Ohren und unser Herz, damit wir sein Wort aufnehmen und unseren Mitmenschen verkünden können. Er begleite euch alle mit seinem Segen!

[00105-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Mañana concluye la Semana de oración por la unidad de los cristianos, que en este año ha tenido como lema las palabras del Evangelio de san Marcos: "Hace oír a los sordos y hablar a los mudos". Se trata de una preocupación que, como afirma el Concilio Vaticano II, atañe a la Iglesia entera. Rezando juntos, los cristianos se hacen más conscientes de su estado de "hermanos divididos", de las dificultades causadas por sus diferencias y se sienten retados a superarlas.

La experiencia de estos últimos años demuestra que la búsqueda de esta unidad se lleva a cabo en innumerables circunstancias y de diversos modos, en parroquias, hospitales, comunidades locales y especialmente en las regiones donde realizar un gesto de buena voluntad con un hermano requiere un gran esfuerzo y una purificación de la memoria. En este contexto se encuadran también los encuentros que marcan constantemente el ministerio del Obispo de Roma, Pastor de la Iglesia Universal. Entre ellos quiero resaltar el inolvidable viaje apostólico a Turquía y el encuentro con Su Santidad Bartolomé I. Estos momentos de alto valor espiritual ponen de relieve el compromiso que nos une en la búsqueda de la unidad, y nos animan a realizar todos los esfuerzos posibles para proseguir en el camino iniciado.

Saludo cordialmente a los peregrinos de España y de América Latina, de modo especial a los militares españoles destacados en Nápoles y a los estudiantes de la Scuola Italiana de Valparaíso, Chile. Confiad a la constante intercesión de la Madre de Dios, vuestras oraciones y trabajos por la unión de todos los discípulos de Cristo.

[00106-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana  

Saluto in lingua polacca  

Witam obecnych tu Polaków. W tygodniu modlitw o jedność chrześcijan wspominamy wezwanie Pana Jezusa: ut unum sint – aby byli jedno. Modlitwa o dar tej jedności jest równocześnie zachętą do otwarcia na przekonania innych, do dialogu i wspólnego poszukiwania prawdy, do pielęgnowania bratniej miłości. Przekażcie moje pozdrowienie waszym bliskim. Niech Bóg wam błogosławi!

[Do il benvenuto ai polacchi qui presenti. Nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci ricordiamo l’appello del Signore Gesù: ut unum sint – che siano una cosa sola. La preghiera per il dono dell’unità è contemporaneamente un invito all’apertura alle convinzioni degli altri, al dialogo e alla comune ricerca della verità, alla cura dell’amore fraterno. Trasmettete il mio saluto ai vostri cari. Dio vi benedica.]

[00108-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i fedeli delle Diocesi dell’Emilia Romagna, che accompagnano quest’oggi i loro Vescovi nella Visita ad Limina Apostolorum. Cari amici, cogliete ogni opportuna occasione per annunciare il Vangelo senza mai scoraggiarvi e sempre lieti di proclamare la verità che illumina e salva. Soprattutto date prioritaria importanza alla preghiera ai fini dell’evangelizzazione e della perseveranza nella fede. Siate pronti a discernere ogni mezzo apostolico utile per favorire nelle comunità cristiane lo zelo missionario. L’esperienza dimostra che una diocesi, una parrocchia che prega e vibra di spirito missionario, è una comunità fervorosa e dinamica.

Rivolgo infine un saluto ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Oggi, celebriamo la memoria liturgica di San Francesco di Sales, che indicò la via della santità come una chiamata rivolta ad ogni stato di vita ed ha sottolineato che non solo in monastero, in clausura o nella vita religiosa si può arrivare al cammino verso la santità; ma in ogni stato di vita, secondo il modo di questo stato di vita. Accogliete questo invito voi, cari giovani, e rispondete nelle vostre situazioni generosamente a Cristo che vi chiama a fare oggi nella vostra vita del Vangelo la vostra regola di vita. Il Signore offre a voi, cari ammalati, una via certamente dura ma in un certo senso anche privilegiata per camminare in conformità alla sua volontà; lui ha sofferto per noi e con noi: sappiate cogliere tutte le occasioni di grazia della vostra particolare condizione. E voi, cari sposi novelli, seguendo gli insegnamenti di San Francesco di Sales, impegnatevi a costruire ogni giorno la vostra adesione al Vangelo in un reciproco amore.

Il Signore vi benedica tutti nelle vostre situazioni, nel vostro cammino verso la santità.

[00109-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0038-XX.01]