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L’UDIENZA GENERALE, 20.12.2006


L’UDIENZA GENERALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato sul mistero del Natale ormai prossimo.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle!

"Il Signore è vicino: venite, adoriamo". Con questa invocazione la liturgia ci invita, in questi ultimi giorni dell’Avvento, ad avvicinarci, quasi in punta dei piedi, alla grotta di Betlemme, dove si è compiuto l’evento straordinario, che ha cambiato il corso della storia: la nascita del Redentore. Nella Notte di Natale ci fermeremo, ancora una volta, dinanzi al presepe, a contemplare stupiti il "Verbo fatto carne". Sentimenti di gioia e di gratitudine, come ogni anno, si rinnoveranno nel nostro cuore ascoltando le melodie natalizie, che in tante lingue cantano lo stesso straordinario prodigio. Il Creatore dell’universo è venuto per amore a porre la sua dimora tra gli uomini. Nella Lettera ai Filippesi, san Paolo afferma che Cristo "pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini" (2,6). E’ apparso in forma umana, aggiunge l’Apostolo, umiliando se stesso. Nel Santo Natale rivivremo la realizzazione di questo sublime mistero di grazia e di misericordia.

Dice ancora san Paolo: "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli" (Gal 4,4-5). In verità, da molti secoli il popolo eletto attendeva il Messia, ma lo immaginava come un potente e vittorioso condottiero che avrebbe liberato i suoi dall’oppressione degli stranieri. Il Salvatore nacque invece nel silenzio e nella più assoluta povertà. Venne come luce che illumina ogni uomo – nota l’evangelista Giovanni –, "ma i suoi non lo hanno accolto" (Gv 1,9.11). L’Apostolo però aggiunge: "A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio" (ivi, 1,12). La luce promessa rischiarò i cuori di coloro che avevano perseverato nell’attesa vigile ed operosa.

La liturgia dell’Avvento esorta anche noi ad essere sobri e vigilanti, per non lasciarci appesantire dal peccato e dalle eccessive preoccupazioni del mondo. E’ infatti vegliando e pregando che potremo riconoscere ed accogliere il fulgore del Natale di Cristo. San Massimo di Torino, Vescovo nel IV-V secolo, in una delle sue omelie, afferma: "Il tempo ci avverte che il Natale di Cristo Signore è vicino. Il mondo con le sue stesse angustie dice l’imminenza di qualche cosa che lo rinnoverà, e desidera con un’attesa impaziente che lo splendore di un sole più fulgido illumini le sue tenebre… Questa attesa della creazione persuade anche noi ad attendere il sorgere di Cristo, nuovo Sole" (Disc. 61a, 1-3). La stessa creazione dunque ci conduce a scoprire e a riconoscere Colui che deve venire.

Ma la domanda è: l’umanità del nostro tempo attende ancora un Salvatore? Si ha la sensazione che molti considerino Dio come estraneo ai propri interessi. Apparentemente non hanno bisogno di Lui; vivono come se non esistesse e, peggio, come se fosse un "ostacolo" da rimuovere per realizzare se stessi. Anche fra i credenti – siamo certi - alcuni si lasciano attrarre da allettanti chimere e distrarre da fuorvianti dottrine che propongono illusorie scorciatoie per ottenere la felicità. Eppure, pur con le sue contraddizioni, le sue angustie e i suoi drammi, e forse proprio per questi, l’umanità oggi cerca una strada di rinnovamento, di salvezza, cerca un Salvatore e attende, talora inconsapevolmente, l’avvento del Salvatore che rinnova il mondo e la nostra vita, l’avvento di Cristo, l’unico vero Redentore dell’uomo e di tutto l’uomo. Certo, falsi profeti continuano a proporre una salvezza a "basso prezzo", che finisce sempre per generare cocenti delusioni. Proprio la storia degli ultimi cinquant’anni dimostra questa ricerca di un Salvatore a "basso prezzo" ed evidenzia tutte le delusioni che ne sono derivate. E’ compito di noi cristiani diffondere, con la testimonianza della vita, la verità del Natale, che Cristo reca a ogni uomo e donna di buona volontà. Nascendo nella povertà del presepe, Gesù viene ad offrire a tutti quella gioia e quella pace che sole possono colmare l’attesa dell’animo umano.

Ma come prepararci ad aprire il cuore al Signore che viene? L’atteggiamento spirituale dell’attesa vigile ed orante rimane la caratteristica fondamentale del cristiano in questo tempo di Avvento. È l’atteggiamento che contraddistingue i protagonisti di allora: Zaccaria ed Elisabetta, i pastori, i Magi, il popolo semplice e umile. Soprattutto l’attesa di Maria e di Giuseppe! Questi ultimi, più di ogni altro, hanno provato in prima persona l’affanno e la trepidazione per il Bambino che doveva nascere. Non è difficile immaginare come abbiano trascorso gli ultimi giorni, nell’attesa di stringere il neonato fra le loro braccia. Il loro atteggiamento sia il nostro, cari fratelli e sorelle! Ascoltiamo, in proposito, l’esortazione del già citato san Massimo, Vescovo di Torino: "Mentre stiamo per accogliere il Natale del Signore, rivestiamoci di indumenti nitidi, senza macchia. Parlo della veste dell’anima, non di quella del corpo. Abbigliamoci non con abiti di seta, ma con opere sante! Le vesti sfarzose possono coprire le membra ma non adornano la coscienza" (ibid.).

Nascendo fra noi, Gesù Bambino non ci trovi distratti o impegnati semplicemente ad abbellire con le luminarie le nostre case. Allestiamo piuttosto nel nostro animo e nelle nostre famiglie una degna dimora dove Egli si senta accolto con fede e amore. Ci aiutino la Vergine e san Giuseppe a vivere il Mistero del Natale con rinnovato stupore e pacificante serenità. Con questi sentimenti desidero formulare i più fervidi auguri per un santo e felice Natale a tutti voi, qui presenti, e ai vostri familiari, con un ricordo particolare per quanti sono in difficoltà o soffrono nel corpo e nello spirito. Buon Natale a voi tutti!

[01870-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

«Le Seigneur est proche, venez, adorons-le». Cette invocation liturgique nous invite à nous approcher, avec joie et gratitude, de la grotte de Bethléem, où s’est transformé le cours de l’histoire grâce à la naissance du Rédempteur. Dans la nuit de Noël, nous revivrons la réalisation de ce mystère de grâce et de miséricorde. Le temps de l’Avent nous appelle à mener une vie sobre et à être vigilants, pour ne pas nous laisser prendre par le péché et par les préoccupations excessives du monde. Une telle attitude nous aidera à accueillir le Christ, qui se fait proche de nous.

Mais nos contemporains attendent-ils encore le Sauveur? Beaucoup vivent comme s’il n’existait pas, ou pire encore, comme s’il était un «obstacle» à supprimer pour réussir son existence. Parmi les chrétiens, certains se laissent attirer par des illusions de bonheur. Cependant, sans toujours en être consciente, l’humanité cherche aujourd’hui un Sauveur et attend l’avènement du Christ, l’unique vrai Rédempteur. Par notre témoignage, nous devons manifester la vérité de Noël. Jésus offre à tous la joie et la paix qui, seules, comblent l’attente de tous les hommes. Préparons-nous à accueillir le Sauveur. Comme le demande saint Maxime de Turin: «Revêtons-nous d’œuvres saintes, qui puissent orner notre conscience». N’illuminons pas seulement nos maisons, mais surtout nos cœurs et nos familles, pour être des demeures capables d’accueillir le Seigneur avec foi et amour. Puissent Marie et Joseph nous aider à vivre sereinement le mystère de Noël.

Je salue cordialement les pèlerins francophones présents à cette audience, en partiulier les jeunes du collège Blanche de Castille de Paris, et ceux du Collège Sainte-Thérèse de Bougival. À tous, je souhaite un heureux et saint Noël.

[01871-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

"The Lord is at hand: come let us adore him!". In these last days of Advent, the liturgy invites us to draw close to the stable of Bethlehem contemplating in awe the birth of the Redeemer. Full of joy and thanksgiving we recall how the Creator of the universe, out of love, came to dwell among us. For many centuries Israel had awaited the Messiah, imagining him as a powerful and victorious leader. Instead, the Saviour was born in absolute poverty, and the true light who enlightens all people was not accepted by his own (cf. Jn. 1:9-12).

Do we still await the Saviour? Today many consider God irrelevant; an obstacle to success. Even believers sometimes seek tempting but illusory shortcuts to happiness. And yet, perhaps even because of this confusion, humanity seeks a Saviour and awaits the coming of Christ, the one true Redeemer. We Christians, through our witness against those who offer a ‘cheap salvation’, defend the truth of Christmas which Christ brings to every person of goodwill.

Let us then with Mary and Joseph prepare to open our hearts to the Lord who is at hand. Do not be distracted by the trappings! Be watchful and pray! In this way our homes will welcome Jesus with faith and love.

I welcome all the English-speaking pilgrims here today. May these final days of Advent be full of spiritual wonder. To you and your loved ones, especially those who may be in difficulty or suffering, I extend my best wishes for a happy and holy Christmas!

[01872-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

»Der Herr ist nahe; kommt beten wir ihn an.« Mit diesem Ruf lädt uns die Liturgie in diesen letzten Tagen des Advents ein, auf das Geschehen von Bethlehem zuzugehen. In der Heiligen Nacht dürfen wir wieder staunend das menschgewordene Göttliche Wort in der Krippe betrachten. Der Schöpfer des Himmels und der Erde nimmt Wohnung unter den Menschen in einem Stall. Der Sohn entäußert sich und wird den Menschen gleich, so sagt uns der hl. Paulus (vgl. Phil 2,7). Nicht in Glanz und Glorie, sondern in Stille und in der Armut wird der lang ersehnte Messias geboren.

Und heute, brauchen die Menschen heute noch einen Erlöser? Oft sieht es so aus, daß viele Gott als jemanden oder etwas betrachten, das nicht in den Bereich unserer Interessen fällt. Man lebt, als ob es ihn nicht gäbe oder sogar als ob er ein Hindernis für unseren Erfolg wäre, das umgangen werden muß, um auf der Straße des Erfolgs voranzukommen. Und dennoch sind die Menschen unzufrieden, wissen, daß alles dies nicht ausreicht, erwarten eher unbewußt, das Kommen eines Erlösers, im letzten das Kommen Christi, des einzigen wirklichen Erlösers der Menschen. Unsere Aufgabe als gläubige Christen ist es, ihnen mit dem Zeugnis unseres Lebens die Wahrheit von Weihnachten glaubhaft zu machen: daß Christus allein alles menschliche Sehnen nach Heil und Frieden stillen kann.

In der Freude der nahen Feier der Geburt Christi grüße ich alle Pilger und Besucher aus dem deutschen Sprachraum. Jesus Christus kommt in die Welt, damit wir Kinder Gottes werden. Bereiten wir dem Göttlichen Kind eine Wohnstatt der Liebe und des Glaubens in unserm Herzen und in unseren Familien. Euch und allen euren Lieben wünsche ich schon heute ein gesegnetes Weihnachtsfest und den Frieden des menschgewordenen Gottessohnes!

[01873-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

La liturgia de estos días nos acerca al portal de Belén para contemplar el extraordinario prodigio de amor del "Verbo hecho carne". El pueblo elegido esperaba al Mesías como un libertador poderoso, sin embargo, el Salvador nació en el silencio y en la más absoluta pobreza. También hoy la humanidad, aunque vive aparentemente como si Dios no existiese o fuera un obstáculo para la propia felicidad, busca un Salvador y espera su llegada. Por eso, los cristianos han de testimoniar con su vida la verdad de la Navidad: Jesús, naciendo en la pobreza, ofrece a todos la única alegría y la única paz capaces de colmar el corazón humano. ¿Cómo prepararnos para recibir al Señor que viene? Mediante la espera vigilante y la oración, que son la actitud fundamental del cristiano. Sólo vigilando y orando podremos reconocer y acoger la luz del nacimiento de Cristo. En estos días, María y José, que anhelan estrechar en sus brazos al Niño recién nacido, nos ayudarán a vivir el gran misterio de la Navidad con renovado asombro y alegría, y con el don de la paz.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, venidos de Latinoamérica y España. Ya cercanos a las fiestas navideñas, os invito a vosotros aquí presentes y a vuestros familiares a celebrarlas con verdadero espíritu religioso. En estos días, recordemos también de modo especial a cuantos se encuentran solos, en dificultad, sufren o están privados de la libertad. A todos os deseo una feliz Navidad.

[01874-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua portoghese  

Amados Irmãos e Irmãs,

Saúdo com particular afeto os visitantes e ouvintes de língua portuguesa. Faço votos por que esta vossa visita a Roma vos encoraje a participar ativamente da vida da Igreja, e vos convido a acolher, no próximo Natal, o Filho de Deus feito homem, que se fez pobre para que nos tornássemos ricos pela Sua pobreza. Que o Senhor abençoe vossas famílias e comunidades e, de modo especial, os que sofrem no corpo e no espírito. Feliz Natal e um Ano Novo repleto de alegrias!

[01875-06.02] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Już niebawem staniemy zadziwieni wokół betlejemskiego żłóbka, aby kontemplować tajemnicę Bożego narodzenia. Wraz z pasterzami będziemy wielbić Tego, który „ogołocił samego siebie, (...) stawszy się podobnym do ludzi", aby dać im zbawienie. Niech pokój i radość tego święta stale towarzyszy wam i waszym najbliższym. Niech Boże Dziecię wszystkim błogosławi.

[Fra poco staremo stupiti intorno alla mangiatoia di Betlemme per contemplare il mistero della nascita di Dio. Insieme ai pastori loderemo Colui che "spogliò se stesso, (...) divenendo simile agli uomini", per portare a loro la salvezza. La pace e la gioia di questa solennità accompagnino sempre voi e i vostri cari. Il divino Bambino benedica tutti.]

[01876-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo il mio saluto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto la Delegazione della Regione Calabria, venuta in occasione della presentazione ufficiale del grande albero di Natale allestito in Piazza S. Pietro, e degli altri collocati in quest’aula, nel palazzo apostolico e in vari ambienti del Vaticano. Vi ringrazio per questo dono della vostra terra di Calabria! Grazie specialmente a quanti hanno reso possibile tale omaggio, che ricorda ai visitatori la nascita di Gesù, luce del mondo.

Il mio pensiero va, inoltre, ai Seminaristi della diocesi di Conversano-Monopoli, che esorto a fondare la loro vita sulla salda roccia della Parola di Dio, per esserne coraggiosi annunciatori agli uomini del nostro tempo. Rivolgo, altresì, il mio apprezzamento ai rappresentanti della Fondazione Banco Alimentare e li incoraggio a proseguire nel loro impegno in favore dei più bisognosi.

Desidero infine salutare i giovani, i malati e gli sposi novelli. Cari amici, vi ringrazio per la vostra partecipazione a questo incontro. Tra qualche giorno è Natale e immagino che nelle vostre case si stia ultimando l’allestimento del presepe, che costituisce una quanto mai suggestiva rappresentazione della Natività. Auspico che un elemento così importante, non solo della nostra spiritualità, ma anche della nostra cultura e dell’arte, continui ad essere un semplice ed eloquente modo per ricordare Colui che è venuto "ad abitare in mezzo a noi".

[01877-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0666-XX.02]