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L’UDIENZA GENERALE, 13.12.2006


L’UDIENZA GENERALE

SALUTO AI PELLEGRINI NELLA BASILICA VATICANA

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta in due diversi momenti: alle ore 10.30, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i pellegrini provenienti dalle diocesi della Calabria in occasione della Visita ad Limina Apostolorum dei loro Vescovi e numerosi gruppi di studenti italiani; successivamente, nell’Aula Paolo VI, il Papa ha salutato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato sui collaboratori più stretti di San Paolo Apostolo: Timoteo e Tito.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

SALUTO AI PELLEGRINI NELLA BASILICA VATICANA

Cari fratelli e sorelle!

Vi ringrazio per la vostra presenza e sono lieto di rivolgere a ciascuno di voi il mio cordiale benvenuto. Saluto anzitutto i fedeli delle Diocesi della Calabria, qui convenuti con i loro Vescovi in occasione della Visita ad Limina Apostolorum. Cari amici, la Chiesa che vive in Calabria e qui rappresentata nelle sue vive componenti – Vescovi, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici – ha un ruolo fondamentale da continuare a svolgere nella società calabrese. Mi riferisco innanzitutto alla sua missione evangelizzatrice, quanto mai urgente anche in questo nostro tempo per affrontare le attuali sfide culturali, sociali e religiose. Non stancatevi, pertanto, di attingere con coraggio dal Vangelo la luce e la forza per promuovere un’autentica rinascita morale, sociale ed economica della vostra Regione. Siate testimoni gioiosi di Cristo e infaticabili costruttori del suo Regno di giustizia e di amore. Esprimo, infine, già da ora, viva gratitudine alla Calabria per il dono dell’albero natalizio, albero grande e bello, che proprio oggi è stato collocato in Piazza S. Pietro. L’ho visto dalla mia finestra.

Saluto, poi, i numerosi studenti ed in particolare quelli provenienti dall’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. In questo tempo di Avvento, Maria ci accompagna verso l’incontro con Gesù, nel mistero del suo Natale. A Lei che ieri abbiamo venerato con il titolo di Vergine di Guadalupe, Patrona del Continente americano, affido tutti voi, cari ragazzi. L’invito che a Cana rivolse ai servi: "Fate quello che vi dirà Gesù" (Gv 2,5) vi spinga ad aprire il cuore alla parola di Cristo e a farla fruttificare nella vostra vita. Vi benedico tutti con affetto.

[01809-01.03] [Testo originale: Italiano]

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

dopo aver parlato a lungo del grande apostolo Paolo, prendiamo oggi in considerazione i suoi due collaboratori più stretti: Timoteo e Tito. Ad essi sono indirizzate tre Lettere tradizionalmente attribuite a Paolo, delle quali due destinate a Timoteo e una a Tito.

Timoteo è un nome greco e significa «che onora Dio». Mentre Luca negli Atti lo menziona sei volte, Paolo nelle sue lettere fa riferimento a lui ben diciassette volte (in più lo si trova una volta nella Lettera agli Ebrei). Se ne deduce che agli occhi di Paolo egli godeva di grande considerazione, anche se Luca non ritiene di raccontarci tutto ciò che lo riguarda. L'Apostolo infatti lo incaricò di missioni importanti e vide in lui quasi un alter ego, come risulta dal grande elogio che ne traccia nella Lettera ai Filippesi: «Io non ho nessuno d'animo tanto uguale (isópsychon) come lui, che sappia occuparsi così di cuore delle cose vostre » (2,20).

Timoteo era nato a Listra (circa 200 km a nord-ovest di Tarso) da madre giudea e padre pagano (cfr At 16,1). Il fatto che la madre avesse contratto un matrimonio misto e non avesse fatto circoncidere il figlio lascia pensare che Timoteo sia cresciuto in una famiglia non strettamente osservante, anche se è detto che conosceva le Scritture fin dall’infanzia (cfr 2 Tm 3,15). Ci è stato trasmesso il nome della madre, Eunice, ed anche quello della nonna, Loide (cfr 2 Tm 1,5). Quando Paolo passò per Listra all'inizio del secondo viaggio missionario, scelse Timoteo come compagno, poiché «egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Iconio» (At 16,2), ma lo fece circoncidere «per riguardo ai Giudei che si trovavano in quelle regioni» (At 16,3). Insieme con Paolo e Sila, Timoteo attraversò l'Asia Minore fino a Troade, da dove passò in Macedonia. Siamo inoltre informati che a Filippi, dove Paolo e Sila furono coinvolti nell'accusa di disturbatori dell’ordine pubblico e vennero imprigionati per essersi opposti allo sfruttamento di una giovane ragazza come indovina da parte di alcuni individui senza scrupoli (cfr At 16,16-40), Timoteo fu risparmiato. Quando poi Paolo fu costretto a proseguire fino ad Atene, Timoteo lo raggiunse in quella città e da lì venne inviato alla giovane Chiesa di Tessalonica per avere notizie e per confermarla nella fede (cfr 1 Ts 3,1-2). Si ricongiunse poi con l'Apostolo a Corinto, portandogli buone notizie sui Tessalonicesi e collaborando con lui nell’evangelizzazione di quella città (cfr 2 Cor 1,19).

Ritroviamo Timoteo a Efeso durante il terzo viaggio missionario di Paolo. Da lì probabilmente l’Apostolo scrisse a Filemone e ai Filippesi, e in entrambe le lettere Timoteo risulta co-mittente (cfr Fm 1; Fil 1,1). Da Efeso Paolo lo inviò in Macedonia insieme a un certo Erasto (cfr At 19,22) e poi anche a Corinto con l'incarico di recarvi una lettera, nella quale raccomandava ai Corinzi di fargli buona accoglienza (cfr 1 Cor 4,17; 16,10-11). Lo ritroviamo ancora come co-mittente della Seconda Lettera ai Corinzi, e quando da Corinto Paolo scrive la Lettera ai Romani vi unisce, insieme a quelli degli altri, i saluti di Timoteo (cfr Rm 16,21). Da Corinto il discepolo ripartì per raggiungere Troade sulla sponda asiatica del Mar Egeo e là attendere l'Apostolo diretto verso Gerusalemme a conclusione del terzo viaggio missionario (cfr At 20,4). Da quel momento sulla biografia di Timoteo le fonti antiche non ci riservano che un accenno nella Lettera agli Ebrei, dove si legge: «Sappiate che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà; se arriva presto, vi vedrò insieme con lui» (13,23). In conclusione, possiamo dire che la figura di Timoteo campeggia come quella di un pastore di grande rilievo. Secondo la posteriore Storia ecclesiastica di Eusebio, Timoteo fu il primo Vescovo di Efeso (cfr 3,4). Alcune sue reliquie si trovano dal 1239 in Italia nella Cattedrale di Termoli nel Molise, provenienti da Costantinopoli

Quanto poi alla figura di Tito, il cui nome è di origine latina, sappiamo che di nascita era greco, cioè pagano (cfr Gal 2,3). Paolo lo condusse con sé a Gerusalemme per il cosiddetto Concilio apostolico, nel quale fu solennemente accettata la predicazione ai pagani del Vangelo libero dai condizionamenti della legge mosaica. Nella Lettera a lui indirizzata, l'Apostolo lo elogia definendolo «mio vero figlio nella fede comune» (Tt 1,4). Dopo la partenza di Timoteo da Corinto, Paolo vi inviò Tito con il compito di ricondurre quella indocile comunità all’obbedienza. Tito riportò la pace tra la Chiesa di Corinto e l’Apostolo, che ad essa scrisse in questi termini: «Dio che consola gli afflitti ci ha consolati con la venuta di Tito, e non solo con la sua venuta, ma con la consolazione che ha ricevuto da voi. Egli infatti ci ha annunziato il vostro desiderio, il vostro dolore, il vostro affetto per me... A questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più grande per la letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato rinfrancato da tutti voi» (2 Cor 7,6-7.13). A Corinto Tito fu poi ancora rimandato da Paolo - che lo qualifica come «mio compagno e collaboratore» (2 Cor 8,23) - per organizzarvi la conclusione delle collette a favore dei cristiani di Gerusalemme (cfr 2 Cor 8,6). Ulteriori notizie provenienti dalle Lettere Pastorali lo qualificano come Vescovo di Creta (cfr Tt 1,5), da dove su invito di Paolo raggiunse l'Apostolo a Nicopoli in Epiro (cfr Tt 3,12). In seguito andò anche in Dalmazia (cfr 2 Tm 4,10). Siamo sprovvisti di altre informazioni sugli spostamenti successivi di Tito e sulla sua morte.

Concludendo, se consideriamo unitariamente le due figure di Timoteo e di Tito, ci rendiamo conto di alcuni dati molto significativi. Il più importante è che Paolo si avvalse di collaboratori nello svolgimento delle sue missioni. Egli resta certamente l'Apostolo per antonomasia, fondatore e pastore di molte Chiese. Appare tuttavia chiaro che egli non faceva tutto da solo, ma si appoggiava a persone fidate che condividevano le sue fatiche e le sue responsabilità. Un’altra osservazione riguarda la disponibilità di questi collaboratori. Le fonti concernenti Timoteo e Tito mettono bene in luce la loro prontezza nell’assumere incombenze varie, consistenti spesso nel rappresentare Paolo anche in occasioni non facili. In una parola, essi ci insegnano a servire il Vangelo con generosità, sapendo che ciò comporta anche un servizio alla Chiesa stessa. Raccogliamo infine la raccomandazione che l'apostolo Paolo fa a Tito nella lettera a lui indirizzata: «Voglio che tu insista su queste cose, perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini» (Tt 3,8). Mediante il nostro impegno concreto dobbiamo e possiamo scoprire la verità di queste parole, e proprio in questo tempo di Avvento essere anche noi ricchi di opere buone e così aprire le porte del mondo a Cristo, il nostro Salvatore.

[01810-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Ce matin, je m’arrêterai à deux proches collaborateurs de saint Paul: Timothée et Tite, à qui sont adressées trois lettres traditionnellement attribuées à l’Apôtre. Timothée, dont le nom signifie «qui honore Dieu», jouissait d’une grande considération aux yeux de Paul, qui le chargea de missions importantes et qui le considérait presque comme un alter ego, ainsi qu’il en ressort de l’éloge qu’il en fait dans la Lettre aux Philippiens. La figure de Timothée nous est présentée comme celle d’un pasteur de grand relief.

Quant à Tite, dont le nom est d’origine latine, il était grec, c’est-à-dire païen. Paul le prit avec lui au Concile apostolique de Jérusalem, où fut solennellement acceptée la prédication de l’Évangile aux païens, sans les contraintes de la loi mosaïque. Paul le définit comme son «véritable enfant selon la foi qui nous est commune» (Tite, 1, 1). Il l’envoya à Corinthe pour ramener la paix dans cette communauté indisciplinée, puis pour organiser la conclusion des collectes en faveur des chrétiens de Jérusalem.

Dans la réalisation de ses missions, Paul s’est donc entouré de collaborateurs, s’appuyant sur des hommes de confiance qui partageaient ses peines et ses responsabilités. Par leur disponibilité à assumer des tâches dans des situations difficiles, ils nous apprennent à servir l’Évangile avec générosité, sachant que cela comporte aussi le service de l’Église elle-même.

Je suis heureux de vous accueillir, chers pèlerins francophones.Je salue particulièrement les jeunes de Treillières et les pèlerins de La Réunion. Que le temps de l’Avent vous permette de préparer vos cœurs à la venue du Sauveur, pour en témoigner généreusement parmi vos frères!

[01811-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Continuing our catechesis on the Church’s apostolic ministry, we now consider Saints Timothy and Titus, two close associates of Saint Paul in his missionary journeys. Timothy, born of a Jewish mother and a pagan father, is frequently mentioned in the Apostle’s Letters. Titus, a convert from paganism, was brought by Paul to the Council of Jerusalem, which sanctioned the preaching of the Gospel to the pagans while not imposing upon them the precepts of the Mosaic Law. Both were sent by Paul on important missions to the young Churches, often as his representatives in difficult situations. As we see from the New Testament epistles addressed to Timothy and Titus, Paul clearly counted on the help of these two collaborators in his ministry. Timothy and Titus were likewise prompt in accepting the responsibilities entrusted to them by the Apostle. May the example of these apostolic men inspire us to serve the cause of the Gospel with generosity, and thus contribute to the building up of Christ’s Church.

I offer a cordial welcome to the members of the ecumenical pilgrimage sponsored by the Catholic Bishops’ Conference and the National Council of Churches in Korea. May your visit to Rome be a source of inspiration in your efforts to promote the unity of all Christ’s followers. Upon all the English-speaking visitors present at today’s Audience, especially those from the Philippines, Australia and the United States of America, I cordially invoke God’s blessings of joy and peace.

[01812-02.02] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Heute möchte ich mit euch, nachdem wir in drei Audienzen über den hl. Paulus gesprochen hatten, über die Apostelschüler Timotheus und Titus, seine Mitarbeiter, nachdenken. Wir kennen diese beiden Gestalten aus der Apostelgeschichte und aus den paulinischen Briefen. Sie sind außerdem die Adressaten der drei dem Apostel Paulus zugeschriebenen Pastoralbriefe. Timotheus, den Paulus auf seiner zweiten Missionsreise kennenlernte, wurde ein enger Vertrauter des Völkerapostels, der ihn mit vielen wichtigen Missionen beauftragte. Sein Name begegnet uns auch als Mitabsender einiger Briefe des hl. Paulus. Nach dem Zeugnis des Kirchengeschichtsschreibers Eusebius von Cäsarea war Timotheus der erste Bischof von Ephesus.

Titus, der zweite große Apostelschüler, begleitete Paulus auf dem sogenannten Apostelkonzil in Jerusalem und laut dem Titusbrief betraute ihn Paulus mit dem weiteren Aufbau der Kirche in Kreta, deren Bischof er war. Später wirkte er auch in Dalmatien. An Timotheus und Titus sehen wir, wie sich Paulus in der Ausübung seiner Sendung als Apostel auf zuverlässige Mitarbeiter stützt, die seine Mühen und seine Verantwortung teilen und uns den Weg in die Zeit der apostolischen Nachfolge, der nachapostolischen Kirche zeigen. Beide lehren und zeigen uns, bereitwillig und hochherzig dem Evangelium und so der Kirche als ganzer zu dienen.

Einen frohen Gruß richte ich an alle deutschsprachigen Pilger und Besucher. Besonders grüße ich die Delegation aus Oberösterreich mit dem Friedenslicht aus Bethlehem. Die hll. Timotheus und Titus mögen uns helfen, in unseren konkreten Aufgaben die Frohe Botschaft zu leben und zu Aposteln im Alltag zu werden. Dazu schenke uns der Herr seinen Heiligen Geist. Ich segne euch alle in dieser adventlichen Stunde auf dem Weg zu Weihnachten!

[01813-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En la catequesis de hoy consideramos las figuras de Timoteo y Tito, dos de los colaboradores más estrechos de san Pablo. Timoteo fue enviado por el Apóstol para algunas misiones importantes, lo cual demuestra la gran consideración en que lo tenía. Al inicio de su segundo viaje misionero, Pablo lo eligió como compañero, recorriendo juntos Asia Menor, Macedonia, y llegando hasta Atenas. Durante el tercer viaje apostólico, encontramos a Timoteo en Éfeso, desde donde fue enviado para cumplir diversos encargos. Aparece también junto al Apóstol en algunas de sus Cartas, así como el saludo final en la Carta a los Romanos. En cuanto a Tito, sabemos que Pablo lo llevó consigo a Jerusalén para participar en el llamado Concilio apostólico. El Apóstol le dirigió también una Carta y le encargó varias misiones, como la pacificación en la comunidad de Corinto o la colecta para los cristianos necesitados de Jerusalén.

La consideración de estas dos figuras nos enseña, en primer lugar, cómo Pablo se sirve de unos colaboradores de confianza para llevar a cabo su misión. Por otra parte, destaca la disponibilidad de los mismos y su prontitud a la hora de asumir diversos encargos, a veces nada fáciles, enseñándonos así a servir con generosidad la gran causa del Evangelio.

Saludo cordialmente a los visitantes de lengua española. En especial a la parroquia Santa María Reina de Barcelona, a la Estudiantina de la Universidad Autónoma de Querétaro (México), - ¡muchas gracias por vuestro canto! - así como a los demás peregrinos de España y Latinoamérica. Siguiendo el ejemplo de aquellos primeros colaboradores de los Apóstoles, os animo a anunciar con valentía y entrega en vuestra vida a Cristo, el único Salvador de los hombres.

¡Muchas gracias por vuestra visita!

[01814-04.02] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua polacca

Witam i pozdrawiam serdecznie Polaków. Święty Paweł w Liście do Tytusa zachęca: „ci, którzy wierzą w Boga, mają się starać usilnie o pełnienie dobrych czynów. Jest to dobre i pożyteczne dla ludzi" (Tt 3, 8). Miejmy to na uwadze szczególnie teraz, w Adwencie, gdy myślimy o ostatecznym przyjściu Chrystusa. Niech w tym czasie nie zabraknie naszych dobrych czynów. Z serca wam błogosławię.

[Saluto cordialmente tutti i polacchi qui presenti. San Paolo nella lettera a Tito raccomanda: "coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini" (Tt 3, 8). Teniamo presente ciò particolarmente adesso, durante il tempo di Avvento, quando pensiamo all’ultima venuta di Cristo. Che in questo tempo non manchino le nostre opere buone. Di cuore vi benedico.]

[01815-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar híveket, különösen is a Magyar Vöröskereszt Hajléktalan Szállójának színjátszó csoportját.
Kívánom, hogy római tartózkodástok segítsen Benneteket a Szent Karácsonyra való felkészülésben. Szívesen adom Rátok apostoli áldásomat. Dicsértessék a Jézus Krisztus!

[Saluto con affetto i fedeli ungheresi qui presenti, specialmente il gruppo teatrale della Croce Rossa Ungherese.
Auguro che questo soggiorno a Roma vi aiuti a preparare il Santo Natale. Volentieri imparto a voi tutti la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!]

[01816-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua italiana

Cari Fratelli e Sorelle,

Rivolgo ora un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i rappresentanti della Libreria Editrice Vaticana, qui convenuti con un gruppo di Editori, in occasione dell’ottantesimo anniversario di fondazione. Saluto, poi, gli esponenti dell’Associazione Italiana Panificatori, quelli dell’Associazione Italiana Giovani Agricoltori e la delegazione Federcasalinghe Donne Europee. Vi ringrazio tutti di cuore per la vostra partecipazione e, invoco su ciascuno la continua protezione di Dio e della Vergine Santissima.

Il mio pensiero va, infine, ai malati e agli sposi novelli. A voi, cari malati, che nella vostra esperienza di malattia condividete con Cristo il peso della Croce, le prossime feste natalizie apportino serenità e conforto. Invito voi, cari sposi novelli, che da poco tempo avete fondato la vostra famiglia, a crescere sempre più in quell'amore che Gesù ci ha donato nel suo Natale.

Il Signore vi benedica tutti.

[01817-01.02] [Testo originale: Italiano]

[B0648-XX.04]