DICHIARAZIONE DI SUA EMINENZA IL CARD. CLÁUDIO HUMMES A PROPOSITO DEGLI ECHI SUSCITATI DALL’INTERVISTA AL GIORNALE "ESTADO DE SÃO PAULO", 04.12.2006
DICHIARAZIONE DI SUA EMINENZA IL CARD. CLÁUDIO HUMMES A PROPOSITO DEGLI ECHI SUSCITATI DALL’INTERVISTA AL GIORNALE "ESTADO DE SÃO PAULO" A proposito degli echi suscitati dalle mie parole riportate dal giornale "Estado de Sâo Paulo" desidero precisare quanto segue. Nella Chiesa è sempre stato chiaro che l’obbligo del celibato per i sacerdoti non è un dogma, ma una norma disciplinare. Tanto è vero che essa vale per la Chiesa latina, ma non per i riti orientali, dove anche nelle comunità unite alla Chiesa cattolica è normale che vi siano sacerdoti sposati. È tuttavia anche chiaro che la norma del celibato per i sacerdoti nella Chiesa latina è molto antica e poggia su una tradizione consolidata e su forti motivazioni, di carattere sia teologico-spirituale sia pratico-pastorale, ribadite anche dai Papi. Anche nel recente Sinodo dei vescovi sui sacerdoti l’opinione più diffusa fra i padri era che un allargamento della regola del celibato non sarebbe stato una soluzione neppure per il problema della scarsità di vocazioni, che è da collegare piuttosto ad altre cause, a cominciare dalla cultura secolarizzata moderna, come dimostra l’esperienza anche delle altre confessioni cristiane, che hanno sacerdoti o pastori sposati. Tale questione non è quindi attualmente all’ordine del giorno delle autorità ecclesiastiche, come recentemente ribadito dopo l’ultima riunione dei Capi dicastero con il Santo Padre. [01759-01.01] [B0627-XX.02]
|
|