CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL CONGRESSO MONDIALE DELLE TV CATTOLICHE (MADRID, 10-13 OTTOBRE 2006) ● INTERVENTO DI S.E. MONS. JOHN P. FOLEY
● INTERVENTO DEL REV.DO P. FEDERICO LOMBARDI, S.J.
● INTERVENTO DEL REV.DO P. JOSÉ MARIA GIL
● INTERVENTO DELLA DOTT.SSA LETICIA SOBERÓN
Alle 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Mondiale delle TV Cattoliche che si tiene a Madrid dal 10 al 13 ottobre 2006.
Intervengono: S.E. Mons. John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, il Rev.do P. Federico Lombardi, S.J., Relatore del Congresso e Direttore del Centro Televisivo Vaticano, il Rev.do P. José Maria Gil, Segretario Esecutivo della Commissione dei mezzi di comunicazione sociale della Conferenza Episcopale Spagnola, e la Dott.ssa Leticia Soberón, membro del Comitato organizzativo internazionale del Congresso.
Ne pubblichiamo di seguito gli interventi:
● INTERVENTO DI S.E. MONS. JOHN P. FOLEY
Davanti alla crescente quantità di iniziative televisive che si stanno sviluppando in seno alla Chiesa, dovute ai cambiamenti tecnologici che incrementano la diffusione di contenuti audiovisivi, molte televisioni hanno chiesto al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali di aprire uno spazio di dialogo e di reciproca conoscenza. Abbiamo dunque deciso di convocare un Congresso Mondiale di Televisioni Cattoliche, per riflettere sulla natura del fenomeno televisivo, studiare le opportunità che sono offerte alla Chiesa e valutare le possibilità di collaborazione tra queste iniziative, articolandole tra loro nel modo migliore. La nostra responsabilità è promuovere e facilitare il lavoro della comunicazione nella Chiesa e nella società.
Il Congresso si terrà dal 10 al 12 ottobre 2006, a Madrid, Spagna, e per ragioni organizzative è stata limitata la partecipazione a non più di 250 persone che lavorano in ambienti televisivi, di produzioni cattoliche, commissioni episcopali di comunicazione sociale e rappresentanti di facoltà di scienze della comunicazione di università di diversi paesi.
Durante il Congresso si rifletterà su temi legati all'identità della televisione cattolica, studiando come suscitare dinamismi utili per tutti, tenendo come punto di riferimento l'equazione "necessità-servizio", con uno slancio speciale per appoggiare le emissioni piccole e meno dotate. In questo senso, si tratta di creare una nuova rete di cooperazione tra le entità e le persone che si dedicano a fare televisione nella comunità ecclesiale, approfittando delle idee comuni e rispettando l'autonomia e l'organizzazione di ciascuna di esse.
Occorre lavorare non soltanto sull'identità cattolica di questi enti televisivi ma anche su temi molto pratici, come gli aspetti economici e amministrativi dell'industria televisiva, la professionalità del personale, la qualità e la varietà dei formati di programmazione, la qualità dell'informazione, le possibilità offerte dai cambiamenti tecnologici, etc.
Per raggiungere gli obiettivi di questo Congresso Mondiale di Televisioni Cattoliche, contiamo sulla presenza di invitati speciali (conferenzieri, presidenti e animatori di workshop, compreso Padre Federico Lombardi del nostro Centro Televisivo Vaticano), che hanno notevole rappresentatività mondiale ed esperienza nei rispettivi campi di lavoro. Gli interventi si organizzeranno in conferenze in plenario nel mattino e in gruppi di lavoro nel pomeriggio. In tal modo cerchiamo di favorire un vero scambio di esperienze per ottenere un ambiente di cooperazione e costruzione collettiva di nuove realtà nella produzione televisiva cattolica all'interno dell'attuale mondo mediatico.
Vi informiamo che potrete seguire questo Congresso attraverso il suo sito web: www.congresomundialtv.com oppure www.worldcongresstv.com.
Infine, ci auguriamo di poter aiutare non soltanto la Chiesa universale ma anche le chiese locali a comunicare meglio in televisione la buona novella di Gesù.
[01313-01.01] [Testo originale: Italiano]
● INTERVENTO DEL REV.DO P. FEDERICO LOMBARDI, S.J.
Le TV cattoliche nel mondo sono una realtà molto variegata. Sono anche una realtà oggi molto dinamica e in rapido sviluppo.
Si va da alcune realtà molto consistenti, ad altre molto piccole e fragili.
Vi sono TV create e sostenute dalle Conferenze Episcopali o da grandi Diocesi (Italia: SAT2000; Spagna: Popular TV; Francia: KTO; USA: Boston…)
Vi sono TV create da iniziative di movimenti o enti religiosi o singole persone (USA: Eternal Word Television Network EWTN; Brasile: Cançao Nova….)
Ve ne sono che coprono aree molto piccole, altre intere nazioni o aree ancora più grandi via satellite, altre addirittura a copertura internazionale o quasi globale come EWTN.
Naturalmente anche le risorse e la programmazione variano molto.
Ovviamente sono più numerose in Europa e nelle Americhe.
Oltre alle emittenti televisive vi sono numerosi centri di produzione di programmi televisivi di ispirazione cattolica (o esplicitamente di istituzione cattolica), che mirano a servire le necessità di programmi delle emittenti cattoliche o anche di emittenti di altra natura (pubbliche o commerciali).
In diverse regioni o nazioni emittenti cattoliche non possono esistere, ma possono essere trasmessi programmi educativi e anche religiosi da parte di altre emittenti, cosicché i centri di produzione sono la soluzione migliore.
Esistono anche alcune agenzie televisive cattoliche, che distribuiscono news e servizi di attualità.
Vi sono anche istituzioni in grado di fornire aiuto economico per le iniziative ecclesiali di vario genere, quindi anche per le iniziative nel campo delle comunicazioni sociali, che spesso richiedono aiuto sia in fase di avvio, sia anche per potersi mantenere in ambienti poveri.
E’ molto opportuno che queste diverse realtà (emittenti, centri di produzione, istituzioni di finanziamento…) si conoscano per poter interagire e collaborare.
Il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali è la istituzione che può legittimamente convocare insieme tutte queste diverse realtà a livello mondiale.
Esiste una Associazione mondiale che raccoglie molte emittenti cattoliche radio e televisive (SIGNIS), che svolge importanti attività di scambio e di formazione, ma non ha certo l’autorità per fare una convocazione generale, anche perché molte entità interessate non sono inserite nella Associazione. Questa autorità ce l’ha solo il PCCS.
Il Congresso offre il luogo adatto per una riflessione sulla identità delle TV cattoliche, sulla loro situazione nel mondo e nel "rapido sviluppo" delle comunicazioni sociali e delle loro tecnologie, sulle loro esigenze di formazione del personale, ecc.
Ma offre anche concretamente il luogo adatto per una effettiva conoscenza delle possibilità già esistenti.
Come esempio, posso parlare del servizio del Centro Televisivo Vaticano, che ha proprio fra le sue finalità anche quella di servire le emittenti cattoliche, le quali sono praticamente tutte interessate alle immagini e informazioni delle attività del Santo Padre e del Vaticano, ma non tutte sono attualmente informate sui suoi servizi e non tutte hanno le possibilità tecniche per profittarne.
O posso parlare dei commenti in diverse lingue offerti dalla Radio Vaticana in occasione delle dirette televisive prodotte dal CTV e ad esse associabili.
La organizzazione di reti di collegamento fra le emittenti (oggi via satellite, domani via internet) permette di rendere facilmente disponibili questi servizi molto più largamente.
Esistono già validi Siti web di informazione e scambio di programmi utili per le TV cattoliche, ma molti non ne conoscono neppure l’esistenza. In questa direzione si possono fare passi grandissimi.
In altri interventi si accennerà a proposte concrete che sono in via di preparazione per venire lanciate al Congresso di Madrid. (es. Banca di programmi, ecc.).
Per concludere mi sia permesso un pensiero che deriva dalla esperienza in quindici anni di servizio nel campo della radiofonia cattolica alla Radio Vaticana e che credo si possa facilmente applicare anche al campo televisivo.
Noi nella Chiesa vogliamo sempre mettere la comunicazione al servizio della comunione, cioè della comprensione reciproca, del dialogo e della pace.
Lo facciamo a diversi livelli: c’è un livello più specificamente locale, uno di area più ampia – regionale o nazionale -, uno di carattere universale (quello del servizio del Papa per l’unione della Chiesa). Questi livelli devono integrarsi, restando complementari, perché ognuno ha le sue competenze ed esperienze e ricchezze specifiche.
Se facciamo un Congresso mondiale, lo facciamo per vivere anche nel mondo della comunicazione una bella esperienza di Chiesa, cioè di unione universale nella varietà e diversità, senza ambizioni centralistiche direttive, ma di aiuto reciproco per svolgere meglio insieme il nostro servizio evangelico ed umano, sapendo bene che abbiamo assoluto bisogno gli uni degli altri.
[01314-01.02] [Testo originale: Italiano]
● INTERVENTO DEL REV.DO P. JOSÉ MARIA GIL
En primer lugar quisiera expresar mi agradecimiento en nombre de la Comisión de Comunicación Social de la Conferencia Episcopal Española y especialmente del Arzobispado de Madrid, al Consejo Pontificio de las Comunicaciones Sociales en la persona de su Presidente S.E. Mons. Jonh P. Foley, por la elección de Madrid como sede del Congreso Mundial de Televisiones Católicas que tendrá lugar el próximo mes de octubre. Esta elección es para la pastoral de las comunicaciones sociales en mi país, sobre todo para los proyectos televisivos puestos en marcha en los últimos años por la Iglesia, un verdadero gesto de confianza de la Santa Sede, así como un gran impulso para nuestra tarea. El lema del Congreso –"El rápido desarrollo"- tomado de la última Carta Apostólica del Papa Juan Pablo II, dedicada a las comunicaciones sociales, es también para nosotros un buen augurio para mirar al futuro con confianza.
Así mismo esta gratitud se extiende a S.A.R. la Princesa de Asturias, Dª Letizia Ortiz, que por parte de la Casa Real ha aceptado gentilmente la Presidencia de Honor de nuestro Congreso, lo que expresa también el interés de la sociedad civil por este importante evento eclesial.
Desde que surgió la necesidad de celebrar un congreso que respondiera a las motivaciones y demandas de las realidades televisivas de la Iglesia, como bien ha explicado S.E. Mons. Foley, Su Eminencia el Cardenal Antonio María Rouco se interesó por esta iniciativa de la Santa Sede y puso a su disposición la capacidad organizativa de la Archidiócesis de Madrid, de su Fundación García-Morente, a la que se unió también la Comisión de MCS de la Conferencia Episcopal Española, así como la madrileña Universidad San Pablo-CEU y el Arzobispado de Toledo, contando también con el patrocinio de entidades de telecomunicación y de la administración pública.
Son cerca de trescientos los congresistas que estarán presentes en Madrid, provenientes de medio centenar de países de todos los continentes –especialmente la participación del Continente Americano, sobre todo América Latina con más de un 30 % de los asistentes- para reflexionar sobre los grandes objetivos del Congreso, como son la toma de conciencia de la identidad católica común a todas las iniciativas audiovisuales y fundamento de su misión evangelizadora –también las de carácter generalista- en este ámbito, así como para establecer sinergias o conjunción de esfuerzos, que las hagan más eficaz construyendo una verdadera red de televisiones católicas mundial –una especie de "mundovisión" católica- en la que se intercambien producciones, experiencias de gestión y formación, etc. El Congreso también estará abierto, como ya ha señalado también el Arzobispo Mons. Foley- a todos los internautas que estén interesado en participar por Internet a través de la web www.worldcongresstv.com <http://www.worldcongresstv.com/> Allí podrá seguirse en vivo o en directo por TV las principales ponencias. Digna de destacar es también -por el esfuerzo que ello supone- la presencia en el Congreso de las iniciativas de provenientes de África y Europa del Este.
La rica variedad de las ponencias del Congreso –que van desde lo que significa ser católico en TV hasta el futuro de la tecnología televisiva y sus consecuencias, pasando por el estudio del impacto de la TV en el mundo actual- así como su concreción en los diversos talleres ha movido a participar en el Congreso de Madrid a representantes de todos los sectores implicados en el ámbito audiovisual: grandes operadores de telecomunicaciones (Telefónica, Hispasaat), grandes cadenas cadenas (EWTN, Cançao Nova, TV Século 21, ESNE-El Sembrador) y emisoras de TV católicas diocesanas y privadas -desde las estrictamente religiosas y devocionales hasta las generalistas de inspiración cristiana, así como programas religiosos en la TV pública como de TVE, Le Jour du Seigneur RTVF-, Centros Universitarios de Comunicación Social (Pontificias Salesiana, de la Santa Cruz, de Chile, Colombia, Argentina, Colombia, de Navarra, de Murcia…), periodistas o comunicadores, técnicos, productores, programadores, empresarios y gestores, asociacionees católicas de comunicación (SIGNIS), comisiones y departamentos de comunicación de conferencias episcopales (Alemania, Italia, Portugal, Mali, Croacia, Ecuador, Perú, España...), y diócesis, etc. Especial mención merece la prevista y esperada intervención del Padre Lombardi, sobre el servicio del Centro Televisivo Vaticano (CTV), verdadero referente para las televiones católicas de todo el mundo.
El lugar escogido para la celebración del Congreso es "Los Negrales", una amplia zona residencial, de encuentros y conferencias situado en los alrededores de Madrid (Collado-Villalba) y perteneciente a la Institución Teresiana, una asociación católica fundada el pasado siglo por el sacerdote español san Pedro Poveda y con un notable peso en el mundo educativo y cultural de España. Esta sede está dotada de los más modernas instalaciones y tecnología para este tipo de encuentros y que harán posible la traducción simultanea de las ponencias en cuatro idiomas: español, italiano, ingles y francés.
En el espacio del Congreso también están previstos lugares para la exposición de productos audiovisuales así como de la última tecnología del sector.
Por último quisiera destacar que, si bien el Congreso es el final de un tiempo de preparación que ha llevado consigo incluso la realización de fases continentales previas, como la correspondiente a América Latina del pasado mes de mayo en Medellín (Colombia), el encuentro de Madrid es, sobre todo, el punto de partida de un trabajo coordinado y conjuntado de los operadores televisivos católicos que dará frutos eficaces a la irrenunciable misión evangelizadora de la Iglesia, bajo la orientación de la Santa Sede.
Ojalá que nuestro trabajo en el Congreso Mundial de TV Católicas haga realidad el lema establecido por el Santo Padre Benedicto XVI para la 40 Jornada Mundial de las Comunicaciones Sociales: "Los medios como una red que facilita la comunicación, la comunión y la cooperación". Es lo que pretendemos en el campo televisivo católico. Muchas gracias.
[01315-04.01] [Texto original: Español]
● INTERVENTO DELLA DOTT.SSA LETICIA SOBERÓN
I grandi temi del Convengo sono tre: identità cattolica in televisione -nella diversità di carismi e culture-, impatto della TV nel mondo attuale, presente e futuro della tecnologia in questo campo.
Il Convegno avrà una dimensione operativa molto forte; la metodologia è pensata non solo perché i partecipanti ascoltino ed imparino, ma anche e soprattutto perché si impegnino a contribuire con le proprie esperienze per trovare insieme soluzioni ai problemi quotidiani delle mittenti e produttrici cattoliche.
La mattina si svolgeranno le conferenze "magistrali", cioè di riferimento teorico ed accademico, insieme alle esperienze concrete in atto o in fase di progettazione avanzata. Nel pomeriggio ci saranno tre gruppi di lavoro suddivisi in workshop per affrontare gli argomenti pratici.
Tre giorni bastano unicamente per "infilare il filo nell’ago", ma speriamo che il Convegno segni un punto di partenza per la costruzione di una rete solidale e vivace tra gli enti cattolici che lavorano in televisione. Ci vorrà, evidentemente, del tempo e molta perseveranza per portare queste iniziative a buon fine.
Una delle cose più attese è la "Banca programmi" che faciliterà lo scambio gratuito di programmi TV tra le diverse istituzioni. Questo progetto è nato dalla preoccupazione delle televisioni più grandi per quelle più piccole e povere, con lo scopo di condividere con loro delle produzioni di valore universale. Ma questa prima mossa ha provocato uno spontaneo desiderio, da parte anche di realtà più piccole, di condividere anche le loro produzioni. La generosità di tutti si è evidenziata già a Medellin, nel Convegno latinoamericano di TV cattoliche, ma riguarda tante altre istituzioni in tutta la geografia mondiale.
Crediamo che dare spazio e tempo allo scambio e al dialogo possa portare molti frutti concreti, e speriamo che il Convegno possa essere un buon punto di partenza per una nuova fase nella TV cattolica.
[01316-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0471-XX.01]