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LETTERA DEL SANTO PADRE ALL’EM.MO CARD. FIORENZO ANGELINI IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE EPISCOPALE, 26.07.2006


LETTERA DEL SANTO PADRE ALL’EM.MO CARD. FIORENZO ANGELINI IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE EPISCOPALE

Pubblichiamo di seguito la Lettera che il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato all’Em.mo Card. Fiorenzo Angelini in occasione del 50° anniversario di Ordinazione episcopale:

● LETTERA DEL SANTO PADRE

Al Venerato Fratello

il Signor Cardinale FIORENZO ANGELINI

Il 29 luglio corrente Ella, Signor Cardinale, celebrerà il cinquantesimo anniversario della sua Ordinazione episcopale, avvenuta nella chiesa di Sant’Ignazio in Roma, città che Le diede i natali il 1° agosto 1916. Questo significa che, tre giorni dopo, Ella festeggerà anche il Suo novantesimo genetliaco. In questa felice circostanza sono molto lieto di farLe giungere l’espressione delle mie più cordiali felicitazioni e di rivolgerLe fervidi voti augurali, assicurandoLe uno speciale ricordo nella preghiera e associandomi al Suo rendimento di grazie al Signore per i tanti doni con cui ha voluto arricchire la sua vita e il suo ministero, ad edificazione della Chiesa in Roma, in Italia e nel mondo. In questo contesto di lode riconoscente mi è caro fare memoria, almeno per sommi capi, di quanto la Divina Provvidenza Le ha concesso di compiere in questi cinquant’anni.

Quando il Santo Padre Pio XII, di venerata memoria, La elesse Vescovo titolare di Messene, Ella ricopriva, da oltre dieci anni, l’incarico di Assistente Ecclesiastico Centrale dell’Unione Uomini di Azione Cattolica e, soltanto da alcuni mesi, quello di Delegato per gli ospedali e i luoghi di cura della Diocesi di Roma. La dignità episcopale aggiunse ulteriore vigore allo zelo per il quale Ella si era già distinto e di cui è testimonianza, segnatamente, la realizzazione della chiesa di San Leone Magno al Prenestino e del Centro Pio XII per un Mondo Migliore sulla Via dei Laghi. A partire dall’Ordinazione episcopale, Ella si dedicò pienamente alla pastorale sanitaria, rendendone possibile l’organizzazione a livello diocesano, con riflessi positivi in Italia e anche all’estero.

Il Beato Giovanni XXIII La nominò Assistente Ecclesiastico Nazionale dei Medici Cattolici Italiani, associazione che Ella stessa aveva animato e che divenne assai fiorente, tanto da potersi fare promotrice della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici. A tale azione formativa nel settore dei Medici venne poi ad aggiungersi quella a sostegno della pastorale dei Cappellani ospedalieri, e quindi l’impegno di stimolo della ricerca scientifica in campo medico, avendo sempre come obiettivo centrale la promozione e la tutela della persona umana.

Anche con l’amato Papa Giovanni Paolo II Ella si trovò in perfetta sintonia di intenti, impegnandosi in una collaborazione che sfociò nell’istituzione del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, di cui il Pontefice Le affidò la presidenza. Sotto la Sua guida tale Dicastero seppe promuovere nelle Chiese particolari sparse nel mondo quell’attenzione privilegiata ai malati che, alla luce degli insegnamenti evangelici, il cristiano non può non condividere. E’ in questo contesto che Ella ha anche promosso in Vaticano una serie di Conferenze Internazionali annuali su temi di grande rilevanza in campo sanitario; ha pure curato la pubblicazione del primo censimento delle Istituzioni sanitarie cattoliche nel mondo, come anche l’elaborazione e pubblicazione della prima "Carta degli Operatori Sanitari". Durante la Sua presidenza fu inoltre istituita la Giornata Mondiale del Malato e progettata la Pontificia Accademia per la Vita.

Il fermo convincimento che la difesa della vita e l’attenzione pastorale alla sofferenza umana superano le barriere ideologiche Le ha suggerito altresì, Venerato Fratello, di compiere visite e di partecipare a convegni in varie Nazioni, nelle più diverse e difficili situazioni politiche, per recare ovunque l’annuncio dei fondamentali valori umani e cristiani ed invitare tutti ad unire gli sforzi a servizio della persona sofferente. Riconoscendo un così generoso impegno in un settore di fondamentale importanza, il Papa Giovanni Paolo II La creò Cardinale nel Concistoro del 28 giugno 1991.

Confortato da questo nuovo segno della benevolenza pontificia, negli anni più recenti, in ideale continuità con una vita spesa al servizio dell’uomo, specialmente sofferente, Ella ha fondato l’Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, in collaborazione con la Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo, promuovendo la celebrazione annuale di Congressi internazionali, che sono giunti quest’anno alla decima edizione. Grazie alla menzionata Congregazione religiosa, secondo il desiderio formalmente espresso dal Fondatore, il Servo di Dio Abate Ildebrando Gregori, trova tuttora espressione la Sua sollecitudine pastorale mediante nuove iniziative, premiate da preziose vocazioni alla vita consacrata, e mediante opere di assistenza socio-sanitaria e scolastica in Polonia, Romania, India e Repubblica Democratica del Congo.

Narrare le opere di Dio significa lodarlo. Perciò ho voluto, Signor Cardinale, ricordare l’intenso lavoro che Ella ha compiuto e tuttora compie nella vigna del Signore, per rendere grazie a Lui e, al tempo stesso, riconoscere il merito di chi ha saputo farsi strumento docile, saggio e zelante della sua divina iniziativa. So di interpretare fedelmente le intenzioni del Suo cuore, venerato Fratello, indirizzando ogni espressione di gratitudine alla Vergine Santissima, che Ella ha sempre riconosciuto quale ispiratrice e sostegno del suo ministero, fin dagli anni del Seminario Romano, dove imparò a rivolgersi a Lei con la bella invocazione: "Mater mea, fiducia mea". L’intercessione della Vergine continui ad ottenerLe abbondanti doni celesti, in pegno dei quali Le imparto con affetto una speciale Benedizione Apostolica, che estendo volentieri alle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo e a tutte le persone che Le sono care.

Dal Vaticano, 6 Luglio 2006

BENEDICTUS PP. XVI

[01093-01.02] [Testo originale: Italiano]