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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLE CELEBRAZIONI DEL V CENTENARIO DELLA PATRIARCALE BASILICA DI SAN PIETRO IN VATICANO, 20.04.2006


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLE CELEBRAZIONI DEL V CENTENARIO DELLA PATRIARCALE BASILICA DI SAN PIETRO IN VATICANO

INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. FRANCESCO MARCHISANO

INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. ALBERT VANHOYE, S.I.

INTERVENTO DI S.E. MONS. ANGELO COMASTRI

INTERVENTO DI S.E. MONS. VITTORIO LANZANI

Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza Stampa di presentazione delle celebrazioni del V Centenario della Patriarcale Basilica di San Pietro in Vaticano.

Intervengono alla Conferenza Stampa: l’Em.mo Card. Francesco Marchisano, Arciprete della Patriarcale Basilica di San Pietro; l’Em.mo Card. Albert Vanhoye, S.I., Rettore emerito del Pontificio Istituto Biblico; S.E. Mons. Angelo Comastri, Presidente della Fabbrica di San Pietro; S.E. Mons. Vittorio Lanzani, Delegato della Fabbrica di San Pietro; Prof. Antonio Paolucci, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Presidente del Comitato Scientifico e Curatore della Mostra "Petros Eni"; la Dott.ssa Maria Cristina Carlo-Stella, Capo Ufficio della Fabbrica di San Pietro e Coordinatrice del progetto Mostra "Petros Eni".

Pubblichiamo di seguito gli interventi dell’Em.mo Card. Francesco Marchisano, dell’Em.mo Card. Albert Vanhoye, S.I., di S.E. Mons. Angelo Comastri e di S.E. Mons. Vittorio Lanzani:

INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. FRANCESCO MARCHISANO

Il Santo Padre, pochi giorni fa, ha ricordato a tutta la Chiesa che il 18 aprile 1506, cioè esattamente cinquecento anni fa, Papa Giulio II ha posto la prima Pietra della Basilica di San Pietro.

Tutti sanno che la nuova Basilica è stata costruita sull’antica Basilica voluta dall’Imperatore Costantino, iniziata verso il 320 e ultimata verso il 355, e che Costantino ha voluto esattamente sulla Tomba dell’Apostolo Pietro, sepolto sul Colle Vaticano.

Dopo milleduecento anni, l’antica costruzione basilicale dava segni evidenti di fragilità strutturale, per cui già dalla fine del 1300 i Sommi Pontefici pensarono di costruire una Chiesa nuova, progetto che fu poi realizzato con la posa della Prima Pietra posta esattamente 500 anni or sono da Giulio II.

Non sto a dilungarmi sulla complessità dei lavori in corso per circa 130 anni. Voglio solo ricordare che nessun altro monumento al mondo ha avuto il contributo di tanti celebri architetti come la nuova Basilica di San Pietro: basti pensare al Bramante, Antonio da Sangallo, Baldassarre Peruzzi, Michelangelo Buonarroti, Raffaello, Giacomo Della Porta, Domenico Fontana, Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini.

La nuova Basilica ha un Archivio stupendo, composto da 3 milioni e 50 mila documenti, tutti riferentisi alla nuova Basilica, dall’inizio dei lavori sino ad oggi, per cui si possono conoscere dettagliatamente i vari progetti che si sono susseguiti prima e durante la costruzione della Chiesa più grande al Mondo. La Basilica è uno dei monumenti più visitati del mondo: ogni giorno abbiamo da 5 mila a 20 mila visitatori, e si è giunti qualche volta anche a circa 30 mila visitatori.

Io al mattino compio una visita nella Basilica, anche per incontrarmi con qualche visitatore proveniente da lontane nazioni. Mi fermo volentieri a parlare con loro e resto sempre ammirato quando mi raccontano le loro impressioni nel trovarsi in questa Chiesa, la cui struttura ed il cui arredo artistico compie una vera opera di "prima evangelizzazione".

Ricorrendo un evento tanto importante, la Fabbrica di San Pietro ha ritenuto doveroso ricordare i 500 anni della Basilica di San Pietro con alcune solenni iniziative che ora saranno illustrate da interventi che seguiranno, perché si conosca l’importanza religiosa, storica ed artistica di questo grandioso monumento, che torna ad onore di tutta l’umanità.

* * *

Programma delle attività Celebrative organizzate dalla Fabbrica di San Pietro

I. Celebrazione della Santa Messa di Ringraziamento nella Solennità degli Apostoli Ss. Pietro e Paolo (29 giugno 2006)

II. Mostra: "Petros Eni" (3 ottobre 2006 – 8 marzo 2007)

La mostra intende riproporre l’evento storico della posa della prima pietra nella Nuova Basilica di San Pietro, il 18 aprile 1506, come occasione per una riscoperta della ragione prima perché questo luogo di culto è stato incoronato nel corso dei secoli dagli splendori del genio artistico umano, e cioè, in quanto sede della testimonianza di fede dell’apostolo Pietro.

III. Convegno Internazionale: "San Pietro nella Sacra Scrittura, nella Devozione, nell’Iconografia", Sala del Sinodo (19 gennaio 2007)

Il Convegno di Studi si colloca nel quadro delle Celebrazioni del V Centenario della fondazione dell’attuale Basilica Vaticana. Una ricorrenza del genere non poteva trascurare di fare oggetto di studio la figura di colui al quale la Basilica stessa è dedicata: Pietro di Bethsaida. Ciò era tanto più necessario in quanto la precedente Basilica, fin dai tempi di Costantino, era stata costruita sulla tomba stessa di colui che la tradizione cristiana ha denominata come "principe" cioè esponente principale, del gruppo dei Dodici discepoli scelti direttamente da Gesù.

IV. Emissione della Medaglia del V Centenario

La Medaglia commemorativa del V Centenario, è stata disegnata appositamente per ricordare questo unico e straordinario anniversario della Patriarcale Basilica dall’incisore e medaglista Sergio Giandomenico. La Medaglia sarà disponibile al pubblico a partire dalla settimana dopo Pasqua.

* * *

Altre attività straordinarie promosse in occasione

del V Centenario della Patriarcale Basilica di San Pietro

I. Esecuzioni di Oratori di Musica Sacra:

- Messa Solenne del Requiem di Mozart (domenica 19 novembre 2006), Basilica di San Pietro

L’iniziativa è organizzata e promossa da Sua Eminenza il Cardinale Christoph Schönborn, O.P., Arcivescovo di Vienna e dall’Arcidiocesi di Vienna, in occasione del 250° anniversario dalla nascita di W.A. Mozart e del V Centenario della Patriarcale Basilica di San Pietro. La Wiener Philarmoniker curerà l’esecuzione.

- Oratorio "Petrus Eni" (2 luglio 2006), Aula delle Benedizioni, Città del Vaticano

L’orazione Sacra è opera del Col. Antonio Pappalardo ed è stata ideata appositamente per i 500 anni della Basilica di San Pietro. Come è stato già annunciato durante la conferenza stampa per la presentazione della IX edizione del Festival di Pasqua, promosso dal Comune di Roma, l’esecuzione sarà curata dalla Bayerischer Rundfunk.

II. Emissione del Francobollo del V Centenario

L’emissione è a cura del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

[00574-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. ALBERT VANHOYE, S.I.

Siccome commemoriamo adesso la posa della prima pietra della Basilica di San Pietro, mi sembra opportuno incominciare la mia breve presentazione dell’apostolo Pietro con una osservazione sul rapporto del suo nome con la parola "pietra"; si tratta di un rapporto stretto, complesso però. Sapete tutti che l’apostolo si chiamava Simone e che Gesù cambiò il suo nome. Che nome gli diede? Non il nome greco Pètros, che troviamo più di 150 volte nel Nuovo Testamento, ma un nome aramaico Kefa. Ce lo dice il quarto Vangelo. Nel primo incontro tra Gesù e il futuro apostolo, "fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Kefa". Di fatto, questo nome aramaico viene regolarmente usato da san Paolo nelle sue lettere per designare Pietro. Nel suo Vangelo Giovanni aggiunge che Kefa viene tradotto "Pètros", il che è vero; ma bisogna dire che questa traduzione non è del tutto esatta, è approssimativa. Kefa significa "roccia", mentre Petros in greco significa "pietra", Petros è stato scelto perché è un nome maschile che conviene quindi per designare un uomo. Nel Vangelo di Matteo, capiamo che Gesù ha detto a Pietro: "Tu sei roccia e su questa roccia edificherò la mia Chiesa", il che è perfettamente coerente ma il testo greco significa: "Tu sei pietra e su questa roccia edificherò la mia Chiesa". La frase, allora, zoppica.

Quando si ritorna al significato esatto della parola di Gesù, il simbolismo della Basilica di san Pietro prende tutta la sua forza. Qui abbiamo una grandiosa Chiesa, edificata sulla "roccia", cioè sulla tomba dell’apostolo chiamato "roccia" da Gesù e scelto come base per la costruzione della Chiesa.

In ciascuno dei quattro vangeli, Pietro tiene un ruolo di primaria importanza; in ogni vangelo si parla di lui, sia nelle tradizioni comuni che in alcune tradizioni particolari. Negli elenchi dei Dodici apostoli Pietro occupa sempre il primo posto e San Matteo dice esplicitamente: "primo Simone, chiamato Pietro" ( Mt 10,2). È a lui che Gesù si rivolge di preferenza. È lui il primo dei tre discepoli privilegiati che Gesù prende con sé nella casa di Giairo, sul monte della Trasfigurazione, e nel giardino del Getsemani. Anche in altri episodi Gesù se l’associa strettamente, ad esempio a proposito della tassa da pagare per il tempio o quando Gesù gli dice di aver pregato specialmente per lui. Dall’altra parte è sempre lui il più pronto a rispondere a Gesù e ad intervenire. Quando Gesù chiede ai discepoli: Voi chi dite che io sia? è Pietro a pronunciare una magnifica professione di fede: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". In un momento di crisi, in cui molti dei discepoli si tiravano indietro, quando Gesù chiese ai Dodici: Forse anche Voi volete andarvene? Fu Pietro a rispondere: "Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna". In molte altre circostanze, egli prende la parola. Prende anche iniziative.

Dopo la resurrezione di Gesù è stato lui il primo fra gli apostoli ad avere un’apparizione del risorto; poi ricevette l’incarico di pascere il gregge di Gesù.

Negli Atti degli Apostoli, vediamo come assume la sua responsabilità, fa eleggere un sostituto di Giuda, poi, il giorno della Pentecoste, rivolge un importante discorso alla folla e comincia così il suo apostolato, che prosegue malgrado le persecuzioni. Anche per l’apertura della Chiesa all’evangelizzazione, San Luca dimostra come il ruolo di Pietro sia stato fondamentale. Incoraggiato da una visione, Pietro non esitò ad andare nella città di Cesarea ed entrare nella casa di un centurione romano per predicarvi la fede in Cristo e dare il battesimo, affrontando poi i rimproveri dei giudeo-cristiani. Nel cosiddetto Concilio di Gerusalemme, questa condotta di Pietro fu decisiva secondo Luca per la soluzione positiva del problema.

La situazione di Pietro, però, è stata complessa. Accanto a episodi che lo mettono in luce molto positiva, troviamo nei Vangeli altri episodi che lo presentano in modo molto negativo come un uomo presuntuoso che manca di fede e commette colpe gravi.

Quando i Discepoli attraversano di notte il lago di Genesaret e vedono Gesù venire verso di loro camminando sulle acque, sono spaventati ma Gesù li rassicura dicendo: Coraggio, sono io. Pietro, allora, ha una bella iniziativa, scende dalla barca e va verso Gesù. Questa bella iniziativa è presto seguita da una scena umiliante: Pietro, per la violenza del vento si impaurisce, comincia ad affondare, grida: Signore, salvami, e si merita il rimprovero di Gesù che lo qualifica come uomo di poca fede.

Dopo la sua magnifica professione di fede di Cesarea di Filippo, Pietro sente Gesù annunciare la sua Passione e ritiene di doversi opporre a questa prospettiva che contraddiceva le sue idee. Gesù allora rimprovera Pietro dicendo: lungi da me, satana, perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini.

Pietro però non si corresse. Nel Getsemani cercò di preservare Gesù dalla sua Passione. Aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote, ma Gesù gli ordinò di rimettere la sua spada nel fodero.

La presunzione di Pietro si era manifestata chiaramente poco prima, alla fine dell’Ultima Cena. Alle parole di Gesù che prediceva ai discepoli: Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte, Pietro aveva risposto: Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai. Gesù allora gli predisse il suo triplice rinnegamento.

Ci è voluto questo triplice rinnegamento perché Pietro rinunciasse a salvare Gesù e accettasse umilmente di essere salvato da Gesù.

Tutta questa storia dimostra chiaramente che il primato conferito da Gesù a Pietro nella Chiesa, non è basato sui meriti di Pietro, non è stato una ricompensa per le sue virtù, ma è stato un dono fatto alla Chiesa malgrado la fragilità umana di Pietro.

Così l’ha capito la Chiesa sin dalla Sua origine. È significativo, infatti, che nessun testo del Nuovo Testamento trae dal rinnegamento di Pietro una obiezione contro il Suo primato. La Chiesa è stata sempre consapevole della immensa differenza tra il suo fondatore, Cristo, e la roccia scelta da lui per edificarvi la Sua Chiesa. Cristo è l’unico Salvatore, Pietro è un uomo salvato da Lui. Nondimeno la Chiesa è fondata su di lui da Cristo. La Basilica di San Pietro lo proclama alla faccia del mondo.

00575-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. ANGELO COMASTRI

 Come autorevolmente ha ricordato il Santo Padre Benedetto XVI all’Angelus di lunedì scorso, il 18 aprile 1506 (500 anni fa) Papa Giulio II Della Rovere collocò, all’esterno della vecchia basilica costantiniana, la prima pietra della erigenda nuova basilica di San Pietro: il luogo esatto in cui venne posta la prima pietra corrisponde all’attuale pilone della Veronica.

Però la decisione di costruire una nuova basilica di San Pietro comportava un’altra drammatica decisione: la demolizione della vecchia! Venne affidato tale compito a Donato Bramante che, per questo motivo, venne ironicamente chiamato "Bramante ruinante".

Viene da chiedersi: e perché, se si voleva costruire una nuova basilica, non è stato scelto un luogo più adeguato rispetto allo scosceso colle vaticano?

La risposta è evidente: non ci si voleva spostare di un centimetro dal colle vaticano, perché un’antica tradizione affermava che questo era il luogo della sepoltura dell’apostolo Pietro. La tradizione è riferita da Eusebio di Cesarea, nel secondo libro della sua "Storia Ecclesiastica".

Egli racconta la polemica sorta tra un presbitero romano, di nome Gaio, e un rappresentate di una setta, di nome Proclo. Gaio, per sottolineare l’autorevolezza della Chiesa di Roma, afferma: "Se vuoi, io ti posso mostrare i trofei degli apostoli Pietro e Paolo: quello di Pietro sul Colle Vaticano e quello di Paolo sulla Via ostiense". Questa straordinaria dichiarazione risale alla fine del secondo secolo cristiano.

La tradizione orale e scritta ha conferme archeologiche?

Nel 1939, per decisione del Papa Pio XII, vennero iniziati i lavori di scavo sotto la basilica di San Pietro. Con grande stupore è stata ritrovata la necropoli interrata dagli architetti di Costantino nel 320 e risalendo il colle vaticano venne ritrovata una edicola identificata con l’edicola di Gaio; e poi venne scoperto il celebre muro rosso con il graffito "Petros eni" e una serie di altri graffiti che testimoniano la devozione a Pietro in questo luogo. Davvero le pietre hanno parlato: così ha esclamato un recente visitatore della necropoli vaticana.

Le celebrazioni del V centenario vogliono semplicemente sottolineare questo fatto, affinché si ravvivi la devozione verso l’apostolo Pietro per arrivare anche noi, insieme a lui, a professare con rinnovato entusiasmo la nostra fede, dicendo oggi: "Gesù, tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente"1; e anche: "Signore tu sai tutto: tu sai che io ti amo"2.

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1 Mt 16, 16.

2 Gv 21, 17.

[00572-01.01] [Testo originale: Italiano]

INTERVENTO DI S.E. MONS. VITTORIO LANZANI

 Iniziative Filateliche e Numismatiche

Nell’ambito delle attività culturali promosse per questo V centenario della nuova Basilica di San Pietro, vi saranno, come è consuetudine in queste circostanze, due iniziative di commemorazione: una filatelica e una numismatica.

Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano emetterà una serie di francobolli celebrativi in due valori (da € 0,45 e da € 0,60).

In uno (da € 0,45) è riprodotta la medaglia commemorativa di Bramante realizzata tra il 1505 e il 1506 da Cristoforo Foppa detto il Caradosso.

Sul dritto è il ritratto di Donato Bramante, con legenda "BRAMANTES ASDRVBALDINVS" (nome e luogo di nascita: "Monte Asdrualdo nelle Marche"). Sul rovescio è l’allegoria dell’Architettura con veduta prospettica del nuovo San Pietro e legenda "FIDELITAS LABOR". Sullo sfondo, in seppia, è riprodotta la sezione longitudinale della Basilica di San Pietro, tratta da una incisione di Etienne Dupérac.

Nell’altro (da € 0,60) è riprodotta la medaglia che fu collocata nelle fondamenta del nuovo San Pietro e appositamente realizzata, come la precedente, da Cristoforo Foppa detto il Caradosso. Sul dritto è il busto del papa ligure Giulio II Della Rovere, con legenda "IVLIVSCLIGVRCPAPACSECVNDVSCMCCCCCVI", mentre sul rovescio l’iscrizione "TEMPLICPETRICINSTAURACIOCVATICANVSCM[ONS]" si dispone attorno a una suggestiva veduta del nuovo San Pietro, che presenta un irrealizzato progetto dell’architetto urbinate Donato Bramante (1444-1514). Sullo sfondo del francobollo è raffigurato il prospetto laterale sud della Basilica di San Pietro, tratto dall’incisione di Etienne Dupérac.

Sui due francobolli è riportata l’iscrizione commemorativa "TEMPLVM DIVI PETRI IN VATICANO" – "1506-2006".

Da parte della Fabbrica di San Pietro vengono coniate due medaglie, di cui una in argento che raffigura al dritto la consegna delle chiavi a San Pietro e sullo sfondo la Basilica Vaticana, mentre in esergo è riportato lo stemma della Fabbrica di San Pietro e sul bordo l’iscrizione latina "PATRIARCALIS BASILICA PRINCIPIS APOSTOLORVM 1506-2006". Sul rovescio della stessa medaglia è raffigurata l’immagine del Santo Padre in abiti pontificali e sul bordo la legenda "BENEDICTVS XVI PONTIFEX MAXIMVS".

Nella seconda medaglia, bimetallica, sono raffigurate le stesse immagini e incise le medesime scritte.

L’artista, autore delle medaglie, è Sergio Giandomenico che è nato e vive a Roma. Dal 1947 è incisore in servizio presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Iscrittosi presso la Scuola della Medaglia, si diplomò nel 1956. Egli ha realizzato diverse opere, esposte anche in molti paesi esteri, per conto dello Stato Italiano, per lo Stato della Città del Vaticano, per la Repubblica di San Marino e per alcuni Stati Esteri. Inoltre ha modellato moltissime medaglie dedicate ai Pontefici, a Santi e ad eventi religiosi.

[00573-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0197-XX.03]