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DISCORSO DEL SEGRETARIO DI STATO CARD. ANGELO SODANO IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI PER IL 60° ANNIVERSARIO DELLA F.A.O., 17.10.2005


DISCORSO DEL SEGRETARIO DI STATO CARD. ANGELO SODANO IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI PER IL 60° ANNIVERSARIO DELLA F.A.O.

Nella mattinata di oggi, lunedì 17 ottobre, presso il Palazzo della F.A.O a Roma, l’Em.mo Card. Angelo Sodano, Segretario di Stato di Sua Santità, ha preso parte alla Riunione Plenaria ad Alto Livello convocata in occasione della celebrazione del 60° anniversario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, che fu istituita a Québec (Canada) il 16 ottobre 1945 e che, nel 1951, fu trasferita nell’attuale sede romana.

La riunione, presieduta dal Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha visto la presenza di Capi di Stato e di Governo, di Ministri ed Ambasciatori in rappresentanza dei 188 Stati membri della F.A.O.

Subito dopo l’intervento del Presidente Ciampi, ha preso la parola il Cardinale Segretario di Stato, che ha recato il saluto del Santo Padre Benedetto XVI e il Suo auspicio che si dia continuità all’azione internazionale contro la fame e la malnutrizione. Un’opera benemerita - ha sottolineato il Cardinale Sodano - che la Chiesa segue con attenzione, anche mediante la presenza della Santa Sede che sin dal 1948 partecipa da vicino all’attività della F.A.O., la prima tra le Organizzazioni della "famiglia delle Nazioni Unite" con cui la Sede Apostolica ha stabilito formali relazioni.

Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato dal Cardinale Segretario di Stato:

● DISCORSO DELL’EM.MO CARD. ANGELO SODANO

Signori Capi di Stato e di Governo,
Signor Direttore Generale,
Signori e Signori!

Sono lieto di partecipare a quest'assemblea straordinaria, riunita per celebrare il 60° anniversario dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura. A tutti i presenti porto pure il deferente saluto di Sua Santità il Papa Benedetto XVI, Che per mio tramite vuol far pervenire a tutti voi un cordiale augurio di proficuo lavoro.

1. E' una ricorrenza significativa quella che oggi ricordiamo. Essa ci fa ritornare al felice momento dell'istituzione della F.A.O., sorta per liberare l'umanità dallo spettro della fame mediante la promozione dell'attività agricola in ogni Paese, con un'effettiva cooperazione tra gli Stati. E' questo un obiettivo sempre attuale e che anzi diventa più che mai urgente, di fronte ad una situazione mondiale, che vede popoli colpiti da penose e ritornanti crisi alimentari, mentre vi sono altri Paesi in cui l'abbondanza della produzione pone non pochi interrogativi sui loro modelli di vita. Oggi, la F.A.O. si trova di fronte ad un mondo che, nonostante talune dolorose divisioni, manifesta un bisogno crescente di riunirsi intorno a obiettivi comuni per dare un senso solidale alla convivenza della famiglia umana.

Uno speciale ringraziamento sento, quindi, di dover rivolgere a quanti operano nella F.A.O. ed in particolare a Lei, Signor Direttore Generale, a cui rinnovo l'espressione della più viva gratitudine per l'impegno sin qui profuso in un settore così importante quale è quello dell'alimentazione e dell'agricoltura.

2. A nessuno sfugge un dato: l'istituzione della F.A.O. coincide con la formazione della più ampia "famiglia delle Nazioni", ai cui ideali l'Organizzazione è associata, come ben sottolinea la sintonia esistente tra i principi-cardine che reggono la sua Costituzione e quelli contenuti nella Carta delle Nazioni Unite. Promuovere lo sviluppo agricolo e la formazione di condizioni che garantiscano pienamente il fondamentale diritto alla nutrizione costituisce un apporto determinante alla causa della sicurezza internazionale, e quindi, della pace. Nell'istituire la F.A.O. il 16 ottobre 1945 la Comunità internazionale non ha manifestato soltanto il desiderio di rafforzare un'efficace cooperazione fra gli Stati in un settore fondamentale come quello dell'agricoltura, ma ha anche lasciato intravedere l'intenzione di trovare modi atti a garantire un'alimentazione sufficiente per il mondo intero, grazie ad una condivisione razionale dei frutti della terra. Oggi, dopo sessant'anni, non bisogna permettere che le enormi difficoltà che tale compito ancora presenta diminuiscano la fermezza dell'impegno.

3. La celebrazione di un anniversario è momento per riflettere su quanto è stato finora realizzato e sugli ostacoli che si interpongono all'azione futura. In concreto, quali sono i motivi che impediscono all'azione internazionale di modificare la realtà mondiale verso una dimensione degna della persona umana? E' noto che a livello mondiale è possibile disporre di cibo sufficiente per soddisfare le necessità di tutti. Perché allora tante persone rischiano di morire di fame? Molti sono i motivi di questa situazione paradossale nella quale abbondanza e scarsità coesistono. Uno consiste nel fatto che alcune forme di assistenza allo sviluppo sono subordinate all'attuazione da parte dei Paesi più poveri di politiche di aggiustamento strutturale, per poter accedere al mercato dei prodotti agricoli. Nei Paesi più sviluppati vi è, poi, una cultura consumistica che tende ad esaltare falsi bisogni a discapito di quelli reali.

4. Una campagna efficace contro la fame richiede, quindi, molto di più della semplice indicazione di come correttamente debbano funzionare i meccanismi di mercato o le tecniche per ottenere livelli più alti di produzione alimentare. Diventa necessario, prima di tutto, riscoprire il senso della persona umana, nella sua dimensione individuale e comunitaria, cominciando dalla vita familiare da cui discendono senso di solidarietà e di condivisione. Ho di fronte a me l'immagine della famiglia rurale chiamata a gestire con il suo lavoro la piccola impresa familiare, ma anche a trasmettere l'idea di relazioni basate sullo scambio di reciproche conoscenze, valori, pronta assistenza e rispetto. Un quadro che ben risponde a quella necessità di costruire i rapporti tra i popoli sulla base di una costante ed autentica disponibilità, capace di rendere ogni Paese preparato a soddisfare le necessità di quanti sono nel bisogno.

5. Distinte Autorità, in questi vostri sforzi al servizio del bene comune, la Chiesa Cattolica vi è vicina, come testimonia l'attenzione con la quale la Santa Sede segue l'attività della F.A.O. sin dal 1948. Nel celebrare questo 60° Anniversario con voi, la medesima Sede Apostolica desidera assicurarvi del suo sostegno costante al vostro impegno per la causa dell'uomo, che in concreto significa apertura alla vita, rispetto dell'ordine della creazione e adesione a quei principi etici che da sempre sono alla base del vivere sociale. Il mio augurio si rivolge poi a quanti operano, ad ogni livello, per garantire l'efficienza dell'azione dell'Organizzazione: è l'augurio che siano capaci di manifestare nel loro apporto non soltanto l'eccellenza del servizio tecnico e professionale, ma anche rapporti di vera amicizia, che si manifestino in stima sincera per tradizioni e culture diverse dei popoli della terra.

6. Il Profeta Isaia proclamava l'alba della pace universale legandola ad un'immagine che assume un grande significato per la F.A.O: la pace, infatti, ci sarà solo quando i popoli "forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci" (Is 2,4). Abbiamo in queste parole la considerazione della lotta contro la fame come priorità ed impegno volto a fornire ad ognuno i mezzi per guadagnarsi il proprio pane quotidiano, invece di indirizzare risorse verso i conflitti e le guerre. Più si spende per gli armamenti e meno rimane per gli affamati. La lotta contro la fame costituisce l’arduo compito, a cui voi, responsabili della F.A.O., siete chiamati, insieme agli organizzatori del Programma Alimentare Mondiale (P.A.M.). Il Papa Benedetto XVI, a mio mezzo, vi invia il Suo caloroso incoraggiamento per questo impegno al servizio della comunità internazionale. Che Dio Onnipotente, datore di ogni bene, colmi la vostra opera con abbondanti benedizioni!

[01285-01.02] [Testo originale: Italiano]

[B0525-XX.01]