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L’UDIENZA GENERALE, 05.10.2005


L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, continuando il ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici, il Papa commenta il Salmo 134, 13-21 - Dio solo è grande ed eterno - Vespri del Venerdì della 3a Settimana (Lettura: Sal 134,13-15.18-20).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Benedetto XVI rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Il Salmo 134, un canto dalla tonalità pasquale, ci è offerto dalla liturgia dei Vespri in due brani distinti. Quello che ora abbiamo ascoltato comprende la seconda parte (cfr vv. 13-21), suggellata dall’alleluia, l’esclamazione di lode al Signore che aveva aperto il Salmo.

Dopo aver commemorato nella prima parte dell’inno l’evento dell’Esodo, cuore della celebrazione pasquale di Israele, ora il Salmista confronta in modo incisivo due diverse visioni religiose. Da un lato, si leva la figura del Dio vivente e personale che è al centro della fede autentica (cfr vv. 13-14). La sua è una presenza efficace e salvifica; il Signore non è una realtà immobile e assente, ma una persona viva che «guida» i suoi fedeli, «muovendosi a pietà» di loro, sostenendoli con la sua potenza e il suo amore.

2. Dall’altro lato, ecco emergere l’idolatria (cfr vv. 15-18), espressione di una religiosità deviata e ingannevole. Infatti, l’idolo altro non è che un’«opera delle mani dell’uomo», un prodotto dei desideri umani; è quindi impotente a superare i limiti creaturali. Esso ha, sì, una forma umana con bocca, occhi, orecchi, gola, ma è inerte, senza vita, come accade appunto a una statua inanimata (cfr Sal 113B,4-8).

Il destino di chi adora queste realtà morte è di diventare simile ad esse, impotente, fragile, inerte. In questi versetti è limpidamente rappresentata l’eterna tentazione dell’uomo di cercare salvezza nell’«opera delle sue mani», ponendo speranza nella ricchezza, nel potere, nel successo, nella materia. Purtroppo a lui accade quello che già descriveva in modo efficace il profeta Isaia: «Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: "Ciò che tengo in mano non è forse falso?"» (Is 44,20).

3. Il Salmo 134, dopo questa meditazione sulla vera e sulla falsa religione, sulla fede genuina nel Signore dell’universo e della storia e sull’idolatria, si conclude con una benedizione liturgica (cfr vv. 19-21), che mette in scena una serie di figure presenti nel culto praticato nel tempio di Sion (cfr Sal 113B,9-13).

Da tutta la comunità raccolta nel tempio sale a Dio creatore dell’universo e salvatore del suo popolo una benedizione corale, espressa nella diversità delle voci e nell’umiltà della fede.

La liturgia è il luogo privilegiato per l’ascolto della Parola divina, che rende presenti gli atti salvifici del Signore, ma è pure l’ambito nel quale sale la preghiera comunitaria che celebra l’amore divino. Dio e uomo s’incontrano in un abbraccio di salvezza, che trova il suo compimento proprio nella celebrazione liturgica. Potremmo dire che questa è quasi una definizione della liturgia: essa realizza un abbraccio di salvezza fra Dio e uomo.

4. Commentando i versetti di questo Salmo riguardanti gli idoli e la somiglianza che assumono con loro quanti confidano in essi (cfr Sal 134,15-18), sant'Agostino fa osservare: «In effetti - credetelo, fratelli - si incide in loro una certa somiglianza con i loro idoli: non certo nel loro corpo, ma nel loro uomo interiore. Essi hanno orecchi, ma non odono quanto Dio loro grida: "Chi ha orecchi per intendere, intenda". Hanno occhi ma non vedono: hanno cioè gli occhi del corpo, ma non l'occhio della fede». E allo stesso modo, «hanno narici ma non percepiscono odori. Non sono in grado di percepire quell'odore di cui l'Apostolo dice: Siamo il buon odore di Cristo in ogni luogo (cfr 2Cor 2,15). Che vantaggio è per loro avere le narici, se con esse non riescono a respirare il soave profumo di Cristo?».

È vero, riconosce Agostino, permangono ancora persone legate all'idolatria; e questo vale anche per il nostro tempo, con il suo materialismo che è un’idolatria. Agostino aggiunge: anche se permangono queste persone, continua questa idolatria, «ogni giorno c'è però della gente che, convinta dai miracoli di Cristo Signore, abbraccia la fede - e grazie a Dio è così anche oggi! -. Ogni giorno si aprono occhi ai ciechi e orecchi ai sordi, cominciano a respirare narici prima bloccate, si sciolgono le lingue dei muti, si consolidano gli arti dei paralitici, si raddrizzano i piedi agli storpi. Da tutte queste pietre escono fuori figli d'Abramo (cfr Mt 3,9). Si dica pure, quindi, a tutti costoro: "Casa d'Israele, benedici il Signore"… Benedite il Signore, voi popoli in genere! Questo significa "Casa d'Israele". Beneditelo, voi o presuli della Chiesa! Questo significa "Casa di Aronne". Beneditelo, voi ministri! Questo significa "Casa di Levi". E delle altre nazioni che dire? "Voi che temete il Signore, benedite il Signore"» (Esposizione sul Salmo 134, 24-25: Nuova Biblioteca Agostiniana, XXVIII, Roma 1977, pp. 375.377).

Appropriamoci di questo invito e benediciamo, lodiamo e adoriamo il Signore, il Dio vivo e vero.

[01201-01.02] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

La deuxième partie du Psaume 134 que nous venons d’entendre nous montre deux visions religieuses différentes. D’un côté nous est présentée la figure du Dieu vivant et personnel, qui est au centre de la foi authentique et dont la présence efficace apporte le salut. De l’autre apparaît l’idolâtrie, expression d’une religiosité déviée et faussée. L’idole n’est qu’un produit des désirs humains, incapable de dépasser les limites créées. Celui qui l’adore devient semblable à elle, impuissant, fragile, inerte.

Le psaume s’achève par une bénédiction que la communauté réunie dans le temple fait monter vers Dieu, Créateur de l’univers et Sauveur de son peuple. La liturgie devient ainsi le lieu privilégié de l’écoute de la Parole de Dieu qui rend présents les actes de salut du Seigneur. Elle est aussi le cadre dans lequel s’élève la prière communautaire qui célèbre l’amour divin.

J’accueille avec plaisir les pèlerins de langue française. Je salue particulièrement les enfants de chœur du diocèse de Bâle, en Suisse. Alors que vient de commencer l’Assemblée du Synode des Évêques, je vous invite à trouver dans l’Eucharistie la véritable nourriture de votre vie et la source de votre témoignage parmi vos frères.

[01202-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Our reflection today centers on the second half of Psalm 134 (one hundred and thirty-four). Two religious visions are presented. The first depicts a living and personal God whose efficacious and saving presence stands at the heart of authentic faith as he guides and takes pity on his people. The second illustrates the distorted and misleading religiosity of idolatry. Idols are merely a product of man’s desires and are as impotent and lifeless as a statue. Indeed, those who seek salvation through "the work of human hands" - placing their hope in wealth, power, or success - only deceive themselves.
Following this meditation on true and false faith, the Psalm concludes with a liturgical blessing. The whole community gathered in the temple offers its prayers to God, celebrating his love and saving embrace.
Like Saint Augustine we too recognize that still some people remain bound to idolatry, but let us also rejoice that there are people who every day embrace the faith and, in unison with all believers, exclaim from their hearts: Let us bless the Lord!

I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims here today, including groups from England, Wales, Scotland, Ireland, Uganda, Australia and the United States of America. In particular I greet the seminarians of the Pontifical North American College who tomorrow will be ordained Deacons. Upon you all, I invoke the peace and joy of Jesus Christ our Lord!

[01203-02.01] [Original text: English]ù

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Zu Beginn dieser Audienz wurde uns der zweite Teil des Psalms 135 vorgetragen. Dieser enthält eine Gegenüberstellung von wahrer und falscher Religion: In der Mitte des wahren Glaubens steht der lebendige und personale Gott. Seine Gegenwart ist wirkmächtig und bringt Heil. Der Herr ist Leben; er führt und schützt die Gläubigen. Hingegen wird der Götzendienst als trügerische und irrige Religiosität entlarvt. Götzen sind bloß Produkte allzu menschlicher Wünsche und Machwerk ohne Leben. Im Grunde entspringen sie der alten Versuchung des Menschen, sich sein eigenes Heil zu schaffen im falschen Vertrauen auf materiellen Reichtum, auf Macht und Erfolg.
Unser Psalm endet mit einem vielstimmigen Lobpreis Gottes. In der Tat ist die Liturgie der vorzügliche Ort, um Gottes Wort zu hören und die Herzen gemeinsam zum Herrn zu erheben. Gott und Mensch begegnen einander in der Liturgie der Kirche, in der das Heil, das der Herr uns zuwendet, gewissermaßen sinnlich erfahrbar ist.

Mit diesen Gedanken heiße ich euch alle, liebe deutschsprachige Pilger und Besucher, freudig willkommen. Mein besonderer Gruß gilt heute den Kirchenmusikern aus dem Bistum Aachen, den verschiedenen Chören sowie den Bürgermeistern aus dem Landkreis Straubing-Bogen. – Gott macht frei und lebendig. Auf Ihn wollen wir unser Vertrauen setzen, nicht auf die toten Götzen der Selbstherrlichkeit und Selbstgenügsamkeit. Habt Mut und richtet euer Leben ganz auf Gott aus! Der Geist des Herrn stärke und leite euch!

[01204-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

El salmo que hemos escuchado es una meditación sobre la verdadera y la falsa religión, sobre la fe genuina en el Señor de la historia, por un lado, y sobre la idolatría, por otro. Presenta a Dios como un ser vivo y personal, que con la fuerza de su amor guía y sustenta a sus fieles. La idolatría, por el contrario, manifiesta una religiosidad desviada y engañosa. Un ídolo es sólo "obra de las manos del hombre": tiene apariencia humana pero no tiene vida.
Este salmo expresa la tentación del hombre de alcanzar la salvación con la "obra de sus manos", mediante la riqueza, el poder, el éxito. Quienes adoran estas realidades inertes, dice san Agustín, se convierten, en su interior, en algo semejante a ellas: son como los ídolos que adoran, incapaces de oír y de ver.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular a las peregrinaciones de la República Dominicana, con el Señor Cardenal Nicolás de Jesús López, de Santiago de los Caballeros, con su Arzobispo, Ramón de la Rosa, y de la diócesis de David, con su Obispo José Luis Lacunza. También saludo a las Hermanas Capitulares de la Compañía de Santa Teresa, alentándolas a seguir las genuinas indicaciones del Espíritu Santo en sus deliberaciones. Invito a todos rechazar la seducción de los ídolos y a seguir con gozo al Dios de la vida, que nos ama y se compadece de nosotros. 
Gracias a todos por vuestra visita.

[01205-04.02] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua portoghese

A minha saudação deferente e agradecida aos membros da Delegação da Casa Real de Portugal guiada pelo Infante Dom Henrique de Bragança, e também ao comandante do Navio-Escola «Brasil» com seus oficiais, cadetes e tripulação, em visita hoje à barca de Pedro. Cruzai os mares da vida guiados pela mão de Deus, sulcai os dias com a eternidade no horizonte: tais são os votos que formulo para vós e demais peregrinos presentes, nomeadamente os grupos vindos de Bento Gonçalves e Botucatu. Todos vós que temeis o Senhor, bendizei o Senhor!

[01206-06.01] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. Minęło sześć miesiécy od śmierci mojego drogiego poprzednika Jana Pawła II. Tak ważne i aktualne pozostaje dla nas całe Jego nauczanie i świadectwo życia. Waszej modlitwie różańcowej polecam sprawę Jego beatyfikacji. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Sono trascorsi sei mesi dalla dipartita del mio caro predecessore, il Papa Giovanni Paolo II. Tutto il suo magistero e la testimonianza della sua vita rimangono per noi importanti e attuali. Affido alla vostra recita del rosario la causa della sua beatificazione. Sia lodato Gesù Cristo.]

[01207-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokokat, akik Kőszegről érkeztek. Isten hozott Benneteket!
Szombaton ünnepeljük Magyarok Nagyasszonya vatikáni Kápolnája fölszentelésének 25. évfordulóját. A Szűzanya közbenjárását kérve szívesen adom Rátok apostoli áldásomat.

[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua ungherese, provenienti da Kőszeg.
Sabato celebriamo il 25E anniversario della dedicazione della Cappella vaticana "Magna Domina Hungarorum". Invocando l’intercessione di Maria Santissima vi imparto volentieri la Benedizione Apostolica.]

[01208-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua slovacca

Srdečne pozdravujem slovenských pútnikov z Bratislavy a okolia, Šale a Jablonového.
Drahí bratia a sestry, v tomto mariánskom mesiaci vás pozývam do školy Panny z Nazareta. Učte sa od nej milovať Boha a blížnych. S láskou vás žehnám.
Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Saluto cordialmente i pellegrini provenienti da Bratislava e dintorni, Šaľa e Jablonové.
Cari fratelli e sorelle, in questo mese mariano vi invito a mettervi alla scuola della Vergine di Nazaret per imparare da Lei ad amare Dio e il prossimo. Con affetto vi benedico.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[01209-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i numerosi fedeli della diocesi di Terni-Narni-Amelia, accompagnati dal Vescovo Mons. Vincenzo Paglia. Voi provenite dalla terra di S. Benedetto e di S. Francesco: anch’essi fecero questo pellegrinaggio. E si può dire che dall’Umbria a Roma il loro esempio è giunto ovunque. Dopo molti secoli la loro testimonianza di amore e di pace è ancora attuale: l’Italia, l’Europa, il mondo ne hanno bisogno. Vi esorto ad ascoltare il Vangelo e a testimoniarlo nella vostra vita come hanno fatto questi due grandi Santi.

Saluto poi i fedeli della diocesi di San Marino-Montefeltro, qui convenuti con il loro Pastore, Mons. Luigi Negri. Cari amici, vi invito ad esprimere nelle vostre comunità cristiane una dedizione evangelica fedele e generosa.

Il mio affettuoso pensiero va ora ai partecipanti alla "Festa dello sportivo", promossa dalla Conferenza Episcopale Laziale. Questa manifestazione susciti in tutti voi un grande amore per quei valori che, come la sana pratica sportiva, contribuiscono a costruire una società dove regnino il rispetto reciproco e l’accoglienza fraterna.

Il mio pensiero si rivolge infine ai malati, agli sposi novelli e ai giovani, in particolare ai rappresentanti dei gruppi giovanili di Adorazione Eucaristica, giunti a Roma da varie Nazioni per un convegno sull’Eucarestia. Il luminoso esempio di san Francesco d’Assisi, di cui abbiamo celebrato ieri la memoria, solleciti voi, cari giovani, a porre l’Eucarestia al centro della vostra vita personale e comunitaria, imparando a vivere della forza spirituale che da essa scaturisce. Aiuti voi, cari ammalati, ad affrontare la sofferenza con coraggio, trovando in Cristo crocifisso serenità e conforto. Conduca voi, cari sposi novelli, a un amore profondo verso Dio e tra di voi, nella quotidiana esperienza della gioia che scaturisce dalla reciproca donazione aperta alla vita.

[01210-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0501-XX.03]