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L’UDIENZA GENERALE, 10.08.2005


L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre - proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo - incontra gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, continuando il ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici, Benedetto XVI commenta il Salmo 130 - Confidare in Dio come il bimbo nella madre - Vespri del Martedì della 3a Settimana (Lettura: Sal 130,1-3).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Papa rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

Al termine dell’Udienza Generale, che si conclude con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti, Benedetto XVI rientra in elicottero al Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Abbiamo ascoltato solo poche parole, una trentina nell’originale ebraico del Salmo 130. Eppure sono parole intense, che svolgono un tema caro a tutta la letteratura religiosa: l’infanzia spirituale. Il pensiero corre subito in modo spontaneo a santa Teresa di Lisieux, alla sua «piccola via», al suo «restare piccola» per «essere tra le braccia di Gesù» (cfr Manoscritto «C», 2r°-3v°: Opere complete, Città del Vaticano 1997, pp. 235-236).

Al centro del Salmo, infatti, si staglia l’immagine di una madre col bambino, segno dell’amore tenero e materno di Dio, come si era già espresso il profeta Osea: «Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato… Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare» (Os 11,1.4).

2. Il Salmo si apre con la descrizione dell’atteggiamento antitetico rispetto a quello dell’infanzia, la quale è consapevole della propria fragilità, ma fiduciosa nell’aiuto degli altri. Di scena, nel Salmo, sono invece l’orgoglio del cuore, la superbia dello sguardo, le «cose grandi e superiori» (cfr Sal 130,1). È la rappresentazione della persona superba, che viene tratteggiata mediante vocaboli ebraici indicanti «altezzosità» ed «esaltazione», l’atteggiamento arrogante di chi guarda gli altri con senso di superiorità, ritenendoli inferiori a se stesso.

La grande tentazione del superbo, che vuol essere come Dio, arbitro del bene e del male (cfr Gn 3,5), è decisamente respinta dall’orante, il quale opta per la fiducia umile e spontanea nell’unico Signore.

3. Si passa, così, all’immagine indimenticabile del bambino e della madre. Il testo originario ebraico non parla di un neonato, bensì di un «bimbo svezzato» (Sal 130,2). Ora, è noto che nell’antico Vicino Oriente lo svezzamento ufficiale era collocato attorno ai tre anni e celebrato con una festa (cfr Gn 21,8; 1Sam 1,20-23; 2 Mac 7,27).

Il bambino, a cui il Salmista rimanda, è legato alla madre da un rapporto ormai più personale e intimo, non quindi dal mero contatto fisico e dalla necessità di cibo. Si tratta di un legame più cosciente, anche se sempre immediato e spontaneo. È questa la parabola ideale della vera «infanzia» dello spirito, che si abbandona a Dio non in modo cieco e automatico, ma sereno e responsabile.

4. A questo punto la professione di fiducia dell’orante si allarga a tutta la comunità: «Speri Israele nel Signore, ora e sempre» (Sal 130,3). La speranza sboccia ora in tutto il popolo, che riceve da Dio sicurezza, vita e pace, e si estende dal presente al futuro, «ora e sempre».

È facile continuare la preghiera facendo echeggiare altre voci del Salterio, ispirate alla stessa fiducia in Dio: «Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio» (Sal 21,11). «Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto» (Sal 26, 10). «Sei tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno» (Sal 70,5-6).

5. All’umile fiducia, come si è visto, si oppone la superbia. Uno scrittore cristiano del quarto-quinto secolo, Giovanni Cassiano, ammonisce i fedeli sulla gravità di questo vizio, che «distrugge tutte le virtù nel loro insieme e non prende di mira solamente i mediocri e i deboli, ma principalmente quelli che si sono posti al vertice con l’uso delle loro forze». Egli continua: «È questo il motivo per cui il beato Davide custodisce con tanta circospezione il suo cuore fino a osare di proclamare davanti a Colui al quale non sfuggivano certamente i segreti della sua coscienza: "Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze"… E tuttavia, ben conoscendo quanto sia difficile anche per i perfetti una tale custodia, egli non presume di appoggiarsi unicamente alle sue capacità, ma supplica con preghiere il Signore di aiutarlo per riuscire a evitare i dardi del nemico e a non restarne ferito: "Non mi raggiunga il piede orgoglioso" (Sal 35,12)» (Le istituzioni cenobitiche, XII,6, Abbazia di Praglia, Bresseo di Teolo - Padova 1989, p. 289).

Analogamente un anziano anonimo dei Padri del deserto ci ha tramandato questa dichiarazione, che riecheggia il Salmo 130: «Io non ho mai oltrepassato il mio rango per camminare più in alto, né mi sono mai turbato in caso di umiliazione, perché ogni mio pensiero era in questo: nel pregare il Signore che mi spogliasse dell’uomo vecchio» (I Padri del deserto. Detti, Roma 1980, p. 287).

[00953-01.01] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese

Chers Frères et Sœurs,

Le Psaume 130 développe un thème cher à la littérature religieuse: l’enfance spirituelle. Cela nous fait penser spontanément à sainte Thérèse de Lisieux et à sa «petite voie», à son désir de «demeurer petite» pour «être entre les bras de Jésus». Ce Psaume s’ouvre par la description d’un comportement contraire à celui de l’enfant, qui, lui, est conscient de sa fragilité mais qui est aussi confiant en l’aide d’autrui. La grande tentation de l’orgueilleux, qui veut être comme Dieu arbitre du bien et du mal, est fortement repoussée par le psalmiste, qui opte pour la confiance humble et spontanée envers l’unique Seigneur. Tout naturellement est alors évoquée l’image de l’enfant et de sa mère, parabole du véritable «esprit d’enfance» de celui qui s’abandonne à Dieu, non pas de manière aveugle et automatique, mais de manière sereine et responsable. Alors, la profession de foi du croyant peut s’élargir à toute la communauté : «Attends le Seigneur, Israël, maintenant et à jamais». L’espérance naît maintenant dans tout le peuple, qui reçoit de Dieu sécurité, vie et paix, et elle se prolonge du présent vers l’avenir, «maintenant et à jamais».

Je suis heureux d’accueillir les pèlerins francophones présents ce matin. Que le Christ, qui appelle tous ses disciples à grandir dans la sainteté, vous donne de répondre généreusement à ses appels! À tous, j’accorde bien volontiers la Bénédiction apostolique.

[00954-03.01] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

Psalm 130 presents the familiar theme of spiritual childhood. At its centre we find the image of a young child peacefully resting in its mother’s arms. This scene is in marked contrast to the arrogant attitude depicted at the beginning of the Psalm; an attitude the believer rejects in favour of humble trust in the Lord. Far from being blind or automatic, such abandonment is a conscious, serene and mature entrustment of self to God.
Just as the conclusion of the Psalm invites all Israel to hope in the Lord, we too place our hope in the one who gathers us to himself and offers us certainty, peace and life. But heeding the words of John Cassian, a Christian writer who lived at the turn of the fifth century, we must guard against conceit which destroys all virtues and afflicts most especially the powerful.
Let us make the Psalmist’s words our own and turn to the Lord not with pride but in silence and peace.

I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims here today, including groups from Japan, South Korea, Jamaica, and the United States of America. I thank you for the affection with which you have greeted me. May you have a happy stay in Rome. Upon all of you, I invoke the peace and joy of Jesus Christ our Lord!

[00955-02.01] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Am Beginn der heutigen Audienz steht Psalm 131. Dieses Lied vermittelt uns in nur drei Versen einprägsam, welche innere Haltung wir Menschen vor Gott einnehmen sollen: „Wie ein kleines Kind bei der Mutter" (Ps 131, 2), so ruhig kann unsere Seele bei Gott werden; denn er hebt uns an seine Wange, er neigt sich herab und gibt uns Speise (vgl. Hos 11, 4). Der Psalmist selbst lebt als Kind Gottes. Darum kann er auch am Ende seines Gebets ganz Israel dazu einladen, in allen Umständen auf den Herrn zu hoffen.
Seit Beginn des Menschengeschlechts besteht die Versuchung gegen die Gotteskindschaft in der Selbstüberschätzung. Der stolze Mensch glaubt, nicht auf Gott angewiesen zu sein. Oft müht er sich vergeblich ab, um allein mit den eigenen Kräften ans Ziel zu gelangen. Das kindliche Gottvertrauen setzt hingegen eine entschiedene Absage an den Hochmut voraus. Nur so kann unsere Seele Ruhe bei Gott finden.

Ganz herzlich begrüße ich die Pilger aus den deutschsprachigen Ländern. Niemand ist zu groß, um ein Kind Gottes zu sein. Sucht Euren Frieden und Euer Glück nicht zuerst in der eigenen Leistung, sondern in Gottes barmherziger Liebe. In Vorfreude auf den Weltjugendtag gehen meine Gedanken nun schon nach Köln. Begleitet auch Ihr diese große Begegnung mit Eurem Gebet. Heute wünsche ich Euch einen gesegneten Aufenthalt in Rom und erholsame Ferien!

[00956-05.01] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El Salmo que hoy meditamos describe en pocas palabras lo que se ha llamado "la infancia espiritual", una actitud religiosa fundamental que impregna toda oración. Rechazando la altivez, la arrogancia o la pretensión de superioridad, el creyente reconoce la supremacía absoluta de Dios y, como destacaba santa Teresa de Lisieux, prefiere confiar humildemente en él, como un niño se refugia en los brazos su madre.
Con esta confianza, como concluye el salmista, se puede proclamar una firme esperanza para toda la comunidad, que ahora y siempre encontrará en Dios la dulzura de su misericordia, fuente de vida serena y de convivencia en la paz.

Saludo a los peregrinos de lengua española, en particular a los seminaristas de Guadalajara y al grupo del Movimiento de Vida Cristiana, así como a los grupos de las parroquias de España y a los venidos de México, Chile, Argentina y otros Países de Latinoamérica. Invito a todos a ser, a ejemplo de Jesús, mansos y humildes de corazón.
Muchas gracias por vuestra atención.

[00957-04.01] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua portoghese

Amados irmãos e irmãs:
A simplicidade do Salmo recém lido tem o encanto de apresentar-nos uma das virtudes mais fundamentais do cristão: a confiança em Deus, o abandono em suas mãos, a paz que se experimenta quando Deus é tudo, e tudo dirige na vida de cada um. Seja este um auspício para os peregrinos de língua portuguesa aqui presentes, de modo especial para os visitantes do Brasil e de Portugal. Deixem-se amparar pelo calor do regaço da sempre Virgem Maria, na perspectiva da festividade da Sua Assunção aos Céus, e que Deus abençoe a vós e as vossas famílias.

[00958-06.01] [Texto original: Português]

Saluto in lingua polacca

Pozdrawiam Polaków obecnych na tej audiencji. Życzę, aby pobyt w Rzymie umacniał waszą wiarę, nadzieję i miłość. Zawieźcie moje błogosławieństwo do swoich rodzin. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[Saluto i polacchi presenti in quest’udienza. Auguro che il soggiorno a Roma fortifichi la vostra fede, la speranza e l’amore. Portate la mia benedizione alle vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00959-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua lituana

Iš širdies sveikinu maldininkus iš Lietuvos!
Apsilankymas šventose vietose tesustiprina jus tikėjime ir meilėje, kad galėtumėte žodžiais ir darbais liudyti Kristų.
Lydėdamas savo malda, mielai teikiu Apaštalinį Palaiminimą!

[Saluto di cuore i pellegrini provenienti dalla Lituania!
La vostra visita ai luoghi sacri vi rafforzi nella fede e nell’amore perché possiate testimoniare Cristo con le parole e con le opere.
Accompagno questi auspici con la mia preghiera e vi imparto volentieri la Benedizione Apostolica!]

[00960-AA.01] [Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua ungherese

Szeretettel köszöntöm a magyar híveket!
Hétfőn ünnepli az Egyház a Boldogságos Szűz Mária Mennybe vételét. Újítsátok meg lélekben a nemzet Szent Istváni felajánlását Máriának.
Erre adom apostoli áldásomat.

[Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli ungheresi.
Lunedì la Chiesa celebrerà l’Assunzione della Beata Vergine Maria. Sulle orme di Santo Stefano rinnovate l’affidamento della Nazione a Maria.
Per questo imparto la mia Benedizione Apostolica.]

[00961-AA.01] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua slovacca

Zo srdca vítam skupinu skautov zo Slovenska.
Milí skauti, je čas prázdnin. Využite ich na obnovu síl tela aj ducha. Rád žehnám vás i vaše rodiny vo vlasti.
Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Di cuore do il benvenuto al gruppo scout proveniente dalla Slovacchia.
Carissimi scout, è il tempo delle ferie. Sfruttate questo periodo per ritemprare le forze del corpo e dello spirito. Volentieri benedico voi e le vostre famiglie in Patria.
Sia lodato Gesù Cristo!]

[00962-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i fedeli della parrocchia di San Vigilio in Pove del Grappa e quelli della parrocchia di Santo Stefano in Monte San Giusto.

Il mio pensiero si rivolge ora ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. Celebriamo oggi la memoria di San Lorenzo, martire, luminoso modello di cristiano, che ha saputo vivere con coraggio ed eroismo evangelico la sua totale adesione al divino Maestro. Carissimi, imitate il suo esempio e, come lui, siate sempre pronti a rispondere fedelmente alla chiamata del Signore.

[00963-01.01] [Testo originale: Italiano]

[B0409-XX.02]