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L’UDIENZA GENERALE, 22.06.2005


L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, continuando il ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici, Benedetto XVI commenta il Salmo 123 - Il nostro aiuto è nel nome del Signore - Vespri del Lunedì della 3a Settimana (Lettura: Sal 123,1-6.8).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

1. Ecco davanti a noi il Salmo 123, un canto di ringraziamento intonato da tutta la comunità orante che eleva a Dio la lode per il dono della liberazione. Il Salmista proclama in apertura questo invito: «Lo dica Israele!» (v. 1), stimolando così tutto il popolo a innalzare un grazie vivo e sincero al Dio salvatore. Se il Signore non si fosse schierato dalla parte delle vittime, esse con le loro forze limitate sarebbero state impotenti a liberarsi e gli avversari, simili a mostri, le avrebbero dilaniate e stritolate.

Anche se si è pensato a qualche evento storico particolare, come la fine dell’esilio babilonese, è più probabile che il Salmo voglia essere un inno inteso a ringraziare il Signore per gli scampati pericoli e ad implorare da Lui la liberazione da ogni male. In questo senso rimane un Salmo sempre attuale.

2. Dopo l’accenno iniziale a certi «uomini» che assalivano i fedeli ed erano capaci di «inghiottirli vivi» (cfr vv. 2-3), due sono i momenti del canto. Nella prima parte dominano le acque dilaganti, simbolo per la Bibbia del caos devastatore, del male e della morte: «Le acque ci avrebbero travolti; un torrente ci avrebbe sommersi, ci avrebbero travolti acque impetuose» (vv. 4-5) L’orante prova ora la sensazione di trovarsi su una spiaggia, miracolosamente salvato dalla furia impetuosa del mare.

La vita dell’uomo è circondata dall’agguato dei malvagi che non solo attentano alla sua esistenza ma vogliono distruggere anche tutti i valori umani. Vediamo come questi pericoli esistano anche adesso. Il Signore si erge, però, ne possiamo essere sicuri anche oggi, a tutela del giusto e lo salva, come si canta nel Salmo 17: «Stese la mano dall’alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque, mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano… Il Signore fu mio sostegno; mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene» (vv. 17-20). Il Signore veramente ci vuole bene: questa è la nostra certezza e il motivo della nostra grande fiducia.

3. Nella seconda parte del nostro canto di ringraziamento si passa dall’immagine marina a una scena di caccia, tipica di molti Salmi di supplica (cfr Sal 123,6-8). Ecco, infatti, l’evocazione di una belva che stringe tra le sue fauci una preda, o di una rete di cacciatori che cattura un uccello. Ma la benedizione espressa dal Salmo ci fa comprendere che il destino dei fedeli, che era un destino di morte, è stato radicalmente mutato da un intervento salvifico: «Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciato in preda ai loro denti. Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati» (vv. 6-7).

La preghiera diviene qui un respiro di sollievo che sale dal profondo dell’anima: anche quando cadono tutte le speranze umane, può apparire la potenza liberatrice divina. Il Salmo si può, quindi, concludere con una professione di fede, entrata da secoli nella liturgia cristiana come premessa ideale di ogni nostra preghiera: «Adiutorium nostrum in nomine Domini, qui fecit caelum et terram - Il nostro aiuto è nel nome del Signore; Egli ha fatto il cielo e la terra» (v. 8). In particolare l’Onnipotente si schiera dalla parte delle vittime e dei perseguitati «che gridano giorno e notte verso di lui» e «farà loro giustizia prontamente» (cfr Lc 18,7-8).

4. Sant’Agostino dà di questo Salmo un commento articolato. In un primo tempo, egli osserva che questo Salmo è adeguatamente cantato dalle «membra di Cristo che hanno conseguito la felicità». Quindi, in particolare, «lo hanno cantato i santi martiri, i quali, usciti da questo mondo, sono con Cristo nella gioia, pronti a riprendere incorrotti quegli stessi corpi che prima erano corruttibili. In vita subirono tormenti nel corpo, ma nell’eternità questi tormenti si cambieranno in ornamenti di giustizia». E Sant’Agostino parla dei martiri di tutti i secoli, anche del nostro secolo.

Però, in un secondo tempo, il Vescovo di Ippona ci dice che anche noi possiamo cantare questo Salmo nella speranza. Egli dichiara: «Siamo anche noi animati da sicura speranza e canteremo nell’esultanza. Non sono infatti estranei a noi i cantori di questo Salmo... Pertanto, cantiamo tutti in unità di cuore: tanto i santi che posseggono già la corona quanto noi che con l’affetto ci uniamo nella speranza alla loro corona. Insieme desideriamo quella vita che quaggiù non abbiamo ma che non potremo mai avere se prima non l’abbiamo desiderata».

Sant’Agostino ritorna allora alla prima prospettiva e spiega: «Ripensano i santi alle sofferenze che hanno incontrate, e dal luogo di beatitudine e di tranquillità dove ora si trovano guardano al cammino percorso per arrivarvi; e, siccome sarebbe stato difficile conseguire la liberazione se non fosse intervenuta a soccorrerli la mano del Liberatore, pieni di gioia esclamano: ‘Se il Signore non fosse stato con noi’. Così inizia il loro canto. Non hanno detto nemmeno da che cosa siano scampati, tanto grande è la loro esultanza» (Esposizione sul Salmo 123, 3: Nuova Biblioteca Agostiniana, XXVIII, Roma 1977, p. 65).

[00783-01.03] [Testo originale: Italiano]

SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE

Sintesi della catechesi in lingua francese

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Sintesi della catechesi in lingua francese  

Chers Frères et Sœurs,

Le psaume 123 est un cantique de louange que la communauté en prière fait monter vers Dieu pour le don de sa libération. C’est d’abord l’image des flots en furie, symbole biblique du chaos, du mal et de la mort, qui domine. Celui qui prie semble se trouver sur une plage, miraculeusement sauvé de la fureur impétueuse de la mer. La vie de l’homme est entourée des pièges des méchants qui, non seulement attentent à son existence, mais veulent aussi détruire toutes les valeurs humaines. Le Seigneur protège le juste et le sauve.

Puis on passe à l’image d’une scène de chasse, avec l’évocation d’un fauve qui tient sa proie ou d’un filet de chasseur qui capture un oiseau. Le psaume nous fait comprendre que le destin des fidèles est radicalement changé par une intervention salvifique. La prière devient souffle de soulagement qui monte du profond de l’âme: quand toutes les espérances humaines tombent, la puissance libératrice de Dieu peut apparaître.

J’accueille avec joie les pèlerins de langue française. Je salue en particulier les Petites Sœurs de Jésus qui se préparent à prononcer leurs vœux perpétuels, ainsi que les jeunes. Que le nom du Seigneur soit toujours la source de votre joie et votre aide sur le chemin de la vie.

[00784-03.02] [Texte original: Français]

Sintesi della catechesi in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters in Christ,

Today I would like to reflect with you on Psalm one hundred and twenty-three, a song of joy and thanksgiving because God has saved his people from every evil. Whether they were threatened by enemies who rose against them, by raging waters about to engulf them, or by beasts of prey, the Lord was by their side. He came to their help and rescued them from danger.

We too can be sure that God will come to save us, even when all hope seems lost. And so the psalm concludes with a profession of faith, "Our help is in the name of the Lord, who made heaven and earth."

Saint Augustine gives two different interpretations to this psalm. It can be thought of as the song of the martyrs in heaven, rejoicing that God has delivered them from their sufferings and rewarded them with the crown of glory. And it can be thought of as our song, the song of the Church on earth, expressing our confident hope that whatever difficulties may befall us, the Lord will be by our side.

I am happy to greet all the English-speaking visitors present at this Audience, including pilgrims from England, Hong Kong, Singapore, Sri Lanka and the United States of America. I offer a special welcome to the women religious attending a Formators Course, to the members of the Choir of the Pontifical Josephinum College, and to the representatives of the International Catholic Charismatic Renewal Services. May your time in Rome bring you joy in the Lord’s service, and may God bless you all!

[00785-02.02] [Original text: English]

Sintesi della catechesi in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Das rettende Eingreifen Gottes in Situationen der Bedrängnis ist eine Grunderfahrung des alttestamentlichen Gottesvolkes. Psalm 124, der uns zu Beginn dieser Audienz zu Gehör gebracht wurde, lädt dazu ein, in der Gesinnung froher Danksagung die Errettung durch Gott zu besingen: „Hätte sich nicht der Herr für uns eingesetzt ... – so soll Israel sagen". In der Bedrängnis, die der Psalmist in den Bildern der Wasserfluten und der Jagd beschreibt, erweist sich der Herr als Retter aus der Not.

Diese Erfahrung Israels teilt das Gottesvolk des neuen Bundes. Der Christ weiß: Gott steht auf der Seite der Bedrängten, Verfolgten und Unterdrückten, die Tag und Nacht zu ihm rufen (vgl. Lk 18, 7). Gerade wo menschliche Hoffnungen zerbrechen, wird die Größe seiner erlösenden Macht sichtbar. Die Antwort darauf ist das Bekenntnis des Psalmisten, das in die Liturgie Eingang gefunden hat: „Unsere Hilfe ist im Namen des Herrn, der Himmel und Erde erschaffen hat".

Von Herzen grüße ich die Pilger und Besucher deutscher Sprache. Gott ist mit uns und sieht auf uns. In Not und Gefahr ist er uns Schutz und Hilfe. Vertraut ihm alles an, was Euch bedrückt. Euer Leben werde zu einem frohen Lobpreis Gottes und seiner Heilstaten. – Euch allen wünsche ich eine angenehme Zeit der Erholung und der geistlichen Erbauung hier in Rom. Der Herr segne Euch alle!

[00786-05.02] [Originalsprache: Deutsch]

Sintesi della catechesi in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El Salmo que hemos escuchado es un canto de acción de gracias, que la comunidad orante eleva a Dios porque nos libera y nos salva. Si el Señor no hubiera estado de parte de las víctimas, éstas serían impotentes por sí solas para liberarse de los adversarios que, como monstruos, las habrían abatido. Con otra imagen, el orante se siente en tierra firme, salvado milagrosamente de la furia de un mar impetuoso.

La vida del hombre está rodeada por las asechanzas de los malvados, que no sólo atentan contra su existencia sino que intentan destruir también todos los valores humanos. Sin embargo, el Señor interviene para defender y salvar al justo.

La bendición expresada por el Salmo hace ver que el destino de los fieles, que era la muerte, se ha cambiado radicalmente en un destino de salvación: cuando caen todas las esperanzas humanas, aparece la fuerza de la liberación divina y comprendemos que nuestro auxilio es el nombre del Señor, que se pone de parte de los perseguidos.

Saludo ahora a los peregrinos de lengua española, en particular a los sacerdotes de Cuenca, a las Hermanitas de los Ancianos Desamparados y otros grupos de España. También a los peregrinos de México y al grupo militar de Venezuela, así como a los demás fieles de América Latina. Confiemos plenamente en Dios que nos defiende en los peligros, si le pedimos su ayuda en nuestras dificultades.

[00787-04.02] [Texto original: Español]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Saluto in lingua portoghese

Saluto in lingua croata

Saluto in lingua ceca

Saluto in lingua slovacca

Saluto in lingua ungherese

Saluto in lingua lituana

Saluto in lingua polacca

Saluto in lingua italiana

Saluto in lingua portoghese  

Caros amigos,
Saúdo cordialmente todos os ouvintes de língua portuguesa, em especial os presentes aqui na Audiência: os peregrinos de Portugal, com um grupo de famílias do Patriarcado de Lisboa; alguns visitantes de Guimarães e de Fátima e, enfim, um grupo de brasileiros de diversas procedências. Sede bem-vindos! Agradeço de coração a vossa presença. Peço ao Todo Poderoso que leveis deste encontro a consciência da dignidade da vossa vocação de cristãos, e da responsabilidade de serem Igreja. Que Deus vos abençoe e vos proteja!

[00788-06.02] [Texto original: Português]

Saluto in lingua croata

S radošću pozdravljam i blagoslivljam predrage hrvatske hodočasnike iz Virovitice i skupinu mladih pobjednika na nacionalnom vjeronaučnom natjecanju! Tražite i ljubite ono što dolazi od Duha Božjega kako biste svoje vrijeme, bilo u radu ili u odmoru, proživjeli Bogu na slavu.
Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto e benedico tutti i cari pellegrini Croati da Virovitica e il gruppo dei giovani vincitori del concorso nazionale di religione! Cercate e amate quello che viene dallo Spirito di Dio perché il vostro tempo, nella fatica e nel riposo, sia tutto orientato alla gloria di Dio.
 Siano lodati Gesù e Maria!]

[00789-AA.02] [Testo originale: Croato]

Saluto in lingua ceca

Srdečně vítám a zdravím poutníky z České republiky.
Rád vám všem žehnám! Chvála Kristu!

[Un cordiale benvenuto e saluti ai pellegrini provenienti dalla Repubblica Ceca.
Volentieri vi benedico tutti. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00796-AA.02] [Testo originale: Ceco]

Saluto in lingua slovacca

S láskou vítam pútnikov z farnosti Šarišské Dravce, Diviaky nad Nitricou a Rabčice. Bratia a sestry, modlite sa za vašich novokňazov. Rád vás žehnám. Pochválený bud’ Ježiš Kristus!

[Con affetto do un benvenuto ai pellegrini provenienti dalle parrocchie Šarišské Dravce, Diviaky nad Nitricou e Rabčice. Fratelli e sorelle, pregate per i vostri sacerdoti novelli. Volentieri vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!]

[00790-AA.01] [Testo originale:Slovacco]

Saluto in lingua ungherese

Isten hozta a magyar zarándokokat Sopron városából.
Az eucharisztia méltó vétele legyen lelki életetek forrása.
Szívből adom Rátok apostoli áldásomat.

[Do un cordiale benvenuto ai fedeli ungheresi, in particolare a quelli di Sopron. 
L’eucaristia sia per voi fonte della vita spirituale.
Di cuore imparto a tutti voi la mia Benedizione Apostolica.]

[00791-AA.02] [Testo originale: Ungherese]

Saluto in lingua lituana

Sveikinu maldininkus iš Lietuvos!
Linkiu, kad ši maldinga kelionė į Romą sustiprintų jūsų meilę Kristaus Bažnyčiai.
Šioje dvasioje laiminu jus, jūsų šeimas ir jūsų Tėvynę!

[Saluto i pellegrini provenienti dalla Lituania!
Auguro che questo pellegrinaggio a Roma rafforzi il vostro amore per la Chiesa di Cristo.
Con questo spirito benedico voi, le vostre famiglie e la vostra Patria!]

[00792-AA.02[Testo originale: Lituano]

Saluto in lingua polacca

Serdecznie witam obecnych tu Polaków. Bogu dziękuję za nowych polskich błogosławionych. Zawierzam was i wasze rodziny ich opiece. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto cordialmente i polacchi qui presenti. Ringrazio Dio per i nuovi beati polacchi. Affido voi e le vostre famiglie alla loro protezione. Sia lodato Gesù Cristo.]

[00793-09.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale pensiero ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i componenti del Consiglio speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, riuniti in questi giorni presso la Segreteria Generale del Sinodo. Confermando quanto aveva deciso il mio venerato Predecessore il 13 novembre dello scorso anno, desidero annunciare la mia intenzione di convocare la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Nutro grande fiducia che tale Assise segni un ulteriore impulso nel continente africano all’evangelizzazione, al consolidamento e alla crescita della Chiesa e alla promozione della riconciliazione e della pace.

Saluto, ora, i sacerdoti, i diaconi e i seminaristi di Teramo-Alatri, accompagnati dal loro Arcivescovo Mons. Vincenzo D’Addario, come pure i sacerdoti novelli dell’Arcidiocesi di Milano. Cari fratelli, mentre prego il Signore di sostenervi nel vostro ministero, vi invito a diffondere intorno a voi la gioia che scaturisce dalla corrispondenza generosa alla divina chiamata.

Saluto, inoltre, le Suore della Carità, le Suore di San Francesco di Sales e le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, che celebrano in questi giorni i rispettivi Capitoli generali. Care Sorelle, restate sempre in ascolto dello Spirito e proseguirete fedelmente il cammino apostolico intrapreso dai vostri Fondatori e Fondatrici. La Vergine Santa renda fruttuoso ogni vostro sforzo spirituale. Il Papa vi accompagna con la preghiera.

Un pensiero speciale rivolgo poi a voi, cari militari, che siete presenti così numerosi, augurando a ciascuno di aderire sempre più a Cristo e al suo Vangelo.

Saluto, infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli. Auguro a tutti di trovare nell’amicizia con Gesù la forza e l’entusiasmo necessari per essere suoi testimoni dappertutto.

Concludiamo il nostro incontro cantando il Pater noster.

[00794-01.02] [Testo originale: Italiano]

[B0338-XX.03]