L’Udienza Generale di questa mattina si svolge alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, continuando il ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici, Benedetto XVI commenta il Salmo 122 - La fiducia del popolo è nel Signore - Vespri del Lunedì della 3a settimana (Lettura: Sal 122,1-4).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre rivolge particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si conclude con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.
● CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
Cari Fratelli e Sorelle,
avete purtroppo sofferto sotto la pioggia. Adesso speriamo che il tempo migliori.
1. In modo molto incisivo Gesù, nel Vangelo, afferma che l’occhio è un simbolo espressivo dell’io profondo, è uno specchio dell’anima (cfr Mt 6,22-23). Ebbene, il Salmo 122, ora proclamato, è tutto racchiuso in un incrociarsi di sguardi: il fedele leva i suoi occhi al Signore e attende una reazione divina, per cogliervi un gesto d’amore, un’occhiata di benevolenza. Anche noi eleviamo un po' gli occhi e aspettiamo un gesto di benevolenza dal Signore.
Non di rado nel Salterio si parla dello sguardo dell’Altissimo che «si china sugli uomini per vedere se esista un saggio: se c’è uno che cerchi Dio» (Sal 13,2). Il Salmista, come abbiamo sentito, ricorre a un’immagine, quella del servo e della schiava che sono protesi verso il loro padrone in attesa di una decisione liberatrice.
Anche se la scena è legata al mondo antico e alle sue strutture sociali, l’idea è chiara e significativa: quell’immagine ripresa dal mondo dell’Oriente antico vuole esaltare l’adesione del povero, la speranza dell’oppresso e la disponibilità del giusto nei confronti del Signore.
2. L’orante è in attesa che le mani divine si muovano, perché esse opereranno secondo giustizia, distruggendo il male. Per questo spesso nel Salterio l’orante eleva il suo occhio colmo di speranza verso il Signore: «Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché libera dal laccio il mio piede» (Sal 24,15), mentre «i miei occhi si consumano nell’attesa del mio Dio» (Sal 68,4).
Il Salmo 122 è una supplica in cui la voce di un fedele si unisce a quella dell’intera comunità: infatti, il Salmo passa dalla prima persona singolare - «levo i miei occhi» - a quella plurale - «i nostri occhi» e «pietà di noi» (cfr vv 1-3). Viene espressa la speranza che le mani del Signore si aprano per effondere doni di giustizia e di libertà. Il giusto attende che lo sguardo di Dio si riveli in tutta la sua tenerezza e bontà, come si legge nell’antica benedizione sacerdotale del Libro dei Numeri: «Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,25-26).
3. Quanto sia importante lo sguardo amoroso di Dio si rivela nella seconda parte del Salmo, caratterizzata dall’invocazione: «Pietà di noi, Signore, pietà di noi!» (Sal 122,3). Essa si pone in continuità con la finale della prima parte, ove si ribadisce l’attesa fiduciosa «finché il Signore nostro Dio abbia pietà di noi» (v. 2).
I fedeli hanno bisogno di un intervento di Dio perché si trovano in una situazione penosa di disprezzo e di scherni da parte di gente prepotente. L’immagine che ora il Salmista usa è quella della sazietà: «Già troppo ci hanno colmato di scherni, noi siamo troppo sazi degli scherni dei gaudenti, del disprezzo dei superbi» (vv. 3-4).
Alla tradizionale sazietà biblica di cibo e di anni, considerata un segno della benedizione divina, si oppone ora un’intollerabile sazietà costituita da un carico esorbitante di umiliazioni. E sappiamo come oggi tante Nazioni, tanti individui realmente sono colmati di scherno, troppo sazi degli scherni dei gaudenti, del disprezzo dei superbi. Preghiamo per loro e aiutiamo questi nostri fratelli umiliati.
Per questo i giusti hanno affidato la loro causa al Signore ed egli non rimane indifferente a quegli occhi imploranti, non ignora la loro e la nostra invocazione, né delude la loro speranza.
4. In finale lasciamo spazio alla voce di sant’Ambrogio, il grande Arcivescovo di Milano, il quale, nello spirito del Salmista, scandisce poeticamente l’opera di Dio che ci raggiunge in Gesù Salvatore: «Cristo è tutto per noi. Se vuoi curare una ferita, egli è medico; se sei riarso dalla febbre, è fontana; se sei oppresso dall’iniquità, è giustizia; se hai bisogno di aiuto, è forza; se temi la morte, è vita; se desideri il cielo, è via; se fuggi le tenebre, è luce; se cerchi cibo, è alimento» (La verginità, 99: SAEMO, XIV/2, Milano-Roma 1989, p. 81).
[00737-01.02] [Testo originale: Italiano]
● SINTESI DELLA CATECHESI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
○ Sintesi della catechesi in lingua francese
Chers Frères et Sœurs,
Le psaume 122 évoque un échange de regards : le fidèle lève les yeux vers le Seigneur pour demander sa pitié et il attend en retour sa décision libératrice, il espère un geste d’amour, un regard de bienveillance.
Sa prière, unie à celle de toute la communauté des fidèles, exprime l’espérance que les mains de Dieu s’ouvriront pour donner la justice et la liberté à ceux qui sont humiliés et méprisés par les moqueries des orgueilleux, ces derniers ne craignant pas Dieu et violant les droits des pauvres. Les justes, quant à eux, ont mis leur confiance dans le Seigneur, et lui ne reste pas indifférent à leurs regards ; il n’ignore pas leur prière et il ne déçoit pas leur espérance.
Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents ce matin, spécialement les jeunes du Grand Séminaire de Strasbourg et leurs formateurs. Puisse votre pèlerinage à Rome affermir votre confiance dans le Seigneur et votre désir d’annoncer sa Bonne Nouvelle !
[00738-03.03] [Texte original: Français]
○ Sintesi della catechesi in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters,
Our meditation today centers on Psalm 122, which speaks of the believer’s desire to raise his eyes to the Lord in the hope of a loving response. The image of a slave looking for freedom indicates an expectation that God will pour forth his gifts of justice and freedom. Indeed, the whole community confidently awaits the tender and compassionate glance of the Lord.
The second part of the Psalm is a plea for God’s mercy: "Have mercy on us, Lord, have mercy". The faithful may suffer scorn and disdain at the hands of the rich and arrogant who have no fear of the Lord, violate the rights of the weak and trample on the poor. But the just entrust their plight to the Lord who does not remain indifferent to their imploring eyes, who does not ignore their plea, who does not disappoint their hope.
To conclude, let us recall the teaching of the great Saint Ambrose who states, Christ is everything for us: justice, strength, life and light!
I extend a special welcome to the English-speaking pilgrims here today, including groups from England, Nigeria, Japan, Singapore, Taiwan, Canada and the United States of America. I thank you for the affection with which you have greeted me. May you have a happy stay in Rome! Upon all of you, I invoke the peace and joy of Jesus Christ our Lord!
[00739-02.01] [Original text: English]
○ Sintesi della catechesi in lingua tedesca
Liebe Brüder und Schwestern!
Das Gebet gleicht einem geistigen Erheben der Augen, einem hoffnungserfüllten Aufschauen zu Gott. Mit seinem Blick richtet der Beter sein Innerstes, seine Seele auf den Herrn. Aufmerksam gegenüber dem göttlichen Willen vertrauen die Gläubigen auf sein Eingreifen in Liebe und Güte, wie der Psalm 123, den wir heute betrachten, sagt: „Wie die Augen der Knechte auf die Hand ihres Herrn, so schauen unsre Augen auf den Herrn, unsern Gott, bis er uns gnädig ist" (V. 2).
Der Herr läßt sein Angesicht über den Seinen leuchten. Wir alle bedürfen der liebevollen Zuwendung Gottes; ohne seine Hilfe geht unser Leben fehl. Denn oft sind wir der Verachtung und dem Spott derer ausgesetzt, die Gott aus ihrem Leben ausschließen. Wir wissen, daß der Herr das Vertrauen und die Hoffnung der Seinen nicht enttäuscht. Wenn die Augen unseres Herzens seinem väterlichen Blick begegnen, erblüht in unserer Seele die Gnade und wir werden von innen her heil.
Mit großer Freude heiße ich die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache willkommen. In Jesus Christus erstrahlt uns das Antlitz der Liebe Gottes. Richtet eure Augen stets auf den Herrn und stellt euer ganzes Leben unter seine Führung! Er schaut in seiner Güte auf uns und schenkt uns die Fülle des Heils. So wünsche ich allen die Gnade Gottes Tag um Tag und gesegnete Tage hier in Rom.
[00740-05.01] [Originalsprache: Deutsch]
○ Sintesi della catechesi in lingua spagnola
El Salmo de hoy, para exaltar la esperanza del oprimido, recurre a la imagen del esclavo que espera de su amo la liberación. El orante eleva sus ojos hacia el Señor con la esperanza de que revele toda su ternura y bondad derramando dones de justicia y libertad.
Los fieles, despreciados por los prepotentes e inmorales que, engreídos por su éxito y saciados por su bienestar, desafían a Dios violando los derechos de los débiles, tienen necesidad de una intervención divina. Confiando su causa al Señor, exclaman: "Piedad de nosotros". Y Él no permanece indiferente, no defrauda su esperanza.
Saludo cordialmente a los peregrinos de España y América Latina, especialmente a los sacerdotes de Guadalajara; a los de las parroquias de la Candelaria, de Martínez; de la Asunción, de Tlapacoyan; de la Piedad, de México; de la Asunción de Cárcer y de Cantalejo; también a los de Argentina, a los de la Asociación "Dulce Mar" de Madrid y del Liceo de Ourense. Confiad vuestras vidas al Señor. Él atiende siempre vuestras súplicas.
[00741-04.01] [Texto original: Español]
● SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
○ Saluto in lingua ungherese
○ Saluto in lingua slovena
○ Saluto in lingua lituana
○ Saluto in lingua polacca
○ Saluto in lingua italiana
○ Saluto in lingua ungherese
Szeretettel köszöntöm a magyar híveket, különösen azokat, akik Miskolcról, Szombathelyről és Zalaegerszegről érkeztek.
Isten hozott Benneteket! Szívből adom apostoli áldásomat Mindannyiotokra.
Dicsértessék a Jézus Krisztus!
[Saluto cordialmente i fedeli ungheresi, specialmente quelli che sono giunti da Miskolc, Szombathely e Zalaegerszeg.
Di cuore imparto a tutti voi la Benedizione Apostolica.
Sia lodato Gesù Cristo!]
[00742-AA.01] [Testo originale: Ungherese]
○ Saluto in lingua slovena
Pozdravljam drage duhovnike in diakone iz Slovenije!
Naj to romanje ob koncu pastoralnega leta poživi vašo predanost Cerkvi in delu za Božje kraljestvo!
[Saluto i cari Sacerdoti e Diaconi dalla Slovenia. Questo pellegrinaggio alla fine dell’anno pastorale rinforzi la vostra fedeltà alla Chiesa e all’impegno per il Regno di Dio!]
[00743-AA.01] [Testo originale: Sloveno]
○ Saluto in lingua lituana
Iš širdies sveikinu maldininkus iš Lietuvos!
Brangieji, nebijokite į Viešpaties rankas sudėti savo gyvenimo viltis.
Jus lydžiu savo malda ir mielai teikiu Apaštalinį Palaiminimą!
[Saluto di cuore i pellegrini provenienti dalla Lituania!
Carissimi, non temete di porre nelle mani del Signore le speranze della vostra vita.
Vi accompagno con la preghiera e vi imparto volentieri la Benedizione Apostolica!]
[00744-AA.01] [Testo originale: Lituano]
○ Saluto in lingua polacca
Witam serdecznie pielgrzymów polskich. Wiem, że za kilka dni w Warszawie będzie wasz Krajowy Kongres Eucharystyczny. Życzę wszystkim owocnego spotkania z Jezusem i odnowy serc. Niech Bóg wam błogosławi.
[Saluto cordialmente tutti i pellegrini polacchi. So che fra qualche giorno, a Varsavia, si celebrerà il vostro Congresso Eucaristico Nazionale. Vi auguro un fruttuoso incontro con Gesù, che Egli possa rinnovare i vostri cuori. Dio vi benedica.]
[00745-09.01] [Testo originale: Polacco]
○ Saluto in lingua italiana
Rivolgo un cordiale benevenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto gli studenti provenienti dalle Chiese Orientali Cattoliche e li incoraggio ad essere generosi testimoni del Vangelo nei loro rispettivi Paesi.
Saluto, inoltre, i numerosi fedeli di Ravenna, qui convenuti con il loro Pastore Mons. Giuseppe Verucchi, i pellegrini del XIII Decanato dell’Arcidiocesi di Napoli e il folto gruppo dell’Azione Cattolica delle Diocesi di Acerra e Nola. A tutti auguro di conformare sempre più la propria vita a Cristo, ispirando ogni scelta ed azione al suo insegnamento.
Saluto poi i sacerdoti novelli della diocesi di Brescia, i Ferrovieri di Trenitalia e i militari della Marina Militare Italiana.
Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli.
Per tutti auspico quella gioia vera che scaturisce dalla quotidiana fedeltà a Dio e dalla docile adesione alla sua volontà.
[00746-01.01] [Testo originale: Italiano]
[B0326-XX.02]